White Dragon
Personalmente non sono mai stato un grande fan di Yuu Kinutani, nel senso che nonostante riconosca che sia un bravo fumettista, il suo stile non mi piace particolarmente. Infatti non sono riuscito a portare a termine la lettura di "AMON - THE DARK SIDE OF THE DEVILMAN", nonostante io sia un grande fan di Devilman. Non so nemmeno perché all'epoca comprai questa miniserie dunque, forse perché alcune idee mi erano sembrate interessanti. Purtroppo non bastano alcune buone idee per rendere avvincenti un'opera. Il difetto più grande è probabilmente proprio il protagonista, caratterizzato in maniera da essere detestabile, ma troppo scialbo per risultare "figo" (mi si scuserà per il termine): non ci troviamo di fronte ad un nuovo Duke Togo (Golgo 13), nè la comprimaria riesce ad essere troppo simpatica al lettore. Insomma, non si riesce ad affezionarsi ai personaggi principali, la trama è abbastanza ridicola e le poche trovate buone non riescono a mantenere a galla una "barca che affonda"...
In definitiva un'opera che potrebbe piacere ai fan accaniti di Kinutani, ma per tutti gli altri meglio evitare!
In definitiva un'opera che potrebbe piacere ai fan accaniti di Kinutani, ma per tutti gli altri meglio evitare!
White Dragon e un manga non troppo lungo che presenta una storia azzeccata per la sua durata. Tuttavia c'è da ammettere che anche con tre volumi si poteva fare di più seppur l'opera risulti per certi versi apprezzabile; analizziamo i suoi punti forti, così come quelli più carenti.
I disegni e il loro stile sono gradevoli e si adattano alla storia davvero bene, ma ciò che ha dettato il mio giudizio è come al solito la trama; ci ritroviamo in una storia piena d'azione dove anche una buona parte dei dialoghi è dedicata ad affrontarla o prevenirla. C'è qualcosa che non mi convince, ma in ogni caso non c'è male.
Il personaggio principale è abbastanza caratterizzato (ma neanche troppo, più che altro leggermente carismatico); ci penserà la protagonista femminile a dargli quella minima evoluzione (anche se ha già buoni elementi di suo, alcuni anche strambi), tuttavia qua i problemi sono diversi elementi della storia, che poteva essere più coinvolgente.
Il metodo con cui il protagonista combatte è interessante, e anche il rapporto sul finale che riguarda l'altro personaggio di fondo, ma a parte quello non vi è altro. Forse c'è il fanservice del volume 3, che ho gradito, se dobbiamo citare proprio ogni elemento positivo, ma le debolezze su certi punti sanno essere più marcate.
Alla fine non ci sono molti personaggi davvero interessanti, né una battaglia memorabile che vada oltre l'azione di routine (anche se lo scontro a fine volume 2 - inizio 3 non era poi cosi male); ho visto cose ben più interessanti.
Bisogna considerare che manca di diversi contenuti. Non ha moltissimo da offrire e questo non è condizionato dalla durata visto che ci sono auto-conclusivi migliori, anzi, se l'opera avesse avuto più di tre volumi sarebbe stata ancora più ripetitiva; il fumetto presenta sia parti noiose, sia parti interessanti, tuttavia alla fine è difficile stabilire quale delle due prevalga veramente. Senza dubbio il buon finale (relativamente coinvolgente) ha alzato abbastanza l'opera: da una probabile sufficienza a bruciapelo si è evoluta in un opera tutto sommato carina.
Riassumendo, né pessimo né eccelso, anzi; neanche buono, a dire la verità, ma nonostante sia mediocre perfino questo manga qualcosa in fondo forse lo sa dare. Dubito che se non fosse stato per la storiella di fondo verso la fine ne avrei evidenziato certi lati positivi, ma in ogni caso un 6/6.5 se lo merita. Tuttavia non ve lo consiglierei. Ammettiamolo: c'è sicuramente di meglio!
I disegni e il loro stile sono gradevoli e si adattano alla storia davvero bene, ma ciò che ha dettato il mio giudizio è come al solito la trama; ci ritroviamo in una storia piena d'azione dove anche una buona parte dei dialoghi è dedicata ad affrontarla o prevenirla. C'è qualcosa che non mi convince, ma in ogni caso non c'è male.
Il personaggio principale è abbastanza caratterizzato (ma neanche troppo, più che altro leggermente carismatico); ci penserà la protagonista femminile a dargli quella minima evoluzione (anche se ha già buoni elementi di suo, alcuni anche strambi), tuttavia qua i problemi sono diversi elementi della storia, che poteva essere più coinvolgente.
Il metodo con cui il protagonista combatte è interessante, e anche il rapporto sul finale che riguarda l'altro personaggio di fondo, ma a parte quello non vi è altro. Forse c'è il fanservice del volume 3, che ho gradito, se dobbiamo citare proprio ogni elemento positivo, ma le debolezze su certi punti sanno essere più marcate.
Alla fine non ci sono molti personaggi davvero interessanti, né una battaglia memorabile che vada oltre l'azione di routine (anche se lo scontro a fine volume 2 - inizio 3 non era poi cosi male); ho visto cose ben più interessanti.
Bisogna considerare che manca di diversi contenuti. Non ha moltissimo da offrire e questo non è condizionato dalla durata visto che ci sono auto-conclusivi migliori, anzi, se l'opera avesse avuto più di tre volumi sarebbe stata ancora più ripetitiva; il fumetto presenta sia parti noiose, sia parti interessanti, tuttavia alla fine è difficile stabilire quale delle due prevalga veramente. Senza dubbio il buon finale (relativamente coinvolgente) ha alzato abbastanza l'opera: da una probabile sufficienza a bruciapelo si è evoluta in un opera tutto sommato carina.
Riassumendo, né pessimo né eccelso, anzi; neanche buono, a dire la verità, ma nonostante sia mediocre perfino questo manga qualcosa in fondo forse lo sa dare. Dubito che se non fosse stato per la storiella di fondo verso la fine ne avrei evidenziato certi lati positivi, ma in ogni caso un 6/6.5 se lo merita. Tuttavia non ve lo consiglierei. Ammettiamolo: c'è sicuramente di meglio!
White Dragon è una miniserie Shounen di tre volumetti, edita da Planet Manga nel 2000. La storia, senza infamia né lode, vede la caratteristica principale nella caratterizzazione del suo protagonista Pailong, il drago bianco. Pailong è un avventuriero, professionista (non è ben chiaro) dal corpo androgino e dal brutto carattere che come compito principale ha la protezione delle persone (una sorta di protezione testimoni ma illegale). Il drago bianco è un vero asso nel suo mestiere, ma dà il meglio di se quando deve uccidere. La sua arma è una futuristica pistola ad acqua in grado di uccidere esattamente come una normale pistola, ma con la caratteristica di non lasciare tracce. La pistola è nascosta nel suo corpo ed assomiglia ad un lungo guanto utilizzabile grosso modo come gli spara ragnatele dell'Uomo Ragno.
Un'altra versione dell'arma, invece, sfrutta la caratteristica androgina di Pailong. Quando l'avventuriero è vestito da donna, camuffamento che gli riesce molto bene (troppo bene, e la cosa funziona solo nei manga), spara dalle poppe come fossero due mitragliatrici ad acqua, chiaramente finte. Questo secondo modo di uccidere è abbastanza surreale e al limite del trash, però almeno nella storia sembra avere successo, cogliendo tutti impreparati (e vorrei vedere chi si aspetta un attacco del genere).
Termino la presentazione del protagonista con due accenni al comportamento. Tabagista, pessimo carattere, portato all'ira, tutto gli fa schifo a partire dal cibo, senza scrupoli, davvero un antieroe.
Veniamo alla trama. La storia parte con la presentazione di Pailong e della coprotagonista, una ragazza di nome Ayaka, in fuga dopo aver visto morire i genitori per opera della Yakuza. La ragazza è la tipica ragazzina caruccia, spaesata ed intimorita e dal momento in cui entrerà nell'abitazione dell'avventuriero i loro destini si legheranno. La relazione che si instaura tra i due (che in teoria dovrebbero avere una certa differenza d'età, direi da galera) è un po' come quella tra la Bella e la Bestia. Pailong è naturalmente la bestia, ma terminato il suo compito di protezione e vendetta non riesce a liberarsi di Ayaka, se non altro perché la ragazza è una brava cuoca e il giovane da tempo mangia e si nutre molto male (lo stereotipo della donna brava in cucina e che conquista l'uomo tramite il palato è una storia vecchia ma internazionale).
Se il primo volume racconta della relazione tra i due e del conflitto contro la Yakuza, il secondo e il terzo sono uniti in una nuova avventura contro dei pericolosi criminali che conoscono Pailong e i suoi punti deboli. Naturalmente Ayaka sarà presente e spesso di troppo nelle varie situazioni, tanto che Pailong è costretto a fuggire e a proteggerla invece che affrontare i suoi avversari (e sistemarli con il liquidator).
Siccome il manga non offre molto di più rispetto a quello che ho raccontato, la scelta di concludere la miniserie senza allungare il brodo penso sia azzeccata. Ritengo che al di là dell'idea della pistola ad acqua non vi siano tanti altri motivi per leggere quest'opera, che rimane tuttavia un prodotto gradevole sia per la grafica e sia per la lettura poco impegnata. L'edizione Planet Manga con sovracopertina mi è sembrata buona (almeno per il tempo) e la sua lettura è stata un buon diversivo in mezzo a tante serie lunghe anni e anni.
Un'altra versione dell'arma, invece, sfrutta la caratteristica androgina di Pailong. Quando l'avventuriero è vestito da donna, camuffamento che gli riesce molto bene (troppo bene, e la cosa funziona solo nei manga), spara dalle poppe come fossero due mitragliatrici ad acqua, chiaramente finte. Questo secondo modo di uccidere è abbastanza surreale e al limite del trash, però almeno nella storia sembra avere successo, cogliendo tutti impreparati (e vorrei vedere chi si aspetta un attacco del genere).
Termino la presentazione del protagonista con due accenni al comportamento. Tabagista, pessimo carattere, portato all'ira, tutto gli fa schifo a partire dal cibo, senza scrupoli, davvero un antieroe.
Veniamo alla trama. La storia parte con la presentazione di Pailong e della coprotagonista, una ragazza di nome Ayaka, in fuga dopo aver visto morire i genitori per opera della Yakuza. La ragazza è la tipica ragazzina caruccia, spaesata ed intimorita e dal momento in cui entrerà nell'abitazione dell'avventuriero i loro destini si legheranno. La relazione che si instaura tra i due (che in teoria dovrebbero avere una certa differenza d'età, direi da galera) è un po' come quella tra la Bella e la Bestia. Pailong è naturalmente la bestia, ma terminato il suo compito di protezione e vendetta non riesce a liberarsi di Ayaka, se non altro perché la ragazza è una brava cuoca e il giovane da tempo mangia e si nutre molto male (lo stereotipo della donna brava in cucina e che conquista l'uomo tramite il palato è una storia vecchia ma internazionale).
Se il primo volume racconta della relazione tra i due e del conflitto contro la Yakuza, il secondo e il terzo sono uniti in una nuova avventura contro dei pericolosi criminali che conoscono Pailong e i suoi punti deboli. Naturalmente Ayaka sarà presente e spesso di troppo nelle varie situazioni, tanto che Pailong è costretto a fuggire e a proteggerla invece che affrontare i suoi avversari (e sistemarli con il liquidator).
Siccome il manga non offre molto di più rispetto a quello che ho raccontato, la scelta di concludere la miniserie senza allungare il brodo penso sia azzeccata. Ritengo che al di là dell'idea della pistola ad acqua non vi siano tanti altri motivi per leggere quest'opera, che rimane tuttavia un prodotto gradevole sia per la grafica e sia per la lettura poco impegnata. L'edizione Planet Manga con sovracopertina mi è sembrata buona (almeno per il tempo) e la sua lettura è stata un buon diversivo in mezzo a tante serie lunghe anni e anni.
White dragon è uno shonen edito in Italia dalla Planet manga nel 2000, ideato da Shinji Wada e disegnato da Yuu Kinutani. E l'unico manga di Wada edito al momento in Italia.
Il volumetto si presenta in buono stato: la carta è buona, così come la rilegatura. Non posso commentare il costo, visto che lo ho preso a seguito di un'offerta in fumetteria e non so nemmeno se è stato ristampato oppure è esaurito.
TRAMA:
Il protagonista è Pailong, un uomo il cui scopo nella vita è proteggere le persone accusate ingiustamente. Disgustato dalla corruzione, dall'arroganza e da quasi tutto ciò che c'è al mondo, finisce sempre per aiutare pochissime delle persone che gli si presentano davanti.
Grande lottatore ed abile nelle doti di spia, è pronto a tutto per riuscire a completare il suo incarico e riportare giustizia là dove sembrava essere venuta meno. Una ragazza però turba la sua vita quotidiana; una ragazza destinata ad incidere profondamente nella vita del freddo Pailong.
DISEGNO:
Il disegno è molto valido e ben curato. Non vi è mai carenza di dettagli ed ogni scena del manga è ben disegnata ed espressa efficacemente.
PERSONAGGI:
I personaggi sono caratterizzati in modo ottimale. In soli due volumi si riesce ad assistere al cambiamento nella personalità di Pailong, che in poche pagine si riesce a conoscere profondamente.
Piccole frasi e gesti ci fanno conoscere bene i personaggi e, anche se di alcuni non ne conosciamo la storia, riusciamo a capire il perché di certe azioni.
Anche il carattere puro ed innocente della ragazza è reso magnificamente, così come gli altri personaggi che compaiono nel manga.
Ho apprezzato anche la simpatia di alcune scene, nelle quali Pailong, sconcertato da alcuni personaggi, esprime questo disgusto ripetendo continuamente "Che schifo".
Un manga molto valido e sottovalutato, che consiglio vivamente a tutti.
Il volumetto si presenta in buono stato: la carta è buona, così come la rilegatura. Non posso commentare il costo, visto che lo ho preso a seguito di un'offerta in fumetteria e non so nemmeno se è stato ristampato oppure è esaurito.
TRAMA:
Il protagonista è Pailong, un uomo il cui scopo nella vita è proteggere le persone accusate ingiustamente. Disgustato dalla corruzione, dall'arroganza e da quasi tutto ciò che c'è al mondo, finisce sempre per aiutare pochissime delle persone che gli si presentano davanti.
Grande lottatore ed abile nelle doti di spia, è pronto a tutto per riuscire a completare il suo incarico e riportare giustizia là dove sembrava essere venuta meno. Una ragazza però turba la sua vita quotidiana; una ragazza destinata ad incidere profondamente nella vita del freddo Pailong.
DISEGNO:
Il disegno è molto valido e ben curato. Non vi è mai carenza di dettagli ed ogni scena del manga è ben disegnata ed espressa efficacemente.
PERSONAGGI:
I personaggi sono caratterizzati in modo ottimale. In soli due volumi si riesce ad assistere al cambiamento nella personalità di Pailong, che in poche pagine si riesce a conoscere profondamente.
Piccole frasi e gesti ci fanno conoscere bene i personaggi e, anche se di alcuni non ne conosciamo la storia, riusciamo a capire il perché di certe azioni.
Anche il carattere puro ed innocente della ragazza è reso magnificamente, così come gli altri personaggi che compaiono nel manga.
Ho apprezzato anche la simpatia di alcune scene, nelle quali Pailong, sconcertato da alcuni personaggi, esprime questo disgusto ripetendo continuamente "Che schifo".
Un manga molto valido e sottovalutato, che consiglio vivamente a tutti.
Una storiella, non riesco nemmeno i dire molto. Partiamo dall'aspetto grafico: i disegni sono molto validi, il miglior Kinutani a mio avviso, con un tratto più aggraziato rispetto ad Amon. Wada spara tante cartucce a salve l'idea del body suit del protagonista è tristerrima è votata al fanservice più triste. C'è un minimo di trama ma sembra la versione abortita di City Hunter. Sconsigliato a chi cerca qualcosa di più che buoni disegni.