La saga di Monster Hunter è probabilmente una delle più conosciute di casa Capcom e costituisce il suo "trio delle meraviglie" insieme a Street Fighter e Resident Evil, va detto però che la serie per quanto si sia arricchita di nuovi soggetti da cacciare e meccaniche per diversificarla in ogni capitolo è rimasta sempre ancorata alla stessa base di "preparati e vai a caccia per attrezzarti per bersagli ancora più grossi", il che non ha sicuramente nulla di sbagliato visto il target della produzione, ma fino all'arrivo dei due capitoli più recenti (World e Rise) c'é sempre stata una notevole curva di apprendimento intrinseca costituita dal saper padroneggiare il combat system delle varie armi, vero fiore all'occhiello della produzione, cosa che scoraggiava i meno avvezzi al genere, così nell'ormai lontano 2017 la compagnia giapponese deve aver pensato "Come possiamo proporre una formula adatta a tutti ma pur sempre con il nostro tocco?" ed è proprio così che è nato Monster Hunter Stories, capitolo arrivato in esclusiva per Nintendo 3DS e successivamente per dispositivi mobile che mirava a trasportare il fascino della serie negli ormai collaudati sistemi del monster collector che tanto hanno fatto la fortuna di The Pokémon Company; a 7 anni di distanza il team ha deciso di portare finalmente il titolo su console di nuova generazione, noi abbiamo avuto modo di mettere mano alle prime ore della produzione ed oggi siamo pronti a raccontarvi la nostra esperienza
 
Dopo essere rimasto confinato su dispositivi portatili per troppo tempo il gdr perduto di Capcom arriva su console moderne

Vanno messe le mani avanti fin da subito dicendo che il vibe generale di Monster Hunter Stories è alquanto fanciullesco e più spensierato della serie principale, i personaggi sono super deformed e presentati con una grafica in cel shading e perfino i possenti mostri adesso risultano più "carini e coccolosi" (cit.); in questo mondo così colorato noi impersoneremo i panni di un novello Rider (che potremo modellare con un editor ancora più striminzito di quello della serie principale), ossia una categoria di cacciatori in grado di stringere alleanze con i mostri grazie alla misteriosa Pietra del Legame ottenuta dopo un rito di passaggio, il nostro eroe insieme a suoi amici d'infanzia Lilia e Cheval si recherà alla ricerca di un uovo di mostro per provare ad "accorciare i tempi" e stringere i legami senza la pietra, cosa che si rivelerà stranamente fattibile quando, dopo aver assistito alla schiusa di un uovo di Rathalos, il piccolo appena nato si affezionerà subito al nostro protagonista e deciderà di seguirlo; al ritorno al villaggio tuttavia la situazione idilliaca sarà abbastanza breve, in quanto un temibile Nargacuga si scaglierà sugli abitanti del posto, non solo devastando buona parte delle abitazioni, ma ferendo anche all'occhio sinistro il piccolo sovrano dei cieli facendolo precipitare giù da un burrone e polverizzando completamente l'abitazione di Cheval, all'interno della quale si trovava sua madre.
Dopo un breve timeskip di un anno il nostro cacciatore sarà pronto a sostenere la prova per ottenere la pietra del legame che lo renderà a tutti gli effetti un vero rider (aiutato anche dal buffissimo felyne Navirou, che offrirà la sua conoscenza acquisita nei tanti viaggi in cambio di vitto ed alloggio), mentre Cheval, ancora in lutto per la morte della madre, si allena senza sosta dopo aver giurato vendetta verso il Nargacuga che ha distrutto la sua vita; i due, insieme a tanti altri compagni che incontreremo sul percorso, partiranno per un viaggio per scoprire di più sul misterioso fenomeno che sta facendo impazzire i mostri del territorio locale.
 
La produzione non si prende mai troppo sul serio, con un cast di personaggi colorato e sopra le righe

Come abbiamo accennato in sede di apertura, Stories prende a piene mani le meccaniche del genere Monster Collector, passando ad un sistema di combattimento a turni caratterizzato da un semplicissimo trio di carta-forbici-sasso, il nostro cacciatore e la sua squadra di mostri potranno infatti lanciare un attacco a scelta tra potente, veloce tecnico, dove ognuno ne batterà un altro e, qualora dovessimo prevedere in maniera azzeccata quale di questi stia per sferrare l'avversario, subiremmo danni ridotti e ne infliggeremo di maggiori, le possibilità però non finiscono qui, in quanto oltre a poter imparare tantissime abilità di supporto o offensive da usare durante lo scontro, vincere i cosiddetti testa a testa contro gli avversari ci fornirà punti legame che, una volta accumulati a sufficienza, ci permetteranno di salire in groppa ad uno dei nostri mostri, sferrando non solo attacchi più devastanti ma potenti mosse finali.
L'ottenimento di nuovi compagni della nostra squadra, contrariamente a quanto siamo abituati dalla serie di Game Freak, non avviene tramite strumenti di cattura ma bensì cercando le tane dei mostri dove poter far razzia delle loro uova, per poi portarle al villaggio e farle schiudere, è inoltre presente un sistema (decisamente più portato per l'endgame) che ci permetterà di usare i cocci di uova raccolti per "creare" un mostro con le statistiche che desideriamo, una sorta di manipolazione avanzata degli EVS; oltre a ciò ovviamente non bisogna dimenticare l'onnipresente sistema di crafting, in quanto visto che anche il nostro cacciatore prenderà parte attiva alle battaglie sarà necessario tenerlo sempre ben equipaggiato creando nuove armi ed armature con i materiali ottenuti dai mostri; espandere il nostro roster di bestie sarà inoltre fondamentale anche per l'esplorazione, in quanto determinati punti della mappa richiederanno specifici mostri per eseguire azioni contestuali ed essere attraversati.
 
Il combat system a turni da un tocco rinfrescante al brand

Già dalle prime ore di gioco emerge il fatto che la longevità del titolo è alle stelle, poiché fin da subito si viene sommersi da missioni secondarie estremamente fruttuose sia in termini di ricompensa che esperienza per la squadra che possono essere inoltre ripetute, non è dunque necessario il grinding forsennato di mostri in giro per la mappa ma basta il targeting mirato di certi bersagli per ottenere ingenti quantità di oggetti e denaro.
Dal punto di vista tecnico siamo rimasti piuttosto soddisfatti, abbiamo provato il titolo in versione PC e si è presentato pulito e senza bug grafici o glitch di alcun tipo, i modelli dei personaggi sono stati inoltre ottimamente aggiornati e risultano davvero ben curati e senza sbavature, cosa che purtroppo non si può dire delle ambientazioni che, figlie della piattaforma su cui sono nate, risultano davvero fin troppo spoglie (cosa che però aiuta ad individuare facilmente le risorse da raccogliere); abbiamo inoltre apprezzato i tantissimi rimandi ai capitoli classici della serie principale, con il nostro cacciatore che non solo replica tantissime animazioni conosciute ma anche grazie ad un comparto di effetti sonori presi di peso dall'antologia del brand; ciliegina sulla torta il fatto di poter scegliere (oltre al doppiaggio in inglese e giapponese) anche quello nella classica "lingua sconosciuta" della serie.

 
Il ritorno di Monster Hunter Stories si è rivelato senz'altro un'operazione azzeccata che permetterà a tutti di riscoprire questo lato più semplice (ma non da sottovalutare) della serie che farà la felicità di tutti i puristi del genere gdr (soprattutto da chi è rimasto scottato dalle ultime iterazioni del brand Pokémon); c'é sicuramente ancora molto altro da dire sul prodotto, ma ce lo riserviamo in sede di recensione, quando il titolo arriverà sugli scaffali digitali e non di Playstation, Nintendo Switch e PC il prossimo 14 giugno.