Tamara
Una piacevole lettura in "giallo" che mixa mistero, tocchi orrorifici e una buona dose di simpatia, con una "strana coppia" al femminile che funziona alla grande. Ecco un esempio palese di come non giudicare un manga dalla copertina: probabilmente se l'avessi visto in fumetteria non l'avrei mai preso, visto che dalla cover mi richiamava più un josei/slice of life, e non essendoci neanche un accenno di trama né all'esterno né all'interno, è difficile capire cosa si ha tra le mani. Per fortuna mi è stato regalato e così ho avuto occasione di leggerlo, restando davvero stupita e soddisfatta dal fatto che includesse due storie a tinte gialle/mistery, che personalmente adoro.
Parliamoci chiaro: le due storie incluse nel volume non sono niente di trascendentale, sia dal punto di vista della risoluzione dei casi di omicidio che da quello della caratterizzazione dei personaggi secondari. Il punto forte sono le ambientazioni (soprattutto quella della seconda storia, adoro il tema delle case infestate con temporali annessi!) e le protagoniste: Tamara, una modella menefreghista, senza peli sulla lingua, che sa pure picchiare duro all'occasione (insomma, una tipa davvero tosta) e Tome, una ragazza col sogno di diventare stilista, decisamente più dolce ed emotiva. Sono agli antipodi e funzionano alla grande proprio per questo, visto che si completano a vicenda. Inoltre dalle loro interazioni scaturiscono momenti davvero divertenti, che stemperano perfettamente le situazioni "sanguinolente" in cui si trovano coinvolte.
Gli altri due personaggi fissi in entrambe le storie sono un ispettore di polizia, un tipo compassato, e il suo aiutante, decisamente più sbarazzino ed impressionabile (mi hanno fatto davvero ridere le sue reazioni e certe rivelazioni alla fine della prima storia.) Gli altri personaggi secondari invece sono caratterizzati giusto quel minimo per dar loro un senso all'interno della storia, ma è bello vedere, oltre a Tamara e Tome, la presenza di altre donne fortemente indipendenti.
Le due storie presentate sono autoconclusive, quindi hanno il loro finale, però sembrano quasi un "pilot" per una serie più lunga: peccato che la Soryo non l'abbia evoluta in qualcosa di più, perché a mio avviso, lavorando un po' di più sulle trame dei gialli e sulla caratterizzazioni dei personaggi secondari, sarebbe potuta uscire una bella serie lunga. La "strana coppia" delle protagoniste funziona bene (confesso che mi è pure partita un po’ la ship LOL), le ambientazioni e il mix di mistero/sangue/comicità anche, quindi sarebbe stato davvero bello avere qualcosa di più largo respiro. Senza contare che di serie shojo di questo tipo me ne vengono in mente solo una manciata e tutte con protagonisti maschili (come God Child della Yuki, altra autrice che adoro), sarebbe bello averne altri con protagoniste femminili come in questo, soprattutto con una come Tamara, che una volta tanto è un bel personaggio tosto fino all'osso (e qui parla una che fa sempre più fatica a trovare personaggi femminili belli strong che mi siano congeniali, da qui il mio ulteriore rammarico.)
In conclusione: lo consiglio? Sì, anche se ovviamente non è una lettura indimenticabile, però per i motivi che vi ho elencato a me è decisamente piaciuta. I fan della Soryo che si approcciano a questa storia pieni di aspettative solo per il nome dell’autrice magari potrebbero restare delusi, visto che non è un capolavoro di introspezione, anche se il bellissimo tratto della Soryo nel comparto disegni resta di altissimo livello.
Parliamoci chiaro: le due storie incluse nel volume non sono niente di trascendentale, sia dal punto di vista della risoluzione dei casi di omicidio che da quello della caratterizzazione dei personaggi secondari. Il punto forte sono le ambientazioni (soprattutto quella della seconda storia, adoro il tema delle case infestate con temporali annessi!) e le protagoniste: Tamara, una modella menefreghista, senza peli sulla lingua, che sa pure picchiare duro all'occasione (insomma, una tipa davvero tosta) e Tome, una ragazza col sogno di diventare stilista, decisamente più dolce ed emotiva. Sono agli antipodi e funzionano alla grande proprio per questo, visto che si completano a vicenda. Inoltre dalle loro interazioni scaturiscono momenti davvero divertenti, che stemperano perfettamente le situazioni "sanguinolente" in cui si trovano coinvolte.
Gli altri due personaggi fissi in entrambe le storie sono un ispettore di polizia, un tipo compassato, e il suo aiutante, decisamente più sbarazzino ed impressionabile (mi hanno fatto davvero ridere le sue reazioni e certe rivelazioni alla fine della prima storia.) Gli altri personaggi secondari invece sono caratterizzati giusto quel minimo per dar loro un senso all'interno della storia, ma è bello vedere, oltre a Tamara e Tome, la presenza di altre donne fortemente indipendenti.
Le due storie presentate sono autoconclusive, quindi hanno il loro finale, però sembrano quasi un "pilot" per una serie più lunga: peccato che la Soryo non l'abbia evoluta in qualcosa di più, perché a mio avviso, lavorando un po' di più sulle trame dei gialli e sulla caratterizzazioni dei personaggi secondari, sarebbe potuta uscire una bella serie lunga. La "strana coppia" delle protagoniste funziona bene (confesso che mi è pure partita un po’ la ship LOL), le ambientazioni e il mix di mistero/sangue/comicità anche, quindi sarebbe stato davvero bello avere qualcosa di più largo respiro. Senza contare che di serie shojo di questo tipo me ne vengono in mente solo una manciata e tutte con protagonisti maschili (come God Child della Yuki, altra autrice che adoro), sarebbe bello averne altri con protagoniste femminili come in questo, soprattutto con una come Tamara, che una volta tanto è un bel personaggio tosto fino all'osso (e qui parla una che fa sempre più fatica a trovare personaggi femminili belli strong che mi siano congeniali, da qui il mio ulteriore rammarico.)
In conclusione: lo consiglio? Sì, anche se ovviamente non è una lettura indimenticabile, però per i motivi che vi ho elencato a me è decisamente piaciuta. I fan della Soryo che si approcciano a questa storia pieni di aspettative solo per il nome dell’autrice magari potrebbero restare delusi, visto che non è un capolavoro di introspezione, anche se il bellissimo tratto della Soryo nel comparto disegni resta di altissimo livello.
Poteva essere una meravigliosa serie di giallo al femminile, ma per qualche strana ragione la Soryo ha deciso di bloccarla sul nascere. Forse non ha fatto successo? Mah... Una storia che aveva dell'ottimo potenziale. i casi sono piuttosto semplici e fose abbastanza scontati, per quanto riguarda il secondo, mentre il primo è stato inaspettato e piuttosto surreale. Ma la forza di questo manga sta nella sua protagonista! Una donna forte, bella e scanzonata, Affiancata da una coprotagonista totalmente opposta a lei. Sarebbe stato bello leggere ancora i loro battibecchi, ma purtroppo qualcuno non era dello stesso parere. Lo consiglio a chi vuole avvicinarsi a questa autrice per capire il suo stile di narrazione.
Tamara è un volume unico della Soryo composto da due storie autoconclusive (fra le quali la seconda si divide in due parti) che presentano però le medesime protagoniste (una modella di successo e un po' bizzarra e una stilista alle prime armi), coinvolte in due casi di omicidio.
Disegno: il tratto è quello classico della Soryo, ovvero pulito, gradevole e un po' retrò. La resa anatomica è molto buona, così come l'attenzione per i dettagli (che non cade mai nel ridondante). Della Soryo ho sempre amato le espressioni dei volti e anche in questo caso la resa è molto buona.
Trama: la trama è lineare e semplice, e i due casi di omicidio si svolgono e si concludono con semplicità e senza intrighi particolari. La Soryo cerca di creare un alone di mistero che però non definisce pienamente e che a causa della protagonista (la modella Tamara) si stempera in un clima quasi comico.
Personaggi: trattandosi di un volume autoconclusivo, lo sviluppo dei personaggi non può certo raggiungere grandi livelli e la caratterizzazione delle protagoniste o dei personaggi secondari si serve anche di qualche stereotipo.
Una lettura breve e poco impegnativa: la presenza di questo volume nella vostra collezione potrebbe passare inosservata. Io l'ho recuperato perché possiedo tutte le opere dell'autrice, ma non posso certo segnalarlo come una lettura indispensabile.
Disegno: il tratto è quello classico della Soryo, ovvero pulito, gradevole e un po' retrò. La resa anatomica è molto buona, così come l'attenzione per i dettagli (che non cade mai nel ridondante). Della Soryo ho sempre amato le espressioni dei volti e anche in questo caso la resa è molto buona.
Trama: la trama è lineare e semplice, e i due casi di omicidio si svolgono e si concludono con semplicità e senza intrighi particolari. La Soryo cerca di creare un alone di mistero che però non definisce pienamente e che a causa della protagonista (la modella Tamara) si stempera in un clima quasi comico.
Personaggi: trattandosi di un volume autoconclusivo, lo sviluppo dei personaggi non può certo raggiungere grandi livelli e la caratterizzazione delle protagoniste o dei personaggi secondari si serve anche di qualche stereotipo.
Una lettura breve e poco impegnativa: la presenza di questo volume nella vostra collezione potrebbe passare inosservata. Io l'ho recuperato perché possiedo tutte le opere dell'autrice, ma non posso certo segnalarlo come una lettura indispensabile.
"Tamara" è un manga di un solo volume, scritto e disegnato da Fuyumi Soryo, è una sorta di thriller ambientato nel mondo della moda. Protagoniste del fumetto sono due ragazze, Tamara, che dà il nome al fumetto, una supermodella di diciannove anni, pubblicamente simbolo di bellezza e perfezione, ma che in realtà è rozza, viziata e avida, e Tome, di qualche anno più grande, aspirante stilista. Dopo che Tamara ha perso tutti i suoi averi con il gioco d'azzardo, si stabilisce con la forza a casa di Tome. Le ragazze sono coinvolte loro malgrado in alcuni casi di omicidio.
Il volume presenta due storie divise in tre capitoli, uno per la prima e due per la seconda. Nella prima, Tamara e Tome sono coinvolte nella vicenda di una modella che anche se ha cinquanta anni non sembra invecchiare. Quale sarà il suo segreto?
Nella seconda, le due volano a Parigi, ospiti in un castello comprato da un amica di Tamara. Nel castello in passato si sono verificati degli omicidi, e forse ci sono i fantasmi delle vittime che vogliono vendetta…
Peccato che oltre a queste due storie non ci sia altro e il manga termina senza una vera conclusione. Tamara resterà per sempre a casa di Tome? E lei riuscirà a realizzare il suo sogno di diventare una stilista di fama mondiale? Purtroppo non ci è dato saperlo.
Comunque, le storie presentate sono abbastanza carine e ben sviluppate, con qualche piccolo colpo di scena, anche se nella prima forse è facile capire chi sia il colpevole, ma non nella seconda.
I personaggi sono interessanti, Tamara in particolare è ben caratterizzata per quel poco che si viene a sapere di lei, Tome è un buon personaggio secondario, la sua spalla ideale. Le due si completano bene a vicenda e insieme sono una bella coppia.
Ho trovato anche i disegni molto belli e ben realizzati. L'autrice ha un bel tratto, molto chiaro e pulito.
E' il primo manga che leggo di quest'autrice e mi è piaciuto. Non mi aspettavo molto da un volume unico, e invece mi sono dovuto ricredere, mi sarebbe piaciuto ci fosse un seguito, una miniserie almeno, ci vedo delle potenzialità.
Il volume presenta due storie divise in tre capitoli, uno per la prima e due per la seconda. Nella prima, Tamara e Tome sono coinvolte nella vicenda di una modella che anche se ha cinquanta anni non sembra invecchiare. Quale sarà il suo segreto?
Nella seconda, le due volano a Parigi, ospiti in un castello comprato da un amica di Tamara. Nel castello in passato si sono verificati degli omicidi, e forse ci sono i fantasmi delle vittime che vogliono vendetta…
Peccato che oltre a queste due storie non ci sia altro e il manga termina senza una vera conclusione. Tamara resterà per sempre a casa di Tome? E lei riuscirà a realizzare il suo sogno di diventare una stilista di fama mondiale? Purtroppo non ci è dato saperlo.
Comunque, le storie presentate sono abbastanza carine e ben sviluppate, con qualche piccolo colpo di scena, anche se nella prima forse è facile capire chi sia il colpevole, ma non nella seconda.
I personaggi sono interessanti, Tamara in particolare è ben caratterizzata per quel poco che si viene a sapere di lei, Tome è un buon personaggio secondario, la sua spalla ideale. Le due si completano bene a vicenda e insieme sono una bella coppia.
Ho trovato anche i disegni molto belli e ben realizzati. L'autrice ha un bel tratto, molto chiaro e pulito.
E' il primo manga che leggo di quest'autrice e mi è piaciuto. Non mi aspettavo molto da un volume unico, e invece mi sono dovuto ricredere, mi sarebbe piaciuto ci fosse un seguito, una miniserie almeno, ci vedo delle potenzialità.
Ho letto molte opere della sensei Soryo e devo dire che questa è una, tra le poche (insieme a Dolls), a non avermi convinta per niente.
Il manga in questione narra le vicende di Tamara, una modella bella e giovane, e di Tome, un'apprendista stilista. Le due giovani, diametralmente opposte per carattere ed aspetto, si conoscono nello studio di una famosa stilista. Le ragazze si troveranno coinvolte in due casi di omicidio. Nel primo caso Tamara verrà indagata per la morte di una famosa modella. Il detective a cui è stato attribuito il caso ha, infatti, forti sospetti verso Tamara che si dimostra (e si dimostrava) palesemente ostile nei confronti della collega più anziana.
Nel secondo episodio le due ragazze si recano in Francia per una vacanza presso la villa di un'amica di Tamara. Anche in questo caso ci saranno diversi omicidi e circostanze misteriose. Tutto sembra essere legato ad un'antica maledizione...
Il manga non ha davvero né capo né coda. Le due protagoniste non sono per niente caratterizzate; si capisce solo superficialmente il loro carattere ma non conosciamo la loro storia, il loro passato. Il racconto ed i vari episodi sono molto arrangiati, forzati e anche poco originali.
L'unica nota positiva sono i disegni, veramente meravigliosi e dal tratto pulito, ma per il resto non mi sento di attribuire la sufficienza a questo manga poiché l'ho trovato molto banale e vuoto.
Il manga in questione narra le vicende di Tamara, una modella bella e giovane, e di Tome, un'apprendista stilista. Le due giovani, diametralmente opposte per carattere ed aspetto, si conoscono nello studio di una famosa stilista. Le ragazze si troveranno coinvolte in due casi di omicidio. Nel primo caso Tamara verrà indagata per la morte di una famosa modella. Il detective a cui è stato attribuito il caso ha, infatti, forti sospetti verso Tamara che si dimostra (e si dimostrava) palesemente ostile nei confronti della collega più anziana.
Nel secondo episodio le due ragazze si recano in Francia per una vacanza presso la villa di un'amica di Tamara. Anche in questo caso ci saranno diversi omicidi e circostanze misteriose. Tutto sembra essere legato ad un'antica maledizione...
Il manga non ha davvero né capo né coda. Le due protagoniste non sono per niente caratterizzate; si capisce solo superficialmente il loro carattere ma non conosciamo la loro storia, il loro passato. Il racconto ed i vari episodi sono molto arrangiati, forzati e anche poco originali.
L'unica nota positiva sono i disegni, veramente meravigliosi e dal tratto pulito, ma per il resto non mi sento di attribuire la sufficienza a questo manga poiché l'ho trovato molto banale e vuoto.
Volume unico di Fuyumi Soryo, le protagoniste sono la modella Tamara e la couturier Tome che vengono coinvolte in 2 casi d'omicidio; nel primo viene sospettata Tamara perché muore in modo cruento una modella con cui lei litigava spesso, nel secondo le 2 ragazze vanno in vacanza in Francia e anche lì accadono strani fatti forse collegati ad una maledizione.
Tamara non si legge per i 2 casi polizieschi; il primo un po' troppo sopra le righe mentre il secondo assolutamente incredibile: va bene che siamo in un fumetto, ma che i poliziotti del primo caso si occupino anche del secondo è già una coincidenza eccessiva, se poi aggiungiamo che i protagonisti si trovano in Francia... Dov'è la polizia autoctona? Quello che si apprezza in questo manga e proprio Tamara, una ragazza dal carattere estremamente forte, senza neanche un dubbio o un tormento, semplice e alla mano da una parte, rozza e prepotente dall'altra, un personaggio certamente poco credibile, ma che rappresenta una specie d'ideale femminile che non può non piacere ad una donna, chi non vorrebbe essere forte come lei? Il personaggio di Tamara è ben bilanciato da quello di Tome che è la classica figura femminile da manga dolce e sensibile. Questa coppia di protagoniste conquista e alla fine del volume ci si ritrova a pensare con un po' di tristezza che non esiste un seguito e questo è un vero peccato.
Tamara non si legge per i 2 casi polizieschi; il primo un po' troppo sopra le righe mentre il secondo assolutamente incredibile: va bene che siamo in un fumetto, ma che i poliziotti del primo caso si occupino anche del secondo è già una coincidenza eccessiva, se poi aggiungiamo che i protagonisti si trovano in Francia... Dov'è la polizia autoctona? Quello che si apprezza in questo manga e proprio Tamara, una ragazza dal carattere estremamente forte, senza neanche un dubbio o un tormento, semplice e alla mano da una parte, rozza e prepotente dall'altra, un personaggio certamente poco credibile, ma che rappresenta una specie d'ideale femminile che non può non piacere ad una donna, chi non vorrebbe essere forte come lei? Il personaggio di Tamara è ben bilanciato da quello di Tome che è la classica figura femminile da manga dolce e sensibile. Questa coppia di protagoniste conquista e alla fine del volume ci si ritrova a pensare con un po' di tristezza che non esiste un seguito e questo è un vero peccato.
Opera minore della Soryo: bravissima autrice secondo me, una delle poche che riesce a farmi leggere shojo.
In questo caso si tratta di una serie di storie autoconclusive a base investigativa, anche interessanti, ma essendo in fondo storie molto brevi non si riesce a legarsi molto alle protagoniste, visto che non si ha il tempo per scoprirle come si deve.
I disegni sono sempre stupendi, la Soryo ha uno stile molto realistico ed espressivo allo stesso tempo, risultando così decisamente originale.
Si tratta di una buona lettura quindi, consigliata agli appassionati dell'autrice, ma per chi si vuole avvicinare alle sue opere consiglio maggiormente ES o il capolavoro Cesare.
In questo caso si tratta di una serie di storie autoconclusive a base investigativa, anche interessanti, ma essendo in fondo storie molto brevi non si riesce a legarsi molto alle protagoniste, visto che non si ha il tempo per scoprirle come si deve.
I disegni sono sempre stupendi, la Soryo ha uno stile molto realistico ed espressivo allo stesso tempo, risultando così decisamente originale.
Si tratta di una buona lettura quindi, consigliata agli appassionati dell'autrice, ma per chi si vuole avvicinare alle sue opere consiglio maggiormente ES o il capolavoro Cesare.
Do un 7, anche se il voto che metterei è 7.50. Questo perché, sì, è carino e mi è piaciuto, ma non da dargli un otto pieno. Quindi arrotondo per difetto.
Il difetto vero di questo manga è che si tratta di episodi autoconclusivi che, in fin dei conti, non danno nulla e on lasciano nulla. Certo, le tinte noir che a volte lo connotano sono interessanti e anche i casi che vedono protagoniste Tamara e la manager piuttosto carini, ma lasciano il tempo che trovano, perché non hanno una trama solida alle spalle e una psicologia ben sviluppata, ma solo accennata. E questo dipende anche e soprattutto dalla brevità dell'opera, dalla sua frammentarietà intrinseca, dal fatto che pare più un tentativo dell'autrice di vedere com'era l'idea e nel caso vedere il da farsi, piuttosto che quella di creare un vero volume, di una vera storia.
Mi ha ricordato un po' le avventure del Conte Cain all'inizio (nonostante ognuna di queste durasse di più e comunque fossero vari volumi, ma credo che il mio paragone si sia capito), o di Zero, stavolta più simile, perché anch'esso autoconclusivo, sempre della Yuki. Avrei preferito collocarlo più vicino al primo paragone, visto che poi Cain ha avuto una serie tutta sua, con una evoluzione ben precisa, cosa che, invece, è mancata a questo manga. Purtroppo, aggiungerei, perché il potenziale l'aveva tutto.
Sui disegni, nulla da dire: voglio dire, non sono bellissimi come quelli di Cesare, ma questo manga è precedente, quindi è inutile fare paragoni anacronistici; a me, comunque, piace: è fresco e arioso, elemento che poi permette di rimanere un po' sorpresi quando si legge invece la storia, tutt'altro che così gioiosa e gaia.
Il difetto vero di questo manga è che si tratta di episodi autoconclusivi che, in fin dei conti, non danno nulla e on lasciano nulla. Certo, le tinte noir che a volte lo connotano sono interessanti e anche i casi che vedono protagoniste Tamara e la manager piuttosto carini, ma lasciano il tempo che trovano, perché non hanno una trama solida alle spalle e una psicologia ben sviluppata, ma solo accennata. E questo dipende anche e soprattutto dalla brevità dell'opera, dalla sua frammentarietà intrinseca, dal fatto che pare più un tentativo dell'autrice di vedere com'era l'idea e nel caso vedere il da farsi, piuttosto che quella di creare un vero volume, di una vera storia.
Mi ha ricordato un po' le avventure del Conte Cain all'inizio (nonostante ognuna di queste durasse di più e comunque fossero vari volumi, ma credo che il mio paragone si sia capito), o di Zero, stavolta più simile, perché anch'esso autoconclusivo, sempre della Yuki. Avrei preferito collocarlo più vicino al primo paragone, visto che poi Cain ha avuto una serie tutta sua, con una evoluzione ben precisa, cosa che, invece, è mancata a questo manga. Purtroppo, aggiungerei, perché il potenziale l'aveva tutto.
Sui disegni, nulla da dire: voglio dire, non sono bellissimi come quelli di Cesare, ma questo manga è precedente, quindi è inutile fare paragoni anacronistici; a me, comunque, piace: è fresco e arioso, elemento che poi permette di rimanere un po' sorpresi quando si legge invece la storia, tutt'altro che così gioiosa e gaia.