È iniziato lo scorso 5 aprile uno dei titoli maggiormente attesi della nuova stagione televisiva giapponese: è Fullmetal Alchemist – Brotherhood (Hagane no renkinjutsushi – Fullmetal Alchemist in originale), il remake della prima serie animata in 51 episodi del 2003 by Studio Bones.
Considerata la grande popolarità del titolo, al primo posto in un sondaggio online sui migliori anime di tutti i tempi organizzato da TV Asahi, ed essendo il manga originale di Hiromu Arakawa alle battute finali, Studio Bones ha deciso di ascoltare le suppliche dei fan realizzando una nuova serie ben più fedele alla controparte cartacea. Paradossalmente, la nuova serie parte con un primo episodio che si rivela essere un filler introduttivo, probabilmente per scostarsi in un certo senso dalla versione del 2003.
Ambientato nel continente di Amestris, un mondo molto simile all’Europa di inizio 900 in cui è naturale la presenza dell’Alchimia, pratica esoterica a metà strada tra scienza e magia in grado di modificare lo stato della materia, Fullmetal Alchemist racconta la storia di due giovani fratelli, Edward e Alphonse Elric che, nel tentativo di resuscitare la propria madre defunta, decidono di infrangere il più grande tabù delle scienze alchemiche: la trasmutazione umana, L’esperimento è l’inizio di una orribile tragedia...
Diversamente dal manga e dalla prima serie, in cui la vicenda iniziava circoscritta intorno ai fratelli Elric per poi allargarsi progressivamente solo in un secondo momento, in questo remake gli eventi narrati lasciano presagire fin da subito le nubi all'orizzonte che attendono i nostri protagonisti: dai discorsi di Isaac intuiamo esserci qualche oscuro segreto dietro all'esercito, e sentiamo parlare degli orrori compiuti durante la guerra di Ishbal; non solo, scopriamo fin da subito che King Bradley non è sicuramente una persona comune, in grado di uccidere un alchimista dotato di pietra filosofale senza apparente difficoltà, e abbiamo persino l'apparizione del volto del “Padre” in un paio di fotogrammi.
Questo un estratto delle nostre prime impressioni sulla serie, tuttora in corso in Giappone e a cadenza settimanale, in lingua originale con sottotitoli ufficiali in italiano, sul canale web di Panini Video su YouTube e sui siti delle TV partner.
Oggi, mercoledì 24 giugno, sarà online il 12° episodio di Fullmetal Alchemist – Brotherhood. Quali sono le vostre impressioni sulla nuova serie dopo questa dozzina di episodi? La state seguendo? Trovate comoda e soddisfacente questa soluzione di distribuzione? Questa pagina è tutta per le vostre considerazioni!
Considerata la grande popolarità del titolo, al primo posto in un sondaggio online sui migliori anime di tutti i tempi organizzato da TV Asahi, ed essendo il manga originale di Hiromu Arakawa alle battute finali, Studio Bones ha deciso di ascoltare le suppliche dei fan realizzando una nuova serie ben più fedele alla controparte cartacea. Paradossalmente, la nuova serie parte con un primo episodio che si rivela essere un filler introduttivo, probabilmente per scostarsi in un certo senso dalla versione del 2003.
Ambientato nel continente di Amestris, un mondo molto simile all’Europa di inizio 900 in cui è naturale la presenza dell’Alchimia, pratica esoterica a metà strada tra scienza e magia in grado di modificare lo stato della materia, Fullmetal Alchemist racconta la storia di due giovani fratelli, Edward e Alphonse Elric che, nel tentativo di resuscitare la propria madre defunta, decidono di infrangere il più grande tabù delle scienze alchemiche: la trasmutazione umana, L’esperimento è l’inizio di una orribile tragedia...
Diversamente dal manga e dalla prima serie, in cui la vicenda iniziava circoscritta intorno ai fratelli Elric per poi allargarsi progressivamente solo in un secondo momento, in questo remake gli eventi narrati lasciano presagire fin da subito le nubi all'orizzonte che attendono i nostri protagonisti: dai discorsi di Isaac intuiamo esserci qualche oscuro segreto dietro all'esercito, e sentiamo parlare degli orrori compiuti durante la guerra di Ishbal; non solo, scopriamo fin da subito che King Bradley non è sicuramente una persona comune, in grado di uccidere un alchimista dotato di pietra filosofale senza apparente difficoltà, e abbiamo persino l'apparizione del volto del “Padre” in un paio di fotogrammi.
Questo un estratto delle nostre prime impressioni sulla serie, tuttora in corso in Giappone e a cadenza settimanale, in lingua originale con sottotitoli ufficiali in italiano, sul canale web di Panini Video su YouTube e sui siti delle TV partner.
Oggi, mercoledì 24 giugno, sarà online il 12° episodio di Fullmetal Alchemist – Brotherhood. Quali sono le vostre impressioni sulla nuova serie dopo questa dozzina di episodi? La state seguendo? Trovate comoda e soddisfacente questa soluzione di distribuzione? Questa pagina è tutta per le vostre considerazioni!
L'edizione Panini... a parte che lo streaming scatta (ma quello è imputabile alla tecnologia youtube), i sottotitoli sono fatti chiaramente da qualcuno messo li senza competenze, lo si vede da certe frasi senza senso, dallo sbagliare i nomi e dal banalizzare le singole frasi con registro povero e limitato.
Dio che rabbia, e pensare che i fansubber che seguivano quella serie erano eccezionali...
Spero di potermi ricredere un giorno.
la trama non riesce a coinvolgermi.
Sempre quei mescoloni di complotti nazionali, amore fraterno e alchimia proibita...
mi addormentano.
Sono molto fiducioso per la parte nuova e sono molto soddisfatto anche per la distribuzione adottata finora, a parte dei clamorosi errori presenti sopratutto nel primo episodio ora come ora si è raggiunto un livello accettabile delle traduzioni. Anche la qualità video su Youtube è ottima filmati molto fluidi che non "squadrellano" nemmeno su un 22 pollici anche se i quadrati neri di sfondo al testo sono assai fastidiosi ma la cosa si può avviare vedendolo su un monito 4/3 nel quale il testo viene posto nella banda nero sotto il video.
La storia scorre veloce e ripercorre grosso modo i punti salienti dei primi numeri del manga; le animazioni sono buone e il character disign ricalca più fedelmente quello dell'Arakawa.
L'adattamento e la traduzione della Panini mi sembrano migliorate; la qualità video è buona e le musiche (op e end) più le ascolto e più mi piacciono.
Che dire... un 8,5!
Speriamo continui su questi livelli d'ispirazione.. geniale il fatto che si riguardi non solo piacevolmente ma che aggiunga qua e là altri punti di vista e chicche anche per coloro come me molto affezionati alla vecchia serie! La opening rimane la migliore sigla come musica e montaggio degli ultimi anni!
la qualità video su youtube è straordinariamente ottima, buoni sottotitoli, e la storia fantastica e divertente
Consigliatissimo
e poi veramente, op e ending veramente belle, personaggi finalmente fedeli al manga e il bello della storia deve ancora venire.
Le fasi iniziali sono state giustamente velocizzate, probabilmente, per lasciare spazio agli avvenimenti più importanti che si susseguono nella fase avanzata della storia.
Il comprato grafico mi è sembrato adeguato sopratutto per il tratto e il design dei personaggi, disegnati con linee molto più semplici nel perfetto stile Arakawa.
Per il resto nulla di eccezionale da segnalare, essendo una fedele (fino adesso) trasposizione del manga ha anche tutti i pregi che ha il manga.
Un'ottima serie animata per uno dei migliori shonen degli ultimi anni (se non il migliore).
Cmq, discorso qualitativo a parte, è una serie che non può essere vista da uno che non conosce nulla di FMA (o meglio, può essere vista, ma renderebbe molto meno)
Comunque volevo chiedere una cosa: MTV lo trasmetterà doppiato nel prossimo Anime Night in autunno, ergo, il doppiaggio "dovrebbe" essere iniziato. Nessuno ha informazioni al riguardo sulla scelta dei doppiatori, ad esempio se sono stati mantenuti i precedenti o comunque sul cast di questa nuova serie?
Però c'è una cosa che non mi convince parecchio, ovvero il fatto che sia una serie, secondo me, fatta solo per fini commerciali. Per quanto fedele possa essere, il manga sarà sempre migliore, inoltre non è pure neanche tanto difficile da recuperare. E poi la versione anime c'era già...
Senza dubbio questa nuova serie è stata fatta anche per scopi commerciali siccome il brand FMA "tira" molto in Giappone e poi far felici i tepidanti fan con una serie più fedele porta molti soldini.
"è fatta per fini commerciali"
Secondo voi perché ci sono film, anime, serie e altro?
Tutto è fatto per soldi e se non vende si chiude...
Per quanto riguarda il fatto che la serie sia stata velocizzata all'inizio me l'ha fatta apprezzare particolarmente.
Nel manga eran puntate sottotono per introdurre Edward e il fratello (il protagonista che prima non aiuta ed è burbero poi aiuta i minatori mi sapeva tanto di anime vecchio tipo e l'episodio del dirottamento del treno faceva cagare).
Sull'essere commerciale, beh, praticamente qualsiasi trasposizione animata di un manga di successo è una mossa commerciale, andrebbe criticato tutto il mondo dell'animazione/fumetto giapponese (più commerciale di lui è difficile da trovare) più che questa semplice serie.
Mi piacciono un po' meno i vari tagli che stanno apportando rispetto ai capitoli del manga (vedasi soprattutto ultimi episodi trasmessi, Rush Valley etc), ma comunque resto fiducioso che sia tutto dovuto al fatto che quelle parti erano già state animate nella prima parte e non vedo l'ora che si arrivi alla parte inedita.
Io invece grido al miracolo: finalmente uno shonen di nuova generazione che non è solo mazzate-power up-mazzate... l'Arakawa mi ha fatto tornare indietro di 15 anni! Guarda, ho le stelline agli occhi! *_*
@ slanzard: non sono d'accordo con te. In primis perchè trovo il manga di Fullmetal Alchemist ben fatto, e a mia personalissima opinione rientra tra i migliori shonen (sopra anche a titoli come Bleach, Naruto e One Piece). Poi forse hai frainteso la mia idea di 'commerciale'; in questo caso non ho usato questa parola con accezione negativa, ma come semplice dato di fatto. Un'opera commerciale può essere considerata alla pari di qualsiasi altro tipo, quello che cambia è l'input che ha spinto i produttori a realizzare l'opera. Questo termine può anche diventare un'offesa (ripeto: non in questo caso), come la storia insegna.
@ GenoF: wow, siamo proprio fortunati. Per fortuna abbiamo il depositatore della Verità tra noi
Quando mi metterò in pari col manga darò un'occhiata a Brotherhood, sperando in bene.
Si chiude perchè materialmente non si riesce a produrre; creare qualcosa costa, sia in termini di tempo investito che di soldi spesi, quindi arrivare a produrre smenandoci è una cosa infattibile, ergo la chiusura è d'obbligo. Non si chiude una serie soltanto perchè non porta gli introiti sperati (dopo aver colmato i costi di produzione).
ottimo il comparto audiovisivo, ottime le sigle, ottimo il lavoro svolto sulla sceneggiatura per evitare che fosse troppo simile alla prima serie.
promosso a pienissimi voti.
Personalmente trovo che la prima serie sia veramente ottima, soprattutto considerando che da un certo punto in avanti si è discostata del tutto dal manga, e ciononostante non ha perso proprio nulla quanto a ritmo o sviluppo della trama.
In genere sono molto diffidente degli anime (o delle saghe negli anime) in cui ci si discosta anche solo di poco dal manga, perché mi piace una trasposizione fedele; nonostante appunto la prima serie di fullmetal alchemist non lo sia stata, l'anime ne ha solo guadagnato, ed è tutto dire visto che pure il manga lo trovo molto buono.
è proprio vero, FMA è sopra la media, pensare che in questi giorni ho preso Soul Eater, e quello si che è uno shonen dannatamente classico con tette al vento, super personaggi iper fighetti e "sono-forte-solo-io" e vari obbietivi da raggiungere per il poteniziamento estremo di armi/eccecc... così come FMA regna in questo periodo, questo stereotipo di shonen mi ha davvero stufato, troppo banale e ripetitivo se non riesce a proporre pathos o comunque una certa attrattiva tramite elementi alternativi.
Finalmente hanno deciso di fare la trasposizione del manga in anime, e questo mi rende felice.
Mi sto gustando le puntate ogni settimana e mi sembra ben fatto. Ovvio bisogna ancora entrare nel vivo della storia, comunque per ora mi reputo sodisfatto.
Gli happy end dei film per citarne qualcuno, il mettere storie d'amore a lieto fine...
Vedi sicuramente non sarò il depositario della verità assoluta ma ho studiato tanto regia e sceneggiatura perché vorrei realizzare delle cose e posso dirti che esiste per certo un canovaccio commerciale da seguire pedissequamente per vendere.
Secondo voi perché Edward e Winrly non trombano? Proprio per questo motivo, perché così il pubblico si appassiona a questa sottostoria e trombare significherebbe che tutti i nerd non si identificherebbero più con Edward in quanto non avrebbero più modo di immedesimarsi...
Idem il rapporto del fratello, a un protagonista devi dare sofferenza, e un obiettivo da raggiungere ricco di ostacoli, altrimenti nessuno si immedesimerà.
Vuoi che subito il pubblico simpatizzi con un futuro protagonista?
Presentalo in una scena di estremo dolore (infatti se ricordate bene Alchemist nella prima serie inizia appunto con Ed bambino senza una gamba, in un mare di sangue, che urla come se lo sgozzassero).
Poi la storia della bambina con il cane è proprio meno commerciale nella seconda trasposizione animata perché il soggetto viene trattato velocemente, le persone non hanno il tempo di affezzionarsi a lei (nella prima andava con i fratelli alla festa in casa Hughes, c'erano accenni maggiori alla sua solitudine e al fatto che gli mancasse mammina e il finale crudele era un colpo allo stomaco) e passa come episodio solo un po' sopra le righe.
Infatti tutti a preferire la prima, mentre io proprio perché meno commerciale e strappafacililacrime ho preferito la seconda...
Bruttabestia scendi dal pero tutto è commerciale e non citare quei 2 o 3 che lo facevan per piacere perché spesso non era nemmeno cosi'.
Van Gogh per esempio lo faceva per piacere certo, ma era anche un matto isolato da tutti e il suo era un passatempo al grattarsi le palle tra i girasoli...
Non essere commerciali significa fare qualcosa di diverso che spesso viene recepito dal pubblico medio come noioso o/e fastidioso.
Tornando al discorso del commerciale o meno, penso di non essermi spiegato bene riguardo la differenza che, a mio parere, intercorre tra un titolo commerciale e uno no. Uno che si mette a produrre solo con l'idea di fare soldi sarà soltanto un artista nella media (a livello qualitativo, poi a livello di pubblico magari piace anche), mentre qualcun'altro, che crede veramente al suo lavoro, si metterà in gioco per avere un rendiconto (sono pochi coloro che vivono per la gloria), ma la passione che mette nel lavoro si vedrà nel risultato dell'opera.
Per quanto riguarda gli artisti che lavoravano per piacere te ne cito un altro paio:
-Shelley: uno dei migliori poeti romantici, in vita venne spesso denigrato e sottovalutato per il suo anticonformismo e il suo idealismo assoluto, ma ora è considerato un maestro della poetica inglese.
-Thoreau: particolarmente sconosciuto (a quanto ho capito), nonostante sia stato un grande uomo. Di certo le sue poche opere non hanno venduto molto, ma ora viene stimato da quei pochi che hanno avuto il piacere di 'conoscerlo'.
-Cristopher McCandless: considerato uno scemo da molti e un genio da altri, in vita è rimasto praticamente sconosciuto, mentre ora il film sulla sua vita ha fatto incassi notevoli. Non saprei come definirlo, libero pensatore, scrittore, anticonformista, esploratore...quello che conta è che, per puro piacere, ha fatto quello che voleva nella vita.
-Carlo Goldoni: interruppe l'attività forense (che fa guadagnare) per potersi dedicare alla scrittura di commedie a tempo pieno. Ora, insieme a Pirandello, è uno dei pochi commediografi italiani ad essere apprezzato anche nel resto d'Europa.
Purtroppo i miei studi (personali) sono ancora molto limitati, in quanto li faccio a tempo perso, ma spero d'esser riuscito a farti capire che ci sono state anche persone che hanno lavorato per il piacere di farlo, e noi, dopo anni e anni, ci ricordiamo proprio di loro (Per farti capire, dubito che Miyazaki lavori per i dindini).
La storia della bambina in FMA mi è piaciuta veramente un sacco, ma se tu preferisci la seconda serie (per inciso, lì l'hanno ridotta come hanno fatto anche con tutto il resto, non per essere meno 'commerciali', ma per esigenze di produzione) solo perchè la reputi meno 'commerciale', allora, come tu stesso hai detto, dovresti evitare di leggere/guardare tutto il resto in quanto fatto per soldi.
Se ti va di continuare questa conversazione ti prego di farlo nella mia scheda (e quindi ti devi registrare), perchè in questi tre giorni sarò al Gods e non seguirò AC.
sicuramente le cose che dici sono vere, forse bruttabestia è salito su un pero vertiginoso, forse i soldi (anzi sicuramente) muovono tutte le passioni, eppure in quanto appassionato di diverse forme d'arte dovresti riflettere sul punto principale di tutto ciò che muove le mani di un artista: il desiderio di creare, di stupire, il sogno di rimanere nella storia della sua "arte" per sempre. il desiderio di raggiungere l'apice, il semplice amore per ciò che si fa. e ti assicuro che io questo concetto lo conosco benissimo, e so che anche tu sai cosa intendo. Dove c'è arte non c'è solo consumismo e una fredda strumentalizzazione dei mezzi per indurre gli spettatori a rimanere attaccati al prodotto, ma anche passione, amore, desiderio di mostrare a tutti cosa abbiamo immaginato e rendere partecipe il resto del mondo ad esso. e come tutti i mangaka anche l'arakawa probabilmente ha iniziato cosi, poi avranno seguito tutti i plot della terra, ma per piacere, non ridimensionare tutto ad una fonte di guadagno. il mondo gira sicuramente attorno ai soldi, anzi soprattutto, ma chi pensa solo a questo è veramente povero di significati e lo compatisco: non esiste denaro che possa rinfrancare lo spirito e l'anima come il completamento del proprio sogno, poi i soldi e il resto vengon da sè. e i grandi artisti della storia lo confermano. E lascio da parte van gogh, parlo di tanti altri che a citarli ci metterei secoli. Esiste un'anima, l'anima dell'artista, e io che mi definisco tale (perchè artista è sentirsi tale non certo un titolo o un onorificio) non riduco tutto al denaro.
"L'importante non è essere forti, ma sentirsi forti"
E se la trama non vi prende dopo 2 o 3 episodi è perchè non si tratta affatto di un prodotto commerciale! Abbiate pazienza e voglio vedere chi di voi avrà il coraggio, una volta terminata tutta la serie, di dire che non è un capolavoro
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