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Zerusen

Volumi letti: 34/34 --- Voto 5

Ci sarebbero un milione di cose da dire su «Shamo», così tante che sono felice di averlo acquistato [e rivenduto] anche solo per i discorsi che ci potrei intavolare con chiunque lo abbia letto. Tuttavia, stavolta sarò brutale: «Shamo» poteva essere un capolavoro, ma non lo è. «Shamo» è quel manga che aveva tutte le potenzialità per diventare un'opera d'arte, quel manga che effettivamente lo è stato, per metà della storia, ma che qualche genio incompreso ha scelto di mandare in malora, arrogandosi i suoi diritti e imponendosi il difficile compito di continuare qualcosa che non si è [obiettivamente] in grado di portare avanti in autonomia. «Shamo» è composto da trentaquattro volumi, e quando i primi venti ti fanno sognare, e i successivi quattordici (sottolineo: quattordici!) ti fanno imprecare, hai due opzioni: o ti convinci che ti siano piaciuti (e se li hai apprezzati davvero hai tutta la mia invidia), oppure ammetti che l'acquisto di «Shamo» lo dovresti consigliare solo a tuo cugino, quello che ti sta antipatico... E preoccuparti, intanto, di rivenderlo.

Non parlerò della trama: da un lato, per non allungare la recensione; dall'altro, perché credo che lo stupore che si ha nell'aprire i primi volumi stia proprio nella storia fuori dal comune. Mi limito quindi a dirvi che «Shamo» ha per protagonista un folle, un ragazzino di sedici anni che apprende il karate e ne fa una ragione di vita, adottandolo come mezzo per ottenere ciò che vuole e per dare una forma alla sua furia cieca, per sfogare la sua frustrazione, compiendo azioni insensate e totalmente prive di morale. Un ragazzino che vedremo crescere, elevare l'arte marziale a livelli inauditi, per poi cadere nelle mani di un disegnatore che non solo ha scelto di liberarsi di Izō Hashimoto, in parte ideatore e già sceneggiatore di «Akira», ma che ha anche avuto la bella idea di continuarsi la storia da solo, senza assumere qualcun altro che ne avesse lontanamente le competenze, né tantomeno confidandosi, che ne so, con sua moglie, magari, quantomeno per capire se la bomba di storia che si stava venendo a creare non rischiasse di diventare una porcata allucinante.

Questo è «Shamo». Un capolavoro mancato che ha per protagonista un individuo violento, difficile da amare, e probabilmente impossibile da comprendere e accettare; un antieroe che da un certo punto in poi si tenta, in maniera brusca, e senza alcuna idea alla base, di trasformare in un agnellino, in un individuo piacevole, finendo inevitabilmente per rendere lui e il manga stesso un obbrobrio, con un contorno di eventi ai limiti dell'umano comprensibile e antagonisti tirati fuori da un film dei fratelli Vanzina. «Shamo» costa, occupa uno spazio allucinante, e lo sconsiglio a tutti coloro che, terminata la lettura di un manga, tendono, come me, a chiedersi: «Questo fumetto mi ha soddisfatto abbastanza da meritarsi il tempo, i soldi e lo spazio che mi ha richiesto? Lo rileggerei mai, in futuro? Posso dire che mi sia davvero piaciuto?». Perché se non state semplicemente cercando un'opera famosa; se non state cercando di occupare spazio in libreria per il solo gusto di farlo; se non state cercando un manga famoso per il puro gusto di averlo, e se ritenete che anche le "opere d'arte" possano farvi stare male di stomaco, allora, amici miei, conviene che vi fermiate qua.


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ElRipper21

Volumi letti: 34/34 --- Voto 10
Se volete un manga crudo che parli di tecniche di combattimento e grandi tornei, "Shamo, nato per combattere" fa al caso vostro. Non per niente "Shamo" è il nome di una razza di galli da combattimento originari del Giappone.
Ho iniziato questa serie nel 2013 e sin dal primo volume mi ha subito preso per l'eccessiva cattiveria con la quale vengono raccontati gli avvenimenti di questo giovane assassino e dal mondo che lo circonda, partendo dai primi giorni al riformatorio fino agli ultimi combattimenti. Anche con la macanza di Izo Hashimoto a partire dal volume 26 (che diresse la sceneggiatura di un filmone quale Akira, mica bruscolini) il manga, a mio parere, non ha subito la benché minima variazione negativa pur entrando nel vivo di una delle sfide più ardue per Ryo.
Per me, che sono un lettore seriale di manga dall'età di 16 anni, è una di quelle storie che raramente potremo rivedere in futuro. E' un concentrato di pura cattiveria con note piene d'amore, che a volte risultano anche buffe o fuori contesto se pensiamo a che genere di persona è Ryo.
Ve lo consiglio? Assolutamente si, 10/10 senza pensarci due volte. Perchè quando una serie di manga ti lascia quel vuoto dentro che non riesci a colmare con nient'altro, significa che è una di quelle che vale la pena di leggere.


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T-Poison

Volumi letti: 34/34 --- Voto 9
Avverto i lettori che questa recensione potrebbe contenere spoilers.
"Shamo"è sfortunatamente divenuto famoso negli anni passati a causa di una diatriba legale tra i due autori(lo scrittore Izo Hashimoto e il disegnatore Akio Tanaka)riguardo la paternità dell'opera. Tutto questo ha causato il congelamento della serie per ben quattro anni (dal 2007 al 2011)e solo nel 2014 e solo nel febbraio del 2015 l'epopea di Ryo Narushima ha avuto fine.
Questo manga ha cominciato la sua pubblicazione sulla rivista "Weekly Manga Action"di Futabasha, casa editrice che ha stampato e pubblicato i primi 19 volumi) mentre si è concluso sulle pagine di "Evening"di Kodansha, che ha pubblicato i restanti volumi. Si è subito presentato come un lavoro fuori dal comune a causa del suo protagonista. Esistono parecchi manga con protagonisti dal comportamento da antieroe anche se, in fin dei conti, c'era sempre un limite alle loro nefandezze. "Shamo"è stato il primo a presentarmi un protagonista completamente malvagio. E' vero che Ryo farebbe di tutto per sua sorella Natsumi e per il suo migliore amico Tokichi, ma appena il personaggio compie una gentilezza nei loro confronti,nella pagina successiva si comporterà nella maniera più spregevole. Apprezzabile Hashimoto per non far sembrare tutto questo forzato, ma come naturale. Altro punto a favore sono i disegni di Tanaka che in alcuni punti raggiungono una precisione quasi fotografica e che riescono a rendere con grande precisione i corpi dei combattenti sulla scena. Tutto questo porta a due effetti molto pregevoli: rappresentare degnamente lo squallore in cui Narushima passa gran parte della narrazione e far percepire con chiarezza la violenza di un colpo. D'altro canto raramente si riesce a comprendere la successione dei colpi durante un combattimento ed è un vero peccato,perché ne avrebbe giovato la spettacolarità. Ciò non impedisce all'opera di avere alcuni dei migliori combattimenti che mi siano capitati di vedere in un manga.
Parlando invece della sceneggiatura di Hashimoto quest'ultima non è esente da difetti (perché il protagonista,dopo aver appreso in Cina la devastante tecnica della "radiazione spirituale", non la utilizza anche negli altri archi narrativi?), ma devo dire che ha la geniale idea di fondere una trama particolare con un protagonista fuori dalla norma con alcune delle caratteristiche tipiche degli shonen sui combattimenti più classici(come "Ashita no Jo"e "Hajime no Ippo"). Innanzitutto "Shamo",come le opere precedentemente indicate, è la storia del percorso di formazione del protagonista, che dopo ogni incontro (ma soprattutto scontro) acquisisce sempre maggiore consapevolezza sul proprio ruolo nel mondo e sulla natura umana. Inoltre i combattimenti di questo manga non sono mai dei semplici scontri,ma sono sempre dei momenti in cui i due lottatori si influenzano a vicenda e confrontano sulla loro personale visione del mondo e sulla loro idea di arti marziali.
Ed è questo un altro dei motivi che rendono questo manga e il protagonista così speciali. Ryo Narushima infatti è espressione dell'anima più antica delle arti marziali, che (come spiegherà Kurokawa, il primo maestro di Ryo) sono nate in determinati periodi storici parecchio violenti dalla mano di alcuni individui che non volevano morire, mentre nel pacifico presente la gente si occupa delle arti marziali come hobby o (per contraddizione) per il desiderio di sentirsi vivi; Narushima, al contrario, si avvicina al karate perché è l'unico metodo che ha per sopravvivere al riformatorio e riuscirà a vincere numerosi scontri che sembravano impossibili proprio grazie alla sua voglia di non morire ed è questa la motivazione che lo spinge a compiere quel gesto che darà il via alla narrazione.
Di solito, a rendere memorabile questo genere di manga sono gli avversari, ma quest'ultimi sono uno dei punti deboli di"Shamo"; infatti sono tutti poco memorabili, salvo alcune doverose eccezioni come Sugawara - perfetta antitesi del nostro protagonista - e i fratelli fogna.


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Eva0

Volumi letti: 34/34 --- Voto 8,5
La frase "capolavoro mancato" credo sia nata per definire " Shamo, nato per combattere" , un seinen molto molto lungo (34 volumi non sono tantissimi per uno shounen ma per un seinen sono un'infinità) . Quest'opera può essere divisa in due grandi blocchi narrativi : i primi 19 volumi da una parte, scritti e disegnati da due autori distinti, uno disegnatore e l'altro sceneggiatore e dall'altra i restanti 15 , scritti e disegnati dallo stesso autore ossia il disegnatore .
Shamo ha una trama generale piuttosto classica , il ragazzo debole che per affrontare le avversità del mondo e le crudeltà dei più forti troverà un maestro che lo allenerà nelle arti marziali , ma Ryo ( il protagonista ) non è un ragazzo debole come il classico protagonista da shounen , infatti ha ucciso i suoi genitori, si ritrova per questo a vivere in un carcere minorile ed è vittima di continui soprusi. Il suo punto di partenza è una cella minuscola, buia , fredda e umida.
Apprenderà le arti marziali diventando poi uno sportivo, rivelando però tutta la sua crudeltà e scorrettezza. Così è strutturata la prima sezione dell'opera . Ryo è un personaggio oscuro, misterioso e profondo , non ha niente dell'eroe , si farà odiare dal lettore perché odioso è, Shamo sin da subito si rivela un manga dalle tinte molto cupe che poi è la caratteristica che mi ha più affascinato insieme al disegno strepitoso che continuerà a migliorare nel corso dei trenta e passa volumi.

Nella seconda fase dell'opera è subito evidente la brusca virata, la mancanza dello scrittore si sente, l'attenzione si focalizza maggiormente sullo sport, il disegno sull'anatomia dei corpi ( veramente eccelsa) ma la violenza e le tinte scure per quanto sempre presenti vengono attenuate. A parer mio inizia a perdere mordente, quella cattiveria che caratterizzava i primi numeri . Sia chiaro, non diventa un manga schifoso, tutt'altro il livello resta altissimo e comunque la narrazione resta più godibile che in altre opere anche più blasonate, ma delude un po' chi preferiva un tipo di narrazione più psicologica e violenta , quasi traumatizzante. In ogni caso anche nel secondo blocco Shamo trova nuova ninfa e le idee non mancano, ma sono sempre lampi , non più il torrente in piena che era. Anche il finale, che personalmente ho apprezzato, lascia alcune questioni in sospeso, tanto che ho pensato alla possibilita' di una prosecuzione in futuro .
In definitiva Shamo è un'ottima opera che se all'inizio fa impazzire e sconvolge, cala fino a diventare una semplice buona lettura nonostante qualche fiammata. Capolavoro sfiorato, ma resta uno dei pochi seinen puri e uno dei migliori in generale, consigliato ai lettori di manga sportivi e anche di seinen in generale.


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Atom

Volumi letti: 34/34 --- Voto 8
"Shamo" è uno di quei rarissimi esempi di manga che si mantengono fuori dagli schemi, o quasi.
Impossibile restare indifferenti a questa tempesta impetuosa, inizialmente messa in scena da Izo Hashimoto ed illustrata da Akio Tanaka, che durante la stesura prenderà in mano anche le redini della sceneggiatura.

Ryo Narushima è una ragazzo modello che frequenta un rinomato liceo e che, grazie al suo portentoso rendimento, proseguirà i suoi presso la prestigiosa università di Tokyo.
Un giorno però, in preda ad un raptus, Ryo massacra i suoi genitori a coltellate, davanti a sua sorella Natsumi. Dopo questo episodio, la sua vita cambierà completamente e, soprattutto dopo la permanenza nel riformatorio Ajigasaki, il ragazzo taciturno si trasformerà in una belva feroce.

"Shamo" ci racconta di un adolescente che si è irrimediabilmente perso tra le pieghe di una società di cui non riesce a sentirsi parte. Estremamente intelligente, non è in grado di esprimere altro che rabbia, verso tutto ciò che lo circonda. Solo un paio di persone gli sono care: la sorella ed il suo amico Tokichi.
L'unica cosa che gli permette di sentirsi vivo è combattere, diventando sempre più forte; quasi a cercate di riempire con la forza il vuoto che lo divora dall'interno. Il fulcro di tutte le vicende è quindi il combattimento e, come scintilla iniziale, il karate.

Se, da un lato, non mancano le classiche figure presenti in una sceneggiatura incentrata sulle arti marziali, dall'altro, il modo in cui tali personalità vengono gestite è estremamente originale e coraggioso. Mi sarebbe piaciuto terminare qui il mio commento, invece, verso la metà dell'opera, l'incanto sembra svanire e "Shamo" si trasforma in un classico manga sulle arti marziali, attraversando due fasi distinte, durante le quali tutti gli stereotipi sul genere vengono soddisfatti e l'originalità si perde quasi del tutto.

A rendere magico "Shamo" era la crudezza della realtà e della sua messa in scena. Il carattere di Ryo era perfetto per mostrarci il lato più oscuro di un essere umano. Ad un certo punto, invece, la trama prende una piega inaspettata e assistiamo ai soliti allenamenti super-elitari per impadronirsi di super-tecniche per sconfiggere super-cattivi. Non c'è nulla di sbagliato, ma è tutto già trito e ritrito e quello che leggiamo non aggiunge assolutamente nulla al filone.
Terminato questo passaggio, di punto in bianco, il lettore si trova davanti ad un reset generale ed il cammino di Ryo sembra ripartire da zero. Tutto ciò che il ragazzo ha imparato svanisce nel nulla e la trama perde importanza, si passa da un combattimento all'altro, il ring diventa così il vero protagonista e la storia perde gran parte del suo mordente.
Dopo questa parentesi, la narrazione si scrolla un po' di ruggine di dosso e riprende man mano ad essere più fluida, articolata, e gli avvenimenti tornano a seguire finalmente un percorso logico. "Shamo" torna a spiazzare il lettore, ma in modo diverso. Vengono introdotti personaggi alquanto bizzarri, ma se in un primo momento può apparire come una mancanza di idee, il finale toglie ogni dubbio. Tanaka ci offre un epilogo denso di significato e la vita di Ryo Narushima ci appare in tutta la sua malinconia.

Lo scontro legale per la detenzione dei diritti, che si è consumato tra i due autori, nonché il cambio di sceneggiatore in corso d'opera, credo siano stati le cause principali di questo andamento altalenante, che si è riflesso sulla qualità della narrazione.
L'intera opera si può tranquillamente suddividere in quattro macro-blocchi, troppo diversi tra loro, troppo scollati. La dimostrazione lampante è che i personaggi che subentrano nei due blocchi centrali, dei quali ho già discusso in precedenza, scompaiono durante il prosieguo della storia e, in un manga di questo livello, tale mancanza è immediatamente tangibile.

Senza queste cadute di tono "Shamo" sarebbe finito nell'olimpo dei manga, pur tuttavia restando un lavoro eccezionale, che difficilmente può lasciare indifferenti.
La personalità dei personaggi è studiata perfettamente e dona grande realismo alle vicende narrate, inoltre la loro introspezione psicologica è attenta e mai banale. Ryo è una bomba a cui è stata già tolta la spoletta. La sua detonazione è questione di attimi e, pur sapendolo, il lettore resta sempre sbalordito di fronte a tanta rabbia sprigionata.

La cura maniacale che l'autore ripone nella scene di combattimento è una vera prelibatezza per gli appassionati di sport da combattimento. Probabilmente non si era mai visto una riproduzione tanto fedele di incontri di arti marziali miste. Non c'è un solo dettaglio lasciato al caso durante le esecuzioni delle varie tecniche. Per chi odia tali sport, sconsiglio certamente la lettura, per tutti gli altri non è escluso che, dopo aver letto qualche numero, possiate iniziare a praticare anche voi.

La regia, inoltre, è altamente cinematografica e presenta inquadrature strepitose, che riescono a creare un'atmosfera perfetta per gli avvenimenti narrati, riuscendo sempre a trasportare il lettore sul campo di battaglia.

I disegni, con il progredire dei volumi, divengono di impareggiabile bellezza. Si resta davvero rapiti da tanta perfezione e non c'è dubbio sul fatto che rappresentino una buona dose del fascino di "Shamo".
L'edizione della Panini Comics che ho letto è quella con le sovraccoperte bianche per i primi diciotto volumi.
Dal diciannovesimo la qualità della carta e della rilegatura è abbastanza altalenante per poi riprendersi nei volumi finali per i quali viene utilizzata carta di ottima qualità. Peccato per l'assenza di tavole a colori, ma in ogni caso il prezzo è certamente conforme alla qualità dell'edizione.


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GuardianTomberry

Volumi letti: 35/34 --- Voto 7
Shamo parla della storia di Ryo Narushima, un ragazzo finito in riformatorio per aver ucciso i propri genitori. Il "ragazzo senza nome" diviene "vittima" ideale del giudizio implacabile della gente tanto da divenire l'incarnazione del male e dell'oscurità anche per chi, come lui, è stato artefice di atti criminali. Nel riformatorio subisce ogni forma di violenza da parte dei compagni fino a quando una via gli si apre di fronte. Un condannato all'ergastolo di nome Kenji Kurokawa, nonché maestro di arti marziali, gli insegna il karate. Da quel momento Ryo intraprenderà un percorso buio, fatto di combattimenti di ogni tipo per poter sopravvivere e non morire sotto il peso del suo difficile destino.

Il manga è stato serializzato in Giappone sulla rivista Weekly Manga Action di Futabasha a partire dal 1998, fino al 2007, anno in cui è stato interrotto per un'azione legale di Akio Tanaka nei confronti dell'allora sceneggiatore, Izo Hashimoto. Tanaka chiese un'indennità di 150 milioni di yen (circa 900 mila euro) incolpando Izo di aver "rubato" idee inerenti al fumetto in realtà di esclusiva invenzione del disegnatore. Il 27 luglio 2011 la serializzazione dell'opera è ripresa sulle pagine di Evening di Kodansha con il solo mangaka come autore, terminando nel 2015 con il volume 34.

La prima edizione del manga è dunque divisa in due branche, dal n.1 al 19 sotto Futabasha mentre dal numero 20 al termine sotto Kodansha per questo motivo anche l'edizione italiana mostra due tipologie di copertina differenti. Il 18 dicembre 2014 è iniziata una ristampa dei primi 19 albi in volumi di grandi dimensioni, con nuove copertine, che raccolgono in ogni albo tre numeri della prima edizione, proposti anche in Italia da Planet Manga per uniformare almeno lo stile delle sovraccoperte al prezzo di 14,90 euro ad albo.

Utile è sottolineare anche la presenza di un volumetto "0" venduto a 1,99 euro in cui sono stati raccolti pochi capitoli collocabili successivamente al volume 16 (al termine del viaggio in Cina di Ryo) in cui viene esposta l'introduzione alla "saga" successiva. Capitoli in realtà accantonati e rielaborati sotto altra forma nel volume 21 per questo motivo la reputo una lettura superflua, solo per affezionati al titolo.

Sintetizzando l'opera in archi narrativi secondo i principali personaggi coinvolti, troveremo:

- Kurokawa n.1-2
- Sugawara n.3-13
- Sun Wukong n.14-16
- Toma n.17-28 + n.0
- Fratelli Fogna n.29-34

Il titolo del fumetto è il fulcro di tutta la storia, Shamo infatti significa "gallo combattente" (軍鶏) ed è quello che Ryo diventa e rappresenta nel corso di tutta l'opera. Un animale dedito solo alla lotta, incapace di sopravvivere senza un avversario da affrontare. "Gallo" che viene citato in più occasioni, specie negli ultimi archi del manga, come rappresentazione di uno scheletro di volatile sugli indumenti di Ryo.

Il combattimento è tutto ciò che viene offerto, la trama, praticamente solo abbozzata e spesso con background incompleto (volutamente o meno), funge da flebile collante alle vicende tanto da poter dire senza troppi dubbi che alcuni archi narrativi possono essere tranquillamente saltati senza andare ad intaccare in alcun modo (o quasi) la lettura (esempio il viaggio in Cina in cui Ryo si scontrerà con Sun Wukong).

Le vicende della sorella di Ryo, dell'amico Tokichi, Moemi, lo stesso Sugawara (che verrà rappresentato più volte anche dopo il suo arco) e di tutti i personaggi che man mano compaiono (e scompaiono) nelle varie vicende in realtà hanno meno peso di quello che inizialmente si può pensare. Questo aspetto dona caratteristiche sommariamente negative per mio conto in quanto producono una sorta di aspettativa che spesso non viene ripagata sperando sempre in una evoluzione delle vicende personali del protagonista che non arriveranno tanto facilmente.

Altro aspetto negativo è la mancanza di continuità nell'evoluzione di Ryo come combattente. Nel percorso affrontato verrà allenato da più maestri in varie arti marziali e di lotta mista, ma non c'è un reale sviluppo del suo stile di combattimento, non vi è un accumulo di tecniche bensì come una sorta di sostituzione che impoverisce e lascia perplessi a lungo andare (esempio lampante è sempre il viaggio in Cina che non lascia praticamente nulla se non una citazione nei capitoli finali). Aspetto sicuramente interessato dalle vicende legali che hanno afflitto questo fumetto.

Nota estremamente positiva invece è il disegno, Tanaka tocca livelli elevati e non si può fare altro che ammirare ogni tavola per i dettagli e la dinamicità donata ad ogni singola azione. I combattimenti sono uno spettacolo per gli occhi.

La caratterizzazione dei personaggi è molto buona, sono tutti ben definiti anche se alcuni racchiudono lo stereotipo di categoria (Sugawara tra tutti). Fondamentalmente però si possono distinguere due tipi di avversari che Ryo andrà ad affrontare, i "buoni" ossia coloro con valori positivi (sportivi, di esempio per il prossimo, ecc...) ed i "simili" di Ryo, disposti a tutto perché demoni del combattimento nel profondo.

L'arco riguardante Toma è forse il più rappresentativo di questa divisione in cui non si vuole eliminare il demone combattente (fino ad ora lo scopo di ogni avversario), ma piuttosto salvarlo infatti l'antagonista questa volta è un inesperto della lotta, antitesi della violenza e proprio per questo viene attratto da Ryo che la impersona perfettamente.

Le vicende inerenti i "Fratelli Fogna" invece vanno a concludere quella che è stata una serializzazione durata 13 anni (con un buco in mezzo durato 4 anni), mettendo fine alle vicende di Ryo nella maniera più scontata, tristemente legata al destino, che si potesse immaginare fin dal principio. La bestia trova uno spiraglio di luce, ma sarà in grado di afferrarlo e soprattutto, gli sarà concesso finalmente di assaporarlo oppure i reati che ha commesso lo condanneranno per l'eternità? La risposta è celata ovviamente nell'ultimo volume.

Altarboy

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Altarboy

Volumi letti: 34/34 --- Voto 5
"Shamo" è uno di quei manga - e sono tanti in circolazione - che partono a razzo e dopo pochi chilometri sono costretti a fermarsi perché è finita la benzina. In specie dal n. 19 in poi, ossia con l'uscita di scena di Izo Hashimoto, è finito l'estro, la liricità, l'ispirazione. Insomma - tornando alla metafora automobilistica - si è spento il motore.
Se la prima parte - fino al n. 19 - è un calcio di mulo in pieno plesso solare - come definire altrimenti il trascorso carcerario di Ryo - la sua resurrezione in chiave cristologica, il ritorno alla vita civile, la deriva peripatetica e la violenza come unica ragione di vita e fonte di sostentamento - la seconda - ossia dopo il n. 19 - è del tutto evanescente, priva di nerbo, di liricità. La scrittura è incerta come la vita di Ryo, il quale tra combattimenti inutili e per niente funzionali allo sviluppo della storia - questa è la misura delle irresolutezze dell'autore - scopre la vacuità della sua vita, l'inutilità - atteso il sopravvenuto disinteresse dei media - del karate, elevato da Ryo ad un rango quasi divino.
A questo punto - autentico cul de sac narrativo - Tanaka ci propina "l'associazione Fogna" per portare a termine la sua "opera".
Siamo costretti a sorbirci due fratelli - autentici idioti e vagamente matti (mah!!) - che mestamente calano il sipario sulla vita del Ns. eroe.
Immaginatevi un decerebrato a digiuno dei più banali rudimenti dell'arte della lotta che insidia e mette a repentaglio la vita di un autentico mostro delle arti marziali, qual è Ryo. E' inverosimile, assurdo, non logicamente sostenibile.
Eppure Tanaka ci ricama sopra; spende la bellezza di ben 6 volumi per descrivere l'origine e l'epilogo di uno scontro che a mio parere rivela - in ogni suo snodo narrativo - tutta la mediocrità di un autore, incapace a gestire e chiudere da solo un'opera nata a quattro mani.
Sconsigliato.


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Souther

Volumi letti: 22/34 --- Voto 8
“Shamo” è un Seinen Manga dalle tinte molto forti, ma realistiche.
La storia inizia col protagonista Ryo Narushima che un pomeriggio d'estate preso da un raptus uccide a coltellate i propri genitori, risparmiando però la sorella, finito in un cercere minorile in cui verrà seviziato da alcuni individui Ryo cerca negli insegnamenti di un maestro di Karate il modo per riuscire a sopravvivere in quell'angusto ambiente e una volta uscito sfruttare le arti marziali per vivere e mantenere l'unica persona a lui cara che gli rimane, ovvero la sorella.
La storia ci pone un grande numero di combattimenti molto violenti e soprattutto realistici che ne aumentano la drammaticità ed esaltano ancora più la psicologia che circonda il protagonista.

L'edizione è divisa in due parti dal numero 1 al 19 con sovra-copertina lucida bianca, per ripartire poi dal 20 con sovra-copertina ruvida marrone, la divisione è dovuta al lungo lasso di tempo che è intercorso tra il numero 19 e il 20 a causa di problemi legali tra il disegnatore e lo sceneggiatore.
Consiglio la lettura unicamente ad un pubblico molto maturo, riflessivo e che ama le arti marziali.


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tipoveorso

Volumi letti: 19/34 --- Voto 9
L'ho preso in blocco dopo che un tizio me ne ha parlato per la prima volta ad una fiera, e dovrei assolutamente ringraziarlo se mai dovessi incontrarlo di nuovo.
La storia di Shamo parte rapida e forte: il protagonista è Ryo Narushima, ovvero il prototipo di ragazzo modello con ottimi voti a scuola ed un futuro di sicuro successo, che un giorno impazzisce e uccide a coltellate il padre e la madre lasciando in vita soltanto la sorella.
Chiuso in riformatorio subisce abusi sessuali e non da parte degli altri detenuti, solo il karate del maestro Kurokawa lo faranno reagire e impegnare a diventare sempre più forte, trasformandolo completamente da debole e indifeso ad un guerriero assetato di battaglie.
Una volta uscito dal carcere lo aspetta una vita tutt'altro che semplice tra risse, spettri del passato sanguinoso e veri incontri di arti marziali sarà sempre una lotta alla sopravvivenza. La storia si sviluppa benissimo tra la violenza del protagonista e i vari personaggi che gli sbarrano la strada o che lo aiutano a migliorare e raggiungere i suoi obiettivi. Ogni personaggio anche i meno importanti sono caratterizzati bene e svolgono comunque ruoli importanti nell'evoluzione della storia e negli intrecci che si vengono a creare.

La bellezza di questo manga sta tutta nella durezza e la credibilità degli argomenti trattati, perché Shamo, soprattutto l'incipt, potrebbe davvero far pensare ad una storia vera e triste come spesso se ne sentono negli ultimi tempi e tratta anche argomenti di denuncia sociale come ad esempio la difficoltà di trovare lavoro o semplicemente degli amici da parte di un ragazzo macchiatosi di un crimine e finito in carcere.

Il disegno, poi, è proprio ben fatto e si adatta perfettamente alla storia riuscendo a trasmettere le emozioni, la violenza e i combattimenti in modo superbo infatti secondo me il punto forte è la muscolatura e le azioni/tecniche dei vari personaggi rappresentate in maniera veramente dettagliata e realistica. Anche le scene che non sono di combattimento sono disegnate in modo eccellente e riescono a far provare al lettore molta tristezza e a far capire tutta la durezza della storia e del protagonista.

L'edizione, con sovraccoperta, è ottima e spero continui così visto che in questo mese uscirà finalmente il numero 20; mi auguro davvero che la Planet Manga faccia un bel volume come merita questo capolavoro.

Ho dato 9 e non 10 perché aspetto ancora il finale e anche perché gli ultimi numeri sono un po' troppo al di là di quella realtà e quel genere che si era visto nei primi numeri, ma che si è ripreso poi alla grande con un nuovo avversario ancora in cerca di Narushima.
Sicuramente quasi nessuno si identificherà nel protagonista perché è tutto sommato il cattivo, quello che impazzisce e crea scompiglio nella società, però col passare dei numeri ci si rende conto che ne ha passate tante, soffocato dai genitori, pressato sempre nel dover comportarsi nel modo giusto e che poi decide di sbarazzarsi di tutto e vivere la sua vera natura. Non dico che quello che ha fatto sia giusto o meglio che lo abbia fatto nel modo giusto, perché in fondo ci insegna a prendere le nostre decisioni nel bene e nel male, a riuscire a trovare l'impegno e la forza che ci faranno crescere.

Concludendo senza fare degli spoiler, io lo consiglio veramente a tutti gli appassionati del genere picchiaduro o a chi cerca un manga diverso, forte, violento e a mio parere "reale". Iniziate a leggere Shamo perché merita tantissimo.


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GIGIO

Volumi letti: 19/34 --- Voto 9
"Shamo" è un manga che mi sono comprato a Lucca 2011, consapevole (viste le recensioni) che sarebbe stato un manga perlomeno ottimo. Difatti quest'opera non mi ha deluso per nulla.
In principio il manga è molto duro/crudo, specialmente per le tematiche trattate. Il protagonista è un debole che viene rigorosamente maltrattato (ed anche stuprato) da persone più forti nel fisico e nella mente di lui. Il disegno duro la fa da padrone così come le scenografie e le tematiche trattate. In questo inizio ho trovato difficoltà ad "ammirare" o simpatizzare per il protagonista in quanto descritto fin troppo debole per i miei gusti personali. Al di la di quello che gli capita sembra proprio un alienato con un passato alquanto disturbato/burrascoso privo di carattere. Azzerato.

Passati pochissimi numeri però il manga e soprattutto il protagonista cambiano radicalmente trasformando il "perdente" in una macchina da guerra corpo a corpo infernale. Non solo si allena, combatte e sa anche vincere ma soprattutto la sua psicologia fa un giro di vite non indifferente. Gode nel massacrare, gode nel far provare agli avversari tutto quello che lui ha passato, gode nell'umiliarli. Tutto questo può piacere o meno e sicuramente non lo fanno sembrare un manga morale ma a questo punto si rientra nei gusti personali e io l'ho trovato esplosivo. La trama è piuttosto lineare/scontata se non per qualche colpo di scena neanche troppo elaborato e non mi sono piaciuti particolarmente i numeri finali con il nuovo antagonista - ballerino (lo trovo un po' fuori luogo ma aspetto i numeri successivi per giudicarlo meglio) ma detto questo è un manga con tanta azione, che raramente fa calare l'attenzione, dark, crudo, violento.... Il protagonista comincia a piacere piano piano e alla fine si comprende "il perché" tutto questo. Vengono svelati i suoi passati da cui deriva questo carattere che si può definire malato e psicopatico che consegnano al lettore un protagonista (antagonista??) per eccellenza.

L'edizione è molto buona, sovraccoperta bianca difficile forse da conservare ma a questo prezzo non ci sono edizioni tanto migliori.
Il grosso problema del manga è la diatriba interna tra i due autori che lo hanno bloccato per diverso tempo. Ora sembra che il tutto si sia risolto e si attendono nuovi numeri in Italia nel corso del 2012 con una ristampa dei numeri mancanti. Aspetterò.
Disegni come dicevo sopra sono ottimi, ben definiti, non è semplice far comprendere appieno al lettore gli sviluppi di uno scontro corpo a corpo (tra l'altro quasi sempre corpi a torso nudo) eppure il disegnatore ci riesce sempre. Riuscire a farli comprendere e nel contempo modellare un personaggio nel suo fisico non è cosa da poco. I disegni forse meritavano maggiori fondali, specialmente nelle pagine "fuori dal ring" dove molte volte ci si ritrova con il classico fondo bianco per giunta non elaborato.

Detto questo io do un bel 9 (che per me significa Olimpo dei manga visto che ho dato forse tre voti 10 in vita mia). Lo consiglio ad un pubblico ovviamente adulto non di età ma di testa e sperando che facciano realmente una ristampa consiglio di recuperarlo sicuramente.


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Nyx

Volumi letti: 19/34 --- Voto 9
Andando a cercare tra i manga ispirati a combattimenti con uno sviluppo realistico della trama e degli stessi, Shamo va sicuramente considerato tra i migliori di questo genere e senza ombra di dubbio gran parte del merito va alla fantastica caratterizzazione di Ryo Narushima, il protagonista dell'opera stessa. La psicologia di questo ragazzo è realizzata in maniera sublime, in continua evoluzione, tremendamente realistica e al contempo imprevedibilmente ed incomprensibilmente folle.

Ryu Narushima inizia la sua storia come ragazzo modello in una buona famiglia senza apparenti problemi né alcun tipo di dissapore, tuttavia un brutto giorno accadrà il fattaccio che darà origine al susseguirsi delle vicende narrate. Spinto da un istinto e da motivazioni apparentemente inspiegabili, Ryo uccide brutalmente i genitori sotto gli occhi della sorellina, un vero e proprio raptus di follia! La vicenda farà il giro di tutta la nazione e Narushima verrà spedito in uno dei più duri istituti correzionali, dove dovrà convivere con delinquenti senza scrupoli e decisamente più forti di lui, dotato tra l'altro di un fisico piuttosto gracile essendo quello che avremmo anche potuto definire come "il classico secchione" e non certo un serial killer.
Quel posto sembra essere la madre di tutti gli incubi: i più forti la fanno da padroni, dare fiducia a qualcuno si rivelerà quasi certamente un tremendo errore, sevizie e violenze sono all'ordine del giorno, ma Narushima, seppur completamente impotente in questo ambiente, viene visto di cattivo occhio da tutti (carcerati e carcerieri) vista l'efferatezza del suo crimine contro i genitori stessi. Ciò che cambierà il futuro di questo giovane (altrimenti destinato ad una brutta fine) sarà l'incontro con un maestro di karate conosciuto in questa struttura, una sorta di professore di "educazione fisica", in realtà un pericolosissimo criminale. Ryo Narushima, fino ad allora debole ed esile, troverà nell'allenamento fisico la sua vera ragione di vita, spinto non certo da nobili motivi ma dal desiderio non solo di sopravvivere in quell'inferno, ma anche di acquisire sempre più potenza.

Questo è solo l'inizio della genesi di questo ragazzo che, scontata la sua pena, otterrà subito "lavoro" in una forte associazione criminale e nel contempo trova altre due validi ragioni di vita, la volontà di volersi confrontare a livelli professionistici contro uno dei lottatori più forti del paese, e per riuscire nell'intento sarà pronto a commettere ogni genere di nefandezza, senza alcuno scrupolo e nessunissima morale. L'altra ragione di vita è ritrovare ed aiutare la sorella che, a seguito del folle gesto del fratello, è finita a dir poco in disgrazia, senza l'aiuto di nessuno e su una cattivissima strada. La sorella sembra essere l'unico legame affettivo forte e sincero rimasto a questo ragazzo, ma la psicologia di Ryo Narushima è qualcosa che va ben oltre a quanto mi è stato possibile scrivere sin d'ora, è in continua evoluzione e riserverà sorprese su sorprese in un esclation di violenza e di colpi di scena. Per capire la grandiosità della caratterizzazione di questo controverso personaggio l'unica è leggere e rileggere questa fantastica opera!

Detto quanto scritto, posso trovare un solo, unico e grandissimo difetto a Shamo, e purtroppo non dipende dalla realizzazione dell'opera stessa ma dal fatto che, per controversie legali tra il disegnatore e l'autore della storia, il manga è stato interrotto da moltissimo tempo e le speranze di poter mai vederne la fine si affievoliscono giorno dopo giorno.


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cercastorie

Volumi letti: 23/34 --- Voto 9
Cercando qualcosa di particolarmente crudo e coinvolgente mi sono imbattuto nella trama di quest'opera, e appena l'ho letta ho pensato: "Storia triste, karate, combattimenti, devo leggerlo assolutamente!". Ho letto i 19 volumi pubblicati in Italia in 5 giorni, non riuscivo a fermarmi, quindi mi sono procurato anche i volumi 20-21-22-23 in inglese; un manga che si è rivelato molto più bello di quanto mi aspettassi, mostrando non solo arti marziali e violenza, ma anche denuncia sociale e introspezione.
La trama non è particolarmente originale, ha la struttura tipica delle storie di "caduta e rivincita", però tutto raccontato con un realismo e una drammaticità unica, mostrando spesso risvolti per niente scontati. Il tratto grafico è particolare e dettagliato, le tecniche di karate e delle altre discipline marziali sono disegnate perfettamente, quindi per chi pratica arti marziali come me, è un vero piacere leggere Shamo. Tutti i personaggi principali sono descritti con cura, soprattutto il protagonista, com'è giusto che sia, è caratterizzato perfettamente, lo definirei un groviglio di debolezze e forza, qualcosa a metà tra l'antieroe e il cattivo: a volte tifi per lui, altre lo odi, ma nonostante ciò speri sempre che la spunti pur sapendo che è totalmente in difetto.
Purtroppo sia in Italia che in patria l'opera non è conclusa per via di alcuni disguidi non del tutto chiari, ma sicuramente metterei questo manga tra i 5 più belli che abbia mai letto. Consiglio la lettura di Shamo a tutti gli amanti di seinen, combattimenti, ma anche tematiche delicate e drammatiche che fanno riflettere.


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PI5

Volumi letti: 19/34 --- Voto 8
Se devo esprimere un'opinione (poco chiara) su questo manga direi che ci troviamo di fronte ad un' opera tanto banale quanto originale.
Si, perché lo scheletro della storia non è altro che Karate Kid (o "Il Ragazzo dal Kimono d'Oro" per citare un altro classico del genere); solo che tale scheletro è rivestito di carne e pelle ben irrobustite di grassa violenza! <i>”Dove sta l'originalità?“</i>, direte giustamente voi, stanchi delle solite storie dove la violenza è fine a se stessa, quasi quanto le gigantesche tette delle protagoniste, che la infliggono o la subiscono... anche se a me le tette fine a se stesse non dispiacciono, ah ah!
L'originalità sta nel fatto che tale grassa violenza non si esplica nelle solite immagini abbondanti di sangue e budella (in Shamo i disegni sono si espliciti, ma mai macabri e fastidiosi), ma è la storia stessa ad essere violenta, forzatamente violenta, come forzate sono tutte le azioni e reazioni a cui i personaggi sono costretti. Una catena di violenza che si trasmette ovunque vada Ryo, il protagonista che potremmo definire Daniel-san versione "allucinazione perversa", eterna vittima ed esecutore delle sue stesse azioni, sempre mosse da una sorta di egoismo autoconservativo che lo porta ad affermare a sua volta esclusivamente con la violenza. Una corrente di odio che parte da un mondo schiacciante, in cui sordi genitori pretendono l'eccellenza da un figlio non all'altezza, senza riuscire a capire la sua umana incapacità, e si trasmette ad un figlio tanto incapace di reagire a tale mondo, da divenire assurdamente disumano pur di non annullarsi in esso. Odio che si trasmette ad una sorella, non tanto dispiaciuta per la morte dei genitori, quanto per il suo futuro in una società sicuramente incapace, non solo di perdonare chi uccide i propri genitori, ma anche i parenti di tal tipo assassino estendendo a essi un ingiustificato odio.
E non è solo questa la violenza espressa da Shamo, anzi la violenza più grande sta nel fatto che, se ci fermiamo a riflettere, tutta questa mostruosità è tristemente verosimile... oddio, tutto e tutto insieme magari no! Pero se ne sentono di storie...

dark schneider

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dark schneider

Volumi letti: 19/34 --- Voto 10
Shamo è un capolavoro, un opera unica nel suo genere, un opera adulta che cattura e che fa riflettere; la storia di un giovane ragazzo, Ryo Narushima, che in un attimo di collera e pazzia uccide i propri genitori. Da quel momento inizia la sua discesa verso l'inferno, dalle violenze subite in riformatorio, alla dura realtà della vita una volta uscito da quest'ultimo. L'unico cosa che salverà Ryo sarà l'utilizzo del karate, imparato dal maestro Kurokawa in riformatorio. Un fumetto fantastico che consiglio a tutti di leggere. Peccato però che in Italia sia sospeso...

Fonzi

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Fonzi

Volumi letti: 19/34 --- Voto 9
SPETTACOLO! Non si può far altro che descrivere così questa vera e propria opera d'arte. Tralasciando la bellezza dei combattimenti, ciò che affascina in questo manga è l' inquietante animo del personaggio centrale (Ryo) cattivissimo all'inverosimile e senza alcun tipo di remora nella vita e soprattutto nei combattimenti, che affronta sempre con lo spirito di chi affronta la morte. Gli altri personaggi del manga non sono di certo meno interessanti come ad esempio il maestro Kurokawa, colui che insegnato le basi del combattimento a Ryo, oppure Naoto Sugawara un'altro formidabile combattente di tutt'altra morale rispetto allo spietato Ryo. Naturalmente (e per fortuna) la storia non gira tutt'attorno ai combattimenti, anzi... gli stati d'animo dei personaggi sono descritti in maniera favolosa e profonda e la banalità non trova mai posto in questa opera di Izo Hashimoto, Akio Tanaka. Citazione d'obbligo per lo stile dei disegni che se alla prima impressione potrà sembrare rude, dopo poche pagine si capisce che il tratto va perfettamente a braccetto con la storia e l'anima del manga. Per chi non l'avesse ancora fatto vi consiglio vivamente di leggerlo inquanto è semplicemente un capolavoro

Lord Alucard

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Lord Alucard

Volumi letti: 19/34 --- Voto 9
Shamo, nato dalla mente geniale di Izo Hashimoto e Akio Tanaka, sicuramente è uno dei manga più interessanti e coinvolgenti dell'anno. Sorvolando sulla trama, che sopra è ampiemente spiegata, soffermiamoci sull'aspetto psicologico dei personaggi. Protagonista e "carnefice" del fumetto è Ryo Narushima, ragazzo proveniente da una famiglia per bene, che ha consumato l'orrendo delitto di uccidere i suoi genitori. Perchè tale atrocità? I giornali e le altre figure del manga danno svariate risposte, ma mettendo da parte l'aspetto più superficiale, cerchiamo di penetrare nell'animo del nostro sventurato ragazzo. Shamo rappresenta quello che, oggi più che mai, è uno dei problemi più radicati nella società. Come si può notare nei volumi, per chi li ha letti mi capisce bene, si può notare che il carattere di Ryo è particolarmente complicato. Un ragazzo che fin dall'infanzia è stato costretto e soffocato, dal totale volere dei genitori, fino a colmare, con una rabbia repressa in un gesto tanto estremo quanto "giusto" per la sua salvezza. Purtroppo il tempo è poco e il discorso parecchio lungo. Probabilmente questa brevissima recensione del manga non è servita a molti, ma se sono riuscito a colpire qualcuno ne sono più che felice. L'unica cosa che posso consigliare è di provare a leggere il manga. Risulterà un po spinto, forse anche troppo;ciò nonostante, e questo è un carattere che accomuna la maggior parte di autori coreani, sia per film che per manga/anime: i coreani, e questa è una mia riflessione personale, sono dei veri geni per quanto riguarda la cura delle foto e la psiche dei personaggi.

kennino

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kennino

Volumi letti: 19/34 --- Voto 9
[<b>ATTENZIONE: CONTIENE SPOILER</b>]
Trama: Messa da parte la parte iniziale, già ampiemente commentata, diamo uno sguardo ai successivi volumi, così magari da invogliare qualcuno alla lettura di questo grandioso manga.
Uscito dal riformatorio Ryo si guadagna da vivere lavorando come Gigolò per facoltose signore all'interno di un gruppo mafioso. Attratto da un torneo di arti marziali decide di affinare la sua tecnica per poter un giorno partecipare e scontrarsi contro il migliore lottatore del mondo: Naoto Sugawara. Una produttrice televisiva vede in lui una fonte di guadagno, e lo circonda di allenatori, preparatori, donne e tutte le figure che possono aiutarlo nella sua crescita come lottatore professionista. Ryo partecipa al torneo della Banryukai vincendolo, non senza una serie di scorrettezze in campo e fuori nei confronti degli avversari. Il momento tanto atteso è giunto: dopo una serie di faticosi allenamenti sotto la guida di Kurokawa, Ryo si scontra sul ring con Sugawara. Il combattimento vede la vittoria di Sugawara, grazie alla maggior esperienza, stazza e bravura. Nessuno dei due si sente però appagato: Ryo si è dimostrato inferiore, e Naoto non è riuscito a vendicare lo stupro subito dalla sua ragazza da parte di Ryo, poichè sul ring non è riuscito a imporgli una sonora sconfitta. I due si danno appuntamento per chiudere lo scontro. Questa volta Ryo ha la meglio, mentre Naoto cade in coma (pare). Il nostro eroe si reca così in cina per combattere in
combattimenti clandestini, al fine di pagare le cure mediche alla sorella ritrovata in un pessimo stato a causa dell'uso smodato di droga. Un nuovo nemico, ancora più temibile si fa avanti per eliminare Ryo dalle gare, difatti vincendo ogni incontro nessuno più scommetteva. Ryo, sconfitto da Qing-Lin (ecco il suo nome), decide di allenarsi con il vecchio maestro di Qing-Lin. I due si recano nelle sperdute montagne cinesi ad allenarsi. Appresa la notizia, Qing-Lin si reca al tempio dove si allena Ryo per sconfiggerlo. Questo personaggio, di una crudeltà inaudita, si disfa del maestro e della sua nipote/discepola. Ryo vendica la loro morte sconfiggendo Qing-Lin che si toglie la vita gettandosi da un dirupo.
Si chiude qui, con Ryo che torna ai combattimenti clandestini e alla prostituzione, la parte dedicata a Ryo Narushima, il ragazzo senza nome, mentre si apre una nuova serie in cui Ryo non è altro se non un nome.
Nei volumi 17-18-19 il personaggio principale è Toma, un famoso ballerino che, sentito una misteriosa attrazione nei confronti di Narushima, decide di mollare il balletto per dedicarsi alle arti marziali, così da sfidare, un giorno, Ryo. Toma si circonda di un gruppo composto da esperti di arti marziali (tra cui lo stesso Kurokawa, il vecchio maestro di Ryo), i quali attratti da lui, lo alleneranno in vista di un probabile incontro con Ryo Narushima sul ring del Lethal Fight.

Commento: è un manga bellissimo, che lascia spazio a pensieri profondi. Adoro questo personaggio cosi malvagio, così negativo, ma che sembra possedere ancora un briciolo di umanità... sembra. La sua vita così tormentata, vissuta tra la peggior gente e i peggiori ambienti, in un continuo cerczare di rialzarsi e di farsi accettare da un popolo che ancora lo odia per ciò che ha fatto da ragazzo. La sua voglia di vivere, di non farsi calpestare lo portano a commettere gli atti più ripugnanti. Ma Ryo rimane pur sempre un essere umano capace di sentimenti, di prendersi cura della sorella.

golDroger88

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golDroger88

Volumi letti: 19/34 --- Voto 10
Mi sento un po in colpa a recensire, dando un voto, ad un opera ancora in corso, ma ci tengo molto a diffondere questo manga il piu possibile.
Ryo Narushima é un ragazzo prodigio: va ancora ale scuole superiori, ma la sua ammissione alla prestigiosa todai (universita di Tokyo) é gia stata decisa da tempo. Eppure un pomeriggio come tanti uccide i suoi genitori a coltellate sotto gli occhi della sorella... piu' avanti lo stesso Ryo si difendera dicendo che gli stavano uccidendo l'anima. Essendo ancora minorenne il suo destino é ora quello di passare due anni in riformatorio. La sua vita diventera tutta ad un tratto un inferno: la prima notte in riformatorio viene violentato da un altro ragazzo che é, almeno, il doppio di lui. Col passare del tempo le cose non migliorano, anzi... ma uno spiraglio di luce sembra affiorare: un detenuto tiene delle lezioni di karate e Ryo capisce immediatamente che l'unico modo che ha di sopravvivere in un inferno simile é quello di imparare a combattere... l'apprendimento del karate portera forti cambiamenti nel carattere di Ryo, come si comportera' egli una volta uscito dal riformatorio?!
Questo é l inizio del manga...
Ryo Narushima ha solamente una cosa in testa: la sopravvivenza. Nella sua mente si viene a creare, a causa dell esperienza in riformatorio e non solo, un'equazione, cioé sopravvivenza=attaccare gli altri per prevenire un possibile attacco.
Questo manga mescola egregiamente una storia che mira al realismo con dei passaggi prettamente poetici.
I disegni sono all altezza della trama, dimostrando il feeling che c'é tra sceneggiatore e disegnatore.
Insomma, una lettura consigliata a tutti (sempre che non abbiate riserve mentali).

ApterosTheWolf

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ApterosTheWolf

Volumi letti: 16/34 --- Voto 9
Trama:
Un classico studente giapponese, di buona famiglia, decide tutto d'un tratto di uccidere il padre e la madre, forse perchè loro sono la causa della sua morte interiore, e finisce in un carcere minorile dove, per ribellarsi ai numerosi sopprusi, decide di imparare il karate, grazie al maestro kurokawa, che poi seguirà il cammino di questo giovane guerriero. Uscito dal carcere il nostro eroe si trova di fronte un mondo inospitale, dove tutti l'hanno abbandonato, anche la sua amata sorella, ed inizia a fare quello che ora sa fare meglio, combattere... Inizia qui la storia di Ryo Narushima, da gracile studente delle superiori a tremenda bestia da combattimento capace di combattere sia nelle fogne, sia nei ring più chiaccherati, sia nel letto di svariate donne. Un vero gallo da combattimento.

Commento:
Un manga nudo e crudo, che descrive il marcio della società moderna dal basso di un ragazzo che, perso tutto, deve ritrovare la sua vita. Una grande metafora sulla vita, dove, tra alti e bassi, l'unica soluzione è combattere. Un manga diverso da i classici manga picchia picchia(alla naruto per intenderci) dove qui alla lotta viene dato un senso più umano, più impuro, più marcio, perciò questo manga è indirizzato ad un pubblico più maturo, sia per i suoi temi sia per le sue immagini, molto violente e crude. Per i puristi delle arti marziali inoltre le mosse sono descritte dai disegni in maniera molto dinamico, precise, anche se il disegno è generalmente molto sporco. Da notare il fatto che ryo, molto spesso, da situazione a situazione sembra un altra persona (intendo fisicamente) cosa che sta a seguire i suoi numerosi sbalzi di umore.
In poche parole un manga maturo la lotta è reale, dove si lotta per sopravvivere non per vivere

Becar

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Becar

Volumi letti: 2/34 --- Voto 8
Trama:
La storia parla del classico ragazzo, Ryo Narushima, di famiglia per bene che per motivi non proprio chiari compie una strage uccidendo tutta la sua famiglia. Condannato, viene mandato in carcere dovrà inizialmente subirà gli abusi degli altri detenuti. A questo punto riesce a risollevarsi dalla sua posizione grazie alle arti marziali che apprende durante il periodo di carcerazione. Esse gli permetteranno di sopravvivere fino alla fine della suo periodo di carcere e gli daranno "da mangiare" una volta uscito frequentando i bassi fondi della civiltà.

Commento:
Si tratta di un lavoro a quattro mani per opera di Izo Hashimoto e Akio Tanaka, sicuramente si tratta di una storia assai violenta visto che il protagonista usa le sue doti per colpire a morte pertanto si tratta sicuramente di un prodotto per un pubblico maturo. Lo stile di disegno è ben curato anche se potrebbe sembrare un po rozzo ma credo che sia una scelta voluta per adattarsi meglio alla storia che racconta. La trama non è certamente banale e può rispecchiare, fino ad un certo punto, il malessere della socità odierna, poi si sposta. Non si tratta comunqe di un'opera di solo combattimento come possono essere DragonBall, Ken ecc... anche per via del targhet di età a cui è indirizzata. Si tratta sicuramente di un prodotto sopra la media rispetto alle attuali publicazioni italiane del momento
Attualmente ho letto solo i primi due numeri, ma si tratta di un'opera che mi ha impressionatoparticolarmente e pertanto voglio leggerla nel suo complesso (appena le finanze lo permettono.