Bentornato, Alice
Ho letto l’intero manga e voglio chiarire subito un punto: Welcome Back, Alice non è affatto un'opera wholesome, anzi, è l’opposto. Tutti e tre i protagonisti presentano profonde problematiche psicologiche, e non mi riferisco solo al tema della percezione di sé.
***Spoiler Alert!!!***
[Panoramica dei Personaggi]
Kei: il personaggio in contraddizione con sé stesso.
Kei è un personaggio profondamente insicuro e confuso riguardo al significato di essere uomo o donna. Il suo errore principale è l’associare questi concetti esclusivamente agli aspetti più stereotipati. Sceglie di apparire estremamente femminile: indossa la divisa scolastica da ragazza, adotta un abbigliamento e un comportamento femminili, ha una corporatura esile e una voce che si intuisce altrettanto femminile. Nonostante ciò, dichiara di non voler essere né un ragazzo né una ragazza. Questo crea una palese discrepanza tra parole e azioni che l’autore non riesce a conciliare in modo coerente.
Nel suo colloquio con Yui, Kei afferma di non comprendere l’amore nel senso tradizionale, definendolo un “monopolio” sulla persona amata – un’affermazione che potrebbe sembrare provocatoria, ma che si smentisce da sola. Fin dall’inizio, il suo comportamento ruota intorno all'ossessivo tentativo di ottenere l’attenzione esclusiva di "Yo" (a.k.a Yohei), di cui è innamorato fin dall’infanzia.
Un altro aspetto problematico del personaggio è il suo atteggiamento provocatorio e spesso molesto. Kei assume un comportamento quasi predatorio nei confronti di Yo, superando più volte i confini personali di quest'ultimo con un’arroganza mascherata da una presunta libertà identitaria. Mi domando l'accoglienza e le reazioni a riguardo del comportamento del personaggio, se si fosse trattato di un individuo non appartenente a una minoranza. Il manga, invece, sembra voler giustificare tali comportamenti attraverso una retorica confusa sulla fluidità di genere che, nella pratica, risulta incoerente con i fatti narrati.
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Yohei: il personaggio fragile e succube.
Yohei è il classico ragazzo insicuro, incapace di affrontare i propri problemi senza cercare giustificazioni esterne. Attribuisce la sua instabilità dapprima alla pressione sociale legata alla mascolinità, quando in realtà il suo problema principale è una dipendenza affettiva e sessuale. Questa debolezza lo porta a un circolo vizioso di confusione e frustrazione, culminando nel suo burnout emotivo, accentuato dai comportamenti di Yui.
Yo è completamente alla mercé di chiunque riesca a manipolarlo emotivamente. Prima è succube delle attenzioni invasive e delle retoriche manipolative di Kei, poi cade vittima dell’abuso psicologico e fisico di Yui.
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Yui: dalla dolcezza (apparente) alla vendetta.
Yui è, senza dubbio, il personaggio che subisce il peggior degrado morale nell’intero manga. Se Kei è un individuo ipocrita dai modi molto inappropriati e Yohei una figura fragile e confusa, Yui rappresenta il punto più oscuro della storia.
Ferita nel profondo dal rifiuto di Kei, inizialmente prova molta frustrazione per il suo cambiamento estetico, non riuscendo a riconciliare i suoi sentimenti per lui con la sua nuova identità assieme alla sua consapevolezza che lui è innamorato di Yohei. All'inizio, cerca di superare la cosa accettando di uscire con Yohei, ma il suo atteggiamento si trasforma in qualcosa di molto più disturbante.
La sua manipolazione segue un’evoluzione graduale e inquietante: inizialmente usa una falsa dolcezza, facendo credere a Yohei di essere sinceramente interessata a lui e offrendogli un’apparente via d’uscita dalla sua confusione per Kei.
Con il tempo, però, questa dolcezza si trasforma in un metodo di controllo, alternando momenti affettuosi a comportamenti più ambigui.
Aumentando la sua frustrazione e rabbia nei confronti di Kei, inizia a proiettare il suo odio su Yohei, vedendolo come un misero surrogato del suo vero obiettivo, l'irrazionale causa dietro al rifiuto di Kei verso i suoi sentimenti.
La sua relazione con Yohei si trasforma in una dinamica di dominio e punizione, con Yui che assume il controllo totale su di lui, trattandolo come un cane ammaestrato e privandolo della sua dignità.
Arriva a usare il sesso come strumento di tortura emotiva e fisica, infliggendogli dolore non solo psicologico ma anche fisico, alternando momenti di apparente affetto a veri e propri atti di umiliazione e sopraffazione.
Ciò che rende questa dinamica ancora più disturbante è la totale arrendevolezza di Yohei: essendo emotivamente dipendente e con senso di colpa, accetta passivamente qualsiasi comportamento di Yui, quasi come se lo meritasse, arrivando solo verso il finale a ribellarsi a questa situazione insalubre.
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[Considerazioni Generali]
Uno degli aspetti più problematici di "Welcome Back, Alice" è la gestione del finale. In un momento simbolico, Kei accetta di farsi tagliare i capelli da Yohei, come un tentativo di spingersi a un’espressione più androgina e coerente con la sua dichiarazione di rifiuto nel voler essere uomo o donna. Tuttavia, dopo un timeskip inspiegato, Kei scompare, lasciando aperta la domanda sul perché della sua partenza. Quando riappare, ha nuovamente i capelli lunghi e un aspetto palesemente femminile, vanificando qualsiasi tentativo di costruire una narrazione coerente sulla sua identità di genere.
Questo epilogo non solo sottolinea l'incoerenza interna del personaggio di Kei, ma dimostra come il manga non riesca a trattare in modo sufficientemente serio e strutturato le tematiche dell'identità e della percezione di sé. L’impressione finale è che Kei sia semplicemente un ragazzo che si sente una ragazza, ma si ostini a negarlo, forse per spirito di ribellione adolescenziale o per una particolare paura di definirsi in modo chiaro.
In merito al lato puramente tecnico, se da una parte la narrazione è piena di contraddizioni e incongruenze, non si può negare che il comparto artistico sia di buona qualità. I disegni sono curati anche se non sempre impeccabili, e le scene intime sono rappresentate con una certa fluidità e gradualità. Tuttavia, è importante sottolineare che le scene di sesso sono molto esplicite, spesso andando ben oltre il semplice sottinteso: il manga non esita a mostrare momenti espliciti (seppur nei limiti dell'ecchi), con sequenze sessuali che oltrepassano il confine della sensualità. Si ha come la sensazione perenne che il sesso sia un’arma di abuso e manipolazione, accentuando il degrado psicologico dei personaggi.
In conclusione, "Welcome Back, Alice" è un manga che tenta di affrontare il tema dell’identità di genere e dell’amore adolescenziale, ma lo fa in modo confuso e contraddittorio:
• I personaggi sono disfunzionali e pieni di incongruenze.
• La narrazione lascia aperte alcune importanti domande senza risposte.
• Le tematiche trattate mancano di una reale profondità.
Gli unici pregi reali sono il comparto grafico e la gestione artistica delle scene più intime, che, per quanto problematiche, sono rese con una certa cura stilistica. Va riconosciuto anche il tentativo di trasmettere un messaggio sull’accettazione di sé, ovvero l’idea che si possa essere ciò che si è senza doversi conformare a schemi rigidi di genere. Tuttavia, questa tematica finisce per essere oscurata dalle contraddizioni interne del racconto, che oppone l’essere sé stessi agli stereotipi, ma al tempo stesso li utilizza paradossalmente come metro di paragone, rifiutandone alcuni per rifugiarsi in altri, risultando di fatto incoerente.
Se l’intento era quello di proporre una riflessione profonda su genere, sessualità e identità, il risultato è fallimentare: la storia non riesce a dare risposte chiare o a rendersi lodevole di uno sviluppo più maturo tra i vari personaggi, ballando sul filo della superficialità di pensiero senza una vera riflessione che possa risultare consistente su più livelli, restituendo delle linee di dialogo, a riguardo, quasi più da slogan e senza mai veramente entrare nel merito.
***Spoiler Alert!!!***
[Panoramica dei Personaggi]
Kei: il personaggio in contraddizione con sé stesso.
Kei è un personaggio profondamente insicuro e confuso riguardo al significato di essere uomo o donna. Il suo errore principale è l’associare questi concetti esclusivamente agli aspetti più stereotipati. Sceglie di apparire estremamente femminile: indossa la divisa scolastica da ragazza, adotta un abbigliamento e un comportamento femminili, ha una corporatura esile e una voce che si intuisce altrettanto femminile. Nonostante ciò, dichiara di non voler essere né un ragazzo né una ragazza. Questo crea una palese discrepanza tra parole e azioni che l’autore non riesce a conciliare in modo coerente.
Nel suo colloquio con Yui, Kei afferma di non comprendere l’amore nel senso tradizionale, definendolo un “monopolio” sulla persona amata – un’affermazione che potrebbe sembrare provocatoria, ma che si smentisce da sola. Fin dall’inizio, il suo comportamento ruota intorno all'ossessivo tentativo di ottenere l’attenzione esclusiva di "Yo" (a.k.a Yohei), di cui è innamorato fin dall’infanzia.
Un altro aspetto problematico del personaggio è il suo atteggiamento provocatorio e spesso molesto. Kei assume un comportamento quasi predatorio nei confronti di Yo, superando più volte i confini personali di quest'ultimo con un’arroganza mascherata da una presunta libertà identitaria. Mi domando l'accoglienza e le reazioni a riguardo del comportamento del personaggio, se si fosse trattato di un individuo non appartenente a una minoranza. Il manga, invece, sembra voler giustificare tali comportamenti attraverso una retorica confusa sulla fluidità di genere che, nella pratica, risulta incoerente con i fatti narrati.
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Yohei: il personaggio fragile e succube.
Yohei è il classico ragazzo insicuro, incapace di affrontare i propri problemi senza cercare giustificazioni esterne. Attribuisce la sua instabilità dapprima alla pressione sociale legata alla mascolinità, quando in realtà il suo problema principale è una dipendenza affettiva e sessuale. Questa debolezza lo porta a un circolo vizioso di confusione e frustrazione, culminando nel suo burnout emotivo, accentuato dai comportamenti di Yui.
Yo è completamente alla mercé di chiunque riesca a manipolarlo emotivamente. Prima è succube delle attenzioni invasive e delle retoriche manipolative di Kei, poi cade vittima dell’abuso psicologico e fisico di Yui.
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Yui: dalla dolcezza (apparente) alla vendetta.
Yui è, senza dubbio, il personaggio che subisce il peggior degrado morale nell’intero manga. Se Kei è un individuo ipocrita dai modi molto inappropriati e Yohei una figura fragile e confusa, Yui rappresenta il punto più oscuro della storia.
Ferita nel profondo dal rifiuto di Kei, inizialmente prova molta frustrazione per il suo cambiamento estetico, non riuscendo a riconciliare i suoi sentimenti per lui con la sua nuova identità assieme alla sua consapevolezza che lui è innamorato di Yohei. All'inizio, cerca di superare la cosa accettando di uscire con Yohei, ma il suo atteggiamento si trasforma in qualcosa di molto più disturbante.
La sua manipolazione segue un’evoluzione graduale e inquietante: inizialmente usa una falsa dolcezza, facendo credere a Yohei di essere sinceramente interessata a lui e offrendogli un’apparente via d’uscita dalla sua confusione per Kei.
Con il tempo, però, questa dolcezza si trasforma in un metodo di controllo, alternando momenti affettuosi a comportamenti più ambigui.
Aumentando la sua frustrazione e rabbia nei confronti di Kei, inizia a proiettare il suo odio su Yohei, vedendolo come un misero surrogato del suo vero obiettivo, l'irrazionale causa dietro al rifiuto di Kei verso i suoi sentimenti.
La sua relazione con Yohei si trasforma in una dinamica di dominio e punizione, con Yui che assume il controllo totale su di lui, trattandolo come un cane ammaestrato e privandolo della sua dignità.
Arriva a usare il sesso come strumento di tortura emotiva e fisica, infliggendogli dolore non solo psicologico ma anche fisico, alternando momenti di apparente affetto a veri e propri atti di umiliazione e sopraffazione.
Ciò che rende questa dinamica ancora più disturbante è la totale arrendevolezza di Yohei: essendo emotivamente dipendente e con senso di colpa, accetta passivamente qualsiasi comportamento di Yui, quasi come se lo meritasse, arrivando solo verso il finale a ribellarsi a questa situazione insalubre.
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[Considerazioni Generali]
Uno degli aspetti più problematici di "Welcome Back, Alice" è la gestione del finale. In un momento simbolico, Kei accetta di farsi tagliare i capelli da Yohei, come un tentativo di spingersi a un’espressione più androgina e coerente con la sua dichiarazione di rifiuto nel voler essere uomo o donna. Tuttavia, dopo un timeskip inspiegato, Kei scompare, lasciando aperta la domanda sul perché della sua partenza. Quando riappare, ha nuovamente i capelli lunghi e un aspetto palesemente femminile, vanificando qualsiasi tentativo di costruire una narrazione coerente sulla sua identità di genere.
Questo epilogo non solo sottolinea l'incoerenza interna del personaggio di Kei, ma dimostra come il manga non riesca a trattare in modo sufficientemente serio e strutturato le tematiche dell'identità e della percezione di sé. L’impressione finale è che Kei sia semplicemente un ragazzo che si sente una ragazza, ma si ostini a negarlo, forse per spirito di ribellione adolescenziale o per una particolare paura di definirsi in modo chiaro.
In merito al lato puramente tecnico, se da una parte la narrazione è piena di contraddizioni e incongruenze, non si può negare che il comparto artistico sia di buona qualità. I disegni sono curati anche se non sempre impeccabili, e le scene intime sono rappresentate con una certa fluidità e gradualità. Tuttavia, è importante sottolineare che le scene di sesso sono molto esplicite, spesso andando ben oltre il semplice sottinteso: il manga non esita a mostrare momenti espliciti (seppur nei limiti dell'ecchi), con sequenze sessuali che oltrepassano il confine della sensualità. Si ha come la sensazione perenne che il sesso sia un’arma di abuso e manipolazione, accentuando il degrado psicologico dei personaggi.
In conclusione, "Welcome Back, Alice" è un manga che tenta di affrontare il tema dell’identità di genere e dell’amore adolescenziale, ma lo fa in modo confuso e contraddittorio:
• I personaggi sono disfunzionali e pieni di incongruenze.
• La narrazione lascia aperte alcune importanti domande senza risposte.
• Le tematiche trattate mancano di una reale profondità.
Gli unici pregi reali sono il comparto grafico e la gestione artistica delle scene più intime, che, per quanto problematiche, sono rese con una certa cura stilistica. Va riconosciuto anche il tentativo di trasmettere un messaggio sull’accettazione di sé, ovvero l’idea che si possa essere ciò che si è senza doversi conformare a schemi rigidi di genere. Tuttavia, questa tematica finisce per essere oscurata dalle contraddizioni interne del racconto, che oppone l’essere sé stessi agli stereotipi, ma al tempo stesso li utilizza paradossalmente come metro di paragone, rifiutandone alcuni per rifugiarsi in altri, risultando di fatto incoerente.
Se l’intento era quello di proporre una riflessione profonda su genere, sessualità e identità, il risultato è fallimentare: la storia non riesce a dare risposte chiare o a rendersi lodevole di uno sviluppo più maturo tra i vari personaggi, ballando sul filo della superficialità di pensiero senza una vera riflessione che possa risultare consistente su più livelli, restituendo delle linee di dialogo, a riguardo, quasi più da slogan e senza mai veramente entrare nel merito.
Io Shuzo Oshimi lo adoro e perciò leggo tutte le sue opere, tuttavia questo autore ha pubblicato manga stupendi e altri meno riusciti.
"Bentornato, Alice" è uno dei manga a mio parere abbastanza riusciti.
Il tema principale è il non sentirsi a proprio agio nel proprio corpo, il cercare di trovare, sperimentando, la propria vera identità, unito a un intrigante triangolo amoroso adolescenziale dove il sesso e l'amore vengono costantemente riscoperti, il tutto raccontato in modo leggero e molto sensuale.
Kei e Yohei sono amici d'infanzia. Con loro c'era sempre la bella Yui, innamorata di Kei, da questi rifiutata dopo la dichiarazione, e poco dopo scomparso senza lasciare traccia per 3 anni.
Alle superiori Yohei , che è sempre stato innamorato segretamente di Yui, decide di fare il grande passo e provare a dichiararsi e fidanzarsi con lei, ma ecco che con l'anno nuovo in classe arriva una ragazza bionda davvero molto carina che sembra conoscere entrambi da molto..... è Kei!
Kei ora dall'aspetto molto femminile e desiderabile è tornato per riprovarci con Yohei, di cui è sempre stato innamorato, e quest'ultimo, di carattere timido e impacciato, inizialmente non saprà come comportarsi e come lasciarsi davvero andare , tra tentazioni sessuali e cedimenti, incertezze e dubbi, per poi lasciarsi sempre più andare.
Ma Yui, che non ha dimenticato il rifiuto e il cuore spezzato lasciatole da Kei, decide di mettersi in mezzo e sedurre Yohei per vendicarsi di Kei.
Tante tematiche vengono affrontate in questo manga: la scoperta del sesso, il significato del piacere sessuale, l'identità di genere, l'amicizia sincera, il ripudio per il proprio corpo adolescenziale, l'importanza di sentirsi capiti e ascoltati, il significato di vero amore, l'importanza di cambiare per scoprire e trovare la propria vera essenza ....
Kei stesso non si definisce completo, si sente meglio nei panni femminili ma non si sente ancora perfettamente a suo agio in quel corpo, in cerca di equilibro, dall'aspetto indubbiamente femminile ma mantenendo il nome maschile e il sesso biologico.
Alla fine degli ultimi volumi ci sono dei postscritti molto interessanti dell'autore che racconta il disagio nei confronti del suo corpo e il significato di "scendere dalla figura di maschio" che ha dato vita al personaggio di Kei, un concetto davvero interessante, come la parte del manga in cui si parla della bellezza di essere bambini: in quell'età non si fanno distinzioni tra femmine e maschi, colore della pelle ecc, si gioca tutti assieme esprimendo la propria vera natura in una immagine di purezza assoluta, senza i tipici preconcetti imposti crescendo e incasellandoci in convinzioni, tradizioni, opinioni e pregiudizi ristretti e limitanti, che possono creare sensi di inferiorità, disagio e intolleranze sociali.
Il tratto grafico è bellissimo come tutti gli ultimi lavori di Oshimi e la Planet manga ne ha fatto un'ottima edizione in 7 volumi totali.
Consigliato ai fan di Shuzo Oshimi e a chi cerca una lettura leggera, con un buon tasso erotico ma che sa affrontare temi profondi sull'identità e l'importanza di cambiare per ritrovare la propria vera essenza.
"Bentornato, Alice" è uno dei manga a mio parere abbastanza riusciti.
Il tema principale è il non sentirsi a proprio agio nel proprio corpo, il cercare di trovare, sperimentando, la propria vera identità, unito a un intrigante triangolo amoroso adolescenziale dove il sesso e l'amore vengono costantemente riscoperti, il tutto raccontato in modo leggero e molto sensuale.
Kei e Yohei sono amici d'infanzia. Con loro c'era sempre la bella Yui, innamorata di Kei, da questi rifiutata dopo la dichiarazione, e poco dopo scomparso senza lasciare traccia per 3 anni.
Alle superiori Yohei , che è sempre stato innamorato segretamente di Yui, decide di fare il grande passo e provare a dichiararsi e fidanzarsi con lei, ma ecco che con l'anno nuovo in classe arriva una ragazza bionda davvero molto carina che sembra conoscere entrambi da molto..... è Kei!
Kei ora dall'aspetto molto femminile e desiderabile è tornato per riprovarci con Yohei, di cui è sempre stato innamorato, e quest'ultimo, di carattere timido e impacciato, inizialmente non saprà come comportarsi e come lasciarsi davvero andare , tra tentazioni sessuali e cedimenti, incertezze e dubbi, per poi lasciarsi sempre più andare.
Ma Yui, che non ha dimenticato il rifiuto e il cuore spezzato lasciatole da Kei, decide di mettersi in mezzo e sedurre Yohei per vendicarsi di Kei.
Tante tematiche vengono affrontate in questo manga: la scoperta del sesso, il significato del piacere sessuale, l'identità di genere, l'amicizia sincera, il ripudio per il proprio corpo adolescenziale, l'importanza di sentirsi capiti e ascoltati, il significato di vero amore, l'importanza di cambiare per scoprire e trovare la propria vera essenza ....
Kei stesso non si definisce completo, si sente meglio nei panni femminili ma non si sente ancora perfettamente a suo agio in quel corpo, in cerca di equilibro, dall'aspetto indubbiamente femminile ma mantenendo il nome maschile e il sesso biologico.
Alla fine degli ultimi volumi ci sono dei postscritti molto interessanti dell'autore che racconta il disagio nei confronti del suo corpo e il significato di "scendere dalla figura di maschio" che ha dato vita al personaggio di Kei, un concetto davvero interessante, come la parte del manga in cui si parla della bellezza di essere bambini: in quell'età non si fanno distinzioni tra femmine e maschi, colore della pelle ecc, si gioca tutti assieme esprimendo la propria vera natura in una immagine di purezza assoluta, senza i tipici preconcetti imposti crescendo e incasellandoci in convinzioni, tradizioni, opinioni e pregiudizi ristretti e limitanti, che possono creare sensi di inferiorità, disagio e intolleranze sociali.
Il tratto grafico è bellissimo come tutti gli ultimi lavori di Oshimi e la Planet manga ne ha fatto un'ottima edizione in 7 volumi totali.
Consigliato ai fan di Shuzo Oshimi e a chi cerca una lettura leggera, con un buon tasso erotico ma che sa affrontare temi profondi sull'identità e l'importanza di cambiare per ritrovare la propria vera essenza.
Premetto che questa è la prima opera di Oshimi che leggo.
l'opera inizia con un incipit davvero interessante, un ragazzo che vuole vivere da ragazza pur non modificando il proprio e rimanendo un ragazzo, per stessa ammissione di Kei ad inizio manga. Il carattere un po' confusionario in alcuni tratti dell'opera rende perfettamente l'idea dell'autore di trasmettere al lettore le pulsioni sessuali che muovono i 3+1 personaggi principali, di fatti il contrasto con la "leggerezza" onirica del finale fa venire fuori le intenzioni dell'autore, che, per sua stessa ammissione nella postfazione dell'ultimo volume, era il primo ad essere confuso su se stesso ed ha riversato questa confusione nel personaggio di Kei.
La dicotomia tra eventi che accadono a qualsiasi adolescente, come la scoperta del proprio corpo e delle pulsioni sessuali, e ad altri che accadono molto più di rado, il proprio amico d'infanzia che si sente più a proprio agio nel vivere come una ragazza, rendono l'opera interessante e portano inevitabilmente il lettore a chiedersi come si comporterebbe nelle circostanze in cui si trova Yohei; il problema, a mio avviso sta proprio qui, l'immedesimazione si ferma a causa di una abbastanza scarna esplicazione del background di Yohei, Kei e Yui, sappiamo come nasce la loro amicizia e il loro rapporto, ma non si riesce a cogliere la profondità del loro rapporto, specialmente per quanto riguarda Kei e Yohei.
Il "rinascere" di cui parla Kei è un tema che ho trovato particolarmente interessante: nella difficoltà che si incontra nell'accettarsi il continuo cambiarsi non è un male, ma anzi una condizione necessaria per anche solo provare a trovare la pace interiore che fa comprendere cosa si voglia e come vivere in serenità con le persone da cui si è circondati. Rischia di passare inosservata la condizione di Yui che è quella di una persona che non ha mai davvero superato quella rottura tra lei e Kei quando erano piccoli, il che l'ha portata ad assumere comportamenti possessivi verso Yohei più per indispettire Kei che perchè stesse bene con lui.
Per quanto il finale sia bello, ritengo doveroso leggere le postfazioni di vari volumi per capire a pieno cosa intenda Oshimi con "scendere dall'essere maschio/femmina", che per evitare spoiler non andrò a commentare, se non per dire che è il concetto più interessante dell'opera; vedo un collegamento, magari impreciso, con la religione cristiana nelle scene in cui da ragazzi i due ritornano bambini e poi etere, un momento in cui stavano bene, senza doversi definire in un genere, un po' come Adamo ed Eva prima di mangiare il frutto proibito, la prima cosa che fanno i genitori dell'umanità è coprirsi dalla nudità, perchè imbarazzati così come lo è Yohei in più occasioni nell'opera per, circa, lo stesso motivo.
L'opera nel complesso è bella, con un volume in più si sarebbero potuti approfondire meglio tutti i personaggi, ma evidentemente Oshimi voleva lasciare spazio al lettore di interpretare le storie dei tre per poi, magari andare ad interrogarsi su stesso e conseguentemente tentare di "interpretarsi"
l'opera inizia con un incipit davvero interessante, un ragazzo che vuole vivere da ragazza pur non modificando il proprio e rimanendo un ragazzo, per stessa ammissione di Kei ad inizio manga. Il carattere un po' confusionario in alcuni tratti dell'opera rende perfettamente l'idea dell'autore di trasmettere al lettore le pulsioni sessuali che muovono i 3+1 personaggi principali, di fatti il contrasto con la "leggerezza" onirica del finale fa venire fuori le intenzioni dell'autore, che, per sua stessa ammissione nella postfazione dell'ultimo volume, era il primo ad essere confuso su se stesso ed ha riversato questa confusione nel personaggio di Kei.
La dicotomia tra eventi che accadono a qualsiasi adolescente, come la scoperta del proprio corpo e delle pulsioni sessuali, e ad altri che accadono molto più di rado, il proprio amico d'infanzia che si sente più a proprio agio nel vivere come una ragazza, rendono l'opera interessante e portano inevitabilmente il lettore a chiedersi come si comporterebbe nelle circostanze in cui si trova Yohei; il problema, a mio avviso sta proprio qui, l'immedesimazione si ferma a causa di una abbastanza scarna esplicazione del background di Yohei, Kei e Yui, sappiamo come nasce la loro amicizia e il loro rapporto, ma non si riesce a cogliere la profondità del loro rapporto, specialmente per quanto riguarda Kei e Yohei.
Il "rinascere" di cui parla Kei è un tema che ho trovato particolarmente interessante: nella difficoltà che si incontra nell'accettarsi il continuo cambiarsi non è un male, ma anzi una condizione necessaria per anche solo provare a trovare la pace interiore che fa comprendere cosa si voglia e come vivere in serenità con le persone da cui si è circondati. Rischia di passare inosservata la condizione di Yui che è quella di una persona che non ha mai davvero superato quella rottura tra lei e Kei quando erano piccoli, il che l'ha portata ad assumere comportamenti possessivi verso Yohei più per indispettire Kei che perchè stesse bene con lui.
Per quanto il finale sia bello, ritengo doveroso leggere le postfazioni di vari volumi per capire a pieno cosa intenda Oshimi con "scendere dall'essere maschio/femmina", che per evitare spoiler non andrò a commentare, se non per dire che è il concetto più interessante dell'opera; vedo un collegamento, magari impreciso, con la religione cristiana nelle scene in cui da ragazzi i due ritornano bambini e poi etere, un momento in cui stavano bene, senza doversi definire in un genere, un po' come Adamo ed Eva prima di mangiare il frutto proibito, la prima cosa che fanno i genitori dell'umanità è coprirsi dalla nudità, perchè imbarazzati così come lo è Yohei in più occasioni nell'opera per, circa, lo stesso motivo.
L'opera nel complesso è bella, con un volume in più si sarebbero potuti approfondire meglio tutti i personaggi, ma evidentemente Oshimi voleva lasciare spazio al lettore di interpretare le storie dei tre per poi, magari andare ad interrogarsi su stesso e conseguentemente tentare di "interpretarsi"
La sessualità, l'essere maschio o l'essere femmina, il liberarsi dal proprio corpo ed altri sono i temi trattati in "Bentornato Alice".
Yohei, Kei e l'apparente innocente Yui sono amici di lunga data fin da quando era i piccoli. Dopo un lungo trasferimento, l'amico d'infanzia di Yohei, ovvero Kei, torna a scuola con un cambiamento drastico all'aspetto: ha smesso di essere maschio ed iniziò a vestirsi da donna. Il protagonista inizierà quasi a provare attrazione per quella bellissima ragazza che in realtà è il suo migliore amico.
"Smettere di essere maschio, ma non iniziare ad essere femmina" è il motto del personaggio di Kei-Chan.
Lo stile narrativo di Shuzo Oshimi è sempre stato da me apprezzato sia per la velocità in cui il volume viene divorato, sia per la cura in cui determinati temi vengono trattati, sia per l'abilità dell'autore di creare scene quasi surreali ma che surreali non sono, chi ha letto il finale sa di cosa parlo.
Ho apprezzato la realizzazione del personaggio di Kei come simbolo contro il sessismo.
Mi spiego meglio: nella società ti viene inculcato che "tu fai questo perché sei maschio" o "tu fai così perché sei femmina" e che proprio Kei vuole abbattere, almeno nel piccolo della sua vita.
"Ritornare piccoli, quando non si era ne' maschi ne' femmina, quando la società non ti aveva inculcato il dogma del comportarsi da maschio o da femmina"
Yohei, Kei e l'apparente innocente Yui sono amici di lunga data fin da quando era i piccoli. Dopo un lungo trasferimento, l'amico d'infanzia di Yohei, ovvero Kei, torna a scuola con un cambiamento drastico all'aspetto: ha smesso di essere maschio ed iniziò a vestirsi da donna. Il protagonista inizierà quasi a provare attrazione per quella bellissima ragazza che in realtà è il suo migliore amico.
"Smettere di essere maschio, ma non iniziare ad essere femmina" è il motto del personaggio di Kei-Chan.
Lo stile narrativo di Shuzo Oshimi è sempre stato da me apprezzato sia per la velocità in cui il volume viene divorato, sia per la cura in cui determinati temi vengono trattati, sia per l'abilità dell'autore di creare scene quasi surreali ma che surreali non sono, chi ha letto il finale sa di cosa parlo.
Ho apprezzato la realizzazione del personaggio di Kei come simbolo contro il sessismo.
Mi spiego meglio: nella società ti viene inculcato che "tu fai questo perché sei maschio" o "tu fai così perché sei femmina" e che proprio Kei vuole abbattere, almeno nel piccolo della sua vita.
"Ritornare piccoli, quando non si era ne' maschi ne' femmina, quando la società non ti aveva inculcato il dogma del comportarsi da maschio o da femmina"
La storia di "Bentornato Alice", senza fare spoiler, si concentra su tre ragazzi, Yohei, Kei e Yui. Sin da piccoli li legava una forte amicizia, fin quando Kei non trasloca in un'altra città. Di lì in poi Yohei e Yui conducono una vita tranquilla fin quando Kei torna di nuovo nella sua città natale, cambiato nell'aspetto e nella mente. Da qui in poi i tre intraprenderanno, con l'apporto finale di un quarto personaggio, un percorso di maturazione personale e sessuale molto difficile che li porterà a fare delle scelte altrettanto audaci.
Adesso qui comincia una parte un pò spoiler...
In questi sette volumi il maestro Oshimi ha voluto, con le figure dei tre protagonisti, mettere a nudo il suo dilemma di "essere uomo" e del suo percorso con la sessualità nel suo stile. Grazie ai comportamenti, alle espressioni, la gestualità dei personaggi è riuscito a trasmettere i "drammi" dell'adolescenza in tutto tondo, inserendo anche tematiche molto attuali come l'identità di genere.
Uniche due pecche sono, a mio avviso, l'introduzione di un personaggio poco approfondito, messo lì per riempire dei buchi che avrebbero reso monotona la storia, e il finale. Mi ha lasciato un pò l'amaro in bocca poiché nei capitoli finali i veri protagonisti, Yohei e Kei, ci regalano dei momenti di sensibilità e riflessione unici, tanto da aspettarci un lieto fine. Purtroppo però nel time-skip finale pare che i due si perderanno di vista per poi rivedersi dopo lungo tempo terminando l'opera con il saluto tra i due.
Adesso qui comincia una parte un pò spoiler...
In questi sette volumi il maestro Oshimi ha voluto, con le figure dei tre protagonisti, mettere a nudo il suo dilemma di "essere uomo" e del suo percorso con la sessualità nel suo stile. Grazie ai comportamenti, alle espressioni, la gestualità dei personaggi è riuscito a trasmettere i "drammi" dell'adolescenza in tutto tondo, inserendo anche tematiche molto attuali come l'identità di genere.
Uniche due pecche sono, a mio avviso, l'introduzione di un personaggio poco approfondito, messo lì per riempire dei buchi che avrebbero reso monotona la storia, e il finale. Mi ha lasciato un pò l'amaro in bocca poiché nei capitoli finali i veri protagonisti, Yohei e Kei, ci regalano dei momenti di sensibilità e riflessione unici, tanto da aspettarci un lieto fine. Purtroppo però nel time-skip finale pare che i due si perderanno di vista per poi rivedersi dopo lungo tempo terminando l'opera con il saluto tra i due.
Premetto di aver letto tutto il manga nonostante la versione italiana pubblicata da Planet Manga sia al volume 6. Il volume 7, che uscirebbe ad ottobre, ancora non é stato pubblicato in Italia. Io non ho resistito e mi sono comprato la versione inglese e ho finito la storia così.
Questo vi fa capire che il manga mi é piaciuto molto.
La storia racconta di tre amici di infanzia: Kei, Yohei (due ragazzi) e Mituni (una ragazza). Un giorno Youhei, che è segretamente innamorato di Mituni, assiste involontariamente alla dichiarazione di Mituni a Kei. Dopo quell’episodio Kei cambia casa e si trasferisce in Hokkaido, lontano da Tokyo. Dopo tre anni ritorna, siamo all’inizio della scuola superiore, ma si presenta come una bellissima ragazza avendo sempre coltivato l’idea di non sentirsi a suo agio nel corpo di un ragazzo.
Questa è una storia LGBT molto bella e molto delicata. Non nego che ci sono dei passaggi crudi e di sesso che fanno di questo manga una storia solo per il pubblico adulto, ma rimane comunque da leggere. Fondamentalmente l’argomento trattato é la differenza tra amore, inteso in modo assoluto, aldilà dei generi, aldilà dalle etichette imposte dalla società, e la lussuria intesa come piacere e godimento. Il finale per fortuna soddisfa tutti quanti.
Io ci ho girato molto attorno in fumetteria prima di decidermi a provarlo ma poi quando ho iniziato l’ho divorato. Avendo preso info sul mangaka e su altre sue opere mi sono deciso.
Auguro a tutti una buona lettura con questo credibile manga
Questo vi fa capire che il manga mi é piaciuto molto.
La storia racconta di tre amici di infanzia: Kei, Yohei (due ragazzi) e Mituni (una ragazza). Un giorno Youhei, che è segretamente innamorato di Mituni, assiste involontariamente alla dichiarazione di Mituni a Kei. Dopo quell’episodio Kei cambia casa e si trasferisce in Hokkaido, lontano da Tokyo. Dopo tre anni ritorna, siamo all’inizio della scuola superiore, ma si presenta come una bellissima ragazza avendo sempre coltivato l’idea di non sentirsi a suo agio nel corpo di un ragazzo.
Questa è una storia LGBT molto bella e molto delicata. Non nego che ci sono dei passaggi crudi e di sesso che fanno di questo manga una storia solo per il pubblico adulto, ma rimane comunque da leggere. Fondamentalmente l’argomento trattato é la differenza tra amore, inteso in modo assoluto, aldilà dei generi, aldilà dalle etichette imposte dalla società, e la lussuria intesa come piacere e godimento. Il finale per fortuna soddisfa tutti quanti.
Io ci ho girato molto attorno in fumetteria prima di decidermi a provarlo ma poi quando ho iniziato l’ho divorato. Avendo preso info sul mangaka e su altre sue opere mi sono deciso.
Auguro a tutti una buona lettura con questo credibile manga