Un Milione di Lacrime
"Hyakuman Tsubu no Namida", tradotto in italiano come "Un Milione di Lacrime", è un manga composto da due volumi ideato e realizzato da Yuana Kazumi nel 2002, e successivamente portato in Italia da Star Comics nel 2007.
Glorious, Vermillion e Valeriana sono dei collezionisti di memorie, esseri immortali in grado di rubare l'anima alle persone normali, cancellando il loro ricordo dal mondo intero. Durante una giornata come tante altre, Glorious finisce per scordarsi la propria identità, sostituendosi ad un comune liceale di nome Hiromu. Una volta riacquisita la memoria inizierà a domandarsi se il privilegio di una vita eterna sia realmente da definire tale, o se invece esso non sia più una sorta di condanna.
La trama è estremamente semplice, si sviluppa con i tempi giusti in maniera chiara e precisa, e senza particolari colpi di scena o rivelazioni. La durata dell'opera è assai breve, ragion per cui è difficile appassionarsi ai personaggi e alla loro situazione. L'autrice cerca di emozionare il lettore attraverso una narrazione leggera e un tratto volutamente delicato, ma l'effetto non è per nulla garantito. Le sfumature drammatiche si percepiscono chiaramente sin dalle prime tavole, tuttavia anch'esse non riescono completamente nel loro intento. I personaggi sono discretamente caratterizzati ma mancano completamente di carisma, in particolare il protagonista principale. L'impressione globale è quella di un'opera curata solamente in parte, un'opera che avrebbe potuto sicuramente essere approfondita meglio, magari con l'aggiunta di qualche capitolo e con una maggiore cura dei dettagli.
Per quanto riguarda il lato tecnico troviamo un buon design dei personaggi e dei fondali ben dettagliati. Le tavole sono chiare, pulite e di facile comprensione. I dialoghi sono gestiti ottimamente, e la narrazione è fluida e scorrevole.
In conclusione, "Un Milione di Lacrime" è un'opera leggera e veloce, che tenta, non riuscendo completamente, di affrontare delle tematiche piuttosto pesanti. Una lettura piacevole ma anonima, che non mi sento di consigliare particolarmente.
Glorious, Vermillion e Valeriana sono dei collezionisti di memorie, esseri immortali in grado di rubare l'anima alle persone normali, cancellando il loro ricordo dal mondo intero. Durante una giornata come tante altre, Glorious finisce per scordarsi la propria identità, sostituendosi ad un comune liceale di nome Hiromu. Una volta riacquisita la memoria inizierà a domandarsi se il privilegio di una vita eterna sia realmente da definire tale, o se invece esso non sia più una sorta di condanna.
La trama è estremamente semplice, si sviluppa con i tempi giusti in maniera chiara e precisa, e senza particolari colpi di scena o rivelazioni. La durata dell'opera è assai breve, ragion per cui è difficile appassionarsi ai personaggi e alla loro situazione. L'autrice cerca di emozionare il lettore attraverso una narrazione leggera e un tratto volutamente delicato, ma l'effetto non è per nulla garantito. Le sfumature drammatiche si percepiscono chiaramente sin dalle prime tavole, tuttavia anch'esse non riescono completamente nel loro intento. I personaggi sono discretamente caratterizzati ma mancano completamente di carisma, in particolare il protagonista principale. L'impressione globale è quella di un'opera curata solamente in parte, un'opera che avrebbe potuto sicuramente essere approfondita meglio, magari con l'aggiunta di qualche capitolo e con una maggiore cura dei dettagli.
Per quanto riguarda il lato tecnico troviamo un buon design dei personaggi e dei fondali ben dettagliati. Le tavole sono chiare, pulite e di facile comprensione. I dialoghi sono gestiti ottimamente, e la narrazione è fluida e scorrevole.
In conclusione, "Un Milione di Lacrime" è un'opera leggera e veloce, che tenta, non riuscendo completamente, di affrontare delle tematiche piuttosto pesanti. Una lettura piacevole ma anonima, che non mi sento di consigliare particolarmente.
"Un milione di lacrime" è uno shojo breve in due volumi di Yuana Kazumi, edito dalla StarComics nell'edizione standard senza sovraccoperta. Il manga narra una storia dai tratti quasi onirici, a metà fra lo shojo e il fantasy.
Glorious, Vermillion e Valeriana sono tre esseri immortali che si cibano delle anime umane: ogni volta che catturano un'anima, il ricordo di quella persona scompare dalle menti di tutti coloro che l'hanno conosciuta. Nell'impossessarsi dell'anima del liceale Hiromu, Glorious finisce per dimenticarsi la sua missione: raccogliere un numero maggiore di anime per risvegliare Valeriana, caduta in una sorta di stasi. I due infatti sono legati da un dolce sentimento di affetto, sorto quando erano ancora esseri umani. Piuttosto che portare gioia, Glorious si accorge ben presto che l'immortalità che ha ottenuto è quasi una condanna e che catturare le anime non è un gesto di generosità che affievolisce i dolori umani (come sostiene Vermillion), quanto piuttosto un atto crudele in quanto ne recide la vita e le speranze.
Il tratto della Kazumi è molto delicato e a tratti buffo: i personaggi presentano grandi occhi e capelli arruffati, ma le espressioni sono dolci e fresche. La trama è molto interessante e alla mangaka va il merito di aver condensato in due soli volumi una storia abbastanza sviluppata e che lascia intravedere una certa introspezione psicologica dei protagonisti. Anche se ,dalle copertine color pastello, questo shojo potrebbe sembrare melenso, i toni in realtà sono più nostalgici e quasi drammatici: la vita è un dono e prezioso è il ricordo che ogni persona lascia di sé nella sua breve esistenza. Questa è la realtà che Glorious scopre, seppur in maniera brusca, ed è questo il dramma che il lettore affronterà nella lettura di questo manga tanto originale.
Fra le opere della Kazumi questa è sicuramente quella realizzata meglio per sviluppo di trama e analisi dei personaggi e mi ha stupito piacevolmente per la delicatezza con cui vengono trattati temi abusati nei fantasy quali l'immortalità o l'eterna giovinezza (e il prezzo da pagare per ottenerle). Per tale motivo consiglio questa opera a tutti gli amanti degli shojo o a chi decide di avere un primo approccio con questa autrice.
Glorious, Vermillion e Valeriana sono tre esseri immortali che si cibano delle anime umane: ogni volta che catturano un'anima, il ricordo di quella persona scompare dalle menti di tutti coloro che l'hanno conosciuta. Nell'impossessarsi dell'anima del liceale Hiromu, Glorious finisce per dimenticarsi la sua missione: raccogliere un numero maggiore di anime per risvegliare Valeriana, caduta in una sorta di stasi. I due infatti sono legati da un dolce sentimento di affetto, sorto quando erano ancora esseri umani. Piuttosto che portare gioia, Glorious si accorge ben presto che l'immortalità che ha ottenuto è quasi una condanna e che catturare le anime non è un gesto di generosità che affievolisce i dolori umani (come sostiene Vermillion), quanto piuttosto un atto crudele in quanto ne recide la vita e le speranze.
Il tratto della Kazumi è molto delicato e a tratti buffo: i personaggi presentano grandi occhi e capelli arruffati, ma le espressioni sono dolci e fresche. La trama è molto interessante e alla mangaka va il merito di aver condensato in due soli volumi una storia abbastanza sviluppata e che lascia intravedere una certa introspezione psicologica dei protagonisti. Anche se ,dalle copertine color pastello, questo shojo potrebbe sembrare melenso, i toni in realtà sono più nostalgici e quasi drammatici: la vita è un dono e prezioso è il ricordo che ogni persona lascia di sé nella sua breve esistenza. Questa è la realtà che Glorious scopre, seppur in maniera brusca, ed è questo il dramma che il lettore affronterà nella lettura di questo manga tanto originale.
Fra le opere della Kazumi questa è sicuramente quella realizzata meglio per sviluppo di trama e analisi dei personaggi e mi ha stupito piacevolmente per la delicatezza con cui vengono trattati temi abusati nei fantasy quali l'immortalità o l'eterna giovinezza (e il prezzo da pagare per ottenerle). Per tale motivo consiglio questa opera a tutti gli amanti degli shojo o a chi decide di avere un primo approccio con questa autrice.
Non appena giunge la parola fine puoi solo sorridere perché, in fondo, quest'opera dona qualcosa che va al di là di un semplice albo con delle figure e dei dialoghi: regala emozioni.
“Hyakuman Tsubu no Namida” (Un Milione di Lacrime) è una serie composta da due volumi editi in Italia dalla Star Comics (4,20€), nati nel 2002 grazie all'autrice Yuana Kazumi (Sorayume no uta, Haru Hana).
Il racconto ci trasporta nel mondo adolescenziale di Hirozaku che, grazie alle sue doti sportive e alla sua personalità grintosa, è riuscito a divenire piuttosto popolare fra i suoi coetanei, e perché no, anche ad iniziare una presunta relazione amorosa con una ragazza piuttosto carina, così le sue giornate si ripetono alternandosi fra la scuola, la famiglia e la fidanzata, fino a quando un intruso non si fa strada nella sua vita: Vermilion.
Quest'ultimo è un collezionista di diari, e vive a scapito altrui: divora le anime umane ancora in vita, cancellandole dai ricordi di tutti. Vermilion comunicherà a Hirozaku che lui stesso, in realtà, è un suo simile ma le sue memorie sono state cancellate, e che la sua vera amata di nome Valeriana lo attende da anni, ormai, in un'altra dimensione: quella dei morti. Hirozaku desidera opporsi, ma dentro di sé avverte qualcosa mutare: una voce fin troppo familiare si fa strada nella sua mente, e nuovi ricordi riemergono assieme all'attuale presente, pertanto, Hirozaku è davvero sé stesso oppure è solamente la copia di qualcun'altro? Le immagini nella sua testa sono finte o reali? Ma soprattutto, esiste davvero il suo alter-ego chiamato Glorious oppure sta solamente sognando?
“Hyakuman Tsubu no Namida” riesce a catturare il lettore immediatamente grazie al piacevole tratto, e al metodo di narrazione degli eventi: gli sviluppi vengono trattati con cura, e in due volumi si riuscirà a conoscere una storia completa, e non parrà breve essendo una lettura piuttosto impegnativa.
La caratterizzazione dei personaggi è ciò che richiede più impegno, infatti, sono ricchi di aneddoti passati, di personalità, ed emergono ad ogni pagina innumerevoli componenti che andranno a formare un quadro perfetto, fornendo così al lettore tutte le basi per una buona comprensione di quest'ultimi.
Il lato drammatico è quasi migliore di quello sentimentale: i ricordi spesso divengono i protagonisti di interi capitoli, eppure non risultano a lungo andare ripetitivi, vi è infatti un'ottima alternanza fra passato e presente, senza sbalzi eccessivi o un' inutile fretta.
L'unione del calore che i sentimenti dei personaggi possono provare verso l'un l'altro risulta molto toccante grazie alle note tristi che accompagnano i due albi dall'inizio alla fine: “Hyakuman Tsubu no Namida” cela tutto con una graziosa maschera felice, per poi levarla al momento opportuno, portando il lettore ad immergersi in una visione agrodolce di un mondo magico e fantastico, destinato ai nostri sogni, e ad uno fin troppo simile alla nostra realtà di tutti i giorni.
In conclusione, consiglio la lettura della serie a chiunque cercasse una storia un po' diversa dal solito mondo di innamorati, accompagnata poi da un lato drammatico abbastanza accentuato rispetto a quello sentimentale, e soprattutto, “Hyakuman Tsubu no Namida” è una lettura con una certa profondità d'animo, pertanto, non sarà mai destinata a tutti.
“Hyakuman Tsubu no Namida” (Un Milione di Lacrime) è una serie composta da due volumi editi in Italia dalla Star Comics (4,20€), nati nel 2002 grazie all'autrice Yuana Kazumi (Sorayume no uta, Haru Hana).
Il racconto ci trasporta nel mondo adolescenziale di Hirozaku che, grazie alle sue doti sportive e alla sua personalità grintosa, è riuscito a divenire piuttosto popolare fra i suoi coetanei, e perché no, anche ad iniziare una presunta relazione amorosa con una ragazza piuttosto carina, così le sue giornate si ripetono alternandosi fra la scuola, la famiglia e la fidanzata, fino a quando un intruso non si fa strada nella sua vita: Vermilion.
Quest'ultimo è un collezionista di diari, e vive a scapito altrui: divora le anime umane ancora in vita, cancellandole dai ricordi di tutti. Vermilion comunicherà a Hirozaku che lui stesso, in realtà, è un suo simile ma le sue memorie sono state cancellate, e che la sua vera amata di nome Valeriana lo attende da anni, ormai, in un'altra dimensione: quella dei morti. Hirozaku desidera opporsi, ma dentro di sé avverte qualcosa mutare: una voce fin troppo familiare si fa strada nella sua mente, e nuovi ricordi riemergono assieme all'attuale presente, pertanto, Hirozaku è davvero sé stesso oppure è solamente la copia di qualcun'altro? Le immagini nella sua testa sono finte o reali? Ma soprattutto, esiste davvero il suo alter-ego chiamato Glorious oppure sta solamente sognando?
“Hyakuman Tsubu no Namida” riesce a catturare il lettore immediatamente grazie al piacevole tratto, e al metodo di narrazione degli eventi: gli sviluppi vengono trattati con cura, e in due volumi si riuscirà a conoscere una storia completa, e non parrà breve essendo una lettura piuttosto impegnativa.
La caratterizzazione dei personaggi è ciò che richiede più impegno, infatti, sono ricchi di aneddoti passati, di personalità, ed emergono ad ogni pagina innumerevoli componenti che andranno a formare un quadro perfetto, fornendo così al lettore tutte le basi per una buona comprensione di quest'ultimi.
Il lato drammatico è quasi migliore di quello sentimentale: i ricordi spesso divengono i protagonisti di interi capitoli, eppure non risultano a lungo andare ripetitivi, vi è infatti un'ottima alternanza fra passato e presente, senza sbalzi eccessivi o un' inutile fretta.
L'unione del calore che i sentimenti dei personaggi possono provare verso l'un l'altro risulta molto toccante grazie alle note tristi che accompagnano i due albi dall'inizio alla fine: “Hyakuman Tsubu no Namida” cela tutto con una graziosa maschera felice, per poi levarla al momento opportuno, portando il lettore ad immergersi in una visione agrodolce di un mondo magico e fantastico, destinato ai nostri sogni, e ad uno fin troppo simile alla nostra realtà di tutti i giorni.
In conclusione, consiglio la lettura della serie a chiunque cercasse una storia un po' diversa dal solito mondo di innamorati, accompagnata poi da un lato drammatico abbastanza accentuato rispetto a quello sentimentale, e soprattutto, “Hyakuman Tsubu no Namida” è una lettura con una certa profondità d'animo, pertanto, non sarà mai destinata a tutti.
E' un manga molto particolare, l'autrice evoca un mondo fluttuante, in cui entri passo a passo. La storia è drammatica e particolare, i disegni coinvolgenti. Mi ha trasmesso una piacevole malinconia. Mi sento di poterlo consigliare a tutti coloro che amano una visione del mondo delicata e nostalgica.
Un manga che letto con attenzione ti teletrasporta in un altro mondo. Credo che l'autrice, per quel che ha potuto, ci ha fatto entrare nella triste storia dei due fidanzati. Credo che sia un bel manga da leggere assolutamente, soprattutto per coloro che amano il genere drammatico e sentimentale allo stesso tempo!
Non è male, ma in qualche modo l'ho trovato un po' vuoto...
Prometteva bene ma il finale è un po' incasinato, per quanto bello...
Personalmente "Canto del cielo perduto" della stessa autrice mi è piaciuto molto di più...
Prometteva bene ma il finale è un po' incasinato, per quanto bello...
Personalmente "Canto del cielo perduto" della stessa autrice mi è piaciuto molto di più...
Questo manga pur essendo poco conosciuto è bellissimo ti trasporta in un mondo diverso di romanticismo e scompiglio. La storia è bella e assurda... a tratti triste... a tratti dolce. E' stupendo, lo adoro!