Hellbound
«Hellbound» è un manhwa, scritto da Yeon Sang-ho e disegnato da Choi Gyu-seok che trova origine in una premessa brutale e originale per poi allontanarsi e focalizzarsi su eventi marginali a quella premessa senza analizzarla a fondo.
Un manhwa, ovvero un fumetto coreano. L'autore è noto per essere il regista di Train to Busan (la cui sceneggiatura è di Park Joo-suk). La serie è stata poi adattata fin troppo fedelmente in una serie televisiva da lui diretta della durata di sei episodi.
"L'avviso arriva indiscriminatamente e senza nessun preavviso. Il contenuto dell'avviso è semplice. Il nome del destinatario, la notifica che andrà all'inferno e il tempo che gli rimane."
L'idea è semplice, efficace, le regole pochissime. Una prima figura, un viso piangente, avverte la vittima, allo scadere del termine, che siano pochi secondi o decenni giungono degli esseri che inseguono la vittima per poi ucciderla brutalmente e inviarla all'inferno.
Visto che non si comprende il motivo di questa scelta, una delle ipotesi che verrà accreditata è l'intervento divino che punisce i peccatori. Una setta religiosa e un gruppo di estremisti noti come punta di freccia saranno divulgatori di questa ipotesi. La storia potrebbe ricordare facilmente 20th Century Boys, ma con una sostanziale differenza, manca il carisma di un personaggio come l'Amico.
L'idea di fondo porta a un'infinita serie di domande le cui risposte fornite dalla storia quasi si contraddicono, una delle poche cose che scopriamo è che neanche una morte prematura può evitare il verdetto ma non si indaga minimamente se quegli esseri possono essere fermati o uccisi o abbiano limiti o vincoli nell'esecuzione. Certo, se fosse possibile evitare quanto preannunciato l'avviso non dovrebbe essere così perentorio, perderebbe proprio il senso ma allora qual è il motivo dell'avviso? Far sapere alla vittima quanto tempo manca da vivere come accadeva in Ikigami, per regolarsi di conseguenza o per pentirsi delle proprie azioni? Ma allora perché quella specifica sul luogo della destinazione, l'inferno? E perché il tempo rimanete dall'avviso cambia a seconda della persona?
Questa schema logico ci porta a un loop infinito come quello del barbiere che fa la barba solo a quelli che non se la fanno da soli... L'esecuzione non può essere fermata altrimenti l'avviso non avrebbe senso e un avviso di una sentenza da cui non ti puoi preparare non ha motivo di esistere.
"Credete di poter cambiare qualcosa... vi invidio sul serio che possiate illudervi ancora."
L'ineluttabilità. Deve accadere, bisogna accettarlo, ma se è un qualcosa a cui non si può sfuggire le paure primordiali della morte e degli inferi che vivono i vari protagonisti trasmettono molto poco al lettore. Una volta che si accetta che questo accade la storia di contorno, che è la vera storia, diventa piacevole da seguire, il problema a questo punto è mantenere la coerenza che si è creato.
La vera storia è quella di una setta che sfrutta per proprio scopi, per aumentare il proprio potere a dismisura, in questo il primo volume è ben riuscito trasmette una giusta dose di pathos dove nulla è scontato arrivando a un finale soddisfacente. Il secondo volume copre la seconda parte della storia, ma soffre troppo dei limiti imposti, i nuovi personaggi introdotti risultano meno interessanti e approfonditi rispetto a quelli presentati nel numero precedente.
"Io sono soltanto un granello di sabbia trascinato dallo tsunami. Dovete guardare cosa sta arrivando veramente. Concentrarsi sul granello di sabbia non fa sparire lo tsunami."
I personaggi sono molto curati, fra i tanti Jin Kyunghun e l'avvocato Min Hyejin due persone che agiscono e reagiscono in maniera comprensibile, Jung Jinsu, il presidente della setta, può essere considerata una brava persona solo per sbaglio. Abile oratore e manipolatore dall'aspetto volutamente comune e innocente fino a prova contraria. Meno interessante risulta invece Kim Jungchil che fa la sua parte senza eccellere.
I disegni sono molto ben realizzati, le tavole sono di forte impatto, le espressioni dei personaggi ben rese, il tratto reale dei disegni crea un perfetto contrasto con il soprannaturale di fondo. Le uccisioni sono brutali rendendo la serie consigliata a un pubblico maturo.
Il terrore da cosa proviene, dall'ignoto o dall'incomprensione? Siamo circondati da cose che non comprendiamo ma a tutto diamo un nome, una classificazione... credendo di sapere ci si tranquillizza.
Dei due volumi consiglio il primo dal ritmo intenso e coinvolgente.
Un manhwa, ovvero un fumetto coreano. L'autore è noto per essere il regista di Train to Busan (la cui sceneggiatura è di Park Joo-suk). La serie è stata poi adattata fin troppo fedelmente in una serie televisiva da lui diretta della durata di sei episodi.
"L'avviso arriva indiscriminatamente e senza nessun preavviso. Il contenuto dell'avviso è semplice. Il nome del destinatario, la notifica che andrà all'inferno e il tempo che gli rimane."
L'idea è semplice, efficace, le regole pochissime. Una prima figura, un viso piangente, avverte la vittima, allo scadere del termine, che siano pochi secondi o decenni giungono degli esseri che inseguono la vittima per poi ucciderla brutalmente e inviarla all'inferno.
Visto che non si comprende il motivo di questa scelta, una delle ipotesi che verrà accreditata è l'intervento divino che punisce i peccatori. Una setta religiosa e un gruppo di estremisti noti come punta di freccia saranno divulgatori di questa ipotesi. La storia potrebbe ricordare facilmente 20th Century Boys, ma con una sostanziale differenza, manca il carisma di un personaggio come l'Amico.
L'idea di fondo porta a un'infinita serie di domande le cui risposte fornite dalla storia quasi si contraddicono, una delle poche cose che scopriamo è che neanche una morte prematura può evitare il verdetto ma non si indaga minimamente se quegli esseri possono essere fermati o uccisi o abbiano limiti o vincoli nell'esecuzione. Certo, se fosse possibile evitare quanto preannunciato l'avviso non dovrebbe essere così perentorio, perderebbe proprio il senso ma allora qual è il motivo dell'avviso? Far sapere alla vittima quanto tempo manca da vivere come accadeva in Ikigami, per regolarsi di conseguenza o per pentirsi delle proprie azioni? Ma allora perché quella specifica sul luogo della destinazione, l'inferno? E perché il tempo rimanete dall'avviso cambia a seconda della persona?
Questa schema logico ci porta a un loop infinito come quello del barbiere che fa la barba solo a quelli che non se la fanno da soli... L'esecuzione non può essere fermata altrimenti l'avviso non avrebbe senso e un avviso di una sentenza da cui non ti puoi preparare non ha motivo di esistere.
"Credete di poter cambiare qualcosa... vi invidio sul serio che possiate illudervi ancora."
L'ineluttabilità. Deve accadere, bisogna accettarlo, ma se è un qualcosa a cui non si può sfuggire le paure primordiali della morte e degli inferi che vivono i vari protagonisti trasmettono molto poco al lettore. Una volta che si accetta che questo accade la storia di contorno, che è la vera storia, diventa piacevole da seguire, il problema a questo punto è mantenere la coerenza che si è creato.
La vera storia è quella di una setta che sfrutta per proprio scopi, per aumentare il proprio potere a dismisura, in questo il primo volume è ben riuscito trasmette una giusta dose di pathos dove nulla è scontato arrivando a un finale soddisfacente. Il secondo volume copre la seconda parte della storia, ma soffre troppo dei limiti imposti, i nuovi personaggi introdotti risultano meno interessanti e approfonditi rispetto a quelli presentati nel numero precedente.
"Io sono soltanto un granello di sabbia trascinato dallo tsunami. Dovete guardare cosa sta arrivando veramente. Concentrarsi sul granello di sabbia non fa sparire lo tsunami."
I personaggi sono molto curati, fra i tanti Jin Kyunghun e l'avvocato Min Hyejin due persone che agiscono e reagiscono in maniera comprensibile, Jung Jinsu, il presidente della setta, può essere considerata una brava persona solo per sbaglio. Abile oratore e manipolatore dall'aspetto volutamente comune e innocente fino a prova contraria. Meno interessante risulta invece Kim Jungchil che fa la sua parte senza eccellere.
I disegni sono molto ben realizzati, le tavole sono di forte impatto, le espressioni dei personaggi ben rese, il tratto reale dei disegni crea un perfetto contrasto con il soprannaturale di fondo. Le uccisioni sono brutali rendendo la serie consigliata a un pubblico maturo.
Il terrore da cosa proviene, dall'ignoto o dall'incomprensione? Siamo circondati da cose che non comprendiamo ma a tutto diamo un nome, una classificazione... credendo di sapere ci si tranquillizza.
Dei due volumi consiglio il primo dal ritmo intenso e coinvolgente.