Deep Love - Ayu no Monogatari
Personalmente mi dispiace che ci siano persone che abbiano fortemente disprezzato questo manga, perciò parto dalla premessa che lo sconsiglio vivamente a chi non sopporta storie tragiche, con un linguaggio forte, e con un finale che non è lieto. Detto ciò, partiamo dalla trama del manga.
La storia ruota attorno ad Ayu, una ragazza liceale che sembra un fantasma. Non ha un posto che può considerare casa, non ha obiettivi, ed ha un atteggiamento indifferente nei confronti della vita, perciò non si fa scrupoli a gettare nel cestino la propria dignità per fare la prostituta. Ma la sua vita cambia drasticamente quando conosce una vecchia signora che, con la sua purezza, accende poco a poco il cuore spento di Ayu, e la avvicina ad una realtà diversa dalla sua. Ayu si lega a questa donna, adotta persino un cucciolo di cane abbandonato, e va a vivere con lei. Riscoprirà il sentimento perduto insieme ad una forza d'animo con cui, per la prima volta, si vorrà sacrificare per il bene altrui.
Ho trovato la storia molto avvincente. Lo ammetto, quando ho letto le prime pagine ero molto scettica, soprattutto perché, seppur conosciamo la storia dal punto di vista di Ayu, di lei e del suo passato non sappiamo nulla, ma non impedirà la lettura del manga. I personaggi sono stati ben caratterizzati, partendo dalla protagonista, Ayu. Il suo cambiamento non è forzato, quando Ayu conosce l'anziana desidera davvero in cuor suo di poter vedere un bagliore di speranza che la allontani da una vita priva di senso e noiosa, definiva addirittura l'amore inutile finché si poteva andare a letto con chiunque, ma cambia presto idea, ed evolve in una ragazza forte con una grande bontà d'animo. La vecchia occupa un grande posto nel cuore di Ayu: dolce e gentile, è il classico stereotipo della nonna preferita, che con un lavoretto il cui guadagno è minimo, desidera comunque poter mettere da parte dei soldi con umiltà e sacrificio. Anche il cane non è da sorvolare, perché fino alla fine rimane al fianco di Ayu. E poi c'è Yoshiyuki. Figlio adottivo dell'anziana, ha una malattia cardiaca, ed è il motivo del perché la nonna ci tenesse così tanto a guadagnare soldi: per potergli permettere una dispendiosa operazione. Sarà Yoshiyuki a far riscoprire il vero amore ad Ayu, ed anche lei, come la vecchia, si darà da fare per poterlo aiutare in ogni modo.
I disegni sono molto belli. Curati e puliti, l'autrice ha un bel tratto, ed ogni personaggio è stato ben caratterizzato, così come il testo, scorrevole, anche se con un linguaggio forte, ma è chiaro e leggibile. Questa lettura mi è particolarmente piaciuta. Non stavo cercando un manga di questo genere, ma quando mi è capitato tra le mani, mi sono bastate poche pagine per volerlo divorare all'istante, e se cercate una lettura del genere, allora ve la consiglio. Io ne sono rimasta soddisfatta.
La storia ruota attorno ad Ayu, una ragazza liceale che sembra un fantasma. Non ha un posto che può considerare casa, non ha obiettivi, ed ha un atteggiamento indifferente nei confronti della vita, perciò non si fa scrupoli a gettare nel cestino la propria dignità per fare la prostituta. Ma la sua vita cambia drasticamente quando conosce una vecchia signora che, con la sua purezza, accende poco a poco il cuore spento di Ayu, e la avvicina ad una realtà diversa dalla sua. Ayu si lega a questa donna, adotta persino un cucciolo di cane abbandonato, e va a vivere con lei. Riscoprirà il sentimento perduto insieme ad una forza d'animo con cui, per la prima volta, si vorrà sacrificare per il bene altrui.
Ho trovato la storia molto avvincente. Lo ammetto, quando ho letto le prime pagine ero molto scettica, soprattutto perché, seppur conosciamo la storia dal punto di vista di Ayu, di lei e del suo passato non sappiamo nulla, ma non impedirà la lettura del manga. I personaggi sono stati ben caratterizzati, partendo dalla protagonista, Ayu. Il suo cambiamento non è forzato, quando Ayu conosce l'anziana desidera davvero in cuor suo di poter vedere un bagliore di speranza che la allontani da una vita priva di senso e noiosa, definiva addirittura l'amore inutile finché si poteva andare a letto con chiunque, ma cambia presto idea, ed evolve in una ragazza forte con una grande bontà d'animo. La vecchia occupa un grande posto nel cuore di Ayu: dolce e gentile, è il classico stereotipo della nonna preferita, che con un lavoretto il cui guadagno è minimo, desidera comunque poter mettere da parte dei soldi con umiltà e sacrificio. Anche il cane non è da sorvolare, perché fino alla fine rimane al fianco di Ayu. E poi c'è Yoshiyuki. Figlio adottivo dell'anziana, ha una malattia cardiaca, ed è il motivo del perché la nonna ci tenesse così tanto a guadagnare soldi: per potergli permettere una dispendiosa operazione. Sarà Yoshiyuki a far riscoprire il vero amore ad Ayu, ed anche lei, come la vecchia, si darà da fare per poterlo aiutare in ogni modo.
I disegni sono molto belli. Curati e puliti, l'autrice ha un bel tratto, ed ogni personaggio è stato ben caratterizzato, così come il testo, scorrevole, anche se con un linguaggio forte, ma è chiaro e leggibile. Questa lettura mi è particolarmente piaciuta. Non stavo cercando un manga di questo genere, ma quando mi è capitato tra le mani, mi sono bastate poche pagine per volerlo divorare all'istante, e se cercate una lettura del genere, allora ve la consiglio. Io ne sono rimasta soddisfatta.
<b> Attenzione: spoiler! </b>
Ok, ho letto tutte le vostre recensioni e vi assicuro che stavo per venirvi a prendere a casa vostra e a picchiarvi.
Iniziamo dalla trama: Ayu è una normale liceale che però fa la prostituta, perchè? Perchè secondo lei il mondo di oggi è sporco e corrotto quindi non ha senso vivere; gli elementi come la dignità non esistono per lei, perciò la prostituzione per lei è paragonabile ad un lavoretto part-time a fine scuola.
Poi però di punto in bianco nella sua vita entra una vecchietta, sola, che insegna piccole perle di vita ad Ayu: le racconta della sua giovinezza, del suo primo amore, di come abbia trovato il coraggio e la forza di vivere, di come anche in un mondo corrotto come quello in cui stanno vivendo ci possa essere uno spiraglio di luce.
Ayu inizia pian piano a cambiare, ma uscire dal suo giro di prostituzione è più difficile di quel che si pensa. Dopo non molto la vecchietta muore e Ayu scopre che aveva un figlio adottivo della sua stessa età (o quasi) che però soffriva di problemi al cuore, ed è per questo che la vecchietta stava risparmiando molti soldi per l'operazione. Così Ayu inizia a guadagnare con dei lavori part-time però i soldi non bastano e Ayu ricomincia a prostituirsi. Nel frattempo la sua amicizia con Yoshiyuki(il figlio adottivo) si fa sempre più forte fin quando i due si innamorano, ma il futuro è ben diverso perchè Ayu muore di AIDS prima dell'intervento di Yoshiyuki e il ragazzo si ritrova a vivere senza la sua preziosissima Ayu.
In conclusione? Il 10 che ho dato a questo manga è azzeccatissimo, potete dire quello che volete voi ma io non cambierò idea, punto.
E' un manga che tratta di argomenti attuali, di una società corrotta dal denaro nella quale i giovani di oggi stanno crescendo, in un mondo pieno di falsità contornato da violenze, abusi, prostituzione, droga e soprattutto denaro! In questo manga Ayu è un esempio di quello che potrebbe essere il futuro dei giovani d'oggi, costretti a vendersi per racimolare una grande quantità di denaro... pensateci un po': come si può guadagnare tanto denaro in poco tempo? Le soluzioni sono due: o vinci alla lotteria (cosa improbabile) o ti vendi... ecco, avete capito? E' questo il mondo d'oggi, scordatevi tutti quei finali a lieto fine rose e fiori tipici degli shoujo manga, questo invece è più dinamico, più realistico, più crudo. Però, nonostante le ingiustizie e gli abusi questo manga vuol far soprattutto capire esattamente che "se si cura, un germoglio può fiorire" giusto, tutti possono trovare uno spiraglio di luce in quest'ombra, bisogna solo crederci e provare. Davvero... davvero toccante, in qualche modo sono cambiata da quando l'ho letto, vorrei soltanto ringraziare l'autrice per questo capolavoro, letteralmente. Grazie.
Ok, ho letto tutte le vostre recensioni e vi assicuro che stavo per venirvi a prendere a casa vostra e a picchiarvi.
Iniziamo dalla trama: Ayu è una normale liceale che però fa la prostituta, perchè? Perchè secondo lei il mondo di oggi è sporco e corrotto quindi non ha senso vivere; gli elementi come la dignità non esistono per lei, perciò la prostituzione per lei è paragonabile ad un lavoretto part-time a fine scuola.
Poi però di punto in bianco nella sua vita entra una vecchietta, sola, che insegna piccole perle di vita ad Ayu: le racconta della sua giovinezza, del suo primo amore, di come abbia trovato il coraggio e la forza di vivere, di come anche in un mondo corrotto come quello in cui stanno vivendo ci possa essere uno spiraglio di luce.
Ayu inizia pian piano a cambiare, ma uscire dal suo giro di prostituzione è più difficile di quel che si pensa. Dopo non molto la vecchietta muore e Ayu scopre che aveva un figlio adottivo della sua stessa età (o quasi) che però soffriva di problemi al cuore, ed è per questo che la vecchietta stava risparmiando molti soldi per l'operazione. Così Ayu inizia a guadagnare con dei lavori part-time però i soldi non bastano e Ayu ricomincia a prostituirsi. Nel frattempo la sua amicizia con Yoshiyuki(il figlio adottivo) si fa sempre più forte fin quando i due si innamorano, ma il futuro è ben diverso perchè Ayu muore di AIDS prima dell'intervento di Yoshiyuki e il ragazzo si ritrova a vivere senza la sua preziosissima Ayu.
In conclusione? Il 10 che ho dato a questo manga è azzeccatissimo, potete dire quello che volete voi ma io non cambierò idea, punto.
E' un manga che tratta di argomenti attuali, di una società corrotta dal denaro nella quale i giovani di oggi stanno crescendo, in un mondo pieno di falsità contornato da violenze, abusi, prostituzione, droga e soprattutto denaro! In questo manga Ayu è un esempio di quello che potrebbe essere il futuro dei giovani d'oggi, costretti a vendersi per racimolare una grande quantità di denaro... pensateci un po': come si può guadagnare tanto denaro in poco tempo? Le soluzioni sono due: o vinci alla lotteria (cosa improbabile) o ti vendi... ecco, avete capito? E' questo il mondo d'oggi, scordatevi tutti quei finali a lieto fine rose e fiori tipici degli shoujo manga, questo invece è più dinamico, più realistico, più crudo. Però, nonostante le ingiustizie e gli abusi questo manga vuol far soprattutto capire esattamente che "se si cura, un germoglio può fiorire" giusto, tutti possono trovare uno spiraglio di luce in quest'ombra, bisogna solo crederci e provare. Davvero... davvero toccante, in qualche modo sono cambiata da quando l'ho letto, vorrei soltanto ringraziare l'autrice per questo capolavoro, letteralmente. Grazie.
Mmmmm... come dovrei metterla senza offendere la sensibilità di nessuno? Ah, ecco: questo manga... fa schifo! Non saprei da dove cominciare, per elencare tutti i particolari che rendono pessima questa storia: andando con ordine, posso dire che la cosa più fastidiosa in assoluto, non riscontrabile in nessuno - dico nessuno - dei manga che io abbia mai letto, è il fatto che l'autrice osa arrogarsi il diritto di fare la morale! In un manga! E su argomenti di cui, mi è parso chiaro via via che leggevo, non ha la minima esperienza, cose di cui parla tanto per sentito dire, e a denunciare tutto questo è il tono melodrammatico e forzatamente tragico che permea la storia, per non parlare dei personaggi stereotipati e delle situazioni raffazzonate! Quanta ipocrisia! E quanta rabbia mi è venuta leggendo!
Deep Love? Ma fatemi il piacere! Come se l'amore fosse al centro della storia: chiunque abbia steso la trama, l'amore non sapeva neanche dove stesse. Beh, forse l'autrice voleva creare un fumetto-scandalo; forse, voleva creare un caso... ed ha fallito miseramente: innanzitutto, perché incapace di narrare una storia del genere in maniera decente, con i giusti tempi e i giusti approfondimenti, e in secondo luogo... io so che ai giapponesi piacciono questi drammi su drammi, ma per favore!, a tutto c'è un limite. Mettere in coda sfighe su sfighe è una tecnica narrativa già passata di moda... non so... dai tempi dell'Edipo di Sofocle?
Che fastidio tutte queste scene di sesso: e se a dirlo è un ninfomane come il sottoscritto, chiunque stia leggendo queste parole dovrà porsi delle domande. Realistico, su questo non discuto, ma comunque fastidioso, poiché inutile ai fini della storia, e il risultato è stato l'opposto di quanto, probabilmente, si prefiggeva l'autrice: se lo scopo era quello di mostrare quanto fossero avvilenti le azioni di Ayu e delle altre, invece a me queste ragazze sono parse ancora più (sì, sto impiegando tutte le mie energie nel tentativo di non essere volgare) "di facili costumi". Mi è persino venuta voglia di spezzare una lancia nei riguardi dei brutti, cattivi e perversi profittatori di giovani donzelle in vendita che compaiono durante il manga. E' innegabile che il punto di vista della voce narrante sia femminile: un uomo non sarebbe stato così ipocrita, e soprattutto avrebbe rappresentato le cose in maniera meno... accondiscendente nei riguardi della fanciulla in questione. Ricordo a tutti che Ayu si vende per avidità personale e per libera scelta, quindi sì, checché ne dicano gli altri personaggi, la definizione che la ragazza ha dato a sé stessa per metà dell'opera è quella corretta. E poi - non chiedetevi come faccia a sapere certe cose - in Giappone non esistono preservativi? So bene che ben poche si vendono "al naturale", e so che altrettanto pochi sono gli uomini così idioti da andare a letto con una donna che non conoscono senza le dovute protezioni, con il rischio di procurarsi dolorose e poco piacevoli malattie veneree.
"E con tutto questo, hai assegnato solo un 5?", qualcuno potrebbe chiedersi: sì, ho delle ragioni che non rivelerò per ritenere un 5 il voto più onesto. Per il resto, sconsiglio a chiunque la lettura di questo manga. Ha i suoi sprazzi di decenza - mi è piaciuta, ad esempio, la storia della vecchietta - ma sono gettati in un vortice di sciatteria e melodramma che ne annulla l'azione benefica. Bocciato.
Deep Love? Ma fatemi il piacere! Come se l'amore fosse al centro della storia: chiunque abbia steso la trama, l'amore non sapeva neanche dove stesse. Beh, forse l'autrice voleva creare un fumetto-scandalo; forse, voleva creare un caso... ed ha fallito miseramente: innanzitutto, perché incapace di narrare una storia del genere in maniera decente, con i giusti tempi e i giusti approfondimenti, e in secondo luogo... io so che ai giapponesi piacciono questi drammi su drammi, ma per favore!, a tutto c'è un limite. Mettere in coda sfighe su sfighe è una tecnica narrativa già passata di moda... non so... dai tempi dell'Edipo di Sofocle?
Che fastidio tutte queste scene di sesso: e se a dirlo è un ninfomane come il sottoscritto, chiunque stia leggendo queste parole dovrà porsi delle domande. Realistico, su questo non discuto, ma comunque fastidioso, poiché inutile ai fini della storia, e il risultato è stato l'opposto di quanto, probabilmente, si prefiggeva l'autrice: se lo scopo era quello di mostrare quanto fossero avvilenti le azioni di Ayu e delle altre, invece a me queste ragazze sono parse ancora più (sì, sto impiegando tutte le mie energie nel tentativo di non essere volgare) "di facili costumi". Mi è persino venuta voglia di spezzare una lancia nei riguardi dei brutti, cattivi e perversi profittatori di giovani donzelle in vendita che compaiono durante il manga. E' innegabile che il punto di vista della voce narrante sia femminile: un uomo non sarebbe stato così ipocrita, e soprattutto avrebbe rappresentato le cose in maniera meno... accondiscendente nei riguardi della fanciulla in questione. Ricordo a tutti che Ayu si vende per avidità personale e per libera scelta, quindi sì, checché ne dicano gli altri personaggi, la definizione che la ragazza ha dato a sé stessa per metà dell'opera è quella corretta. E poi - non chiedetevi come faccia a sapere certe cose - in Giappone non esistono preservativi? So bene che ben poche si vendono "al naturale", e so che altrettanto pochi sono gli uomini così idioti da andare a letto con una donna che non conoscono senza le dovute protezioni, con il rischio di procurarsi dolorose e poco piacevoli malattie veneree.
"E con tutto questo, hai assegnato solo un 5?", qualcuno potrebbe chiedersi: sì, ho delle ragioni che non rivelerò per ritenere un 5 il voto più onesto. Per il resto, sconsiglio a chiunque la lettura di questo manga. Ha i suoi sprazzi di decenza - mi è piaciuta, ad esempio, la storia della vecchietta - ma sono gettati in un vortice di sciatteria e melodramma che ne annulla l'azione benefica. Bocciato.
Attenzione, possibili spoiler
Due sono gli ingredienti principali di una telenovela secondo Patricio Willis, capo dello sviluppo manageriale dell'emittente Telemundo: una coppia che vorrebbe baciarsi e uno sceneggiatore che glielo impedisce per centocinquanta puntate. Fortunatamente i capitoli di "Deep Love - Ayu no Monogatari" sono soltanto otto, ma vi assicuro che è un numero più che sufficiente a far sembrare la Cura Ludovico una passeggiata di salute.
Ayu è una delle tante liceali che pratica l'enjo kōsai, ovvero l'atto di intrattenersi con uomini maturi in cambio di denaro. Sola al mondo e senza un posto da chiamare casa, la sua famiglia è costituita da una vecchia signora che l'ha presa in simpatia e da Pao, un cagnolino randagio. Con i pochi soldi che guadagna fabbricando fiori finti per trenta centesimi di yen al pezzo la nonnina spera, un giorno, di riuscire a pagare l'operazione di cui Yoshiyuki, suo figlio adottivo, ha bisogno per guarire dalla disfunzione cardiaca che lo affligge dalla nascita, ma disgraziatamente muore prima di mettere da parte la somma necessaria. Ayu, che non avrebbe mai creduto di affezionarsi così tanto a una persona, decide di sdebitarsi con lei guadagnando onestamente i soldi rimanenti, finendo nel frattempo per instaurare con il ragazzo un rapporto in bilico fra l'amicizia e l'amore platonico. Scoprirà che mantenere un così nobile proposito è più difficile di quanto pensasse.
Quando in "Bakuman." (che pur non essendo una telenovela vera e propria si basa sulla stessa premessa portata a esempio da Willis) Mashiro e Takagi devono decidere in che tipo di manga vogliono cimentarsi la prima tipologia di storia che escludono è quella da loro ribattezzata "Sesso, stupri, gravidanze, aborti e malattia incurabile". Beh, indovinate un po'?, "Deep Love" tratta esattamente questi argomenti. Intendiamoci, non c'è nulla di male in tutto ciò, peccato che l'autrice lo faccia con un'approssimazione tale da far tremare le vene dei polsi. E il gigolò bello e dannato con il talento per pestare i piedi sbagliati, e la ragazza ingenua puntualmente traviata dalla protagonista, e l'amore perduto della vecchia, e i genitori di Yoshiyuki a cui non importa nulla di lui, e il bullismo... e basta! Ma la parte più penosa, e di conseguenza il più pesante insulto all'intelligenza del lettore, è senza dubbio quella in cui, a circa trenta pagine dalla fine del manga, Ayu, che ha ripreso a prostituirsi per poter guadagnare più in fretta i soldi per far sì che Yoshiyuki venga operato, scopre di avere contratto il virus dell'AIDS. O meglio, noi lo scopriamo, perché con tutta probabilità lei sta troppo male per rendersene conto. La vediamo infatti tossire e rabbrividire con le braccia ricoperte di strane escoriazioni - sarcoma di Kaposi, anche se da come sono disegnate sembrano delle brutte punture di zanzara - ma di fatto a dirci che cos'ha è una tristissima voce fuori capo che, al pari di quei cronisti di cronaca nera che amano iniziare i loro servizi con frasi ad effetto tipo "Quello che doveva essere un giorno di festa si è trasformato in un incubo" irrompe dal nulla per dirci che no, non si tratta di un banale raffreddore, ma della peste del ventesimo secolo. Vogliamo parlare poi della malattia dai sintomi scandalosamente vaghi di Yoshiyuki? Mi capita spesso di lamentarmi di autori che sembrano non avere la minima idea di cosa stanno facendo, ma era da parecchio tempo che non ne incontravo una così digiuna delle più comuni tecniche narrative.
A questo punto solito dedico un paragrafo alla psicologia dei personaggi, ma è difficile imbastire un discorso sul nulla. Ayu, ad esempio, non ha una backstory che possa giustificare lo stile di vita a dir poco malsano e precario che conduce e, di conseguenza, è difficile stabilire quanta strada abbia fatto; tolta lei gli unici personaggi vagamente caratterizzati sono la sua amica Reina e la vecchia signora, che comunque appaiono troppo poco per risollevare le sorti di una storia così ricca di eccessi gratuiti da scadere nella banalità più totale. Yoshiyuki, invece, rimane fino alla fine prigioniero di tutti gli stereotipi che derivano dall'essere il bello e sfortunato coprotagonista di un manga che si prende troppo sul serio. Vorrei davvero potervi dire che tra le righe c'è dell'altro, ma la verità è che c'è più scavo introspettivo in una scatola da scarpe vuota che di quanto potrebbe mai essercene in questo titolo.
Di tutti i mali di "Deep Love" il disegno è certamente quello minore, il che significa che è senza arte né parte. Potrebbe sembrare quasi una vittoria, ma in realtà non è che la conferma della mediocrità di questo manga. La regia delle tavole non sarebbe neanche troppo male, a dire il vero, ma risente inevitabilmente della pochezza della sceneggiatura.
So cosa vi aspettate che scriva ora: "Sono dispiaciuta di dare 4 a questo manga perché ritengo che, con qualche piccolo accorgimento, avrebbe potuto essere una piccola perla". Beh, non questa volta: se davvero pensassi che non è completamente da buttare via lo valuterei con un 5, ma non è questa l'impressione che ho avuto leggendolo. Facesse almeno ridere nella sua maldestra tragicità...!
Due sono gli ingredienti principali di una telenovela secondo Patricio Willis, capo dello sviluppo manageriale dell'emittente Telemundo: una coppia che vorrebbe baciarsi e uno sceneggiatore che glielo impedisce per centocinquanta puntate. Fortunatamente i capitoli di "Deep Love - Ayu no Monogatari" sono soltanto otto, ma vi assicuro che è un numero più che sufficiente a far sembrare la Cura Ludovico una passeggiata di salute.
Ayu è una delle tante liceali che pratica l'enjo kōsai, ovvero l'atto di intrattenersi con uomini maturi in cambio di denaro. Sola al mondo e senza un posto da chiamare casa, la sua famiglia è costituita da una vecchia signora che l'ha presa in simpatia e da Pao, un cagnolino randagio. Con i pochi soldi che guadagna fabbricando fiori finti per trenta centesimi di yen al pezzo la nonnina spera, un giorno, di riuscire a pagare l'operazione di cui Yoshiyuki, suo figlio adottivo, ha bisogno per guarire dalla disfunzione cardiaca che lo affligge dalla nascita, ma disgraziatamente muore prima di mettere da parte la somma necessaria. Ayu, che non avrebbe mai creduto di affezionarsi così tanto a una persona, decide di sdebitarsi con lei guadagnando onestamente i soldi rimanenti, finendo nel frattempo per instaurare con il ragazzo un rapporto in bilico fra l'amicizia e l'amore platonico. Scoprirà che mantenere un così nobile proposito è più difficile di quanto pensasse.
Quando in "Bakuman." (che pur non essendo una telenovela vera e propria si basa sulla stessa premessa portata a esempio da Willis) Mashiro e Takagi devono decidere in che tipo di manga vogliono cimentarsi la prima tipologia di storia che escludono è quella da loro ribattezzata "Sesso, stupri, gravidanze, aborti e malattia incurabile". Beh, indovinate un po'?, "Deep Love" tratta esattamente questi argomenti. Intendiamoci, non c'è nulla di male in tutto ciò, peccato che l'autrice lo faccia con un'approssimazione tale da far tremare le vene dei polsi. E il gigolò bello e dannato con il talento per pestare i piedi sbagliati, e la ragazza ingenua puntualmente traviata dalla protagonista, e l'amore perduto della vecchia, e i genitori di Yoshiyuki a cui non importa nulla di lui, e il bullismo... e basta! Ma la parte più penosa, e di conseguenza il più pesante insulto all'intelligenza del lettore, è senza dubbio quella in cui, a circa trenta pagine dalla fine del manga, Ayu, che ha ripreso a prostituirsi per poter guadagnare più in fretta i soldi per far sì che Yoshiyuki venga operato, scopre di avere contratto il virus dell'AIDS. O meglio, noi lo scopriamo, perché con tutta probabilità lei sta troppo male per rendersene conto. La vediamo infatti tossire e rabbrividire con le braccia ricoperte di strane escoriazioni - sarcoma di Kaposi, anche se da come sono disegnate sembrano delle brutte punture di zanzara - ma di fatto a dirci che cos'ha è una tristissima voce fuori capo che, al pari di quei cronisti di cronaca nera che amano iniziare i loro servizi con frasi ad effetto tipo "Quello che doveva essere un giorno di festa si è trasformato in un incubo" irrompe dal nulla per dirci che no, non si tratta di un banale raffreddore, ma della peste del ventesimo secolo. Vogliamo parlare poi della malattia dai sintomi scandalosamente vaghi di Yoshiyuki? Mi capita spesso di lamentarmi di autori che sembrano non avere la minima idea di cosa stanno facendo, ma era da parecchio tempo che non ne incontravo una così digiuna delle più comuni tecniche narrative.
A questo punto solito dedico un paragrafo alla psicologia dei personaggi, ma è difficile imbastire un discorso sul nulla. Ayu, ad esempio, non ha una backstory che possa giustificare lo stile di vita a dir poco malsano e precario che conduce e, di conseguenza, è difficile stabilire quanta strada abbia fatto; tolta lei gli unici personaggi vagamente caratterizzati sono la sua amica Reina e la vecchia signora, che comunque appaiono troppo poco per risollevare le sorti di una storia così ricca di eccessi gratuiti da scadere nella banalità più totale. Yoshiyuki, invece, rimane fino alla fine prigioniero di tutti gli stereotipi che derivano dall'essere il bello e sfortunato coprotagonista di un manga che si prende troppo sul serio. Vorrei davvero potervi dire che tra le righe c'è dell'altro, ma la verità è che c'è più scavo introspettivo in una scatola da scarpe vuota che di quanto potrebbe mai essercene in questo titolo.
Di tutti i mali di "Deep Love" il disegno è certamente quello minore, il che significa che è senza arte né parte. Potrebbe sembrare quasi una vittoria, ma in realtà non è che la conferma della mediocrità di questo manga. La regia delle tavole non sarebbe neanche troppo male, a dire il vero, ma risente inevitabilmente della pochezza della sceneggiatura.
So cosa vi aspettate che scriva ora: "Sono dispiaciuta di dare 4 a questo manga perché ritengo che, con qualche piccolo accorgimento, avrebbe potuto essere una piccola perla". Beh, non questa volta: se davvero pensassi che non è completamente da buttare via lo valuterei con un 5, ma non è questa l'impressione che ho avuto leggendolo. Facesse almeno ridere nella sua maldestra tragicità...!
Come trama, in linee generali, forse non è male ma ha troppi elementi negativi.
Prima fra tutti i disegni: li trovo grotteschi e sgraziati, in particolar modo naso e bocca; non mi convincono per niente!
Secondo, la storia è raccontata male. Capisco che siano solo due volumi, ma si passa da una scena all'altra, senza dinamicità, e le vignette sono così sintetiche nel raccontare questa storia, che non mi ci affeziona. Non ne sono coinvolta, e tanto meno me ne da il senso e la continuità.
L'idea della trama è intrigante, ma il modo in cui è sviluppata insufficiente. Ma il mio giudizio è pur fermo a solo un volume e mezzo (mi annoiavo a scaricarne il finale...).
Prima fra tutti i disegni: li trovo grotteschi e sgraziati, in particolar modo naso e bocca; non mi convincono per niente!
Secondo, la storia è raccontata male. Capisco che siano solo due volumi, ma si passa da una scena all'altra, senza dinamicità, e le vignette sono così sintetiche nel raccontare questa storia, che non mi ci affeziona. Non ne sono coinvolta, e tanto meno me ne da il senso e la continuità.
L'idea della trama è intrigante, ma il modo in cui è sviluppata insufficiente. Ma il mio giudizio è pur fermo a solo un volume e mezzo (mi annoiavo a scaricarne il finale...).
Ricordo che la prima volta che lo lessi rimasi scioccata per la crudeltà di alcune scene. "Deep Love" non è certo una lettura spensierata o leggera perchè le vicende che affronterà la protagonista sono davvero dure da digerire. Qui non si vedono studentesse allegre e ingenue come ci hanno abituato gli shojo scolastici di oggi fatti di rose e fiori, ma si parla di una realtà sporca della società del Giappone moderno: ragazze costrette a prostituirsi, affari di droga, violenza... sono soltanto alcuni temi che la trama tocca. Tuttavia, in certe situazioni si è esagerati fin troppo con la drammaticità, e questo rischia di far diventare la storia assurda e inverosimile, nonché forzata. Salvo soltanto la parte dell'amore di lei nei confronti di lui, sulla sua voglia di aiutarlo e di aver scoperto pian piano quel sentimento puro che non aveva mai provato prima d'ora. In quelle scene erano commoventi sul serio! Il resto si può cancellare, compreso il finale.
I disegni non sono male, a parte alcune facce da pesce lesso che ogni tanto fa la protagonista. I sequel non li ho letti, direi che la lettura di Deep Love mi è bastata per dissuadermi dal continuare a leggere il proseguo. Sconsigliato a chi è debole di cuore e, se proprio volete leggerlo, non fatelo di notte!
I disegni non sono male, a parte alcune facce da pesce lesso che ogni tanto fa la protagonista. I sequel non li ho letti, direi che la lettura di Deep Love mi è bastata per dissuadermi dal continuare a leggere il proseguo. Sconsigliato a chi è debole di cuore e, se proprio volete leggerlo, non fatelo di notte!
[<b>Attenzione! possibili spoiler</b>]
Onestamente sono passati diversi anni da quando ho letto questo manga (e i suoi sequel), ma ricordo chiaramente che non mi ha fatto una bella impressione. Mi stupisco di come goda di una così buona reputazione, perché io l'ho trovato mediocre.
Leggo (e ho letto) molti manga drammatici e anche più tristi di questo, ma Deep Love è senza dubbio uno dei peggiori che mi sia capitato tra le mani.
Posso capire il volere la drammaticità a tutti i costi, ma qui si esagera. Le vicende raccontate in questo manga di per sé sono realistiche (sia la prostituzione giovanile che l'AIDS sono temi, purtroppo, assai reali), ma esagerate e sviluppate male. Una tragedia dopo l'altra, una tristezza infinita, una sfortuna assurda. La protagonista è odiosa, fredda, e frivola, fa sesso e si svende senza pensarci due volte, e alla fine si ammala di AIDS.
"Non vi date a tutti senza ritegno, non vi porterà a nulla di buono, ne pagherete le conseguenze", una cosa tipo questa potrà anche essere il messaggio che trasmette questo manga, ma io non sono d'accordo. Allora tutte le ragazze che hanno bisogno d'amore (come, in teoria, la protagonista di questo manga) è logico o automatico che si prostituiscano? Non credo proprio.
Il disegno poi, a parer mio, non è dei migliori.
Per concludere, ho trovato questo manga sì molto triste, ma soprattutto mediocre e poco maturo, visto che non mi ha fatto né piangere né commuovere, ma solo arrabbiare… insomma non mi ha lasciato nulla se non l'amaro in bocca (e le successive serie di Deep Love le ritengo anche peggiori). Fortunatamente non l'ho comprato ma mi è stato prestato da una compagna di classe, almeno così non ho anche l'amarezza di aver buttato dei soldi.
Onestamente sono passati diversi anni da quando ho letto questo manga (e i suoi sequel), ma ricordo chiaramente che non mi ha fatto una bella impressione. Mi stupisco di come goda di una così buona reputazione, perché io l'ho trovato mediocre.
Leggo (e ho letto) molti manga drammatici e anche più tristi di questo, ma Deep Love è senza dubbio uno dei peggiori che mi sia capitato tra le mani.
Posso capire il volere la drammaticità a tutti i costi, ma qui si esagera. Le vicende raccontate in questo manga di per sé sono realistiche (sia la prostituzione giovanile che l'AIDS sono temi, purtroppo, assai reali), ma esagerate e sviluppate male. Una tragedia dopo l'altra, una tristezza infinita, una sfortuna assurda. La protagonista è odiosa, fredda, e frivola, fa sesso e si svende senza pensarci due volte, e alla fine si ammala di AIDS.
"Non vi date a tutti senza ritegno, non vi porterà a nulla di buono, ne pagherete le conseguenze", una cosa tipo questa potrà anche essere il messaggio che trasmette questo manga, ma io non sono d'accordo. Allora tutte le ragazze che hanno bisogno d'amore (come, in teoria, la protagonista di questo manga) è logico o automatico che si prostituiscano? Non credo proprio.
Il disegno poi, a parer mio, non è dei migliori.
Per concludere, ho trovato questo manga sì molto triste, ma soprattutto mediocre e poco maturo, visto che non mi ha fatto né piangere né commuovere, ma solo arrabbiare… insomma non mi ha lasciato nulla se non l'amaro in bocca (e le successive serie di Deep Love le ritengo anche peggiori). Fortunatamente non l'ho comprato ma mi è stato prestato da una compagna di classe, almeno così non ho anche l'amarezza di aver buttato dei soldi.
Such an intense story I (16 year old boy, Netherlands) was moved to tears after reading it. One of the saddest stories I have ever heard or read. Looks like this love has last further than death. ----REAL LOVE---- so beautiful
Lo adoro. Disegni molto belli e storia intensa: è un capolavoro. Sconsiglio la lettura a chi è poco maturo e a chi non se la sente di affrontare temi complicati o si impressiona facilmente
La storia parla di Ayu, una ragazza del liceo che ormai sembra aver perso ogni aspettativa e passione per la vita, l´unica cosa per la quale va avanti sono i soldi, soldi guadagnati grazie alla prostituzione;soldi adoperati solo per accontentare dei vizi superlfui e per rimanere al passo con la moda. Sono poche le cose che le permettono di rimanere legata alla vita, come un´amicizia vera con una vecchia signora, che la vede per quella che è,cioè una ragazza triste e imbronciata alla quale serve amore,un amore sincero puro e disinteressato, ma ci saranno altre persone che col tempo le faranno amare la vita...
Un manga che ci fa scoprire un lato oscuro del Giappone, una storia estremamente matura, che tratta argomenti difficili e complicati, la storia e ricca di momenti estremamente tristi e drammatici capaci di far piangere il lettore, sono pochi i momenti di gioia, e di solito sono trattati in maniera profonda e introspettiva, ci sono alcune scene di sesso trattate in maniera molto esplicita quindi il manga è consigliato ad un pubblico maturo, la maggior parte dei personaggi sono molto cinici, interessati solo a loro stessi e capaci di chiedere solo aiuto senza aver mai provato ad aiutare, non tutti sono cosi ma le eccezioni sono molto rare, il tratto è quello tipico di uno shojo, ben particolareggiato senza eccedere, con delle ambientazioni ottimamente ricreate; un manga capace di far pensare e di commuovere il lettore, una piccola opera d´arte lo consiglio.
Un manga che ci fa scoprire un lato oscuro del Giappone, una storia estremamente matura, che tratta argomenti difficili e complicati, la storia e ricca di momenti estremamente tristi e drammatici capaci di far piangere il lettore, sono pochi i momenti di gioia, e di solito sono trattati in maniera profonda e introspettiva, ci sono alcune scene di sesso trattate in maniera molto esplicita quindi il manga è consigliato ad un pubblico maturo, la maggior parte dei personaggi sono molto cinici, interessati solo a loro stessi e capaci di chiedere solo aiuto senza aver mai provato ad aiutare, non tutti sono cosi ma le eccezioni sono molto rare, il tratto è quello tipico di uno shojo, ben particolareggiato senza eccedere, con delle ambientazioni ottimamente ricreate; un manga capace di far pensare e di commuovere il lettore, una piccola opera d´arte lo consiglio.