Romance of Darkness
"Romance of Darkness" è una serie shojo fantasy e horror composta da 5 volumi e pubblicata in Italia nel 2007. L'autrice Chie Shinohara è nota anche per "Il Sigillo Azzurro", proposto con la collana Amici, e "Anatolia Story". Sono cresciuta anche con le sue letture e da adulta l'ho sicuramente rivalutata, complice uno stile grafico verso cui provo una sincera nostalgia e ricerco ancora oggi avidamente.
"Romance of Darkness" (Romanzo delle tenebre) narra le vicende di una studentessa di nome Rikka, unica superstite di un violento annegamento del pullman in cui viaggia con altre compagne di classe. La protagonista viene intervistata dai giornalisti e pubblicata dai quotidiani, mentre la preside della sua scuola la esorta a fare tesoro di questo evento per comprendere il suo scopo nella vita. Dopo un primo periodo di smarrimento e di parziale accettazione, Rikka inizia ad interrogarsi seriamente sui motivi legati alla sua sopravvivenza. Qualcosa nella sua quotidianità inizia a cambiare a partire dal suo rapporto con l'acqua. Da sempre nuotatrice, Rikka inizia a rispondere al richiamo della piscina a scuola, della vasca del bagno in casa, e sviluppare lentamente una vera e propria dipendenza dall'acqua.
A questo legame vitale con l'acqua si aggiunge un altro strano fenomeno: Rikka quando è in acqua non è sola ma è presente un'altra sagoma di donna dalla presenza funerea. Se in un primo momento Rikka associa questa visione a fattori di stress, successivamente diventerà il suo incubo peggiore e motivo di preoccupazione anche da parte del suo affezionato cugino Yuzuro. Le vite di Rikka e di questa donna, che si scoprirà avere il suo stesso nome, sono profondamente intrecciate e pilotate da un disegno superiore che si svelerà nel corso della storia.
Nonostante il tema che emergerà sarà molto interessante, non posso fare a meno di pensare ai primi due volumi come uno specchio per le allodole. Se all'inizio della lettura si ha la sensazione di avere compreso il setting, i personaggi e i loro drammi, a metà della serie l'attenzione dell'autrice sembra virare su altri temi e personaggi. Anche questi ultimi appassionanti e coinvolgenti, ma non mi spiego in quale parte della storia abbiano preso spazio le vicende dei due co-protagonisti (il cugino di Rikka e il famoso Izumi). In sintesi, pensavo di leggere una storia incentrata sulla protagonista donna, in preda ad affrontare le prove inviate dal suo destino, e la ritrovo "vettore" di un altro scopo ultimo - dove non ha alcun ruolo se non quello di comparsa.
La sensazione è stata di leggere due serie in una, molto interessanti, ma che dialogano poco tra loro. Questo secondo me ha svalutato la narrazione con due impatti. In primo luogo il profilo di Rikka si è adombrato, sono state eclissate le sue vicende e non si comprende come smetta di essere dipendente dell'acqua. Certamente l'argomento è tirato fuori a più riprese, ma sotto forma di piagnisteo funzionale solo al ruolo carnale che avrebbe nelle vicende che coinvolgono il cugino. In secondo luogo, un finale frettoloso, che non offre una degna celebrazione della storia e dei destini dei suoi protagonisti. Come sempre l'amore trionfa ma ho trovato poche due pagine di vissero felici e contenti, dopo un intero volume di scontro tra il bene e il male.
Adoro Chie Shinohara e la mia valutazione resta di parte nonostante le riserve menzionate. Può essere interessante conoscere il suo stile grafico e narrativo attraverso questa serie breve, ma suggerisco di recuperare le altre sue pubblicazioni.
"Romance of Darkness" (Romanzo delle tenebre) narra le vicende di una studentessa di nome Rikka, unica superstite di un violento annegamento del pullman in cui viaggia con altre compagne di classe. La protagonista viene intervistata dai giornalisti e pubblicata dai quotidiani, mentre la preside della sua scuola la esorta a fare tesoro di questo evento per comprendere il suo scopo nella vita. Dopo un primo periodo di smarrimento e di parziale accettazione, Rikka inizia ad interrogarsi seriamente sui motivi legati alla sua sopravvivenza. Qualcosa nella sua quotidianità inizia a cambiare a partire dal suo rapporto con l'acqua. Da sempre nuotatrice, Rikka inizia a rispondere al richiamo della piscina a scuola, della vasca del bagno in casa, e sviluppare lentamente una vera e propria dipendenza dall'acqua.
A questo legame vitale con l'acqua si aggiunge un altro strano fenomeno: Rikka quando è in acqua non è sola ma è presente un'altra sagoma di donna dalla presenza funerea. Se in un primo momento Rikka associa questa visione a fattori di stress, successivamente diventerà il suo incubo peggiore e motivo di preoccupazione anche da parte del suo affezionato cugino Yuzuro. Le vite di Rikka e di questa donna, che si scoprirà avere il suo stesso nome, sono profondamente intrecciate e pilotate da un disegno superiore che si svelerà nel corso della storia.
Nonostante il tema che emergerà sarà molto interessante, non posso fare a meno di pensare ai primi due volumi come uno specchio per le allodole. Se all'inizio della lettura si ha la sensazione di avere compreso il setting, i personaggi e i loro drammi, a metà della serie l'attenzione dell'autrice sembra virare su altri temi e personaggi. Anche questi ultimi appassionanti e coinvolgenti, ma non mi spiego in quale parte della storia abbiano preso spazio le vicende dei due co-protagonisti (il cugino di Rikka e il famoso Izumi). In sintesi, pensavo di leggere una storia incentrata sulla protagonista donna, in preda ad affrontare le prove inviate dal suo destino, e la ritrovo "vettore" di un altro scopo ultimo - dove non ha alcun ruolo se non quello di comparsa.
La sensazione è stata di leggere due serie in una, molto interessanti, ma che dialogano poco tra loro. Questo secondo me ha svalutato la narrazione con due impatti. In primo luogo il profilo di Rikka si è adombrato, sono state eclissate le sue vicende e non si comprende come smetta di essere dipendente dell'acqua. Certamente l'argomento è tirato fuori a più riprese, ma sotto forma di piagnisteo funzionale solo al ruolo carnale che avrebbe nelle vicende che coinvolgono il cugino. In secondo luogo, un finale frettoloso, che non offre una degna celebrazione della storia e dei destini dei suoi protagonisti. Come sempre l'amore trionfa ma ho trovato poche due pagine di vissero felici e contenti, dopo un intero volume di scontro tra il bene e il male.
Adoro Chie Shinohara e la mia valutazione resta di parte nonostante le riserve menzionate. Può essere interessante conoscere il suo stile grafico e narrativo attraverso questa serie breve, ma suggerisco di recuperare le altre sue pubblicazioni.
E' la prima opera che leggo di Chie Shinohara, che so essere famosa per "il sigillo azzurro" e "Anatolia story" .
Cercavo una storia sentimentale con un tocco di soprannaturale. Ma ahimè lo pensavo meglio. Mi ha delusa.
La protagonista, Rikka Nikaido, è una banalissima ragazza come tante, l'unica cosa che la differenzia è che le piace nuotare. Per il resto non dice niente come personalità.
Dopo un bruttissimo incidente, scopre di essere la sola superstite. Poco dopo sente sempre maggiormente la necessità di andare sott'acqua. Presto scoprirà di avere doti speciali in acqua, come saper respirare, muoversi liberamente.
Non tarda molto ad entrare in scena un'altra ragazza mora, anch'essa di nome Rikka. La quale la avvisa che i suoi nuovi poteri derivano da un seme magico che Izumi, un'entità acquatica molto potente, le ha fatto mangiare. E questo le ha permesso di sopravvivere all'incidente. Ma sarà presto destinata a diventare a tutti gli effetti una creatura marina, il che significa vivere solo in acqua, non potendo più vivere da essere umano. La ragazza si rifiuta a tale destino, anche perchè è innamorata di suo cugino, Yuzuru, ricambiata, e vuole vivere con lui.
Presto si scoprirà che quest'ultimo è un personaggio più importante di quanto non appaia all'inizio.
Nonostante ci sia qualche colpo di scena, la storia non è ben strutturata.
La trama ha uno stile fiabesco, i personaggi non sono stati sviluppati minimamente dal punto di vista psicologico. Sono piatti, insipidi, insignificanti.
Concordo con chi afferma che né la storia né i personaggi riescono a catturare il lettore.
La storia in sé non appassiona, non intriga, non crea empatia. Niente di niente.
I disegni li ho trovati abbastanza buoni,con una buona fisionomia e proporzione nei corpi, ma ho visto di meglio. Ad esempio le espressioni sono sempre quelle nel volto dei personaggi,si assomigliano tutte.
L'edizione della Star comics è mediocre.
Insomma non lo consiglio, se non ai fan di questa autrice che vogliono leggere ogni opera che ha pubblicato. Ma come lettura, non mi è affatto piaciuta. Motivo del mio voto che non raggiunge la sufficienza.
Cercavo una storia sentimentale con un tocco di soprannaturale. Ma ahimè lo pensavo meglio. Mi ha delusa.
La protagonista, Rikka Nikaido, è una banalissima ragazza come tante, l'unica cosa che la differenzia è che le piace nuotare. Per il resto non dice niente come personalità.
Dopo un bruttissimo incidente, scopre di essere la sola superstite. Poco dopo sente sempre maggiormente la necessità di andare sott'acqua. Presto scoprirà di avere doti speciali in acqua, come saper respirare, muoversi liberamente.
Non tarda molto ad entrare in scena un'altra ragazza mora, anch'essa di nome Rikka. La quale la avvisa che i suoi nuovi poteri derivano da un seme magico che Izumi, un'entità acquatica molto potente, le ha fatto mangiare. E questo le ha permesso di sopravvivere all'incidente. Ma sarà presto destinata a diventare a tutti gli effetti una creatura marina, il che significa vivere solo in acqua, non potendo più vivere da essere umano. La ragazza si rifiuta a tale destino, anche perchè è innamorata di suo cugino, Yuzuru, ricambiata, e vuole vivere con lui.
Presto si scoprirà che quest'ultimo è un personaggio più importante di quanto non appaia all'inizio.
Nonostante ci sia qualche colpo di scena, la storia non è ben strutturata.
La trama ha uno stile fiabesco, i personaggi non sono stati sviluppati minimamente dal punto di vista psicologico. Sono piatti, insipidi, insignificanti.
Concordo con chi afferma che né la storia né i personaggi riescono a catturare il lettore.
La storia in sé non appassiona, non intriga, non crea empatia. Niente di niente.
I disegni li ho trovati abbastanza buoni,con una buona fisionomia e proporzione nei corpi, ma ho visto di meglio. Ad esempio le espressioni sono sempre quelle nel volto dei personaggi,si assomigliano tutte.
L'edizione della Star comics è mediocre.
Insomma non lo consiglio, se non ai fan di questa autrice che vogliono leggere ogni opera che ha pubblicato. Ma come lettura, non mi è affatto piaciuta. Motivo del mio voto che non raggiunge la sufficienza.
Era un po' che volevo recensire quest'opera e finalmente mi son decisa!
Ci sono tantissimi ottimi prodotti di questa brillante autrice, e "Mizu ni Sumu Hana" non fa eccezione.
La storia narrataci è quella di Nikki, una bella studentessa delle scuole superiori, abile nuotatrice, che viene coinvolta in un incidente durante una gita scolastica. Lei è l'unica sopravvissuta, e la giovane si interroga spesso sul perché, proprio lei fra tutte, sia stata risparmiata dalla tragedia. Presto è detto, e Nikki scopre che una creatura del fiume, il Dio Izumi, l'ha salvata dalla morte, donandole un particolare seme.
Ma come ben sappiamo ogni cosa ha un prezzo, e anche questo magnanimo salvataggio si rivelerà essere tutt'altro che casuale.
Di suo la storia mi è piaciuta moltissimo. Ho amato i personaggi principali, Rikka, l'altra Rikka (perché sì, ce ne è un'altra), Izumi e il cugino della protagonista: Yuzuro, di cui scopriremo lo straordinario passato. Oltre ad essere il cugino di Rikka, è anche l'oggetto dell'amore della ragazza, pienamente ricambiato, ma se non ci fosse un amore ostacolato, non saremmo contenti. Non mi sono sembrati esageratamente forzati o stereotipati e, di questi tempi, non è facile trovare personaggi ben bilanciati, per questo, per me, è un lavoro apprezzabile.
Non posso certo dire che questa storia non sia stata in grado di intrattenermi. Ho trovato emozionante il tutto dall'inizio alla fine, chiedendomi di pagina in pagina come si sarebbe evoluta la trama. Sicuramente la storia si sarebbe potuta approfondire meglio, ci sono svariati richiami alle leggende e al folklore nipponico, il che non è male dato che è una cosa che non mi dispiacerebbe approfondire.
I tratti del disegno... piacciono o non piacciono. Personalmente preferisco il tratto che ha assunto con gli ultimi lavori. Pur apprezzando molte tavole di questo manga, non posso dire che sia perfetto, anzi. Tuttavia, i paesaggi, uno fra tutti quello del giardino con le ninfee, sono realizzati magistralmente. Sugli scenari non si può proprio dire nulla all'autrice.
Ci sono molti elementi buoni in questo fumetto, io l'ho trovato buono e scorrevole, il giusto mix fra storia romantica ed elementi del sovrannaturale.
Ci sono tantissimi ottimi prodotti di questa brillante autrice, e "Mizu ni Sumu Hana" non fa eccezione.
La storia narrataci è quella di Nikki, una bella studentessa delle scuole superiori, abile nuotatrice, che viene coinvolta in un incidente durante una gita scolastica. Lei è l'unica sopravvissuta, e la giovane si interroga spesso sul perché, proprio lei fra tutte, sia stata risparmiata dalla tragedia. Presto è detto, e Nikki scopre che una creatura del fiume, il Dio Izumi, l'ha salvata dalla morte, donandole un particolare seme.
Ma come ben sappiamo ogni cosa ha un prezzo, e anche questo magnanimo salvataggio si rivelerà essere tutt'altro che casuale.
Di suo la storia mi è piaciuta moltissimo. Ho amato i personaggi principali, Rikka, l'altra Rikka (perché sì, ce ne è un'altra), Izumi e il cugino della protagonista: Yuzuro, di cui scopriremo lo straordinario passato. Oltre ad essere il cugino di Rikka, è anche l'oggetto dell'amore della ragazza, pienamente ricambiato, ma se non ci fosse un amore ostacolato, non saremmo contenti. Non mi sono sembrati esageratamente forzati o stereotipati e, di questi tempi, non è facile trovare personaggi ben bilanciati, per questo, per me, è un lavoro apprezzabile.
Non posso certo dire che questa storia non sia stata in grado di intrattenermi. Ho trovato emozionante il tutto dall'inizio alla fine, chiedendomi di pagina in pagina come si sarebbe evoluta la trama. Sicuramente la storia si sarebbe potuta approfondire meglio, ci sono svariati richiami alle leggende e al folklore nipponico, il che non è male dato che è una cosa che non mi dispiacerebbe approfondire.
I tratti del disegno... piacciono o non piacciono. Personalmente preferisco il tratto che ha assunto con gli ultimi lavori. Pur apprezzando molte tavole di questo manga, non posso dire che sia perfetto, anzi. Tuttavia, i paesaggi, uno fra tutti quello del giardino con le ninfee, sono realizzati magistralmente. Sugli scenari non si può proprio dire nulla all'autrice.
Ci sono molti elementi buoni in questo fumetto, io l'ho trovato buono e scorrevole, il giusto mix fra storia romantica ed elementi del sovrannaturale.
Ho letto questo manga qualche tempo fa, l'ho letto e riletto tante volte poiché mi è piaciuto molto. La storia è appassionante, di genere fantastico, parla di due esseri in grado di alternare le sembianze di draghi alla forma umana, la protagonista naturalmente viene contesa fra i due, e tutto comincia da quella che doveva essere la sua fine. I disegni sono semplici, come nello stile della disegnatrice, ben conosciuta e apprezzata anche nella nostra italica terra
Non do 10 per due ragioni: primo, secondo me nella storia dovevano essere approfondite alcune cose, per essere compresa ancor meglio; secondo, il disegno, benché lineare, semplice, piacevole, con quel sentore di epoca passata, più umanizzato che kawaii, manca di profondità, che però possiamo trovare nella storia, fantastica e appassionante.
Non do 10 per due ragioni: primo, secondo me nella storia dovevano essere approfondite alcune cose, per essere compresa ancor meglio; secondo, il disegno, benché lineare, semplice, piacevole, con quel sentore di epoca passata, più umanizzato che kawaii, manca di profondità, che però possiamo trovare nella storia, fantastica e appassionante.
Chie Shinohara è un’autrice già nota in Italia per “Il sigillo azzurro” e “Anatolia Story”, le sue serie più lunghe e celebri.
In Romance of Darkness (Mizu ni sumu hana), la mangaka ritorna al genere che più le appartiene, ovvero l’horror.
L’unica ad essere sopravvissuta ad un incidente d’autobus è Rikka Nikaido. Dopo quel tragico episodio, la protagonista si accorge di possedere un seme sulla spalla sinistra e comincia ad avere una irresistibile voglia di respirare sott’acqua…
Durante una lezione di nuoto, Rikka intravede in profondità della piscina una ragazza dai capelli lunghi e neri, che cerca ogni volta di aggredirla. Ben presto scopriremo che il nome della misteriosa ragazza è Rikka Mizuchi…! Le due ragazze, oltre ad essere accumulate dallo stesso nome, sono legate anche da una “prova di sopravvivenza”: dovranno lottare tra di loro per ottenere più semi possibili poiché senza di essi rischierebbero entrambe di perdere la vita. Dietro a tutto ciò c’è il freddo e spietato Izumi, il Dio dell’acqua, nonché colui che ha salvato la vita della protagonista donandole il seme dorato che le permette respirare sott’acqua; il suo scopo è quello di trasportare la ragazza nel mondo acquatico e viverci assieme.
L’altra presenza maschile della storia è Yuzuru, il cugino e allo stesso tempo l’amore di Rikka Nikaido. Inizialmente si rivela come un personaggio neutro, ma più avanti si scopre che in realtà è lui la chiave che ha generato il tutto.
Purtroppo per me questo titolo non raggiunge la sufficienza in quanto né la storia né i personaggi riescono a catturare il lettore. I spunti per creare una trama interessante ci sono, eccome! Però l’autrice non è stata capace a narrare bene gli intrecci, così come non ha saputo trasmettere quel senso di suspense.
La storia in sé non appassiona, non diverte, non commuove, non intriga... insomma, l’unica sensazione che si prova nel leggere Romance of Darkeness è la noia più assoluta! Il che è strano, perché i manga della Shinohara, in un modo o nell’altro, mi hanno sempre colpita…
Il rapporto fra i due amanti, Rikka e Yuzuru, è lo stereotipo della coppia bella ma impossibile; ormai credo di non poter più reggere l’amore incestuoso che oggi sono tanto frequenti nei manga-anime ed ora anche nei film.
Molto meglio i personaggi secondari, specialmente la rivale della protagonista: Rikka Mizuchi. Questa donna all’apparenza sembra essere forte e determinata, quando invece è una creatura alquanto fragile e dipendente dall’uomo per il quale è invaghita, Izumi. Dal canto suo Izumi è un uomo capriccioso e malvagio, ma possiede anche un cuore d’oro che mostrerà soltanto ad una persona.
Diciamo che per quanto riguarda la psicologia dei personaggi ci siamo… peccato solo per la storia, per nulla avvincente e con un ritmo piuttosto lento. L’elemento horror è ben dosato, ma a lungo andare certe scene diventano ripetitive.
Il disegno di Chie Shinohara è tipico dell’autrice: personaggi di corporatura piuttosto esile, occhi sottili e primi piani in rilievo.
L’edizione della Star Comics non è delle migliori… durante la lettura ho notato parecchie volte che hanno confuso il nome di Yuzuru con Mitsuru, generando così ulteriore confusione al lettore.
Sarà che si tratta di una serie composta solamente da 5 numeri, il che significa per l’autrice accorciare la storia più del dovuto, ma a me Romance of Darkness non è piaciuto per nulla. Per coloro che vogliamo provare qualcosa di Chie Shinohara, consiglio vivamente di partire dai suoi lavori più conosciuti.
In Romance of Darkness (Mizu ni sumu hana), la mangaka ritorna al genere che più le appartiene, ovvero l’horror.
L’unica ad essere sopravvissuta ad un incidente d’autobus è Rikka Nikaido. Dopo quel tragico episodio, la protagonista si accorge di possedere un seme sulla spalla sinistra e comincia ad avere una irresistibile voglia di respirare sott’acqua…
Durante una lezione di nuoto, Rikka intravede in profondità della piscina una ragazza dai capelli lunghi e neri, che cerca ogni volta di aggredirla. Ben presto scopriremo che il nome della misteriosa ragazza è Rikka Mizuchi…! Le due ragazze, oltre ad essere accumulate dallo stesso nome, sono legate anche da una “prova di sopravvivenza”: dovranno lottare tra di loro per ottenere più semi possibili poiché senza di essi rischierebbero entrambe di perdere la vita. Dietro a tutto ciò c’è il freddo e spietato Izumi, il Dio dell’acqua, nonché colui che ha salvato la vita della protagonista donandole il seme dorato che le permette respirare sott’acqua; il suo scopo è quello di trasportare la ragazza nel mondo acquatico e viverci assieme.
L’altra presenza maschile della storia è Yuzuru, il cugino e allo stesso tempo l’amore di Rikka Nikaido. Inizialmente si rivela come un personaggio neutro, ma più avanti si scopre che in realtà è lui la chiave che ha generato il tutto.
Purtroppo per me questo titolo non raggiunge la sufficienza in quanto né la storia né i personaggi riescono a catturare il lettore. I spunti per creare una trama interessante ci sono, eccome! Però l’autrice non è stata capace a narrare bene gli intrecci, così come non ha saputo trasmettere quel senso di suspense.
La storia in sé non appassiona, non diverte, non commuove, non intriga... insomma, l’unica sensazione che si prova nel leggere Romance of Darkeness è la noia più assoluta! Il che è strano, perché i manga della Shinohara, in un modo o nell’altro, mi hanno sempre colpita…
Il rapporto fra i due amanti, Rikka e Yuzuru, è lo stereotipo della coppia bella ma impossibile; ormai credo di non poter più reggere l’amore incestuoso che oggi sono tanto frequenti nei manga-anime ed ora anche nei film.
Molto meglio i personaggi secondari, specialmente la rivale della protagonista: Rikka Mizuchi. Questa donna all’apparenza sembra essere forte e determinata, quando invece è una creatura alquanto fragile e dipendente dall’uomo per il quale è invaghita, Izumi. Dal canto suo Izumi è un uomo capriccioso e malvagio, ma possiede anche un cuore d’oro che mostrerà soltanto ad una persona.
Diciamo che per quanto riguarda la psicologia dei personaggi ci siamo… peccato solo per la storia, per nulla avvincente e con un ritmo piuttosto lento. L’elemento horror è ben dosato, ma a lungo andare certe scene diventano ripetitive.
Il disegno di Chie Shinohara è tipico dell’autrice: personaggi di corporatura piuttosto esile, occhi sottili e primi piani in rilievo.
L’edizione della Star Comics non è delle migliori… durante la lettura ho notato parecchie volte che hanno confuso il nome di Yuzuru con Mitsuru, generando così ulteriore confusione al lettore.
Sarà che si tratta di una serie composta solamente da 5 numeri, il che significa per l’autrice accorciare la storia più del dovuto, ma a me Romance of Darkness non è piaciuto per nulla. Per coloro che vogliamo provare qualcosa di Chie Shinohara, consiglio vivamente di partire dai suoi lavori più conosciuti.
Mi sono interessata a questo manga inizialmente solo pe ril disegno antico e non ne sono rimasta delusa. La storia va a scavare tra miti e leggende dell Antico Giappone, ma i protagonista principali Rikka e suo cugino Yuzuro rappresentano l ormai nota "coppietta di adolescenti" che legati dall amore cercano di far trionfare il bene e alla fine... Bè c'è da immaginarselo^^