Brothers
Attenzione: la recensione contiene spoiler
Le storie d'amore incestuose, se ben raccontate col giusto pathos, a me piacciono sempre; qui si narra di un triangolo amoroso tra tre fratelli gemelli, una ragazza e due ragazzi e, nonostante genericamente risulti un prodotto ben disegnato e, in fin dei conti, neanche scritto così male, in realtà alla fine risulta un prodotto deludente perché le premesse date al lettore all'inizio non vengono mai realizzate, neanche lontanamente.
Orfani di madre che morì per darli alla luce, Shunpei e Kyohei sono entrambi innamorati della sorella Anko, premurosa brava ragazza che parrebbe provare lo stesso affetto per entrambi, senza mai scegliere.
Se la sorella è studiosa e diligente, i due ragazzi sono molto indisciplinati, Kyohei è appassionato di musica e cerca di suonare in una band scolastica, ha un atteggiamento aggressivo e tendenzialmente rissoso, mentre Shunpei è svogliato senza troppi obbiettivi per il futuro; il loro padre è una figura assai stravagante, spesso assente per lavoro, lascia i figli soli a casa per settimane intere, il che darebbe le premesse per rendere la trama un po' piccante, o stimolante dal punto sentimentale, invece il vuoto totale, neanche un bacio, le vicende sono narrate con toni leggeri e spesso ironici che generano diverse gag comiche, ma a parte questo non c'è nulla da aggiungere.
L'immobilismo legato a questo triangolo fa venire i nervi a lungo andare, i due non si decideranno mai neanche a confessare i propri sentimenti... neppure questo, continuando a vegliare gelosamente su di lei, fortuna che parliamo di una miniserie di tre volumi.
Mi vien da dire: meno male che gli standard narrativi oggigiorno sono cambiati e si osa di più nel narrare d'amore con un retrogusto trasgressivo, e per fortuna anche più esplicito e sensuale.
Star Comics lo pubblicò nel 1992 in un'edizione nella media per l'epoca, facilmente reperibile sul mercato dell'usato.
I disegni devo dire che sono molto curati e precisi.
Non lo consiglio in generale, a meno che non si cerchi una lettura adolescenziale spensierata, a tratti ironicamente ben riuscita senza troppe pretese.
Le storie d'amore incestuose, se ben raccontate col giusto pathos, a me piacciono sempre; qui si narra di un triangolo amoroso tra tre fratelli gemelli, una ragazza e due ragazzi e, nonostante genericamente risulti un prodotto ben disegnato e, in fin dei conti, neanche scritto così male, in realtà alla fine risulta un prodotto deludente perché le premesse date al lettore all'inizio non vengono mai realizzate, neanche lontanamente.
Orfani di madre che morì per darli alla luce, Shunpei e Kyohei sono entrambi innamorati della sorella Anko, premurosa brava ragazza che parrebbe provare lo stesso affetto per entrambi, senza mai scegliere.
Se la sorella è studiosa e diligente, i due ragazzi sono molto indisciplinati, Kyohei è appassionato di musica e cerca di suonare in una band scolastica, ha un atteggiamento aggressivo e tendenzialmente rissoso, mentre Shunpei è svogliato senza troppi obbiettivi per il futuro; il loro padre è una figura assai stravagante, spesso assente per lavoro, lascia i figli soli a casa per settimane intere, il che darebbe le premesse per rendere la trama un po' piccante, o stimolante dal punto sentimentale, invece il vuoto totale, neanche un bacio, le vicende sono narrate con toni leggeri e spesso ironici che generano diverse gag comiche, ma a parte questo non c'è nulla da aggiungere.
L'immobilismo legato a questo triangolo fa venire i nervi a lungo andare, i due non si decideranno mai neanche a confessare i propri sentimenti... neppure questo, continuando a vegliare gelosamente su di lei, fortuna che parliamo di una miniserie di tre volumi.
Mi vien da dire: meno male che gli standard narrativi oggigiorno sono cambiati e si osa di più nel narrare d'amore con un retrogusto trasgressivo, e per fortuna anche più esplicito e sensuale.
Star Comics lo pubblicò nel 1992 in un'edizione nella media per l'epoca, facilmente reperibile sul mercato dell'usato.
I disegni devo dire che sono molto curati e precisi.
Non lo consiglio in generale, a meno che non si cerchi una lettura adolescenziale spensierata, a tratti ironicamente ben riuscita senza troppe pretese.
Premetto che è la prima opera che leggo in cui i protagonisti sono dei fratelli che, senza entrare nei particolari, passano del tempo insieme.
Brothers è una miniseria leggera, anche se tocca temi sensibili e delicati come l'omosessualità tra ragazzi (che in generale in Giappone, soprattutto negli anni '90, non era ben vista), la morte di una madre (infatti i tre gemelli sono orfani di madre e con un padre assente), il bullismo e l'amore fraterno.
Questi sono tutti temi molto pesanti che però vengono trattati forse con un po' troppa superficialità, soprattutto l'omosessualità. C'è da dire che, nonostante uno dei personaggi introdotti dal secondo volume sia transgender, è stato subito accolto nel gruppo (anche se a molti la sua sessualità è rimasta nascosta). Questo, nella sua leggerezza, mi ha fatto capire quanto per l'autore sia la normalità (come è giusto che sia), ed è stato davvero carino.
Per quanto riguarda il bullismo, in realtà uno dei tre gemelli protagonisti è considerabile un bullo anche se in realtà si scopre essere un ragazzo con i modi esageratamente aggressivi, ma che in fondo non è "cattivo".
I disegni mi sono piaciuti tantissimo e, anche se un po' dark rispetto alla narrazione alle volte comica, ritengo che siano molto azzeccati, direi che sono il vero punto forte dell'opera, a mio avviso.
Tutto sommato è un bel manga, facile da reperire e che si legge bene, non è un'opera che cambia la vita al lettore, ma che a volte fa sorridere, lo consiglio.
Brothers è una miniseria leggera, anche se tocca temi sensibili e delicati come l'omosessualità tra ragazzi (che in generale in Giappone, soprattutto negli anni '90, non era ben vista), la morte di una madre (infatti i tre gemelli sono orfani di madre e con un padre assente), il bullismo e l'amore fraterno.
Questi sono tutti temi molto pesanti che però vengono trattati forse con un po' troppa superficialità, soprattutto l'omosessualità. C'è da dire che, nonostante uno dei personaggi introdotti dal secondo volume sia transgender, è stato subito accolto nel gruppo (anche se a molti la sua sessualità è rimasta nascosta). Questo, nella sua leggerezza, mi ha fatto capire quanto per l'autore sia la normalità (come è giusto che sia), ed è stato davvero carino.
Per quanto riguarda il bullismo, in realtà uno dei tre gemelli protagonisti è considerabile un bullo anche se in realtà si scopre essere un ragazzo con i modi esageratamente aggressivi, ma che in fondo non è "cattivo".
I disegni mi sono piaciuti tantissimo e, anche se un po' dark rispetto alla narrazione alle volte comica, ritengo che siano molto azzeccati, direi che sono il vero punto forte dell'opera, a mio avviso.
Tutto sommato è un bel manga, facile da reperire e che si legge bene, non è un'opera che cambia la vita al lettore, ma che a volte fa sorridere, lo consiglio.
Non mi sono mai piaciute le storie che trattano di amore fra fratello e sorella; li ho sempre trovati intrisi di un buonismo abbastanza stucchevole. Ogni tanto mi capita di vederne uno ma nessuno di essi è mai riuscito a colpirmi veramente.
Questo "Brothers" sembrava inizialmente poter essere il tanto agognato lavoro di questo particolarissimo genere a riuscire a scalfire le mie convinzioni in materia: tanto divertimento e nessun apparente melodramma a sfondo moralista che poi tanto moralista non era. Con l'avanzare dei volumi fortunatamente questa assenza perdurava; peccato però che il melodramma sia stato sostituito con il nulla più assoluto. In particolare, mentre aspettavo che accadesse qualcosa di importante i quattro volumi di questo manga si esaurivano lasciandomi a bocca asciutta.
Un cenno alla trama: Anko, Shunpei e Kyohei sono tre fratelli gemelli di cui Anko è l'unica femmina. I due maschietti sono entrambi innamorati della sorella la quale, segretamente, sembra provare per entrambi gli stessi sentimenti. Il padre di questo trio è un tipo alquanto stravagante che, a causa del suo lavoro, passa molto tempo lontano da casa lasciando vivere i suoi figli insieme da soli (so cosa state pensando: questa situazione sta cominciando a presentarsi un po' troppo spesso...). Il carattere dei tre ragazzi è molto differente: mentre Aki è la classica studentessa modello, ben educata e rispettosa delle regole, i due fratelli sono molto più indisciplinati. Mentre Shunpei si limita ad essere un po' svogliato nello studio, Kyohei ha un carattere rissoso poco amante delle regole e di chi vuol farle rispettare.
Il mio riassunto finisce qui anche perchè, in realtà, non c'è molto altro da raccontare. Questo status quo resterà immutato dall'inizio alla fine in quanto nessuno avrà mai il coraggio di fare il primo passo verso una direzione o verso un'altra. E sebbene certe gags siano molto divertenti e che sia apprezzabile il fatto che alla fine l'amore fra i tre sembri essere solo un fortissimo affetto fraterno più che un vero legame di tipo sentimentale (che volete farci il desiderio sessuale fra fratelli proprio non mi va giù) questa sensazione di immobilismo alla lunga pesa e fa pendere la bilancia verso un giudizio abbastanza negativo.
In genere, quando malauguratamente comincio a leggere una storia di questo tipo, cerco di mantenere l'obiettività nella mia valutazione, cercando di dare un voto che tenga conto del fatto che è il genere nel suo complesso che non apprezzo. Quindi se il titolo risulta essere meritevole, nonostante il tema trattato, cerco di dargli comunque il voto più giusto. Con "Brothers" non ho dovuto nemmeno sforzarsi tanto: non l'ho gradito indipendentemente dal fatto che tratti di amore fra fratelli.
Questo "Brothers" sembrava inizialmente poter essere il tanto agognato lavoro di questo particolarissimo genere a riuscire a scalfire le mie convinzioni in materia: tanto divertimento e nessun apparente melodramma a sfondo moralista che poi tanto moralista non era. Con l'avanzare dei volumi fortunatamente questa assenza perdurava; peccato però che il melodramma sia stato sostituito con il nulla più assoluto. In particolare, mentre aspettavo che accadesse qualcosa di importante i quattro volumi di questo manga si esaurivano lasciandomi a bocca asciutta.
Un cenno alla trama: Anko, Shunpei e Kyohei sono tre fratelli gemelli di cui Anko è l'unica femmina. I due maschietti sono entrambi innamorati della sorella la quale, segretamente, sembra provare per entrambi gli stessi sentimenti. Il padre di questo trio è un tipo alquanto stravagante che, a causa del suo lavoro, passa molto tempo lontano da casa lasciando vivere i suoi figli insieme da soli (so cosa state pensando: questa situazione sta cominciando a presentarsi un po' troppo spesso...). Il carattere dei tre ragazzi è molto differente: mentre Aki è la classica studentessa modello, ben educata e rispettosa delle regole, i due fratelli sono molto più indisciplinati. Mentre Shunpei si limita ad essere un po' svogliato nello studio, Kyohei ha un carattere rissoso poco amante delle regole e di chi vuol farle rispettare.
Il mio riassunto finisce qui anche perchè, in realtà, non c'è molto altro da raccontare. Questo status quo resterà immutato dall'inizio alla fine in quanto nessuno avrà mai il coraggio di fare il primo passo verso una direzione o verso un'altra. E sebbene certe gags siano molto divertenti e che sia apprezzabile il fatto che alla fine l'amore fra i tre sembri essere solo un fortissimo affetto fraterno più che un vero legame di tipo sentimentale (che volete farci il desiderio sessuale fra fratelli proprio non mi va giù) questa sensazione di immobilismo alla lunga pesa e fa pendere la bilancia verso un giudizio abbastanza negativo.
In genere, quando malauguratamente comincio a leggere una storia di questo tipo, cerco di mantenere l'obiettività nella mia valutazione, cercando di dare un voto che tenga conto del fatto che è il genere nel suo complesso che non apprezzo. Quindi se il titolo risulta essere meritevole, nonostante il tema trattato, cerco di dargli comunque il voto più giusto. Con "Brothers" non ho dovuto nemmeno sforzarsi tanto: non l'ho gradito indipendentemente dal fatto che tratti di amore fra fratelli.
Finito appena ieri di leggere Brothers sento l'assoluta necessità di scrivere le mie impressioni in questa recensione. Ne ho un bisogno fisiologico dato lo scarso interesse che il titolo in questione ha suscitato in me, ma più che di scarso interesse dovrei, più correttamente, parlare di shock totale.
Una storia senza né filo né coda, nonostante la lettura si presenti scorrevole, fin da subito, si comprende che il manga non è come viene presentato.
Un possibile rapporto incestuoso tra tre fratelli gemelli viene trasformato in una pantomima. Situazioni paradossali e grottesche si ripetono pagina dopo pagina. Ogni personaggio è lontano anni luce dalla realtà, in primis il padre dei tre che manca di senno e responsabilità e che pare quasi di buon grado accettare l'amore di questi due fratelli nei confronti della propria sorella, anzi, addirittura sembrerebbe incentivare i due a proseguire su tale strada.
Shin, Kyo e Anko pur avendo 14-15 anni sembra ne abbiano 40 per le esperienze che vivono. Ve lo immaginate un bambino di 8-9 anni che suona la chitarra in una rock band? Bè qui succede. E uno che esce dal riformatorio e viene portato in Libia per combattere? Succede anche questo.
Un combattimento in un ring infuocato, in cui l'arbitro è un genitore; un ragazzo che veste da donna, con tanto di seno, che seduce un suo compagno (figlio di bonzi, tanto per calcare la mano ancora di più, come se ce ne fosse bisogno) soffiandolo alla sua donna. Insomma non ci facciamo mancare nulla. Una storia irreale in tutto.
Si toccano problematiche complesse e importanti come l'incesto, l'omosessualità, la violenza, ma senza alcun rispetto o approfondimento. Tutto è buttato lì privo di senso. Nell'ultimo volume poi si raggiunge l'apoteosi, un numero senza fine che trascina il lettore verso l'inesorabile disastro e la consapevolezza di aver letto un titolo mediocre.
Ma in realtà non si può nemmeno parlare di mediocrità, perché dov'è la trama? Di cosa parla questo manga? Boh.
E quindi come può essere mediocre una trama che non esiste?
Io mi domando e mi chiedo, come si può trattare un tema come l'incesto in questo modo semplicistico? Non me ne capacito. Va bene se si vuole sdrammatizzare per non appesantire troppo la lettura, ma così è troppo.
Allo steso modo, parlare di shounen non me la sento. Qui si tratterebbe di uno shojo nonsense, se non fosse per un linguaggio un po' rude e parecchie scene di violenza.
E volutamente tralascio tutti gli altri personaggetti che gravitano attorno ai tre protagonisti di base. Ma perché vengono inserirti? A quale scopo? No, non ce la faccio. Non mi era mai capitato di restare tanto male per un manga.
Mi aspettavo qualcosa di toccante, profondo ma qui non c'è nulla di tutto questo e neanche di altro.
Nemmeno il tratto dell'autore riesce a risollevare le sorti di Brothers, se non nelle tre copertine molto belle.
Disillusione totale.
Una storia senza né filo né coda, nonostante la lettura si presenti scorrevole, fin da subito, si comprende che il manga non è come viene presentato.
Un possibile rapporto incestuoso tra tre fratelli gemelli viene trasformato in una pantomima. Situazioni paradossali e grottesche si ripetono pagina dopo pagina. Ogni personaggio è lontano anni luce dalla realtà, in primis il padre dei tre che manca di senno e responsabilità e che pare quasi di buon grado accettare l'amore di questi due fratelli nei confronti della propria sorella, anzi, addirittura sembrerebbe incentivare i due a proseguire su tale strada.
Shin, Kyo e Anko pur avendo 14-15 anni sembra ne abbiano 40 per le esperienze che vivono. Ve lo immaginate un bambino di 8-9 anni che suona la chitarra in una rock band? Bè qui succede. E uno che esce dal riformatorio e viene portato in Libia per combattere? Succede anche questo.
Un combattimento in un ring infuocato, in cui l'arbitro è un genitore; un ragazzo che veste da donna, con tanto di seno, che seduce un suo compagno (figlio di bonzi, tanto per calcare la mano ancora di più, come se ce ne fosse bisogno) soffiandolo alla sua donna. Insomma non ci facciamo mancare nulla. Una storia irreale in tutto.
Si toccano problematiche complesse e importanti come l'incesto, l'omosessualità, la violenza, ma senza alcun rispetto o approfondimento. Tutto è buttato lì privo di senso. Nell'ultimo volume poi si raggiunge l'apoteosi, un numero senza fine che trascina il lettore verso l'inesorabile disastro e la consapevolezza di aver letto un titolo mediocre.
Ma in realtà non si può nemmeno parlare di mediocrità, perché dov'è la trama? Di cosa parla questo manga? Boh.
E quindi come può essere mediocre una trama che non esiste?
Io mi domando e mi chiedo, come si può trattare un tema come l'incesto in questo modo semplicistico? Non me ne capacito. Va bene se si vuole sdrammatizzare per non appesantire troppo la lettura, ma così è troppo.
Allo steso modo, parlare di shounen non me la sento. Qui si tratterebbe di uno shojo nonsense, se non fosse per un linguaggio un po' rude e parecchie scene di violenza.
E volutamente tralascio tutti gli altri personaggetti che gravitano attorno ai tre protagonisti di base. Ma perché vengono inserirti? A quale scopo? No, non ce la faccio. Non mi era mai capitato di restare tanto male per un manga.
Mi aspettavo qualcosa di toccante, profondo ma qui non c'è nulla di tutto questo e neanche di altro.
Nemmeno il tratto dell'autore riesce a risollevare le sorti di Brothers, se non nelle tre copertine molto belle.
Disillusione totale.
<b>[Tolti i riferimenti alle altre recensioni.]</b>
Mi sono deciso a leggere "Brothers" in seguito alle recensioni positive di AnimeClick. Da queste recensioni mi sono fatto delle aspettative che sono state completamente disattese. In realtà "Brothers" è un manga demente (e non demenziale), con situazioni e personaggi assurdi ed inverosimili: non si capisce se dovrebbe far ridere o piangere. Per farvi capire il vero livello del manga, vi faccio una breve disamina dei personaggi principali, tanto la storia la sapete, ci sono tre gemelli delle medie - due maschi ed una femmina - che si amano di amore non proprio fraterno.
Akai Anko è la sorella. È la tipica brava ragazza, del tutto stereotipata, carina ma non particolarmente bella. Non si capisce perché nel manga tutti la trovino bellissima quando sono molto più affascinati gli altri personaggi femminili, sia come disegni che come personalità. Per tutto il manga Anko vuole iscriversi ad un liceo elitario, poi senza motivo apparente cambia idea per poi ricambiarla. Altro di rilievo non le succede.
Akai Shunpei è il fratello buono. Queste due parole descrivono tutto di lui, non c'è altro da dire. È un personaggio stereotipato e quanto più noioso possibile anche lui. Nel primo volume sembra che succeda qualcosa quando gli si dichiara una bellissima ragazza, Morishita Uzume, ma tutto si risolve in un nulla di fatto.
Akai Kyouhei è il fratello ribelle. Anche lui è uno stereotipato "cattivo ragazzo", sempre pronto a fare a pugni, a bere e a fumare. Francamente è piuttosto antipatico. Anche qui, nel primo volume sembra che succeda qualcosa a livello sentimentale (Kyouhei già a tredici anni ha una relazione con una donna sposata e con un figlio) ma poi questa storyline viene abbandonata senza spiegazioni.
Akai Heichi è il padre dei tre fratelli. Di questi è l'unico personaggio che non sia stereotipato, perché è un personaggio demenziale che sarebbe perfetto in un manga comico, ma è difficile vedere "Brothers" come un manga comico. Heichi è sempre all'estero per lavoro, motivo per cui i gemelli vivono da soli (e fino a qui niente di strano, è la solita situazione vista in mille manga), tranne quando torna a casa di sorpresa. In queste circostanze è sempre vestito un maniera assurda (di solito da Humphrey Bogarth, una volta da Superman ed una volta da Batman) e si comporta in maniera ancora più assurda. Nel terzo volume si raggiunge la demenzialità più totale quando organizza un match mortale tra il figlio ed un delinquente in un ring infuocato (??).
Altri due personaggi che meritano una menzione sono Amakawa, figlio di una ricca famiglia ma ribelle, e Kiriko, disegnato come una bellissima ragazza ma apparentemente è un maschio. Anche questi personaggi sono sprecati: Amakawa ha potenziale, ma non gli viene lasciato spazio, non evolve, non si capisce il suo ruolo nell'economia della storia. Il motivo probabilmente è che non c'è una storia vera e propria, nel senso che succedono delle cose che però non portano da nessuna parte. Il personaggio di Kiriko invece è piagato da un'impossibilità di fondo sul suo sesso. Ad un certo punto Kiriko fa il bagno NUDA con Anko: se è un maschio com'è possibile che Anko non se ne accorga? Inoltre si vede bene che Kiriko ha il seno! Qualche tavola dopo Kyouhei la guarda sotto le mutande e deduce che è un uomo! Come può essere? Inoltre Kiriko è la fidanzata di Amakawa che non sembra decisamente essere gay. Insomma, non si capisce.
Anche dal punto di vista grafico "Brothers" non mi ha convinto: c'è un tratto oscuro, piuttosto dark, che dà l'impressione di un manga drammatico, che non si sposa affatto con le scene demenziali.
Data l'atmosfera demenziale/drammatica, uno potrebbe chiedersi come possa concludersi questo manga: la risposta è che si conclude nella condizione iniziale, non c'è alcuno sviluppo! Del resto uno sviluppo positivo sarebbe impensabile (incesto?!) ed uno sviluppo negativo risulterebbe ugualmente improbabile, vista la virata al genere demenziale a metà dell'opera. È notevole notare che il manga si conclude per ben due volte nello stesso modo, con un nulla di fatto: una volta alla fine del terzo volume ed una volta alla fine del quarto volume. Apparentemente la pubblicazione italiana si è fermata al terzo volume, ma fidatevi, non vi siete persi nulla!
Mi sono deciso a leggere "Brothers" in seguito alle recensioni positive di AnimeClick. Da queste recensioni mi sono fatto delle aspettative che sono state completamente disattese. In realtà "Brothers" è un manga demente (e non demenziale), con situazioni e personaggi assurdi ed inverosimili: non si capisce se dovrebbe far ridere o piangere. Per farvi capire il vero livello del manga, vi faccio una breve disamina dei personaggi principali, tanto la storia la sapete, ci sono tre gemelli delle medie - due maschi ed una femmina - che si amano di amore non proprio fraterno.
Akai Anko è la sorella. È la tipica brava ragazza, del tutto stereotipata, carina ma non particolarmente bella. Non si capisce perché nel manga tutti la trovino bellissima quando sono molto più affascinati gli altri personaggi femminili, sia come disegni che come personalità. Per tutto il manga Anko vuole iscriversi ad un liceo elitario, poi senza motivo apparente cambia idea per poi ricambiarla. Altro di rilievo non le succede.
Akai Shunpei è il fratello buono. Queste due parole descrivono tutto di lui, non c'è altro da dire. È un personaggio stereotipato e quanto più noioso possibile anche lui. Nel primo volume sembra che succeda qualcosa quando gli si dichiara una bellissima ragazza, Morishita Uzume, ma tutto si risolve in un nulla di fatto.
Akai Kyouhei è il fratello ribelle. Anche lui è uno stereotipato "cattivo ragazzo", sempre pronto a fare a pugni, a bere e a fumare. Francamente è piuttosto antipatico. Anche qui, nel primo volume sembra che succeda qualcosa a livello sentimentale (Kyouhei già a tredici anni ha una relazione con una donna sposata e con un figlio) ma poi questa storyline viene abbandonata senza spiegazioni.
Akai Heichi è il padre dei tre fratelli. Di questi è l'unico personaggio che non sia stereotipato, perché è un personaggio demenziale che sarebbe perfetto in un manga comico, ma è difficile vedere "Brothers" come un manga comico. Heichi è sempre all'estero per lavoro, motivo per cui i gemelli vivono da soli (e fino a qui niente di strano, è la solita situazione vista in mille manga), tranne quando torna a casa di sorpresa. In queste circostanze è sempre vestito un maniera assurda (di solito da Humphrey Bogarth, una volta da Superman ed una volta da Batman) e si comporta in maniera ancora più assurda. Nel terzo volume si raggiunge la demenzialità più totale quando organizza un match mortale tra il figlio ed un delinquente in un ring infuocato (??).
Altri due personaggi che meritano una menzione sono Amakawa, figlio di una ricca famiglia ma ribelle, e Kiriko, disegnato come una bellissima ragazza ma apparentemente è un maschio. Anche questi personaggi sono sprecati: Amakawa ha potenziale, ma non gli viene lasciato spazio, non evolve, non si capisce il suo ruolo nell'economia della storia. Il motivo probabilmente è che non c'è una storia vera e propria, nel senso che succedono delle cose che però non portano da nessuna parte. Il personaggio di Kiriko invece è piagato da un'impossibilità di fondo sul suo sesso. Ad un certo punto Kiriko fa il bagno NUDA con Anko: se è un maschio com'è possibile che Anko non se ne accorga? Inoltre si vede bene che Kiriko ha il seno! Qualche tavola dopo Kyouhei la guarda sotto le mutande e deduce che è un uomo! Come può essere? Inoltre Kiriko è la fidanzata di Amakawa che non sembra decisamente essere gay. Insomma, non si capisce.
Anche dal punto di vista grafico "Brothers" non mi ha convinto: c'è un tratto oscuro, piuttosto dark, che dà l'impressione di un manga drammatico, che non si sposa affatto con le scene demenziali.
Data l'atmosfera demenziale/drammatica, uno potrebbe chiedersi come possa concludersi questo manga: la risposta è che si conclude nella condizione iniziale, non c'è alcuno sviluppo! Del resto uno sviluppo positivo sarebbe impensabile (incesto?!) ed uno sviluppo negativo risulterebbe ugualmente improbabile, vista la virata al genere demenziale a metà dell'opera. È notevole notare che il manga si conclude per ben due volte nello stesso modo, con un nulla di fatto: una volta alla fine del terzo volume ed una volta alla fine del quarto volume. Apparentemente la pubblicazione italiana si è fermata al terzo volume, ma fidatevi, non vi siete persi nulla!
Un gran bel manga. Alcuni lati positivi dell'edizione derivano dal fatto che si tratta di una miniserie: la Star Comics come sempre ne ha milioni di copie in magazzino e quindi è facile da reperire, inoltre il prezzo è contenuto anche se le prime 4 pagine sono a colori (un grande applauso all'editore, visto che c'è chi per mezza pagina a colori aumenta i prezzo di 2 euro!).
Racconta la storia di 3 "gemelli", due ragazzi e una ragazza, che vivono da soli perché la loro madre è morta quando sono nati e il padre è sempre fuori per lavoro. I tre hanno caratteri totalmente diversi ma sono legatissimi. I due ragazzi, Shunpei e Kyohei, sono innamorati della sorella, Anko, e sono disposti a proteggerla in tutti i modi da chiunque le si avvicini, anche a costo di diventare violenti...
Magari poteva durare in più visto che la lettura è molto scorrevole e il tratto, anche se particolare, è ben fatto. Comunque consigliato.
Racconta la storia di 3 "gemelli", due ragazzi e una ragazza, che vivono da soli perché la loro madre è morta quando sono nati e il padre è sempre fuori per lavoro. I tre hanno caratteri totalmente diversi ma sono legatissimi. I due ragazzi, Shunpei e Kyohei, sono innamorati della sorella, Anko, e sono disposti a proteggerla in tutti i modi da chiunque le si avvicini, anche a costo di diventare violenti...
Magari poteva durare in più visto che la lettura è molto scorrevole e il tratto, anche se particolare, è ben fatto. Comunque consigliato.
Mi sono avvicinato a questo titolo incuriosito dalla trama lanciata da Star Comics nelle sue checklist, e dall'illustrazione presente nella cover del primo volume che ho apprezzato particolarmente.
Brothers è un titolo decisamente atipico ma estremamente affascinante: la storia ruota attorno a tre fratelli rimasti orfani in tenera età e costretti a crescere soli, proteggendosi l'un l'altro e facendo forza solamente sul loro legame che, nell'adolescenza, acquisisce quasi dei risvolti morbosi e violenti.
Dal punto di vista tecnico, l'opera è decisamente di buon livello: una sceneggiatura atipica, claustrofobica, malata ed al contempo estremamente dolce quanto crudele, profonda e psicologica quanto violentemente ricca d'Amore riesce ad incantare sia per l'ottima narrazione (ostica solo a tratti in alcuni passi che a mio avviso sono degni di una seconda lettura più approfondita), che per il tratto estremamente particolareggiato e definito; se avete letto MPD Psycho questo è giusto un po' più soft, rotondeggiante... e meno macabro! Ma senz'ombra di dubbio godibile. Se dovessi trovare dei difetti in questa miniserie, questi starebbero nel fatto che un tema così delicato ed, a mio avviso, più verosimile ma sconosciuto di quanto si creda, andava trattato in più volumi magari in una serie regolare, anche perché a fine serie sarete curiosi di sapere cos'è avvenuto <i>poi</i>, ma rimarrà un'incognita lasciata all'immaginazione dei lettori.
Un titolo consigliato, sicuramente ai più grandicelli, per le tematiche trattate così come per la profondità dei contenuti.
Brothers è un titolo decisamente atipico ma estremamente affascinante: la storia ruota attorno a tre fratelli rimasti orfani in tenera età e costretti a crescere soli, proteggendosi l'un l'altro e facendo forza solamente sul loro legame che, nell'adolescenza, acquisisce quasi dei risvolti morbosi e violenti.
Dal punto di vista tecnico, l'opera è decisamente di buon livello: una sceneggiatura atipica, claustrofobica, malata ed al contempo estremamente dolce quanto crudele, profonda e psicologica quanto violentemente ricca d'Amore riesce ad incantare sia per l'ottima narrazione (ostica solo a tratti in alcuni passi che a mio avviso sono degni di una seconda lettura più approfondita), che per il tratto estremamente particolareggiato e definito; se avete letto MPD Psycho questo è giusto un po' più soft, rotondeggiante... e meno macabro! Ma senz'ombra di dubbio godibile. Se dovessi trovare dei difetti in questa miniserie, questi starebbero nel fatto che un tema così delicato ed, a mio avviso, più verosimile ma sconosciuto di quanto si creda, andava trattato in più volumi magari in una serie regolare, anche perché a fine serie sarete curiosi di sapere cos'è avvenuto <i>poi</i>, ma rimarrà un'incognita lasciata all'immaginazione dei lettori.
Un titolo consigliato, sicuramente ai più grandicelli, per le tematiche trattate così come per la profondità dei contenuti.
La storia parla di tre gemelli (due maschi ed una ragazza) di 15 anni, il momento preso in analisi dall'autore è il passaggio dalle medie al liceo. Personalmente avrei spostato un po' in avanti il periodo... per esempio fine liceo ed inizio università, perché penso che il tempo preso sia troppo presto per poter trattare un argomento del genere come l'incesto.
Questo manga mi è abbastanza piaciuto... a dire la verità il motivo del suo acquisto è stato sia il tema trattato che i disegni, molto particolari.
La storia è ben narrata,anche se tre volumi a mio parere sono troppo pochi, riesce abbastanza ad coinvolgere il lettore, anche se in alcuni parti va un po' troppo a rilento. Il tema dell'incesto viene trattato con i guanti di velluto, infatti avrei preferito un po' più di scene provocanti (non nel senso di scene spinte) per esempio un bacio rubato. Personalmente penso che l'anime che riesce a trattare questo tipo di tematica, con maggiore passionalità e razionalità è Koi Kaze... che ritengo mille volte più bello.
Quindi se vi interessa leggetelo, l'unica avvertenza che vi do,
è che particolarmente difficile trovarlo nelle fumetterie benché sia composto solamente da tre volumi; infatti personalmente ho dovuto aspettare 6 mesi o anche più per poterne entrare in possesso.
Questo manga mi è abbastanza piaciuto... a dire la verità il motivo del suo acquisto è stato sia il tema trattato che i disegni, molto particolari.
La storia è ben narrata,anche se tre volumi a mio parere sono troppo pochi, riesce abbastanza ad coinvolgere il lettore, anche se in alcuni parti va un po' troppo a rilento. Il tema dell'incesto viene trattato con i guanti di velluto, infatti avrei preferito un po' più di scene provocanti (non nel senso di scene spinte) per esempio un bacio rubato. Personalmente penso che l'anime che riesce a trattare questo tipo di tematica, con maggiore passionalità e razionalità è Koi Kaze... che ritengo mille volte più bello.
Quindi se vi interessa leggetelo, l'unica avvertenza che vi do,
è che particolarmente difficile trovarlo nelle fumetterie benché sia composto solamente da tre volumi; infatti personalmente ho dovuto aspettare 6 mesi o anche più per poterne entrare in possesso.
Storia molto affascinante, con caratteristiche simili a un altro manga "Ma quando mai" per il semplice fatto che in entrambe le opere i 3 fratelli in questione (2 maschi e una femmina), si amano se pur a mio parere in modo differente, sono entrambi da leggere perchè fanno scoprire un nuovo mondo e un nuovo modo di vedere l'amore. Lo consiglio a tutti, i disegni di questo non sono molto bene definiti, ma hanno la loro bellezza!
Un manga ottimo, scorrevole, dalla grafica alternativa, dove si da vita ad un triangolo amoroso un pò fuori dagli schemi. Concordo che tre volumi sono pochetti, ma forse meglio così, si evita eventuali ripetizioni. Bravissimo Tajima!
Tre gemelli che si amano (2 maschi e 1 femmina). La storia è simile al manga di Izumi Kaneyoshi "Ma quando mai?", ma i disegni sono decisamente migliori. Peccato ci siano solo 3 volumi! Chissà come si conclude nel futuro? Comunque sono felice di sapere che esistono fratelli che si amano così (non come me e mio fratello Acchan che ci odiamo e ci picchiamo - lui è più piccolo di me, ehe). Comunque vi consiglio di leggerlo! bye bye