Shaman King
“Voglio solo ascoltare tutto il giorno la musica che mi piace e vivere tranquillo, senza pensieri. Non desidero niente di più.”
“Shaman King” di Hiroyuki Takei è un manga che ha vissuto una complessa esistenza editoriale. Serializzato sulla rivista Weekly Shōnen Jump in Giappone, il manga conta originariamente 289 capitoli raccolti in 32 volumi, ma questa prima edizione presenta un grosso problema: un finale arraffazzonato e scritto di tutta fretta, che all’epoca poco piacque agli appassionati lettori di “Shaman King”. Così, nel 2008, il manga è stato ristampato in Giappone nella versione kanzenban, in cui Takei ha riveduto e corretto numerose tavole e ha disegnato 16 capitoli aggiuntivi che costituiscono un nuovo e più completo finale dell'opera, con l’aggiunta di un breve racconto conclusivo chiamato “Le Terme di Funbari”. In totale, sono stati divulgati 27 nuovi volumi, pubblicati sul mercato da marzo 2008 ad aprile 2009 a cadenza bisettimanale, editi in Italia dalla Star Comics, che ha dato alla ristampa il nome di Perfect Edition. Ed è proprio a partire da questa edizione rivista e più completa, che si basa il mio giudizio su “Shaman King” di Hiroyuki Takei.
Discendente di un’antichissima famiglia di sciamani, Yoh Asakura – nato il 12 maggio e del segno zodiacale del Toro, come il sottoscritto – possiede l’abilità di vedere gli spiriti. Pur desiderando una vita tranquilla, il ragazzo parteciperà allo Shaman Fight, un torneo tra sciamani che ha luogo ogni 500 anni con lo scopo di eleggere lo Shaman King, colui che, unendosi al Grande Spirito, trasformerà la grande distruzione del mondo in una grande rigenerazione. Nel corso del suo viaggio, Yoh stingerà nuove amicizie e legami forti, tanto con gli esseri umani che con gli spiriti, e imparerà ad affrontare a testa alta i problemi che la vita di tutti i giorni gli pone dinanzi.
Ciò che, in prima istanza, mi ha colpito di “Shaman King” è stato indubbiamente lo stile di disegno di Hiroyuki Takei. Col suo tratto pulito, il mangaka mi ha sin da subito trasmesso una certa serenità, tradita soltanto nel corso dei combattimenti che, a dirla tutta, e questo potrebbe sembrare un paradosso parlando di un battle shounen, non sono il fulcro della storia, ben più profonda e complessa. Takei non eccelle nella realizzazione degli scontri tra sciamani, ma ciò che accade sulla tavola non è mai incomprensibile, tutt’al più richiede uno sforzo maggiore per essere capito, il che resta comunque un difetto. D’altro canto, ho apprezzato immediatamente la capacità sublime di Takei nel comporre le tavole, anche quelle piene di balloon, che caratterizzano in particolar modo i primi volumi del manga. Le tavole di Takei respirano e, di conseguenza, lasciano respirare il lettore, e questa è una qualità che il mangaka, a mio modesto avviso, è addirittura riuscito a migliorare con il tempo. A questo, bisogna aggiungere le tante pagine a colori presenti nella Perfect Edition, che rappresentano un abbellimento molto gradito alle tavole in bianco e nero del manga.
Passando alla storia, mi sembra lampante il debito di Takei nei confronti di Hirohiko Araki e Akira Toriyama. Gli spiriti presenti in “Shaman King” ricordano chiaramente gli Stand presenti ne “Le bizzarre avventure di Jojo”; mentre l’idea del torneo necessario per eleggere il nuovo re degli sciamani deve tutto a “Dragon Ball”, che con il suo Torneo Tenkaichi – Torneo di Arti Marziali per gli amanti della versione animata del capolavoro di Toriyama – ha creato un precedente senza eguali, un autentico spartiacque nel piccolo grande universo dei battle shounen. Questi due elementi si combinano all’interno di una storia che ha il suo fulcro nella lotta tra bene e male, amore e odio, ponendo, allo stesso tempo, il lettore dinanzi ad un dubbio esistenziale: cosa sono il bene e il male? Come accade a Vash the Stampede, protagonista di “Trigun”, anche Yoh Asakura si domanda spesso cosa si debba intendere per bene e male, senza mai riuscire a trovare una risposta. In nome di ciò, quindi, Yoh arriva a porsi anche un altro dilemma: come stabilire se qualcuno, un essere umano o uno sciamano qualsiasi, sia meritevole della morte? Ovviamente, siamo di fronte ad un altro quesito senza risposta, perché di certo gli umani, così come gli sciamani, non sono nelle condizioni di poter giudicare i propri simili. Sulla base di quanto appena detto, diventa facile capire che Yoh è un sostenitore della pace, di quella pace che gli permetterebbe di ascoltare la musica che gli piace tutto il giorno e vivere in tranquillità. Eppure, per realizzare la pace, bisogna prima fare la guerra, in altre parole, sarà obbligatorio partecipare allo Shaman Fight, il torneo che permetterà di eleggere il futuro Shaman King, titolo a cui tutti gli sciamani ambiscono.
Ovviamente, il torneo è l’espediente che permette a Yoh di fare nuove conoscenze e stringere altrettanti legami. Nominare tutti gli amici che Yoh si fa nel corso del suo viaggio sarebbe pura follia, per questo ne cito solo uno, quello che più di tutti mi è entrato nel cuore – posto che ogni personaggio gode del proprio approfondimento flashback che permette al lettore di empatizzare e simpatizzare con esso –, ovvero Ryunosuke Umemiya, anche detto “Spada di Legno” Ryu. Lui è il classico teppista presente in molti manga scritti negli anni ’90, a cui non daresti un soldo e che, almeno all’inizio, si pone in contrapposizione netta con il protagonista, salvo poi diventarne un grande amico. Ryu è quel personaggio a cui ti affezioni in poco tempo, perché tutti noi, soprattutto i più giovani, ci rispecchiamo in questo ragazzo alla costante ricerca del suo “posto perfetto”, questo luogo che non necessita di avere sostanza fisica, bensì emotiva. Ryu è alla ricerca di un posto che egli possa chiamare casa e, alla fine, lo trova in Yoh e negli altri, ragazzi come lui, con i loro pregi e i loro difetti, disposti a tutto pur di difendere i propri amici e tendergli una mano nel momento del bisogno. Tutti noi, ognuno a modo proprio, siamo alla ricerca del nostro “posto perfetto” e la storia di Ryu ci insegna che questa è un’impresa tutt’altro che impossibile.
Inizio parte spoiler
Il finale dell’opera merita un discorso a parte. Detto sinceramente, leggendo i volumi finali di “Shaman King”, almeno io, mi sono reso conto che qualcosa non andava, che la conclusione dell’opera avrebbe dovuto essere un’altra. Takei, ad un certo punto della sua storia, ha dovuto fare i conti con l’enorme elefante nella stanza di nome Hao Asakura, il villain di “Shaman King”. Takei, riprendendo una dinamica tipica di “Dragon Ball” e di tanti altri manga venuti dopo, come “The Seven Deadly Sins”, si diverte nel rivelare i livelli di potenza dei protagonisti, che si aggirano tutti intorno a cifre a quattro o cinque zeri, tranne quello di Hao, che si fregia di un bel numero a sei zeri. Molto presto, dunque, nel corso della lettura, sorge spontaneo il dubbio di come Yoh, il protagonista indiscusso della storia, possa riuscire a sconfiggere Hao e diventare così “Shaman King”. Questo dubbio resta tale per diverso tempo, fino a quando il lettore capisce che un modo per abbattere Hao non esiste, perché il mero scontro fisico porterebbe ad una disfatta totale. Quindi, Takei la butta sul piano del confronto tra spiriti, tra anime e, in definitiva, opta per il più ignavo dei finali, quello a “tarallucci e vino”, che non è certamente da disprezzare, ma neanche da lodare.
A conti fatti, mi sento di dire che il finale è il grande difetto di “Shaman King”, a cui mi resta da fare un’ultima critica: l’abuso incontrollato, da un certo punto della storia in avanti, della dinamica della resurrezione, anche questa ripresa da “Dragon Ball”. Quando sai che ogni personaggio che muore potrà essere resuscitato, per poi tornare più forte di prima, si perde quel pathos che, di fatto, manca quasi completamente nell’opera di Takei.
Fine parte spoiler
In conclusione, ritengo “Shaman King” un manga estremamente piacevole da leggere, in cui ho riscontrato delle trovate a dir poco geniali, un world building ben congeniato e una storia certamente incentrata sulle mazzate ma che ha anche molto altro da dire. Un manga che, a mio parere, vive di tanti momenti alti ed indimenticabili, seppur abbia lasciato qualche pezzo per strada, ma che infine riesce ad imprimersi nel cuore di ogni suo lettore.
“Shaman King” di Hiroyuki Takei è un manga che ha vissuto una complessa esistenza editoriale. Serializzato sulla rivista Weekly Shōnen Jump in Giappone, il manga conta originariamente 289 capitoli raccolti in 32 volumi, ma questa prima edizione presenta un grosso problema: un finale arraffazzonato e scritto di tutta fretta, che all’epoca poco piacque agli appassionati lettori di “Shaman King”. Così, nel 2008, il manga è stato ristampato in Giappone nella versione kanzenban, in cui Takei ha riveduto e corretto numerose tavole e ha disegnato 16 capitoli aggiuntivi che costituiscono un nuovo e più completo finale dell'opera, con l’aggiunta di un breve racconto conclusivo chiamato “Le Terme di Funbari”. In totale, sono stati divulgati 27 nuovi volumi, pubblicati sul mercato da marzo 2008 ad aprile 2009 a cadenza bisettimanale, editi in Italia dalla Star Comics, che ha dato alla ristampa il nome di Perfect Edition. Ed è proprio a partire da questa edizione rivista e più completa, che si basa il mio giudizio su “Shaman King” di Hiroyuki Takei.
Discendente di un’antichissima famiglia di sciamani, Yoh Asakura – nato il 12 maggio e del segno zodiacale del Toro, come il sottoscritto – possiede l’abilità di vedere gli spiriti. Pur desiderando una vita tranquilla, il ragazzo parteciperà allo Shaman Fight, un torneo tra sciamani che ha luogo ogni 500 anni con lo scopo di eleggere lo Shaman King, colui che, unendosi al Grande Spirito, trasformerà la grande distruzione del mondo in una grande rigenerazione. Nel corso del suo viaggio, Yoh stingerà nuove amicizie e legami forti, tanto con gli esseri umani che con gli spiriti, e imparerà ad affrontare a testa alta i problemi che la vita di tutti i giorni gli pone dinanzi.
Ciò che, in prima istanza, mi ha colpito di “Shaman King” è stato indubbiamente lo stile di disegno di Hiroyuki Takei. Col suo tratto pulito, il mangaka mi ha sin da subito trasmesso una certa serenità, tradita soltanto nel corso dei combattimenti che, a dirla tutta, e questo potrebbe sembrare un paradosso parlando di un battle shounen, non sono il fulcro della storia, ben più profonda e complessa. Takei non eccelle nella realizzazione degli scontri tra sciamani, ma ciò che accade sulla tavola non è mai incomprensibile, tutt’al più richiede uno sforzo maggiore per essere capito, il che resta comunque un difetto. D’altro canto, ho apprezzato immediatamente la capacità sublime di Takei nel comporre le tavole, anche quelle piene di balloon, che caratterizzano in particolar modo i primi volumi del manga. Le tavole di Takei respirano e, di conseguenza, lasciano respirare il lettore, e questa è una qualità che il mangaka, a mio modesto avviso, è addirittura riuscito a migliorare con il tempo. A questo, bisogna aggiungere le tante pagine a colori presenti nella Perfect Edition, che rappresentano un abbellimento molto gradito alle tavole in bianco e nero del manga.
Passando alla storia, mi sembra lampante il debito di Takei nei confronti di Hirohiko Araki e Akira Toriyama. Gli spiriti presenti in “Shaman King” ricordano chiaramente gli Stand presenti ne “Le bizzarre avventure di Jojo”; mentre l’idea del torneo necessario per eleggere il nuovo re degli sciamani deve tutto a “Dragon Ball”, che con il suo Torneo Tenkaichi – Torneo di Arti Marziali per gli amanti della versione animata del capolavoro di Toriyama – ha creato un precedente senza eguali, un autentico spartiacque nel piccolo grande universo dei battle shounen. Questi due elementi si combinano all’interno di una storia che ha il suo fulcro nella lotta tra bene e male, amore e odio, ponendo, allo stesso tempo, il lettore dinanzi ad un dubbio esistenziale: cosa sono il bene e il male? Come accade a Vash the Stampede, protagonista di “Trigun”, anche Yoh Asakura si domanda spesso cosa si debba intendere per bene e male, senza mai riuscire a trovare una risposta. In nome di ciò, quindi, Yoh arriva a porsi anche un altro dilemma: come stabilire se qualcuno, un essere umano o uno sciamano qualsiasi, sia meritevole della morte? Ovviamente, siamo di fronte ad un altro quesito senza risposta, perché di certo gli umani, così come gli sciamani, non sono nelle condizioni di poter giudicare i propri simili. Sulla base di quanto appena detto, diventa facile capire che Yoh è un sostenitore della pace, di quella pace che gli permetterebbe di ascoltare la musica che gli piace tutto il giorno e vivere in tranquillità. Eppure, per realizzare la pace, bisogna prima fare la guerra, in altre parole, sarà obbligatorio partecipare allo Shaman Fight, il torneo che permetterà di eleggere il futuro Shaman King, titolo a cui tutti gli sciamani ambiscono.
Ovviamente, il torneo è l’espediente che permette a Yoh di fare nuove conoscenze e stringere altrettanti legami. Nominare tutti gli amici che Yoh si fa nel corso del suo viaggio sarebbe pura follia, per questo ne cito solo uno, quello che più di tutti mi è entrato nel cuore – posto che ogni personaggio gode del proprio approfondimento flashback che permette al lettore di empatizzare e simpatizzare con esso –, ovvero Ryunosuke Umemiya, anche detto “Spada di Legno” Ryu. Lui è il classico teppista presente in molti manga scritti negli anni ’90, a cui non daresti un soldo e che, almeno all’inizio, si pone in contrapposizione netta con il protagonista, salvo poi diventarne un grande amico. Ryu è quel personaggio a cui ti affezioni in poco tempo, perché tutti noi, soprattutto i più giovani, ci rispecchiamo in questo ragazzo alla costante ricerca del suo “posto perfetto”, questo luogo che non necessita di avere sostanza fisica, bensì emotiva. Ryu è alla ricerca di un posto che egli possa chiamare casa e, alla fine, lo trova in Yoh e negli altri, ragazzi come lui, con i loro pregi e i loro difetti, disposti a tutto pur di difendere i propri amici e tendergli una mano nel momento del bisogno. Tutti noi, ognuno a modo proprio, siamo alla ricerca del nostro “posto perfetto” e la storia di Ryu ci insegna che questa è un’impresa tutt’altro che impossibile.
Inizio parte spoiler
Il finale dell’opera merita un discorso a parte. Detto sinceramente, leggendo i volumi finali di “Shaman King”, almeno io, mi sono reso conto che qualcosa non andava, che la conclusione dell’opera avrebbe dovuto essere un’altra. Takei, ad un certo punto della sua storia, ha dovuto fare i conti con l’enorme elefante nella stanza di nome Hao Asakura, il villain di “Shaman King”. Takei, riprendendo una dinamica tipica di “Dragon Ball” e di tanti altri manga venuti dopo, come “The Seven Deadly Sins”, si diverte nel rivelare i livelli di potenza dei protagonisti, che si aggirano tutti intorno a cifre a quattro o cinque zeri, tranne quello di Hao, che si fregia di un bel numero a sei zeri. Molto presto, dunque, nel corso della lettura, sorge spontaneo il dubbio di come Yoh, il protagonista indiscusso della storia, possa riuscire a sconfiggere Hao e diventare così “Shaman King”. Questo dubbio resta tale per diverso tempo, fino a quando il lettore capisce che un modo per abbattere Hao non esiste, perché il mero scontro fisico porterebbe ad una disfatta totale. Quindi, Takei la butta sul piano del confronto tra spiriti, tra anime e, in definitiva, opta per il più ignavo dei finali, quello a “tarallucci e vino”, che non è certamente da disprezzare, ma neanche da lodare.
A conti fatti, mi sento di dire che il finale è il grande difetto di “Shaman King”, a cui mi resta da fare un’ultima critica: l’abuso incontrollato, da un certo punto della storia in avanti, della dinamica della resurrezione, anche questa ripresa da “Dragon Ball”. Quando sai che ogni personaggio che muore potrà essere resuscitato, per poi tornare più forte di prima, si perde quel pathos che, di fatto, manca quasi completamente nell’opera di Takei.
Fine parte spoiler
In conclusione, ritengo “Shaman King” un manga estremamente piacevole da leggere, in cui ho riscontrato delle trovate a dir poco geniali, un world building ben congeniato e una storia certamente incentrata sulle mazzate ma che ha anche molto altro da dire. Un manga che, a mio parere, vive di tanti momenti alti ed indimenticabili, seppur abbia lasciato qualche pezzo per strada, ma che infine riesce ad imprimersi nel cuore di ogni suo lettore.
“Shaman King” è un’opera che per lungo tempo ha fatto parte dei miei shonen preferiti, ma dopo averlo riletto recentemente mi sento di esprimere un’opinione meno idilliaca, seppur comunque molto positiva in generale. Si tratta infatti di un’opera ancora in grado di emozionare grazie a degli ottimi personaggi e a un immaginario ricco di fantasia e originalità, che tuttavia nelle battute finali ha perso qualche punto per via di un paio di scelte di trama a mio avviso opinabili.
Partendo dai pregi, credo che il lato migliore del manga siano i personaggi. I protagonisti in particolare hanno una caratterizzazione profonda e non ci si limita a definirne il carattere, ma di essi si approfondiscono le vicende passate e le prospettive future. Ogni personaggio in questo manga ha delle proprie idee, una visione del mondo che spesso cambia e si rinnova. La caratterizzazione dei protagonisti è quindi un fattore costante, su di loro c’è sempre qualche dettaglio da raccontare e qualche sfaccettatura da scoprire. Un altro aspetto convincente dell’opera è l’immaginario che esprime. Gli sciamani, gli spiriti, i rituali, tutto il mondo che ruota attorno ai personaggi è contornato da tradizioni mistiche ed esoteriche affascinanti e che ben si legano con le differenti realtà culturali e ideologiche che vengono rappresentate.
Personalmente ho sempre apprezzato anche il disegno di Takei, piuttosto particolare, tende ad esaltare la dinamicità delle battaglie e la stravaganza di certi personaggi. Complessivamente, l’opera gode di un buon ritmo, i volumi sono sempre piacevoli e piuttosto scorrevoli. Per quanto concerne la trama, ho trovato veramente ottime tutte le vicende dai primi capitoli fino al flashback del monte Osore, che reputo il punto più alto della storia. Fino a quel momento, il manga aveva maturato molte certezze, proponendo non solo un’evoluzione interessante sullo sviluppo dei personaggi, ma anche una grande crescita sulla profondità emotiva e sentimentale in grado di trasmettere al lettore. Purtroppo, da quel momento in poi, ho notato diverse incertezze che ho fatto fatica a digerire. La narrazione si fa più frammentata e confusa, a causa delle tante e diverse sottotrame che vengono poste al centro dell’attenzione. Si tratta quasi sempre di storie interessanti, ma piazzate in momenti non troppo opportuni o dove comunque personalmente mi sarei aspettato altro. L’autore sembra non riuscire a trovare il giusto equilibrio tra ciò che vuole trasmettere e ciò che deve essere raccontato. Le indecisioni di sceneggiatura provocano cambi di direzione continui che non permettono più alla trama di avere una prospettiva chiara e delineata. Ne consegue che gli ultimi volumi abbassano abbastanza il livello dell’opera, anche perché non si crea il giusto clima di tensione che sarebbe stato lecito aspettarsi.
Tutti questi ultimi fattori negativi sono in buona parte attribuibili, a mio avviso, a un grande errore di fondo: la gestione di Hao, l’antagonista principale. Hao è un personaggio invincibile, quasi divino. La sua forza soverchiante viene ribadita talmente spesso che toglie il piacere di scoprire quali saranno i progressi di Yoh e compagnia. Aver creato un personaggio così inarrivabile non solo mi ha fatto recepire peggio ogni tentativo fatto dai protagonisti per migliorarsi, ma ha anche costretto l’autore a forzare non poco la narrazione e in definitiva si è rivelato più un fardello che altro. Un vero peccato, perché il personaggio in sé è valido e il relativo flashback è uno dei momenti più interessanti dell’opera.
Un altro aspetto deludente a mio avviso sono i combattimenti. Quelli che si vedono all’inizio 1 vs 1 sono davvero intensi e spettacolari, ma soprattutto immediati e facilmente comprensibili nelle loro dinamiche. Dal torneo in poi tutto cade nel caos, i combattimenti a squadre per me si sono rivelati un buco nell’acqua e anche gli scontri finali si sono risolti in modo confuso e repentino.
Nonostante mi sia in parte dovuto ricredere sulle qualità di quest’opera (soprattutto nella seconda metà), reputo “Shaman King” uno shonen di buon livello, ricco di idee originali e accattivanti, con un tratto fantastico e dei personaggi indimenticabili. Purtroppo, alcune questioni di trama non si sono sviluppate nel migliore dei modi, e personalmente credo che l’ultima decina di volumi sia in parte deludente. Tuttavia, sarebbe ingeneroso far pesare questo fatto oltre il necessario, visto che per 2/3 dell’opera sono rimasto rapito dagli eventi e da un immaginario clamoroso che esalta le differenze culturali e sociali in modo brillante. È quindi un titolo che consiglio calorosamente, soprattutto per chi è alla ricerca di uno shonen in grado di valorizzare a pieno i propri personaggi e il proprio universo narrativo finendo in parte però per sacrificare il lato più squisitamente battle dell’opera e rinunciando a qualche soddisfazione di trama nelle battute finali.
Partendo dai pregi, credo che il lato migliore del manga siano i personaggi. I protagonisti in particolare hanno una caratterizzazione profonda e non ci si limita a definirne il carattere, ma di essi si approfondiscono le vicende passate e le prospettive future. Ogni personaggio in questo manga ha delle proprie idee, una visione del mondo che spesso cambia e si rinnova. La caratterizzazione dei protagonisti è quindi un fattore costante, su di loro c’è sempre qualche dettaglio da raccontare e qualche sfaccettatura da scoprire. Un altro aspetto convincente dell’opera è l’immaginario che esprime. Gli sciamani, gli spiriti, i rituali, tutto il mondo che ruota attorno ai personaggi è contornato da tradizioni mistiche ed esoteriche affascinanti e che ben si legano con le differenti realtà culturali e ideologiche che vengono rappresentate.
Personalmente ho sempre apprezzato anche il disegno di Takei, piuttosto particolare, tende ad esaltare la dinamicità delle battaglie e la stravaganza di certi personaggi. Complessivamente, l’opera gode di un buon ritmo, i volumi sono sempre piacevoli e piuttosto scorrevoli. Per quanto concerne la trama, ho trovato veramente ottime tutte le vicende dai primi capitoli fino al flashback del monte Osore, che reputo il punto più alto della storia. Fino a quel momento, il manga aveva maturato molte certezze, proponendo non solo un’evoluzione interessante sullo sviluppo dei personaggi, ma anche una grande crescita sulla profondità emotiva e sentimentale in grado di trasmettere al lettore. Purtroppo, da quel momento in poi, ho notato diverse incertezze che ho fatto fatica a digerire. La narrazione si fa più frammentata e confusa, a causa delle tante e diverse sottotrame che vengono poste al centro dell’attenzione. Si tratta quasi sempre di storie interessanti, ma piazzate in momenti non troppo opportuni o dove comunque personalmente mi sarei aspettato altro. L’autore sembra non riuscire a trovare il giusto equilibrio tra ciò che vuole trasmettere e ciò che deve essere raccontato. Le indecisioni di sceneggiatura provocano cambi di direzione continui che non permettono più alla trama di avere una prospettiva chiara e delineata. Ne consegue che gli ultimi volumi abbassano abbastanza il livello dell’opera, anche perché non si crea il giusto clima di tensione che sarebbe stato lecito aspettarsi.
Tutti questi ultimi fattori negativi sono in buona parte attribuibili, a mio avviso, a un grande errore di fondo: la gestione di Hao, l’antagonista principale. Hao è un personaggio invincibile, quasi divino. La sua forza soverchiante viene ribadita talmente spesso che toglie il piacere di scoprire quali saranno i progressi di Yoh e compagnia. Aver creato un personaggio così inarrivabile non solo mi ha fatto recepire peggio ogni tentativo fatto dai protagonisti per migliorarsi, ma ha anche costretto l’autore a forzare non poco la narrazione e in definitiva si è rivelato più un fardello che altro. Un vero peccato, perché il personaggio in sé è valido e il relativo flashback è uno dei momenti più interessanti dell’opera.
Un altro aspetto deludente a mio avviso sono i combattimenti. Quelli che si vedono all’inizio 1 vs 1 sono davvero intensi e spettacolari, ma soprattutto immediati e facilmente comprensibili nelle loro dinamiche. Dal torneo in poi tutto cade nel caos, i combattimenti a squadre per me si sono rivelati un buco nell’acqua e anche gli scontri finali si sono risolti in modo confuso e repentino.
Nonostante mi sia in parte dovuto ricredere sulle qualità di quest’opera (soprattutto nella seconda metà), reputo “Shaman King” uno shonen di buon livello, ricco di idee originali e accattivanti, con un tratto fantastico e dei personaggi indimenticabili. Purtroppo, alcune questioni di trama non si sono sviluppate nel migliore dei modi, e personalmente credo che l’ultima decina di volumi sia in parte deludente. Tuttavia, sarebbe ingeneroso far pesare questo fatto oltre il necessario, visto che per 2/3 dell’opera sono rimasto rapito dagli eventi e da un immaginario clamoroso che esalta le differenze culturali e sociali in modo brillante. È quindi un titolo che consiglio calorosamente, soprattutto per chi è alla ricerca di uno shonen in grado di valorizzare a pieno i propri personaggi e il proprio universo narrativo finendo in parte però per sacrificare il lato più squisitamente battle dell’opera e rinunciando a qualche soddisfazione di trama nelle battute finali.
Dopo tempo sono finalmente riuscito a recuperare questo manga in edizione Final e con il finale definitivo rifatto dall'autore dopo la chiusura interrotta e devo dire di aver fatto un'ottima scelta.
Shaman King non è infatti uno shonen come tanti altri, ma uno di quelli meglio scritti e più interessanti a livello di contenuti.
Se cercate un manga pieno di power up, scontri sempre più potenti e mossa super segrete, prendete altro, avete l'imbarazzo della scelta. Se invece volete scoprire qualcosa di diverso e dal carattere più maturo, allora non potete lasciarvelo perdere.
Partiamo subito col dire che Takei ha avuto grande abilità nel partorire questa storia, in quanto si può chiaramente percepire come tutto sia stato pensato sin dall'inizio e praticamente mai si ha la sensazione che elementi o poteri compaiano dal nulla senza motivo. Il sistema di lotta è semplice, funzionale e rimane invariato dall'inizio alla fine. L'ho apprezzato tantissimo perché si evita l'effetto di modalità nuove o colpi particolari che spesso lasciano il dubbio sul perché compaiano in un dato momento della storia e non prima.
Oltre a questo è una storia capace di gestire molto bene tutti i personaggi e autenticamente corale. Yoh è un protagonista fuori dai canoni dello shonen, un personaggio che spesso tende a voler rimanere dietro le quinte e lasciar spazio ai suoi compagni, piuttosto che metterli in ombra con la sua presenza. Questo permette davvero di espandere il mondo degli altri personaggi in maniera efficace e farci sentire realmente l'utilità dei supporter in questa avventura.
Tra i protagonisti è difficile dire che spicchi di più se non puro gusto personale, ma difficilmente sarà possibile dimenticarsi dell'antagonista principale, vera perla di tutta questa storia.
Un viaggio tra avventure, ma soprattutto sentimenti, ideali e tanto cuore. Ciò che muove i personaggi è sempre più importante delle azioni stesse e ogni combattimento non è altro che lo scontro tra volontà e non della forza.
I difetti del manga sono pochi ma vanno menzionati. Secondo me il tratto di Takei sulle scene d'azione è confusionario e non di rado mi è capitato di non capire alcune mosse e situazioni all'interno delle battaglie. Nonostante l'evoluzione apprezzabile del tratto, questo problema permane per tutta l'opera.
L'altro è il ritmo a tratti altalenante per cui ci si potrebbe trovare in alcuni momenti con la sensazione che si stia un po' perdendo tempo o che semplicemente si stia divagando troppo su certe storyline, ma bisogna anche comprendere che la calma è un valore intrinseco dell'opera e il ritmo non è una specie di cartina tornasole.
Un manga quindi molto bello, che consiglio a chiunque cerchi uno shonen classico ma allo stesso tempo diverso. Se seguirete bene la trama e capirete il senso di tutto quello che leggerete, non potrete che trovare il finale mostrato come l'unico possibile.
L'edizione Star Comics di 35 volumi con doppia sovraccoperta è di buon livello, solida e con le pagine a colori, quindi consigliatissima per un recupero e un prezzo, 5,90 euro, abbordabilissimo in relazione alla qualità e alla soddisfazione che proverete a trovarlo nella vostra collezione.
Per concludere il mio voto è 8,5. Ottimo manga, ottimo shonen, con qualche leggero difetto che ne sporca la lettura ma marginale rispetto soprattutto ai temi e alla filosofia del protagonista, vera novità e forza motrice di Shaman King.
Shaman King non è infatti uno shonen come tanti altri, ma uno di quelli meglio scritti e più interessanti a livello di contenuti.
Se cercate un manga pieno di power up, scontri sempre più potenti e mossa super segrete, prendete altro, avete l'imbarazzo della scelta. Se invece volete scoprire qualcosa di diverso e dal carattere più maturo, allora non potete lasciarvelo perdere.
Partiamo subito col dire che Takei ha avuto grande abilità nel partorire questa storia, in quanto si può chiaramente percepire come tutto sia stato pensato sin dall'inizio e praticamente mai si ha la sensazione che elementi o poteri compaiano dal nulla senza motivo. Il sistema di lotta è semplice, funzionale e rimane invariato dall'inizio alla fine. L'ho apprezzato tantissimo perché si evita l'effetto di modalità nuove o colpi particolari che spesso lasciano il dubbio sul perché compaiano in un dato momento della storia e non prima.
Oltre a questo è una storia capace di gestire molto bene tutti i personaggi e autenticamente corale. Yoh è un protagonista fuori dai canoni dello shonen, un personaggio che spesso tende a voler rimanere dietro le quinte e lasciar spazio ai suoi compagni, piuttosto che metterli in ombra con la sua presenza. Questo permette davvero di espandere il mondo degli altri personaggi in maniera efficace e farci sentire realmente l'utilità dei supporter in questa avventura.
Tra i protagonisti è difficile dire che spicchi di più se non puro gusto personale, ma difficilmente sarà possibile dimenticarsi dell'antagonista principale, vera perla di tutta questa storia.
Un viaggio tra avventure, ma soprattutto sentimenti, ideali e tanto cuore. Ciò che muove i personaggi è sempre più importante delle azioni stesse e ogni combattimento non è altro che lo scontro tra volontà e non della forza.
I difetti del manga sono pochi ma vanno menzionati. Secondo me il tratto di Takei sulle scene d'azione è confusionario e non di rado mi è capitato di non capire alcune mosse e situazioni all'interno delle battaglie. Nonostante l'evoluzione apprezzabile del tratto, questo problema permane per tutta l'opera.
L'altro è il ritmo a tratti altalenante per cui ci si potrebbe trovare in alcuni momenti con la sensazione che si stia un po' perdendo tempo o che semplicemente si stia divagando troppo su certe storyline, ma bisogna anche comprendere che la calma è un valore intrinseco dell'opera e il ritmo non è una specie di cartina tornasole.
Un manga quindi molto bello, che consiglio a chiunque cerchi uno shonen classico ma allo stesso tempo diverso. Se seguirete bene la trama e capirete il senso di tutto quello che leggerete, non potrete che trovare il finale mostrato come l'unico possibile.
L'edizione Star Comics di 35 volumi con doppia sovraccoperta è di buon livello, solida e con le pagine a colori, quindi consigliatissima per un recupero e un prezzo, 5,90 euro, abbordabilissimo in relazione alla qualità e alla soddisfazione che proverete a trovarlo nella vostra collezione.
Per concludere il mio voto è 8,5. Ottimo manga, ottimo shonen, con qualche leggero difetto che ne sporca la lettura ma marginale rispetto soprattutto ai temi e alla filosofia del protagonista, vera novità e forza motrice di Shaman King.
La seguente recensione riguarda la Perfect Edition da 27 volumi pubblicata nel nostro Bel Paese grazie all'editore perugino Star Comics.
"Io non faccio mai l’impossibile, per questo ci riesco”
- Yoh Asakura
Shaman King è un’opera sottovalutata: basta guardare siti specializzati sia nel nostro territorio che in quelli esteri per farsi un’idea che il manga, guardando una media prettamente matematica, non si scalza dal 7.5.
In questa mini-recensione voglio esporvi il mio pensiero su un prodotto che reputo fantastico e che spero di consigliare alle future generazioni in un panorama dove gli shonen non hanno più inventiva (fatte rare eccezioni) e dove si punta di più alla spettacolarità delle battaglie tralasciando vari elementi che devono essere presenti per quanto mi riguarda: coerenza, trama solida e caratterizzazione dei vari personaggi. Shaman King li presenta? A mio parere si.
Ricordando che ogni opinione è strettamente personale e il mio giudizio non minimamente assoluto, vi auguro una buona lettura!
Trama
La storia viene narrata in prima persona da Manta, un ragazzino che nel corso delle varie vicende trascriverà su un quaderno gli eventi più significativi cui assisterà in prima persona.
Una sera, mentre sta correndo in fretta e furia per prendere il treno, decide di optare per il cimitero usandolo come scorciatoia. All’improvviso, scorge un ragazzo ammagliato dall’immensità e quantità di stelle presenti in cielo: il suo nome è Yoh.
Quest’ultimo propone a Manta di ammirarle assieme a lui e agli spiriti che albergano nel cimitero: spaventato e incredulo, il ragazzino corre via.
Si apprenderà successivamente che Yoh è uno sciamano, una figura che comunica direttamente con gli spiriti, divinità ed anime dei morti: il suo sogno è quello di poter condurre una vita tranquilla standosene in pace ed ascoltando la sua musica preferita.
Inoltre si trova nella città di Tokyo per partecipare e vincere lo Shaman Fight, un torneo disputato ogni 500 anni che eleggerà lo Shaman King, ovvero diventare lo sciamano più potente (non entro nei particolari e nei dettagli per non rovinarvi la lettura).
Il manga presenta per i primi 25 capitoli situazioni prettamente autoconclusive ma assolutamente necessarie per la presentazione degli eterogenei individui; il mio consiglio, di conseguenza, è di non abbandonare Shaman King prima del volume quattro.
Personaggi
Il punto forte dell’opera: nel corso delle varie vicende, Yoh assieme a Manta incontrerà molti soggetti che l’accompagneranno nei vari round del torneo; come Ryu, un teppista che vuole coronare il sogno di trovare il posto perfetto; Horo Horo, uno sciamano discendente dalla tribù nordica Ainu con l’obiettivo di poter coltivare un immenso campo di cavoli ed accompagnato dal suo spirito Kororo; Anna, una sciamana Itako con il potere di richiamare qualsiasi spirito e attuale fidanzata di Yoh; Ren, un ragazzo appartenente alla famiglia cinese Tao nota per il numero spropositato di uccisioni: l’obiettivo del giovane, accompagnato dal suo spirito Bason, sarà quello di uccidere suo padre En che lo ha cresciuto lontano da tutti solo per vendetta; Amidamaru, spirito di un samurai leggendario che assisterà Yoh nel corso della storia; Chocolove, un ragazzo africano con la pettinatura Afro cui il sogno è quello di diventare un grande comico ispirandosi al suo maestro.
Questi sono solo alcuni dei personaggi che costituiscono l’intera avventura ma ne mancherebbero altrettanti come i membri degli X-Laws, un’organizzazione paramilitare con un obiettivo preciso e possessore di una giustizia propria ed assoluta da imporre; oppure i Gandhara, gruppo religioso che pratica le tecniche ascetiche.
Parantesi a parte per il villain Hao: un antagonista eccezionale con delle motivazioni valide, il quale obiettivo è quello di sterminare la razza umana per un evento antecedente la storia e liberare l’odio che alberga sulla terra. Vi posso assicurare che di manga ne ho letti, ma un personaggio come Hao è difficile trovarlo.
Le ambizioni, i sogni e i desideri di ogni singolo personaggio sono trattate egregiamente facendo capire al lettore che ognuno di loro vuole diventare Shaman King per veder coronato il proprio sogno e dimostrando che il mangaka Takei avesse in mente tutto fin dall’inizio senza perdersi in mere sciocchezze nel cammino aggiungendo elementi o capitoli superficiali.
Tematiche e disegni
L’opera è colma di valori che contraddistinguono la vita: amicizia, vendetta, redenzione, la perdita di un proprio caro, amore verso il prossimo, lo scavalcamento delle proprie paure e dei tormenti che affliggono da sempre l’uomo. In pillole, Shaman King è semplicemente la descrizione dell'esistenza in 27 volumi. Numerosi sono anche i riferimenti a varie religioni, in particolare al buddismo.
Quello che si nota maggiormente è l’evoluzione dei personaggi che avviene in maniera graduale ma con un risultato finale stupefacente, in particolare nei personaggi di Chocolove,Ren, Yoh e Hao senza togliere nulla agli altri. Da aggiungere i vari flashback dedicati all’apprendimento delle varie tecniche e soprattutto il primo incontro fra Yoh ed Anna: il dualismo fra i giovani risulta davvero toccante e non nascondo la mia commozione di alcune tavole anche per merito dei disegni. Per quanto riguarda quest'ultimi, si passa da un'immagine prettamente elementare (sia dei personaggi che negli sfondi) fino ad arrivare a poco meno di metà serie ad un miglioramento sorprendente: penso infatti che Shaman King sia uno dei pochi manga dove l’evoluzione è parecchio evidente, sia nei disegni che come detto prima nei personaggi.
Finale (no spoiler)
All'epoca Takei era molto affaticato a tenere i rigidi ritmi lavorativi e non sapeva come concludere la sua opera: probabilmente era sottointeso l'accaduto che la nota rivista Shonen Jump gli avesse fatto pressioni per portare la storia in un dato modo andando contro il volere dell'autore. La stanchezza, a cui si annetterono vendite in calo, furono la causa ufficiale mentre i contrasti tra Takei e l'editore quella ufficiosa: da tutto questo si spiegano la maggior parte delle recensioni negative.
3 anni dopo la “non conclusione“, Takei ottiene una seconda possibilità aggiungendo 16 capitoli che danno la parola fine all’opera. E che finale aggiungerei!
Un vero miracolo se possiamo chiamarlo cosi, un epilogo che riesce a togliere l'onta che albergava in esso; ho piagnucolato una volta terminato tanto da non leggere nessun altro manga per un'intera settimana. Nelle ultime due pagine il mangaka, in una postfazione, porge i suoi ringraziamenti ai fan descrivendo che fino alla fine ci ha creduto nel suo lavoro non rimpiangendo assolutamente nulla: un bonus che ho apprezzato particolarmente.
Edizione
Shaman King ha ottenuto due edizioni nel nostro territorio grazie all’editore Star Comics: la prima, composta da 32 volumi ma mancante di un finale proprio e più rara da trovare. La seconda, reperibile tranquillamente sul sito dello stesso editore, conta 27 volumi in una ottima perfect edition in un formato più grande rispetto allo standard con tavole riviste e migliorate dallo stesso Takei con al suo interno il vero finale che l’opera merita.
Difetti
Personalmente l’inizio non è dei migliori visto che c’è decisamente di meglio nell'intero panorama: mi riferisco solo ai primi 4 capitoli. Sia chiaro: è come cercare l’ago in un pagliaio e non abbassa assolutamente la mia valutazione.
Conclusioni
Ancora non me ne capacito del perchè Shaman King sia sottovalutato: non donerà quella boccata d'aria fresca e non innoverà più di tanto per il suo target ma questa è una giustificazione debole anche perchè solamente la filosofia che alberga è fenomenale. Per il finale troncato? certo, ma Takei è riuscito a ricevere un'altra chance per raddrizzare il tiro.
Nelle varie fiere cercherò sempre di consigliare questa summa opera facendo si di farla emergere, oltre che catalogarla nell'olimpo delle migliori dove meriterebbe un posto.
Grazie per aver letto!
"Io non faccio mai l’impossibile, per questo ci riesco”
- Yoh Asakura
Shaman King è un’opera sottovalutata: basta guardare siti specializzati sia nel nostro territorio che in quelli esteri per farsi un’idea che il manga, guardando una media prettamente matematica, non si scalza dal 7.5.
In questa mini-recensione voglio esporvi il mio pensiero su un prodotto che reputo fantastico e che spero di consigliare alle future generazioni in un panorama dove gli shonen non hanno più inventiva (fatte rare eccezioni) e dove si punta di più alla spettacolarità delle battaglie tralasciando vari elementi che devono essere presenti per quanto mi riguarda: coerenza, trama solida e caratterizzazione dei vari personaggi. Shaman King li presenta? A mio parere si.
Ricordando che ogni opinione è strettamente personale e il mio giudizio non minimamente assoluto, vi auguro una buona lettura!
Trama
La storia viene narrata in prima persona da Manta, un ragazzino che nel corso delle varie vicende trascriverà su un quaderno gli eventi più significativi cui assisterà in prima persona.
Una sera, mentre sta correndo in fretta e furia per prendere il treno, decide di optare per il cimitero usandolo come scorciatoia. All’improvviso, scorge un ragazzo ammagliato dall’immensità e quantità di stelle presenti in cielo: il suo nome è Yoh.
Quest’ultimo propone a Manta di ammirarle assieme a lui e agli spiriti che albergano nel cimitero: spaventato e incredulo, il ragazzino corre via.
Si apprenderà successivamente che Yoh è uno sciamano, una figura che comunica direttamente con gli spiriti, divinità ed anime dei morti: il suo sogno è quello di poter condurre una vita tranquilla standosene in pace ed ascoltando la sua musica preferita.
Inoltre si trova nella città di Tokyo per partecipare e vincere lo Shaman Fight, un torneo disputato ogni 500 anni che eleggerà lo Shaman King, ovvero diventare lo sciamano più potente (non entro nei particolari e nei dettagli per non rovinarvi la lettura).
Il manga presenta per i primi 25 capitoli situazioni prettamente autoconclusive ma assolutamente necessarie per la presentazione degli eterogenei individui; il mio consiglio, di conseguenza, è di non abbandonare Shaman King prima del volume quattro.
Personaggi
Il punto forte dell’opera: nel corso delle varie vicende, Yoh assieme a Manta incontrerà molti soggetti che l’accompagneranno nei vari round del torneo; come Ryu, un teppista che vuole coronare il sogno di trovare il posto perfetto; Horo Horo, uno sciamano discendente dalla tribù nordica Ainu con l’obiettivo di poter coltivare un immenso campo di cavoli ed accompagnato dal suo spirito Kororo; Anna, una sciamana Itako con il potere di richiamare qualsiasi spirito e attuale fidanzata di Yoh; Ren, un ragazzo appartenente alla famiglia cinese Tao nota per il numero spropositato di uccisioni: l’obiettivo del giovane, accompagnato dal suo spirito Bason, sarà quello di uccidere suo padre En che lo ha cresciuto lontano da tutti solo per vendetta; Amidamaru, spirito di un samurai leggendario che assisterà Yoh nel corso della storia; Chocolove, un ragazzo africano con la pettinatura Afro cui il sogno è quello di diventare un grande comico ispirandosi al suo maestro.
Questi sono solo alcuni dei personaggi che costituiscono l’intera avventura ma ne mancherebbero altrettanti come i membri degli X-Laws, un’organizzazione paramilitare con un obiettivo preciso e possessore di una giustizia propria ed assoluta da imporre; oppure i Gandhara, gruppo religioso che pratica le tecniche ascetiche.
Parantesi a parte per il villain Hao: un antagonista eccezionale con delle motivazioni valide, il quale obiettivo è quello di sterminare la razza umana per un evento antecedente la storia e liberare l’odio che alberga sulla terra. Vi posso assicurare che di manga ne ho letti, ma un personaggio come Hao è difficile trovarlo.
Le ambizioni, i sogni e i desideri di ogni singolo personaggio sono trattate egregiamente facendo capire al lettore che ognuno di loro vuole diventare Shaman King per veder coronato il proprio sogno e dimostrando che il mangaka Takei avesse in mente tutto fin dall’inizio senza perdersi in mere sciocchezze nel cammino aggiungendo elementi o capitoli superficiali.
Tematiche e disegni
L’opera è colma di valori che contraddistinguono la vita: amicizia, vendetta, redenzione, la perdita di un proprio caro, amore verso il prossimo, lo scavalcamento delle proprie paure e dei tormenti che affliggono da sempre l’uomo. In pillole, Shaman King è semplicemente la descrizione dell'esistenza in 27 volumi. Numerosi sono anche i riferimenti a varie religioni, in particolare al buddismo.
Quello che si nota maggiormente è l’evoluzione dei personaggi che avviene in maniera graduale ma con un risultato finale stupefacente, in particolare nei personaggi di Chocolove,Ren, Yoh e Hao senza togliere nulla agli altri. Da aggiungere i vari flashback dedicati all’apprendimento delle varie tecniche e soprattutto il primo incontro fra Yoh ed Anna: il dualismo fra i giovani risulta davvero toccante e non nascondo la mia commozione di alcune tavole anche per merito dei disegni. Per quanto riguarda quest'ultimi, si passa da un'immagine prettamente elementare (sia dei personaggi che negli sfondi) fino ad arrivare a poco meno di metà serie ad un miglioramento sorprendente: penso infatti che Shaman King sia uno dei pochi manga dove l’evoluzione è parecchio evidente, sia nei disegni che come detto prima nei personaggi.
Finale (no spoiler)
All'epoca Takei era molto affaticato a tenere i rigidi ritmi lavorativi e non sapeva come concludere la sua opera: probabilmente era sottointeso l'accaduto che la nota rivista Shonen Jump gli avesse fatto pressioni per portare la storia in un dato modo andando contro il volere dell'autore. La stanchezza, a cui si annetterono vendite in calo, furono la causa ufficiale mentre i contrasti tra Takei e l'editore quella ufficiosa: da tutto questo si spiegano la maggior parte delle recensioni negative.
3 anni dopo la “non conclusione“, Takei ottiene una seconda possibilità aggiungendo 16 capitoli che danno la parola fine all’opera. E che finale aggiungerei!
Un vero miracolo se possiamo chiamarlo cosi, un epilogo che riesce a togliere l'onta che albergava in esso; ho piagnucolato una volta terminato tanto da non leggere nessun altro manga per un'intera settimana. Nelle ultime due pagine il mangaka, in una postfazione, porge i suoi ringraziamenti ai fan descrivendo che fino alla fine ci ha creduto nel suo lavoro non rimpiangendo assolutamente nulla: un bonus che ho apprezzato particolarmente.
Edizione
Shaman King ha ottenuto due edizioni nel nostro territorio grazie all’editore Star Comics: la prima, composta da 32 volumi ma mancante di un finale proprio e più rara da trovare. La seconda, reperibile tranquillamente sul sito dello stesso editore, conta 27 volumi in una ottima perfect edition in un formato più grande rispetto allo standard con tavole riviste e migliorate dallo stesso Takei con al suo interno il vero finale che l’opera merita.
Difetti
Personalmente l’inizio non è dei migliori visto che c’è decisamente di meglio nell'intero panorama: mi riferisco solo ai primi 4 capitoli. Sia chiaro: è come cercare l’ago in un pagliaio e non abbassa assolutamente la mia valutazione.
Conclusioni
Ancora non me ne capacito del perchè Shaman King sia sottovalutato: non donerà quella boccata d'aria fresca e non innoverà più di tanto per il suo target ma questa è una giustificazione debole anche perchè solamente la filosofia che alberga è fenomenale. Per il finale troncato? certo, ma Takei è riuscito a ricevere un'altra chance per raddrizzare il tiro.
Nelle varie fiere cercherò sempre di consigliare questa summa opera facendo si di farla emergere, oltre che catalogarla nell'olimpo delle migliori dove meriterebbe un posto.
Grazie per aver letto!
Recensione basata sulla Perfect Edition in 27 volumi + guida edita da Star Comics.
Shaman King è un manga iniziato nel 1998 ideato da Hiroyuki Takei. Le vicende si svolgono attorno a un giovane ragazzo di nome Yoh e al suo gruppo di amici, che andrà via via aumentando, in lotta per diventare il Re degli Sciamani.
L'arco narrativo iniziale del manga non è particolarmente emozionante, ma introduce i personaggi e le arti sciamaniche, preparando il lettore alla crescita spirituale e caratteriale che compieranno durante tutto il corso della storia. L'introduzione ha quindi il grande pregio di farti sorridere, divertire, conoscere ed affezionare ai protagonisti del manga, senza questo fondamentale passaggio le azioni e gli sviluppi dei nostri sciamani (ma non solo) non sarebbero così chiari e ben strutturati.
Arrivati alla parte centrale della storia si avverte una sorta di nostalgia, quasi un male al cuore per tutte le battaglie e le prove che hanno portato al cambiamento di questi ragazzi. È proprio qui che mi voglio soffermare, perché se Takei è stato bravo in qualcosa questa è sicuramente la crescita dei personaggi.
Se in molti manga si è abituati a vedere protagonisti che rimangono uguali a se stessi fino alla fine, qui non succede.
Yoh in particolare, da ragazzo spensierato, diventa più consapevole di sé, delle sue responsabilità e viene tormentato dall'inquietudine e dai dubbi, ma è giusto così, perché nessuno può avere subito una risposta chiara ai propri interrogativi. A volte sono necessari incontri, viaggi e prove che ci mostrino la via.
Ma il personaggio più umano è indubbiamente Ren. La sua crescita non consiste in una scalata verso la verità, ma in un continuo sali e scendi, che lo vede sbagliare e poi capire, e ancora cadere e poi alzarsi, cercare di imparare dai propri errori e non commetterli più; è questo a renderlo il personaggio più realistico in un racconto irrealistico.
Horo Horo, poi, presenta la personalità che più stupirà nel corso della lettura, con degli sguardi sul suo passato che faranno rivalutare la testa calda inizialmente presentataci.
Non mi soffermerò su altri due personaggi, anch'essi importanti e indagati dall'autore psicologicamente, che si aggiungeranno più avanti nel corso della storia per non rovinare la lettura a nessuno.
Un piccolo spazio devo però darlo al cattivo principale del manga: Hao.
Hao può apparire a prima vista come lo stereotipo del cattivo che ce l'ha con l'umanità, ma grazie alla regia di Takei noi potremo conoscerlo meglio, capire il perché delle sue azioni, quali sono i suoi veri sentimenti e perché no, affezionarci anche lui. [Tuttavia per comprendere appieno questo personaggio consiglio la lettura extra di "Shaman King:Zero 2".]
Come si può capire dai personaggi, la storia non rimane costante ma viene arricchita da digressioni, ricordi del passato e riflessioni sull'amicizia e sulla vita. In questo modo la trama non risulta quella di un semplice shonen, ma un modo per riflettere su se stessi, andando ben oltre il semplice scopo di diventare Shaman King.
Il finale è forse l'unica cosa che mi ha fatto storcere il naso, un po' buonista e frettoloso.
La storia dovrebbe continuare in "Shaman King Flowers", ma non avendo ancora letto il sequel non saprei dire.
In ultimo dedico una breve opinione sui disegni.
Il miglioramento di Takei è ineccepibile, i primi volumi sono caratterizzati da un disegno semplice, non troppo dettagliato e particolarmente spigoloso, ma comunque piacevole a vedersi; verso la conclusione avviene la vera svolta: il disegno è sempre quello, ma più curato, particolare, dinamico e unico. Uno stile solo suo, che quando entri in una fumetteria non hai bisogno di leggere il nome dell'autore, solo dai disegni sai per certo che è lui.
Consiglio vivamente la lettura di questo manga, sarà capace di farvi emozionare e una volta finito vi lascerà un vuoto nel cuore, perché avrete vissuto insieme a loro un percorso e la loro conclusione sarà anche la vostra. È una di quelle opere che per un po' vi trasporta in un altro mondo, vi fa vivere un'altra vita, vi allontano dai problemi della quotidianità e io credo non si possa chiedere di meglio.
Shaman King è un manga iniziato nel 1998 ideato da Hiroyuki Takei. Le vicende si svolgono attorno a un giovane ragazzo di nome Yoh e al suo gruppo di amici, che andrà via via aumentando, in lotta per diventare il Re degli Sciamani.
L'arco narrativo iniziale del manga non è particolarmente emozionante, ma introduce i personaggi e le arti sciamaniche, preparando il lettore alla crescita spirituale e caratteriale che compieranno durante tutto il corso della storia. L'introduzione ha quindi il grande pregio di farti sorridere, divertire, conoscere ed affezionare ai protagonisti del manga, senza questo fondamentale passaggio le azioni e gli sviluppi dei nostri sciamani (ma non solo) non sarebbero così chiari e ben strutturati.
Arrivati alla parte centrale della storia si avverte una sorta di nostalgia, quasi un male al cuore per tutte le battaglie e le prove che hanno portato al cambiamento di questi ragazzi. È proprio qui che mi voglio soffermare, perché se Takei è stato bravo in qualcosa questa è sicuramente la crescita dei personaggi.
Se in molti manga si è abituati a vedere protagonisti che rimangono uguali a se stessi fino alla fine, qui non succede.
Yoh in particolare, da ragazzo spensierato, diventa più consapevole di sé, delle sue responsabilità e viene tormentato dall'inquietudine e dai dubbi, ma è giusto così, perché nessuno può avere subito una risposta chiara ai propri interrogativi. A volte sono necessari incontri, viaggi e prove che ci mostrino la via.
Ma il personaggio più umano è indubbiamente Ren. La sua crescita non consiste in una scalata verso la verità, ma in un continuo sali e scendi, che lo vede sbagliare e poi capire, e ancora cadere e poi alzarsi, cercare di imparare dai propri errori e non commetterli più; è questo a renderlo il personaggio più realistico in un racconto irrealistico.
Horo Horo, poi, presenta la personalità che più stupirà nel corso della lettura, con degli sguardi sul suo passato che faranno rivalutare la testa calda inizialmente presentataci.
Non mi soffermerò su altri due personaggi, anch'essi importanti e indagati dall'autore psicologicamente, che si aggiungeranno più avanti nel corso della storia per non rovinare la lettura a nessuno.
Un piccolo spazio devo però darlo al cattivo principale del manga: Hao.
Hao può apparire a prima vista come lo stereotipo del cattivo che ce l'ha con l'umanità, ma grazie alla regia di Takei noi potremo conoscerlo meglio, capire il perché delle sue azioni, quali sono i suoi veri sentimenti e perché no, affezionarci anche lui. [Tuttavia per comprendere appieno questo personaggio consiglio la lettura extra di "Shaman King:Zero 2".]
Come si può capire dai personaggi, la storia non rimane costante ma viene arricchita da digressioni, ricordi del passato e riflessioni sull'amicizia e sulla vita. In questo modo la trama non risulta quella di un semplice shonen, ma un modo per riflettere su se stessi, andando ben oltre il semplice scopo di diventare Shaman King.
Il finale è forse l'unica cosa che mi ha fatto storcere il naso, un po' buonista e frettoloso.
La storia dovrebbe continuare in "Shaman King Flowers", ma non avendo ancora letto il sequel non saprei dire.
In ultimo dedico una breve opinione sui disegni.
Il miglioramento di Takei è ineccepibile, i primi volumi sono caratterizzati da un disegno semplice, non troppo dettagliato e particolarmente spigoloso, ma comunque piacevole a vedersi; verso la conclusione avviene la vera svolta: il disegno è sempre quello, ma più curato, particolare, dinamico e unico. Uno stile solo suo, che quando entri in una fumetteria non hai bisogno di leggere il nome dell'autore, solo dai disegni sai per certo che è lui.
Consiglio vivamente la lettura di questo manga, sarà capace di farvi emozionare e una volta finito vi lascerà un vuoto nel cuore, perché avrete vissuto insieme a loro un percorso e la loro conclusione sarà anche la vostra. È una di quelle opere che per un po' vi trasporta in un altro mondo, vi fa vivere un'altra vita, vi allontano dai problemi della quotidianità e io credo non si possa chiedere di meglio.
PREMESSA: recensirò separatamente le due edizioni, quella da 32 volumi e la perfect da 27.
Il punto forte di Shaman king è senza dubbio la trama: Takei riesce a costruire un mondo intero nel manga, ben dettagliato e in cui non vi è la minima inconsistenza o confusione.
Nel manga sono narrate le vicende di Yoh, uno sciamano che si vede catapultato nel mezzo dello Shaman Fight, ovvero la lotta tra sciamani che porterà a scegliere il nuovo Shaman king, il re degli sciamani. Lo Shaman King si unirà al grande spirito, cioè lo spirito più potente, diventando una sorta di nuovo "profeta" per il pianeta.
L'idea di combattere affiancati da spiriti che possono essere usati in svariate maniere (sotto forma di arma, possessione, ecc.) è innovativa e geniale.
Per quanto riguarda l'edizione normale, da 32 volumi, è imperdonabile il fatto che manchi il finale, dopo un così grande numero di manga. Ci si rimane veramente male quando si arriva alla fine e ci si accorge che manca una gran fetta di storia.
<b>Attenzione, spoiler!</b>
Nella perfect invece il finale c'è e anche ben fatto, anche se, se devo essere sincero, un po' troppo sdolcinato.
<b>Fine spoiler</b>
Anche il disegno varia sensibilmente da una all'altra edizione. Nell'edizione da 32 volumi è talvolta odioso: Takei si concede troppi particolari senza senso, come le scarpe di Ryonosuke che cambiano, in alcune scene, ogni vignetta. Vi sono troppi ghirigori senza senso e altre stranezze che danno molto fastidio. Alcune scene sono inespressive. Tutto questo è stato rivisto nella perfect, in cui il disegno è molto migliore e alcune tavole riviste.
I personaggi sono ben descritti e caratterizzati, e la storia è coinvolgente.
Non vi sono parti confusionarie nel manga, e tutto è ben strutturato.
Per la serie da 32 volumi:
TRAMA: 9+
PERSONAGGI: 8
DISEGNO: 6
CHIAREZZA GENERALE (assenza di parti confusionarie): 9
-1 voto sul totale per l'assenza del finale.
TOTALE: 7
Per la perfect edition
TRAMA: 9+
PERSONAGGI: 8
DISEGNO: 8
CHIAREZZA GENERALE (assenza di parti confusionarie): 9
TOTALE:9
Faccio la media tra le due e do un bell'8.
Il punto forte di Shaman king è senza dubbio la trama: Takei riesce a costruire un mondo intero nel manga, ben dettagliato e in cui non vi è la minima inconsistenza o confusione.
Nel manga sono narrate le vicende di Yoh, uno sciamano che si vede catapultato nel mezzo dello Shaman Fight, ovvero la lotta tra sciamani che porterà a scegliere il nuovo Shaman king, il re degli sciamani. Lo Shaman King si unirà al grande spirito, cioè lo spirito più potente, diventando una sorta di nuovo "profeta" per il pianeta.
L'idea di combattere affiancati da spiriti che possono essere usati in svariate maniere (sotto forma di arma, possessione, ecc.) è innovativa e geniale.
Per quanto riguarda l'edizione normale, da 32 volumi, è imperdonabile il fatto che manchi il finale, dopo un così grande numero di manga. Ci si rimane veramente male quando si arriva alla fine e ci si accorge che manca una gran fetta di storia.
<b>Attenzione, spoiler!</b>
Nella perfect invece il finale c'è e anche ben fatto, anche se, se devo essere sincero, un po' troppo sdolcinato.
<b>Fine spoiler</b>
Anche il disegno varia sensibilmente da una all'altra edizione. Nell'edizione da 32 volumi è talvolta odioso: Takei si concede troppi particolari senza senso, come le scarpe di Ryonosuke che cambiano, in alcune scene, ogni vignetta. Vi sono troppi ghirigori senza senso e altre stranezze che danno molto fastidio. Alcune scene sono inespressive. Tutto questo è stato rivisto nella perfect, in cui il disegno è molto migliore e alcune tavole riviste.
I personaggi sono ben descritti e caratterizzati, e la storia è coinvolgente.
Non vi sono parti confusionarie nel manga, e tutto è ben strutturato.
Per la serie da 32 volumi:
TRAMA: 9+
PERSONAGGI: 8
DISEGNO: 6
CHIAREZZA GENERALE (assenza di parti confusionarie): 9
-1 voto sul totale per l'assenza del finale.
TOTALE: 7
Per la perfect edition
TRAMA: 9+
PERSONAGGI: 8
DISEGNO: 8
CHIAREZZA GENERALE (assenza di parti confusionarie): 9
TOTALE:9
Faccio la media tra le due e do un bell'8.
Spesso, per indicare un incontro-scontro tra culture diverse, si usa il termine "Culture Clash".
L'opera magna di Hiroyuki Takei, invece, può essere tranquillamente indicata come "Cult Clash", scontro di culti.
Immaginate infatti il più classico dei plot shonen: grande torneo con partecipanti da ogni angolo del globo. Immaginate anche che, in questo caso, non si tratti di scontri tra esperti praticanti di arti marziali con la coda da scimmia, studenti di mascoline scuole e Santi cavalieri, valenti condottieri votati anima e corpo a Lady Isabel, ma di sciamani in grado di evocare gli spiriti dei morti e di combattere al loro fianco in vari modi, e che su culti religiosi, sovrannaturale e antiche credenze si basi ogni singolo personaggio, ogni tecnica di combattimento ed ogni scontro del manga.
Senza dubbio un lavoro affascinante, ed è appunto (anche) su questo fronte che la serie da il suo meglio.
Ma perché tutti questi santoni dovrebbero suonarsele? Presto detto: ogni 500 anni si svolge in un luogo remoto lo Shaman Fight, appunto il torneo degli sciamani, che combattono accanto ai loro spiriti custodi per ottenere lo straordinario premio in palio: il Grande Spirito, entità in cui tutte le anime si recano dopo il trapasso, si unirà infatti al vincitore, che diventerà a tutti gli effetti una divinità in grado di fare e vedere qualsiasi cosa (in uno dei primi capitoli del manga viene infatti ipotizzato che persino Gesù Cristo e il Buddha fossero, in realtà, due Shaman King).
Si può ben immaginare, quindi, quanto questo premio possa essere ambito dai vari iscritti al torneo, visto che sarà loro possibile realizzare qualunque desiderio.
Il desiderio di Yoh Asakura, il protagonista della storia, è probabilmente il sogno di chiunque: no, niente ricchezze e niente onnipotenza, lui vuole semplicemente vivere una vita tranquilla ascoltando la sua musica preferita e rilassandosi. Peccato solo che la sua fidanzata Anna sia completamente di contrario avviso, visto che lo obbliga ad intraprendere allenamenti devastanti, esagerati e talvolta vagamente crudeli (ma vagamente, eh).
A completare l'iniziale gruppo di protagonisti ci sono il piccolo Manta (piccolo di statura, ma coetaneo di Yoh), normale umano in grado di vedere gli spiriti, e che quindi può comprendere Yoh diventando di fatto il suo primo vero amico, e Amidamaru, lo spirito di un samurai che ricoprirà il ruolo di spirito custode, nonché di grande guida spirituale e figura amica, di Yoh stesso.
Proprio il tema dell'amicizia sarà una delle tematiche portanti del manga, col gruppo di amici intorno a Yoh che pian piano comincerà a crescere, accogliendo anche ex-rivali colpiti dal carattere tranquillo e pacifico dell'eroe.
Questo gruppo rimarrà perlopiù sempre unito, ed unitamente vedrà i suoi componenti crescere, sia come guerrieri sia, soprattutto, come persone, affrontando le loro paure, le loro ombre e gli errori del loro passato, fino a raggiungere una vera maturità spirituale nel finale.
Per quanto la paritarietà e l'unità del gruppo protagonista possa sembrare cosa scontata, o da poco, non lo è assolutamente, visto che nelle serie shonen di ieri e di oggi capita spesso che, per un motivo o per l'altro, qualche personaggio inizialmente fondamentale divenga di secondo o terzo piano, o persino dimenticato dall'autore.
Ciò, "miracolosamente", in Shaman King non accade, così come non ci sono quasi mai enormi differenze di forza tra il protagonista ed i suoi alleati (anzi, Yoh si ritroverà spesso indietro).
Al di là dell'aspetto "umanistico-sociale" di Shaman King, che porta ad affezionarsi ai suoi protagonisti (chi più chi meno) e a seguire con passione le loro vicende, c'è anche un fortissimo aspetto "teologico" ad affascinare il lettore: Hiroyuki Takei ha indubbiamente fatto un gran lavoro di documentazione (o si tratta di conoscenze personali?), donando ad ogni singolo personaggio, sia che si tratti di protagonisti e antagonisti principali, sia che si tratti di semplici comparse, le caratteristiche peculiari delle religioni e dei culti dell'aldilà dei paesi da cui provengono, andando a formare un sottostrato culturale profondissimo che tocca il Buddhismo, il Cristianesimo, l'Induismo, fino agli stregoni manovra-zombie di Haiti e alle divinità egizie.
Tutto ciò, per un lettore anche solo lontanamente curioso di culti e culture di ogni paese ed epoca è un'autentica manna dal cielo, visto che si va a creare, come detto in apertura, un vero e proprio "torneo teologico" da cui si può apprendere qualcosa, o in cui si possono ritrovare studi passati, per passione o per motivi scolastici.
Per quel che invece riguarda il comparto visivo, l'autore dimostra delle eccellenti abilità di disegno e character design senza particolari pecche.
Il tratto iniziale è palesemente frutto delle origini artistiche di Takei, ex allievo di Nobuhiro Watsuki insieme ad Eiichiro Oda, somigliando proprio allo stile embrionale di quest'ultimo nei primi volumi di One Piece, o nelle storie brevi contenute in Wanted.
Ma, come avvenuto per Oda, anche Takei col tempo sviluppa uno stile diverso da quello degli inizi, inevitabile quando si disegna abitualmente, con un tratto più affusolato e personaggi più definiti e stilosi, oltre ad alcune scelte registiche particolari che risultano ben riuscite ed emozionanti.
Shaman King pare essere dunque un manga validissimo, profondo sotto molti aspetti, ben realizzato e ben disegnato, senza ombre, dunque, ma è davvero così?
In realtà c'è un'ombra pesantissima che grava su di lui, un'ombra chiamata "finale".
Eh si, perché, giunto molto vicino alla naturale conclusione della trama, purtroppo l'autore si vide costretto a chiudere anticipatamente la sua opera per via di una perdita di seguito da parte del pubblico.
Generalmente, quando un autore si trova in una situazione simile, affretta un finale abbozzato per dare una conclusione, magari non proprio coincidente con quella prevista, alla trama: Takei, invece, decide di concludere tutto troncando la storia di colpo, come se la serie non fosse nemmeno finita.
Senza spiegare né portare a termine nulla.
Questo causa la collera della stragrande maggioranza (azzarderei totalità) dei suoi lettori, che da quel momento additano Shaman King come un manga senza finale, ed è assolutamente vero, la conclusione "canonica" della serie è irritante e deludente sotto ogni punto di vista.
Viene dunque da chiedersi perché Takei non abbia cambiato almeno in parte la trama "in corsa" per dare quantomeno una fine al tutto e mostrare lo scontro finale, su cui ci si stava preparando da tempo.
La risposta giunge leggendo la Perfect Edition (o Kanzenban) pubblicata di recente da Star Comics, dove l'autore ha aggiunto un volume e mezzo di capitoli realizzati ex-novo per dare alla storia il suo vero finale.
Shaman King è un manga corale, che narra della crescita e della maturazione di tutti i suoi protagonisti, e sarebbe stato impossibile donare loro lo spazio necessario per farci vedere che sono finalmente giunti alla maturità (o spesso redenzione) spirituale senza dedicare loro almeno un capitolo ciascuno, cosa che appunto nel finale "reale" accade.
La semplice battaglia contro il cattivo in fretta e furia avrebbe tradito il reale spirito corale del manga e, col senno di poi, sarebbe stato ancora più grave se Takei avesse preferito porre un finale sbrigativo e lavarsene le mani, anziché avere la caparbietà di non concludere la sua storia se non nel modo che aveva già in mente.
Lo scontro finale stesso, inoltre, si dimostra estremamente coerente con la filosofia della serie e dei suoi personaggi, sia nello svolgimento sia nella (non così scontata) conclusione.
Insomma, il "vero finale" di Shaman King soddisfa appieno la lettura di tutti i volumi precedenti, ed è in grado di lavare via l'onta che la serie si era meritatamente ritrovata addosso d'essere incompiuta.
Ma non è solo il finale il motivo per cui un lettore italico o nipponico dovrebbe preferire la Perfect Edition alla prima edizione sempre pubblicata da Star Comics: come di consueto, infatti, il formato è più grande e permette di apprezzare maggiormente lo stile dettagliato dell'autore e le splash page che di quando in quando fanno capolino nei momenti di maggior enfasi della storia, sono presenti svariate tavole a colori, episodi extra e Takei stesso ha voluto rimettere mano a molte sue tavole per migliorarne la resa visiva, aumentare i dettagli e "rinfrescare" la sua opera, aggiungendo inoltre due capitoli all'interno della storia che mostrano un combattimento che nell'edizione originale veniva semplicemente saltato.
Nella sua forma completa, e solo in essa, Shaman King è dunque un'eccellente lettura per chi ha voglia di avventure, crescita, risate ed emozioni, il tutto condito da notevoli sottostrati culturali legati a religioni e credenze provenienti da ogni angolo del globo.
Da brutto anatroccolo, con la reale conclusione postuma Shaman King diventa un bel cigno, non perfetto ma che, una volta chiuso l'ultimo volume, saprà lasciare una notevole soddisfazione nel lettore.
L'opera magna di Hiroyuki Takei, invece, può essere tranquillamente indicata come "Cult Clash", scontro di culti.
Immaginate infatti il più classico dei plot shonen: grande torneo con partecipanti da ogni angolo del globo. Immaginate anche che, in questo caso, non si tratti di scontri tra esperti praticanti di arti marziali con la coda da scimmia, studenti di mascoline scuole e Santi cavalieri, valenti condottieri votati anima e corpo a Lady Isabel, ma di sciamani in grado di evocare gli spiriti dei morti e di combattere al loro fianco in vari modi, e che su culti religiosi, sovrannaturale e antiche credenze si basi ogni singolo personaggio, ogni tecnica di combattimento ed ogni scontro del manga.
Senza dubbio un lavoro affascinante, ed è appunto (anche) su questo fronte che la serie da il suo meglio.
Ma perché tutti questi santoni dovrebbero suonarsele? Presto detto: ogni 500 anni si svolge in un luogo remoto lo Shaman Fight, appunto il torneo degli sciamani, che combattono accanto ai loro spiriti custodi per ottenere lo straordinario premio in palio: il Grande Spirito, entità in cui tutte le anime si recano dopo il trapasso, si unirà infatti al vincitore, che diventerà a tutti gli effetti una divinità in grado di fare e vedere qualsiasi cosa (in uno dei primi capitoli del manga viene infatti ipotizzato che persino Gesù Cristo e il Buddha fossero, in realtà, due Shaman King).
Si può ben immaginare, quindi, quanto questo premio possa essere ambito dai vari iscritti al torneo, visto che sarà loro possibile realizzare qualunque desiderio.
Il desiderio di Yoh Asakura, il protagonista della storia, è probabilmente il sogno di chiunque: no, niente ricchezze e niente onnipotenza, lui vuole semplicemente vivere una vita tranquilla ascoltando la sua musica preferita e rilassandosi. Peccato solo che la sua fidanzata Anna sia completamente di contrario avviso, visto che lo obbliga ad intraprendere allenamenti devastanti, esagerati e talvolta vagamente crudeli (ma vagamente, eh).
A completare l'iniziale gruppo di protagonisti ci sono il piccolo Manta (piccolo di statura, ma coetaneo di Yoh), normale umano in grado di vedere gli spiriti, e che quindi può comprendere Yoh diventando di fatto il suo primo vero amico, e Amidamaru, lo spirito di un samurai che ricoprirà il ruolo di spirito custode, nonché di grande guida spirituale e figura amica, di Yoh stesso.
Proprio il tema dell'amicizia sarà una delle tematiche portanti del manga, col gruppo di amici intorno a Yoh che pian piano comincerà a crescere, accogliendo anche ex-rivali colpiti dal carattere tranquillo e pacifico dell'eroe.
Questo gruppo rimarrà perlopiù sempre unito, ed unitamente vedrà i suoi componenti crescere, sia come guerrieri sia, soprattutto, come persone, affrontando le loro paure, le loro ombre e gli errori del loro passato, fino a raggiungere una vera maturità spirituale nel finale.
Per quanto la paritarietà e l'unità del gruppo protagonista possa sembrare cosa scontata, o da poco, non lo è assolutamente, visto che nelle serie shonen di ieri e di oggi capita spesso che, per un motivo o per l'altro, qualche personaggio inizialmente fondamentale divenga di secondo o terzo piano, o persino dimenticato dall'autore.
Ciò, "miracolosamente", in Shaman King non accade, così come non ci sono quasi mai enormi differenze di forza tra il protagonista ed i suoi alleati (anzi, Yoh si ritroverà spesso indietro).
Al di là dell'aspetto "umanistico-sociale" di Shaman King, che porta ad affezionarsi ai suoi protagonisti (chi più chi meno) e a seguire con passione le loro vicende, c'è anche un fortissimo aspetto "teologico" ad affascinare il lettore: Hiroyuki Takei ha indubbiamente fatto un gran lavoro di documentazione (o si tratta di conoscenze personali?), donando ad ogni singolo personaggio, sia che si tratti di protagonisti e antagonisti principali, sia che si tratti di semplici comparse, le caratteristiche peculiari delle religioni e dei culti dell'aldilà dei paesi da cui provengono, andando a formare un sottostrato culturale profondissimo che tocca il Buddhismo, il Cristianesimo, l'Induismo, fino agli stregoni manovra-zombie di Haiti e alle divinità egizie.
Tutto ciò, per un lettore anche solo lontanamente curioso di culti e culture di ogni paese ed epoca è un'autentica manna dal cielo, visto che si va a creare, come detto in apertura, un vero e proprio "torneo teologico" da cui si può apprendere qualcosa, o in cui si possono ritrovare studi passati, per passione o per motivi scolastici.
Per quel che invece riguarda il comparto visivo, l'autore dimostra delle eccellenti abilità di disegno e character design senza particolari pecche.
Il tratto iniziale è palesemente frutto delle origini artistiche di Takei, ex allievo di Nobuhiro Watsuki insieme ad Eiichiro Oda, somigliando proprio allo stile embrionale di quest'ultimo nei primi volumi di One Piece, o nelle storie brevi contenute in Wanted.
Ma, come avvenuto per Oda, anche Takei col tempo sviluppa uno stile diverso da quello degli inizi, inevitabile quando si disegna abitualmente, con un tratto più affusolato e personaggi più definiti e stilosi, oltre ad alcune scelte registiche particolari che risultano ben riuscite ed emozionanti.
Shaman King pare essere dunque un manga validissimo, profondo sotto molti aspetti, ben realizzato e ben disegnato, senza ombre, dunque, ma è davvero così?
In realtà c'è un'ombra pesantissima che grava su di lui, un'ombra chiamata "finale".
Eh si, perché, giunto molto vicino alla naturale conclusione della trama, purtroppo l'autore si vide costretto a chiudere anticipatamente la sua opera per via di una perdita di seguito da parte del pubblico.
Generalmente, quando un autore si trova in una situazione simile, affretta un finale abbozzato per dare una conclusione, magari non proprio coincidente con quella prevista, alla trama: Takei, invece, decide di concludere tutto troncando la storia di colpo, come se la serie non fosse nemmeno finita.
Senza spiegare né portare a termine nulla.
Questo causa la collera della stragrande maggioranza (azzarderei totalità) dei suoi lettori, che da quel momento additano Shaman King come un manga senza finale, ed è assolutamente vero, la conclusione "canonica" della serie è irritante e deludente sotto ogni punto di vista.
Viene dunque da chiedersi perché Takei non abbia cambiato almeno in parte la trama "in corsa" per dare quantomeno una fine al tutto e mostrare lo scontro finale, su cui ci si stava preparando da tempo.
La risposta giunge leggendo la Perfect Edition (o Kanzenban) pubblicata di recente da Star Comics, dove l'autore ha aggiunto un volume e mezzo di capitoli realizzati ex-novo per dare alla storia il suo vero finale.
Shaman King è un manga corale, che narra della crescita e della maturazione di tutti i suoi protagonisti, e sarebbe stato impossibile donare loro lo spazio necessario per farci vedere che sono finalmente giunti alla maturità (o spesso redenzione) spirituale senza dedicare loro almeno un capitolo ciascuno, cosa che appunto nel finale "reale" accade.
La semplice battaglia contro il cattivo in fretta e furia avrebbe tradito il reale spirito corale del manga e, col senno di poi, sarebbe stato ancora più grave se Takei avesse preferito porre un finale sbrigativo e lavarsene le mani, anziché avere la caparbietà di non concludere la sua storia se non nel modo che aveva già in mente.
Lo scontro finale stesso, inoltre, si dimostra estremamente coerente con la filosofia della serie e dei suoi personaggi, sia nello svolgimento sia nella (non così scontata) conclusione.
Insomma, il "vero finale" di Shaman King soddisfa appieno la lettura di tutti i volumi precedenti, ed è in grado di lavare via l'onta che la serie si era meritatamente ritrovata addosso d'essere incompiuta.
Ma non è solo il finale il motivo per cui un lettore italico o nipponico dovrebbe preferire la Perfect Edition alla prima edizione sempre pubblicata da Star Comics: come di consueto, infatti, il formato è più grande e permette di apprezzare maggiormente lo stile dettagliato dell'autore e le splash page che di quando in quando fanno capolino nei momenti di maggior enfasi della storia, sono presenti svariate tavole a colori, episodi extra e Takei stesso ha voluto rimettere mano a molte sue tavole per migliorarne la resa visiva, aumentare i dettagli e "rinfrescare" la sua opera, aggiungendo inoltre due capitoli all'interno della storia che mostrano un combattimento che nell'edizione originale veniva semplicemente saltato.
Nella sua forma completa, e solo in essa, Shaman King è dunque un'eccellente lettura per chi ha voglia di avventure, crescita, risate ed emozioni, il tutto condito da notevoli sottostrati culturali legati a religioni e credenze provenienti da ogni angolo del globo.
Da brutto anatroccolo, con la reale conclusione postuma Shaman King diventa un bel cigno, non perfetto ma che, una volta chiuso l'ultimo volume, saprà lasciare una notevole soddisfazione nel lettore.
Tra le molte opere arrivate in Italia del genere "battle shonen", a mio avviso "Shaman King" rappresenta uno dei più grandi esponenti del genere, grazie ad alcune sue particolarità che però hanno fatto sì che questo manga, a differenza dei vari Naruto, One Piece e Bleach che gli sono coetanei, passasse in secondo piano. Shaman King è edito in Italia dalla Star Comics in due differenti edizioni. La prima consta di 32 volumi (come in originale) nel classico formato da edicola e al prezzo di 3.90. La seconda edizione, o meglio riedizione, è la Perfect Edition, arrivataci dopo alcuni anni, che consta di 27 volumi in grande formato e con pagine a colori. Ma le sue qualità non finiscono qui: Hiroyuki Takei, da bravo mangaka qual è, ha ridisegnato molte tavole completamente ex-novo ed in più ha aggiunto 16 nuovi capitoli inediti, che finalmente danno un finale all'opera (e che finale, ragazzi), visto che precedentemente la storia s'interrompeva di colpo.
La storia di "Shaman King" è la classica di molti battle shonen. Il protagonista Yoh Asakura è uno sciamano che desidera vivere tranquillamente la sua vita in modo tranquillo e spensierato. Purtroppo la sua promessa sposa Hanna ha per lui altri piani, poiché vuole che egli diventi lo "Shaman King" unendosi al Grande Spirito. Per fare ciò deve partecipare al torneo dello Shaman Fight che si tiene ogni cinquecento anni, e questa volta tocca alla città di Tokyo ospitare l'evento. Gli Sciamani interagiscono con il mondo degli spiriti e sono in grado di usarli nelle battaglie, facendosi possedere da loro, oppure di usare un oggetto che catalizzi lo spirito in modo da creare un "over soul". Yoh non è assolutamente contento dell'idea, però quando l'invincibile Hao, vuole diventare "Shaman king" per creare un mondo di soli sciamani, non può stare più a guardare e deve lottare per difendere tutto ciò che gli è più caro (ragazza, amici e la sua tranquillità).
Il soggetto degli sciamani, pur essendo originale, poiché l'autore si sbizzarrisce nel raccontare le varie mitologie e leggende su di essi, non dà vita ad una trama molto diversa da tutti i battle shonen, visto che sfocia nel solito torneo che mette a confronto i personaggi e gli abbondanti power-up che non mancheranno. Fortunatamente Takei ha eseguito degli accorgimenti che hanno reso sublime questo manga, e quindi in "Shaman King" non conta tanto la storia in sé, ma come essa viene raccontata. Infatti tutta l'opera è pervasa da una malinconia mescolata con la poesia, che sembrano conferire al manga un'atmosfera quasi onirica. È un'opera dove i sentimenti sono al centro di tutto e dove le motivazioni la fanno da padrone, facendo da ingranaggio all'intera storia.
I personaggi sono mossi da forti ideali che sono pronti a difende con la vita, e grazie ad essi nessun di loro resta privo di caratterizzazione. Il protagonista Yoh Asakura è ben lungi dall'essere il classico eroe shonen tutto azione e vitalità, ma è uno che vuole solo godersi la vita senza desideri e ascoltare la musica in pace; i veri comprimari come Manta (voce narrante dell'intera opera), Ren, Horo Horo, Lyserg e Chocolove, che sfanno da contraltare alla figura del protagonista; poi c'è infine l'antagonista Hao, avvolto da un alone di invincibilità per tutta la durata della serie, tanto da essere onnipresente ed onnipotente - è uno dei cattivi più forti che abbia mai visto - ed ha alla base delle sue azioni una totale sfiducia nell'essere umano.
Il tratto di Hiroyuki Takei è molto originale. I personaggi sono squadrati, geometrici e spigolosi. Ad alcuni questo stile potrà non piacere per niente (anche perché non è per niente realistico). Il tratto dell'autore è essenziale e funzionale per quanto basta all'economia della storia, anche se nella PE potrete notare una netta evoluzione del suo stile di disegno, confrontando le prime tavole con le ultime, dove a mio avviso però, la differenza si nota fin troppo. Comunque sia, il disegno risulta molto chiaro nel rappresentare le scene d'azione.
Però a tante lodi devo far seguire anche due considerazioni negative. La prima riguarda le fasi di transizione, che sono si presenti in ogni manga, ma in "Shaman king" quasi sempre sono dei veri e propri punti morti, dove il lettore deve fare appello a tutta la propria forza di volontà per proseguire avanti e uscire dal pantano dove la storia si è messa. La seconda riguarda la psicologia dell'antagonista, che mi ha lasciato alquanto a desiderare, non tanto per le motivazioni (che mi stanno bene), ma per i suoi modi di fare. Lui potrebbe tranquillamente distruggere tutto e tutti subito per quanto è onnipotente, ma non lo fa e il lettore si domanda, “Perché?”. Ma a tale domanda Takei ne sa tanto quanto noi, non rispondendo mai in modo chiaro e preciso.
In sostanza, "Shaman King" è un manga che non deve assolutamente mancare nella libreria di ogni appassionato e fruitore dei battle shonen, poiché all'azione fanno seguito tanti sentimenti e flashback che, in alcuni casi, sono pura poesia.
La storia di "Shaman King" è la classica di molti battle shonen. Il protagonista Yoh Asakura è uno sciamano che desidera vivere tranquillamente la sua vita in modo tranquillo e spensierato. Purtroppo la sua promessa sposa Hanna ha per lui altri piani, poiché vuole che egli diventi lo "Shaman King" unendosi al Grande Spirito. Per fare ciò deve partecipare al torneo dello Shaman Fight che si tiene ogni cinquecento anni, e questa volta tocca alla città di Tokyo ospitare l'evento. Gli Sciamani interagiscono con il mondo degli spiriti e sono in grado di usarli nelle battaglie, facendosi possedere da loro, oppure di usare un oggetto che catalizzi lo spirito in modo da creare un "over soul". Yoh non è assolutamente contento dell'idea, però quando l'invincibile Hao, vuole diventare "Shaman king" per creare un mondo di soli sciamani, non può stare più a guardare e deve lottare per difendere tutto ciò che gli è più caro (ragazza, amici e la sua tranquillità).
Il soggetto degli sciamani, pur essendo originale, poiché l'autore si sbizzarrisce nel raccontare le varie mitologie e leggende su di essi, non dà vita ad una trama molto diversa da tutti i battle shonen, visto che sfocia nel solito torneo che mette a confronto i personaggi e gli abbondanti power-up che non mancheranno. Fortunatamente Takei ha eseguito degli accorgimenti che hanno reso sublime questo manga, e quindi in "Shaman King" non conta tanto la storia in sé, ma come essa viene raccontata. Infatti tutta l'opera è pervasa da una malinconia mescolata con la poesia, che sembrano conferire al manga un'atmosfera quasi onirica. È un'opera dove i sentimenti sono al centro di tutto e dove le motivazioni la fanno da padrone, facendo da ingranaggio all'intera storia.
I personaggi sono mossi da forti ideali che sono pronti a difende con la vita, e grazie ad essi nessun di loro resta privo di caratterizzazione. Il protagonista Yoh Asakura è ben lungi dall'essere il classico eroe shonen tutto azione e vitalità, ma è uno che vuole solo godersi la vita senza desideri e ascoltare la musica in pace; i veri comprimari come Manta (voce narrante dell'intera opera), Ren, Horo Horo, Lyserg e Chocolove, che sfanno da contraltare alla figura del protagonista; poi c'è infine l'antagonista Hao, avvolto da un alone di invincibilità per tutta la durata della serie, tanto da essere onnipresente ed onnipotente - è uno dei cattivi più forti che abbia mai visto - ed ha alla base delle sue azioni una totale sfiducia nell'essere umano.
Il tratto di Hiroyuki Takei è molto originale. I personaggi sono squadrati, geometrici e spigolosi. Ad alcuni questo stile potrà non piacere per niente (anche perché non è per niente realistico). Il tratto dell'autore è essenziale e funzionale per quanto basta all'economia della storia, anche se nella PE potrete notare una netta evoluzione del suo stile di disegno, confrontando le prime tavole con le ultime, dove a mio avviso però, la differenza si nota fin troppo. Comunque sia, il disegno risulta molto chiaro nel rappresentare le scene d'azione.
Però a tante lodi devo far seguire anche due considerazioni negative. La prima riguarda le fasi di transizione, che sono si presenti in ogni manga, ma in "Shaman king" quasi sempre sono dei veri e propri punti morti, dove il lettore deve fare appello a tutta la propria forza di volontà per proseguire avanti e uscire dal pantano dove la storia si è messa. La seconda riguarda la psicologia dell'antagonista, che mi ha lasciato alquanto a desiderare, non tanto per le motivazioni (che mi stanno bene), ma per i suoi modi di fare. Lui potrebbe tranquillamente distruggere tutto e tutti subito per quanto è onnipotente, ma non lo fa e il lettore si domanda, “Perché?”. Ma a tale domanda Takei ne sa tanto quanto noi, non rispondendo mai in modo chiaro e preciso.
In sostanza, "Shaman King" è un manga che non deve assolutamente mancare nella libreria di ogni appassionato e fruitore dei battle shonen, poiché all'azione fanno seguito tanti sentimenti e flashback che, in alcuni casi, sono pura poesia.
La trama è ormai scontata data l'età dell'opera, ma il mio giudizio no.
DISEGNI
Ai disegni vorrei dare un bel voto, anche perchè l'autore ha giocato molto caratterizzando le evoluzioni delle over soul dei personaggi, e comunque ha saputo dare la giusta originalità ad ognuno di essi (anche esagerando con alcuni). Per cui diamo loro 8.
STORIA
La storia di per se è anche intrigante, soprattutto ora che ha un finale, ma la cosa che mi ha lasciato perplesso è la poca rilevanza della personalità, dell'emotività e del carattere del protagonista Yoh. Insomma, non è il classico eroe protagonista pieno di carisma, voglia di fare e di annientare il nemico, ma si presenta più come uno sfaticatello dalla personalità di un sasso succube della morosa, la quale nei primi volumi sembra una tigre impetuosa; pian piano però si capisce che chi le dà forza è proprio lui.
Il mio parere è quindi non pienamente positivo, perché non si può affidare tutto ad un protagonista "molle". Per questo darei un 6 stiracchiato.
VOLUMI
Io possiedo la vecchia edizione della Star, e per il costo che continuano a mantenere queste edizioni - rimanendo comunque migliori di quelle Panini - darei loro un 7.
Shaman King è uno Shounen manga scritto da Hiroyuki Takei, autore di molte opere come Ultimo, pubblicato in Italia da Star Comics al costo di 3,90 euro e successivamente a 5,90 euro con la Perfect Edition.
E' sicuramente il manga più incompreso della storia di questa forma d'arte, un'opera assolutamente eccezionale in tutti i punti di vista che purtroppo non viene capita e successivamente abbandonata sia dal pubblico che dalla rivista...uno spreco immondo che rafforza la mia idea che in Giappone pochi capiscono veramente di manga.
Sicuramente l'opera arrivata ad un certo punto sembrava non andare più da nessuna parte, ma sarebbe bastato un altro po di tempo (quello che oggi viene dato a opere molto più noiose e ripetitive...si sto parlando di te, Naruto) e avremmo potuto battezzare Shaman King come miglior Shounen mai creato. Purtroppo questo non è accaduto e ci ritroviamo con un capolavoro incompiuto prima e con un finale poco stimolante dopo.
La trama a mio parere è molto originale, infanti si incentra su una figura poco utilizzata in questo mondo, ovvero gli sciamani. Inserire questa figura vuol dire poter vedere nella storia spiriti e qualsiasi altra creatura fantastica che uno possa desiderare, con snodi pressoché infiniti e che possono accontentare tutti.
Il protagonista, Yoh Asakura, è un giovane sciamano che vive la sua vita nella più completa tranquillità, infatti il suo unico desiderio è "poter vivere in pace ascoltando la sua musica''. Purtroppo per lui è destinato a dover combattere per diventare Shaman King, colui che dovrà vegliare sul mondo, in modo da fermare Hao, uno sciamano reincarnatosi per 1000 anni e ora fratello-gemello di Yoh, che vuole distruggere l'umanità per creare un modo di soli sciamani.
Pur sapendo questo è palese la sua svogliatezza ed è proprio questo che rende fantastico ed anormale questo protagonista. Sembra un moderno Hippy che vuole vivere in libertà pensando a cose futili e cercando il buono in qualsiasi persona, ma nello stesso tempo si impegna con tutto se stesso per far rimanere il suo mondo invariato.
Nel corso della sua avventura si accerchierà di amici-nemici che lo sosterranno ma nello stesso momento ostacoleranno creando un vincolo di compagno e rivale.
Proprio i personaggi sono uno dei punti di forza dell'opera, ognuno con le sue caratteristiche (il più delle volte bizzarre) e la sua personalità che successivamente si legherà anche alle caratteristiche dei loro poteri. Come si può dimenticare Ryu con i suoi capelli alla Elvis e la spada di legno, la glaciale Anna che sottopone il nostro protagonista ad allenamenti sadici, Chocolove dalla capigliatura afro e dalle battute pessime oppure Faust, un gentile e inquietante dottore che si porta dietro lo scheletro della sua amata deceduta.
Ma sopratutto come dimentica Hao, uno degli antagonisti più cattivi e meglio riusciti della storia dei manga, assolutamente onnipotente e senza un punto debole tanto da sembra imbattibile. Ma proprio questa onnipotenza è stata un po la rovina dell'opera, infatti il personaggio è tanto forte che neanche l'autore ad un certo punto riusciva a trovare un modo per poterlo battere, perché se in quasi tutti i manga basta un power-up per poter uccidere il cattivo di turno, in Shaman King si vede e viene spiegato più volte che anche con tutti i power-up presi dai nostri protagonisti non sono al livello di Hao, il che fa appunto sorgere il problema....Come batterlo?
Proprio questa domanda ha creato una serie di capitoli da tramite che servivano all'autore per pensare a una soluzione, ma che sono stati presi come una crisi di idee da parte dei lettori che quindi hanno cominciato ad abbandonare l'opera.
Anni dopo l'autore ha proposto un finale che pero risulta poco convincente e sicuramente non in linea con le sue idee iniziali.
Un altra cosa molto interessante riguarda proprio i Power-Up, infatti il modo in cui vengono presi dai nostri protagonisti è molto innovativo e creerà un sacco di colpi di scena che faranno rimanere il lettore completamente scioccato.
In sostanza è un manga che consiglio a tutti perché una pietra fondamentale di questo mondo, troverete un manga appassionante, con una storia innovativa e personaggi fantastici il tutto legato da una poetica eccezionale (anche questa causa del suo insuccesso perché poco capita) che rende il manga imperdibile.
E' sicuramente il manga più incompreso della storia di questa forma d'arte, un'opera assolutamente eccezionale in tutti i punti di vista che purtroppo non viene capita e successivamente abbandonata sia dal pubblico che dalla rivista...uno spreco immondo che rafforza la mia idea che in Giappone pochi capiscono veramente di manga.
Sicuramente l'opera arrivata ad un certo punto sembrava non andare più da nessuna parte, ma sarebbe bastato un altro po di tempo (quello che oggi viene dato a opere molto più noiose e ripetitive...si sto parlando di te, Naruto) e avremmo potuto battezzare Shaman King come miglior Shounen mai creato. Purtroppo questo non è accaduto e ci ritroviamo con un capolavoro incompiuto prima e con un finale poco stimolante dopo.
La trama a mio parere è molto originale, infanti si incentra su una figura poco utilizzata in questo mondo, ovvero gli sciamani. Inserire questa figura vuol dire poter vedere nella storia spiriti e qualsiasi altra creatura fantastica che uno possa desiderare, con snodi pressoché infiniti e che possono accontentare tutti.
Il protagonista, Yoh Asakura, è un giovane sciamano che vive la sua vita nella più completa tranquillità, infatti il suo unico desiderio è "poter vivere in pace ascoltando la sua musica''. Purtroppo per lui è destinato a dover combattere per diventare Shaman King, colui che dovrà vegliare sul mondo, in modo da fermare Hao, uno sciamano reincarnatosi per 1000 anni e ora fratello-gemello di Yoh, che vuole distruggere l'umanità per creare un modo di soli sciamani.
Pur sapendo questo è palese la sua svogliatezza ed è proprio questo che rende fantastico ed anormale questo protagonista. Sembra un moderno Hippy che vuole vivere in libertà pensando a cose futili e cercando il buono in qualsiasi persona, ma nello stesso tempo si impegna con tutto se stesso per far rimanere il suo mondo invariato.
Nel corso della sua avventura si accerchierà di amici-nemici che lo sosterranno ma nello stesso momento ostacoleranno creando un vincolo di compagno e rivale.
Proprio i personaggi sono uno dei punti di forza dell'opera, ognuno con le sue caratteristiche (il più delle volte bizzarre) e la sua personalità che successivamente si legherà anche alle caratteristiche dei loro poteri. Come si può dimenticare Ryu con i suoi capelli alla Elvis e la spada di legno, la glaciale Anna che sottopone il nostro protagonista ad allenamenti sadici, Chocolove dalla capigliatura afro e dalle battute pessime oppure Faust, un gentile e inquietante dottore che si porta dietro lo scheletro della sua amata deceduta.
Ma sopratutto come dimentica Hao, uno degli antagonisti più cattivi e meglio riusciti della storia dei manga, assolutamente onnipotente e senza un punto debole tanto da sembra imbattibile. Ma proprio questa onnipotenza è stata un po la rovina dell'opera, infatti il personaggio è tanto forte che neanche l'autore ad un certo punto riusciva a trovare un modo per poterlo battere, perché se in quasi tutti i manga basta un power-up per poter uccidere il cattivo di turno, in Shaman King si vede e viene spiegato più volte che anche con tutti i power-up presi dai nostri protagonisti non sono al livello di Hao, il che fa appunto sorgere il problema....Come batterlo?
Proprio questa domanda ha creato una serie di capitoli da tramite che servivano all'autore per pensare a una soluzione, ma che sono stati presi come una crisi di idee da parte dei lettori che quindi hanno cominciato ad abbandonare l'opera.
Anni dopo l'autore ha proposto un finale che pero risulta poco convincente e sicuramente non in linea con le sue idee iniziali.
Un altra cosa molto interessante riguarda proprio i Power-Up, infatti il modo in cui vengono presi dai nostri protagonisti è molto innovativo e creerà un sacco di colpi di scena che faranno rimanere il lettore completamente scioccato.
In sostanza è un manga che consiglio a tutti perché una pietra fondamentale di questo mondo, troverete un manga appassionante, con una storia innovativa e personaggi fantastici il tutto legato da una poetica eccezionale (anche questa causa del suo insuccesso perché poco capita) che rende il manga imperdibile.
"Presto o tardi tutti devono morire, così noi non viviamo per vivere una lunga vita... noi stiamo vivendo proprio per morire."
Siamo nel 1998 ed è proprio in quest'anno che nasce l'opera più famosa di Hiroyuki Takei: Shaman King.
Il folcrore giapponese è qualcosa che è noto quasi ovunque, e quest'opera ne è la prova lampante sotto moltissimi punti di vista, infatti, i fantasmi ne sono protagonisti di ogni pagina. La serie venne pubblicata dalla nota casa editrice Shounen Jump fino al 2004, dove terminò la sua prima edizione.
Shaman King ebbe un enorme successo, ma presto crollò ed assieme a ciò anche i fondi per la continuazione dell'opera che costrinsero l'autore a terminarlo in modo brusco: un finale privo di senso, vuoti inspiegabili e misteri irrisolti hanno segnato l'ira di numerosi fan. E furono proprio i fan nel corso degli anni ad organizzare petizioni, vari club online, siti internet completamente dediti alla continuazione dell'opera.
In tanti sperarono, e finalmente, nel 2008 i fan sembrarono aver trovato pace: nasce la rivisitazione con 16 capitoli aggiuntivi di Shaman King, ovvero il Kanzeban (Perfect Edition). Finalmente vi sarebbe stato un finale degno dell'opera e finalmente l'amaro in bocca sarebbe andato via.
Troppi ignorano tutto ciò che Shaman King dovette affrontare, come appunto le scarse vendite, e del perché nacque questa nuova versione, ma procediamo con ordine:
Yoh Asakura è un giovane studente con problemi a relazionarsi col prossimo proprio perchè vede da sempre i morti, e non essendo mai stato creduto, ha perso ogni briciolo di fiducia verso i vivi. Il suo destino però è diverso, infatti, ricorre l'anno della distruzione del mondo e soltanto lo Shaman King, eletto tramite un torneo di scontri fra sciamani, potrà riportare la pace evitando la catastrofe, così come hanno fatto a turno tutti i Re ogni 500 anni.
Gli sciamani sono persone in grado di interagire col mondo dei morti, e in vari metodi, fra cui anche facendosi possedere da essi: sarà così che Yoh dovrà combattere contro coloro che aspireranno al trono di Re degli Sciamani.
Durante il viaggio cercherà di riscoprire i valori dell'amicizia grazie a dei fedeli compagni, oltre ad ovviamente, a doversi perfezionare sia nel corpo che nell'anima per poter divenire il migliore.
L'opera è composta da 32 volumi originali, e 27 appartenenti al Kanzeban, ove lo stile dell'autore è andato modificandosi da un polo all'altro: se in primis ritroviamo dei capitoli con un tratto infantile, giungeremo al termine della storia ammirando dei corpi estremamente esili, dai volti dettagliati ed eleganti, insomma, vi è un salto di qualità notevole. E' un tratto che si riconosce facilmente, e man mano che l'opera prosegue tutto va perfezionandosi, così come la caratterizzazione dei personaggi che viene ampliata con ampi archi dedicati a quasi tutti i soggetti.
Le copertine della nuova edizione sono molto gradevoli e di ottimo impatto, ma ciò che distrugge le aspettative è l'inizio della lettura: nel suo complesso vi è un enorme sbilanciamento fra le copertine e l'effettivo contenuto iniziale. Ero convinta che vi sarebbero state delle rivisitazioni anche iniziali dedite al tratto, che è palesemente fuori luogo rispetto al disegno finale, eppure non vi fu nessuna modifica, pertanto ne rimasi assai delusa.
L'edizione italiana curata dalla Star Comics è decisamente buona, seppur il prezzo sia alto (5,90€), però nel suo complesso li vale calcolando il formato e il tipo di carta impiegato.
I vecchi lettori della storia vengono catturati grazie alla presenza dell'effettivo finale, che purtroppo non mi ha colpita affatto, anzi, era assolutamente fuori luogo: secondo me, Hiroyuki Takei, si è ritrovato nuovamente con le spalle al muro e non ha concluso l'opera come voleva, bensì, come avrebbero in tanti desiderato che fosse. La storia prende un'altra direzione proprio all'inizio dei 16 capitoli aggiuntivi, ove le azioni dei protagonisti avvengono tutte in modo brusco e frettoloso, insomma, si capisce che è trascorso del tempo e che vi è un distacco totale da ciò che Shaman King era a quello che sarebbe dovuto divenire.
Il capitolo finale del trentaduesimo volume chiamato Le Terme di Funbari fu un tentativo di finale approssimativo, che avrebbe potuto condurre a qualcosa, ma nel 2012 nasce l'ufficiale seguito della saga, ovvero Shaman King Flowers. Finalmente vi sono dei collegamenti, si potrebbe pensare, ma ritengo che vi sia sempre qualche forzatura nascosta dietro a questo progetto, e che sia dettato dal successo o meno, è comunque avvertibile.
La storia in sé risulta molto interessante, grazie ai vari richiami alle leggende e per tutti quei dettagli legati al mondo della mitologia giapponese, inoltre, il ritmo è incalzante e ricco di azione: il lettore desidera conoscere il seguito, e vuole saperne sempre di più.
Quando una serie è ben riuscita ma possiede troppi vuoti incolmabili, purtroppo, genera un forte senso di amarezza, soprattutto quando avrebbe potuto ambire ad alti piani.
Ritengo l'opera un grande successo fino a quando non vi è la conclusione, e purtroppo, in entrambe le versioni, ma ciò non toglie che questo potrebbe valere a seconda dei gusti di ognuno di noi, pertanto, resterà sempre un'opera da consigliare a tutti.
Voto: 8
“Shaman King” è un manga scritto e disegnato da Hiroyuki Takei, dapprima raccolto in 32 tankobon "regolari" e poi in una edizione "Perfect Edition" costituita da 27 volumi. Quest'ultima comprende una dozzina di nuovi capitoli finali, che danno un finale alla storia (l'edizione regolare era stata sospesa per un calo delle vendite).
La storia gira intorno a un ragazzo di nome Yoh Asakura, un tipo molto tranquillo e simpatico ed è uno sciamano, ovvero un umano in grado di usare gli spiriti per combattere, il suo spirito è un samurai morto da 600 anni: Amidamaru.
Nel mondo ogni 500 anni si svolge lo Shaman Fight, un torneo tra gli sciamani più potenti, allo scopo di eleggere lo Shaman King, ovviamente Yoh dovrà prenderne parte.
“Shaman King” pone quindi le basi su una storia abbastanza originale, originale come lo sono i personaggi, che in quei 27 volumi impareremo ad odiare o ad amare, e lo stesso vale per le relazioni che andranno a crearsi durante la storia.
Il tratto del sensei Takei poi è ottimo, soprattutto molto originale, che rende i personaggi ancor più unici.
“Shaman King” è stato un manga che poteva dire molto di più, difatti basti guardare il flashback che racconta il passato della protagonista femminile, quale angoscia, quante emozioni, poi con quella poesia che continuava a ogni fine capitolo.. è stato un momento in cui ho pensato "Takei è un maledetto poeta!". Ma poi l'entusiasmo è morto qualche volume più avanti, la noia fatta manga, stavo per interrompere la lettura, ma fortunatamente si è un minimo ripreso.
Da questo punto di vista la sospensione era quasi giustificata, quasi perché l'edizione regolare conclude il nulla, ma ringraziando la Shueisha, hanno dato la possibilità a Takei di mettere la parola fine a Shaman King.
Il finale, tutto sommato, non grida al miracolo, ma non è neanche pessimo, direi gradevole e certamente migliore del "finale" originale.
A conti fatti Shaman King è un manga che sa catturare, uno shonen a cui un appassionato del genere dovrebbe dare una possibilità.
Il manga è edito da Star Comics in ambo le edizioni, io consiglio vivamente la Perfect Edition, che offre volumi più grandi, pagine a colori e copertine veramente stupende, al prezzo di 5.90€.
La storia gira intorno a un ragazzo di nome Yoh Asakura, un tipo molto tranquillo e simpatico ed è uno sciamano, ovvero un umano in grado di usare gli spiriti per combattere, il suo spirito è un samurai morto da 600 anni: Amidamaru.
Nel mondo ogni 500 anni si svolge lo Shaman Fight, un torneo tra gli sciamani più potenti, allo scopo di eleggere lo Shaman King, ovviamente Yoh dovrà prenderne parte.
“Shaman King” pone quindi le basi su una storia abbastanza originale, originale come lo sono i personaggi, che in quei 27 volumi impareremo ad odiare o ad amare, e lo stesso vale per le relazioni che andranno a crearsi durante la storia.
Il tratto del sensei Takei poi è ottimo, soprattutto molto originale, che rende i personaggi ancor più unici.
“Shaman King” è stato un manga che poteva dire molto di più, difatti basti guardare il flashback che racconta il passato della protagonista femminile, quale angoscia, quante emozioni, poi con quella poesia che continuava a ogni fine capitolo.. è stato un momento in cui ho pensato "Takei è un maledetto poeta!". Ma poi l'entusiasmo è morto qualche volume più avanti, la noia fatta manga, stavo per interrompere la lettura, ma fortunatamente si è un minimo ripreso.
Da questo punto di vista la sospensione era quasi giustificata, quasi perché l'edizione regolare conclude il nulla, ma ringraziando la Shueisha, hanno dato la possibilità a Takei di mettere la parola fine a Shaman King.
Il finale, tutto sommato, non grida al miracolo, ma non è neanche pessimo, direi gradevole e certamente migliore del "finale" originale.
A conti fatti Shaman King è un manga che sa catturare, uno shonen a cui un appassionato del genere dovrebbe dare una possibilità.
Il manga è edito da Star Comics in ambo le edizioni, io consiglio vivamente la Perfect Edition, che offre volumi più grandi, pagine a colori e copertine veramente stupende, al prezzo di 5.90€.
"Shaman King" è composto di 32 volumi, trasformati in 27 grazie alla Perfect Edition. Da Novembre 2010 è in corso la pubblicazione di quest'ultima edita sempre da Star Comics. Il manga è rivisto in ogni sua parte da Hiroyuki Takei, il quale si sarà accorto del finale appioppato a questo shounen meritevole persino di un 9.
Di questo manga possiedo pochi numeri, scelta mirata ad approfondire certi aspetti più di altri (il vero problema fu il budget a mia disposizione). Vi chiederete come faccia a scrivere la recensione se ho solo 8 numeri. Detto fatto: l'ho letto da una mia amica che lo prendeva tutto.
Passiamo alla trama: Yo Asakura, in cui sgorga il sangue di un'antica famiglia di sciamani, è chiamato, assieme a molti altri, a partecipare al cosiddetto "Shaman Fight". Il vincitore diverrà (indovinate?) "Shaman King". Gli sciamani sono coloro i quali oltre a vedere gli spiriti, riescono anche a interagire con essi, utilizzando la loro forza, usando come tramite il loro stesso corpo.
Questa è la cornice di una storia che ha per protagonista maschile un ragazzo che è veramente tranquillo e pacato; è l'opposto di un Rufy di One Piece. Non è un protagonista che di solito si vede in uno shounen e credo che questa sia la vera forza di questo manga.
Io possiedo i numeri 9, 19 e 20, la parte shoujo del manga, ovvero il rapporto fra Yo e Anna, la sua ragazza. Sì, avete capito bene. È davvero una parte molto delicata, la mia preferita. Bisogna leggerla per capirla piena di significati. In questo manga tutti i personaggi hanno una caratterizzazione propria e un loro perché. Sono davvero ben sviluppati, e nel corso del manga sapranno dire di loro. Il tutto è aiutato da uno stile di disegno davvero innovativo ed efficace.
Dov'è il problema? Sta proprio nei numeri finali, li presi dal 28 al 32. Dopo tanti numeri preparatori alla sfida finale contro il nemico comune, Hao, come dire... faccio spoiler? Diciamo che eviterei, ma v'inciterei a prendere la Perfect Edition per dare una risposta di senso compiuto. Ragion per cui consiglio questo shounen (Perfect Edition) a tutti gli amanti di questo genere.
Detto ciò, non vedo l'ora di leggere il vero finale (che ovviamente acquisterò) così da ricredermi spudoratamente sul mio voto, che è 7.
Di questo manga possiedo pochi numeri, scelta mirata ad approfondire certi aspetti più di altri (il vero problema fu il budget a mia disposizione). Vi chiederete come faccia a scrivere la recensione se ho solo 8 numeri. Detto fatto: l'ho letto da una mia amica che lo prendeva tutto.
Passiamo alla trama: Yo Asakura, in cui sgorga il sangue di un'antica famiglia di sciamani, è chiamato, assieme a molti altri, a partecipare al cosiddetto "Shaman Fight". Il vincitore diverrà (indovinate?) "Shaman King". Gli sciamani sono coloro i quali oltre a vedere gli spiriti, riescono anche a interagire con essi, utilizzando la loro forza, usando come tramite il loro stesso corpo.
Questa è la cornice di una storia che ha per protagonista maschile un ragazzo che è veramente tranquillo e pacato; è l'opposto di un Rufy di One Piece. Non è un protagonista che di solito si vede in uno shounen e credo che questa sia la vera forza di questo manga.
Io possiedo i numeri 9, 19 e 20, la parte shoujo del manga, ovvero il rapporto fra Yo e Anna, la sua ragazza. Sì, avete capito bene. È davvero una parte molto delicata, la mia preferita. Bisogna leggerla per capirla piena di significati. In questo manga tutti i personaggi hanno una caratterizzazione propria e un loro perché. Sono davvero ben sviluppati, e nel corso del manga sapranno dire di loro. Il tutto è aiutato da uno stile di disegno davvero innovativo ed efficace.
Dov'è il problema? Sta proprio nei numeri finali, li presi dal 28 al 32. Dopo tanti numeri preparatori alla sfida finale contro il nemico comune, Hao, come dire... faccio spoiler? Diciamo che eviterei, ma v'inciterei a prendere la Perfect Edition per dare una risposta di senso compiuto. Ragion per cui consiglio questo shounen (Perfect Edition) a tutti gli amanti di questo genere.
Detto ciò, non vedo l'ora di leggere il vero finale (che ovviamente acquisterò) così da ricredermi spudoratamente sul mio voto, che è 7.
Quello che sarebbe potuto essere Shaman King, non è dato a sapersi.
Quello che è stato Shaman King, purtroppo, è un manga dal potenziale illimitato ma solamente accennato, iniziato con grandi aspettative e finito storpio, monco di un finale che non sarebbe stato da arroganti pretendere e arrivato solo in un secondo momento, quando il danno era già stato fatto.
La colpa può essere senz'altro del buon Hiroyuki Takei, autore dal talento cristallino non sempre in grado di gestirlo al meglio nell'intera durata di un manga, ma è anche e soprattutto della solita Shueisha, che complice un calo del gradimento del manga, prima abbandona l'autore a se stesso per concentrare i proprio sforzi pubblicitari su altro, e poi cancella la serie da un giorno all'altro quando i suddetti sforzi di marketing avevano prodotto dei titoli talmente interessanti da non potersi più permettere di conservare un posto per il povero Hiro, che, sedotto e abbandonato, è stato rimandato a casa.
Shaman King è un manga che parte forte, ha quel qualcosa di originale che colpisce subito, a partire dalla grafica: il chara design è stupendo pur nella sua stranezza, l'uso del deformed è simpatico e i personaggi sono tutti graficamente accattivanti. Il tratto di Takei si evolve col passare dei numeri, diventando sempre meno buffo e sempre più serio, ma mantenendo inalterata la qualità e l'originalità. Tutto il manga, dal punto di vista grafico, è ottimo, ma sono forse troppo di parte per poterlo giudicare serenamente.
Anche il soggetto di base, ovvero gli sciamani, è senz'altro originalissimo. Il contesto che ne deriva, con tutto il bagaglio di leggende, mitologie, culture che si confrontano e ambientazioni nostalgiche è senz'altro affascinante, oltre ad essere funzionale sotto altri aspetti: gli sciamani infatti hanno l'abilità di evocare gli spiriti, quindi non saranno loro in prima persona a combattere, ma combatteranno tramite spiriti che li possederanno o possederanno oggetti che li renderanno quindi utilizzabili come armi.
Non si vede proprio tutti i giorni una meccanica simile, e anche se andando indietro di qualche anno si trova un manga a cui il buon Takei potrebbe essersi ispirato, la cosa non distrugge più di tanto il meccanismo di power-up che l'autore imbastisce e farà evolvere discretamente bene per tutta la durata del manga.
La struttura con cui si sviluppa Shaman King poi è fresca, pur essendoci proposta la solita carrellata di personaggi nella fase iniziale, le storia non procede in maniera schematica, ma lascia spazio ad avvenimenti, colpi di scena, fasi di power-up e tanti flashback, a mio avviso vero punto di forza del manga. È proprio in quei frangenti, infatti, che Takei ci regala le sue prestazione migliori da sceneggiatore, svelandoci cose che non sospettavamo e che si incastrano perfettamente con il seguito, ma soprattutto regalandoci tante belle storie, alcune delle quali sono rimaste nel mio cuore.
C'è in particolare un flashback che ricordo in maniera indelebile, che riguarda il passato, tragico, della protagonista femminile del manga. Non sono più di due volumi, ma la poesia di quei capitoli, le emozioni tristi e di angoscia, ma allo stesso tempo di puro romanticismo che trasudano da quelle pagine, mi hanno fatto adorare in maniera incondizionata questo manga, oltre ad avermi convinto che Takei in un altro contesto avrebbe potuto fare ben altro, perché è autore molto meno banale di quello che sembra e che trasmette nel resto della sua sfortunata produzione.
Certo, Shaman King ha anche i suoi punti morti, che alla fine della fiera sono stati molto più decisivi dei punti di massimo splendore, portandolo inesorabilmente al drop.
Pur potendo muovere una critica al pubblico giapponese, sicuramente non propenso ad aspettare un autore impelagato in una fase difficile, c'è anche da dire che i punti morti di Shaman King sono veramente morti, e ci parlano senza mezzi termini del "nulla", in una fase della storia che doveva teoricamente ingranare la quinta e portarci dritti dritti alla fase finale di quello che sarebbe stato, a quel punto, un manga eccezionale, e invece si ferma e mette le quattro frecce per aspettare un'ispirazione che, a quanto pare, non si decideva ad arrivare.
E l'idea è proprio quella: un manga con uno dei cattivi più forti della storia, che dalla sua prima apparizione, come in nessun altro caso, dà l'idea di non poter essere battuto nemmeno con tutti i power-up del mondo, prosegue capitolo per capitolo confermandoci sempre più questa tesi, invece di cercare di smontarla o di fornirci un qualche punto debole.
Si arriva quindi ad un certo punto a pretendere di capire come i nostri eroi potranno saltarci fuori, e qui purtroppo Takei sembra saperne quanto noi.
Il pubblico, purtroppo, sembra accorgersene prima di lui.
È la fine di Shaman King.
Ed è un peccato, perché in un manga come questo, anche e soprattutto i personaggi funzionavano benissimo.
Abbiamo, ad esempio, uno tra i protagonisti più originali degli ultimi vent'anni: svogliato, tremendamente tranquillo. rilassato e sfacciatamente positivo anche quando la situazione volge al peggio, per nulla smanioso di rubare la scena al prossimo e, concediamoglielo, anche generoso come la regola vuole. A parole però, non credo che sia descrivibile il carattere di Yoh Asakura, che si troverà immerso in un universo di personaggi originali e sfaccettati, a partire dalla sua ragazza Anna, altro vero cardine del manga e altra personalità brillante, passando poi per lo strambo Ryu, che fino all'ultimo si fatica a reputare un personaggio serio e con una sua utilità, per lo stereotipatissimo Ren, Vegeta di turno usato per mettere in risalto Yoh, e da tanti altri soggetti dal carattere forte.
In conclusione, consiglio comunque a tutti gli amanti dello shonen di dare una possibilità a Shaman King, soprattutto ora che anche in Italia abbiamo la versione definitiva del manga, che presenta finalmente un vero finale capace in qualche modo di mettere un punto vero alla storia. Non sappiamo se questo sarebbe stato il vero finale che Takei avrebbe ideato con un po' più di tempo a sua disposizione all'epoca della serializzazione su rivista, ma questo passa in convento e siccome tutto sommato è meno peggio del previsto, accontentarsi è l'unica cosa che possiamo fare.
Il manga comunque, a fronte di alcune zone d'ombra piuttosto importanti, saprà regalarvi anche tantissime cose molto positive.
Quello che è stato Shaman King, purtroppo, è un manga dal potenziale illimitato ma solamente accennato, iniziato con grandi aspettative e finito storpio, monco di un finale che non sarebbe stato da arroganti pretendere e arrivato solo in un secondo momento, quando il danno era già stato fatto.
La colpa può essere senz'altro del buon Hiroyuki Takei, autore dal talento cristallino non sempre in grado di gestirlo al meglio nell'intera durata di un manga, ma è anche e soprattutto della solita Shueisha, che complice un calo del gradimento del manga, prima abbandona l'autore a se stesso per concentrare i proprio sforzi pubblicitari su altro, e poi cancella la serie da un giorno all'altro quando i suddetti sforzi di marketing avevano prodotto dei titoli talmente interessanti da non potersi più permettere di conservare un posto per il povero Hiro, che, sedotto e abbandonato, è stato rimandato a casa.
Shaman King è un manga che parte forte, ha quel qualcosa di originale che colpisce subito, a partire dalla grafica: il chara design è stupendo pur nella sua stranezza, l'uso del deformed è simpatico e i personaggi sono tutti graficamente accattivanti. Il tratto di Takei si evolve col passare dei numeri, diventando sempre meno buffo e sempre più serio, ma mantenendo inalterata la qualità e l'originalità. Tutto il manga, dal punto di vista grafico, è ottimo, ma sono forse troppo di parte per poterlo giudicare serenamente.
Anche il soggetto di base, ovvero gli sciamani, è senz'altro originalissimo. Il contesto che ne deriva, con tutto il bagaglio di leggende, mitologie, culture che si confrontano e ambientazioni nostalgiche è senz'altro affascinante, oltre ad essere funzionale sotto altri aspetti: gli sciamani infatti hanno l'abilità di evocare gli spiriti, quindi non saranno loro in prima persona a combattere, ma combatteranno tramite spiriti che li possederanno o possederanno oggetti che li renderanno quindi utilizzabili come armi.
Non si vede proprio tutti i giorni una meccanica simile, e anche se andando indietro di qualche anno si trova un manga a cui il buon Takei potrebbe essersi ispirato, la cosa non distrugge più di tanto il meccanismo di power-up che l'autore imbastisce e farà evolvere discretamente bene per tutta la durata del manga.
La struttura con cui si sviluppa Shaman King poi è fresca, pur essendoci proposta la solita carrellata di personaggi nella fase iniziale, le storia non procede in maniera schematica, ma lascia spazio ad avvenimenti, colpi di scena, fasi di power-up e tanti flashback, a mio avviso vero punto di forza del manga. È proprio in quei frangenti, infatti, che Takei ci regala le sue prestazione migliori da sceneggiatore, svelandoci cose che non sospettavamo e che si incastrano perfettamente con il seguito, ma soprattutto regalandoci tante belle storie, alcune delle quali sono rimaste nel mio cuore.
C'è in particolare un flashback che ricordo in maniera indelebile, che riguarda il passato, tragico, della protagonista femminile del manga. Non sono più di due volumi, ma la poesia di quei capitoli, le emozioni tristi e di angoscia, ma allo stesso tempo di puro romanticismo che trasudano da quelle pagine, mi hanno fatto adorare in maniera incondizionata questo manga, oltre ad avermi convinto che Takei in un altro contesto avrebbe potuto fare ben altro, perché è autore molto meno banale di quello che sembra e che trasmette nel resto della sua sfortunata produzione.
Certo, Shaman King ha anche i suoi punti morti, che alla fine della fiera sono stati molto più decisivi dei punti di massimo splendore, portandolo inesorabilmente al drop.
Pur potendo muovere una critica al pubblico giapponese, sicuramente non propenso ad aspettare un autore impelagato in una fase difficile, c'è anche da dire che i punti morti di Shaman King sono veramente morti, e ci parlano senza mezzi termini del "nulla", in una fase della storia che doveva teoricamente ingranare la quinta e portarci dritti dritti alla fase finale di quello che sarebbe stato, a quel punto, un manga eccezionale, e invece si ferma e mette le quattro frecce per aspettare un'ispirazione che, a quanto pare, non si decideva ad arrivare.
E l'idea è proprio quella: un manga con uno dei cattivi più forti della storia, che dalla sua prima apparizione, come in nessun altro caso, dà l'idea di non poter essere battuto nemmeno con tutti i power-up del mondo, prosegue capitolo per capitolo confermandoci sempre più questa tesi, invece di cercare di smontarla o di fornirci un qualche punto debole.
Si arriva quindi ad un certo punto a pretendere di capire come i nostri eroi potranno saltarci fuori, e qui purtroppo Takei sembra saperne quanto noi.
Il pubblico, purtroppo, sembra accorgersene prima di lui.
È la fine di Shaman King.
Ed è un peccato, perché in un manga come questo, anche e soprattutto i personaggi funzionavano benissimo.
Abbiamo, ad esempio, uno tra i protagonisti più originali degli ultimi vent'anni: svogliato, tremendamente tranquillo. rilassato e sfacciatamente positivo anche quando la situazione volge al peggio, per nulla smanioso di rubare la scena al prossimo e, concediamoglielo, anche generoso come la regola vuole. A parole però, non credo che sia descrivibile il carattere di Yoh Asakura, che si troverà immerso in un universo di personaggi originali e sfaccettati, a partire dalla sua ragazza Anna, altro vero cardine del manga e altra personalità brillante, passando poi per lo strambo Ryu, che fino all'ultimo si fatica a reputare un personaggio serio e con una sua utilità, per lo stereotipatissimo Ren, Vegeta di turno usato per mettere in risalto Yoh, e da tanti altri soggetti dal carattere forte.
In conclusione, consiglio comunque a tutti gli amanti dello shonen di dare una possibilità a Shaman King, soprattutto ora che anche in Italia abbiamo la versione definitiva del manga, che presenta finalmente un vero finale capace in qualche modo di mettere un punto vero alla storia. Non sappiamo se questo sarebbe stato il vero finale che Takei avrebbe ideato con un po' più di tempo a sua disposizione all'epoca della serializzazione su rivista, ma questo passa in convento e siccome tutto sommato è meno peggio del previsto, accontentarsi è l'unica cosa che possiamo fare.
Il manga comunque, a fronte di alcune zone d'ombra piuttosto importanti, saprà regalarvi anche tantissime cose molto positive.
Media di voti davvero troppo bassa per quello che è a mio avviso uno dei migliori shonen di sempre. Shaman king è uno dei pochi manga che danno la sensazione di leggere qualcosa di fresco, che non sa di già visto, anche se l'"ispirazione" che trae da altri capolavori come ad esempio Jojo è evidente. La storia di Yoh e compagni è davvero avvincente, ricca di tanta azione e combattimento, ma anche di sentimenti e con un'ottima caratterizzazione e introspezione dei personaggi, a mio parere il vero punto forte del manga. Bellissime aspirazioni e motivazioni di ognuno dei personaggi, e ancora migliori i legami che stringono tra loro, bellissimi i rapporti tra gli sciamani e i propri spiriti, e il loro rapportarsi alla vita e al mondo che li circonda. Tutti questi caratteri e questi rapporti si evolveranno e cambieranno col tempo, a volte anche in maniera radicale.
Il tratto di Hiroyuki Takei è davvero fantastico e riconoscibilissimo e il modo in cui gioca con le tavole, le inquadrature e i personaggi al loro interno è davvero qualcosa di eccezionale. La Star Comics ci propone poi due edizioni, quella tradizionale da edicola e una recente perfect edition, che non è una semplice ristampa in un nuovo formato e con pagine a colori, ma una vera e propria riedizione, con dettagli nuovi, intere tavole completamente ridisegnate dall'autore, retini e sfumature migliori, che ci mostrano anche la maturità artistica raggiunta oggi dal sensei Takei. In più questa edizione avrà sedici capitoli aggiuntivi che costituiranno il finale inedito dell'opera, rimasta incompleta nella sua precedente edizione.
Che altro dire? Io vi consiglio con tutto il cuore di recuperare e leggere quello che, secondo me, è uno dei più sottovalutati ma anche dei più bei manga, shonen e non, di sempre.
Il tratto di Hiroyuki Takei è davvero fantastico e riconoscibilissimo e il modo in cui gioca con le tavole, le inquadrature e i personaggi al loro interno è davvero qualcosa di eccezionale. La Star Comics ci propone poi due edizioni, quella tradizionale da edicola e una recente perfect edition, che non è una semplice ristampa in un nuovo formato e con pagine a colori, ma una vera e propria riedizione, con dettagli nuovi, intere tavole completamente ridisegnate dall'autore, retini e sfumature migliori, che ci mostrano anche la maturità artistica raggiunta oggi dal sensei Takei. In più questa edizione avrà sedici capitoli aggiuntivi che costituiranno il finale inedito dell'opera, rimasta incompleta nella sua precedente edizione.
Che altro dire? Io vi consiglio con tutto il cuore di recuperare e leggere quello che, secondo me, è uno dei più sottovalutati ma anche dei più bei manga, shonen e non, di sempre.
Premetto che ho incominciato a leggere questo manga su consiglio di una persona di fiducia e che ho acquistato la Perfect Edition.
Ora, veniamo al dunque. Intanto, Shaman King è ispirato evidentemente da "Le Bizzarre Avventure di Jojo", ma a parte questo sembra essere un'opera che ha la sua originalità, specialmente nello stile di disegno (anche se lo trovo un po' infantile come tratto).
In questo manga, vedrete shamani che controllano spiriti di persone decedute, non è cosa di tutti i giorni. Però, mi aspettavo di più da questo manga.
I primi 3 numeri sono noiosi, escluso il primo che si salva giusto nella seconda metà (la prima parte e ricolma di storie auto-conclusive). Si fa fatica a leggere, o almeno io ci ho messo tanto (specialmente il numero 3, un vero peso). Non so, non mi ha detto nulla, a tal punto che ho deciso di interrompere la serie con il terzo volume.
Se volete leggerlo, aspettatevi un inizio non brillante, forse crescerà in seguito da come dicono molti ma io non c'è l'ho fatta a seguirlo oltre.
Le buone idee ci sono, ma vi consiglio di acquistare la Perfect Edition che conterà il finale inedito della serie. Non solo! Ci saranno anche pagine a colori e schede dei personaggi.
Un'ultima cosa: fate attenzione! Prima di buttarvi sull'acquisto, valutate bene se vale la pena leggere questo titolo, informatevi e capite se vi piace, altrimenti lasciatelo pure dove sta, ossia in fumetteria.
Ora, veniamo al dunque. Intanto, Shaman King è ispirato evidentemente da "Le Bizzarre Avventure di Jojo", ma a parte questo sembra essere un'opera che ha la sua originalità, specialmente nello stile di disegno (anche se lo trovo un po' infantile come tratto).
In questo manga, vedrete shamani che controllano spiriti di persone decedute, non è cosa di tutti i giorni. Però, mi aspettavo di più da questo manga.
I primi 3 numeri sono noiosi, escluso il primo che si salva giusto nella seconda metà (la prima parte e ricolma di storie auto-conclusive). Si fa fatica a leggere, o almeno io ci ho messo tanto (specialmente il numero 3, un vero peso). Non so, non mi ha detto nulla, a tal punto che ho deciso di interrompere la serie con il terzo volume.
Se volete leggerlo, aspettatevi un inizio non brillante, forse crescerà in seguito da come dicono molti ma io non c'è l'ho fatta a seguirlo oltre.
Le buone idee ci sono, ma vi consiglio di acquistare la Perfect Edition che conterà il finale inedito della serie. Non solo! Ci saranno anche pagine a colori e schede dei personaggi.
Un'ultima cosa: fate attenzione! Prima di buttarvi sull'acquisto, valutate bene se vale la pena leggere questo titolo, informatevi e capite se vi piace, altrimenti lasciatelo pure dove sta, ossia in fumetteria.
Una bella storia, ho apprezzato l'anime anni fa, ed ora sto godendomi con piacere il manga. Non ho letto molti shonen, ma ho apprezzato molto la spettacolarità dei combattimenti di Shaman King, quegli spiriti mastodontici infusi nelle armi, nemici con tecniche sempre nuove e interessanti. Inoltre, noto che il manga contiene scene raccapriccianti che nell'anime erano assenti, come ad esempio gabbie toraciche aperte, corpi impalati, nemici che si strappano il femore per sostituirlo, nonché volgarità gratuita come uno spirito di procione con la capacità di ingrossare i propri testicoli. Ma partiamo dal principio.
La trama parla di Yoh Asakura, un ragazzo spensierato e pigro con la capacità di vedere gli spiriti. Praticamente, è uno sciamano, ed utilizza gli spiriti dei defunti per combattere. Dopo alcune storie per presentare i personaggi e qualche sottotrama filler, veniamo a sapere che ogni 500 anni viene organizzato un torneo tra sciamani, il cui vincitore avrà l'onore di fondersi col Grande Spirito (quello degli indiani d'America) e comandare sul mondo. Al torneo partecipano sia persone buone che cattive, nonostante secondo Yoh tutti coloro che riescono a vedere gli spiriti sono di animo buono. Conosceremo quindi una gran varietà di avversari, tra cui vampiri, necromanti, rabdomanti, Onmyoji, Shugenja e ovviamente tanti sciamani dai poteri e dalle storie più diversificate. Anche gli spiriti degli sciamani non sono semplici fantasmi, ma possono anche essere spiriti della natura, fate, o entità soprannaturali.
Consiglio la lettura a tutti, specialmente ora che c'è la riedizione completamente ridisegnata, con la storia allungata ed un finale decente (che come tutti sanno, era stato lasciato in sospeso nella prima edizione).
La trama parla di Yoh Asakura, un ragazzo spensierato e pigro con la capacità di vedere gli spiriti. Praticamente, è uno sciamano, ed utilizza gli spiriti dei defunti per combattere. Dopo alcune storie per presentare i personaggi e qualche sottotrama filler, veniamo a sapere che ogni 500 anni viene organizzato un torneo tra sciamani, il cui vincitore avrà l'onore di fondersi col Grande Spirito (quello degli indiani d'America) e comandare sul mondo. Al torneo partecipano sia persone buone che cattive, nonostante secondo Yoh tutti coloro che riescono a vedere gli spiriti sono di animo buono. Conosceremo quindi una gran varietà di avversari, tra cui vampiri, necromanti, rabdomanti, Onmyoji, Shugenja e ovviamente tanti sciamani dai poteri e dalle storie più diversificate. Anche gli spiriti degli sciamani non sono semplici fantasmi, ma possono anche essere spiriti della natura, fate, o entità soprannaturali.
Consiglio la lettura a tutti, specialmente ora che c'è la riedizione completamente ridisegnata, con la storia allungata ed un finale decente (che come tutti sanno, era stato lasciato in sospeso nella prima edizione).
Dopo essermi strafatto di Dragon Ball, nel lontano 2004, mi serviva qualcosa che mi avvicinasse di più al Giappone e ai manga stessi. Shaman King è stato il mio inizio, quel qualcosa che mi ha fatto adorare i manga e la cultura giapponese originale, grazie al disegno ben fatto e dettagliato, la profondità di tutti i personaggi più importanti e alle citazioni alla cultura popolare non solo del Giappone, ma di molti altri paesi.
La storia di per sé all'inizio può sembrare un po' trita e ritrita, ma col passare del tempo acquista, insieme ai personaggi, una certa profondità e importanza. Una cosa che mi ha sempre affascinato è il comportamento del protagonista principale, Yoh Asakura, sempre pronto ad aiutare tutti, perfino i suoi nemici, infatti negli ultimi numeri del manga aveva intenzione di "salvare" da se stesso anche suo fratello gemello Hao, e come è finita purtroppo non ci è dato saperlo, almeno finché la ristampa in versione definitiva arriverà dove sono arrivato io con la trama.
Il disegno è fantastico, e continua ad aumentare la sua bellezza e i suoi dettagli piano piano, ad ogni numero che passa; stessa cosa per il chara design, all'inizio su uno stile molto "spiritico", per poi passare a cosa più complesse e belle da vedere. Ogni personaggio principale ha una trama di fondo che spesso viene esplorata o ampliata durante la storia, rendendolo parte integrante dell'universo della trama.
Adesso ci basta solo aspettare di sapere come finirà lo Shaman Fight. Hao sarà il nuovo Shaman King?
La storia di per sé all'inizio può sembrare un po' trita e ritrita, ma col passare del tempo acquista, insieme ai personaggi, una certa profondità e importanza. Una cosa che mi ha sempre affascinato è il comportamento del protagonista principale, Yoh Asakura, sempre pronto ad aiutare tutti, perfino i suoi nemici, infatti negli ultimi numeri del manga aveva intenzione di "salvare" da se stesso anche suo fratello gemello Hao, e come è finita purtroppo non ci è dato saperlo, almeno finché la ristampa in versione definitiva arriverà dove sono arrivato io con la trama.
Il disegno è fantastico, e continua ad aumentare la sua bellezza e i suoi dettagli piano piano, ad ogni numero che passa; stessa cosa per il chara design, all'inizio su uno stile molto "spiritico", per poi passare a cosa più complesse e belle da vedere. Ogni personaggio principale ha una trama di fondo che spesso viene esplorata o ampliata durante la storia, rendendolo parte integrante dell'universo della trama.
Adesso ci basta solo aspettare di sapere come finirà lo Shaman Fight. Hao sarà il nuovo Shaman King?
Sconsiglio a tutti la lettura di questo manga. Potrei concludere qui la mia recensione, ma ora andrò a scrivere e spiegare i motivi per cui non lo consiglio, e ad elencare i pochi punti di forza che questa serie comunque possiede.
Partirei dalle varie caratteristiche positive, che sono purtroppo minori di quelle negative. Se analizziamo la trama, gli aspetti positivi sono pochi, infatti la storia principale non è male, ma di certo non è nulla di speciale e mai visto. Infatti, questo manga, Shaman King, racconta di un giovane ragazzo, Yoh Asakura, protagonista dell’opera, che è in grado di richiamare e controllare gli spiriti. Nel mondo di Shaman King, chi è capace di fare questo è uno sciamano, e gli spiriti vengono richiamati attraverso vari tipi di oggetti, ed hanno tutti una propria personalità e delle proprie abilità. Yoh, tramite una spada, evoca Amidamaru, lo spirito di un abile samurai che lo aiuterà molto nei vari incontri, in particolare durante il torneo dello Shaman Fight, dove il vincitore sarà proclamato Shaman King, cioè re degli sciamani.
L’aspetto più positivo di tutta l’opera sono secondo me i disegni. Hiroyuki Takei, autore del manga, rappresenta molto bene i personaggi da lui creati, caratterizzandoli in modo dettagliato nel design, e i combattimenti, a differenza di altri manga del genere, sono abbastanza ordinati nello stile grafico.
Il più grande, e forse, ora che ci penso, unico vero e proprio difetto di questa serie, è il non finale. Questo è stato anche il motivo che mi ha spinto a lasciare in corso l’acquisto di questo manga, esattamente al decimo volume, proprio dopo esser venuto a conoscenza del mancato finale. Un vero peccato, perché con un finale degno del resto della storia, si sarebbe potuto realizzare davvero una buona serie. C’è da dire però che è da poco partita una nuova edizione, nel formato della Perfect Edition, che come di consueto per questo tipo di edizione, conterrà le varie pagine a colori, e soprattutto il finale, precedentemente non pubblicato.
Consiglio dunque solo questa nuova edizione, e non di fare come ho invece purtroppo fatto io, cioè cominciare a recuperare la vecchia edizione, per poi venire a conoscenza del mancato finale.
Partirei dalle varie caratteristiche positive, che sono purtroppo minori di quelle negative. Se analizziamo la trama, gli aspetti positivi sono pochi, infatti la storia principale non è male, ma di certo non è nulla di speciale e mai visto. Infatti, questo manga, Shaman King, racconta di un giovane ragazzo, Yoh Asakura, protagonista dell’opera, che è in grado di richiamare e controllare gli spiriti. Nel mondo di Shaman King, chi è capace di fare questo è uno sciamano, e gli spiriti vengono richiamati attraverso vari tipi di oggetti, ed hanno tutti una propria personalità e delle proprie abilità. Yoh, tramite una spada, evoca Amidamaru, lo spirito di un abile samurai che lo aiuterà molto nei vari incontri, in particolare durante il torneo dello Shaman Fight, dove il vincitore sarà proclamato Shaman King, cioè re degli sciamani.
L’aspetto più positivo di tutta l’opera sono secondo me i disegni. Hiroyuki Takei, autore del manga, rappresenta molto bene i personaggi da lui creati, caratterizzandoli in modo dettagliato nel design, e i combattimenti, a differenza di altri manga del genere, sono abbastanza ordinati nello stile grafico.
Il più grande, e forse, ora che ci penso, unico vero e proprio difetto di questa serie, è il non finale. Questo è stato anche il motivo che mi ha spinto a lasciare in corso l’acquisto di questo manga, esattamente al decimo volume, proprio dopo esser venuto a conoscenza del mancato finale. Un vero peccato, perché con un finale degno del resto della storia, si sarebbe potuto realizzare davvero una buona serie. C’è da dire però che è da poco partita una nuova edizione, nel formato della Perfect Edition, che come di consueto per questo tipo di edizione, conterrà le varie pagine a colori, e soprattutto il finale, precedentemente non pubblicato.
Consiglio dunque solo questa nuova edizione, e non di fare come ho invece purtroppo fatto io, cioè cominciare a recuperare la vecchia edizione, per poi venire a conoscenza del mancato finale.
Quando nel manuale dei manga cercate la voce: "Roviniamo un manga decente", troverete sicuramente la cover della copertina di Shaman King.
Ma andiamo per ordine. Shaman King è nel genere dei tipici shonen di combattimento, quelli alla Naruto per intenderci; niente di originale sin dal principio, ma ha nel suo punto di forza una serie di personaggi davvero carismatici, quindi un buon cast.
In questo tipo di manga il cast è importantissimo, visto che da loro dipende tutto, anche i combattimenti, che qui risultano sempre diversi.
La trovata delle armi che si trasformano in spiriti o viceversa farà scuola in manga che ora sembrano avere molto successo (uno su tutti: Soul Eater) e, importante, le tecniche di combattimento dei diversi sciamani risultano davvero eterogenee.
Ma dove sta la fregatura allora (perché di fregatura si tratta)?
La fregatura sta nei volumi finali
<b>[Attenzione, spoiler!]</b>
in cui, dopo aver pompato alla grande l'attesa per un finale come si deve, in cui Yo Asakura e i suoi amici avrebbero dovuto affrontare il grande nemico finale (Hao), apparso sempre dotato di una potenza inarrivabile... stop, il manga si conclude senza un finale, senza una motivazione... il grande nemico da battere viene visto quasi come una principessa da salvare.Inconcepibile!
<b>[Fine spoiler.]</b>
Sono rimasto così da schifo per questo finale da aver messo nel dimenticatoio tutti i volumi precedenti.
Ora pare ci sia una perfect edition con tanto di finale riscritto, ma io da questo autore non mi aspetto più nulla, succede anche ad altri di avere il manga concluso anticipatamente dagli editori ma in genere riescono sempre a creare dei finali più credibili.
Quindi boccio senza riserve questo manga, anche negli shonen di combattimento c'è materiale molto più interessante.
Ma andiamo per ordine. Shaman King è nel genere dei tipici shonen di combattimento, quelli alla Naruto per intenderci; niente di originale sin dal principio, ma ha nel suo punto di forza una serie di personaggi davvero carismatici, quindi un buon cast.
In questo tipo di manga il cast è importantissimo, visto che da loro dipende tutto, anche i combattimenti, che qui risultano sempre diversi.
La trovata delle armi che si trasformano in spiriti o viceversa farà scuola in manga che ora sembrano avere molto successo (uno su tutti: Soul Eater) e, importante, le tecniche di combattimento dei diversi sciamani risultano davvero eterogenee.
Ma dove sta la fregatura allora (perché di fregatura si tratta)?
La fregatura sta nei volumi finali
<b>[Attenzione, spoiler!]</b>
in cui, dopo aver pompato alla grande l'attesa per un finale come si deve, in cui Yo Asakura e i suoi amici avrebbero dovuto affrontare il grande nemico finale (Hao), apparso sempre dotato di una potenza inarrivabile... stop, il manga si conclude senza un finale, senza una motivazione... il grande nemico da battere viene visto quasi come una principessa da salvare.Inconcepibile!
<b>[Fine spoiler.]</b>
Sono rimasto così da schifo per questo finale da aver messo nel dimenticatoio tutti i volumi precedenti.
Ora pare ci sia una perfect edition con tanto di finale riscritto, ma io da questo autore non mi aspetto più nulla, succede anche ad altri di avere il manga concluso anticipatamente dagli editori ma in genere riescono sempre a creare dei finali più credibili.
Quindi boccio senza riserve questo manga, anche negli shonen di combattimento c'è materiale molto più interessante.
Yoh Asakura è un ragazzo molto pigro e molto alla "Happy go Lucky", ostinato a pensare sempre bene di tutto e di tutti e convinto che ognuno di noi abbia un lato positivo. Sarebbe una cosa positiva se lui non fosse uno sciamano che, per sua sventura, non solo dovrà partecipare allo Shaman Fight - il torneo attraverso il quale si determinerà il nuovo Re degli Sciamani incaricato di evitare l'apocalisse- torneo durante il quale non puoi essere troppo ingenuo, ma dovrà anche impedire al suo malvagio fratello gemello di sterminare la razza umana.
Considerando il suo carattere mi pare scontato dire che di amici al suo fianco ne avrà molti, ma quando il furyoku - il potere spirituale di uno shamano - di lui e tutti i suoi amici messi insieme non basterà nemmeno ad eguagliare il potere di Hao, beh, le prospettive non si riveleranno delle più rosee.
Shaman King è da sempre il mio anime e manga preferito:
bella storia, bei disegni, colpi di scena, storie di amicizia. Il tutto accompagnato ovviamente dal dovuto fantasy e dalla dovuta avventura e, per alleggerire il tutto, il maestro Takei alleggerisce il tutto con quel suo humor particolare ed una storia d'amore appena accennata.
Io ho comprato questo fumetto in blocco e vi garantisco che sono stata 3 giorni chiusa in casa per leggerlo tutto, non riuscivo a scollarmene, è troppo bello.
La trama è avvincente, spiritosa e interessante allo stesso tempo, con personaggi unici come Faust, chiromante un po' pazzo (giusto un pochino eh...) che porta lo scheletro di sua moglie defunta nella giacca ed è proprio per riportarla in vita e poter stare con lei che partecipa allo Shaman Fight.
Oppure Anna, la mia personale preferita (vedi nome), fidanzata di Yoh che per quanto possa essere dura, fredda, glaciale, ha anche una parte tenera in fondo (anche se, pensando alla parte in cui si racconta come lei e Yoh si sono incontrati, preferisco quella glaciale che ti schiaffeggia se osi sfiorarla); anche i numeri 19-20, dove si racconta appunto come lei e Yoh si sono incontrati, sono veramente belli, ma per la storia in sé.
Da citare anche Hao e Yoh, gemelli tanto simili, tanto diversi e al contempo nuovamente simili. Entrambi isolati per la loro diversità, ma affrontano la situazione in due maniere completamente diverse.
Non mi dilungo sui personaggi che odio, come Tamao, o altra gente assolutamente inutile al fine del manga, magari sviluppati meglio sarebbero potuti essere dei bei personaggi.
Adorabile tra le altre cose è quella sensibilità che solo gli orientali hanno e che riesci chiaramente a scorgere.
Questo manga non ha preso 10 da parte mia per il finale: è pietoso, non è nemmeno un finale.
Peccato perché se quella non fosse stata la fine, ma una tappa nell'avventura di Yoh e co. sarebbe stato da 10.
A Novembre la Star Comics ripubblicherà SK con il finale riscritto, speriamo in bene.
In conclusione un ottimo manga, peccato per il finale.
Considerando il suo carattere mi pare scontato dire che di amici al suo fianco ne avrà molti, ma quando il furyoku - il potere spirituale di uno shamano - di lui e tutti i suoi amici messi insieme non basterà nemmeno ad eguagliare il potere di Hao, beh, le prospettive non si riveleranno delle più rosee.
Shaman King è da sempre il mio anime e manga preferito:
bella storia, bei disegni, colpi di scena, storie di amicizia. Il tutto accompagnato ovviamente dal dovuto fantasy e dalla dovuta avventura e, per alleggerire il tutto, il maestro Takei alleggerisce il tutto con quel suo humor particolare ed una storia d'amore appena accennata.
Io ho comprato questo fumetto in blocco e vi garantisco che sono stata 3 giorni chiusa in casa per leggerlo tutto, non riuscivo a scollarmene, è troppo bello.
La trama è avvincente, spiritosa e interessante allo stesso tempo, con personaggi unici come Faust, chiromante un po' pazzo (giusto un pochino eh...) che porta lo scheletro di sua moglie defunta nella giacca ed è proprio per riportarla in vita e poter stare con lei che partecipa allo Shaman Fight.
Oppure Anna, la mia personale preferita (vedi nome), fidanzata di Yoh che per quanto possa essere dura, fredda, glaciale, ha anche una parte tenera in fondo (anche se, pensando alla parte in cui si racconta come lei e Yoh si sono incontrati, preferisco quella glaciale che ti schiaffeggia se osi sfiorarla); anche i numeri 19-20, dove si racconta appunto come lei e Yoh si sono incontrati, sono veramente belli, ma per la storia in sé.
Da citare anche Hao e Yoh, gemelli tanto simili, tanto diversi e al contempo nuovamente simili. Entrambi isolati per la loro diversità, ma affrontano la situazione in due maniere completamente diverse.
Non mi dilungo sui personaggi che odio, come Tamao, o altra gente assolutamente inutile al fine del manga, magari sviluppati meglio sarebbero potuti essere dei bei personaggi.
Adorabile tra le altre cose è quella sensibilità che solo gli orientali hanno e che riesci chiaramente a scorgere.
Questo manga non ha preso 10 da parte mia per il finale: è pietoso, non è nemmeno un finale.
Peccato perché se quella non fosse stata la fine, ma una tappa nell'avventura di Yoh e co. sarebbe stato da 10.
A Novembre la Star Comics ripubblicherà SK con il finale riscritto, speriamo in bene.
In conclusione un ottimo manga, peccato per il finale.
Una rosicata immensa! In tre parole ho descritto il manga Shaman King. Lo comprai in blocco ad un prezzo irrisorio, chiedendomi il perché; arrivato al 31esimo volume e non vedendo neanche una parvenza di inizio di scontro finale cominciai a preoccuparmi... Purtroppo il manga non ha un finale: c'è solo un flashforward che ci fa capire più o meno cosa è successo, ma sinceramente ho rosicato veramente tanto perché per più di 20 volumi ci si prepara allo scontro e poi finisce senza dare spiegazioni!
Non me la sono sentita di dare l'insufficienza perché se avesse avuto un finale sarebbe stato un manga da 9: la storia è interessante e l'autore crea dei personaggi stupendi che ti fanno appassionare ancora di più alla vicenda.
In ogni caso, ho scoperto che nella Perfect Edition sarà presente il vero finale del manga; dovrò aspettare più di 2 anni per vederlo (serie di 27 volumi) pero ne varrà la pena! Per cui, se dovete cominciare a leggere Shaman King compratevi la Perfect (che esce tra poco) cosi almeno avrete il finale!
Non me la sono sentita di dare l'insufficienza perché se avesse avuto un finale sarebbe stato un manga da 9: la storia è interessante e l'autore crea dei personaggi stupendi che ti fanno appassionare ancora di più alla vicenda.
In ogni caso, ho scoperto che nella Perfect Edition sarà presente il vero finale del manga; dovrò aspettare più di 2 anni per vederlo (serie di 27 volumi) pero ne varrà la pena! Per cui, se dovete cominciare a leggere Shaman King compratevi la Perfect (che esce tra poco) cosi almeno avrete il finale!
Yoh Asakura sembra essere un ragazzo come gli altri solo più strano, un po' apatico e svogliato. In realtà è l'ultimo discendente di una antica famiglia di sciamani, persone in grado non solo di comunicare con gli spiriti, ma anche di interagire con essi ed usarli per vari scopi... anche combattere.
Infatti è ormai alle porte lo Shaman Fight, un torneo tenuto ogni 5 secoli fra gli sciamani di tutto il mondo che designerà il vincitore come lo Shaman King, a cui sarà destinato un potere tale da poter realizzare qualunque sua volontà.
Ovviamente anche Yoh sarà della partita assieme all'amico Manta (anche detto da me “lo gnomo”), alla dispotica “fidanzata” Anna e alla sua squadra di sciamani amici/rivali Ren, Ryo, Choco Love e Faust.
Shaman King è dunque uno shonen con tutte le caratteristiche proprie del genere: combattimenti, mosse e colpi spettacolari, trama avventurosa e frequenti colpi di scena. Lo stile di disegno è particolare: più che spigoloso lo definirei “geometrico”. Non mi è dispiaciuto ma neanche mi ha fatto fare i salti di gioia.
Per i primi numeri il tutto si mantiene su un buon ritmo con anche delle trovate originali prima fra tutte quella delle creature (gli spiriti in questo caso) che si trasformano in armi e che farà poi scuola in diversi altri manga (su tutti Soul Eater e Elemental Gerad) ed anime di recente produzione. Tutto bene finché non iniziano a entrare in scena i nemici e in particolare Hao uno sciamano identico a Yoh nell'aspetto (e a lui evidentemente legato) dai poteri pressoché illimitati e che per tutta la storia sarà “una montagna troppo alta da scalare” (come diceva il cantore).
Fatto sta che all'inizio del torneo ci sono a combattersi diversi gruppi contrapposti, uno potrebbe dire “bene, botte da orbi!”, invece tutto si ingolfa complici dei lunghi dialoghi con i balloon che a volte occupano gran parte della pagina e flash-back (di cui uno che occupa un intero volume) che allungano il brodo e spezzano il ritmo.
Procedendo con la storia il tutto si riduce a una serie di power-up, rientri/uscite di personaggi, resurrezioni a volte con power-up annesso (un po' in stile sayan per dire...) l'autore tenta di mettere ordine inserendo parametri e livelli di combattimento fallendo clamorosamente nell'intento.
Si potrebbe anche passare sopra questi difetti perché alla fine la storia si fa seguire e si vuole vederne la conclusione. E qui casca l'asino! Shaman King di fatto NON finisce: mentre si è lì lì per avviarsi allo scontro finale, il manga ha termine. Alla fine si ha un ultimo capitolo in cui ci ritroviamo alcuni anni dopo la battaglia e in cui dovremo “intuire” come è andata realmente a finire. E' anche vero che nell'edizione italiane era anche indicato il numero totale di volumi, cioè 32, e se verso il 29 si capisce che ancora c'è molto da dire allora c'è da temere il peggio. Secondo me semplicemente non si fa così.
Shaman King insomma era partito abbastanza bene, ma alla fine è stato decisamente deludente. In pratica la gioia più grande che mi ha dato è stato quando l'ho venduto realizzando una discreta sommetta.
In Giappone ne è uscita una perfect edition in cui, a quanto pare, il finale è stato riveduto e corretto ma ciò non sarebbe comunque sufficiente a farmi sperare per il meglio e magari rivalutare quest'opera.
Shaman King è un manga prolisso e colpevolmente incompleto, che personalmente non mi sento di consigliare a nessuno.
Infatti è ormai alle porte lo Shaman Fight, un torneo tenuto ogni 5 secoli fra gli sciamani di tutto il mondo che designerà il vincitore come lo Shaman King, a cui sarà destinato un potere tale da poter realizzare qualunque sua volontà.
Ovviamente anche Yoh sarà della partita assieme all'amico Manta (anche detto da me “lo gnomo”), alla dispotica “fidanzata” Anna e alla sua squadra di sciamani amici/rivali Ren, Ryo, Choco Love e Faust.
Shaman King è dunque uno shonen con tutte le caratteristiche proprie del genere: combattimenti, mosse e colpi spettacolari, trama avventurosa e frequenti colpi di scena. Lo stile di disegno è particolare: più che spigoloso lo definirei “geometrico”. Non mi è dispiaciuto ma neanche mi ha fatto fare i salti di gioia.
Per i primi numeri il tutto si mantiene su un buon ritmo con anche delle trovate originali prima fra tutte quella delle creature (gli spiriti in questo caso) che si trasformano in armi e che farà poi scuola in diversi altri manga (su tutti Soul Eater e Elemental Gerad) ed anime di recente produzione. Tutto bene finché non iniziano a entrare in scena i nemici e in particolare Hao uno sciamano identico a Yoh nell'aspetto (e a lui evidentemente legato) dai poteri pressoché illimitati e che per tutta la storia sarà “una montagna troppo alta da scalare” (come diceva il cantore).
Fatto sta che all'inizio del torneo ci sono a combattersi diversi gruppi contrapposti, uno potrebbe dire “bene, botte da orbi!”, invece tutto si ingolfa complici dei lunghi dialoghi con i balloon che a volte occupano gran parte della pagina e flash-back (di cui uno che occupa un intero volume) che allungano il brodo e spezzano il ritmo.
Procedendo con la storia il tutto si riduce a una serie di power-up, rientri/uscite di personaggi, resurrezioni a volte con power-up annesso (un po' in stile sayan per dire...) l'autore tenta di mettere ordine inserendo parametri e livelli di combattimento fallendo clamorosamente nell'intento.
Si potrebbe anche passare sopra questi difetti perché alla fine la storia si fa seguire e si vuole vederne la conclusione. E qui casca l'asino! Shaman King di fatto NON finisce: mentre si è lì lì per avviarsi allo scontro finale, il manga ha termine. Alla fine si ha un ultimo capitolo in cui ci ritroviamo alcuni anni dopo la battaglia e in cui dovremo “intuire” come è andata realmente a finire. E' anche vero che nell'edizione italiane era anche indicato il numero totale di volumi, cioè 32, e se verso il 29 si capisce che ancora c'è molto da dire allora c'è da temere il peggio. Secondo me semplicemente non si fa così.
Shaman King insomma era partito abbastanza bene, ma alla fine è stato decisamente deludente. In pratica la gioia più grande che mi ha dato è stato quando l'ho venduto realizzando una discreta sommetta.
In Giappone ne è uscita una perfect edition in cui, a quanto pare, il finale è stato riveduto e corretto ma ciò non sarebbe comunque sufficiente a farmi sperare per il meglio e magari rivalutare quest'opera.
Shaman King è un manga prolisso e colpevolmente incompleto, che personalmente non mi sento di consigliare a nessuno.
Quando iniziai la lettura di Shaman King, sapevo poco o niente dell'opera, ma incuriosito dall'inusuale character design e conscio si trattasse di un'opera di Jump, decisi di acquistarlo, innamorandomi dei personaggi (ad eccezione di Manta: perdonatemi ma proprio non lo reggo), della storia e dei ritmi di narrazione. Continuai a seguirlo con molta passione e trepidante di leggere puntualmente nuovi capitoli, purtroppo però arrivai ad un punto in cui incominciai a trovare la serie piuttosto pesante: mi riferisco al lungo flashback che spezza il ritmo della narrazione nel corso del torneo. E ahimè, anche il finale della serie non è riuscito a soddisfarmi completamente. Questi elementi da soli influiscono pesantemente sul voto, che nonostante sia abbondantemente al di sopra della sufficienza, non gli permettono di guadagnarsi un voto ulteriormente alto quanto meritava, a dispetto di come la serie era partita e degli innumerevoli ed interessanti personaggi introdotti nel corso dell'opera: numerosi colpi di scena, un tratto in costante evoluzione (in particolar modo a partire da metà serie) e power-up splendidi, rendono il titolo un discreto Shonen, ma non eccelso se paragonato ad altre Jumpate.
Consigliato ai lettori più freschi e piccoli, i più grandicelli ne stiano alla larga: ci sono titoli ben più meritevoli.
Consigliato ai lettori più freschi e piccoli, i più grandicelli ne stiano alla larga: ci sono titoli ben più meritevoli.
Dunque, lessi questo manga non appena uscì, e il primo volume mi piacque parecchio, ma poi il mio interesse fu altalenante finche non riuscii ad ottenere abbastanza soldi della paghetta per recuperare tutti i volumi. La storia è abbastanza originale, ma non voglio citarla perché non sarei l'unica. Un'altro punto a suo favore sono i personaggi: spiriti e "viventi", la maggiorparte di essi ha un ottimo background, sono originali e il più delle volte totalmente fuori di testa (cito Faust VII per tutti), non c'è distinzione tra bene e male, buoni o cattivi. La trama parla dei vari tornei che si assomigliano tutti negli shonen, ma in modo interessante e per nulla scontato. Ci sono cenni di pedofilia (o meglio sindrome di Lolita), omosessualità, organi genitali di un tanuki, ma tutto viene trattato con tono scherzoso e leggero.
Il suo più grande punto a sfavore è il terribile finale, che non è un finale. Ma ho sentito dire che Takey sta disegnando un remake della sua opera. E le immagini sono meravigliose.
Il suo più grande punto a sfavore è il terribile finale, che non è un finale. Ma ho sentito dire che Takey sta disegnando un remake della sua opera. E le immagini sono meravigliose.
<b>ATTENZIONE: spoiler</b>
Shaman King è un manga un pò complicato da descrivere. La sua grafica, molto spigolosa, migliora verso il volume 17 e alcuni personaggi (come Jeanne) subiscono cambiamenti diventando davvero belli e gradevoli alla vista. La grafica infatti può meritare un bel 7.5 per il cambiamento e l'originalità "spigolosa" che, se nel primo capitolo poteva essere un pugno nell'occhio, dopo tende a essere imitata dagli aspiranti mangaka (come me). I personaggi sono caratterizzati in maniera sublime e Hao è stato davvero un colpo di genio, infatti personalmente lo considero il più affascinante dei cattivi dei manga, nonchè il mio preferito. Yoh è un eroe particolarmente diverso dai soliti, all'inizio non mira davvero a sconfiggere Hao, se non quando capisce che deve farlo per il bene di tutti. Il suo carattere è diverso dai soliti protagonisti (di solito energici, lui invece non fa altro che riposare; di solito vanno dietro una ragazza, invece lui già ce l'ha e non se ne preoccupa molto, o almeno non eccessivamente). Nessun personaggio è banale o ripetitivo, e possono tranquillamente meritarsi un 10 pieno tutti quanti.
Per quanto riguarda la storia, essa inizialmente mi ha sorpreso. Iniziava forse un pò troppo "facilmente", sovravvalutata, per poi proseguire in una maniera sorprendente. La storia di Hao e Yoh all'inizio può sembrare banale (in fondo, chi non ha un gemello cattivo appostato all'angolo?), ma se analizzata e capita invece è geniale, questo anche dato dal fatto che Hao è una specie di reincarnazione e quindi non proprio un fratello gemello che ha deciso di diventare malvagio, dico bene? Che poi, malvagio non è, segue solo il suo obbiettivo, chiaro e preciso, e perchè no? anche con un lato buono (il fatto che lui voglia "salvare" il pianeta dagli umani, puntualizzato anche nell'amie, porta a far notare in lui una parte buona che pensa al proprio pianeta e alle persone "buone" per lui che vivono in esso). La storia potrebbe meritarsi un bel 9, se non fosse per la pecca finale.
Il finale.
Due dita negli occhi non avrebbero potuto fare di peggio. Inesistente. Deludente. Personalmente non ho potuto leggerlo in quanto non sono riuscita a trovarlo (ma sto provvedendo), ma avendone sentito parlare e conoscendone anche il contenuto (lo cerco solo per leggere magari i dialoghi del manga, in quanto so che cosa succede.. o meglio cosa NON succede) posso dirmi assolutamente insoddisfatta e speranzosa che l'autore continui questo bellissimo manga o almeno gli dia un finale degno della storia.
Devo però trovarmi in disaccordo con molti, che dicono che anche l'anime, come il manga, abbia un finale deludente o meglio non ce l'abbia. Se pensate bene, l'anime un finale ce l'ha, certo che lascia l'amaro in bocca e aperto, ma esso esiste. Infatti nell'anime, molto, anzi ESTREMAMENTE semplificato (ma in ogni caso gradevole tanto da meritare un 7.8 ai miei gusti se non 8) rispetto al manga, lo scopo principale è impedire ad Hao di diventare Shaman King. Hao, impadronendosi dello Spirit King, diventa il Re degli Shamani, e Yoh lo combatte fino a distruggerlo, facendo però ripartire il torneo. E' vero allora, che non sapremo mai (anche se si spera nell'autore) chi diventerà shaman king, ma l'anime ha raggiunto il suo scopo: sconfiggere Hao. Questo ha fatto sviluppare un finale aperto e, in effetti, davvero scarso. Posso quindi dare a questo manga un 8, che sarebbe diventato 10 se non fosse stato, appunto, per il finale e solo un pochetto per la grafica spigolosa (soprattutto iniziale).
Sperando di essere stata utile a tutti gli appassionati del manga Shaman King e dell'omonimo anime.
Elly
Shaman King è un manga un pò complicato da descrivere. La sua grafica, molto spigolosa, migliora verso il volume 17 e alcuni personaggi (come Jeanne) subiscono cambiamenti diventando davvero belli e gradevoli alla vista. La grafica infatti può meritare un bel 7.5 per il cambiamento e l'originalità "spigolosa" che, se nel primo capitolo poteva essere un pugno nell'occhio, dopo tende a essere imitata dagli aspiranti mangaka (come me). I personaggi sono caratterizzati in maniera sublime e Hao è stato davvero un colpo di genio, infatti personalmente lo considero il più affascinante dei cattivi dei manga, nonchè il mio preferito. Yoh è un eroe particolarmente diverso dai soliti, all'inizio non mira davvero a sconfiggere Hao, se non quando capisce che deve farlo per il bene di tutti. Il suo carattere è diverso dai soliti protagonisti (di solito energici, lui invece non fa altro che riposare; di solito vanno dietro una ragazza, invece lui già ce l'ha e non se ne preoccupa molto, o almeno non eccessivamente). Nessun personaggio è banale o ripetitivo, e possono tranquillamente meritarsi un 10 pieno tutti quanti.
Per quanto riguarda la storia, essa inizialmente mi ha sorpreso. Iniziava forse un pò troppo "facilmente", sovravvalutata, per poi proseguire in una maniera sorprendente. La storia di Hao e Yoh all'inizio può sembrare banale (in fondo, chi non ha un gemello cattivo appostato all'angolo?), ma se analizzata e capita invece è geniale, questo anche dato dal fatto che Hao è una specie di reincarnazione e quindi non proprio un fratello gemello che ha deciso di diventare malvagio, dico bene? Che poi, malvagio non è, segue solo il suo obbiettivo, chiaro e preciso, e perchè no? anche con un lato buono (il fatto che lui voglia "salvare" il pianeta dagli umani, puntualizzato anche nell'amie, porta a far notare in lui una parte buona che pensa al proprio pianeta e alle persone "buone" per lui che vivono in esso). La storia potrebbe meritarsi un bel 9, se non fosse per la pecca finale.
Il finale.
Due dita negli occhi non avrebbero potuto fare di peggio. Inesistente. Deludente. Personalmente non ho potuto leggerlo in quanto non sono riuscita a trovarlo (ma sto provvedendo), ma avendone sentito parlare e conoscendone anche il contenuto (lo cerco solo per leggere magari i dialoghi del manga, in quanto so che cosa succede.. o meglio cosa NON succede) posso dirmi assolutamente insoddisfatta e speranzosa che l'autore continui questo bellissimo manga o almeno gli dia un finale degno della storia.
Devo però trovarmi in disaccordo con molti, che dicono che anche l'anime, come il manga, abbia un finale deludente o meglio non ce l'abbia. Se pensate bene, l'anime un finale ce l'ha, certo che lascia l'amaro in bocca e aperto, ma esso esiste. Infatti nell'anime, molto, anzi ESTREMAMENTE semplificato (ma in ogni caso gradevole tanto da meritare un 7.8 ai miei gusti se non 8) rispetto al manga, lo scopo principale è impedire ad Hao di diventare Shaman King. Hao, impadronendosi dello Spirit King, diventa il Re degli Shamani, e Yoh lo combatte fino a distruggerlo, facendo però ripartire il torneo. E' vero allora, che non sapremo mai (anche se si spera nell'autore) chi diventerà shaman king, ma l'anime ha raggiunto il suo scopo: sconfiggere Hao. Questo ha fatto sviluppare un finale aperto e, in effetti, davvero scarso. Posso quindi dare a questo manga un 8, che sarebbe diventato 10 se non fosse stato, appunto, per il finale e solo un pochetto per la grafica spigolosa (soprattutto iniziale).
Sperando di essere stata utile a tutti gli appassionati del manga Shaman King e dell'omonimo anime.
Elly
Un manga molto bello. All'inizio non succede molto, vengono solo presentati i protagonisti della storia. L'azione parte in seguito, quando il torneo degli sciamani inizia ed i protagonisti devono affrontare numerose prove, sfide edd addirittura tradimenti e dovranno dire addio anche a qualche amico. Nel torneo incontreranno Hao, il cattivo della serie e lo scopo dei protagonisti sarà di fermare Hao per non fargli vincere il torneo ed ottenere così un potere immenso. I protagonisti sono ben caratterizzati ed il manga è pieno di colpi di scena dall'inizio alla fine. Purtroppo ci ero rimasto molto male quando al volume 32, scoprii che il manga "finiva" all'improvviso. Molto felice diventai in seguito dopo diversi anni quando l'autore fece uscire delle ristampe con il vero finale della storia. Dico che aspettare diversi anni ne è valsa la pena dato il vero finale pubblicato nelle ristampe ed è un manga a cui do 10 pieno e che consiglio a tutti di leggere.
Un bel manga, i primi numeri rendevano più energica la trama e pure più divertente con alcuni personaggi. Il mix di comicità ed atmosfera macabra in alcuni punti, facevano proseguire il lettore nella storia. La grafica è particolare, personaggi rotondi e la loro caratterizzazione è difficile da commentare, diciamo che è un po' sopra la media perché in alcuni istanti riescono a colpirti alcuni comportamenti. L'idea della storia è bella, il fatto che ogni 2000 anni vi sia un nuovo Dio con un nuovo profeta è molto interessante, ma il finale dell'opera ha lasciato un po' tutti con l'amaro in bocca, ma da quanto ho capito, nella terra del sol levante stanno ricostruendo un finale migliore :) .
Questa è l'opera che mi ha fatto tornare a leggere manga quando avevo smesso!! Ok, non è il massimo dell'originalità come trama, e il disegno particolare e spigoloso può dar fastidio, ma ha anche qualche aspetto positivo, al contrario della serie animate che secondo me lo ha distrutto. La trama nel manga è più seria, più dettagliata, più interessante rispetto alle variazioni animate, ed è anche più lunga (odio gli anime che troncano le storie originali). Contiene un sacco di personaggi divertenti e ben caratterizzati, tutti diversi e con poteri fantasiosi e interessanti (e qua è tutto da vedere il padre del protagonista). Nella sua "bruttezza" il disegno è originale. L'unica pecca è il finale, che finale non è. Ma si dice che l'autore ci stia lavorando su...
Adoro il manga di Shaman e merita un 10. Non tanto per la grafica, che dal 17 in poi sale di graduatoria rapidamente, ma tanto per la trama.
A differenza dell'anime che è stato prodotto quando erano appena al volume 9 e ne hanno abbozzato un finale diverso, il manga ha una trama molto più complessa e nascond emolti segreti.
Ebbene, ho una novità che alcuni di voi sapranno: nel 2009 arriverà il continuo!
Si, avete capito bene! Takey ha deciso di farci questo regalo. Ma non vi dico più niente.
Alla fine cosa devo dire? Shaman King non smette di stupirci e nemmen l'autore che ci ha accontentati. Spero che il finale sia come ce lo aspettiamo tutti!
A differenza dell'anime che è stato prodotto quando erano appena al volume 9 e ne hanno abbozzato un finale diverso, il manga ha una trama molto più complessa e nascond emolti segreti.
Ebbene, ho una novità che alcuni di voi sapranno: nel 2009 arriverà il continuo!
Si, avete capito bene! Takey ha deciso di farci questo regalo. Ma non vi dico più niente.
Alla fine cosa devo dire? Shaman King non smette di stupirci e nemmen l'autore che ci ha accontentati. Spero che il finale sia come ce lo aspettiamo tutti!
Un manga interessante. L'inizio è abbastanza lento, come per molti altri titoli, ma andando avanti si riesce a gustare a pieno. I personaggi sono ben caratterizzati, e personalmente li trovo bellissimi come rappresentazione grafica (Faust poi è un mito). I disegni sono molto adatti e gli spiriti sanno il fatto loro. Non mancano pero' le pecche di quest'opera. Il torneo, che inizialmente è molto gradevole, verso la fine diventa confusionario e noioso, poi il fatto che molti sciamani possano resuscitare fa sembrare tutto infinito. Altra pecca è la tanto decantata "fine". Non si può di certo definire tale. L'idea di combattere i Pache pero' mi è sembrata molto bella (anche se forse scontata). Sapendo che Takei è stato forzato a questa amara e affrettata confusione, spero che con i nuovi capitoli che verranno aggiunti nella prossima edizione giapponese possa finalmente farsi valere e riscattarsi per quel autore di grande stampo che è. Io ho fiducia in lui, e se dovesse deludermi, almeno Shaman King avrà una fine, ma il mio voto resterà sempre lo stesso, per quest'opera che mi ha affascinato.
E' un 6 1/2 in verità!
Partito in sordina, interroto, privo di un vero finale, questi sono i maggiori difetti di quest'opera (se i primi 2 sono riconducibili alla distribuzione italiana il terzo è un "problema congenito!") la storia inizia in modo poco originale sviluppandosi, però, in modo (ABBASTANZA) nuovo!
I personaggi sono ben caratterizzati anche se stereotipati, con qualche colpo di genio (il protagonista che avvolte è irritante da quanto è passivo e ottimista).
La fase finale risente (a mio parere) di un eccessiva acelerazione (i vari "potenziamenti" dei personaggi, i nuovi spiriti, ecc...) che NON porta a un finale accettabile!
Partito in sordina, interroto, privo di un vero finale, questi sono i maggiori difetti di quest'opera (se i primi 2 sono riconducibili alla distribuzione italiana il terzo è un "problema congenito!") la storia inizia in modo poco originale sviluppandosi, però, in modo (ABBASTANZA) nuovo!
I personaggi sono ben caratterizzati anche se stereotipati, con qualche colpo di genio (il protagonista che avvolte è irritante da quanto è passivo e ottimista).
La fase finale risente (a mio parere) di un eccessiva acelerazione (i vari "potenziamenti" dei personaggi, i nuovi spiriti, ecc...) che NON porta a un finale accettabile!
[<b>ATTENZIONE: CONTIENE SPOILER</b>] Avrei voluto poter dare 11 a questo stupedo manga, forse il migliore che io abbia mai letto. La storia è più che incredibile, piena di colpi di scena e suspance; i personaggi sono fantasticamente ritratti dal bravissimo autore, con un proprio carattere personale e una propria mentalità che essi portano avanti (non sono quindi solo delle macchiette, come finiscono per essere di solito in molti manga); incredibile passione e, perchè no, spesso pure humor. E come non parlare di Hao Asakura, il migliore cattivo della storia del manga, per niente offuscato dalla sua sete di potere, con un piano chiaro e un obbiettivo specifico (ce non sa la solita banale conquista del mondo), che, quando non ha di meglio da fare, incontra, in pieno torneo finale, il protagonista buono Yoh al bar, i due si bevono tranquillamente un caffè e conversano sul destino del mondo.
come fatto notare da altri recensori, questo fumetto non ha una fine (faccio notare che ho letto da qualche parte che sia stata la casa editrice a dire al povero Takei di tagliare un po' su, altrimenti lui avrebbe continuato per la sua strada). Non trovo questa scelta così deludente. Vero che non si sa chi sia lo Shaman King, ma vedo con difficoltà come Takei avrebbe potuto concludere il manga senza che i lettori si indignassero per la morte o del protagonista o del cattivo, che comunque alla fine si ritrova ad essere uno dei 3 personaggi più amati (insieme al mio, Tao Ren).
come fatto notare da altri recensori, questo fumetto non ha una fine (faccio notare che ho letto da qualche parte che sia stata la casa editrice a dire al povero Takei di tagliare un po' su, altrimenti lui avrebbe continuato per la sua strada). Non trovo questa scelta così deludente. Vero che non si sa chi sia lo Shaman King, ma vedo con difficoltà come Takei avrebbe potuto concludere il manga senza che i lettori si indignassero per la morte o del protagonista o del cattivo, che comunque alla fine si ritrova ad essere uno dei 3 personaggi più amati (insieme al mio, Tao Ren).
E' un bellissimo manga, ve l'assicuro. Tutti personaggi a tutto tondo, non potrete avere un preferito (ma solo uno spreferito, Tamao) perchè tutti sono fantastici in sé! La storia è avvincente ed emozionante, yoh è meraviglioso. Ha un solo GRANDE difetto non finsice... ovvero l'autore l'ha terminato perchè doveva dedicarsi ad altro, ma con un finale assolutamente non chairo e non uguale alle aspettative del lettore, ovvero niente grande scontro finale!
Questa serie era partita bennissimo fino a che dal volume 13 incomincia il p.ll.s.ss.m. torneo che dura e non ha manco una fine con il 32° volume. Moli segreti non sono stati svelati (unico motivo per cui seguivo ancora la serie). E non ditemi che cio' che qella sottospecie di autore cia a dato come finale possa bastare! Chi mi dira' mai il passato di Horo Horo che sembrava essere tanto importante Chi mi dira' mai come Yo e soci hanno fatto a battere Hao (personaggio dopo un po' pesantissimo per la sua totale onnipotenza) Chi mi dira' mai se era Yo o Hao a essere alla fine della serie accanto a Anna (maledizione sono uguali) E sopratutto chi mi ridara' mai indietro i miei soldi e la costante fiducia non ripagata verso l'autore Raga state lontani da questo manga (se cosi' si puo' definirlo) come se fosse la peste bubbonica che vi succhiera' tempo e soldi come niente.
Sicuramente Shaman King è partito con un'idea decisamente nuova, e quando ho cominciato a leggerlo mi è piaciuto davvero molto. Il disegnatore è particolarmente bravo e i personaggi sono molto ben stilizzati e defniti. Il protagonista è sicuramente diverso da tanti altri e questa è una buona cosa. L'unica pecca è forse il finale, poichè a mio avviso lo scittore avrebbe dovuto continuare l storia e sicuramente avrebbe avuto un successo maggiore di quello realmente ottenuto. Comunque è sicuramente un manga da leggere e da avere nella propria collezzione.
"Shaman King" è un manga sotto molti punti di vista interessante. La partenza molto semplice e poco curiosa nasconde una storia particolare e molto ben definita. Man mano che il tempo passa i personaggi vengono delineati e resi completamente. Non mancano i personaggi ancora nel mistero, però. Una delle pecche è la successione del tempo. Si parte con il protagonista tredicenne e non si capisce a che età si 'non-concluda'. Quanto al tratto del mangaka nulla da dire, nonostante le prime volte che disegna i personaggi questi siano molto diversi dalla versione definitiva (Prendo ad esempio Jeanne che, all'inizio di un volume è mal disegnata, alla fine è splendida). Anche i paesaggi sono molto belli.
In definitiva il mio voto è 8, perchè come manga vale, nonostante la brutta fine, ma non è ne il primo ne l'unico manga a finire così. Speriamo veramente che Takei lo riprenda in mano e ci sveli i segreti e i piani che ha architettato...
In definitiva il mio voto è 8, perchè come manga vale, nonostante la brutta fine, ma non è ne il primo ne l'unico manga a finire così. Speriamo veramente che Takei lo riprenda in mano e ci sveli i segreti e i piani che ha architettato...
Shaman King è davvero un bel manga!
L'inizio è (come in molti altri manga) scialbo, sembra di trovarsi di fronte a un fumetto comico e basta.. ma man man che la storia va avanti ci troviamo di fronte ad un manga di gran spessore, con dei disegni che raggiungono una perfezione stilistica molto pulita ed intrigante... la comicità non è andata persa coll'andare del tempo ma l'autore ha deciso di concentrarsi più sui combattimenti e sulla storia portante... purtroppo questo fumetto in giappone ha cominciato a vendere pochissimo così Takei ha dovuto abbozzare per nostra sfortuna un finale direi non molto azzeccato, ed è per questo che il mio voto calsa bruscamente al 7 altrimenti sarebbe stato un 9 o anche un 10 volendo. Spero vivamente che la'utore prenda di nuovo in mano il suo lavoro e che posso far uscire un volume conclusivo, che aggiunto ai 32 del fumetto ed ai 2 speciali, porterebbe questo manga nell'olimpo dei manga pubblicati in italia negli ultimi anni.
L'inizio è (come in molti altri manga) scialbo, sembra di trovarsi di fronte a un fumetto comico e basta.. ma man man che la storia va avanti ci troviamo di fronte ad un manga di gran spessore, con dei disegni che raggiungono una perfezione stilistica molto pulita ed intrigante... la comicità non è andata persa coll'andare del tempo ma l'autore ha deciso di concentrarsi più sui combattimenti e sulla storia portante... purtroppo questo fumetto in giappone ha cominciato a vendere pochissimo così Takei ha dovuto abbozzare per nostra sfortuna un finale direi non molto azzeccato, ed è per questo che il mio voto calsa bruscamente al 7 altrimenti sarebbe stato un 9 o anche un 10 volendo. Spero vivamente che la'utore prenda di nuovo in mano il suo lavoro e che posso far uscire un volume conclusivo, che aggiunto ai 32 del fumetto ed ai 2 speciali, porterebbe questo manga nell'olimpo dei manga pubblicati in italia negli ultimi anni.