You're my Sun
'You are my sun' di Yuki Akaneda, edito da Flashbook è un volume unico, intenso e commovente, scritto e sviluppato davvero bene, retto da tavole chiare, e ottimi disegni dal tratto morbido e curato.
Racconta la storia di persone che hanno perso la speranza nei confronti della vita, segnata da rapporti familiari aridi, senza amore o comprensione, perfino abbandono.
Come dice uno dei personaggi secondari, non contano i legami di sangue, una famiglia è formata da persone unite che si tengono per mano; questo varrà per Yosuke, bambino e ragazzo sfortunato che non ha conosciuto altro che derisione, disprezzo ed emarginazione perfino dai suoi stessi famigliari.
Troverà conforto e riscatto dall'incontro con una ragazza simile a lui, Natsuki, che alleva il figlio della sorella maggiore defunta, ma la cosa curiosa è il percorso orchestrato da una serie di eventi che sembrano casuali, che portano Natsuki, Yosuke e il piccolo kenji a incrociare la loro esistenza.
I tre personaggi principali - più un quarto con un ruolo determinante - hanno tutti caratteri ben definiti, sono tutte persone sole, quasi sconfitte, a volte un po' fragili, che si sentono inadeguate ad affrontare il mondo e le sue difficoltà, come Natsuki, priva di autostima, costantemente considerata inferiore alla sorella Chiharu, ritenuta più brava in tutto; quest'ultima è una ragazza determinata, capace di scelte autonome, in grado di ribellarsi alle pressanti aspettative genitoriali e allo stesso tempo, la vedremo commettere grossi errori, che risulteranno fatali.
Yusuke è timido, sempre sul punto di piangere, un ragazzo incapace di guardare al futuro, eppure di animo molto buono e dolce, alla disperata ricerca di un briciolo di calore umano che non ha mai ricevuto.
Il manga in maniera sapiente ed efficace, ci mostra come le loro esistenze si sono intrecciate, quasi spinte da una forza superiore che potremmo chiamare destino, che imbastisce la sua trama, passando tra presente e passato, tra dolore, sofferenza e solitudine, per trovare la speranza, quella luce - che è come un sole - che fa andare avanti nonostante tutte le cose tristi che possono accadere.
Un lettore potrebbe obiettare che è davvero troppa la sfortuna che colpisce i personaggi, che devono affrontare drammi non da poco, come la morte, la separazione, la violenza fisica, l'estremo egoismo di genitori indegni, incapaci di amare, preoccupati solo di salvare la faccia e le apparenze, eppure è tutto funzionale alla storia e al suo messaggio - bellissimo - che vuole dare.
Il manga si apre - e si chiuderà come un cerchio - su uno scorcio di futuro, e troviamo kenji, ormai ragazzo di vent'anni - fra tutti direi il più forte, che raccoglie i frutti dei semi lasciati dagli altri - che interagisce con Yosuke, la sola figura positiva di padre che lui abbia conosciuto; poi, la narrazione torna a prima della sua nascita, e il sipario si apre a ritroso su tutti gli altri protagonisti, da Yosuke, fino alle due sorelle, mostrandoci scorci delle loro esistenze, lasciando intuire la vera essenza dei loro legami, e per quanto il "non detto" resti sommerso, non ci sono dubbi su quale sia la natura delle cose, suggerita da certi 'piccoli dettagli', che il lettore attento saprà cogliere.
Il filo che collega tutti i personaggi si dipana nel tempo, si svela e si nasconde nel vissuto, e il messaggio che il manga vuole dare, sta proprio in questo percorso ostinato, di cui i protagonisti non sono sempre consapevoli, ordito dalla vita che cerca costantemente di raggiungere la felicità e mantenere viva la speranza; l'immagine simbolica efficace ad esprimere questo concetto, è quella dei girasoli orientati sempre verso il sole.
Alla fine, il manga lascia proprio questo, il calore della speranza, suggerendo che dietro la più umile delle esistenze ci sia sempre un senso più grande e profondo, e che nessuna vita, per quanto breve, difficoltosa o amara, è inutile e priva di scopo.
Una bella lettura che mi sento di consigliare.
Racconta la storia di persone che hanno perso la speranza nei confronti della vita, segnata da rapporti familiari aridi, senza amore o comprensione, perfino abbandono.
Come dice uno dei personaggi secondari, non contano i legami di sangue, una famiglia è formata da persone unite che si tengono per mano; questo varrà per Yosuke, bambino e ragazzo sfortunato che non ha conosciuto altro che derisione, disprezzo ed emarginazione perfino dai suoi stessi famigliari.
Troverà conforto e riscatto dall'incontro con una ragazza simile a lui, Natsuki, che alleva il figlio della sorella maggiore defunta, ma la cosa curiosa è il percorso orchestrato da una serie di eventi che sembrano casuali, che portano Natsuki, Yosuke e il piccolo kenji a incrociare la loro esistenza.
I tre personaggi principali - più un quarto con un ruolo determinante - hanno tutti caratteri ben definiti, sono tutte persone sole, quasi sconfitte, a volte un po' fragili, che si sentono inadeguate ad affrontare il mondo e le sue difficoltà, come Natsuki, priva di autostima, costantemente considerata inferiore alla sorella Chiharu, ritenuta più brava in tutto; quest'ultima è una ragazza determinata, capace di scelte autonome, in grado di ribellarsi alle pressanti aspettative genitoriali e allo stesso tempo, la vedremo commettere grossi errori, che risulteranno fatali.
Yusuke è timido, sempre sul punto di piangere, un ragazzo incapace di guardare al futuro, eppure di animo molto buono e dolce, alla disperata ricerca di un briciolo di calore umano che non ha mai ricevuto.
Il manga in maniera sapiente ed efficace, ci mostra come le loro esistenze si sono intrecciate, quasi spinte da una forza superiore che potremmo chiamare destino, che imbastisce la sua trama, passando tra presente e passato, tra dolore, sofferenza e solitudine, per trovare la speranza, quella luce - che è come un sole - che fa andare avanti nonostante tutte le cose tristi che possono accadere.
Un lettore potrebbe obiettare che è davvero troppa la sfortuna che colpisce i personaggi, che devono affrontare drammi non da poco, come la morte, la separazione, la violenza fisica, l'estremo egoismo di genitori indegni, incapaci di amare, preoccupati solo di salvare la faccia e le apparenze, eppure è tutto funzionale alla storia e al suo messaggio - bellissimo - che vuole dare.
Il manga si apre - e si chiuderà come un cerchio - su uno scorcio di futuro, e troviamo kenji, ormai ragazzo di vent'anni - fra tutti direi il più forte, che raccoglie i frutti dei semi lasciati dagli altri - che interagisce con Yosuke, la sola figura positiva di padre che lui abbia conosciuto; poi, la narrazione torna a prima della sua nascita, e il sipario si apre a ritroso su tutti gli altri protagonisti, da Yosuke, fino alle due sorelle, mostrandoci scorci delle loro esistenze, lasciando intuire la vera essenza dei loro legami, e per quanto il "non detto" resti sommerso, non ci sono dubbi su quale sia la natura delle cose, suggerita da certi 'piccoli dettagli', che il lettore attento saprà cogliere.
Il filo che collega tutti i personaggi si dipana nel tempo, si svela e si nasconde nel vissuto, e il messaggio che il manga vuole dare, sta proprio in questo percorso ostinato, di cui i protagonisti non sono sempre consapevoli, ordito dalla vita che cerca costantemente di raggiungere la felicità e mantenere viva la speranza; l'immagine simbolica efficace ad esprimere questo concetto, è quella dei girasoli orientati sempre verso il sole.
Alla fine, il manga lascia proprio questo, il calore della speranza, suggerendo che dietro la più umile delle esistenze ci sia sempre un senso più grande e profondo, e che nessuna vita, per quanto breve, difficoltosa o amara, è inutile e priva di scopo.
Una bella lettura che mi sento di consigliare.