Alice Academy
Attenzione: la recensione contiene spoiler
"Alice Academy" narra le vicende di Mikan Sakura, una ragazzina di 10 anni che decide di seguire la sua migliore amica in una prestigiosa accademia di Tokyo. Ben presto scoprirà che tale scuola è riservata ai possessori di poteri denominati “alice” e che lei stessa ne ha uno: l’alice dell’annullamento in grado di rendere inefficaci i poteri altrui.
Sebbene la trama possa sembrare semplice e infantile, soprattutto vista la tenera età dei personaggi, "Alice Academy" si rivelerà essere una lettura molto più impegnativa e tragica. Sin dal primo volume infatti non viene nascosto che i protagonisti, ragazzi dai 10 ai 20 anni, sono di fatto prigionieri del governo, isolati dalle proprie famiglie e dal mondo esterno. Questa situazione porterà inevitabilmente a delle conseguenze, aggravate da figure autoritarie della scuola che non si faranno scrupoli ad utilizzare dei bambini per i loro scopi.
A mio parere i grandi punti a favore dell’opera sono due: i personaggi e l’accademia stessa.
La storia parte alla grande presentandoci dei protagonisti davvero ben inquadrati. Mikan, definita bonariamente “scema” da tutti, è molto realistica nei suoi 10 anni e anche tutti i suoi compagni di classe sono ben gestiti. Le emozioni che provano, i primi amori e la salda amicizia sono a mio parere raccontati davvero bene, soprattutto ricordando che sono bambini strappati alle famiglie e messi insieme in un’aula scolastica isolata dal mondo. Anche i personaggi comprimari sono interessanti e ad ognuno viene riservato uno spazio tale che il lettore finirà seriamente per affezionarvisi, nonostante le loro vicende non vadano mai a sovrastare quelle di Mikan (difetto di molte opere corali).
Per quanto concerne l’accademia è stato fatto invece un egregio lavoro di world building. Ogni evento di una normale scuola viene qui riportato in versione “alice”, presentando quindi le tradizioni di questo particolare istituto e dei suoi studenti. Anche i vari alice sono fantastici, sempre diversi e usati con tanta fantasia.
I siparietti comici che l’autrice riesce a creare grazie ai suoi personaggi e l’ambientazione particolarissima mi hanno fatto crepare dalle risate, non nascondo che il mio personaggio preferito è probabilmente Lettore del pensiero (amo il fatto che non ne abbiano mai rivelato il nome).
Descritti i pregi, parliamo però dei difetti, in particolare del cambio di registro e come questo viene gestito. Immaginate di star leggendo Harry Potter e che dal quarto libro in poi la storia si concentri solamente sulle vicende del settimo, quindi azione continua e assenza di Hogwarts. Alice Academy fa esattamente questo. A metà dell’opera, intorno al volume 15, la storia mette l’acceleratore, le vicende si susseguono una dopo l’altra senza lasciare respiro al lettore e la presenza stessa della scuola, nonostante sia il luogo in cui tutto si svolge, viene meno. Il finale, che riporta Mikan all’Alice Academy dopo un salto temporale, è altrettanto deludente proprio in quanto non mostra l’effettivo ritorno nell’istituto.
Anche i personaggi subiscono negativamente questo cambio di registro. Quelli che fino al volume prima erano realistici undicenni, adesso dimostrano almeno 16/17 anni sia mentalmente che graficamente in quanto lo stile dell’autrice migliora ma allo stesso tempo “invecchia” i suoi personaggi (io adoravo quel tratto goffo e tondeggiante dei primi volumi). Il cambiamento che meno ho sopportato è stato quello di Hotaru, coerente col suo percorso ma forse troppo repentino.
In generale posso dire che tutti i difetti della storia sarebbero potuti essere salvati da un finale migliore. La fine dell’ultima saga, quella che vede la disfatta del villain principale, è la fiera del "mai una gioia" in quanto, nell'ordine, la madre di Mikan muore male, Hotaru è dispersa, Natsume moribondo, Mikan esaurisce il suo alice, è allontanata dalla scuola e le viene cancellata la memoria. Fortunatamente l’autrice decide di evitare il linciaggio tramite un ultimo volume in cui, dopo circa tre anni, una Mikan sedicenne viene rintracciata da tutti i suoi amici che le fanno ritrovare i ricordi (e una scintilla di alice) promettendole che torneranno insieme all’accademia e salveranno Hotaru. Fine.
A mio parere questo non è un finale aperto ma monco. Non solo non rivediamo l’accademia ma nemmeno Hotaru, nonostante alcune immagini bonus facciano intendere alcuni avvenimenti futuri tra cui, appunto, il ritrovamento della ragazza. Avremo qualche guizzo di tutto ciò nel sequel/spinoff di tre volumi, in cui cambiano i protagonisti ma appaiono occasionalmente vecchie conoscenze (tra le quali Mikan e Natsume in versione liceali innamorati).
Devo dire che la mia prima lettura di Alice Academy mi lasciò molto più depressa. A causa della pessima serializzazione GOEN avevo interrotto l’acquisto dei volumetti al numero 24, leggendo il resto molto velocemente per altre vie. Quando finalmente a inizio 2021 ho deciso di recuperare i rimanenti e rileggere la storia per intero me ne sono nuovamente innamorata. La saga finale, della quale non ricordavo assolutamente nulla, sebbene non mi sia piaciuta particolarmente l’ho apprezzata sicuramente di più e sono riuscita a gradire maggiormente anche il finale.
In conclusione, Alice Academy è una lettura consigliatissima e della quale comprerei immediatamente anche lo spinoff se solo venisse portato in Italia. Una di quelle storie che non avrei mai voluto veder conclusa e che vorrei dimenticare solamente per poterla rileggere nuovamente.
"Alice Academy" narra le vicende di Mikan Sakura, una ragazzina di 10 anni che decide di seguire la sua migliore amica in una prestigiosa accademia di Tokyo. Ben presto scoprirà che tale scuola è riservata ai possessori di poteri denominati “alice” e che lei stessa ne ha uno: l’alice dell’annullamento in grado di rendere inefficaci i poteri altrui.
Sebbene la trama possa sembrare semplice e infantile, soprattutto vista la tenera età dei personaggi, "Alice Academy" si rivelerà essere una lettura molto più impegnativa e tragica. Sin dal primo volume infatti non viene nascosto che i protagonisti, ragazzi dai 10 ai 20 anni, sono di fatto prigionieri del governo, isolati dalle proprie famiglie e dal mondo esterno. Questa situazione porterà inevitabilmente a delle conseguenze, aggravate da figure autoritarie della scuola che non si faranno scrupoli ad utilizzare dei bambini per i loro scopi.
A mio parere i grandi punti a favore dell’opera sono due: i personaggi e l’accademia stessa.
La storia parte alla grande presentandoci dei protagonisti davvero ben inquadrati. Mikan, definita bonariamente “scema” da tutti, è molto realistica nei suoi 10 anni e anche tutti i suoi compagni di classe sono ben gestiti. Le emozioni che provano, i primi amori e la salda amicizia sono a mio parere raccontati davvero bene, soprattutto ricordando che sono bambini strappati alle famiglie e messi insieme in un’aula scolastica isolata dal mondo. Anche i personaggi comprimari sono interessanti e ad ognuno viene riservato uno spazio tale che il lettore finirà seriamente per affezionarvisi, nonostante le loro vicende non vadano mai a sovrastare quelle di Mikan (difetto di molte opere corali).
Per quanto concerne l’accademia è stato fatto invece un egregio lavoro di world building. Ogni evento di una normale scuola viene qui riportato in versione “alice”, presentando quindi le tradizioni di questo particolare istituto e dei suoi studenti. Anche i vari alice sono fantastici, sempre diversi e usati con tanta fantasia.
I siparietti comici che l’autrice riesce a creare grazie ai suoi personaggi e l’ambientazione particolarissima mi hanno fatto crepare dalle risate, non nascondo che il mio personaggio preferito è probabilmente Lettore del pensiero (amo il fatto che non ne abbiano mai rivelato il nome).
Descritti i pregi, parliamo però dei difetti, in particolare del cambio di registro e come questo viene gestito. Immaginate di star leggendo Harry Potter e che dal quarto libro in poi la storia si concentri solamente sulle vicende del settimo, quindi azione continua e assenza di Hogwarts. Alice Academy fa esattamente questo. A metà dell’opera, intorno al volume 15, la storia mette l’acceleratore, le vicende si susseguono una dopo l’altra senza lasciare respiro al lettore e la presenza stessa della scuola, nonostante sia il luogo in cui tutto si svolge, viene meno. Il finale, che riporta Mikan all’Alice Academy dopo un salto temporale, è altrettanto deludente proprio in quanto non mostra l’effettivo ritorno nell’istituto.
Anche i personaggi subiscono negativamente questo cambio di registro. Quelli che fino al volume prima erano realistici undicenni, adesso dimostrano almeno 16/17 anni sia mentalmente che graficamente in quanto lo stile dell’autrice migliora ma allo stesso tempo “invecchia” i suoi personaggi (io adoravo quel tratto goffo e tondeggiante dei primi volumi). Il cambiamento che meno ho sopportato è stato quello di Hotaru, coerente col suo percorso ma forse troppo repentino.
In generale posso dire che tutti i difetti della storia sarebbero potuti essere salvati da un finale migliore. La fine dell’ultima saga, quella che vede la disfatta del villain principale, è la fiera del "mai una gioia" in quanto, nell'ordine, la madre di Mikan muore male, Hotaru è dispersa, Natsume moribondo, Mikan esaurisce il suo alice, è allontanata dalla scuola e le viene cancellata la memoria. Fortunatamente l’autrice decide di evitare il linciaggio tramite un ultimo volume in cui, dopo circa tre anni, una Mikan sedicenne viene rintracciata da tutti i suoi amici che le fanno ritrovare i ricordi (e una scintilla di alice) promettendole che torneranno insieme all’accademia e salveranno Hotaru. Fine.
A mio parere questo non è un finale aperto ma monco. Non solo non rivediamo l’accademia ma nemmeno Hotaru, nonostante alcune immagini bonus facciano intendere alcuni avvenimenti futuri tra cui, appunto, il ritrovamento della ragazza. Avremo qualche guizzo di tutto ciò nel sequel/spinoff di tre volumi, in cui cambiano i protagonisti ma appaiono occasionalmente vecchie conoscenze (tra le quali Mikan e Natsume in versione liceali innamorati).
Devo dire che la mia prima lettura di Alice Academy mi lasciò molto più depressa. A causa della pessima serializzazione GOEN avevo interrotto l’acquisto dei volumetti al numero 24, leggendo il resto molto velocemente per altre vie. Quando finalmente a inizio 2021 ho deciso di recuperare i rimanenti e rileggere la storia per intero me ne sono nuovamente innamorata. La saga finale, della quale non ricordavo assolutamente nulla, sebbene non mi sia piaciuta particolarmente l’ho apprezzata sicuramente di più e sono riuscita a gradire maggiormente anche il finale.
In conclusione, Alice Academy è una lettura consigliatissima e della quale comprerei immediatamente anche lo spinoff se solo venisse portato in Italia. Una di quelle storie che non avrei mai voluto veder conclusa e che vorrei dimenticare solamente per poterla rileggere nuovamente.
"Alice Academy" è l'opera più famosa di Tachibana Higuchi: originariamente pubblicata su "Hana to Yume" (la rivista che ha ospitato "Le situazioni di Lui e Lei", "Fruits Basket" e "Skip Beat") segue le vicende di Mikan Sakura, una bambina che vive con suo nonno e che passa le giornate assieme alla sua migliore amica, la gelida Hotaru (che ha il carattere esattamente opposto a Mikan, che è solare e estroversa).
I guai cominciano quando Hotaru all'improvviso è costretta dal governo a lasciare la scuola e a trasferirsi a Tokyo. Disperata per la partenza dell'amica, Mikan di nascosto dal nonno parte per Tokyo e si dirige alla nuova scuola di Hotaru; una volta arrivata qui però dei malintenzionati cercano di rapirla, ma interviene un insegnante della scuola a salvarla, Narumi.
Narumi si accorge subito che c'è qualcosa di strano in Mikan e decide di farla entrare dentro la scuola rivelandole la verità: la Alice Academy, cioè la nuova scuola di Hotaru,non è un semplice istituto scolastico, ma raccoglie al suo interno gli Alice, cioè dei ragazzi con dei poteri sovrannaturali di qualunque tipo (ad esempio l' alice di Hotaru è la capacità di inventare cose assurde, mentre quello di Narumi è il potere di sprigionare feromoni e far fare alle persone ciò che vuole, facendole innamorare di lui).
Così cominciano i giorni all'Alice Academy di Mikan, il cui Alice rimane ancora avvolto nel mistero; qui la bambina conoscerà personaggi strambi e simpatici, tra i quali Luca, che ha il potere di controllare i feromoni animali, Subaru che può controllare le ombre e così via, fino al terribile Natsume, col potere del fuoco, che prende subito di mira la povera Mikan.
Questa è a grandi linee la trama di Alice Academy, anche se tentare di riassumerla in poche righe è riduttivo e difficile, se non impossibile.
Oltre alle vicende scolastiche e quotidiane di Mikan e di un folto numero di personaggi (le situazioni dei personaggi secondarie a volte sono perfino più interessanti di quelle dei protagonisti, e vi terranno col fiato sospeso fino alla fine) assistiamo piano piano al dipanarsi di un arco narrativo che porterà alla scoperta del passato di Mikan.
Nonostante infatti i protagonisti siano all'inizio dei bambini, Gakuen Alice non è affatto un manga per bambini: esso presenta molti piani di lettura, al punto che può essere apprezzato a pieno anche da un pubblico adulto.
Situazioni all'apparenza infantili nascondono spesso sentimenti ambigui, contorti e molto più profondi di quanto possano sembrare all'apparenza.
Devo ammettere che "Alice Academy" tuttavia non è un manga esente da difetti.
Prima di tutto la disposizione delle tavole: i disegni possono sembrare "strani" a volte, soprattutto l'anatomia che ricorda vagamente Miho Obana di "Kodomo no omocha", ma nel complesso risultano sempre coerenti e piacevoli, il problema principale però è nella disposizione delle vignette, a volte è davvero faticoso riuscire a ricostruire bene l'ordine degli eventi. Non capisco perché l'editor giapponese non abbia aiutato la mangaka a rendere la lettura più fluida e semplice.
Bene per l'edizione italiana della Goen, nonostante la periodicità altalenante, la grafica è simile a quella originale e sono riusciti a dare un'edizione curata e con tanto di sovraccoperta a un prezzo abbordabile.
E la cover sotto la sovraccoperta riproduce esattamente la cover a colori, altro punto di merito.
Da "Alice Academy" è stato tratto anche un delizioso anime in ventisei episodi, molto curato sia nel character design sia nel doppiaggio, che rendeva il tutto molto più organico rispetto al manga. L'unico punto debole dell'anime è quello che copre una minima parte degli eventi descritti nel manga a causa della sua brevità, sarebbe stato molto bello se avessero deciso di farne una seconda serie. Un vero peccato.
Ad ogni modo, seppure coi suoi difetti di fluidità di lettura per una disposizione delle vignette non sempre chiara, e con alcuni archi narrativi forse troppo pesanti (molte spiegazioni e poca sostanza), non ho potuto non dare 10 a "Alice Academy" per i suoi personaggi indimenticabili: sono tantissimi e ognuno troverà un posticino nel vostro cuore, il personaggio stesso e i segreti che nasconde.
Consigliato veramente a chiunque, qualunque sia la vostra età, troverete comunque qualcosa di interessante in "Alice Academy".
I guai cominciano quando Hotaru all'improvviso è costretta dal governo a lasciare la scuola e a trasferirsi a Tokyo. Disperata per la partenza dell'amica, Mikan di nascosto dal nonno parte per Tokyo e si dirige alla nuova scuola di Hotaru; una volta arrivata qui però dei malintenzionati cercano di rapirla, ma interviene un insegnante della scuola a salvarla, Narumi.
Narumi si accorge subito che c'è qualcosa di strano in Mikan e decide di farla entrare dentro la scuola rivelandole la verità: la Alice Academy, cioè la nuova scuola di Hotaru,non è un semplice istituto scolastico, ma raccoglie al suo interno gli Alice, cioè dei ragazzi con dei poteri sovrannaturali di qualunque tipo (ad esempio l' alice di Hotaru è la capacità di inventare cose assurde, mentre quello di Narumi è il potere di sprigionare feromoni e far fare alle persone ciò che vuole, facendole innamorare di lui).
Così cominciano i giorni all'Alice Academy di Mikan, il cui Alice rimane ancora avvolto nel mistero; qui la bambina conoscerà personaggi strambi e simpatici, tra i quali Luca, che ha il potere di controllare i feromoni animali, Subaru che può controllare le ombre e così via, fino al terribile Natsume, col potere del fuoco, che prende subito di mira la povera Mikan.
Questa è a grandi linee la trama di Alice Academy, anche se tentare di riassumerla in poche righe è riduttivo e difficile, se non impossibile.
Oltre alle vicende scolastiche e quotidiane di Mikan e di un folto numero di personaggi (le situazioni dei personaggi secondarie a volte sono perfino più interessanti di quelle dei protagonisti, e vi terranno col fiato sospeso fino alla fine) assistiamo piano piano al dipanarsi di un arco narrativo che porterà alla scoperta del passato di Mikan.
Nonostante infatti i protagonisti siano all'inizio dei bambini, Gakuen Alice non è affatto un manga per bambini: esso presenta molti piani di lettura, al punto che può essere apprezzato a pieno anche da un pubblico adulto.
Situazioni all'apparenza infantili nascondono spesso sentimenti ambigui, contorti e molto più profondi di quanto possano sembrare all'apparenza.
Devo ammettere che "Alice Academy" tuttavia non è un manga esente da difetti.
Prima di tutto la disposizione delle tavole: i disegni possono sembrare "strani" a volte, soprattutto l'anatomia che ricorda vagamente Miho Obana di "Kodomo no omocha", ma nel complesso risultano sempre coerenti e piacevoli, il problema principale però è nella disposizione delle vignette, a volte è davvero faticoso riuscire a ricostruire bene l'ordine degli eventi. Non capisco perché l'editor giapponese non abbia aiutato la mangaka a rendere la lettura più fluida e semplice.
Bene per l'edizione italiana della Goen, nonostante la periodicità altalenante, la grafica è simile a quella originale e sono riusciti a dare un'edizione curata e con tanto di sovraccoperta a un prezzo abbordabile.
E la cover sotto la sovraccoperta riproduce esattamente la cover a colori, altro punto di merito.
Da "Alice Academy" è stato tratto anche un delizioso anime in ventisei episodi, molto curato sia nel character design sia nel doppiaggio, che rendeva il tutto molto più organico rispetto al manga. L'unico punto debole dell'anime è quello che copre una minima parte degli eventi descritti nel manga a causa della sua brevità, sarebbe stato molto bello se avessero deciso di farne una seconda serie. Un vero peccato.
Ad ogni modo, seppure coi suoi difetti di fluidità di lettura per una disposizione delle vignette non sempre chiara, e con alcuni archi narrativi forse troppo pesanti (molte spiegazioni e poca sostanza), non ho potuto non dare 10 a "Alice Academy" per i suoi personaggi indimenticabili: sono tantissimi e ognuno troverà un posticino nel vostro cuore, il personaggio stesso e i segreti che nasconde.
Consigliato veramente a chiunque, qualunque sia la vostra età, troverete comunque qualcosa di interessante in "Alice Academy".
Quando ho iniziato a leggere Alice Academy non pensavo di trovarmi di fronte a un'opera così complessa e così profonda. L'inizio infatti può sembrare una storia più per bambini, ma appena si entra nello specifico si viene investiti da moltissimi personaggi, con problematiche anche molto serie. Non è solo uno shojo scolastico, ma intreccia l'amore all'avventura, l'importanza dell'amicizia alla generosità verso gli altri, la spensieratezza al mistero. Più si continua a leggere e più ci si immerge nella storia passata dell'Accademia e vengono alla luce molti retroscena riguardanti la vita degli insegnanti che si ripercuoteranno poi su Mikan stessa e i suoi amici.
Assomiglia molto a Kodomo no omocha (Rossana in Italia): la protagonista un po' tonta sulle questioni amorose, ma sempre pronta a sacrificarsi per chi le sta a cuore; Natsume è un suo compagno di classe, molto scostante e "capo" della classe, ma che si scoprirà avere un passato piuttosto turbolento e pronto a proteggere le persone a cui vuole bene anche a costo della vita; poi ci sono gli amici, anch'essi coraggiosi a seguire Mikan in ogni sua avventura.
Insomma è una bella storia di amicizia, amore e coraggio, sviluppata attraverso il mistero dell'Accademia e delle persone al suo interno.
L'unica pecca che posso individuare è la fine, che mi ha lasciato un po' a bocca asciutta: avrei sperato in un approfondimento di ciò che succede dopo e soprattutto nella risoluzione di qualche dubbio che appositamente viene lasciato in sospeso. Chissà, magari si lascia aperta la possibilità per un breve seguito!
Comunque consigliatissimo a chi cerca un shojo senza retoriche e occhi che sbrilluccicano, con sentimenti veri e profondi che fanno riflettere sull'importanza della famiglia e della vita in sé.
Assomiglia molto a Kodomo no omocha (Rossana in Italia): la protagonista un po' tonta sulle questioni amorose, ma sempre pronta a sacrificarsi per chi le sta a cuore; Natsume è un suo compagno di classe, molto scostante e "capo" della classe, ma che si scoprirà avere un passato piuttosto turbolento e pronto a proteggere le persone a cui vuole bene anche a costo della vita; poi ci sono gli amici, anch'essi coraggiosi a seguire Mikan in ogni sua avventura.
Insomma è una bella storia di amicizia, amore e coraggio, sviluppata attraverso il mistero dell'Accademia e delle persone al suo interno.
L'unica pecca che posso individuare è la fine, che mi ha lasciato un po' a bocca asciutta: avrei sperato in un approfondimento di ciò che succede dopo e soprattutto nella risoluzione di qualche dubbio che appositamente viene lasciato in sospeso. Chissà, magari si lascia aperta la possibilità per un breve seguito!
Comunque consigliatissimo a chi cerca un shojo senza retoriche e occhi che sbrilluccicano, con sentimenti veri e profondi che fanno riflettere sull'importanza della famiglia e della vita in sé.
<B> Attenzione: possibili spoiler! </B>
Un manga che meriterebbe il dieci pieno, come voto. A prima vista potrebbe passare per una storiella banale da giovani e ingenui bambinetti, perché bambini sono i nostri protagonisti.
Mikan ha solo dieci anni quando la sua amica Hotaru viene trascinata nell'esclusiva Alice Academy di Tokyo. Nel tentativo di seguirla finisce con l'essere ammessa a sua volta, ritrovandosi così col vivere in un mini-universo di bambini super dotati. Telepatia, preveggenza, controllo degli elementi...ognuno può vantare un proprio potere speciale. Anche Mikan.
Eppure questo manga non è proprio per bambini. Forse l'anime un po' sì, direi, ma il manga no. Perché l'Accademia non è ciò che sembra: sfrutta i bambini per i propri scopi e proibisce loro qualsivoglia rapporto con l'esterno, dividendoli dalla loro famiglia e dai propri cari.
Si raggiungono livelli di crudeltà impensabili: dal semplice bruciare le lettere che Mikan scrive al nonno al trasformare poveri Alice in mostruosi criminali. Ma all'accademia si contrappone una forza ancor più temibile: l'organizzazione Anti-Alice.
Non c'è una vera e propria parte buona. Certo, Mikan e i suoi amici sono gli eroi del manga, ma si schierano dalla parte dell'Accademia, nonostante questa sia comunque capitanata dal malvagio preside delle elementari.
La storia ha un ritmo calzante, inarrestabile. Alla parte "combattiva" del manga si contrappone il lato romantico, che prende possesso della storia man mano che i nostri protagonisti crescono e il manga prosegue.
I protagonisti sono caratterizzati al massimo, sconvolgendo un po' gli abituali ruoli. La nostra protagonista è tutto fuorché super-dotata, nessun potere ai limiti dell'assurdo (come il fortissimo controllo del fuoco di Natsume) o un'intelligenza brillante. Mikan ha un alice raro, è vero, ma si tratta dell'alice dell'annullamento. Annulla i poteri degli altri, e neanche sempre.
E non è intelligente, anzi, è ingenua e un po' tonta, circondata da super-geni come Hotaru e Natsume, che la maltrattano. Eppure dietro questo loro comportamento si nasconde un potente sentimento d'affetto. Hotaru adora Mikan, Natsume la ama.
Il personaggio di Mikan prende il lettore più di quanto sarebbe mai riuscito a fare il protagonista perfetto.
Il manga non si smentisce mai, intrappolando il lettore come null'altro riuscirebbe a fare. E qui sto per fare uno spoiler che tu, lettore appassionato, non devi leggere: il motivo per cui il voto dato è un otto e non un dieci.
Il finale. Il finale peggiore che abbia mai letto. Non voglio rivelare troppi particolari, ma l'ultimo volume distrugge l'intero manga. Avrei voluto non leggerlo mai.
Un manga che meriterebbe il dieci pieno, come voto. A prima vista potrebbe passare per una storiella banale da giovani e ingenui bambinetti, perché bambini sono i nostri protagonisti.
Mikan ha solo dieci anni quando la sua amica Hotaru viene trascinata nell'esclusiva Alice Academy di Tokyo. Nel tentativo di seguirla finisce con l'essere ammessa a sua volta, ritrovandosi così col vivere in un mini-universo di bambini super dotati. Telepatia, preveggenza, controllo degli elementi...ognuno può vantare un proprio potere speciale. Anche Mikan.
Eppure questo manga non è proprio per bambini. Forse l'anime un po' sì, direi, ma il manga no. Perché l'Accademia non è ciò che sembra: sfrutta i bambini per i propri scopi e proibisce loro qualsivoglia rapporto con l'esterno, dividendoli dalla loro famiglia e dai propri cari.
Si raggiungono livelli di crudeltà impensabili: dal semplice bruciare le lettere che Mikan scrive al nonno al trasformare poveri Alice in mostruosi criminali. Ma all'accademia si contrappone una forza ancor più temibile: l'organizzazione Anti-Alice.
Non c'è una vera e propria parte buona. Certo, Mikan e i suoi amici sono gli eroi del manga, ma si schierano dalla parte dell'Accademia, nonostante questa sia comunque capitanata dal malvagio preside delle elementari.
La storia ha un ritmo calzante, inarrestabile. Alla parte "combattiva" del manga si contrappone il lato romantico, che prende possesso della storia man mano che i nostri protagonisti crescono e il manga prosegue.
I protagonisti sono caratterizzati al massimo, sconvolgendo un po' gli abituali ruoli. La nostra protagonista è tutto fuorché super-dotata, nessun potere ai limiti dell'assurdo (come il fortissimo controllo del fuoco di Natsume) o un'intelligenza brillante. Mikan ha un alice raro, è vero, ma si tratta dell'alice dell'annullamento. Annulla i poteri degli altri, e neanche sempre.
E non è intelligente, anzi, è ingenua e un po' tonta, circondata da super-geni come Hotaru e Natsume, che la maltrattano. Eppure dietro questo loro comportamento si nasconde un potente sentimento d'affetto. Hotaru adora Mikan, Natsume la ama.
Il personaggio di Mikan prende il lettore più di quanto sarebbe mai riuscito a fare il protagonista perfetto.
Il manga non si smentisce mai, intrappolando il lettore come null'altro riuscirebbe a fare. E qui sto per fare uno spoiler che tu, lettore appassionato, non devi leggere: il motivo per cui il voto dato è un otto e non un dieci.
Il finale. Il finale peggiore che abbia mai letto. Non voglio rivelare troppi particolari, ma l'ultimo volume distrugge l'intero manga. Avrei voluto non leggerlo mai.
Mikan Sakura è una ragazzina vivace e un po' tonta che vive in un paesino di campagna assieme al suo adorato nonno. Quando scopre che la sua migliore amica, Hotaru, si è trasferita in una nuova scuola in città dietro ad un compenso che permetterà di mantenere in vita la vecchia scuola prossima allo smantellamento, Mikan parte immediatamente alla sua ricerca, sperando di poterla rivedere per chiederle chiarimenti. Una volta giunta davanti alla scuola, Mikan fa la conoscenza del prof. Narumi, il quale le spiega che la scuola frequentata dall'amica Hotaru, non è un istituto come gli altri: la "Alice academy" infatti, accoglie studenti che posseggono particolari capacità dette "Alice", dei poteri di vario tipo associabili in generale a poteri esp o magici. Nonostante inizialmente voglia far tornare Mikan a casa, Narumi sembra notare del potenziale nella ragazzina e la invita all'interno della scuola, dicendole che se riuscirà a farsi accettare dai suoi compagni, potrà rimanere in accademia. Mikan accetta con entusiasmo, dato il suo carattere solare non ha mai avuto problemi a farsi degli amici, ma purtroppo la realtà dei fatti si rivela più dura del previsto: non solo Hotaru la accoglie con freddezza, per di più la classe non accetta la presenza di Mikan in quanto "persona normale" priva di Alice. A tutto ciò si aggiunge il fatto che il leader della classe, Natsume Hyuuga, sembra nutrire un astio particolare nei confronti di Mikan, rendendole la vita impossibile sin dal loro primo incontro. Superati i primi ostacoli, Mikan viene accettata dalla classe e diventa a tutti gli effetti una studentessa della Alice academy; nello stesso tempo scopre il suo Alice, cioè la "nullificazione", un potere che le permette di neutralizzare qualsiasi altro Alice. Da questo momento in poi iniziano le avventure di Mikan e dei suoi amici all'interno dell'accademia, un luogo in cui però, non è tutto rose e fiori e molto presto Mikan scoprirà quanto sia alto il prezzo da pagare per essere un "Alice".
Il manga di "Gakuen Alice" nasce nel 2003 ed è tuttora in corso, anche se l'autrice ultimamente ha dichiarato di aver messo mano ai capitoli finali. Ha rapidamente conquistato, sia in patria che all'estero, una discreta fanbase e ottenuto anche una serie animata.
Tachibana Higuchi, esordisce dopo le colleghe Miho Obana, Natsuki Takaya e Masami Tsuda, ma facendo parte di una stessa generazione di mangaka, è facile notare come la Higuchi abbia preso vari spunti dalle opere più famose delle autrici citate, mi riferisco quindi a "Kodomo no omocha", "Fruits basket" e "Le situazioni di lui e lei".
Gli elementi fondamentali a cui attinge sono:
- La presenza di un cast molto ampio e ben caratterizzato
- Una particolare attenzione alla psicologia e all'evoluzione psico-fisica dei personaggi
- Un occhio di riguardo alle tematiche della famiglia
- La specificità del rapporto tra i giovani protagonisti e il mondo adulto
- Il passaggio da un iniziale registro comico ad uno più serio e drammatico
La prima cosa che salta all'occhio è sicuramente la somiglianza fisica e caratteriale dei protagonisti di "Gakuen Alice" con quelli di "Kodomo no omocha": oltre a qualche somiglianza estetica, Mikan ha un carattere simile a quello di Sana, è molto allegra, positiva e risoluta, forse un po' più tonta e sicuramente più piagnona. Allo stesso modo Natsume, come Akito, è introverso, scontroso, arrogante e bullo ed entrambe le coppie iniziano con un rapporto da cane e gatto fino ad innamorarsi. Le somiglianze però finiscono qui, in quanto le situazioni che portano Mikan e Natsume a crescere e maturare come persone e come coppia, sono ben diverse da quella affrontate da Sana e Akito, seppur in entrambi i casi, è presente un incontro/scontro con il mondo degli adulti.
"Gakuen Alice" parte come un semplice majokko scolastico mantenendosi su questa scia per i primi nove volumi circa, in quello che possiamo definire come un primo arco narrativo volto a presentare i numerosi personaggi e i loro Alice e funzionale per permettere a Mikan di tessere la sua rete di amicizie e legàmi. Sin dall'inizio però sono presenti dei dettagli che gettano un'ombra sull'apparente innocuo operato dell'accademia.
Con il volume dieci si entra nel secondo arco, che si focalizza su Natsume e il suo passato, l'arco successivo riguarda il passato dell'accademia e la famiglia di Mikan, infine l'attuale arco (che suppongo sia l'ultimo) fa i conti con tutto ciò che era stato annunciato e non risolto precedentemente.
"Gakuen Alice" da una parte può essere visto come il più classico degli shojo, in quanto tratta i consueti temi dell'amicizia, della fiducia, del credere in se stessi e nel prossimo, ma qualcosa che lo rende diverso dalla massa degli shojo scolastici c'è, ed è forse il motivo principale del suo successo: a parte la fitta rete di intrighi e intrecci abilmente creata, la Higuchi pone una particolare attenzione sulle dinamiche familiari e scolastiche e sulle conseguenze socio-educative che ne derivano. Nonostante i protagonisti siano i giovani studenti, i genitori, i sempai e gli insegnanti rivestono un ruolo di primo piano, mettendo in evidenza i diversi modi di concepire l'educazione e la formazione dei ragazzini con cui hanno a che fare. Lo scontro tra le fazioni all'interno della scuola nasce proprio da una diversa concezione dell'educazione, del bambino e delle abilità speciali che possiede: da una parte c'è chi ritiene che per quanto speciale, un bambino è pur sempre un bambino e come tale deve vivere la fanciullezza, lo scopo di insegnanti e genitori in questo caso è quello di aiutarlo a capire ciò che lo rende speciale e insegnargli a controllarlo per crescere in armonia con se stesso e gli altri. Dall'altro lato c'è chi vede nel bambino speciale, un elemento da sfruttare a discapito della sua stessa felicità e genuinità.
Il manga può dunque da una parte attirare un pubblico giovane in virtù di quei tipici elementi shojo che tanto amiamo, ma d'altro canto può essere apprezzato anche da chi ha superato l'età scolare proprio per l'attenzione posta sul mondo adulto a confronto con quello del bambino, e se siamo genitori, fratelli e sorelle maggiori o insegnanti, non possiamo fare a meno di percepire dalle azioni dei personaggi, la grande responsabilità che deriva da questi ruoli.
Da un punto di vista prettamente romantico, non si può non apprezzare il modo in cui la coppia Mikan/Natsume cresce e diventa consapevole dei propri sentimenti, in un modo graduale, dolce e tenero.
A questo manga si può rimproverare forse l'utilizzo di personaggi troppo giovani (all'inizio della storia Mikan ha 10 anni) e troppo maturi per la loro età, ma è proprio il costante confronto con il mondo adulto che rende visibili l'immaturità e i limiti dei bambini, i quali nonostante le gravose situazioni che si trovano ad affrontare, riescono a cavarsela sempre e solo con l'aiuto degli adulti. Come dicevo prima, il cast è molto ricco e ben caratterizzato, è vero che alcuni personaggi si perdono per strada, ma un gruppo consistente mantiene una presenza salda e in continua evoluzione.
Una menzione particolare va ad Hotaru, la migliore amica di Mikan nonché coprotagonista femminile. Hotaru è una bambina molto particolare; è geniale, brillante, "cool" e intelligente, sembra quasi che il posto di eroina sia più adatto a lei che a quella tonta di Mikan. Nonostante la freddezza che la contraddistingue, non esita a mostrare apertamente i propri sentimenti, specie per quanto riguarda Mikan, inoltre è sempre pronta ad aiutare gli amici in difficoltà mettendo a rischio la sua stessa posizione all'interno dell'accademia (Hotaru è una degli studenti migliori). Il rapporto con Mikan cresce con il proseguire della storia, sfociando in un'amicizia profonda e sincera, priva di sdolcinatezze i inutili frivolezze. Insomma, Mikan è l'eroina della storia anche e soprattutto perché a reggerla c'è la sua inseparabile spalla Hotaru.
Il grande pregio e forse anche il più grande difetto del manga è il suo passare da un registro comico ad uno fortemente drammatico, che abbandona del tutto le gag e non risparmia sangue, lotte e anche qualche decesso. Un po' mi dispiace che siano state abbandonate le atmosfere giocose e pucciose dei primi numeri, ma è anche vero che se il manga non avesse preso la piega che ha preso, non si sarebbe distaccato da una normale commedia scolastica e suppongo che l'intento dell'autrice fosse quello di affrontare temi più ampi.
Il tratto di Higuchi Tachibana non è purtroppo uno dei punti forti del manga: a prima vista potrebbe ricordare quello di "Kodomo no omocha", ma rispetto a questo è meno pulito e armonioso, inoltre se anche Miho Obana a volte toppa con le proporzioni, la Higuchi lo fa abbastanza spesso, disegnando mani troppo piccole, teste troppo grandi e busti troppo lunghi rispetto alle gambe. Non voglio dire che i personaggi di questo manga siano degli alieni, ma volte, specie nelle illustrazioni, i difetti sono evidenti. Un miglioramento del tratto però c'è, e va di pari passo con l'evolversi e il crescere dei protagonisti. All'inizio della storia i personaggi sono piccoli e tondeggianti, con faccioni paffuti (design adatto per dei bambini), mentre nell'ultimo arco narrativo è presente un'evoluzione abbastanza evidente, in quanto i corpi diventano più lunghi e affusolati e i visi più sfilati.
"Gakuen Alice" è un manga particolare, non è solo quello che i primi volumi o la serie anime danno a vedere, c'è molto di più da scoprire e mi rendo conto che la drammaticità che permea la trama da un certo momento in poi, possa scontentare chi avrebbe preferito una storia allegra e leggera. Da tenere conto inoltre che il mio è un giudizio parziale e momentaneo, ma non credo che cambierò idea se il finale della storia manterrà le premesse presentate finora.
Decisamente sconsigliato a chi non può fare a meno di vedere "buonismo" in ogni buona azione e in ogni sentimento, leggere "Gakuen Alice" procurerebbe l'orticaria a queste persone. Consigliato invece a chi crede che, almeno nel mondo della finzione e delle favole, sia possibile migliorare l'angolo di mondo in cui viviamo, fare ammenda dei propri peccati, chiedere perdono e riceverlo senza rancore.
Il manga di "Gakuen Alice" nasce nel 2003 ed è tuttora in corso, anche se l'autrice ultimamente ha dichiarato di aver messo mano ai capitoli finali. Ha rapidamente conquistato, sia in patria che all'estero, una discreta fanbase e ottenuto anche una serie animata.
Tachibana Higuchi, esordisce dopo le colleghe Miho Obana, Natsuki Takaya e Masami Tsuda, ma facendo parte di una stessa generazione di mangaka, è facile notare come la Higuchi abbia preso vari spunti dalle opere più famose delle autrici citate, mi riferisco quindi a "Kodomo no omocha", "Fruits basket" e "Le situazioni di lui e lei".
Gli elementi fondamentali a cui attinge sono:
- La presenza di un cast molto ampio e ben caratterizzato
- Una particolare attenzione alla psicologia e all'evoluzione psico-fisica dei personaggi
- Un occhio di riguardo alle tematiche della famiglia
- La specificità del rapporto tra i giovani protagonisti e il mondo adulto
- Il passaggio da un iniziale registro comico ad uno più serio e drammatico
La prima cosa che salta all'occhio è sicuramente la somiglianza fisica e caratteriale dei protagonisti di "Gakuen Alice" con quelli di "Kodomo no omocha": oltre a qualche somiglianza estetica, Mikan ha un carattere simile a quello di Sana, è molto allegra, positiva e risoluta, forse un po' più tonta e sicuramente più piagnona. Allo stesso modo Natsume, come Akito, è introverso, scontroso, arrogante e bullo ed entrambe le coppie iniziano con un rapporto da cane e gatto fino ad innamorarsi. Le somiglianze però finiscono qui, in quanto le situazioni che portano Mikan e Natsume a crescere e maturare come persone e come coppia, sono ben diverse da quella affrontate da Sana e Akito, seppur in entrambi i casi, è presente un incontro/scontro con il mondo degli adulti.
"Gakuen Alice" parte come un semplice majokko scolastico mantenendosi su questa scia per i primi nove volumi circa, in quello che possiamo definire come un primo arco narrativo volto a presentare i numerosi personaggi e i loro Alice e funzionale per permettere a Mikan di tessere la sua rete di amicizie e legàmi. Sin dall'inizio però sono presenti dei dettagli che gettano un'ombra sull'apparente innocuo operato dell'accademia.
Con il volume dieci si entra nel secondo arco, che si focalizza su Natsume e il suo passato, l'arco successivo riguarda il passato dell'accademia e la famiglia di Mikan, infine l'attuale arco (che suppongo sia l'ultimo) fa i conti con tutto ciò che era stato annunciato e non risolto precedentemente.
"Gakuen Alice" da una parte può essere visto come il più classico degli shojo, in quanto tratta i consueti temi dell'amicizia, della fiducia, del credere in se stessi e nel prossimo, ma qualcosa che lo rende diverso dalla massa degli shojo scolastici c'è, ed è forse il motivo principale del suo successo: a parte la fitta rete di intrighi e intrecci abilmente creata, la Higuchi pone una particolare attenzione sulle dinamiche familiari e scolastiche e sulle conseguenze socio-educative che ne derivano. Nonostante i protagonisti siano i giovani studenti, i genitori, i sempai e gli insegnanti rivestono un ruolo di primo piano, mettendo in evidenza i diversi modi di concepire l'educazione e la formazione dei ragazzini con cui hanno a che fare. Lo scontro tra le fazioni all'interno della scuola nasce proprio da una diversa concezione dell'educazione, del bambino e delle abilità speciali che possiede: da una parte c'è chi ritiene che per quanto speciale, un bambino è pur sempre un bambino e come tale deve vivere la fanciullezza, lo scopo di insegnanti e genitori in questo caso è quello di aiutarlo a capire ciò che lo rende speciale e insegnargli a controllarlo per crescere in armonia con se stesso e gli altri. Dall'altro lato c'è chi vede nel bambino speciale, un elemento da sfruttare a discapito della sua stessa felicità e genuinità.
Il manga può dunque da una parte attirare un pubblico giovane in virtù di quei tipici elementi shojo che tanto amiamo, ma d'altro canto può essere apprezzato anche da chi ha superato l'età scolare proprio per l'attenzione posta sul mondo adulto a confronto con quello del bambino, e se siamo genitori, fratelli e sorelle maggiori o insegnanti, non possiamo fare a meno di percepire dalle azioni dei personaggi, la grande responsabilità che deriva da questi ruoli.
Da un punto di vista prettamente romantico, non si può non apprezzare il modo in cui la coppia Mikan/Natsume cresce e diventa consapevole dei propri sentimenti, in un modo graduale, dolce e tenero.
A questo manga si può rimproverare forse l'utilizzo di personaggi troppo giovani (all'inizio della storia Mikan ha 10 anni) e troppo maturi per la loro età, ma è proprio il costante confronto con il mondo adulto che rende visibili l'immaturità e i limiti dei bambini, i quali nonostante le gravose situazioni che si trovano ad affrontare, riescono a cavarsela sempre e solo con l'aiuto degli adulti. Come dicevo prima, il cast è molto ricco e ben caratterizzato, è vero che alcuni personaggi si perdono per strada, ma un gruppo consistente mantiene una presenza salda e in continua evoluzione.
Una menzione particolare va ad Hotaru, la migliore amica di Mikan nonché coprotagonista femminile. Hotaru è una bambina molto particolare; è geniale, brillante, "cool" e intelligente, sembra quasi che il posto di eroina sia più adatto a lei che a quella tonta di Mikan. Nonostante la freddezza che la contraddistingue, non esita a mostrare apertamente i propri sentimenti, specie per quanto riguarda Mikan, inoltre è sempre pronta ad aiutare gli amici in difficoltà mettendo a rischio la sua stessa posizione all'interno dell'accademia (Hotaru è una degli studenti migliori). Il rapporto con Mikan cresce con il proseguire della storia, sfociando in un'amicizia profonda e sincera, priva di sdolcinatezze i inutili frivolezze. Insomma, Mikan è l'eroina della storia anche e soprattutto perché a reggerla c'è la sua inseparabile spalla Hotaru.
Il grande pregio e forse anche il più grande difetto del manga è il suo passare da un registro comico ad uno fortemente drammatico, che abbandona del tutto le gag e non risparmia sangue, lotte e anche qualche decesso. Un po' mi dispiace che siano state abbandonate le atmosfere giocose e pucciose dei primi numeri, ma è anche vero che se il manga non avesse preso la piega che ha preso, non si sarebbe distaccato da una normale commedia scolastica e suppongo che l'intento dell'autrice fosse quello di affrontare temi più ampi.
Il tratto di Higuchi Tachibana non è purtroppo uno dei punti forti del manga: a prima vista potrebbe ricordare quello di "Kodomo no omocha", ma rispetto a questo è meno pulito e armonioso, inoltre se anche Miho Obana a volte toppa con le proporzioni, la Higuchi lo fa abbastanza spesso, disegnando mani troppo piccole, teste troppo grandi e busti troppo lunghi rispetto alle gambe. Non voglio dire che i personaggi di questo manga siano degli alieni, ma volte, specie nelle illustrazioni, i difetti sono evidenti. Un miglioramento del tratto però c'è, e va di pari passo con l'evolversi e il crescere dei protagonisti. All'inizio della storia i personaggi sono piccoli e tondeggianti, con faccioni paffuti (design adatto per dei bambini), mentre nell'ultimo arco narrativo è presente un'evoluzione abbastanza evidente, in quanto i corpi diventano più lunghi e affusolati e i visi più sfilati.
"Gakuen Alice" è un manga particolare, non è solo quello che i primi volumi o la serie anime danno a vedere, c'è molto di più da scoprire e mi rendo conto che la drammaticità che permea la trama da un certo momento in poi, possa scontentare chi avrebbe preferito una storia allegra e leggera. Da tenere conto inoltre che il mio è un giudizio parziale e momentaneo, ma non credo che cambierò idea se il finale della storia manterrà le premesse presentate finora.
Decisamente sconsigliato a chi non può fare a meno di vedere "buonismo" in ogni buona azione e in ogni sentimento, leggere "Gakuen Alice" procurerebbe l'orticaria a queste persone. Consigliato invece a chi crede che, almeno nel mondo della finzione e delle favole, sia possibile migliorare l'angolo di mondo in cui viviamo, fare ammenda dei propri peccati, chiedere perdono e riceverlo senza rancore.
in una parola... Stupendo! Questo manga è uno dei migliori che abbia mai letto, una storia e una trama per niente scontate che non ha niente a che vedere con quei nuovi manga "per ragazze" al limite dello scadente! Sarebbe una ventata di aria fresca nel panorama di fumetti importati dal Giappone. La trama è ben curata e nel tempo la mangaka ha potuto sviluppare al meglio i protagonisti, dal momento che si ha una progressione sia dei caratteri che dei ruoli dei vari personaggi. La protagonista principale (Mikan) per esempio all'inizio sembra una bambina di dieci anni come tante altre, piagnucolona, tenera, infantile, dipendente dagli altri ma certamente molto dolce, altruista e solare; col passare del tempo però alcuni degli aspetti infantili della nostra eroina scompaiono del tutto, e ci ritroviamo una Mikan molto matura. Naturalmente come ogni manga sentimentale che si rispetti abbiamo un protagonista maschile: Natsume, che di certo all'inizio non è il tipico ragazzo dolce e smielato che conquista la protagonista al primo sguardo. All'inizio infatti è il "nemico naturale e peggiore" di Mikan! All'apparenza è freddo, scontroso, un po' cattivello, non amichevole ma soprattutto incapace di sorridere, insomma l'opposto della protagonista che al contrario è sempre solare e sorridente, ma dietro a questo carattere freddo si cela tanta solitudine e sofferenza che lo portano quasi al fondo, se non fosse che arriva nell'accademia Mikan che lo salva letteralmente. Una bellissima storia d'amore che però è ostacolata sempre da qualcuno o qualcosa! Forse la cosa più bella di questa storia è il fatto che il protagonista maschile sia il primo ad innamorarsi della protagonista femminile che pur preoccupandosi del "compagno" non si accorge dei suoi sentimenti. Però non mancheranno bellissime scene romantiche, soprattutto quando i due protagonisti si dichiarano finalmente. Quindi tirando le somme vi consiglio di leggerlo immediatamente e spero vivamente che lo portino in Italia.
Inizialmente ero un po' scettica sul comprare questo manga, - che, a proposito, ho acquistato in America della Tokio Pop - pensando che fosse un po' infantile e gonfiato, si è invece rivelata una commedia sovrannaturale, frizzante, interessante, mai noiosa e in continua evoluzione. Perfetto per gli appassionati di storie legati ad accademie questo manga presenta una trama articolare, ricca di misteri ma ben definita e analizzata a fondo, insomma non è la solita storiella di 'scolaretti' magici.
Mikan Sakura é una bambina che un giorno decide di scappare di casa per raggiungere la sua migliore amica Hotaru Imai che frequenta l'accademia Alice. Raggiunta l'accademia in Mikan sarà riconosciuto un Alice dal professor Narumi ed entrerà anche lei in quella scuola. Qui si farà diversi amici e nemici (?) e vivrà importanti avventure.
Mikan è una ragazzina vivace di dieci anni, carina e con l'Alice della nullificazione, è dotata di un grande coraggio e un cuore d'oro che preventivamente le permetteranno di essere accettata dagli altri studenti.
Natsume è l'elemento più capace e, al tempo stesso, più pericoloso del collegio, un ragazzo solitario con un passato misterioso e, almeno inizialmente, invaso profondamente da un odio che lo porterà per circa i primi cinque volumi ad essere l'antagonista delle vicende narrate. Anche se apparentemente è scontroso è molto protettivo e premuroso nei confronti di chi lo circonda.
Disegni bellissimi, ben definiti anche se un po' elementari e particolarmente espressivi.
L'opera che ha avuto un grandissimo successo ed è tuttora in corso merita sicuramente un 10 per originalità, disegni e trama.
Mikan Sakura é una bambina che un giorno decide di scappare di casa per raggiungere la sua migliore amica Hotaru Imai che frequenta l'accademia Alice. Raggiunta l'accademia in Mikan sarà riconosciuto un Alice dal professor Narumi ed entrerà anche lei in quella scuola. Qui si farà diversi amici e nemici (?) e vivrà importanti avventure.
Mikan è una ragazzina vivace di dieci anni, carina e con l'Alice della nullificazione, è dotata di un grande coraggio e un cuore d'oro che preventivamente le permetteranno di essere accettata dagli altri studenti.
Natsume è l'elemento più capace e, al tempo stesso, più pericoloso del collegio, un ragazzo solitario con un passato misterioso e, almeno inizialmente, invaso profondamente da un odio che lo porterà per circa i primi cinque volumi ad essere l'antagonista delle vicende narrate. Anche se apparentemente è scontroso è molto protettivo e premuroso nei confronti di chi lo circonda.
Disegni bellissimi, ben definiti anche se un po' elementari e particolarmente espressivi.
L'opera che ha avuto un grandissimo successo ed è tuttora in corso merita sicuramente un 10 per originalità, disegni e trama.
Gakuen Alice è il mio manga preferito. La nostra Higuchi ha veramente fatto centro, siamo già al 147° capitolo e la storia mi coinvolge sempre di più, vorrei che continuasse per sempre. Infatti a differenza di altri manga (cito InuYasha, uno dei miei preferiti) la storia non scade mai nel ripetitivo, ma capitolo dopo capitolo conosciamo qualcosa in più riguardo ai protagonisti. E che protagonisti! Mikan è talmente dolce e tenera, pur nel suo essere così infantile e lamentosa, che non si può non adorare, e Natsume è un ragazzino all'apparenza altezzoso, maleducato e ribelle, ma che in realtà cela dietro questo suo comportamento un passato e un presente veramente difficili. Per non parlare di Hotaru: lei è semplicemente unica. Ma io adoro persino Bear! Cosa state aspettando? Correte a leggerlo in inglese, in attesa di una tanto sospirata edizione italiana.
Che dire? Io mi sono letteralmente innamorata di questo manga. Non starò qui a ripetere la trama, ma sicuramente ci tengo a dire che questo non è il solito shoujo/majokko come all'apparenza potrebbe sembrare, tutt'altro, è un manga piuttosto dark ricco di colpi di scena ed intrighi che non può non coinvolgere il lettore e che alla fine raggiunge anche toni piuttosto drammatici. Per me è un piccolo grande capolavoro che non ha nulla da invidiare ai suoi predecessori e che meriterebbe una seconda serie anime (molto carina la prima e unica serie fino ad ora realizzata ma sicuramente 'infantilizzata', adattata per un pubblico più giovane e che comunque rimane incompleta, ricoprendo solo l'inizio della storia). Insomma è un manga che consiglio vivamente a tutti, ne vale veramente la pena!
All'inizio, avendo letto una breve presentazione e sapendo della giovane età dei protagonisti, questo manga non mi aveva esaltato e lo avevo letto per inerzia ma, superati i primi 3-4 capitoli, mi sono innamorata... sono molto incuriosita sopratutto da tutto ciò che riguarda lo sviluppo non sentimentale del manga (la scuola, gli alice etc)... l'unica pecca è che questi ragazzini hanno 10 anni ma ragionano come gente di 17, quindi sarebbe stato giusto farli un po' più grandi, anche se in vista di sviluppi futuri i loro rapporti avrebbero perso il dolce sapore degli affetti infantili.
PER FARLA BREVE CONSIGLIATO, BASTA SUPERARE LO SCOGLIO DEI PRIMI CAPITOLI!
PER FARLA BREVE CONSIGLIATO, BASTA SUPERARE LO SCOGLIO DEI PRIMI CAPITOLI!
Io trovo questo manga molto divertente e... romantico! Vorrei soffermarmi su questa ultima considerazione del lavoro di Higuchi Tachibana: all'inizio sembrerebbe che con quel suo compagno apparentemente irritante e pericoloso, di cui però non ha paura di avvicinarsi, la protagonista non è in buoni rapporti ma, col passare del tempo, tra i due si instaura un dolce rapporto di amicizia che poi, man mano che si va avanti con la storia, diventa anche molto di più lasciando tutti i lettori con il fiato sospeso! Oltretutto, questa avvincente e buffa storia d'amore valorizza anche l'utilizzo di qualità importanti come l'allegria, la determinazione e la forza di volontà!
Consiglierei di leggere questo manga anche al mio peggior nemico!
Consiglierei di leggere questo manga anche al mio peggior nemico!
Allora, premetto che STRAVEDO per questo manga per cui non trovo molti difetti, e come detto da SakuraHime, è un manga molto fresco che sa unire le caratteristiche si uno shoujo (romanticismo) a momenti veramente drammatici, senza mai stufare il lettore (con intermezzi comici), anzi spingendolo a una curiosità sempre maggiore dei misteri che girano intorno alla scuola e ai loro componenti. Un avertimento, i primi 2 volumi sono LENTI ma vi assicuro che dal volume 3 le cose diventano molto interessanti... e non pensate che sia da bambini solo perchè i protagonisti frequentano le elementari ... giudizio fu più errato!!!
Gakuen Alice è un manga con una storia davvero coinvolgente.
Non fatevi ingannare dal character design della protagonista (che ricorda fin troppo Sanachan di Kodocha) o dalla giovane età dei protagonisti.
Le sottotrame che si sviluppano sono fitte e iene di mistero. Il passato di tutti i personaggi riserva sempre sorprese. Il più delle volte infelici.
Nonostante la tragicità di alcuni personaggi (Natsume in primis), l'autrice riesce a inserire spassosi siparietti comici e a sdrammatizzare anticipando i desideri del lettore.
Il tratto di Higuchi Tachibana è molto fresco e molto espressivo, senza contare che va via via migliorando.
Un'opera, dunque, questa che consiglio fortemente a tutti coloro che amano le storie di intrighi, ma a cui non dispiacciano le tinte rosa tipiche dello shojo.
Non fatevi ingannare dal character design della protagonista (che ricorda fin troppo Sanachan di Kodocha) o dalla giovane età dei protagonisti.
Le sottotrame che si sviluppano sono fitte e iene di mistero. Il passato di tutti i personaggi riserva sempre sorprese. Il più delle volte infelici.
Nonostante la tragicità di alcuni personaggi (Natsume in primis), l'autrice riesce a inserire spassosi siparietti comici e a sdrammatizzare anticipando i desideri del lettore.
Il tratto di Higuchi Tachibana è molto fresco e molto espressivo, senza contare che va via via migliorando.
Un'opera, dunque, questa che consiglio fortemente a tutti coloro che amano le storie di intrighi, ma a cui non dispiacciano le tinte rosa tipiche dello shojo.
Sakura, una giovane alunna delle elementari, si deve separare dalla sua migliore amica, Hotaru, la quale per la sua genialità è stata accettata in una scuola di prestigio, la Gakuen Alice (Accademia Alice). Ma i contatti sono rari e per 6 mesi Sakura non ha notizie dall'amica, fino a quando un giorno scopre che in realtà Hotaru si era trasferita per poter mantenere la scuola che frequentava prima. Sakura decide di seguire l'amica, scappando di casa e iscrivendosi alla Gakuen Alice. Qui scopre che in realtà L'alice è una accademia per ragazzi dotati di poteri speciali, e che lei stessa ne è inconsciamento in possesso di uno di questi, ovvero il tipo nullificazione, che le permette di annullare qualsiasi altro alice. Ma del suo potere si accorge anche un ragazzo, considerato da tutti il più pericoloso della scuola per via del suo Alice e del suo carattere violento, che non esita a metterla alla prova...