Hajimete no Suwa-san
Un manga piuttosto veloce e anche leggibile in modo legale e gratuito (in inglese) con l’app di Square Enix (Manga UP!).
E per di più si è rivelato una piacevole sorpresa… cosa volete di più!?
* Trama e storia *
Il manga parte con il giovane Suguru Yamanaka, studente del primo anno delle medie, che all’inizio della scuola viene avvicinato dalla compagna di classe Kureha Suwa, che si dichiara. Lui, un po’ emozionato, un po’ spaventato e un po’ incerto, accetta di mettersi con lei. I tre volumetti di cui è composta quest’opera sostanzialmente indagano il primo anno di questo rapporto adolescenziale, fatto salvo l’ultimo capitolo in cui viene fatto un salto temporale alla fine delle medie.
E’ un buon manga, che ricorda da vicino i ben più famosi “Non mi stuzzicare, Takagi!” e “The dangers in my heart”, con cui condivide l’età dei protagonisti, il costante imbarazzo di Yamanaka e la semplicità e dolcezza nel raccontare le prime esperienze sentimentali. La narrazione è strutturata in capitoli auto conclusivi o brevissimi archi di due capitoli, in cui vengono presentati alcuni soggetti tipici: soli in casa, la gita al mare, in montagna, Natale, San Valentino. Tutti i vari scenari sono affrontati in modo delicato, anche realistico e con taglio slice-of-life, non succede mai niente di eclatante, ma tutti concorrono nell’insieme a costruire il rapporto tra i due protagonisti.
Sfortunatamente il finale, che pure non è realizzato male, è piuttosto veloce e si percepisce chiaramente che quasi certamente la serie è stata tagliata (o forse l’autore non ne poteva più, visto che in seguito non ha più fatto nulla). Peccato, è una di quelle serie dove una decina di volumi li avrei letti volentieri e, sicuramente, avendo più tempo per entrare in empatia con i personaggi sarebbe salito un po’ anche il voto.
* Sviluppo dei personaggi *
Suguru Yamanaka, il protagonista, è un ragazzino di prima media assolutamente nella norma. Mi sembra che il suo carattere, i suoi pensieri, il suo modo di comportarsi, le sue paure, la mancanza di esperienza, rispecchino piuttosto bene questa età. Con qualche estremizzazione qua e là, a onor del vero. Ha una crescita che è possibile apprezzare nel corso dei tre volumi, ma che non è né sgradevole né eccessiva, e che una volta tanto, quasi un miraggio nel panorama romcom, è frutto del proprio impegno personale, e della concezione di accettare e superare le sfide che gli si parano davanti. Per quanto questo possa essere difficile per un ragazzino di 11 anni.
Kureha Suwa, la sua fidanzata, ha la stessa età ed è una sua compagna di classe. E’ presentata come una specie di ragazzina prodigio (per i compagni almeno) perché riesce bene nello sport e anche nello studio ma, come dice in un paio di occasioni lei stessa, sostanzialmente non fa altro che esprimere ciò che ha studiato. Per quanto sia sicuramente più matura di Yamanaka è comunque sempre evidente come anche lei sia sostanzialmente una bambina e, esattamente come lui, anche lei si imbarazza e arrossisce per i complimenti o per le prime timide situazioni romantiche.
Non ci sono personaggi secondari rilevanti al punto da necessitare un’analisi, ma per i due protagonisti mi sembra sia stato fatto un buon lavoro.
* Disegni *
I disegni sono abbastanza nella media, perché viviamo in un’epoca di manga disegnati in modo stratosferico. Qui non ci sono tavole eclatanti, ma personalmente non li ho trovati affatto sgradevoli.
Yamanaka in alcuni frangenti è mostrato con un tratto più rozzo, mentre non ho notato questo dettaglio nelle tavole che ritraggono Suwa. Forse è anche una scelta voluta, a onor del vero, con Subaru che a volte viene rappresentato in modo più grezzo perché, di fatto, è ancora infantile e grezzo negli atteggiamenti. In generale comunque il character design non ha alcun problema.
Anche le tavole grandi sono gradevoli e non ho visto i classici fondali bianchi che caratterizzano alcuni manga fatti un po’ troppo di fretta, o in tempi troppo stretti.
* Dialoghi e scrittura *
I dialoghi non sono niente di che, quasi certamente sono la parte più dimenticabile dell’intera opera. Sono i discorsi che fanno due studenti di prima media che, ovviamente, non parlano di massimi sistemi e senso della vita, ma di piccoli avvenimenti quotidiani. E che spesso faticano anche solo ad esprimere ciò che provano.
____
* In definitiva *
Se vi sono piaciuti i due manga di cui ho scritto sopra (Takagi-san e Boku no Koroko) secondo me potrebbe valer la pena recuperare anche questo. Non aspettatevi cose grandiose, non siamo di fronte a un capolavoro. Però è gratis (un paio di capitoli al giorno) e vi regalerà qualche ora piacevole.
E per di più si è rivelato una piacevole sorpresa… cosa volete di più!?
* Trama e storia *
Il manga parte con il giovane Suguru Yamanaka, studente del primo anno delle medie, che all’inizio della scuola viene avvicinato dalla compagna di classe Kureha Suwa, che si dichiara. Lui, un po’ emozionato, un po’ spaventato e un po’ incerto, accetta di mettersi con lei. I tre volumetti di cui è composta quest’opera sostanzialmente indagano il primo anno di questo rapporto adolescenziale, fatto salvo l’ultimo capitolo in cui viene fatto un salto temporale alla fine delle medie.
E’ un buon manga, che ricorda da vicino i ben più famosi “Non mi stuzzicare, Takagi!” e “The dangers in my heart”, con cui condivide l’età dei protagonisti, il costante imbarazzo di Yamanaka e la semplicità e dolcezza nel raccontare le prime esperienze sentimentali. La narrazione è strutturata in capitoli auto conclusivi o brevissimi archi di due capitoli, in cui vengono presentati alcuni soggetti tipici: soli in casa, la gita al mare, in montagna, Natale, San Valentino. Tutti i vari scenari sono affrontati in modo delicato, anche realistico e con taglio slice-of-life, non succede mai niente di eclatante, ma tutti concorrono nell’insieme a costruire il rapporto tra i due protagonisti.
Sfortunatamente il finale, che pure non è realizzato male, è piuttosto veloce e si percepisce chiaramente che quasi certamente la serie è stata tagliata (o forse l’autore non ne poteva più, visto che in seguito non ha più fatto nulla). Peccato, è una di quelle serie dove una decina di volumi li avrei letti volentieri e, sicuramente, avendo più tempo per entrare in empatia con i personaggi sarebbe salito un po’ anche il voto.
* Sviluppo dei personaggi *
Suguru Yamanaka, il protagonista, è un ragazzino di prima media assolutamente nella norma. Mi sembra che il suo carattere, i suoi pensieri, il suo modo di comportarsi, le sue paure, la mancanza di esperienza, rispecchino piuttosto bene questa età. Con qualche estremizzazione qua e là, a onor del vero. Ha una crescita che è possibile apprezzare nel corso dei tre volumi, ma che non è né sgradevole né eccessiva, e che una volta tanto, quasi un miraggio nel panorama romcom, è frutto del proprio impegno personale, e della concezione di accettare e superare le sfide che gli si parano davanti. Per quanto questo possa essere difficile per un ragazzino di 11 anni.
Kureha Suwa, la sua fidanzata, ha la stessa età ed è una sua compagna di classe. E’ presentata come una specie di ragazzina prodigio (per i compagni almeno) perché riesce bene nello sport e anche nello studio ma, come dice in un paio di occasioni lei stessa, sostanzialmente non fa altro che esprimere ciò che ha studiato. Per quanto sia sicuramente più matura di Yamanaka è comunque sempre evidente come anche lei sia sostanzialmente una bambina e, esattamente come lui, anche lei si imbarazza e arrossisce per i complimenti o per le prime timide situazioni romantiche.
Non ci sono personaggi secondari rilevanti al punto da necessitare un’analisi, ma per i due protagonisti mi sembra sia stato fatto un buon lavoro.
* Disegni *
I disegni sono abbastanza nella media, perché viviamo in un’epoca di manga disegnati in modo stratosferico. Qui non ci sono tavole eclatanti, ma personalmente non li ho trovati affatto sgradevoli.
Yamanaka in alcuni frangenti è mostrato con un tratto più rozzo, mentre non ho notato questo dettaglio nelle tavole che ritraggono Suwa. Forse è anche una scelta voluta, a onor del vero, con Subaru che a volte viene rappresentato in modo più grezzo perché, di fatto, è ancora infantile e grezzo negli atteggiamenti. In generale comunque il character design non ha alcun problema.
Anche le tavole grandi sono gradevoli e non ho visto i classici fondali bianchi che caratterizzano alcuni manga fatti un po’ troppo di fretta, o in tempi troppo stretti.
* Dialoghi e scrittura *
I dialoghi non sono niente di che, quasi certamente sono la parte più dimenticabile dell’intera opera. Sono i discorsi che fanno due studenti di prima media che, ovviamente, non parlano di massimi sistemi e senso della vita, ma di piccoli avvenimenti quotidiani. E che spesso faticano anche solo ad esprimere ciò che provano.
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* In definitiva *
Se vi sono piaciuti i due manga di cui ho scritto sopra (Takagi-san e Boku no Koroko) secondo me potrebbe valer la pena recuperare anche questo. Non aspettatevi cose grandiose, non siamo di fronte a un capolavoro. Però è gratis (un paio di capitoli al giorno) e vi regalerà qualche ora piacevole.