Inferno e Paradiso
Ho appena completato di leggere questo manga scritto e disegnato da Oh! Great, la prima sensazione che ti lascia è una certa confusione perchè, soprattutto nella seconda parte, l'autore continua ad aggiungere cose e situazioni rendendo confusionario lo sviluppo della storia.
La prima parte è sicuramente la più bella e riuscita a mio parere (tranne che per il tratto artistico che migliorerà decisamente con l'andare avanti della storia), ci vengono presentati i personaggi principali e iniziamo a capirne di più delle rivalità e delle situazioni che si svolgeranno all'istituto Todou, considerato il paradiso dei combattimenti.
Conosciamo i protagonisti della storia (Nagi, Maya, Aya, Masataka, Bob, Mitsuomi e tanti altri) e scopriamo piano piano il perché di determinate situazioni (grazie anche a un lungo flashback), da questo punto in poi secondo me Oh! Great inizia a mettere decisamente troppa carne al fuoco, spostandoci anche nel periodo Edo e mischiando magie, divinità e battaglie millenarie.
Detto questo consiglio la lettura di quest'opera a chi è alla ricerca di tanta azione e combattimenti (ottimamente disegnati dall'autore), con diverse scene ecchi anche un po' spinte e che sia disponibile a passare sopra a qualche buco di trama e una seconda parte di storia che diventa un po' troppo confusionaria e inverosimile.
La prima parte è sicuramente la più bella e riuscita a mio parere (tranne che per il tratto artistico che migliorerà decisamente con l'andare avanti della storia), ci vengono presentati i personaggi principali e iniziamo a capirne di più delle rivalità e delle situazioni che si svolgeranno all'istituto Todou, considerato il paradiso dei combattimenti.
Conosciamo i protagonisti della storia (Nagi, Maya, Aya, Masataka, Bob, Mitsuomi e tanti altri) e scopriamo piano piano il perché di determinate situazioni (grazie anche a un lungo flashback), da questo punto in poi secondo me Oh! Great inizia a mettere decisamente troppa carne al fuoco, spostandoci anche nel periodo Edo e mischiando magie, divinità e battaglie millenarie.
Detto questo consiglio la lettura di quest'opera a chi è alla ricerca di tanta azione e combattimenti (ottimamente disegnati dall'autore), con diverse scene ecchi anche un po' spinte e che sia disponibile a passare sopra a qualche buco di trama e una seconda parte di storia che diventa un po' troppo confusionaria e inverosimile.
«Inferno e Paradiso» ("Tenjō Tenge" originalmente) è un manga, scritto e disegnato da Oh! Great (nome d'arte di Ito Ōgure) confusionario ma pieno di idee interessanti, ricco di azione.
L'istituto Todou è scosso dall'arrivo di Sōichirō Nagi e del suo amico Bob Makihara, abili combattenti in eterna ricerca di avversari sempre più forti da poter affrontare. L'incontro con chi si dimostra un ostacolo duro da superare li spingerà in una continua crescita, intanto Aya Natsume, sorella di Maya, una delle ragazze più forti della scuola, si innamora di Nagi con sommo dispiacere di Masataka Takayanagi.
Confusione, la più assoluta confusione questo è il primo pensiero mentre si termina la lettura del manga. Ci saranno dei flashback che mostreranno le storie altri personaggi, alcuni mostreranno eventi recenti altri eventi di secoli prima, si fa fatica a seguirne il filo conduttore, il dove voglia arrivare l'autore. Ci si chiederà chi sia in realtà il protagonista della serie, alcuni presentati alla stregua di protagonisti spariranno completamente dalla scena, altri che sembravano solo delle comparse diventeranno eroi, uno fra loro sarà di fatto l'unico che potrà salvare l'umanità dalla distruzione anche se leggendo la storia, sembrerà di assistere ad una innocua sfida fra due combattenti. Una storia sopra la storia sopra un'altra storia tanto da far perdere quella principale.
La parte più interessante e comprensibile del manga sono le tante sfide presenti, grazie anche alle capacità artistiche dell'autore, tali da regalare tavole molto sofisticate e affascinanti. I disegni matureranno notevolmente nel corso della serie, dai primi numeri con un tratto appena sufficiente si arriverà ad un disegno notevole, tipico di Oh! Great. Sono presenti scene spinte, anche molto esplicite che nella serie animata sono quasi assenti, che potrebbero disturbarne la visione se non gradite.
Lo stile di narrazione, analizzando i vari spezzoni della serie, è anche fluido e comprensibile, molto meno il come il tutto si intreccia con la storia principale, molto ben riuscito è ad esempio il primo flashback, il più lungo e accurato, dove faremo la conoscenza di Shin Natsume parente di uno dei protagonisti e approfondiremo l'aspetto psicologico di alcuni dei personaggi principali della serie.
Fra i vari personaggi da segnalare Masataka Takayanagi con il suo carattere limpido rimane uno dei combattenti più forti e umili all'interno della storia, saranno incentrate su di lui alcune delle sfide più emozionanti e dei momenti più divertenti della storia. Per quanto riguarda gli altri interessante è l'evoluzione di Mitsuomi Takayanagi mentre potrebbero piacere o meno Shin Natsume e Maya Natsume.
In definitiva lo si consiglia a chi cerca una storia ricca di azione, senza aspettarsi un capolavoro, a cui i continui riferimenti sessuali e le scene spinte presenti non diano fastidio.
L'istituto Todou è scosso dall'arrivo di Sōichirō Nagi e del suo amico Bob Makihara, abili combattenti in eterna ricerca di avversari sempre più forti da poter affrontare. L'incontro con chi si dimostra un ostacolo duro da superare li spingerà in una continua crescita, intanto Aya Natsume, sorella di Maya, una delle ragazze più forti della scuola, si innamora di Nagi con sommo dispiacere di Masataka Takayanagi.
Confusione, la più assoluta confusione questo è il primo pensiero mentre si termina la lettura del manga. Ci saranno dei flashback che mostreranno le storie altri personaggi, alcuni mostreranno eventi recenti altri eventi di secoli prima, si fa fatica a seguirne il filo conduttore, il dove voglia arrivare l'autore. Ci si chiederà chi sia in realtà il protagonista della serie, alcuni presentati alla stregua di protagonisti spariranno completamente dalla scena, altri che sembravano solo delle comparse diventeranno eroi, uno fra loro sarà di fatto l'unico che potrà salvare l'umanità dalla distruzione anche se leggendo la storia, sembrerà di assistere ad una innocua sfida fra due combattenti. Una storia sopra la storia sopra un'altra storia tanto da far perdere quella principale.
La parte più interessante e comprensibile del manga sono le tante sfide presenti, grazie anche alle capacità artistiche dell'autore, tali da regalare tavole molto sofisticate e affascinanti. I disegni matureranno notevolmente nel corso della serie, dai primi numeri con un tratto appena sufficiente si arriverà ad un disegno notevole, tipico di Oh! Great. Sono presenti scene spinte, anche molto esplicite che nella serie animata sono quasi assenti, che potrebbero disturbarne la visione se non gradite.
Lo stile di narrazione, analizzando i vari spezzoni della serie, è anche fluido e comprensibile, molto meno il come il tutto si intreccia con la storia principale, molto ben riuscito è ad esempio il primo flashback, il più lungo e accurato, dove faremo la conoscenza di Shin Natsume parente di uno dei protagonisti e approfondiremo l'aspetto psicologico di alcuni dei personaggi principali della serie.
Fra i vari personaggi da segnalare Masataka Takayanagi con il suo carattere limpido rimane uno dei combattenti più forti e umili all'interno della storia, saranno incentrate su di lui alcune delle sfide più emozionanti e dei momenti più divertenti della storia. Per quanto riguarda gli altri interessante è l'evoluzione di Mitsuomi Takayanagi mentre potrebbero piacere o meno Shin Natsume e Maya Natsume.
In definitiva lo si consiglia a chi cerca una storia ricca di azione, senza aspettarsi un capolavoro, a cui i continui riferimenti sessuali e le scene spinte presenti non diano fastidio.
Cinque, questo è il voto che a malincuore sono costretto ad attribuire all'opera considerata primaria del maestro Oh!Great. Un incipit nella norma, con la prospettiva di un battle shounen scolastico, dalle tinte un po' ecchi. Personaggi principali che per nulla consentono al lettore una possibile immedesimazione e ben lontani dai protagonisti di un qualsiasi altro shounen, anzi aggressivi ed inclini allo scontro intenzionale. Fa da teatro alle assurde vicende di questi uno sfondo scolastico che per niente è in grado di contenere la narrazione che arriva infatti inverosimilmente ad un lungo flashback ambientato nel periodo Edo in cui gli antenati dei nostri personaggi già si scontravano per ottenere il potere del "vero guerriero", figura leggendaria poco credibile. Inverosimile quindi la narrazione, confusionaria e troppo complicata in un mix di flashback,magia,lotta e profezie, il tutto veramente mal congegnato ed esplicato, con regole che vengono continuamente contraddette. Continui salti narrativi che lasciano veri e propri vuoti incolmabili, elemento questo che ha maggiormente influenzato il mio voto, e che i numerosi se non eccessivi fan service non riescono certamente a colmare. Uniche note a favore per l'opera sono la caratterizzazione di alcuni personaggi, splendidi e geniali in perfetto stile Oh!Great, ed uno stile grafico buono sebbene ancora imperfetto se paragonato alle successive opere più mature dell'autore. Grosse pretese le mie per ben pochi riscontri dalla lettura. Consiglio maggiormente la lettura di "Air Gear" dello stesso autore, opera secondo me di un livello superiore, che riesce a rendere a pieno le capacità del maestro qui ben poco valorizzate.
Il mangaka Ito Ogure, più noto col nome d'arte Oh! Great, dopo una serie di opere cartacee per adulti raggiunge la celebrità col manga Inferno e Paradiso, una storia di sanguinolenti combattimenti a base di arti marziali di ogni tipo (da quelle tradizionali alla manipolazione del chi in puro stile Dragon Ball e Ken il guerriero) condita da storie d'amore tragiche, flashback avvincenti, viaggi nel tempo fino all'epoca Sengoku e soprattutto tanto (per alcuni forse troppo) fanservice, nudità e scene di sesso a volte anche abbastanza esplicite.
La storia non brilla per originalità né per realismo, in quanto è ambientata nel prestigioso istituto Todo, una sorta di liceo in cui invece delle materie scolastiche canoniche si insegnano le arti marziali. Soichiro Nagi e Bob Makihara, appena trasferitisi nella nuova scuola, attaccano subito briga sperando anche qui di potersi imporre come i combattenti più forti, ma ben presto capiranno che la realtà è molto differente e che l'Istituto pullula di ottimi combattenti, per cui entreranno nel club di Juken, di cui fanno parte le due sorelle Maya e Aya Natsume (quest'ultima diventerà quasi subito la fidanzata di Soichiro) e Masataka Takayanagi. Inizialmente il club di Juken si scontra con il Gruppo Esecutivo, composto dai migliori combattenti della scuola e guidato da Mitsuomi Takayanagi, una vecchia conoscenza di Maya oltre che fratello maggiore di Masataka; poi, però, il conflitto si espande, emergono intrighi e macchinazioni vecchie di secoli, fanno la loro comparsa individui potentissimi appartenenti ad antichi casati ed infine il vero antagonista della vicenda diventa Sohaku Kago, padre di Soichiro, un individuo immortale che punta a trasformare il figlio nel guerriero perfetto. La trama ambientata nel presente è poi spezzata da due grossi flashback: il primo, subito dopo lo scontro col Gruppo Esecutivo, tratta della nascita del club di Juken e del fratello maggiore di Aya e Maya, Shin Natsume; il secondo, invece, vede Maya spettatrice di eventi dell'epoca Sengoku che hanno riguardato la sua antenata e Sohaku Kago, che essendo immortale ha potuto vivere per tutti quei secoli senza invecchiare.
È un manga in continua evoluzione Inferno e Paradiso, in tutti i sensi. Il tratto di disegno di Oh! Great appare buono ma ancora acerbo nei primi numeri, ma si affina e si perfeziona man mano che la storia va avanti, tanto che attraverso la lettura del manga si può seguire senza problemi la crescita artistica del mangaka nell'arco di oltre 10 anni di pubblicazione. Oh! Great è bravo a rendere la sensualità dei corpi femminili, la prosperità e la rotondità delle loro forme, ma anche il senso dell'azione e della velocità, la frenesia degli scontri, la potenza dei colpi. L'evoluzione, però, riguarda anche la trama, che parte dall'Istituto Todo e dalle semplici rivalità fra club ma trascende ben presto le mura della scuola e il tempo presente, estendendosi nello spazio e nel tempo, coinvolgendo addirittura divinità ed esorcisti vecchi di secoli; ma in questo caso si tratta di un processo non esente da difetti, perché più di una volta si ha l'impressione che Oh! Great non sappia dove andare a parare e anche quando svolte apparentemente inspiegabili della trama trovano il loro senso qualche volume più in là il senso di confusione è inevitabile. Questa imprevedibilità è però anche uno dei punti di forza del manga, perché quando la storia sembra adagiarsi su un determinato binario ecco che le carte in tavola vengono scompigliate da qualche rivelazione o dalla comparsa di un nuovo personaggio o da una svolta nella narrazione che porta verso tutt'altra direzione.
Quanto ai personaggi, Oh! Great spazia dai bulli che vogliono soltanto menare le mani ad antagonisti ambiziosi e machiavellici, passando per uomini e donne segnati da un tragico passato, come Mitsuomi e Maya, e per personaggi più comici, come Bunshichi e Kagesada "Scartina". Probabilmente il punto debole, in questo caso, sono proprio i protagonisti (o presunti tali, visto che più volte vengono messi in secondo piano da altri personaggi), ossia Soichiro e Bob, due teppisti senza alcuno spessore psicologico che si divertono ad attaccar briga e il cui background è poco approfondito, anche più in là nella storia.
Un difetto relativo, invece, è quello costituito dal fanservice, che può piacere o meno. E' indubbio che in alcuni punti della storia l'eccessiva presenza di nudità o di scene di sesso dalla dubbia utilità ai fini della trama dà fastidio, ma proprio la presenza di prosperose combattenti e le situazioni piccanti presenti qua e là servono a dare al manga quel tocco che lo contraddistingue da titoli simili (perché, al di là delle nudità e del sesso, Inferno e Paradiso non tratta tematiche molto profonde ed è accostabile a shonen come Dragon Ball, Naruto e Saint Seiya nella sostanza), tanto da aver generato poi una serie di opere che per tematiche e presenza di belle ragazze combattenti, a cominciare da Ikkitousen.
Per i suoi pregi, Inferno e Paradiso è un manga consigliato agli amanti del genere, mentre chi cerca un seinen dalle tematiche serie potrebbe rimanerne deluso. I primi numeri possono risultare noiosi e la storia ingrana e diventa avvincente poco per volta, tuttavia alla fine ripaga quasi pienamente le speranze del lettore.
La storia non brilla per originalità né per realismo, in quanto è ambientata nel prestigioso istituto Todo, una sorta di liceo in cui invece delle materie scolastiche canoniche si insegnano le arti marziali. Soichiro Nagi e Bob Makihara, appena trasferitisi nella nuova scuola, attaccano subito briga sperando anche qui di potersi imporre come i combattenti più forti, ma ben presto capiranno che la realtà è molto differente e che l'Istituto pullula di ottimi combattenti, per cui entreranno nel club di Juken, di cui fanno parte le due sorelle Maya e Aya Natsume (quest'ultima diventerà quasi subito la fidanzata di Soichiro) e Masataka Takayanagi. Inizialmente il club di Juken si scontra con il Gruppo Esecutivo, composto dai migliori combattenti della scuola e guidato da Mitsuomi Takayanagi, una vecchia conoscenza di Maya oltre che fratello maggiore di Masataka; poi, però, il conflitto si espande, emergono intrighi e macchinazioni vecchie di secoli, fanno la loro comparsa individui potentissimi appartenenti ad antichi casati ed infine il vero antagonista della vicenda diventa Sohaku Kago, padre di Soichiro, un individuo immortale che punta a trasformare il figlio nel guerriero perfetto. La trama ambientata nel presente è poi spezzata da due grossi flashback: il primo, subito dopo lo scontro col Gruppo Esecutivo, tratta della nascita del club di Juken e del fratello maggiore di Aya e Maya, Shin Natsume; il secondo, invece, vede Maya spettatrice di eventi dell'epoca Sengoku che hanno riguardato la sua antenata e Sohaku Kago, che essendo immortale ha potuto vivere per tutti quei secoli senza invecchiare.
È un manga in continua evoluzione Inferno e Paradiso, in tutti i sensi. Il tratto di disegno di Oh! Great appare buono ma ancora acerbo nei primi numeri, ma si affina e si perfeziona man mano che la storia va avanti, tanto che attraverso la lettura del manga si può seguire senza problemi la crescita artistica del mangaka nell'arco di oltre 10 anni di pubblicazione. Oh! Great è bravo a rendere la sensualità dei corpi femminili, la prosperità e la rotondità delle loro forme, ma anche il senso dell'azione e della velocità, la frenesia degli scontri, la potenza dei colpi. L'evoluzione, però, riguarda anche la trama, che parte dall'Istituto Todo e dalle semplici rivalità fra club ma trascende ben presto le mura della scuola e il tempo presente, estendendosi nello spazio e nel tempo, coinvolgendo addirittura divinità ed esorcisti vecchi di secoli; ma in questo caso si tratta di un processo non esente da difetti, perché più di una volta si ha l'impressione che Oh! Great non sappia dove andare a parare e anche quando svolte apparentemente inspiegabili della trama trovano il loro senso qualche volume più in là il senso di confusione è inevitabile. Questa imprevedibilità è però anche uno dei punti di forza del manga, perché quando la storia sembra adagiarsi su un determinato binario ecco che le carte in tavola vengono scompigliate da qualche rivelazione o dalla comparsa di un nuovo personaggio o da una svolta nella narrazione che porta verso tutt'altra direzione.
Quanto ai personaggi, Oh! Great spazia dai bulli che vogliono soltanto menare le mani ad antagonisti ambiziosi e machiavellici, passando per uomini e donne segnati da un tragico passato, come Mitsuomi e Maya, e per personaggi più comici, come Bunshichi e Kagesada "Scartina". Probabilmente il punto debole, in questo caso, sono proprio i protagonisti (o presunti tali, visto che più volte vengono messi in secondo piano da altri personaggi), ossia Soichiro e Bob, due teppisti senza alcuno spessore psicologico che si divertono ad attaccar briga e il cui background è poco approfondito, anche più in là nella storia.
Un difetto relativo, invece, è quello costituito dal fanservice, che può piacere o meno. E' indubbio che in alcuni punti della storia l'eccessiva presenza di nudità o di scene di sesso dalla dubbia utilità ai fini della trama dà fastidio, ma proprio la presenza di prosperose combattenti e le situazioni piccanti presenti qua e là servono a dare al manga quel tocco che lo contraddistingue da titoli simili (perché, al di là delle nudità e del sesso, Inferno e Paradiso non tratta tematiche molto profonde ed è accostabile a shonen come Dragon Ball, Naruto e Saint Seiya nella sostanza), tanto da aver generato poi una serie di opere che per tematiche e presenza di belle ragazze combattenti, a cominciare da Ikkitousen.
Per i suoi pregi, Inferno e Paradiso è un manga consigliato agli amanti del genere, mentre chi cerca un seinen dalle tematiche serie potrebbe rimanerne deluso. I primi numeri possono risultare noiosi e la storia ingrana e diventa avvincente poco per volta, tuttavia alla fine ripaga quasi pienamente le speranze del lettore.
Dopo aver creato diversi volumi pornografici auto-conclusivi, Ito Ogure (in arte Oh! Great) decide che è giunto il momento di fare il grande passo pubblicando una serie composta da più volumi. Nel 1997 incomincia a pubblicare quindi la sua serie più famosa, chiamata "Inferno e Paradiso". Il manga è un Seinen composto da ben 22 volumi, portataci in Italia da Planet Manga al prezzo di 5.90 euro (tranne l'ultimo che costa ben 6,90 euro) e muniti tutti di sovra-copertina, anche se la carta "gialla" usata dalla Planet, penalizza le tavole dell'autore che sono piene zeppe di piccoli dettagli.
La storia concettualmente non è complessa; il manga è ambientato nel liceo Todou, dove gli alunni non fanno altro che combattere tutto il giorni. Il protagonista Soichiro Nagi, insieme al suo amico Bob Makihara, pur essendo semplici matricole vogliono scalare subito le posizioni mettendo al tappeto un sacco di studenti. Ma la festa dura poco, ed infatti la bella Maya Natsume li sistema in due secondi facendo comprendere a Soichiro e Bob la loro debolezza. I due giovani decidono così di entrare a far parte nel Club di Juken, capitanato dalla stessa Maya, in modo da diventare più forti per poter sfidare individui la cui forza e poteri vanno oltre qualsiasi immaginazione.
La trama non è niente di che in effetti, ma almeno inizialmente è ben narrata, seppur in maniera un po' fumosa, dove si vede chiaramente l'autore non avere la minima idea da che parte andare a parare. Questo non è necessariamente un difetto, perchè comunque assistiamo ad una buona prima parte di manga con i vari allenamenti e scontri dei due protagonisti, la rivalità tra il club di Juken e i membri del gruppo esecutivo della scuola, l'amore di Aya Natsume (sorella di Maya) per Soichiro e un bel flashback su Shin dove si conferisce motivazioni e senso compiuto a tutto ciò che era avvenuto sino a quel momento. Certo, niente di eccezionale, ma i presupposti per un'ottima storia c'erano tutti, finchè Ito Ogure non compie come suo solito il passo più lungo della gamba, portando senza che ce ne fosse bisogno la vicenda dal particolare all'universale con un secondo flashback che nelle intenzioni doveva elevare la storia, ma dimostra essere il primo segno del crollo.
L'autore decide di dare background storico e quasi mistico alle vicende avvenute, che mina profondamente la stabilità del manga, ed infatti dal volume 16 l'opera comincia a sfaldarsi sino ad implodere su sé stessa negli ultimi volumi, dove la trama diventa confusionaria e priva di senso.
Anche i personaggi ne risentono, se Soichiro si dimostrava sin dall'inizio un protagonista debole, banale e poco interessante, il manga comunque offriva personaggi dal background interessante come Maya e Aya, ma alla fine le due sorelle Natsume sono divenute utili con l'unico scopo di fare del fanservice spudorato per coprire le voragini di una trama oramai andata a farsi benedire da un bel pezzo.
Il pezzo forte del manga e forse uno degli elementi che consentono di elevare la valutazione è lo splendido comparto grafico. "Inferno e Paradiso" è un'opera che mostra appieno l'evoluzione stilistica dell'autore abbracciando più di dieci anni di carriera, andando dagli esordi sino alla piena maturità. I primi volumi presentano un tratto certamente gradevole, ma sono alquanto acerbi nel raffigurare i personaggi, tuttavia volume dopo volume il tratto matura sino a diventare quello che tutti i fan dell'autore apprezzano (per rendervene conto prendete Soichiro o Maya nei primi volumi, raffrontandoli con quelli degli ultimi, sembrano tutt'altre persone).
Le donne naturalmente sono quelle che maggiormente vengono privilegiate, con un disegno che risulta capace di rendere perfettamente la carnosità delle gambe e dei prosperosi seni. L'uso dei retini è superlativo e ben dosato, permettendo in questo modo di creare delle tavole dall'alto splendore visivo.
In sostanza "Inferno e Paradiso" è un manga che condensa il meglio e soprattutto anche il peggio dell'autore, che forse dovrebbe dedicarsi solo a curare il lato grafico, e lasciare la stesura della storia ad un'altra persona certamente più abile e competente.
Comunque sia se cercate una storia con tanto fanservice, belle donne, tante botte e un bel po' di storia e mitologia Giapponese, il manga di Ito Ogure è l'opera che potrebbe fare al caso vostro, anche se è meglio che ci andiate con i piedi di piombo perché il manga ci mette un due-tre volumi per ingranare e la seconda parte della storia manda all'aria un bel po' di cose sapientemente costruite nella prima metà del manga. Però, se non gli darete una possibilità, non saprete mai se vi appassionerete alle storie di questo visionario e folle autore.
La storia concettualmente non è complessa; il manga è ambientato nel liceo Todou, dove gli alunni non fanno altro che combattere tutto il giorni. Il protagonista Soichiro Nagi, insieme al suo amico Bob Makihara, pur essendo semplici matricole vogliono scalare subito le posizioni mettendo al tappeto un sacco di studenti. Ma la festa dura poco, ed infatti la bella Maya Natsume li sistema in due secondi facendo comprendere a Soichiro e Bob la loro debolezza. I due giovani decidono così di entrare a far parte nel Club di Juken, capitanato dalla stessa Maya, in modo da diventare più forti per poter sfidare individui la cui forza e poteri vanno oltre qualsiasi immaginazione.
La trama non è niente di che in effetti, ma almeno inizialmente è ben narrata, seppur in maniera un po' fumosa, dove si vede chiaramente l'autore non avere la minima idea da che parte andare a parare. Questo non è necessariamente un difetto, perchè comunque assistiamo ad una buona prima parte di manga con i vari allenamenti e scontri dei due protagonisti, la rivalità tra il club di Juken e i membri del gruppo esecutivo della scuola, l'amore di Aya Natsume (sorella di Maya) per Soichiro e un bel flashback su Shin dove si conferisce motivazioni e senso compiuto a tutto ciò che era avvenuto sino a quel momento. Certo, niente di eccezionale, ma i presupposti per un'ottima storia c'erano tutti, finchè Ito Ogure non compie come suo solito il passo più lungo della gamba, portando senza che ce ne fosse bisogno la vicenda dal particolare all'universale con un secondo flashback che nelle intenzioni doveva elevare la storia, ma dimostra essere il primo segno del crollo.
L'autore decide di dare background storico e quasi mistico alle vicende avvenute, che mina profondamente la stabilità del manga, ed infatti dal volume 16 l'opera comincia a sfaldarsi sino ad implodere su sé stessa negli ultimi volumi, dove la trama diventa confusionaria e priva di senso.
Anche i personaggi ne risentono, se Soichiro si dimostrava sin dall'inizio un protagonista debole, banale e poco interessante, il manga comunque offriva personaggi dal background interessante come Maya e Aya, ma alla fine le due sorelle Natsume sono divenute utili con l'unico scopo di fare del fanservice spudorato per coprire le voragini di una trama oramai andata a farsi benedire da un bel pezzo.
Il pezzo forte del manga e forse uno degli elementi che consentono di elevare la valutazione è lo splendido comparto grafico. "Inferno e Paradiso" è un'opera che mostra appieno l'evoluzione stilistica dell'autore abbracciando più di dieci anni di carriera, andando dagli esordi sino alla piena maturità. I primi volumi presentano un tratto certamente gradevole, ma sono alquanto acerbi nel raffigurare i personaggi, tuttavia volume dopo volume il tratto matura sino a diventare quello che tutti i fan dell'autore apprezzano (per rendervene conto prendete Soichiro o Maya nei primi volumi, raffrontandoli con quelli degli ultimi, sembrano tutt'altre persone).
Le donne naturalmente sono quelle che maggiormente vengono privilegiate, con un disegno che risulta capace di rendere perfettamente la carnosità delle gambe e dei prosperosi seni. L'uso dei retini è superlativo e ben dosato, permettendo in questo modo di creare delle tavole dall'alto splendore visivo.
In sostanza "Inferno e Paradiso" è un manga che condensa il meglio e soprattutto anche il peggio dell'autore, che forse dovrebbe dedicarsi solo a curare il lato grafico, e lasciare la stesura della storia ad un'altra persona certamente più abile e competente.
Comunque sia se cercate una storia con tanto fanservice, belle donne, tante botte e un bel po' di storia e mitologia Giapponese, il manga di Ito Ogure è l'opera che potrebbe fare al caso vostro, anche se è meglio che ci andiate con i piedi di piombo perché il manga ci mette un due-tre volumi per ingranare e la seconda parte della storia manda all'aria un bel po' di cose sapientemente costruite nella prima metà del manga. Però, se non gli darete una possibilità, non saprete mai se vi appassionerete alle storie di questo visionario e folle autore.
Inferno e Paradiso è un'opera unica. La trama riesce a coinvolgere il lettore in una lettura appassionata, difficilmente si riesce a dire " basta!" mentre si sta leggendo un capitolo, soprattutto arrivati a metà storia. L'opera, pur partendo non in modo originale, si riprende completamente dopo i primi dieci volumi. E' un manga che alterna in modo perfetto momenti di tensione a momenti rilassanti e divertenti, il tutto mischiato con delle immagini ecchi che fanno da cornice all'opera. I grandi temi del manga possono essere: l'amicizia, il rapporto padre figlio, l'amore materno, la crescita, ed è infatti quest'ultimo il tema su cui si svolge tutta l'opera, insieme alla crescita dei personaggi che diventeranno sempre più forti e più maturi in grado di affrontare ogni sfida che gli venga posta davanti. A questa crescita emotiva e fisica notiamo la crescita dello stile dell'autore che da uno stile che possiamo definire "grezzo" riesce ad arrivare ad un suo stile unico, le figure si perdono nello sfondo, e ne diventano parte, i contorni diventano indefiniti; le figure femminili sono quelle che gratificano maggiormente di questo stile, perché esalta la loro bellezza, la loro fisicità.
La trama non è facilissima da cogliere, spesse volte si più fare fatica a comprendere alla prima lettura, spesso bisogna rileggere più volte, soprattutto perché l'autore fa riferimento a diverse opere giapponesi, che ovviamente sono a noi sconosciute.
Interessante inoltre la sua interpretazione di alcuni avvenimenti storici. Difficile è la ricerca di una morale a causa dell'immensa umanità dei personaggi, definire un "cattivo" e un "buono" diventa altamente complesso, quasi impossibile.
Personalmente mi è piaciuta in particolare la storia d'amore dei due protagonisti (Aya e Soichiro) anche se il finale poteva essere di gran lunga migliore, ma questo è un giudizio personale, odiando io i finali aperti, o almeno che non portano una vera e propria conclusione, ma che lasciano ancora aperti degli interrogativi.
La trama non è facilissima da cogliere, spesse volte si più fare fatica a comprendere alla prima lettura, spesso bisogna rileggere più volte, soprattutto perché l'autore fa riferimento a diverse opere giapponesi, che ovviamente sono a noi sconosciute.
Interessante inoltre la sua interpretazione di alcuni avvenimenti storici. Difficile è la ricerca di una morale a causa dell'immensa umanità dei personaggi, definire un "cattivo" e un "buono" diventa altamente complesso, quasi impossibile.
Personalmente mi è piaciuta in particolare la storia d'amore dei due protagonisti (Aya e Soichiro) anche se il finale poteva essere di gran lunga migliore, ma questo è un giudizio personale, odiando io i finali aperti, o almeno che non portano una vera e propria conclusione, ma che lasciano ancora aperti degli interrogativi.
Tenjou Tenge, o più comunemente noto come Inferno e Paradiso, è uno degli ultimi capolavori di Oh! great. L'autore è famoso soprattutto per i suoi hentai e questo ci indica il target a cui le sue opere si rivolgono, il manga in questione non fa certo eccezione: scene di sesso e violenza sono un suo tratto peculiare. Il disegno inconfondibile dell'autore è forse la caratteristica più bella e notevole della serie: ogni personaggio ha una sua fisionomia, il realismo dei movimenti, la tridimensionalità della muscolatura, le prospettive innovative rendono, questo, uno dei manga graficamente più belli degli ultimi anni e Oh!great uno dei più promettenti disegnatori del mercato nipponico. I primi tankobon presentano un tratto ancora ingenuo, che migliora drasticamente dopo i primi volumi per raggiungere la perfezione negli ultimi.
La trama gira intorno alle vicende degli studenti di una scuola di arti marziali, che si preparano al torneo di fine anno, alternandosi a flashback di vite passate e ricordi degli anni precedenti. Di sicuro la storia passa in secondo piano se l'attenzione è così rivolta al disegno, ma è interessante l'intreccio dei destini tra passato e futuro.
Sconsigliato a chi odia scene violente e troppo esplicite.
Per gli amanti dell'azione e del combattimento è pane quotidiano!
La trama gira intorno alle vicende degli studenti di una scuola di arti marziali, che si preparano al torneo di fine anno, alternandosi a flashback di vite passate e ricordi degli anni precedenti. Di sicuro la storia passa in secondo piano se l'attenzione è così rivolta al disegno, ma è interessante l'intreccio dei destini tra passato e futuro.
Sconsigliato a chi odia scene violente e troppo esplicite.
Per gli amanti dell'azione e del combattimento è pane quotidiano!
"Tette e combattimenti" solitamente non fanno gridare al capolavoro ma, anzi, sono il cliché del manga che punta tutto sul fanservice e poco altro.
Inferno e paradiso invece sa distinguersi da questa massa di prodotti mediocri proponendo una storia matura e via via più intrigante e dei personaggi che, seppur un po' stereotipati, "sanno il fatto loro". Interessante poi notare come tra di essi non si possa identificare un vero e proprio protagonista (nonostante l'inizio faccia pensare così) rendendoli tutti ugualmente importanti.
La trama è ciò che colpisce di più di questo manga, non tanto per la sua originalità ma per il suo svolgimento. Agli inizi non ci aspetterebbe molto ma col passare dei volumi le ambizioni di Oh!Great crescono fino a fargli creare una storia che mescola tradizione, religione e i classici "cazzottoni" scolastici.
Ventidue volumi sono veramente tanti e mantenere un livello medio costantemente elevato è difficile ma "inferno e paradiso" ci riesce molto bene alternando scontri emozionanti e lunghissimi flashback che creano quasi delle storie a sé. Il bello della storia è, però, indubbiamente la seconda parte in cui le cose si fanno serie e i semplici tornei scolastici o le scazzottate lasciano lo spazio a motivazioni ben più importanti per fare a botte.
Dal lato dei personaggi si ha una scelta così ampia che è impossibile non trovarne alcuni di cui "innamorarsi". Certo, non tutti sono campioni di carisma (anzi, la maggior parte di loro è piuttosto scialba, perlomeno tra i secondari) ma gente come Mitsuomi, Bunshichi o Shin difficilmente verranno dimenticati.
Oh!Great ha la dote di rendere ogni personaggio femminile una pin-up, una cosa che farebbe faville nel più classico degli ecchi ma che potrebbe stonare in una storia che cerca di avere connotati più seri. In questo caso la componente fanservice non stona affatto nonostante in certi momenti sia quasi preponderante e le scene sembrino quasi volte al solo scopo di mostrare qualche seno, il modo in cui esse si pongono nella storia è quasi sempre giustificato (non mancano però le classiche "gag" come il naso sanguinante alla vista di un seno di proporzioni bibliche).
Escludendo i copri femminili (ottimamente disegnati) Oh!Great dimostra tutto il suo talento nel creare tavole ricche di dettagli e paesaggi molto belli; da notare poi la piacevole evoluzione del suo tratto nell'arco degli oltre 20 volumi che segnano un suo miglioramento netto nello stile di disegno.
Concludendo "Inferno e paradiso" non è un manga perfetto, nemmeno lontanamente (a partire dalla trama, sia un pregio che un difetto, afflitta da vari cambi direzionali e repentini che rendono difficile seguirla e capirla al primo tentativo) ma si lascia leggere molto piacevolmente, non fa pesare il fatto di essere molto lungo e riesce a entrare nel cuore del lettore con un'ottima parte finale.
Inferno e paradiso invece sa distinguersi da questa massa di prodotti mediocri proponendo una storia matura e via via più intrigante e dei personaggi che, seppur un po' stereotipati, "sanno il fatto loro". Interessante poi notare come tra di essi non si possa identificare un vero e proprio protagonista (nonostante l'inizio faccia pensare così) rendendoli tutti ugualmente importanti.
La trama è ciò che colpisce di più di questo manga, non tanto per la sua originalità ma per il suo svolgimento. Agli inizi non ci aspetterebbe molto ma col passare dei volumi le ambizioni di Oh!Great crescono fino a fargli creare una storia che mescola tradizione, religione e i classici "cazzottoni" scolastici.
Ventidue volumi sono veramente tanti e mantenere un livello medio costantemente elevato è difficile ma "inferno e paradiso" ci riesce molto bene alternando scontri emozionanti e lunghissimi flashback che creano quasi delle storie a sé. Il bello della storia è, però, indubbiamente la seconda parte in cui le cose si fanno serie e i semplici tornei scolastici o le scazzottate lasciano lo spazio a motivazioni ben più importanti per fare a botte.
Dal lato dei personaggi si ha una scelta così ampia che è impossibile non trovarne alcuni di cui "innamorarsi". Certo, non tutti sono campioni di carisma (anzi, la maggior parte di loro è piuttosto scialba, perlomeno tra i secondari) ma gente come Mitsuomi, Bunshichi o Shin difficilmente verranno dimenticati.
Oh!Great ha la dote di rendere ogni personaggio femminile una pin-up, una cosa che farebbe faville nel più classico degli ecchi ma che potrebbe stonare in una storia che cerca di avere connotati più seri. In questo caso la componente fanservice non stona affatto nonostante in certi momenti sia quasi preponderante e le scene sembrino quasi volte al solo scopo di mostrare qualche seno, il modo in cui esse si pongono nella storia è quasi sempre giustificato (non mancano però le classiche "gag" come il naso sanguinante alla vista di un seno di proporzioni bibliche).
Escludendo i copri femminili (ottimamente disegnati) Oh!Great dimostra tutto il suo talento nel creare tavole ricche di dettagli e paesaggi molto belli; da notare poi la piacevole evoluzione del suo tratto nell'arco degli oltre 20 volumi che segnano un suo miglioramento netto nello stile di disegno.
Concludendo "Inferno e paradiso" non è un manga perfetto, nemmeno lontanamente (a partire dalla trama, sia un pregio che un difetto, afflitta da vari cambi direzionali e repentini che rendono difficile seguirla e capirla al primo tentativo) ma si lascia leggere molto piacevolmente, non fa pesare il fatto di essere molto lungo e riesce a entrare nel cuore del lettore con un'ottima parte finale.
Inferno e paradiso è un manga di puro combattimento e lascia poco spazio alle interpretazioni personali. E' un genere di manga che si può apprezzare o trovare terribilmente noioso. Purtroppo va molto sul personale l'interpretazione o almeno è quello che ho intuito leggendolo. Ci sono molti punti forti e altrettanti piuttosto scadenti, o meglio dire, punti che abbassano l'interesse per questo lavoro.
La trama non è delle più semplici, anche se inizia come tale. Lo sviluppo complesso di tale trama avviene solo nel corso dell'intera storia, con l'entrata di nuovi personaggi, nuove caratteristiche e rivelazioni sui principali, o anche quelli secondari lasciati in secondo piano al principio, per non parlare di nuovi poteri e nuove forze che si immischiano. Insomma lo sviluppo non è dei più semplici e per questo bisogna dare una lode all'autore che ha fatto un bellissimo lavoro. Il modo in cui viene presentata tale trama è abbastanza chiaro e questo porta il lettore a una comprensione più che soddisfacente dell'intera vicenda, ma forse è anche troppo dispersivo; delle volte trovavo tremendamente noiosa la lettura interminabile di queste discussioni. Insomma questo manga si caratterizza in combattimenti efferati e curati nei dettagli o interminabili discussioni e a volte difficili da capire.
L'immedesimazione del lettore nei personaggi non è una delle più forti, forse perché l'irrealtà di questi ragazzi delle superiori con questa forza e capacità rende il tutto troppo fantastico per esser vero. Per non parlare del fatto che con lo svilupparsi della trama questa irrealtà diventa ancora più forte distaccandosi del tutto dalla vita scolastica, punto iniziale di tale storia. L'unico punto reale di questa storia è che nonostante abbiano capacità incredibili, una forza disumana e a volte poteri strani, rimangono pur sempre umani e questo punto viene ben reso.
I personaggi sono la chiave per comprendere questo manga, se non si riuscisse a comprenderli allora troveremo questo lavoro noioso e scadente. Bene o male si riesce a capire ogni lato del loro carattere e la loro storia. Trovo che in questo manga sia importante ogni personaggio col proseguire degli avvenimenti, spesso e volentieri anche quelle personalità inizialmente accennate e mai trattate.
I disegni sono un ottimo lavoro e probabilmente ciò che rende questo manga bello. I corpi sono davvero ben fatti anche se spesso e volentieri esagera un po' troppo con le prosperità femminili, non che a noi maschi possa dispiacere, ma rende il tutto forse troppo irreale. La cura dei dettagli è ottima, col seguire della storia a volte talmente minuziosa da far spavento. Anche le ambientazioni sono ottime e curate nei minimi dettagli. La disposizione dei balloon e delle vignette è davvero buona ma, come ho precedentemente scritto, trovo a volte le discussioni troppo prolungate e le stesse vignette vengono oscurate in buona parte dai balloon.
In conclusione è un manga che merita davvero tanto, storia e disegni davvero ottimi. Un 8 se lo merita tutto e sono abbastanza soddisfatto di possederlo nella mia collezione privata.
La trama non è delle più semplici, anche se inizia come tale. Lo sviluppo complesso di tale trama avviene solo nel corso dell'intera storia, con l'entrata di nuovi personaggi, nuove caratteristiche e rivelazioni sui principali, o anche quelli secondari lasciati in secondo piano al principio, per non parlare di nuovi poteri e nuove forze che si immischiano. Insomma lo sviluppo non è dei più semplici e per questo bisogna dare una lode all'autore che ha fatto un bellissimo lavoro. Il modo in cui viene presentata tale trama è abbastanza chiaro e questo porta il lettore a una comprensione più che soddisfacente dell'intera vicenda, ma forse è anche troppo dispersivo; delle volte trovavo tremendamente noiosa la lettura interminabile di queste discussioni. Insomma questo manga si caratterizza in combattimenti efferati e curati nei dettagli o interminabili discussioni e a volte difficili da capire.
L'immedesimazione del lettore nei personaggi non è una delle più forti, forse perché l'irrealtà di questi ragazzi delle superiori con questa forza e capacità rende il tutto troppo fantastico per esser vero. Per non parlare del fatto che con lo svilupparsi della trama questa irrealtà diventa ancora più forte distaccandosi del tutto dalla vita scolastica, punto iniziale di tale storia. L'unico punto reale di questa storia è che nonostante abbiano capacità incredibili, una forza disumana e a volte poteri strani, rimangono pur sempre umani e questo punto viene ben reso.
I personaggi sono la chiave per comprendere questo manga, se non si riuscisse a comprenderli allora troveremo questo lavoro noioso e scadente. Bene o male si riesce a capire ogni lato del loro carattere e la loro storia. Trovo che in questo manga sia importante ogni personaggio col proseguire degli avvenimenti, spesso e volentieri anche quelle personalità inizialmente accennate e mai trattate.
I disegni sono un ottimo lavoro e probabilmente ciò che rende questo manga bello. I corpi sono davvero ben fatti anche se spesso e volentieri esagera un po' troppo con le prosperità femminili, non che a noi maschi possa dispiacere, ma rende il tutto forse troppo irreale. La cura dei dettagli è ottima, col seguire della storia a volte talmente minuziosa da far spavento. Anche le ambientazioni sono ottime e curate nei minimi dettagli. La disposizione dei balloon e delle vignette è davvero buona ma, come ho precedentemente scritto, trovo a volte le discussioni troppo prolungate e le stesse vignette vengono oscurate in buona parte dai balloon.
In conclusione è un manga che merita davvero tanto, storia e disegni davvero ottimi. Un 8 se lo merita tutto e sono abbastanza soddisfatto di possederlo nella mia collezione privata.
Iniziato nel 1997 e terminato nel 2010, "Inferno e Paradiso" è il primo vero manga di successo firmato da Oh!Great, che arriva dal mondo "variopinto" dell'hentai e altre piccole esperienze extra. In poco tempo l'opera si ritaglia una nutrita schiera di fan e dopo 3 anni arriva il rivale diretto "Ikkitousen" e proprio in quel periodo l'opera inizia un incredibile e continuo cambiamento. Che sia una casualità o una decisione dettata dall'agonismo non si sa, rimane il fatto che alla fine è nata una delle migliori serie d'azione, basate sul combattimento, di sempre.
Soichiro Nagi è un teppista vecchio stile, sia nella personalità che nell'aspetto, ed il suo migliore amico Bob è rissoso in pari quantità, ma sicuramente non sanno cosa li aspetta: girovagando da una scuola all'altra finiscono all'istituto Todo, il più importante centro scolastico di arti marziali, ed anche qui cercheranno di imporsi con la forza ma ci saranno due ragazze ed un ragazzo molto più forti di loro. Iniziano così un gran numero di eventi disastrosi, come Soichiro che precipita nei bagni vedendo la bella Maya nuda e quest'ultima, seguendo le tradizioni familiari, decide che sarà l'uomo della sua vita, mentre il consiglio scolastico punisce duramente i due ragazzi infierendo anche su chi non centra niente.
L'inizio pare mostrare il classico manga teppistico ad ambientazione scolastica dove si punta solamente sulle botte e sulle tante risate nate sia dalle situazioni che dalle semplici gag, e proseguendo sembra confermare quest'ipotesi e il fan service sembra sempre più invasivo e pesante... fino al quarto volume. Infatti prende il via un lungo flashback che va a narrare quello che è avvenuto qualche anno prima all'istituto Todo, l'evento che ha generato anche tutte le situazioni precedenti, e qui la storia prende un'impronta totalmente diversa entrando nell'occulto e approfondendo maggiormente il lato "tecnico" delle arti usate mentre i personaggi acquistano sempre più carisma in un plot sempre più complesso e ricco di colpi di scena, e la conclusione incredibilmente drammatica e toccante di questa rievocazione non lascerà indifferenti.
Solo dopo questo lungo inizio la serie mostra la sua vera forza e la sua profondità che va ben oltre ad un paio (anche due) di seni abbondanti e belle curve, andando ad approfondirsi e complicarsi sempre più con altri flashback e nuovi personaggi, ed altri ancora. Naturalmente riuscire a fare tutto questo in perfetta armonia sarebbe utopico e per un mangaka relativamente nuovo come Oh!Great risulta più difficile vista la mancanza di esperienza, e infatti la storia ha alcuni picchi negativi nati da alcune scelte non proprio perfette e soprattutto da un'eccessiva violenza fisica che non tutti potrebbero gradire. Un altro difetto nato da questa atipica narrazione è l'individuazione del protagonista: benché l'autore sostenga che siano Soichiro e Bob, lui stesso si lamenta quando non compaiono per volumi interi, proprio per questo si può dire come non ci sia un protagonista, ma solo una nutrita schiera di comprimari che vanno a costruire una bella quanto intricata storia che sfocia in un bel finale, anche lui ambiguo: la preparazione alla conclusione inizia vari volumi prima della stessa come mostrano i vari personaggi secondari che trovano la loro forza, poi si arriva agli ultimi scontri con tanto di rivelazioni e prima dell'ultimo grande scontro… l'autore si concede ancora una piccola parentesi dedicata agli "eroi" della storia dove mostrano i loro ultimi cambiamenti e la loro maturazione attinente alla loro diversa forza ritrovata, e arriverà finalmente la conclusione, che seppur inaspettatamente breve riuscirà ad emozionare grazie ai forti sentimenti che la permeano.
I disegni del maestro Ogure sono in continua evoluzione come la storia, inizialmente si nota uno stile morbido e rotondeggiante più incline al periodo della pubblicazione, ma ad ogni volume instilla piccoli accorgimenti tanto da cambiare stile in ogni senso, dal tratto spigoloso ai giochi di ombre, una regia più curata e dinamica che lascia il giusto spazio alle inquadrature più evocative e bilanciando perfettamente i neri creando tavole cupe e luminose in giusta dose, mentre i dettagli e lo stile riposto nella creazione dei vestiti e degli oggetti diventa sempre più bello e complesso, si potrebbero perdere ore a osservarli, che ci siano immagini spirituali o simboliche che semplicemente l'abbigliamento di un personaggio, è incredibile la quantità e la qualità riposta negli stessi.
Il character design mostra anch'esso i cambiamenti dell'autore, i primi personaggi sono abbastanza insoliti per via di marcati particolari, come fisici possenti, strane capigliature o volti assurdi, e le figure femminili ricordano gli inizia dell'autore come ero-mangaka visto che al di là dei bei volti i fisici sono tutti abbondanti nelle forme. Proseguendo, complice anche la pubblicazione di Air Gear su Shonen Jump che ha ridimensionato la sua vena più carnale, iniziano a esserci ragazze più modeste e altri personaggi più "normali" ma sempre incredibilmente variegati e degni di nota.
Le scene d'azione sono sempre più curate e dinamiche, sia per i bellissimi effetti di distorsione dell'aria (creati abilmente con i retini) che per i particolari, come le assi di legno che si frantumano ai piedi del combattente, le schegge dei detriti che volano nell'aria, i capelli scarmigliati e i muscoli che sembrano esplodere per lo sforzo. Tutto questo dona al tutto un'impressione di forza, dinamismo e soprattutto velocità i un risultato incredibile che fa impallidire qualsiasi mangaka della categoria.
L'ultima nota va fatta alle figure femminili, come già detto spesso sono abbondanti nelle forme, ma ancora più importante è la morbidezza delle stesse, come si intuisce dalle gag e da certe situazioni - fantastica la corsa di Nagi e Bob per raggiungere Scartina - e vista la quantità di fan service non si può che apprezzare, visto che il tutto è anche unito all'abile regia dell'autore che brilla per la dinamicità e le ardite prospettive nelle quali si cimenta. Il carattere infine è molto marcato e mostra la passione per le donne forti dell'autore, ed a sottolineare il tutto ci pensano i volti incredibilmente espressivi che non lasciano indifferenti, come una Maya disperata che piange al cielo o il duro sguardo di Aya disposta a tutto pur di vincere.
L'edizione italiana della Panini è disponibile in due edizioni, la prima con il classico formato battezzato dai fan come "sottiletta", ovvero volumetti dimezzati di circa 100 pagine, che oltretutto hanno un lettering invasivo e la lettura ribaltata, complice anche l'epoca della pubblicazione. La riedizione Collection invece offre i tantkoubon fedeli agli originali. Peccato per la carta giallastra e la stampa non sempre perfetta soprattutto nei retini, mentre i lettering nei primi volumi risulta ancora ricco di pecette, abilmente eliminate circa a metà della serie. L'ultimo volume ha un leggero sovrapprezzo giustificato dal maggior numero di pagine.
La colpa maggiore di "Inferno e Paradiso" è probabilmente quella di non avere un'edizione decente che rende giustizia ai bellissimi disegni del mangaka il cui stile è ormai una certezza per i fan, sia per le incredibili scene d'azione che sembrano uscire dalla pagina che per la cura riposta nei dettagli ed il design di accessori, armi e nell'abbigliamento; non manca anche la passione per le donne belle, forti e soprattutto formose. Proprio per questo l'opera non è consigliata a tutti, vista la quantità di fan service, ma è imperdibile per chiunque cerchi un manga d'azione esplosivo senza pari, corredato da un comparto grafico incredibile, disposti a leggere una storia sorprendente e in continuo cambiamento, basata principalmente sui cliché del genere come i significati di forza e il combattere il destino ma affrontandoli gradualmente e in modo diverso spaziando anche nell'amore con delle bellissime frasi ad effetto, a discapito però di una fluidità e continuità narrativa che avrebbe giovato ampiamente al tutto.
Soichiro Nagi è un teppista vecchio stile, sia nella personalità che nell'aspetto, ed il suo migliore amico Bob è rissoso in pari quantità, ma sicuramente non sanno cosa li aspetta: girovagando da una scuola all'altra finiscono all'istituto Todo, il più importante centro scolastico di arti marziali, ed anche qui cercheranno di imporsi con la forza ma ci saranno due ragazze ed un ragazzo molto più forti di loro. Iniziano così un gran numero di eventi disastrosi, come Soichiro che precipita nei bagni vedendo la bella Maya nuda e quest'ultima, seguendo le tradizioni familiari, decide che sarà l'uomo della sua vita, mentre il consiglio scolastico punisce duramente i due ragazzi infierendo anche su chi non centra niente.
L'inizio pare mostrare il classico manga teppistico ad ambientazione scolastica dove si punta solamente sulle botte e sulle tante risate nate sia dalle situazioni che dalle semplici gag, e proseguendo sembra confermare quest'ipotesi e il fan service sembra sempre più invasivo e pesante... fino al quarto volume. Infatti prende il via un lungo flashback che va a narrare quello che è avvenuto qualche anno prima all'istituto Todo, l'evento che ha generato anche tutte le situazioni precedenti, e qui la storia prende un'impronta totalmente diversa entrando nell'occulto e approfondendo maggiormente il lato "tecnico" delle arti usate mentre i personaggi acquistano sempre più carisma in un plot sempre più complesso e ricco di colpi di scena, e la conclusione incredibilmente drammatica e toccante di questa rievocazione non lascerà indifferenti.
Solo dopo questo lungo inizio la serie mostra la sua vera forza e la sua profondità che va ben oltre ad un paio (anche due) di seni abbondanti e belle curve, andando ad approfondirsi e complicarsi sempre più con altri flashback e nuovi personaggi, ed altri ancora. Naturalmente riuscire a fare tutto questo in perfetta armonia sarebbe utopico e per un mangaka relativamente nuovo come Oh!Great risulta più difficile vista la mancanza di esperienza, e infatti la storia ha alcuni picchi negativi nati da alcune scelte non proprio perfette e soprattutto da un'eccessiva violenza fisica che non tutti potrebbero gradire. Un altro difetto nato da questa atipica narrazione è l'individuazione del protagonista: benché l'autore sostenga che siano Soichiro e Bob, lui stesso si lamenta quando non compaiono per volumi interi, proprio per questo si può dire come non ci sia un protagonista, ma solo una nutrita schiera di comprimari che vanno a costruire una bella quanto intricata storia che sfocia in un bel finale, anche lui ambiguo: la preparazione alla conclusione inizia vari volumi prima della stessa come mostrano i vari personaggi secondari che trovano la loro forza, poi si arriva agli ultimi scontri con tanto di rivelazioni e prima dell'ultimo grande scontro… l'autore si concede ancora una piccola parentesi dedicata agli "eroi" della storia dove mostrano i loro ultimi cambiamenti e la loro maturazione attinente alla loro diversa forza ritrovata, e arriverà finalmente la conclusione, che seppur inaspettatamente breve riuscirà ad emozionare grazie ai forti sentimenti che la permeano.
I disegni del maestro Ogure sono in continua evoluzione come la storia, inizialmente si nota uno stile morbido e rotondeggiante più incline al periodo della pubblicazione, ma ad ogni volume instilla piccoli accorgimenti tanto da cambiare stile in ogni senso, dal tratto spigoloso ai giochi di ombre, una regia più curata e dinamica che lascia il giusto spazio alle inquadrature più evocative e bilanciando perfettamente i neri creando tavole cupe e luminose in giusta dose, mentre i dettagli e lo stile riposto nella creazione dei vestiti e degli oggetti diventa sempre più bello e complesso, si potrebbero perdere ore a osservarli, che ci siano immagini spirituali o simboliche che semplicemente l'abbigliamento di un personaggio, è incredibile la quantità e la qualità riposta negli stessi.
Il character design mostra anch'esso i cambiamenti dell'autore, i primi personaggi sono abbastanza insoliti per via di marcati particolari, come fisici possenti, strane capigliature o volti assurdi, e le figure femminili ricordano gli inizia dell'autore come ero-mangaka visto che al di là dei bei volti i fisici sono tutti abbondanti nelle forme. Proseguendo, complice anche la pubblicazione di Air Gear su Shonen Jump che ha ridimensionato la sua vena più carnale, iniziano a esserci ragazze più modeste e altri personaggi più "normali" ma sempre incredibilmente variegati e degni di nota.
Le scene d'azione sono sempre più curate e dinamiche, sia per i bellissimi effetti di distorsione dell'aria (creati abilmente con i retini) che per i particolari, come le assi di legno che si frantumano ai piedi del combattente, le schegge dei detriti che volano nell'aria, i capelli scarmigliati e i muscoli che sembrano esplodere per lo sforzo. Tutto questo dona al tutto un'impressione di forza, dinamismo e soprattutto velocità i un risultato incredibile che fa impallidire qualsiasi mangaka della categoria.
L'ultima nota va fatta alle figure femminili, come già detto spesso sono abbondanti nelle forme, ma ancora più importante è la morbidezza delle stesse, come si intuisce dalle gag e da certe situazioni - fantastica la corsa di Nagi e Bob per raggiungere Scartina - e vista la quantità di fan service non si può che apprezzare, visto che il tutto è anche unito all'abile regia dell'autore che brilla per la dinamicità e le ardite prospettive nelle quali si cimenta. Il carattere infine è molto marcato e mostra la passione per le donne forti dell'autore, ed a sottolineare il tutto ci pensano i volti incredibilmente espressivi che non lasciano indifferenti, come una Maya disperata che piange al cielo o il duro sguardo di Aya disposta a tutto pur di vincere.
L'edizione italiana della Panini è disponibile in due edizioni, la prima con il classico formato battezzato dai fan come "sottiletta", ovvero volumetti dimezzati di circa 100 pagine, che oltretutto hanno un lettering invasivo e la lettura ribaltata, complice anche l'epoca della pubblicazione. La riedizione Collection invece offre i tantkoubon fedeli agli originali. Peccato per la carta giallastra e la stampa non sempre perfetta soprattutto nei retini, mentre i lettering nei primi volumi risulta ancora ricco di pecette, abilmente eliminate circa a metà della serie. L'ultimo volume ha un leggero sovrapprezzo giustificato dal maggior numero di pagine.
La colpa maggiore di "Inferno e Paradiso" è probabilmente quella di non avere un'edizione decente che rende giustizia ai bellissimi disegni del mangaka il cui stile è ormai una certezza per i fan, sia per le incredibili scene d'azione che sembrano uscire dalla pagina che per la cura riposta nei dettagli ed il design di accessori, armi e nell'abbigliamento; non manca anche la passione per le donne belle, forti e soprattutto formose. Proprio per questo l'opera non è consigliata a tutti, vista la quantità di fan service, ma è imperdibile per chiunque cerchi un manga d'azione esplosivo senza pari, corredato da un comparto grafico incredibile, disposti a leggere una storia sorprendente e in continuo cambiamento, basata principalmente sui cliché del genere come i significati di forza e il combattere il destino ma affrontandoli gradualmente e in modo diverso spaziando anche nell'amore con delle bellissime frasi ad effetto, a discapito però di una fluidità e continuità narrativa che avrebbe giovato ampiamente al tutto.
Inferno e Paradiso è il classico manga che o si ama o si odia. Questo soprattutto a causa dell'elevata e spesso ingiustificata dose di fanservice presente, soprattutto nei primi numeri in cui emergono i residui del disegnatore hentai che era in precedenza Oh! Great, e della "stranezza" della trama, che all'inizio appare praticamente quasi assente per poi prendere una sua forma (peraltro molto "complicata") solo dopo qualche volume, a partire dal primo flashback in cui emergono le "ragioni" dei combattimenti. Infatti se il manga inizia come un "bulli e pupe" in un contesto scolastico - non certo il massimo dell'originalità -, man mano che si va avanti si capisce che ciò che sta succedendo ora è in realtà il culmine di una guerra che dura da molto tempo e che è supportata da visioni filosofiche contrapposte. A ciò si aggiunga che i disegni dell'autore crescono esponenzialmente di capitolo in capitolo per qualità, e da metà manga sono veramente eccezionali e testimoniano la posizione di Oh! Great fra i migliori illustratori del panorama nipponico, a prescindere dalla sua abilità nel disegnare le forme femminili. Per quanto riguarda la caratterizzazione dei personaggi, si passa da alcuni classici stereotipi (il protagonista bulletto e arrogante e la tipa sexy che lo ama non si sa per quale motivo) e soggetti con un background più sviluppato (come Mitsuomi, Maya, e mettiamoci pure il buon Kagesada "Scartina" Sugano).
Ma allora, tralasciando il fanservice che può essere gradito o meno a seconda del lettore, qual è il vero limite di questo manga? È un piccolo grande problema: la trama, pur meritevole nelle sue idee di fondo (va addirittura a rileggere in alcuni punti la storia giapponese), è stata veramente gestita e spiegata male dall'autore. In sostanza non è riuscito a tradurre adeguatamente su carta le idee che aveva in testa, è ciò viene implicitamente ammesso dallo stesso Oh! Great. Nelle sue vignette sketch alla fine dell'ultimo volume infatti egli riconosce di aver inserito nel manga tutto quello che voleva ma anche, dimostrando una certa autocritica, che rileggendolo dall'inizio il risultato è "strano". Forse non poteva trovare un aggettivo migliore. Un esempio evidente è il secondo grande flashback del manga, il quale è parecchio lungo e lascia da parte tutti i personaggi fino ad ora presentati, dando quasi l'impressione che l'autore non sappia dove andare a parare. Impressione che si scoprirà essere sbagliata, ma solo dopo qualche volume letto "sulla fiducia". Ed è proprio questa "stranezza" nella trama che non fa apprezzare appieno uno dei punti di forza di questo manga: l'imprevedibilità. Infatti in Inferno e Paradiso non sono sempre i protagonisti a vincere, ma soprattutto fino ad un certo punto della trama non c'è un vero "nemico", ma solo individui con punti di vista differenti su ciò che giusto fare. Ed anche quando questo nemico emerge, il suo modo di agire è davvero particolare ed inaspettato. Questo comporta che, fino praticamente agli ultimi volumi, è veramente difficile prevedere quando e in che modo finirà questa storia, e difatti gli stessi combattimenti finali sono alquanto originali.
Il mio consiglio a chi vuole iniziare questo manga è cercare di leggerlo tutto in una volta, perché altrimenti si fa veramente fatica a cogliere appieno la trama. Consiglio inoltre di acquistare la recente edizione Collection della Planet Manga, che è nettamente migliore all'edizione "sottiletta" in termini di rilegatura ma soprattutto di adattamento (almeno per i volumi iniziali).
In conclusione Inferno e Paradiso è un manga da leggere per coloro che amano i combattimenti e il fan service, ma anche per coloro che richiedono anche qualche aspetto più profondo e retrospettivo a ciò leggono. Questo ovviamente purché abbiano la voglia e la pazienza di mettersi a "decifrarne" la trama. Il voto finale è un 8, che va a bilanciare il 10 dei disegni, il 6 della trama e il 7 dei personaggi.
Ma allora, tralasciando il fanservice che può essere gradito o meno a seconda del lettore, qual è il vero limite di questo manga? È un piccolo grande problema: la trama, pur meritevole nelle sue idee di fondo (va addirittura a rileggere in alcuni punti la storia giapponese), è stata veramente gestita e spiegata male dall'autore. In sostanza non è riuscito a tradurre adeguatamente su carta le idee che aveva in testa, è ciò viene implicitamente ammesso dallo stesso Oh! Great. Nelle sue vignette sketch alla fine dell'ultimo volume infatti egli riconosce di aver inserito nel manga tutto quello che voleva ma anche, dimostrando una certa autocritica, che rileggendolo dall'inizio il risultato è "strano". Forse non poteva trovare un aggettivo migliore. Un esempio evidente è il secondo grande flashback del manga, il quale è parecchio lungo e lascia da parte tutti i personaggi fino ad ora presentati, dando quasi l'impressione che l'autore non sappia dove andare a parare. Impressione che si scoprirà essere sbagliata, ma solo dopo qualche volume letto "sulla fiducia". Ed è proprio questa "stranezza" nella trama che non fa apprezzare appieno uno dei punti di forza di questo manga: l'imprevedibilità. Infatti in Inferno e Paradiso non sono sempre i protagonisti a vincere, ma soprattutto fino ad un certo punto della trama non c'è un vero "nemico", ma solo individui con punti di vista differenti su ciò che giusto fare. Ed anche quando questo nemico emerge, il suo modo di agire è davvero particolare ed inaspettato. Questo comporta che, fino praticamente agli ultimi volumi, è veramente difficile prevedere quando e in che modo finirà questa storia, e difatti gli stessi combattimenti finali sono alquanto originali.
Il mio consiglio a chi vuole iniziare questo manga è cercare di leggerlo tutto in una volta, perché altrimenti si fa veramente fatica a cogliere appieno la trama. Consiglio inoltre di acquistare la recente edizione Collection della Planet Manga, che è nettamente migliore all'edizione "sottiletta" in termini di rilegatura ma soprattutto di adattamento (almeno per i volumi iniziali).
In conclusione Inferno e Paradiso è un manga da leggere per coloro che amano i combattimenti e il fan service, ma anche per coloro che richiedono anche qualche aspetto più profondo e retrospettivo a ciò leggono. Questo ovviamente purché abbiano la voglia e la pazienza di mettersi a "decifrarne" la trama. Il voto finale è un 8, che va a bilanciare il 10 dei disegni, il 6 della trama e il 7 dei personaggi.
Tenjou Tenge, alias Inferno e Paradiso è un opera fantastica di Oh!Great. Penso sia il manga ecchi-combattimento più ben riuscito tra quelli che ho letto. Scrivo questa recensione sapendo che mi mancano gli ultimi 2 volumetti, infatti sto aspettando la versione collection in cartaceo.
Ho iniziato a leggerlo nella più totale ignoranza del fatto che Oh!Great fosse un disegnatore hentai, ma me ne accorsi subito, infatti mentre i corpi dei personaggi femminili erano davvero ben curati, i primi disegni dei protagonisti maschili come Soichiro o Masataka erano per me davvero inguardabili.
La trama è secondo me il pezzo forte del manga, ma contemporaneamente anche il suo tallone d'Achille, spesso e volentieri l'ho trovata confusionale e poco chiara. Bisogna leggerlo con calma per capirlo a fondo, non è sicuramente un manga da leggere con scarsa attenzione. I disegni delle curve sono favolosi, e alcune tavole lo sono ancora di più, molto curate nei dettagli. Il tratto di Oh!Great è super migliorato con il tempo, diventato pulito e veramente perfetto esteticamente.
Parti della trama a mio avviso davvero ben fatte sono il flashback su Shin e sul Colpo di Stato di Mistuomi. Bellissima la caratterizzazione del padre di Soichiro e di sua madre, un essere che è immortale ma per questo ha provato più tristezza di tutti, da commuoversi. La ricerca per creare il vero guerriero, colui che domina e garantisce la pace senza lottare; ho adorato poi "F", e la rivalità tra ala bianca e ala rossa. Insomma, come detto trama folta e davvero bella anche se confusionale, probabilmente necessita di una lettura lenta (così intanto vi godete le pose femminili) e magari con foglio e penna vicini per prendere appunti.
Consigliatissimo, manga spettacolare a differenza dell'anime omonimo - che odio.
Ho iniziato a leggerlo nella più totale ignoranza del fatto che Oh!Great fosse un disegnatore hentai, ma me ne accorsi subito, infatti mentre i corpi dei personaggi femminili erano davvero ben curati, i primi disegni dei protagonisti maschili come Soichiro o Masataka erano per me davvero inguardabili.
La trama è secondo me il pezzo forte del manga, ma contemporaneamente anche il suo tallone d'Achille, spesso e volentieri l'ho trovata confusionale e poco chiara. Bisogna leggerlo con calma per capirlo a fondo, non è sicuramente un manga da leggere con scarsa attenzione. I disegni delle curve sono favolosi, e alcune tavole lo sono ancora di più, molto curate nei dettagli. Il tratto di Oh!Great è super migliorato con il tempo, diventato pulito e veramente perfetto esteticamente.
Parti della trama a mio avviso davvero ben fatte sono il flashback su Shin e sul Colpo di Stato di Mistuomi. Bellissima la caratterizzazione del padre di Soichiro e di sua madre, un essere che è immortale ma per questo ha provato più tristezza di tutti, da commuoversi. La ricerca per creare il vero guerriero, colui che domina e garantisce la pace senza lottare; ho adorato poi "F", e la rivalità tra ala bianca e ala rossa. Insomma, come detto trama folta e davvero bella anche se confusionale, probabilmente necessita di una lettura lenta (così intanto vi godete le pose femminili) e magari con foglio e penna vicini per prendere appunti.
Consigliatissimo, manga spettacolare a differenza dell'anime omonimo - che odio.
Normalmente mi piace finire quello che inizio e per questo ho fatto uno sforzo non indifferente per terminare il manga di Inferno e Paradiso. Alla fine però non ci sono riuscito e dopo una ventina di volumi ho rinunciato. Avevo visto la serie animata tempo fa, che non mi aveva entusiasmato più di tanto, ma avevo pensato di seguire il manga sperando che fosse migliore. Dopo tutto, si tratta di uno dei manga primi in classifica e più letti di questi tempi, con moltissime recensioni positive, qualcosa di buono ci sarà pure, ho pensato.
Purtroppo è risultato che non si tratta per niente di una lettura adatta a me: eppure io sono un fan del genere arti marziali ed anche un estimatore dei grossi seni, ma ci sono dei limiti da rispettare per far funzionare le due cose insieme.
Il problema di Inferno e Paradiso, ma anche di Ikki Tousen e serie simili, è la commistione tra il tema troppo drammatico e il fan service troppo volgare. Il fan service io lo vedo bene in una serie umoristica, in una commedia romantica, ma non riesco a sopportarlo in una serie che vorrebbe essere anche drammatica. L'eccesso di poppe mi rovina completamente il dramma. Come faccio a commuovermi per le disgrazie/sfortune/morte di un personaggio se ogni tre inquadrature mi trovo di fronte due poppe da urlo? Necessariamente la mia attenzione viene deviata dalla storia verso altre cose.
Nel caso di Inferno e Paradiso poi la storia non è che sia un granché: ad un certo punto non avevo la più pallida idea di dove l'autore volesse andare ad parare ed è lì che ho abbandonato la lettura. In più negli ultimi volumi si cominciava ad andare decisamente sul genere sadomaso, che proprio non supporto. È un peccato perché qualcosa di buono ci poteva essere: Aya e Maya sono due personaggi interessanti dal punto di vista del character design; il flashback su Shin non era così male, dal punto di vista di storia di arti marziali e magia; la storia di Masataka e Aya non era così male dal punto di vista della commedia romantica; ma la commistione di generi, l'eccesso di fan service e l'assenza di una direzione precisa hanno completamente rovinato questa serie.
Oh!Great avrebbe dovuto continuare a fare il disegnatore di hentai, oppure collaborare con un sceneggiatore capace che gli scrivesse una storia sensata. Per non parlare dei personaggi di Soichiro e Bob, che sono veramente odiosi e insopportabili, soprattutto Soichiro. Come fa ad essere simpatico un personaggio che si diverte a picchiare chiunque? Vuoi mettere lo spessore di un Soichiro rispetto a quello di un Kenshiro, tanto per fare un paragone con una serie del buon vecchio tempo antico, che di certo non combatte per divertimento? Molto tempo fa io distinguevo le serie occidentali, piene di fan service e violenza gratuita, dalle serie giapponesi, piene di buone storie: adesso purtroppo la distinzione non è più possibile. Infine, trovo assurda l'ambientazione scolastica ad ogni costo: possibile che certe cose succedano in una high school con personaggi quindicenni? E non parlo delle impossibilità fisiche (sui superpoteri e la magia agisce la sospensione del giudizio) ma delle impossibilità caratteriali: parliamo di ragazzini, Mitsuomi ha 17 anni e sembra che ne abbia venti di più!
Mi rendo conto che sono critiche che potrei estendere a decine di serie, non solo a Inferno e Paradiso, ma Inferno e Paradiso mi fa particolarmente arrabbiare perché qualcosa di buono si poteva tirare fuori con un piccolo sforzo ed un po' di ritegno. Inoltre la storia peggiora fortemente con il tempo e si merita una nota di demerito. Per questo il mio voto è 3 per il manga, mentre l'anime può arrivare ad un 5.
Purtroppo è risultato che non si tratta per niente di una lettura adatta a me: eppure io sono un fan del genere arti marziali ed anche un estimatore dei grossi seni, ma ci sono dei limiti da rispettare per far funzionare le due cose insieme.
Il problema di Inferno e Paradiso, ma anche di Ikki Tousen e serie simili, è la commistione tra il tema troppo drammatico e il fan service troppo volgare. Il fan service io lo vedo bene in una serie umoristica, in una commedia romantica, ma non riesco a sopportarlo in una serie che vorrebbe essere anche drammatica. L'eccesso di poppe mi rovina completamente il dramma. Come faccio a commuovermi per le disgrazie/sfortune/morte di un personaggio se ogni tre inquadrature mi trovo di fronte due poppe da urlo? Necessariamente la mia attenzione viene deviata dalla storia verso altre cose.
Nel caso di Inferno e Paradiso poi la storia non è che sia un granché: ad un certo punto non avevo la più pallida idea di dove l'autore volesse andare ad parare ed è lì che ho abbandonato la lettura. In più negli ultimi volumi si cominciava ad andare decisamente sul genere sadomaso, che proprio non supporto. È un peccato perché qualcosa di buono ci poteva essere: Aya e Maya sono due personaggi interessanti dal punto di vista del character design; il flashback su Shin non era così male, dal punto di vista di storia di arti marziali e magia; la storia di Masataka e Aya non era così male dal punto di vista della commedia romantica; ma la commistione di generi, l'eccesso di fan service e l'assenza di una direzione precisa hanno completamente rovinato questa serie.
Oh!Great avrebbe dovuto continuare a fare il disegnatore di hentai, oppure collaborare con un sceneggiatore capace che gli scrivesse una storia sensata. Per non parlare dei personaggi di Soichiro e Bob, che sono veramente odiosi e insopportabili, soprattutto Soichiro. Come fa ad essere simpatico un personaggio che si diverte a picchiare chiunque? Vuoi mettere lo spessore di un Soichiro rispetto a quello di un Kenshiro, tanto per fare un paragone con una serie del buon vecchio tempo antico, che di certo non combatte per divertimento? Molto tempo fa io distinguevo le serie occidentali, piene di fan service e violenza gratuita, dalle serie giapponesi, piene di buone storie: adesso purtroppo la distinzione non è più possibile. Infine, trovo assurda l'ambientazione scolastica ad ogni costo: possibile che certe cose succedano in una high school con personaggi quindicenni? E non parlo delle impossibilità fisiche (sui superpoteri e la magia agisce la sospensione del giudizio) ma delle impossibilità caratteriali: parliamo di ragazzini, Mitsuomi ha 17 anni e sembra che ne abbia venti di più!
Mi rendo conto che sono critiche che potrei estendere a decine di serie, non solo a Inferno e Paradiso, ma Inferno e Paradiso mi fa particolarmente arrabbiare perché qualcosa di buono si poteva tirare fuori con un piccolo sforzo ed un po' di ritegno. Inoltre la storia peggiora fortemente con il tempo e si merita una nota di demerito. Per questo il mio voto è 3 per il manga, mentre l'anime può arrivare ad un 5.
"Inferno e Paradiso" è l'opera di Oh! Great che mi piace di più. Oltre a partire avvantaggiata perché appartiene ad un genere che adoro, è riuscito a distinguersi dal grande ammasso di "genere ecchi-combattimento", sul quale si basano anime e manga ben più osceni.
I disegni. Come non citare le meravigliose tavole dell'autore? Chi ha letto gli ultimi numeri, in particolare proprio l'ultimo, sarà rimasto sicuramente estasiato dal livello grafico raggiunto. Eh, già, perché all'inizio, Oh! Great non disegnava mica così. Ed è una bella sensazione constatare la crescita sia di una storia, sia di un autore, nella stessa serie? E non è un calo, come invece succede in manga come Naruto o Bleach, ma una continua scalata verso traguardi sempre più alti. Inoltre, come non citare le bellissime ma letali combattenti che affiancano e a volte superano gli stessi protagonisti?
La storia è piacevole, solo la parte del flashback risulta un po' troppo "onirica", ma si riprende abbastanza presto. Anche i protagonisti si evolvono a partire dal "dopo-flashback", anche perché i protagonisti mi dicevano poco o nulla.
In conclusione, Inferno e Paradiso non dovrebbe mai mancare, magari anche con un solo volume, nello scaffale di un vero appassionato dell'ecchi, ma anche nello scaffale di un amatore dei "manga di qualità". Un titolo che consiglio a tutti, senza eccezioni, giusto anche per dare una sbirciatina alle superbe tavole e alle sexy curve di Maya Natsume, insomma, per divertirsi in una storia dove sono i disegni a fare la differenze e nella quale si può ammirare la crescita dell'autore. Un otto pieno, insomma, forse un po' poco, ma è un'opera che ha comunque qualche lieve pecca qua e là. Se il finale sarà all'altezza delle mie aspettative, il mio voto potrebbe diventare anche un nove.
I disegni. Come non citare le meravigliose tavole dell'autore? Chi ha letto gli ultimi numeri, in particolare proprio l'ultimo, sarà rimasto sicuramente estasiato dal livello grafico raggiunto. Eh, già, perché all'inizio, Oh! Great non disegnava mica così. Ed è una bella sensazione constatare la crescita sia di una storia, sia di un autore, nella stessa serie? E non è un calo, come invece succede in manga come Naruto o Bleach, ma una continua scalata verso traguardi sempre più alti. Inoltre, come non citare le bellissime ma letali combattenti che affiancano e a volte superano gli stessi protagonisti?
La storia è piacevole, solo la parte del flashback risulta un po' troppo "onirica", ma si riprende abbastanza presto. Anche i protagonisti si evolvono a partire dal "dopo-flashback", anche perché i protagonisti mi dicevano poco o nulla.
In conclusione, Inferno e Paradiso non dovrebbe mai mancare, magari anche con un solo volume, nello scaffale di un vero appassionato dell'ecchi, ma anche nello scaffale di un amatore dei "manga di qualità". Un titolo che consiglio a tutti, senza eccezioni, giusto anche per dare una sbirciatina alle superbe tavole e alle sexy curve di Maya Natsume, insomma, per divertirsi in una storia dove sono i disegni a fare la differenze e nella quale si può ammirare la crescita dell'autore. Un otto pieno, insomma, forse un po' poco, ma è un'opera che ha comunque qualche lieve pecca qua e là. Se il finale sarà all'altezza delle mie aspettative, il mio voto potrebbe diventare anche un nove.
Inferno e Paradiso penso lo si possa considerare il capolavoro di Oh!Great, un seinen davvero tosto; ha una storia davvero avvincente, io per ora sono arrivato al volume 20 della Collection, quindi quasi alla fine, e mi sta facendo davvero piacere leggerlo perché è molto appassionante, c'è azione allo stato puro ed è pure molto crudo sotto alcuni punti di vista, inoltre come non considerare le prosperose ragazze dell'Istituto Todou, anche se, ovviamente, c'era da aspettarselo tutto questo ben di Dio da Oh! Great.
Il protagonista Soichiro Nagi ha molto carattere, forse è fin troppo sicuro; insieme al suo amico Bob Makihara si allenerà duramente per diventare il più forte dell'Istituto Todou. A loro si aggiungeranno Aya Natsume e Maya Natsume, molto innamorata di Soichiro Nagiha. Da qui inizia la loro spettacolare avventura per combattere contro i bulli più forti della scuola e contro il comitato esecutivo, con a capo Mitsuomi Takayanagi, fratello maggiore di Masataka Takayanagi, per poi finire a combattere addirittura con veri e propri Dei della mitologia cinese, e già questo ti fa capire quanto sia spettacolare Inferno e Paradiso.
Sul piano del disegno è davvero fantastico, un design dettagliato che si è andato a migliorare nel tempo, nel primo volume infatti il disegno non era molto bello, però ora è arrivato a un livello mostruoso. La storia è affascinante, con personaggi uno più pericoloso dell'altro, e ricca di colpi di scena, anche se non mancano scene quasi hentai... vabbè, scherzo, ma in fondo ci può stare, chi lo legge è un pubblico maturo. Concludo col dire che per me quest'opera creata da Oh!Great è spettacolare, per questo assegno il voto massimo. Grande Oh!Great.
Il protagonista Soichiro Nagi ha molto carattere, forse è fin troppo sicuro; insieme al suo amico Bob Makihara si allenerà duramente per diventare il più forte dell'Istituto Todou. A loro si aggiungeranno Aya Natsume e Maya Natsume, molto innamorata di Soichiro Nagiha. Da qui inizia la loro spettacolare avventura per combattere contro i bulli più forti della scuola e contro il comitato esecutivo, con a capo Mitsuomi Takayanagi, fratello maggiore di Masataka Takayanagi, per poi finire a combattere addirittura con veri e propri Dei della mitologia cinese, e già questo ti fa capire quanto sia spettacolare Inferno e Paradiso.
Sul piano del disegno è davvero fantastico, un design dettagliato che si è andato a migliorare nel tempo, nel primo volume infatti il disegno non era molto bello, però ora è arrivato a un livello mostruoso. La storia è affascinante, con personaggi uno più pericoloso dell'altro, e ricca di colpi di scena, anche se non mancano scene quasi hentai... vabbè, scherzo, ma in fondo ci può stare, chi lo legge è un pubblico maturo. Concludo col dire che per me quest'opera creata da Oh!Great è spettacolare, per questo assegno il voto massimo. Grande Oh!Great.
Ho cominciato questo manga solo perché incuriosito dallo stile di disegno, che trovo davvero molto bello di buon livello. Leggendo il primo volume, però, lo stile grafico di Oh! Great, autore dell'opera, è la sola cosa positiva ad avermi colpito. Infatti, la storia, che dovrebbe essere la parte fondamentale in un manga, quasi non l'ho notata, i dialoghi non mi sono piaciuti affatto, e anche nei due volumi successivi, che purtroppo ho comprato, le cose non sono migliorate, ma sono peggiorate.
Come detto la trama non mi ha suggerito nulla nei primi tre numeri, ed è una cosa molto negativa in un manga, mentre i personaggi, solo per l'ottimo stile di disegno di Oh! Great, sono un po' migliori della trama. Il protagonista, Soichiro Nagi, ha un buon character design, mentre lo trovo decisamente poco riuscito sotto l'aspetto del carisma, parte fondamentale per un protagonista che si rispetti. Stessa cosa vale per gli altri personaggi, tutti con un buonissimo design, ma poco caratterizzati, almeno secondo me. Per questi motivi ho deciso di non continuare l'acquisto di questa serie, anche perché abbastanza lunga.
Non consiglio dunque questa serie, se volete qualcosa dello stesso genere, c'è molto di meglio. Do comunque la sufficienza, per le ottime abilità nel disegno dell'autore, e perché comunque a molti è piaciuto. Ho trovato buona l'edizione Collection di Panini Comics, anche se forse il prezzo era leggermente troppo alto, un euro in meno sarebbe stato sicuramente più accettabile.
Come detto la trama non mi ha suggerito nulla nei primi tre numeri, ed è una cosa molto negativa in un manga, mentre i personaggi, solo per l'ottimo stile di disegno di Oh! Great, sono un po' migliori della trama. Il protagonista, Soichiro Nagi, ha un buon character design, mentre lo trovo decisamente poco riuscito sotto l'aspetto del carisma, parte fondamentale per un protagonista che si rispetti. Stessa cosa vale per gli altri personaggi, tutti con un buonissimo design, ma poco caratterizzati, almeno secondo me. Per questi motivi ho deciso di non continuare l'acquisto di questa serie, anche perché abbastanza lunga.
Non consiglio dunque questa serie, se volete qualcosa dello stesso genere, c'è molto di meglio. Do comunque la sufficienza, per le ottime abilità nel disegno dell'autore, e perché comunque a molti è piaciuto. Ho trovato buona l'edizione Collection di Panini Comics, anche se forse il prezzo era leggermente troppo alto, un euro in meno sarebbe stato sicuramente più accettabile.
“Vedo com'è il primo volume poi deciderò se continuarlo...” è una frase piuttosto frequente quando un lettore si avvicina al primo volume in uscita di un manga a cui è interessato ma di cui non conosce molto. È questo ciò che mi è successo quando mi sono avvicinato a Inferno e Paradiso (in originale <i>Tenjou Tenge</i> abbreviato spesso in Ten^2), un titolo che vedevo di frequente tra gli scaffali e che pensavo di iniziare a leggere attirato anche dalle belle copertine, ma un po' per i molti numeri arretrati e per la difficoltà nel recupero degli stessi (a causa anche dell'editore) non ho mai messo in atto tale proposito. Quando però uscì una nuova edizione non potei non cogliere l'occasione.
La storia inizia con due teppisti giovinastri, Soichiro Nagi e Bob Makihara, che fanno irruzione nell'istituto Todo per sottomettere tale scuola come già avevano fatto con altre. Dopo aver fatto un po' di casino, le bravate della coppia vengono messe a termine da Maya Natsume, una degli studenti più forti dell'istituto, che oltre a dimostrarsi bravissima con la spada si esibisce anche in una “tecnica” molto particolare...
Un inizio che fa presagire una storia da shonen scolastico con molti combattimenti fra i club, Ten^2 però non è uno shonen perché i combattimenti abbastanza violenti e sanguinosi e l'alto tasso erotico che l'autore Oh! Great dà ad alcune situazioni lo classificano più come un seinen.
Per i primi quattro volumi la storia procede abbastanza bene sui binari nella direzione descritta. Nei successivi tre (fino al settimo dunque) parte un lungo flashback che ci porta a tre anni prima degli eventi che fino a quel punto erano in corso. Questa parte è stata in realtà abbastanza noiosa, un po' surreale, quasi onirica e un po' troppo “parlata”. Complice anche il prezzo, stavo quasi per droppare il manga. Mai errore sarebbe stato più grande.
Dall'ottavo volume infatti la storia diventa improvvisamente molto più dinamica e avvincente, ma soprattutto il livello grafico fa un balzo in avanti impressionante. Il disegno, che fin lì era stato sì molto buono ma anche altalenante, con il chara che poteva cambiare anche da una pagina all'altra, diventa eccezionale, mostrandoci curatissime tavole dinamiche e molto dettagliate, con un chara finalmente stabile... e in cui troviamo ragazze tra le più belle e formose mai disegnate in un manga, diciamolo!
Il manga è tuttora in corso di pubblicazione per cui un quadro definitivo della storia non può certo essere fatto. Dagli sviluppi più recenti però, si può dire che l'autore abbia una trama di base in mente ma che proceda un po' navigando a vista cercando quando possibile di spiazzare il lettore.
Inferno e Paradiso è pubblicato in Italia da Planet Manga, inizialmente in una edizione “sottiletta” seguita poi da una collection più fedele nel formato all'originale tankobon. Questa più recente edizione (che sto attualmente seguendo) purtroppo non si rivela alla stessa altezza dell'opera a causa di una carta di tonalità troppo tendente al giallo, qualche pecetta sulle tavole e una bassa resistenza all'usura dei volumetti, che rischiano di sfaldarsi se non trattati con una certa delicatezza. Allo stesso prezzo, non proprio economico, di 5,90 euro la concorrenza offre sul mercato degli albi di qualità superiore.
In ogni caso mi sento di consigliare caldamente Inferno e Paradiso, specialmente a un pubblico in cerca di un titolo tosto con molta azione e belle ragazze. Occorrerà però leggere portando pazienza, perché il meglio che questo manga ha da offrire non lo si troverà di certo nel suo inizio.
La storia inizia con due teppisti giovinastri, Soichiro Nagi e Bob Makihara, che fanno irruzione nell'istituto Todo per sottomettere tale scuola come già avevano fatto con altre. Dopo aver fatto un po' di casino, le bravate della coppia vengono messe a termine da Maya Natsume, una degli studenti più forti dell'istituto, che oltre a dimostrarsi bravissima con la spada si esibisce anche in una “tecnica” molto particolare...
Un inizio che fa presagire una storia da shonen scolastico con molti combattimenti fra i club, Ten^2 però non è uno shonen perché i combattimenti abbastanza violenti e sanguinosi e l'alto tasso erotico che l'autore Oh! Great dà ad alcune situazioni lo classificano più come un seinen.
Per i primi quattro volumi la storia procede abbastanza bene sui binari nella direzione descritta. Nei successivi tre (fino al settimo dunque) parte un lungo flashback che ci porta a tre anni prima degli eventi che fino a quel punto erano in corso. Questa parte è stata in realtà abbastanza noiosa, un po' surreale, quasi onirica e un po' troppo “parlata”. Complice anche il prezzo, stavo quasi per droppare il manga. Mai errore sarebbe stato più grande.
Dall'ottavo volume infatti la storia diventa improvvisamente molto più dinamica e avvincente, ma soprattutto il livello grafico fa un balzo in avanti impressionante. Il disegno, che fin lì era stato sì molto buono ma anche altalenante, con il chara che poteva cambiare anche da una pagina all'altra, diventa eccezionale, mostrandoci curatissime tavole dinamiche e molto dettagliate, con un chara finalmente stabile... e in cui troviamo ragazze tra le più belle e formose mai disegnate in un manga, diciamolo!
Il manga è tuttora in corso di pubblicazione per cui un quadro definitivo della storia non può certo essere fatto. Dagli sviluppi più recenti però, si può dire che l'autore abbia una trama di base in mente ma che proceda un po' navigando a vista cercando quando possibile di spiazzare il lettore.
Inferno e Paradiso è pubblicato in Italia da Planet Manga, inizialmente in una edizione “sottiletta” seguita poi da una collection più fedele nel formato all'originale tankobon. Questa più recente edizione (che sto attualmente seguendo) purtroppo non si rivela alla stessa altezza dell'opera a causa di una carta di tonalità troppo tendente al giallo, qualche pecetta sulle tavole e una bassa resistenza all'usura dei volumetti, che rischiano di sfaldarsi se non trattati con una certa delicatezza. Allo stesso prezzo, non proprio economico, di 5,90 euro la concorrenza offre sul mercato degli albi di qualità superiore.
In ogni caso mi sento di consigliare caldamente Inferno e Paradiso, specialmente a un pubblico in cerca di un titolo tosto con molta azione e belle ragazze. Occorrerà però leggere portando pazienza, perché il meglio che questo manga ha da offrire non lo si troverà di certo nel suo inizio.
Questo è un titolo che ho comprato molto volentieri, i disegni sono fenomenali... cioè, parliamo di Oh!Great, non uno qualunque. Tuttavia ha numerose, forse troppe, carenze nella storia. Si passa da un contesto all'altro e non si capisce nemmeno come, o in seguito a cosa. Però si merita di stare sulla mia mensola perchè le linee guida della storia sono molto buone e i combattimenti molto avvincenti. Per questi motivi si merita un bel 8.
Ogni volta che ho chiesto informazioni su questo titolo, molti, se non tutti, mi sconsigliavano categoricamente di acquistarlo, dicendomi che Inferno e Paradiso non ha una trama, non avviene nessun sviluppo narrativo, il disegno è buono, ma serve solo per mostrare le rotondità delle donne e tutti i personaggi non sono assolutamente carismatici; così per anni non l’ho mai considerato.
Un giorno però mi è capitato di leggere il primo volume della collection e, per essere franchi, non mi aveva emozionato, però c’erano alcune situazioni che erano piuttosto interessanti e decisi di leggere anche il numero due, ma anche lì non ero stato ancora affascinato dalla storia, però c’erano ancora dei punti oscuri e interessanti che mi colpivano. A quel punto mi ripromisi di dare a questo titolo un’ultima possibilità col numero 3.
Folgorato! Dal terzo volume la storia ingrana alla grande, il disegno migliora in maniera impressionante e lo sviluppo della trama e la psicologia dei personaggi diventa fantastica, certamente ci sono alcune pecche, ma il tutto ha preso una svolta davvero inaspettata diventando un vortice di intrighi famigliari e finanziari, combattimenti spettacolari e misteri su antiche tecniche proibite.
A questo punto ho capito una cosa: quando volete leggere una nuova storia ascoltate i pareri degli altri, ma alla fine è sempre meglio che ragioniate sempre con la vostra testa, anche perché ci sono storie che agli occhi di altre persone possono sembrare pessime, ma per gli altri sono delle vere chicche.
Un giorno però mi è capitato di leggere il primo volume della collection e, per essere franchi, non mi aveva emozionato, però c’erano alcune situazioni che erano piuttosto interessanti e decisi di leggere anche il numero due, ma anche lì non ero stato ancora affascinato dalla storia, però c’erano ancora dei punti oscuri e interessanti che mi colpivano. A quel punto mi ripromisi di dare a questo titolo un’ultima possibilità col numero 3.
Folgorato! Dal terzo volume la storia ingrana alla grande, il disegno migliora in maniera impressionante e lo sviluppo della trama e la psicologia dei personaggi diventa fantastica, certamente ci sono alcune pecche, ma il tutto ha preso una svolta davvero inaspettata diventando un vortice di intrighi famigliari e finanziari, combattimenti spettacolari e misteri su antiche tecniche proibite.
A questo punto ho capito una cosa: quando volete leggere una nuova storia ascoltate i pareri degli altri, ma alla fine è sempre meglio che ragioniate sempre con la vostra testa, anche perché ci sono storie che agli occhi di altre persone possono sembrare pessime, ma per gli altri sono delle vere chicche.
Ho aspettato l'edizione Collection per seguire questo titolo di cui mi ha profondamente impressionato lo stile di disegno, ma era molto difficile reperire i primi volumi. Così entusiasta presi a seguirlo nella sua ristampa e, per nulla entusiasmato dal primo volume, decisi di leggere il secondo dandogli un'altra possibilità (purtroppo vista la spesa di ogni singolo volume, non posso permettermi di tentennare tanto sulle chance da fornire all'opera).
Cosa mi ha comunicato Inferno & Paradiso nei primi due volumi? Tre cose: Tammarraggine, Tette e Botte. I personaggi vengono attualmente poco approfonditi e la storia parte in un modo approssimativo e casinista senza addentrarsi più di tanto nell'elemento fantasy che contraddistingue l'opera, dando tutto per scontato: la trama almeno all'inizio non fa gridare al miracolo e il tutto pare parecchio sconclusionato e sostenuto solo da un corposo fan service e da un accurato stile di disegno. Se dovessi consigliare altre serie del genere punterei su altri titoli: consigliato ad un pubblico di giovanissimi e senza pretese che desiderino esaltarsi con combattimenti fighi e tette sballonzolanti, per gli altri: c'è molto, molto di meglio in circolazione. Sufficienza motivata dal disegno di Oh! Great.
Cosa mi ha comunicato Inferno & Paradiso nei primi due volumi? Tre cose: Tammarraggine, Tette e Botte. I personaggi vengono attualmente poco approfonditi e la storia parte in un modo approssimativo e casinista senza addentrarsi più di tanto nell'elemento fantasy che contraddistingue l'opera, dando tutto per scontato: la trama almeno all'inizio non fa gridare al miracolo e il tutto pare parecchio sconclusionato e sostenuto solo da un corposo fan service e da un accurato stile di disegno. Se dovessi consigliare altre serie del genere punterei su altri titoli: consigliato ad un pubblico di giovanissimi e senza pretese che desiderino esaltarsi con combattimenti fighi e tette sballonzolanti, per gli altri: c'è molto, molto di meglio in circolazione. Sufficienza motivata dal disegno di Oh! Great.
Un bel manga di combattimenti, unito a delle belle ragazze, il tutto condito da un po di humour e drammaticità, rendono Inferno e Paradiso un manga degno di nota. Già con queste considerazioni il manga merita pienamente un 7,5, ma io voglio approfondire, per mostrare che può anche arrivare ad un 8,5. Anzitutto devo dire, che il manga propone dei combattimenti fuori dal comune, ma che hanno comunque una logica all’interno della trama, che fino ad ora ha avuto un solo calo, durante il racconto del passato di Maya e di suo fratello Shin. Altro fattore rilevante, sono le citazioni, da mille e più manga: nel primo numero si cita la Kamehameha, e nel secondo Soichiro, capelli biondi a spazzola, con gli occhiali da sole sembra Vash... I disegni poi migliorano di numero in numero, soprattutto per i disegni delle ragazze, che risultano molto belli, rispetto a quelli di altri autori.
Tuttora in Giappone sono fermi al numero 19 per noi il 38, e aspetteremo allora i prossimi albi.
Tuttora in Giappone sono fermi al numero 19 per noi il 38, e aspetteremo allora i prossimi albi.
Un bellissimo manga, diverso dai soliti shonen di lotta. L'autore è difatti un ex-disegnatore di hentai, quindi nei primi numeri si vede subito il suo tratto erotico che esalta le curve e rende protagonisti di scene piuttosto spinte. Con il continuare a leggere, la trama si infittisce e i disegni diventano sempre più definiti fino a raggiungere un livello altissimo!
L'unica pecca di questo manga è che dopo un po', la trama si perde ed al lettore viene da domandarsi: "Ma che devono fare adesso i ragazzi? Perché si stanno allenando?". E' un po' dispersiva insomma, ma penso che con l'andare avanti si definirà ancora di più e l'autore riuscirà a spiegarci le sue intenzioni.
L'unica pecca di questo manga è che dopo un po', la trama si perde ed al lettore viene da domandarsi: "Ma che devono fare adesso i ragazzi? Perché si stanno allenando?". E' un po' dispersiva insomma, ma penso che con l'andare avanti si definirà ancora di più e l'autore riuscirà a spiegarci le sue intenzioni.
Questo manga è letteralmente fantastico, ho letto poco di manga, però mi sono guardato tutto l'anime e devo dire che inizialmente il manga è già superiore all'anime (anche se i primi 2 volumi sono disegnati veramente male però vabbè)
Comunque questo è il manga di Oh Great! come dicono molti è pieno di fan service, ma va a diminuire e lasci spazio ad una trama letteralmente fantastica, personaggi ben caratterizzati, una storia che non cade mai nel ridicolo se non nelle scene spassosissime di Oh Great! ogni volta è un nuova emozione lo rilleggerei miliardi di volte senza mai stancarmi.
Per chi ha letto Air Gear questo manga non può che piacere, anche se è in corso è tra un volume e l'altro passano mesi e mesi.
Comunque questo è il manga di Oh Great! come dicono molti è pieno di fan service, ma va a diminuire e lasci spazio ad una trama letteralmente fantastica, personaggi ben caratterizzati, una storia che non cade mai nel ridicolo se non nelle scene spassosissime di Oh Great! ogni volta è un nuova emozione lo rilleggerei miliardi di volte senza mai stancarmi.
Per chi ha letto Air Gear questo manga non può che piacere, anche se è in corso è tra un volume e l'altro passano mesi e mesi.