Di recente, il colosso giapponese Melonbooks, uno dei più grandi negozi specializzato soprattutto nella vendita di doujinshi ma anche di anime, manga, videogiochi e molto altro, ha annunciato che sospenderà i pagamenti tramite Visa e Mastercard a partire dal 19 dicembre. I clienti, quindi, non potranno più utilizzare due tra i principali circuiti mondiali di pagamento per effettuare i loro acquisti online.
Benché non sia stata fornita una reale motivazione a supporto di questa decisione, la spiegazione più plausibile sarebbe da ricercare nel tipo di contenuti che offre Melonbooks. Sebbene i doujinshi non siano necessariamente sinonimo di materiale pornografico, molti degli autori più prolifici e apprezzati del panorama si concentrano su contenuti per adulti, tant'è che negli ultimi anni, diverse società di carte di credito hanno adottato un atteggiamento più prudente riguardo questi tipi di transazioni e acquisti, e probabilmente, le politiche di Visa e Mastercard sono cambiate al punto da non ritenere più opportuno permettere pagamenti verso Melonbooks come avveniva in passato.
E sebbene il comunicato ufficiale sottolinei che la sospensione dei pagamenti online con queste carte sia permanente, la piattaforma ha dichiarato di essere al lavoro per reintegrare le suddette opzioni di pagamento nei propri negozi, con alcuni store che potrebbero tornare ad accettare questi metodi di pagamento già a partire da fine dicembre. Dettaglio, questo, che sembra confermare che il problema principale sia legato proprio ai contenuti per adulti, poiché le transazioni in presenza permettono un controllo più affidabile dell'età dei clienti rispetto agli acquisti online.
Al momento, tuttavia, non è previsto un reale programma di ripristino dei pagamenti in-store con Visa e Mastercard, e anche i clienti che hanno già effettuato ordini presso Melonbooks potrebbero trovarsi in difficoltà. Per quelli, invece, che hanno eseguito una tranasazione con i suddetti circuiti per un ordine che non verrà spedito prima del 19 dicembre, potrebbe verificarsi un errore di pagamento che blocca la spedizione.
Ci sono comunque diverse soluzioni alternative a tutto questo, come ad esempio effettuare ordini con pagamento in contrassegno o saldare in contanti presso negozi convenzionati. Inoltre, Melonbooks intende introdurre un nuovo servizio chiamato "Melobo Store Payment", che consentirà di pagare gli ordini effettuati online presso i negozi fisici.
Continueranno, inoltre, a essere accettati pagamenti tramite American Express e JCB, la principale compagnia di carte di credito in Giappone, e proprio per incentivare l'utilizzo di questi metodi di pagamento, i clienti che entro la fine di novembre sceglieranno di adoperare queste carte per i loro acquisti riceveranno un cashback del 30% sotto forma di credito da spendere in negozio.
Fonti consultate:
SoraNews24
Anime News Network
【重要なお知らせ】
— メロンブックス@速報ちゃん (@melonbooks) November 8, 2024
大変恐縮でございますが、2024年12月19日より、
VISA/Masterクレジットカード決済のご利用を停止させていただくこととなりました。
力及ばず、ご利用のお客様には大変ご迷惑をおかけし申し訳ございません。
詳細は下記URLをご確認ください。https://t.co/ocvSZFrJhK
Benché non sia stata fornita una reale motivazione a supporto di questa decisione, la spiegazione più plausibile sarebbe da ricercare nel tipo di contenuti che offre Melonbooks. Sebbene i doujinshi non siano necessariamente sinonimo di materiale pornografico, molti degli autori più prolifici e apprezzati del panorama si concentrano su contenuti per adulti, tant'è che negli ultimi anni, diverse società di carte di credito hanno adottato un atteggiamento più prudente riguardo questi tipi di transazioni e acquisti, e probabilmente, le politiche di Visa e Mastercard sono cambiate al punto da non ritenere più opportuno permettere pagamenti verso Melonbooks come avveniva in passato.
E sebbene il comunicato ufficiale sottolinei che la sospensione dei pagamenti online con queste carte sia permanente, la piattaforma ha dichiarato di essere al lavoro per reintegrare le suddette opzioni di pagamento nei propri negozi, con alcuni store che potrebbero tornare ad accettare questi metodi di pagamento già a partire da fine dicembre. Dettaglio, questo, che sembra confermare che il problema principale sia legato proprio ai contenuti per adulti, poiché le transazioni in presenza permettono un controllo più affidabile dell'età dei clienti rispetto agli acquisti online.
■店舗に関して
— メロンブックス@速報ちゃん (@melonbooks) November 8, 2024
2024年12月中旬よりVISA / Masterの再開準備を進めております。
また、店舗での決済再開に合わせて、新サービス『メロブ店舗決済』を導入予定です。
通販ご利用時にメロンブックス店舗でのお支払選択ができ、
店舗決済時には、VISA/Master での通販注文支払いが可能になる予定です。…
Al momento, tuttavia, non è previsto un reale programma di ripristino dei pagamenti in-store con Visa e Mastercard, e anche i clienti che hanno già effettuato ordini presso Melonbooks potrebbero trovarsi in difficoltà. Per quelli, invece, che hanno eseguito una tranasazione con i suddetti circuiti per un ordine che non verrà spedito prima del 19 dicembre, potrebbe verificarsi un errore di pagamento che blocca la spedizione.
Ci sono comunque diverse soluzioni alternative a tutto questo, come ad esempio effettuare ordini con pagamento in contrassegno o saldare in contanti presso negozi convenzionati. Inoltre, Melonbooks intende introdurre un nuovo servizio chiamato "Melobo Store Payment", che consentirà di pagare gli ordini effettuati online presso i negozi fisici.
Continueranno, inoltre, a essere accettati pagamenti tramite American Express e JCB, la principale compagnia di carte di credito in Giappone, e proprio per incentivare l'utilizzo di questi metodi di pagamento, i clienti che entro la fine di novembre sceglieranno di adoperare queste carte per i loro acquisti riceveranno un cashback del 30% sotto forma di credito da spendere in negozio.
Fonti consultate:
SoraNews24
Anime News Network
e poi è ancora più assurdo che in america con Visa e Mastercard puio tranquillamente compare armi in negozio senza che nessuno si lamenti.
Per quanto riguarda Melonbooks, già da qualche anno ormai non è più accessibile il sito (a meno che non si usi una VPN), e dire che avevano anche lanciato le pagine globali in Inglese sui social... Un controsenso bello e buono.
Accade più spesso di quello che si pensi. In genere anche a fini politici. Ritengo sia un problema che un istituto di credito o affine possa divenire un deterrente alla liberta di azione. Dovrebbero rimanere completamente agnostici.
Detto fuori dai denti? Per il materiale "sconveniente". Lo stesso motivo per cui e' stato fatto con JAST, Fanza, Fantia, Pixiv... C'e' una crociata moralizzatrice che individua nel materiale R18 disegnato (che puo' o non puo' piacere, ma è un altro discorso) un elemento da eliminare.
Pare (perché non ho trovato fonti imparziali, per cui non posso confermare se sia vero) che addirittura nell'ultimo rapporto di un'agenzia ONU sul Giappone ci sia un pezzo che lamenta che manga e anime sono "un problema".
Tra l'altro mi pare di ricordare che negli USA Visa perse (in primo grado, non so se ando' avanti) una causa nel 2021 per la questone del materiale di questo tipo, e veniva indicata come responsabile.
A causa di questo Nico Nico ha azzoppato meta' sito fuori dal Giappone da circa 15 giorni (non ne ha parlato nessuno), e nonostante la mossa hanno comunque perso la possibilità di pagare gli abbonamenti con CC (ma le altre funzioni a pagamento si possono fare! Alla schizofrenia non c'e' mai limite).
In certi paesi EU e' visibile, l'Italia e' uno di quelli che è finito in blacklist. Peraltro con un proxy non c'erano tanti problemi per ordinare...fino a questo problema, ovviamente.
Hanno iniziato con i videogiochi ed ora stanno colpendo anche dojinshi e materiale correlato, avevo sentito anche questa cosa dell'ONU.
Un vero peccato.
Fuori dal Giappone c'e' stato il problema con Pornhub, per fare un altro esempio.
Paypal non è cosi' diffuso in Giappone e diciamo che non è cosi' ben visto per vari motivi. Il suo utilizzo peraltro non significa che non ci siano problemi. Ad esempio su Fanbox di pixiv, l'uso di Paypal per fanbox con materiale R18 era automaticamente disattivato.
Non sono i Giapponesi ma sono le stesse Visa e Mastercard a esercitare il braccio di ferro con queste compagnie, è l'ennesimo esempio di attivismo americano che punta a "correggere" altre culture al posto che farsi i beneamati cazzi loro.
E' disgustoso che una persona non possa spendere il proprio sudato denaro come vuole perchè i suoi interessi non sono in linea con le politiche di qualche multinazionale random.
Correzione: sono i governi e le "regole" internazionali a fare pressione. E per questi l'immagine può contare più dei soldi persi.
Paypal e Patreon lo fanno anche per questioni politiche o idelogiche, tipo quello che scrivi sui social o pubblichi in streaming.
Unica cosa è difficile da prendere per chi non lavora (ad esempio per gli studenti) perché le carte di credito richiedono un minimo di reddito per essere prese. Una volta presa poi si associa semplicemente la carta al proprio conto corrente mettendo l'iban e ricordandosi che i soldi della cdc non sono gratis ma ogni mese (se la si usa) bisogna saldare (quindi meglio far finta di averli già spesi quei soldi e tenerli sul conto), purché non si prendano prestiti facendo dilazioni interessi non se ne pagano (si paga però il bollo di 2€ ad estratto conto se si spende in un mese più di 77,47€).
Ciò detto è vero che in generale mastercard e visa sono lo standard ma un'alternativa la troveranno... ad esempio se vogliono vendere anche in europa (cosa che pare non vogliano fare visto il blocco) potrebbero ad esempio permettere l'acquisto tramite addebito diretto SEPA (che è uno standard molto comodo e assolutamente sicuro che si può ad esempio già usare su amazon e che funziona con qualsiasi iban a livello europeo) o trovare un sistema di wallet (tipo paypal) funzionante in europa (non c'è solo paypal anche se è il più diffuso, si pensi a satispay alla fin fine si è molto diffuso in italia e anche su siti italiani come wallet di pagamento).
Il problema di Amex e' che qua in EU ha una presa un po' piu' bassa rispetto al passato a causa delle commissioni pesantissime che ha.
Detto questo, la maggioranza dei siti permette ancora amex, ma alcuni invece hanno segato via proprio l'opzione in generale.
Mettere in mezzo la burocrazia EU per questi siti, specialmente per cio' che mettono in vendita...la vedo molto dura.
Funziona in Italia ma siccome è in perdita secca io non lo considererei un sistema sicuro.
Beh, chiaro. Hanno bisogno di un capro espiatorio per dimostrare al mondo che fanno effettivamente qualcosa anziché essere solo una agenzia mangiasoldi.
Erano due class action, non mi pare ci sia ancora il verdetto.
In compenso sono anche state intentate cause contro gli hudge fund che hanno finanziato Pornhub.
La vedo dura che nel breve periodo la situazione possa cambiare.
Al netto che già prima nel caso di business basati sulla pornografia era incredibilmente difficile ricevere pagamenti (PayPal li ha sempre vietati, account business di quel tipo sono spesso rifiutati anche perché è uno dei settori dove gli storni sono più frequenti) quindi non è esattamente una novità degli ultimi anni.
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