X-Day
Questo manga è uno di quei casi in cui, per finalità non ben identificabili, l'editore rischia di rovinare tutto con la trama "ufficiale". Non avessi letto le recensioni, non avrei mai acquistato questo manga.
E invece, nonostante non sia un'opera indimenticabile, è comunque un buon dramma adolescenziale, capace di trattare temi complessi con realismo e chiarezza.
La costruzione di una bomba per distruggere la scuola non è altro che un MacGuffin, e se si legge il fumetto pensando che debba parlare di questo non si può che restare delusi: il gruppo non ha la minima idea di come si costruisca una bomba, il loro piano fa acqua da tutte le parti e se mai riuscissero nel loro intento verrebbero rintracciati in tempo zero. Il punto però è che la storia non parla di questo.
Interessante punto di partenza è l'uso di una chatroom come mezzo attraverso cui il gruppo si conosce. La tecnologia viene utilizzata come strumento di sfogo da parte di ragazzi isolati, afflitti dalla solitudine e dal dolore, ma viene da subito intesa in senso positivo e produce relazioni umane piuttosto che annullarle.
Fondamentale è il tema della "maschera". Ognuno dei protagonisti indossa una maschera nella vita di tutti i giorni: 11, gentile e in pace con se stessa; Polaris, timida e tranquilla; Jangalian, chiuso in un altezzoso isolamento; Mr. Money, sorridente, allegro e pronto ad aiutare gli altri. Eppure poco a poco le maschere di tutti loro cadono, ed essi si trovano costretti a condividere il proprio dolore con gli altri. Ed è proprio questa caduta, questa condivisione che li aiuta ad accettare la sofferenza che stanno vivendo e a liberarsi dal senso di colpa che provano nei confronti di se stessi. "X-Day" è una storia di solitudine e depressione, di come non se ne esca mai per sempre, ma un passo alla volta si possa imparare lentamente ad accettare la propria vita per quella che è, trovando allo stesso tempo la forza per lottare e liberarsi dalle catene psicologiche di chi prova a incatenarci a sé in una relazione malata.
E' interessante l'inserimento del tema spesso trascurato della violenza contro gli uomini, e di quello della violenza tra le mura domestiche perpetrata da una madre nei confronti del figlio. Sono proprio gli uomini in questa storia ad essere le vittime oppresse nel modo oggettivamente peggiore, ma non per questo traumi adolescenziali apparentemente innocui sono fatti passare in secondo piano: anzi, si sottolinea come il malessere interiore possa spesso nascere proprio da situazioni apparentemente innocue, e accumularsi fino a distruggere.
In conclusione, una storia che pur non essendo indelebile aiuta a comprendere meglio la natura umana e che può sostenere in momenti di difficoltà, mostrando che è possibile sfuggire all'autodistruzione e all'autoannullamento pur conservando un atteggiamento onesto nei confronti di una situazione di malessere oggettivo, senza mai negarla né scadere in semplicistiche morali ottimiste.
La storia extra è senz'altro profonda e interessante, sia per il messaggio di fondo sia per il colpo di scena finale non troppo scontato, ma non sono riuscita ad apprezzarla del tutto. Questo perché trovo improbabile che, seppur utilizzando DNA umano, si possa scegliere di creare animali da macello a tal punto antropomorfi e autocoscienti: fosse anche solo perché, in un caso del genere, l'umanità sarebbe privata dell'autogiustificazione che le fornisce la presunta inferiorità psicologica degli animali rispetto all'essere umano. Se si supera lo scoglio scientifico, tuttavia, la storia risulta molto commovente.
E invece, nonostante non sia un'opera indimenticabile, è comunque un buon dramma adolescenziale, capace di trattare temi complessi con realismo e chiarezza.
La costruzione di una bomba per distruggere la scuola non è altro che un MacGuffin, e se si legge il fumetto pensando che debba parlare di questo non si può che restare delusi: il gruppo non ha la minima idea di come si costruisca una bomba, il loro piano fa acqua da tutte le parti e se mai riuscissero nel loro intento verrebbero rintracciati in tempo zero. Il punto però è che la storia non parla di questo.
Interessante punto di partenza è l'uso di una chatroom come mezzo attraverso cui il gruppo si conosce. La tecnologia viene utilizzata come strumento di sfogo da parte di ragazzi isolati, afflitti dalla solitudine e dal dolore, ma viene da subito intesa in senso positivo e produce relazioni umane piuttosto che annullarle.
Fondamentale è il tema della "maschera". Ognuno dei protagonisti indossa una maschera nella vita di tutti i giorni: 11, gentile e in pace con se stessa; Polaris, timida e tranquilla; Jangalian, chiuso in un altezzoso isolamento; Mr. Money, sorridente, allegro e pronto ad aiutare gli altri. Eppure poco a poco le maschere di tutti loro cadono, ed essi si trovano costretti a condividere il proprio dolore con gli altri. Ed è proprio questa caduta, questa condivisione che li aiuta ad accettare la sofferenza che stanno vivendo e a liberarsi dal senso di colpa che provano nei confronti di se stessi. "X-Day" è una storia di solitudine e depressione, di come non se ne esca mai per sempre, ma un passo alla volta si possa imparare lentamente ad accettare la propria vita per quella che è, trovando allo stesso tempo la forza per lottare e liberarsi dalle catene psicologiche di chi prova a incatenarci a sé in una relazione malata.
E' interessante l'inserimento del tema spesso trascurato della violenza contro gli uomini, e di quello della violenza tra le mura domestiche perpetrata da una madre nei confronti del figlio. Sono proprio gli uomini in questa storia ad essere le vittime oppresse nel modo oggettivamente peggiore, ma non per questo traumi adolescenziali apparentemente innocui sono fatti passare in secondo piano: anzi, si sottolinea come il malessere interiore possa spesso nascere proprio da situazioni apparentemente innocue, e accumularsi fino a distruggere.
In conclusione, una storia che pur non essendo indelebile aiuta a comprendere meglio la natura umana e che può sostenere in momenti di difficoltà, mostrando che è possibile sfuggire all'autodistruzione e all'autoannullamento pur conservando un atteggiamento onesto nei confronti di una situazione di malessere oggettivo, senza mai negarla né scadere in semplicistiche morali ottimiste.
La storia extra è senz'altro profonda e interessante, sia per il messaggio di fondo sia per il colpo di scena finale non troppo scontato, ma non sono riuscita ad apprezzarla del tutto. Questo perché trovo improbabile che, seppur utilizzando DNA umano, si possa scegliere di creare animali da macello a tal punto antropomorfi e autocoscienti: fosse anche solo perché, in un caso del genere, l'umanità sarebbe privata dell'autogiustificazione che le fornisce la presunta inferiorità psicologica degli animali rispetto all'essere umano. Se si supera lo scoglio scientifico, tuttavia, la storia risulta molto commovente.
Un manga dalle premesse accattivanti, ma mal sfruttato. Un vero peccato.
Setona Mizushiro è per me un'autrice straordinaria, di lei avevo già letto "Afterschool Nightmare", "Black Rose Alice" e il bellissimo "Il gioco del gatto e del topo" e non potevo farmi sfuggire anche quest'opera.
Ma purtroppo non raggiunge la sufficienza in quanto, due volumi si sono rilevati davvero troppo pochi per narrare come si deve una storia dalle tematiche così delicate come la depressione adolescenziale, l'isolamento, il vuoto interiore, il suicidio, le violenze domestiche, che purtroppo esauriscono la loro drammaticità nel giro di poche pagine, vengono accennati e poi abbandonati troppo rapidamente, rendendo privo di realismo il percorso interiore dei protagonisti.
La trama ruota intorno a 4 personaggi e tutto si svolge nel contesto scolastico: due studentesse, Rika e Nanaka, uno studente di nome Yumihiko, e un professore di nome Reichi.
Questi quattro personaggi, così diversi tra loro nel carattere, sono legati da una comune sofferenza: il male di vivere.
Ognuno ha le proprie ragioni: Nanaka non riesce a legare con nessuno in classe, e si sente se stessa solo all'infuori dell'ambiente scolastico, dove veste con abiti gotici dark; Nanaka si trova nel pieno di una brutta delusione d'amore, in quanto il suo ragazzo l'ha appena lasciata per un'altra e a causa di un infortunio non può più praticare il salto in alto, sport nel quale era molto portata; Il professor Reichi si sente deluso nel suo ruolo di insegnante, dove non riesce a catturare l'attenzione, anche lui incapace di stringere legami con il prossimo, braccato dalla figlia del direttore, per la quale prova solo repulsione, tende a isolarsi sempre più; e infine Yumihiko, un ragazzo gentile e tenero che però è continuamente vittima di percosse domestiche da parte della madre psicolabile, che nutre un morboso legame violento col figlio.
Ognuno lotta contro quest'opprimente mal di vivere e ,attraverso una chat, si trovano a parlare e a esprimere i loro veri drammi, dietro un nickname nel mondo virtuale.
Ben presto si trovano affini e decidono di incontrarsi dal vivo con uno scopo comune: far saltare in aria la scuola, che per loro diventa il simbolo, la causa del loro malessere, il luogo terribile dove sono obbligati a recarsi quotidianamente, il capro espiatorio.
Distruggerla diventa l'eliminazione della fonte dei problemi.
Setona Mizushiro si mostra molto abile nel creare personaggi così diversi tra loro, ma per analizzare i loro problemi servivano più capitoli e invece l'autrice li gestisce in maniera superficiale e frettolosa.
L'autrice ha mostrato che con le persone giuste vicino, è possibile superare questa fase drammatica interiore e lentamente riprendere in mano la propria esistenza, certo, ma i ragazzi hanno optato per questa scelta all'improvviso, e abbandonare l'idea della bomba nella scuola con troppa semplicità!
Un vero peccato, perchè questo manga aveva ottime potenzialità, se si fosse dato più spazio nella caratterizzazione interiore dei protagonisti, e nel descrivere la loro lenta ma positiva ripresa, ci troveremo davanti a uno shojo davvero interessante e indubbiamente moolto più emozionante.
Davvero peccato.
I disegni sono mediocri, si vede il tratto deciso ma un pò acerbo, che è indubbiamente migliorato con Afterschool Nightmare e altre opere successive.
La Flashbook manga ha creato una buona edizione comunque, con sovracopertina a colori.
Non mi sento di consigliarlo così caldamente, salvo a chi ama quest'autrice.
Setona Mizushiro è per me un'autrice straordinaria, di lei avevo già letto "Afterschool Nightmare", "Black Rose Alice" e il bellissimo "Il gioco del gatto e del topo" e non potevo farmi sfuggire anche quest'opera.
Ma purtroppo non raggiunge la sufficienza in quanto, due volumi si sono rilevati davvero troppo pochi per narrare come si deve una storia dalle tematiche così delicate come la depressione adolescenziale, l'isolamento, il vuoto interiore, il suicidio, le violenze domestiche, che purtroppo esauriscono la loro drammaticità nel giro di poche pagine, vengono accennati e poi abbandonati troppo rapidamente, rendendo privo di realismo il percorso interiore dei protagonisti.
La trama ruota intorno a 4 personaggi e tutto si svolge nel contesto scolastico: due studentesse, Rika e Nanaka, uno studente di nome Yumihiko, e un professore di nome Reichi.
Questi quattro personaggi, così diversi tra loro nel carattere, sono legati da una comune sofferenza: il male di vivere.
Ognuno ha le proprie ragioni: Nanaka non riesce a legare con nessuno in classe, e si sente se stessa solo all'infuori dell'ambiente scolastico, dove veste con abiti gotici dark; Nanaka si trova nel pieno di una brutta delusione d'amore, in quanto il suo ragazzo l'ha appena lasciata per un'altra e a causa di un infortunio non può più praticare il salto in alto, sport nel quale era molto portata; Il professor Reichi si sente deluso nel suo ruolo di insegnante, dove non riesce a catturare l'attenzione, anche lui incapace di stringere legami con il prossimo, braccato dalla figlia del direttore, per la quale prova solo repulsione, tende a isolarsi sempre più; e infine Yumihiko, un ragazzo gentile e tenero che però è continuamente vittima di percosse domestiche da parte della madre psicolabile, che nutre un morboso legame violento col figlio.
Ognuno lotta contro quest'opprimente mal di vivere e ,attraverso una chat, si trovano a parlare e a esprimere i loro veri drammi, dietro un nickname nel mondo virtuale.
Ben presto si trovano affini e decidono di incontrarsi dal vivo con uno scopo comune: far saltare in aria la scuola, che per loro diventa il simbolo, la causa del loro malessere, il luogo terribile dove sono obbligati a recarsi quotidianamente, il capro espiatorio.
Distruggerla diventa l'eliminazione della fonte dei problemi.
Setona Mizushiro si mostra molto abile nel creare personaggi così diversi tra loro, ma per analizzare i loro problemi servivano più capitoli e invece l'autrice li gestisce in maniera superficiale e frettolosa.
L'autrice ha mostrato che con le persone giuste vicino, è possibile superare questa fase drammatica interiore e lentamente riprendere in mano la propria esistenza, certo, ma i ragazzi hanno optato per questa scelta all'improvviso, e abbandonare l'idea della bomba nella scuola con troppa semplicità!
Un vero peccato, perchè questo manga aveva ottime potenzialità, se si fosse dato più spazio nella caratterizzazione interiore dei protagonisti, e nel descrivere la loro lenta ma positiva ripresa, ci troveremo davanti a uno shojo davvero interessante e indubbiamente moolto più emozionante.
Davvero peccato.
I disegni sono mediocri, si vede il tratto deciso ma un pò acerbo, che è indubbiamente migliorato con Afterschool Nightmare e altre opere successive.
La Flashbook manga ha creato una buona edizione comunque, con sovracopertina a colori.
Non mi sento di consigliarlo così caldamente, salvo a chi ama quest'autrice.
Rika Saginuma, ultimo anno del liceo, è una ragazza profondamente insoddisfatta della propria vita. Dopo una relazione di tre anni il suo fidanzato la lascia in quanto invaghito di una sua amica e lei, dopo un infortunio, non riesce a trovare la giusta motivazione per tornare a far parte del club di salto in alto, nel quale era particolarmente brava.
Anche Nanaka Shimada sta affrontando l'ultimo anno alle superiori. Timida e riservata in classe, riesce ad essere sé stessa solo all'infuori dell'edificio scolastico, indossando eleganti abiti gotici. Le prese in giro delle compagne, la difficoltà a legare e le piccole difficoltà di tutti i giorni si fanno per lei sempre più opprimenti.
Yumihiko Tsukumura ha imparato invece a nascondere il suo dolore dietro ad un sorriso affabile e gentile, ma quando una donna gli si avvicina non riesce più a celare paura e dolore e si ritrae terrorizzato. Perché non importa quanto amichevole possa essere con lui una ragazza: Yumihiko è troppo abituato a subire quasi quotidianamente le percosse di una madre psicolabile, che col suo modo perverso di mostrare amore ha più volte rischiato di ucciderlo.
Reichi Katano è invece un professore deluso della propria vita lavorativa ed incapace di stringere legami con le persone che ha attorno. Le discussioni tra preside e rettore, che pretendono che lui si schieri o con l'uno o con l'altro, e le pressanti attenzioni della figlia di quest'ultimo, morbosamente innamorata di lui, si uniscono al malcontento per le lezioni svolte a studenti dei quali non riesce a catturare l'attenzione e lo spingono ad isolarsi sempre più, fino ad evitare ogni contatto col mondo esterno.
La vita di queste quattro persone subisce un brusco e repentino cambiamento quando, rispettivamente con i nick di 11, Polaris, Mr. Money e Jangalian, si incontrano casualmente nella chat della scuola e caricandosi a vicenda, protetti dai loro nick fittizi, giungono alla conclusione che distruggere l'edificio scolastico con una bomba sarebbe la soluzione di ogni problema. Non passerà molto tempo prima che i quattro trovino l'occasione di conoscersi anche dal vivo e, dopo aver scelto la casa del professore come loro luogo segreto d'incontro, inizieranno ad aprirsi l'uno con l'altro, a confidarsi, a dar vita ad un legame sempre più unico e profondo.
Setona Mizuhiro si muove abilmente tra i personaggi da lei stessa ideati, mostrando ai lettori le loro debolezze e fragilità, timori e sofferenze, rabbie e frustrazioni. Tramite espressioni molto significative ci sentiamo toccati da quel fastidioso mal di vivere che di tanto in tanto riscopriamo, come i protagonisti, nelle piccole e grandi difficoltà che la vita ci propone e dalle quali cerchiamo disperatamente di difenderci, lottando contro il tempo che, incurante di noi, scorre inesorabile, trascinandosi nel suo vortice. Impossibile quindi rimanere impassibili davanti alle vicissitudini dei protagonisti, che ci accompagnano in una quotidianità costellata di situazioni intense e turbolente.
La scuola, edificio dove si svolge buona parte della vita dei ragazzi e testimone delle loro sconfitte e difficoltà, diventa come il capro espiatorio di questa tacita depressione, simbolo immobile e silente di crisi ancora troppo complesse da comprendere ed affrontare. Distruggerla prende la connotazione dell'eliminare la fonte dei problemi.
Nonostante le premesse, non sono però rimasta particolarmente toccata da X-Day. A dispetto delle ottime premesse di Paolo Gattone, per me considerato da anni sinonimo di garanzia e prodotto di qualità, questa storia in due manga presenta una serie di difetti che non posso ignorare, principalmente nel modo superficiale e frettoloso di gestire le problematiche dei personaggi.
Per quanto sia rimasta colpita dall'abilità della Mizuhiro di dar vita a quattro personaggi così diversi, sebben uniti da una comune sofferenza, non ho affatto apprezzato la scelta della mangaka di far muovere i suoi protagonisti attraverso situazioni estremamente delicate come il suicidio o vicende di gravi percosse domestiche, che esauriscono la loro drammaticità nel giro di poche pagine. Certe scelte vengono contemplate passando attraverso un percorso tortuoso, complesso e contornato da una reale e disarmante sofferenza, ed uscirne richiede altrettante energie e grande lavoro interiore. Sarebbe stata un'ottima occasione per approfondire un tema che purtroppo riguarda un elevato numero di giovani, per comunicare un messaggio di concreta positività, dove con i giusti aiuti e supporti è possibile riprendere in mano le redini della propria esistenza, e sono rimasta delusa nel vedere i ragazzi optare per questa scelta in momenti diversi della storia, d'improvviso, e abbandonare l'idea con altrettanta semplicità. Difetto che riscontro in generale in tutta la storia, comunque. Seguendo prima un personaggio poi l'altro, si nota molto come i problemi dei protagonisti, tutti degni di interesse e che avrebbero potuto offrire ottimi spunti di riflessione, vengono accennati e poi abbandonati in modo troppo celere, rendendo privo di realismo il percorso interiore dei ragazzi. Peccato, perché se la Mizuhiro avesse dato il giusto spazio a queste tematiche profondamente significative, mi troverei ora a parlare di una piccola perla nel mondo dei manga, in grado di trasmettere inaspettate emozioni in poche pagine.
Di questa mangaka non amo particolarmente neanche il tratto. La povertà di dettagli e le espressioni - che in storie come queste rivestono un ruolo chiave - malamente rappresentate non si sposano bene coi messaggi che la storia vorrebbe trasmettere.
Infine, in una storia breve, suggestiva e drammatica, ambientata ai tempi della peste nera, facciamo la conoscenza di Lambda 26, un bue antropoformizzato che cerca di fuggire disperatamente dalla fattoria dove vive, dopo aver scoperto che il loro capobranco sarebbe stato servito come piatto principale sulla tavola dei padroni di casa. Incapace di comprendere la serenità e docilità con le quali il suo mentore si è sacrificato e di accettare una realtà così crudele, decide di fuggire, ma il destino farà si che si imbatta proprio nel nipote del fattore e che tra i due nasca un improbabile ma fortissima amicizia. I due hanno molto da imparare l'uno dall'altro. Il bue conoscerà il dramma della peste e la convinzione degli umani che mangiare la carne di un bovino sano garantirà loro salva la vita dal quel male spietato; il ragazzo capirà la folle crudeltà di tutto questo, giurando di non toccare mai più carne di bue in tutta la sua vita. Ma la peste nera si abbatte più feroce che mai, colpendo anche il giovane signore e scatenando le ire e il panico del popolo che, a causa della penuria di carne di bue, pretende che la ricca famiglia consegni loro Lambda.
Amore e sacrificio, vita e morte, amicizia e libertà... molti i temi che vengono affrontati e trattati, in una storia che affascina il lettore fino all'ultima pagina, curioso di scoprire cosa la vita riservi ai due giovani protagonisti.
X-Day è un manga che farei fatica a consigliare.
Come dicevo, ci sono molti spunti di riflessione e sono tutti ottimi, ma la fretta con cui vengono affrontati lasciano l'amaro in bocca e, per quanto delicata sia la storia di Lambda non vale di certo la spesa che si deve affrontare, visto che 5,90 € per un volume di questa qualità cartacea, sebben provvisto di sovraccoperta, mi sembra un tantino esagerato. Ho visto comunque persone che hanno gradito l'opera più di me, pertanto forse chi ama leggere quegli shoujo che svelano anche il lato più drammatico della vita troverà in X-Day una lettura significativa e piacevole.
Anche Nanaka Shimada sta affrontando l'ultimo anno alle superiori. Timida e riservata in classe, riesce ad essere sé stessa solo all'infuori dell'edificio scolastico, indossando eleganti abiti gotici. Le prese in giro delle compagne, la difficoltà a legare e le piccole difficoltà di tutti i giorni si fanno per lei sempre più opprimenti.
Yumihiko Tsukumura ha imparato invece a nascondere il suo dolore dietro ad un sorriso affabile e gentile, ma quando una donna gli si avvicina non riesce più a celare paura e dolore e si ritrae terrorizzato. Perché non importa quanto amichevole possa essere con lui una ragazza: Yumihiko è troppo abituato a subire quasi quotidianamente le percosse di una madre psicolabile, che col suo modo perverso di mostrare amore ha più volte rischiato di ucciderlo.
Reichi Katano è invece un professore deluso della propria vita lavorativa ed incapace di stringere legami con le persone che ha attorno. Le discussioni tra preside e rettore, che pretendono che lui si schieri o con l'uno o con l'altro, e le pressanti attenzioni della figlia di quest'ultimo, morbosamente innamorata di lui, si uniscono al malcontento per le lezioni svolte a studenti dei quali non riesce a catturare l'attenzione e lo spingono ad isolarsi sempre più, fino ad evitare ogni contatto col mondo esterno.
La vita di queste quattro persone subisce un brusco e repentino cambiamento quando, rispettivamente con i nick di 11, Polaris, Mr. Money e Jangalian, si incontrano casualmente nella chat della scuola e caricandosi a vicenda, protetti dai loro nick fittizi, giungono alla conclusione che distruggere l'edificio scolastico con una bomba sarebbe la soluzione di ogni problema. Non passerà molto tempo prima che i quattro trovino l'occasione di conoscersi anche dal vivo e, dopo aver scelto la casa del professore come loro luogo segreto d'incontro, inizieranno ad aprirsi l'uno con l'altro, a confidarsi, a dar vita ad un legame sempre più unico e profondo.
Setona Mizuhiro si muove abilmente tra i personaggi da lei stessa ideati, mostrando ai lettori le loro debolezze e fragilità, timori e sofferenze, rabbie e frustrazioni. Tramite espressioni molto significative ci sentiamo toccati da quel fastidioso mal di vivere che di tanto in tanto riscopriamo, come i protagonisti, nelle piccole e grandi difficoltà che la vita ci propone e dalle quali cerchiamo disperatamente di difenderci, lottando contro il tempo che, incurante di noi, scorre inesorabile, trascinandosi nel suo vortice. Impossibile quindi rimanere impassibili davanti alle vicissitudini dei protagonisti, che ci accompagnano in una quotidianità costellata di situazioni intense e turbolente.
La scuola, edificio dove si svolge buona parte della vita dei ragazzi e testimone delle loro sconfitte e difficoltà, diventa come il capro espiatorio di questa tacita depressione, simbolo immobile e silente di crisi ancora troppo complesse da comprendere ed affrontare. Distruggerla prende la connotazione dell'eliminare la fonte dei problemi.
Nonostante le premesse, non sono però rimasta particolarmente toccata da X-Day. A dispetto delle ottime premesse di Paolo Gattone, per me considerato da anni sinonimo di garanzia e prodotto di qualità, questa storia in due manga presenta una serie di difetti che non posso ignorare, principalmente nel modo superficiale e frettoloso di gestire le problematiche dei personaggi.
Per quanto sia rimasta colpita dall'abilità della Mizuhiro di dar vita a quattro personaggi così diversi, sebben uniti da una comune sofferenza, non ho affatto apprezzato la scelta della mangaka di far muovere i suoi protagonisti attraverso situazioni estremamente delicate come il suicidio o vicende di gravi percosse domestiche, che esauriscono la loro drammaticità nel giro di poche pagine. Certe scelte vengono contemplate passando attraverso un percorso tortuoso, complesso e contornato da una reale e disarmante sofferenza, ed uscirne richiede altrettante energie e grande lavoro interiore. Sarebbe stata un'ottima occasione per approfondire un tema che purtroppo riguarda un elevato numero di giovani, per comunicare un messaggio di concreta positività, dove con i giusti aiuti e supporti è possibile riprendere in mano le redini della propria esistenza, e sono rimasta delusa nel vedere i ragazzi optare per questa scelta in momenti diversi della storia, d'improvviso, e abbandonare l'idea con altrettanta semplicità. Difetto che riscontro in generale in tutta la storia, comunque. Seguendo prima un personaggio poi l'altro, si nota molto come i problemi dei protagonisti, tutti degni di interesse e che avrebbero potuto offrire ottimi spunti di riflessione, vengono accennati e poi abbandonati in modo troppo celere, rendendo privo di realismo il percorso interiore dei ragazzi. Peccato, perché se la Mizuhiro avesse dato il giusto spazio a queste tematiche profondamente significative, mi troverei ora a parlare di una piccola perla nel mondo dei manga, in grado di trasmettere inaspettate emozioni in poche pagine.
Di questa mangaka non amo particolarmente neanche il tratto. La povertà di dettagli e le espressioni - che in storie come queste rivestono un ruolo chiave - malamente rappresentate non si sposano bene coi messaggi che la storia vorrebbe trasmettere.
Infine, in una storia breve, suggestiva e drammatica, ambientata ai tempi della peste nera, facciamo la conoscenza di Lambda 26, un bue antropoformizzato che cerca di fuggire disperatamente dalla fattoria dove vive, dopo aver scoperto che il loro capobranco sarebbe stato servito come piatto principale sulla tavola dei padroni di casa. Incapace di comprendere la serenità e docilità con le quali il suo mentore si è sacrificato e di accettare una realtà così crudele, decide di fuggire, ma il destino farà si che si imbatta proprio nel nipote del fattore e che tra i due nasca un improbabile ma fortissima amicizia. I due hanno molto da imparare l'uno dall'altro. Il bue conoscerà il dramma della peste e la convinzione degli umani che mangiare la carne di un bovino sano garantirà loro salva la vita dal quel male spietato; il ragazzo capirà la folle crudeltà di tutto questo, giurando di non toccare mai più carne di bue in tutta la sua vita. Ma la peste nera si abbatte più feroce che mai, colpendo anche il giovane signore e scatenando le ire e il panico del popolo che, a causa della penuria di carne di bue, pretende che la ricca famiglia consegni loro Lambda.
Amore e sacrificio, vita e morte, amicizia e libertà... molti i temi che vengono affrontati e trattati, in una storia che affascina il lettore fino all'ultima pagina, curioso di scoprire cosa la vita riservi ai due giovani protagonisti.
X-Day è un manga che farei fatica a consigliare.
Come dicevo, ci sono molti spunti di riflessione e sono tutti ottimi, ma la fretta con cui vengono affrontati lasciano l'amaro in bocca e, per quanto delicata sia la storia di Lambda non vale di certo la spesa che si deve affrontare, visto che 5,90 € per un volume di questa qualità cartacea, sebben provvisto di sovraccoperta, mi sembra un tantino esagerato. Ho visto comunque persone che hanno gradito l'opera più di me, pertanto forse chi ama leggere quegli shoujo che svelano anche il lato più drammatico della vita troverà in X-Day una lettura significativa e piacevole.
X-Day è un bel manga, a parer mio, ma voglio partire a recensire questi due volumetti dalla storia di coda, che mi ha colpito come un calcio allo stomaco, per le sue tematiche certo non leggere e probabilmente controverse.
Il suo titolo è "L'ultima cena", e vede un futuro in cui la popolazione si è ridotta molto a causa di ricorrenti epidemie, si vive in un ambiente artificiale e tutto il bestiame è morto. I bovini - e immagino che, data la brevità dell'opera, come carne vengano considerati solo loro per semplificazione - sono stati in qualche modo ricreati dal DNA umano, hanno aspetto umano con aggiunta di orecchie animali, parlano, pensano, hanno cognizione di ciò che è bene e male e… vengono ugualmente macellati e mangiati! Ciò, comprensibilmente, dà la stura a una congerie di considerazioni, che spaziano dalle tesi dei vegani ai pensieri sul cannibalismo, all'impossibilità di sapere se e cosa passi nel cervello del nostro bestiame.
Lamda è un "vitello" che non accetta quella che ritiene l'insensata morte dei suoi familiari e tenta la fuga, ma finisce per diventare servitore del nipote del padrone del ranch in cui vive, il quale giura che non mangerà mai più carne. La promessa viene mantenuta per alcuni anni, e i due diventano amici, ma un ritorno dell'epidemia, curabile solo con il consumo di organi di bovino sano, mette entrambi in una posizione terribile.
È piuttosto mortificante assistere all'evoluzione dei pensieri di Lamda, che è un animale da macello e ragiona come una persona – è una persona.
Pur con alcune pecche di logica, dovute anche alla brevità, questo racconto è un boccone amaro da mandar giù, e lo dico consapevole di cosa sto scrivendo. Se quanto fin sopra detto vi dà fastidio, saltate “L'ultima cena”, è meglio.
*****
Per passare a note più allegre, ed è tutto dire, X-Day racconta la storia di quattro desperados, due maschi e due femmine, ciascuno a suo modo infelice e/o disadattato all'interno della comunità umana, che si incontrano nella chat di una scuola superiore e, quasi per scherzo, decidono di farla saltare per aria, considerandola la fonte di tutti i loro guai. Sarà il giorno X. I quattro cominciano a frequentarsi anche e soprattutto nella realtà, pur chiamandosi più spesso col nickname di chat che col nome vero.
Il metodo con cui pensano di far esplodere la scuola è, tutto sommato, indicativo del fatto che, in realtà, ne parlino solo per avere un pretesto, una motivazione che li aiuti ad andare avanti nella vita di tutti i giorni, altrimenti insopportabile.
La protagonista principale è Rika (nick 11), che ha abbandonato il salto in alto dopo una lieve ferita e che è stata appena lasciata dal suo ragazzo, il quale si è messo con l'attuale campionessa di salto. Incapace di aprirsi verso il mondo, Rika nasconde la sua disperazione dietro un perenne sorriso stereotipato. La scuola è il luogo in cui dovrà continuare a tornare, un giorno dopo l'altro, dove sarà ferita e costretta a nascondersi dietro la sua maschera. Ma, lentamente, il giovanissimo Yumihiko (Mr. Money) riuscirà a tirarla fuori dal suo buco di disperazione guarendo, nel contempo, dal suo terrore per il genere femminile, causato da una madre abusiva.
Quelli con cui potrebbe essere più difficile solidarizzare sono Nanaka (Polaris) e l'insegnante di biologia, Reichi (Jangalian). La prima tenta addirittura il suicidio, sopraffatta da avversità tutto sommato risibili, il secondo è un mollusco d'insegnante antisociale, apparentemente incapace di prendere una qualsiasi posizione, per cui la fuga sembra essere l'unica soluzione ai suoi problemi.
Siamo d'accordo che chi ha problemi veri, di salute, di pranzo da mettere insieme con la cena, e così via, potrebbe rimanere un po' indispettito da questi personaggi tutto sommato benestanti. In realtà,è vero che la maggior parte delle avversità descritte nel manga non sembrano particolarmente gravi, ma bisogna anche tenere conto del fatto che una mente depressa - e nell'adolescenza è facile esserlo - vede tutto molto più nero di quanto non sia, per quanto i problemi di Yumihiko non siano propriamente bazzecole.
Il racconto è costellato di piccole frasi che ti colpiscono a tradimento. Non so se siano originali, ma di sicuro fanno pensare. "Le cose che perdi, non scompaiono semplicemente nel nulla. Qualcuno se le prende." ;"Un buco può essere riempito solo da ciò che ne è uscito fuori." A me hanno fatto una profonda impressione, specie per come sono state usate all'interno del manga, e costituiscono di sicuro un valore aggiunto.
La cosa che, di questa storia, mi è meno piaciuta, è il fatto che fra i quattro congiurati si formano due coppie: direi che una almeno ce la potevano risparmiare, ma ha comunque uno scopo nel racconto e non rimane fine a se stessa.
Mi è piaciuto molto, invece, il messaggio di speranza che mi ha lasciato l'opera. Le difficoltà della vita, che per alcuni sono oggettivamente peggiori che per altri, anche se soggettivamente ognuno le percepisce insormontabili, non sono in realtà così: basta che a combatterle non si sia soli, ed ecco che il cumulo di tutte, condiviso, non sembra già più così opprimente.
Rimane da parlare dei disegni. A me questa sensei piace tantissimo: amo i suoi sfondi spesso minimalisti o assenti, il tratto non particolarmente ornato, il fatto che i personaggi di quest'opera si riconoscano senza troppe difficoltà.
Nonostante un finale forse un po' affrettato e un po' troppo buonista e ottimista, ho apprezzato moltissimo questo manga, che mi ha fatto ricordare i tempi in cui, la mia scuola, l'avrei fatta volentieri esplodere pure io.
Il suo titolo è "L'ultima cena", e vede un futuro in cui la popolazione si è ridotta molto a causa di ricorrenti epidemie, si vive in un ambiente artificiale e tutto il bestiame è morto. I bovini - e immagino che, data la brevità dell'opera, come carne vengano considerati solo loro per semplificazione - sono stati in qualche modo ricreati dal DNA umano, hanno aspetto umano con aggiunta di orecchie animali, parlano, pensano, hanno cognizione di ciò che è bene e male e… vengono ugualmente macellati e mangiati! Ciò, comprensibilmente, dà la stura a una congerie di considerazioni, che spaziano dalle tesi dei vegani ai pensieri sul cannibalismo, all'impossibilità di sapere se e cosa passi nel cervello del nostro bestiame.
Lamda è un "vitello" che non accetta quella che ritiene l'insensata morte dei suoi familiari e tenta la fuga, ma finisce per diventare servitore del nipote del padrone del ranch in cui vive, il quale giura che non mangerà mai più carne. La promessa viene mantenuta per alcuni anni, e i due diventano amici, ma un ritorno dell'epidemia, curabile solo con il consumo di organi di bovino sano, mette entrambi in una posizione terribile.
È piuttosto mortificante assistere all'evoluzione dei pensieri di Lamda, che è un animale da macello e ragiona come una persona – è una persona.
Pur con alcune pecche di logica, dovute anche alla brevità, questo racconto è un boccone amaro da mandar giù, e lo dico consapevole di cosa sto scrivendo. Se quanto fin sopra detto vi dà fastidio, saltate “L'ultima cena”, è meglio.
*****
Per passare a note più allegre, ed è tutto dire, X-Day racconta la storia di quattro desperados, due maschi e due femmine, ciascuno a suo modo infelice e/o disadattato all'interno della comunità umana, che si incontrano nella chat di una scuola superiore e, quasi per scherzo, decidono di farla saltare per aria, considerandola la fonte di tutti i loro guai. Sarà il giorno X. I quattro cominciano a frequentarsi anche e soprattutto nella realtà, pur chiamandosi più spesso col nickname di chat che col nome vero.
Il metodo con cui pensano di far esplodere la scuola è, tutto sommato, indicativo del fatto che, in realtà, ne parlino solo per avere un pretesto, una motivazione che li aiuti ad andare avanti nella vita di tutti i giorni, altrimenti insopportabile.
La protagonista principale è Rika (nick 11), che ha abbandonato il salto in alto dopo una lieve ferita e che è stata appena lasciata dal suo ragazzo, il quale si è messo con l'attuale campionessa di salto. Incapace di aprirsi verso il mondo, Rika nasconde la sua disperazione dietro un perenne sorriso stereotipato. La scuola è il luogo in cui dovrà continuare a tornare, un giorno dopo l'altro, dove sarà ferita e costretta a nascondersi dietro la sua maschera. Ma, lentamente, il giovanissimo Yumihiko (Mr. Money) riuscirà a tirarla fuori dal suo buco di disperazione guarendo, nel contempo, dal suo terrore per il genere femminile, causato da una madre abusiva.
Quelli con cui potrebbe essere più difficile solidarizzare sono Nanaka (Polaris) e l'insegnante di biologia, Reichi (Jangalian). La prima tenta addirittura il suicidio, sopraffatta da avversità tutto sommato risibili, il secondo è un mollusco d'insegnante antisociale, apparentemente incapace di prendere una qualsiasi posizione, per cui la fuga sembra essere l'unica soluzione ai suoi problemi.
Siamo d'accordo che chi ha problemi veri, di salute, di pranzo da mettere insieme con la cena, e così via, potrebbe rimanere un po' indispettito da questi personaggi tutto sommato benestanti. In realtà,è vero che la maggior parte delle avversità descritte nel manga non sembrano particolarmente gravi, ma bisogna anche tenere conto del fatto che una mente depressa - e nell'adolescenza è facile esserlo - vede tutto molto più nero di quanto non sia, per quanto i problemi di Yumihiko non siano propriamente bazzecole.
Il racconto è costellato di piccole frasi che ti colpiscono a tradimento. Non so se siano originali, ma di sicuro fanno pensare. "Le cose che perdi, non scompaiono semplicemente nel nulla. Qualcuno se le prende." ;"Un buco può essere riempito solo da ciò che ne è uscito fuori." A me hanno fatto una profonda impressione, specie per come sono state usate all'interno del manga, e costituiscono di sicuro un valore aggiunto.
La cosa che, di questa storia, mi è meno piaciuta, è il fatto che fra i quattro congiurati si formano due coppie: direi che una almeno ce la potevano risparmiare, ma ha comunque uno scopo nel racconto e non rimane fine a se stessa.
Mi è piaciuto molto, invece, il messaggio di speranza che mi ha lasciato l'opera. Le difficoltà della vita, che per alcuni sono oggettivamente peggiori che per altri, anche se soggettivamente ognuno le percepisce insormontabili, non sono in realtà così: basta che a combatterle non si sia soli, ed ecco che il cumulo di tutte, condiviso, non sembra già più così opprimente.
Rimane da parlare dei disegni. A me questa sensei piace tantissimo: amo i suoi sfondi spesso minimalisti o assenti, il tratto non particolarmente ornato, il fatto che i personaggi di quest'opera si riconoscano senza troppe difficoltà.
Nonostante un finale forse un po' affrettato e un po' troppo buonista e ottimista, ho apprezzato moltissimo questo manga, che mi ha fatto ricordare i tempi in cui, la mia scuola, l'avrei fatta volentieri esplodere pure io.
Una piacevolissima scoperta. Nonostante il tratto a volte fosse faticoso da mandare giù, la storia mi ha totalmente travolta e ho sorvolato il resto. L'idea è sviluppata in modo molto originale e anche il carattere dei personaggi viene definito con precisione. Mi sono ritrovata spesso nei pensieri dei 4 ragazzi, ognuno col proprio passato e con svariati problemi; tutti circondati da un mondo che li spaventa e al tempo stesso che li disgusta. È un manga malinconico, oserei dire a tratti cinico e con l'intento di far riflettere, decisamente. Tutti dovrebbero almeno dargli una possibilità e leggerlo.
Eccoci di nuovo a sostenere la mia autrice preferita.
Adoro il disegno pulito, particolare e diciamocelo, differente da tutte quella mangana che disegnano shoujo tutti uguali. Questa serie di due volumi non fa eccezione e, sebbene lo spazio per una storia di qualità non sia eccezionale, la Mizushiro riesce comunque a sorprendermi con una storia, sebbene non sconvolgente come Afterschool Nigthmare, completa e toccante a sufficienza.
Una storia odierna e forse banale se vogliamo, ma non per questo affrontata male. Quattro ragazzi si incontrano in chat, e un battito di tastiera dopo l’altro, decidono che sarebbe più salubre se qualcuno distruggesse la scuola. Ragazzi dalle motivazioni assai differenti, ma uniti dal medesimo obbiettivo, finiscono per incontrarsi nella vita reale quasi per caso e così ha inizio il loro piano per far saltare in aria la fonte di tutti i loro problemi.
Ma sarà proprio l’istituto scolastico a causare tutto il loro dolore? È stato uno degli insegnanti a causare la rottura di Rika con il suo ragazzo o forse solo la sua paura di esternare i propri sentimenti? Già, perché alla fine è di sentimenti nascosti e frasi lasciate in sospeso che si parla, i personaggi cercano di fuggire da ciò che più li ferisce ignorando il problema e, come la protagonista, cercando di andare avanti a testa alta, con solo un sorriso fittizio a farle da scudo dalle avversità. Non un’opera eccezionale, come ho già detto, ma che ci dà la misura della forza e della vigliaccheria di ognuno di noi, il tutto filtrato attraverso gli occhi di questi quattro... vandali? Terroristi? Ma soprattutto, come riusciranno alla fine a lenire le loro sofferenze?
Adoro il disegno pulito, particolare e diciamocelo, differente da tutte quella mangana che disegnano shoujo tutti uguali. Questa serie di due volumi non fa eccezione e, sebbene lo spazio per una storia di qualità non sia eccezionale, la Mizushiro riesce comunque a sorprendermi con una storia, sebbene non sconvolgente come Afterschool Nigthmare, completa e toccante a sufficienza.
Una storia odierna e forse banale se vogliamo, ma non per questo affrontata male. Quattro ragazzi si incontrano in chat, e un battito di tastiera dopo l’altro, decidono che sarebbe più salubre se qualcuno distruggesse la scuola. Ragazzi dalle motivazioni assai differenti, ma uniti dal medesimo obbiettivo, finiscono per incontrarsi nella vita reale quasi per caso e così ha inizio il loro piano per far saltare in aria la fonte di tutti i loro problemi.
Ma sarà proprio l’istituto scolastico a causare tutto il loro dolore? È stato uno degli insegnanti a causare la rottura di Rika con il suo ragazzo o forse solo la sua paura di esternare i propri sentimenti? Già, perché alla fine è di sentimenti nascosti e frasi lasciate in sospeso che si parla, i personaggi cercano di fuggire da ciò che più li ferisce ignorando il problema e, come la protagonista, cercando di andare avanti a testa alta, con solo un sorriso fittizio a farle da scudo dalle avversità. Non un’opera eccezionale, come ho già detto, ma che ci dà la misura della forza e della vigliaccheria di ognuno di noi, il tutto filtrato attraverso gli occhi di questi quattro... vandali? Terroristi? Ma soprattutto, come riusciranno alla fine a lenire le loro sofferenze?
Tutto ha inizio con una semplice chattata, quattro persone che vaneggiano sulla distruzione della scuola. Quattro personaggi, con ognuno problemi più o meno gravi, che cercano di sopravvivere alle varie peripezie della vita. Provano a non affogare, iniziano a combattere per non arrendersi al dolore. Le loro quattro vite si fonderanno insieme, dal giorno in cui finalmente si conoscono tutto sembra migliorare molto, tutto diviene probabilmente più sopportabile con qualcuno vicino a cui appoggiarsi.
Due volumi per una storia a tratti molto intensa ma sviluppata, forse, troppo velocemente.
Devo dire che non mi è dispiaciuta, i disegni sono discreti e mano a mano che ci addentriamo nella vita dei personaggi ci sembra tutto un po' più chiaro sulle loro motivazioni, sulle loro sofferenza, su questa voglia distruttiva che li ha uniti.
Si legge piacevolmente e credo che un paio di volumi possano essere comprati un po' da tutti. L'ho trovato a tratti un po' noir ma questo non mi è spiaciuto nemmeno un po'.
A vostra discrezione acquistarlo o meno, io personalmente lo rifarei.
Due volumi per una storia a tratti molto intensa ma sviluppata, forse, troppo velocemente.
Devo dire che non mi è dispiaciuta, i disegni sono discreti e mano a mano che ci addentriamo nella vita dei personaggi ci sembra tutto un po' più chiaro sulle loro motivazioni, sulle loro sofferenza, su questa voglia distruttiva che li ha uniti.
Si legge piacevolmente e credo che un paio di volumi possano essere comprati un po' da tutti. L'ho trovato a tratti un po' noir ma questo non mi è spiaciuto nemmeno un po'.
A vostra discrezione acquistarlo o meno, io personalmente lo rifarei.
X-Day racconta la storia di Rika, una studentessa che dopo un infortunio ritorna a scuola e trova che alcune cose sono cambiate. Infatti lei faceva parte del club di atletica ed era la migliore della scuola,ora invece il suo posto è stato preso da un'altra ragazza, e anche il suo fidanzato l’ha lasciata per mettersi con questa stessa ragazza. Rika non può fare a meno di provare odio verso di lei,odio che però non può esprimere. Si ritrova quindi a dover fingere che sia tutto a posto. Questo porta la ragazza ad odiare la scuola, luogo in cui è costretta ad andare tutti i giorni, in cui deve fingere che vada tutto bene quando incontra la sua “amica” il suo ex ragazzo ed i professori che le chiedono di ritornare al club di atletica. Durante l’ora di informatica, Rika entra nella chat room della scuola, dove altri studenti esprimono il loro odio verso la scuola,forti dell’anonimato garantito da internet. Anche Rika dice la sua, esprimendo il desiderio che la scuola sparisse. Queste sue parole provocano in alcuni studenti un sentimento di odio profondo, c’è anche chi parla di piazzare una bomba e far saltare in aria l’edificio, poi l’ora di informatica finisce e si ritorna alle lezioni. Rika a casa sua è molto scossa, infatti sogna anche l’esplosione della scuola. Il giorno dopo cerca su internet i nickname degli studenti che aveva trovato in chat,uno di loro, nickname Polaris, ha infatti creato una chat room esclusiva per i quattro che volevano l’esplosione della scuola, tuttavia la conversazione va su altri temi e quel argomento non viene più ripreso e i ragazzi si scambiano i numeri di telefono. L’indomani a scuola a Rika riceve un messaggio di addio da parte di Polaris, e Rika guardando il tetto della scuola vede una ragazza che sta per gettarsi di sotto. Spaventata chiama gli altri due membri del gruppo chiedendo aiuto, ed è cosi che i quattro ragazzi si ritrovano sul tetto dove si incontrano per la prima volta di persona e decidono di mettere in atto il loro piano: costruire una bomba e far esplodere la scuola. Si spingeranno davvero fino in fondo?
X-Day è un manga che esprime il disagio della gioventù, in particolare di quella giapponese, dove le scuole rappresentano una forte causa di stress per i ragazzi che si ritrovano sempre sotto pressione per via delle aspettative che la società nutre nei loro confronti. Nel manga l’autrice più che raccontarci l’ideazione dell’attacco alla scuola si concentra sui sentimenti dei ragazzi, sul perché vogliono distruggere la scuola per quello che l’edificio rappresenta, e sui problemi che ognuno di loro ha al di fuori della scuola.
L’edizione italiana curata da Flashbook è buona, dotata di sovracopertina, in appendice al volume 2 c’è anche una storia breve intitolata L’ultima cena.
X-Day è un manga che esprime il disagio della gioventù, in particolare di quella giapponese, dove le scuole rappresentano una forte causa di stress per i ragazzi che si ritrovano sempre sotto pressione per via delle aspettative che la società nutre nei loro confronti. Nel manga l’autrice più che raccontarci l’ideazione dell’attacco alla scuola si concentra sui sentimenti dei ragazzi, sul perché vogliono distruggere la scuola per quello che l’edificio rappresenta, e sui problemi che ognuno di loro ha al di fuori della scuola.
L’edizione italiana curata da Flashbook è buona, dotata di sovracopertina, in appendice al volume 2 c’è anche una storia breve intitolata L’ultima cena.
Ho scelto di prendere questo manga dopo aver letto l'altra opera di Setona Mizushiro, Afterschool Nightmare, che mi aveva colpito molto. X-Day non è da meno; ho letto i due volumi tutto di un fiato tanto la trama mi aveva rapita.
La storia carbura subito e pervade il lettore di un'angoscia e di un'ansia profonde. I problemi dei ragazzi vengono svelati a poco a poco, lasciando trasparire un velo di solitudine.
L'interesse comune di distruggere la scuola, li porterà ad affrontare i loro problemi uniti, aiutandosi a vicenda, nell'attesa del fatidico giorno X.
Il sostegno reciproco è il tema fondante anche della side story, a parer mio più dura della principale. In un mondo dove sole e pioggia sono artificiali, anche i bovini sono scomparsi e l'uomo ha trovato il modo di utilizzare il DNA umano per ricrearli. Il risultato? Degli uomini con orecchie da bovino. Il rapporto di amicizia tra un ragazzino e il suo "animale", verrà messo a dura prova dall'epidemia della peste.
Disegni semplici con pochi particolari ma, con la trama che si ritrova questo titolo, non ci si fa poi così caso.
Lettura tutt'altro che leggera.
La storia carbura subito e pervade il lettore di un'angoscia e di un'ansia profonde. I problemi dei ragazzi vengono svelati a poco a poco, lasciando trasparire un velo di solitudine.
L'interesse comune di distruggere la scuola, li porterà ad affrontare i loro problemi uniti, aiutandosi a vicenda, nell'attesa del fatidico giorno X.
Il sostegno reciproco è il tema fondante anche della side story, a parer mio più dura della principale. In un mondo dove sole e pioggia sono artificiali, anche i bovini sono scomparsi e l'uomo ha trovato il modo di utilizzare il DNA umano per ricrearli. Il risultato? Degli uomini con orecchie da bovino. Il rapporto di amicizia tra un ragazzino e il suo "animale", verrà messo a dura prova dall'epidemia della peste.
Disegni semplici con pochi particolari ma, con la trama che si ritrova questo titolo, non ci si fa poi così caso.
Lettura tutt'altro che leggera.
La prima volta che ho letto una recensione di questo manga c'era scritta una cosa del tipo "E' la storia di quattro ragazzi che vogliono far saltare in aria la scuola". Sono rimasta basita. Dentro di me pensavo "Bravi i teppisti!" e così lo accantonai. Poi un giorno lessi un'altra recensione, stavolta nel sito della casa editrice italiana e mi sono dovuta ricredere. Quando ho capito che dietro all'intento di far saltare la scuola c'era un forte disagio da parte dei quattro l'ho comprato subito. Adoro le storie problematiche. La seconda storia era molto triste e struggente, avevo le lacrime agli occhi mentre la leggevo.
Ho letto questo manga perché After School Nightmare mi era piaciuto parecchio. E devo dire che non ho assolutamente sbagliato a comprarlo. l'autrice qui agli esordi (comunque prima di ASN) non si cimenta con una storia paranormale, ma racconta la vita di 4 personaggi che provano lo spleen di vivere in una società conformista e bugiarda. Vogliono evadere, vogliono tentare di costruire un mondo migliore. Partono con grandi progetti, distruggere la scuola, ma poi alla fine si rendono conto che non c'è bisogno di gesti estremi. Basta trovare la forza di vivere dentro e fuori di sé, condividendo gioie e dolori con persone che sono affini tra loro, che sentono gli stessi problemi. Insomma, la vera forza non è quella che distrugge, ma quella che costruisce.
Diciamo che il voto non è 8 pieno pieno, ma visto che non si è mai obiettivi al 100% gliel'ho dato perché mi ha colpita molto! ^__^
Diciamo che il voto non è 8 pieno pieno, ma visto che non si è mai obiettivi al 100% gliel'ho dato perché mi ha colpita molto! ^__^
Quattro ragazzi, due femmine e due maschi, si ritrovano su una chat scolastica e decidono di mettere a punto un piano per far saltare in aria la scuola.
In realtà la scuola non è altri che il loro mondo personale, una orrida realtà da cui vogliono sfuggire. Riusciranno, aiutandosi l'un l'altro, a realizzare il loro desiderio, il tanto atteso giorno X?
Io l'ho trovata un po' inquietante come storia. XD Forse è dovuto alla complessa psicologia dei personaggi, che in alcuni punti sembrano davvero degli psicopatici, forse ai disegni dal tratto sottile e dai numerosi spazi bianchi, che da' alla storia un'atmosfera simile a quella di un gelido sogno (o un dolce incubo?), forse alla trama in sè che non è certo leggera...
In ogni caso ammetto che è una bella storia, anche se per certi versi mi ha lasciata insoddisfatta. Forse è una questione di gusti.
La side story è alquanto macabra. E' ambientata in un ipotetico futuro, in cui le bestie da allevamento sono scomparse durante la guerra nucleare e ora vengono create utilizzando il dna umano. Ragion per cui, a parte le orecchie, hanno un aspetto del tutto umano, parlano e pensano, ma vengono comunque usate come carne da macello. Un giovane bue, Lambda, non potendo accettare una simile orrida fine decide di scappare dalla fattoria, ma...
La storia è triste e dolce, ma questa faccenda che si mangino questi buoi/uomini mi ha fatto tanto cannibalismo e mi ha dato il voltastomaco...
In realtà la scuola non è altri che il loro mondo personale, una orrida realtà da cui vogliono sfuggire. Riusciranno, aiutandosi l'un l'altro, a realizzare il loro desiderio, il tanto atteso giorno X?
Io l'ho trovata un po' inquietante come storia. XD Forse è dovuto alla complessa psicologia dei personaggi, che in alcuni punti sembrano davvero degli psicopatici, forse ai disegni dal tratto sottile e dai numerosi spazi bianchi, che da' alla storia un'atmosfera simile a quella di un gelido sogno (o un dolce incubo?), forse alla trama in sè che non è certo leggera...
In ogni caso ammetto che è una bella storia, anche se per certi versi mi ha lasciata insoddisfatta. Forse è una questione di gusti.
La side story è alquanto macabra. E' ambientata in un ipotetico futuro, in cui le bestie da allevamento sono scomparse durante la guerra nucleare e ora vengono create utilizzando il dna umano. Ragion per cui, a parte le orecchie, hanno un aspetto del tutto umano, parlano e pensano, ma vengono comunque usate come carne da macello. Un giovane bue, Lambda, non potendo accettare una simile orrida fine decide di scappare dalla fattoria, ma...
La storia è triste e dolce, ma questa faccenda che si mangino questi buoi/uomini mi ha fatto tanto cannibalismo e mi ha dato il voltastomaco...