Ottoman
«Ottoman» è un manga, ideato e disegnato da Shinnosuke Kanazawa dalle buone premesse ma dalla scialba realizzazione.
“Solo tu puoi fare in modo che la tua vita ti soddisfi.”
Degli alieni mettono in pericolo Yuka, la moglie di Soya Gomi. L’uomo nel ritornare a casa è vittima di un incidente. Una forma aliena riesce a salvarlo fondendosi con lui come fosse un parassita. L’essere trova forza nell’energia degli esseri umani riuscendo a svilupparla rendendo l’organismo ospitante più forte e agile. Soya ha un infinita riserva di energia, l’amore per sua moglie. Il tutto lo si potrebbe sintetizzare come il potere dell’amore. Una storia del genere sarebbe anche divertente e originale, persino interessante, dipende dal resto.
La storia presente elementi accattivanti ed è sostenuta da un’ottima cura nel disegno, capace di valorizzare le idee dell’autore. I volti sono espressivi, le scene d’azione molto ben rese, Il problema è nello svolgimento, alla lunga tutto sfocia nel modo più banale possibile, in un ripetersi continuo di affermazioni sul loro affetto reciproco, su quanto si amano, ma l’amore non funziona in questo modo. Quando si ama una persona, non si ha di certo bisogno di continui suoi apprezzamenti per amarla di più o ricordare ogni sua gentilezza o qualsivoglia motivo per cui ci sia innamorato di lei. Si continua, si persevera fino all’eccesso, diventando non solo seccante/stucchevole/melenso, etc, ma si finisce con il chiedersi se l’amasse veramente quella persona.
Peccato in quanto Yuka ha molto da offrire in quanto personalità e carattere. Un buon personaggio, veramente una donna da sposare si direbbe, forse l’unico personaggio degno di nota, ma questo è colpa dell’autore. Altri personaggi si affiancano ai protagonisti, alcuni davvero, anche se volutamente, imbarazzanti, altri come Kusame, potenzialmente interessanti ma sfruttati veramente male. Kyoko Uruwashi e Keigo Senba avranno spesso occasione di mettersi in posa (avrei voluto scrivere "in mostra" ma non rendeva quanto vedrete).
I nemici sono un’occasione sprecata come poche. Ai sentimenti positivi si oppongono quelli negativi. Pensate come può essere interessante sviluppare dei nemici basandosi sulle loro esperienze negative, sulle loro frustrazioni, sul loro odio verso un mondo ingiusto: bullismo, anoressia, persino la perdita di un figlio. Certo il pensiero di vederli opposti a una coppia felice, senza il minimo problema nella loro vita, e nonostante questo quel bisogno di continue conferme, infastidisce. Ma almeno le loro storie saranno interessanti, daranno il giusto spessore a una storia diventata, e non nata, banale… Una vignetta a persona, la maggior parte di questi formidabili nemici non avranno ulteriore spazio dedicato ai loro traumi, al loro passato, alla loro lotta interna… E alcuni di loro verranno sopraffatti “off panel” ovvero fuori schermo, neanche assisteremo alla loro sconfitta. Forse l’autore si è pentito di aver esagerato, visto l’elevatissimo numero di nemici inseriti, forse ha avuto pressioni per finire rapidamente la storia magari per le scarse vendite, ma ben poco della parte finale convince.
Visivamente ben fatto, a tratti genuinamente divertente, poi dipende dai gusti. Le scene d’azione, soprattutto nella parte finale, potevano essere più coinvolgenti. Manca quel pathos come se l'opera a un certo punto smettesse di prendersi sul serio. In generale trova una sufficienza meritando un 5,5 arrotondando a 6. Consigliato a chi cerca un’opera semplice e divertente ben disegnata.
“Solo tu puoi fare in modo che la tua vita ti soddisfi.”
Degli alieni mettono in pericolo Yuka, la moglie di Soya Gomi. L’uomo nel ritornare a casa è vittima di un incidente. Una forma aliena riesce a salvarlo fondendosi con lui come fosse un parassita. L’essere trova forza nell’energia degli esseri umani riuscendo a svilupparla rendendo l’organismo ospitante più forte e agile. Soya ha un infinita riserva di energia, l’amore per sua moglie. Il tutto lo si potrebbe sintetizzare come il potere dell’amore. Una storia del genere sarebbe anche divertente e originale, persino interessante, dipende dal resto.
La storia presente elementi accattivanti ed è sostenuta da un’ottima cura nel disegno, capace di valorizzare le idee dell’autore. I volti sono espressivi, le scene d’azione molto ben rese, Il problema è nello svolgimento, alla lunga tutto sfocia nel modo più banale possibile, in un ripetersi continuo di affermazioni sul loro affetto reciproco, su quanto si amano, ma l’amore non funziona in questo modo. Quando si ama una persona, non si ha di certo bisogno di continui suoi apprezzamenti per amarla di più o ricordare ogni sua gentilezza o qualsivoglia motivo per cui ci sia innamorato di lei. Si continua, si persevera fino all’eccesso, diventando non solo seccante/stucchevole/melenso, etc, ma si finisce con il chiedersi se l’amasse veramente quella persona.
Peccato in quanto Yuka ha molto da offrire in quanto personalità e carattere. Un buon personaggio, veramente una donna da sposare si direbbe, forse l’unico personaggio degno di nota, ma questo è colpa dell’autore. Altri personaggi si affiancano ai protagonisti, alcuni davvero, anche se volutamente, imbarazzanti, altri come Kusame, potenzialmente interessanti ma sfruttati veramente male. Kyoko Uruwashi e Keigo Senba avranno spesso occasione di mettersi in posa (avrei voluto scrivere "in mostra" ma non rendeva quanto vedrete).
I nemici sono un’occasione sprecata come poche. Ai sentimenti positivi si oppongono quelli negativi. Pensate come può essere interessante sviluppare dei nemici basandosi sulle loro esperienze negative, sulle loro frustrazioni, sul loro odio verso un mondo ingiusto: bullismo, anoressia, persino la perdita di un figlio. Certo il pensiero di vederli opposti a una coppia felice, senza il minimo problema nella loro vita, e nonostante questo quel bisogno di continue conferme, infastidisce. Ma almeno le loro storie saranno interessanti, daranno il giusto spessore a una storia diventata, e non nata, banale… Una vignetta a persona, la maggior parte di questi formidabili nemici non avranno ulteriore spazio dedicato ai loro traumi, al loro passato, alla loro lotta interna… E alcuni di loro verranno sopraffatti “off panel” ovvero fuori schermo, neanche assisteremo alla loro sconfitta. Forse l’autore si è pentito di aver esagerato, visto l’elevatissimo numero di nemici inseriti, forse ha avuto pressioni per finire rapidamente la storia magari per le scarse vendite, ma ben poco della parte finale convince.
Visivamente ben fatto, a tratti genuinamente divertente, poi dipende dai gusti. Le scene d’azione, soprattutto nella parte finale, potevano essere più coinvolgenti. Manca quel pathos come se l'opera a un certo punto smettesse di prendersi sul serio. In generale trova una sufficienza meritando un 5,5 arrotondando a 6. Consigliato a chi cerca un’opera semplice e divertente ben disegnata.