Hayao Miyazaki non ritirò l'Oscar a causa della guerra in Iraq
Il regista giapponese ammette di non aver ritirato personalmente l'Oscar assegnato a La città incantata come Miglior film d'animazione, nel 2003, a causa della guerra in Iraq. Il cofondatore di Studio Ghibli ha dichiarato al Los Angeles Times durante il Comic-Con International di San Diego, la scorsa settimana, che la ragione per cui non si presentò agli Academy Awards fu quella di non voler visitare un paese che stava bombardando l'Iraq. In quell'occasione il produttore del regista non gli permise di esternare le sua decisione, anche se lui stesso la pensava allo stesso modo.
Miyazaki aggiunge che la sua decisione di recarsi in America quest'anno, ben sei anni più tardi, è da vedersi come favore personale al suo amico di lunga data, John Lasseter, direttore creativo della Pixar e dei Walt Disney Studios, che l’ha invitato.
Il regista giapponese ammette di non aver ritirato personalmente l'Oscar assegnato a La città incantata come Miglior film d'animazione, nel 2003, a causa della guerra in Iraq. Il cofondatore di Studio Ghibli ha dichiarato al Los Angeles Times durante il Comic-Con International di San Diego, la scorsa settimana, che la ragione per cui non si presentò agli Academy Awards fu quella di non voler visitare un paese che stava bombardando l'Iraq. In quell'occasione il produttore del regista non gli permise di esternare le sua decisione, anche se lui stesso la pensava allo stesso modo.
Miyazaki aggiunge che la sua decisione di recarsi in America quest'anno, ben sei anni più tardi, è da vedersi come favore personale al suo amico di lunga data, John Lasseter, direttore creativo della Pixar e dei Walt Disney Studios, che l’ha invitato.
Ah... FREE TIBET! (niente politica, sono solo contro il massacro di gente innocente)
great hayao!
E' un peccato però che questa cosa venga esternata solo adesso, secondo me sarebbe stato importante che l'avessero saputo tutti, all'epoca
Ho una domanda: ma chi è il produttore di Miyazaki? Non se li produce mica lui i film, con lo Studio Ghibli
(domando genuinamente perché questa cosa non la so
magari sperava di diventare l'UNICO jap a pigliare l'oscar per un film animato.
mica era stata l'academy awards a bombardare l'iraq.
Il gesto in sè non è per nulla arrogante: lui ha dei principi e così si comporta. Cosa c'è di sbagliato? Il suo è solo un gesto che serviva da "monito" (tipo gli scioperi di pannella per intenderci) contro l'errore (secondo Miyazaki) della guerra in Iraq. Personalmente condivido il suo modo d'agire in tale occasione, se una cosa non ci piace e la riteniamo sbagliata è giusto opporsi anche con questi metodi.
Il problema è che all'America si dovrebbero contestare un paio di cosette in più oltre alla guerra in Iraq, anche gesti del genere sono sempre apprezzati da parte del sottoscritto. Certo, se la causa fosse stata apertamente dichiarata all'epoca avrebbe avuto più senso e più seguito, raccontarla ora mi sembra tanto un anedoto di gioventù
"...di non aver ritirato personalmente l'Oscar assegnato..."
Se non l'avesse ritirato proprio l'avrei stimato ancora di più
@ jabawack: resta comunque un gesto di manifestazione di disaccordo nei confronti di un comportamento da lui ritenuto ingiusto e, ripeto, se fosse stato dichiarato già dall'inizio l'avrei capito di più.
Non come il caro Silvio che ha denunciato l'interveto cinese contro i monaci tibetani e poi è andato a Pechino, tutto gaio e sorridente, a guardarsi la cerimonia di apertura delle olimpiadi. Ovviamente mentre i suoi "amici" monaci venivano massacrati come animali da macello.
Anche stavolta appoggio in pieno Miyazaki ma se lo avesse detto prima della consegna degli oscar sarebbe stato decisamente più efficacie.
Comunque io non vedo tanta somiglianza con l'esempio del tibet. Non presiedere all'apertura delle olimpiadi sarebbe stato un effettivo (e dovuto, peccato al mondo di uomini con le pal*e ce ne siano pochi..) atto di boicottaggio nei confronti dell'insano regime dittatoriale cinese, invece IMHO non presiedere ad una cerimonia di premiazione che con il governo e la politica non ha nulla a che fare mi sembra un po' insensato..
Mi spiego.... il fare di tutta un erba un fascio è molto pericoloso, sarebbe come odiare tutto il popolo israeliano per i bombardamenti in Palestina, ma in Israele ci sono, appunto, israeliani che rifiutano tale comportamento anzi molti soldati spesso sono andati in galera perchè rifiutavano di sganciare le bombe, la stessa cosa vale per il "paese America" e boicottare secondo me un intero paese per il suo governo è cosa assai grave? allora noi col nano che fine dovremmo fare?
;)
Saluti
PS il tutto sempre IMHO
Sarebbe stato molto più eclatante andare alla cerimonia e rifiutarlo in quanto prodotto di una nazione che della devastazione ed oppressione degli altri popoli ha fatto la sua fortuna (dalla sua fondazione ha fatto guerra a mezzo mondo, compresa sè stessa ed i pirati libici nel mediterraneo...) quello si che avrebbe fatto scalpore.
Sulla Cina il discorso è un po'diverso, il regime dittatoriale che la massa vede non è altro che un altro periodo in cui il potere è finito nelle mani dei generali, ed il Celeste Impero ne ha visti parecchi...
[<b>Moderatore</b>: Peccato, perché non ce l'hai segnalata sei anni fa? - Antonio.]
W HAYAO MIYAZAKI!!!
E l'Italia...beh dal mio punto di vista ci meritiamo non solo Berlusconi, la Mafia, la Camorra ed il Vaticano, ma vista l'etica standard della popolazione mi stupisco che ancora non siano comparse le piaghe d'Egitto ed i 4 Cavalieri dell'Apocalisse...
[<b>Moderatore</b>: Sì, vecchia di quattro giorni - Antonio.]
@ rock holmes/slan: AnimeClick, nella sua home page, riporta un link che permette di segnalare delle notizie non ancora pubblicate. La comunità serve proprio a questo, darsi una mano l'un l'altro, visto che di sicuro coloro che si occupano delle news son fin troppo efficienti, dato che lo fanno per PASSIONE. Ma cosa possiamo aspettarci da utenti che continuano a commentare da anonimi?
SE ciò fosse stato reso subito pubblico avrebbe contribuito nel dare una voce importante in più contro la politica militare usa
Anche perché mi sembra che fosse la prima volta che un ANIME riceveva un riconoscimento mondiale di questo tipo, e il rifiutarlo, con garbo, avrebbe potuto aver avuto il suo discreto impatto su parecchie persone.
Vedesse che idea c'ho in mente, lo farebbi dirigere da mizaki e da tutti l'altri a pago e le musiche dell'antoniano (un coro dichiesa).
E io ero pe la guerra in iraq
A maggior ragione se ti chiami Miyazaki...
Qualsiasi cosa dica comunque è un vero professionista nel suo lavoro e adoro "La citta incantata" come moltissime altre animazioni di sua produzione
Io sarei andato li' e l'avrei detto al microfono durante il ritiro, forse sarebbe stato piu' utile e chiaro.
E gli faccio anche i complimenti per La città incantata che ha vinto l'Oscar, anche sono in ritardo di sei annetti...
quale occasione migliore che la cerimonia (seguita a livello planetario) per sputtanare il proprio pensiero riguardo alle bestialità compiute dagli States - Roger Moore docet. Certo, puoi mettere in conto una valanga di fischi e biasimi; ma se hai parlato in nome della tua onestà intellettuale, del resto non te ne fregherebbe molto. Anche se dal pacatissimo maestro un'uscita così diretta sarebbe stata forse troppo spiazzante.
E poi non credo dipenda da questo "caso" se l'animazione nipponica sia snobbata dagli oscar, ma il problema è il giudizio di valore artisco dell'accademy, che in questo caso c'ha degli hamburger al posto degli occhi.
W MIAZAKI! CONTINUA A VIVERE PER SEMPRE E A CREARE PER SEMPRE NUOVE PERLE DELL'ANIMAZIONE!
Beh, nemmeno il secondo a dire la verità, sempre che vincere una palma d'oro iperpoliticizzata (e inutle, aggiungo) a cannes non sia cosa di cui vantarsi.
Poi, certo Miyazaki può far quel che meglio crede ma se voleva protestare era meglio se andava a dire due parole oppure se rifiutava il premio.
Così, come l'ho vista io, quella premiazione sembrava una delle tante dove il premiato non è potuto venire a ritirare il premio e stop, fine.
Più che segnale di dissenso mi pareva un ottimo modo per tagliare le gambe a future premiazioni di anime. E sottolineo: non per la polemica ch'è parsa come cosa invisibile ma proprio per il modo piuttosto scomposto con cui si è deciso di mettere in pratica la polemica. Il produttore ti costringe? E tu vai e fa una scenetta irriverente oppure scena muta.
Comunque, ripeto, liberissimo di far quel che meglio crede solo, poi, sarebbe il caso di non uscirsene con tesi del genere, dall'articolo più sopra:
Miyazaki aggiunge che la sua decisione di recarsi in America quest'anno, ben sei anni più tardi, è da vedersi come favore personale al suo amico di lunga data, John Lasseter, direttore creativo della Pixar e dei Walt Disney Studios, che l’ha invitato"
Cioé, un'amicizia di vecchia data può bastare a superare il dissenso verso una guerra con centinaia di morti? Complimenti per l'integrità...
Come sempre ho detto, essere un grande regista non implica non aver diffetti o non far cavolate su tutto il resto.
E miyazaki è un grande regista.
Saluti
Ops, lapsus... Ovviamente Michael.
Per quanto riguarda Miyazaki, certo coerenza e diplomazia non vanno per niente d'accordo, e si può supporre che abbia vinto la seconda, sia sei anni fa che adesso.
Be dirlo ai tempi sarebbe stato molto più d'effetto....
@Armisael:"mi stupisco che ancora non siano comparse le piaghe d'Egitto ed i 4 Cavalieri dell'Apocalisse..."
Un Cavaliere shikashi è arrivato e basta e avanza gli altri 3 non servono
XD!!
Secondo me sarebbe bastato anche un comunicato ufficiale in cui spiegasse le ragioni per le quali RIFIUTAVA il premio. Certo, se l'avesse fatto a voce davanti a tutti avrebbe dimostrato una gran forza di carattere...
@Slan: a parte che se a far cavolate sono in due, non è comunque una buona scusa per stare zitti (e sull'Africa ed il colonialismo europeo leggi qui, sintetizza abbastanza bene il mio pensiero http://www.harrr.org/brullonulla/mal-dafrica/ ) su una situazione scandalosa. E si, mi lamento anche per Grenada e Panama, per El Salvador, per l'embargo a Cuba, per i regimi dei vari stati-paradiso-fiscale dei Caraibi, per l'appoggio alle dittature Sudamericane, per i Contras finanziati in barba all'autodeterminazione dei popoli, per la deposizione di Allende ed il regime di Pinochet, per il regime di Videl, Viola e Galtieri in Argentina e per mille altre disgrazie negli umtimi 60 anni. Ti basta?
Gli Usa sicuramente si comporteranno come Atene e Roma, ma i tempi sono cambiati... vuoi mettere i danni che procura una falange oplita o una testuggine, da quello che provocano le bombe nucleari o al fosforo?
Secondo il tuo discorso allora l'uomo è privo di alcuna coscienza storica, e inoltre sempre il tuo discorso tiene solo conto di una parte del mondo (quella in cui viviamo noi)... ma il mondo è molto più vasto e diversificato!
Puoi chiamarla anche "progresso", se vuoi...
Quello che si evince dal tuo discorso che accumuna epoche, sistemi giuridici e contesti diversissimi è che tu non vedi nessun progresso dell'uomo.
Dire che gli Usa fanno imperialismo, come Roma e L'Inghilterra vittoriana, è un'OVVIETA' (e quindi pura retorica), dire che la storia la scrivono i vincitori è un'altra frase da inserire nel registro di quelle più dette nella storia...
Ciò che tu non dici è che la società e gli uomini non sono più quelli di 50, 100,500, 2000 ecc... anni fa. Perché? Perché esiste, ringraziando Dio, il progresso e la famosa coscienza storica!
Quello che gli uomini accettavano durante il colonialismo, oggi non sono più disposti a sopportarlo, anche se va a proprio beneficio... E questa non è retorica: è evoluzione!!
Ps: è dal mio nickname, che puoi renderti conto dell'odio che provo verso l'idea che il mondo si debba piegare all'idea che esiste un'unica grande potenza e che uno si deve piegare a questa realtà...
Per quanto riguarda la politica estera usa, più di una persona potrebbe trovare utili i tre testi seguenti:
"L'impero che non c'è. Geopolitica degli Stati Uniti d'America" di Polansky David, "I cicli della storia americana" di Arthur Schlesinger e "Il serpente e la colomba. Storia della politica estera degli Stati Uniti d'America" di Mead Russell...
Questa è la politica estera americana per i paesi non ancora occidentalizzati.
Poi poche pugnette sul contesto storico...come se il contrasto USA-URSS fosse dovuto al caso e non alla volontà di entrambe le parti (ma principalmente USA) di giustificare il proprio espansionismo.
Un po' come dire che la sbarco in siberia dell'esercito americano fosse dovuto al caso e non ad una precisa volontà di impedire la rivoluzione bolscevica.
Patetico...
A proposito, Armisiel, fossi in te non mi cruccerei troppo per l'imperialismo americano, perchè questo, indipendentemente da come lo si voglia vedere, ha intrapreso ormai la via del tramonto in favore della Cina, e forse dell'India. Sarebbe la classica ironia della sorte se i nostri figli e nipoti, tra qualche decennio, si scoprissero a rimpiangere la pax americana che fu...
PS: Non sono così giovane da subire danni da Hegel...
Sarà che vivendo a Bologna gli pseudo discorsi Noamchomskiani li ho sentiti fino ad odiarli, sarà che per interesse personale non mi limito alla lettura-assimilazione di libri e saggi, ma su questi produco anche delle MIE idee, ma trovo davvero rivoltante che si cerchi di rigirare la frittata dicendo che le varie genialate compiute dagli stati uniti nel corso della loro esistenza siano il frutto di chissà quali motivazioni, che si esistono e ci sono, ma visto il risultato praticamente sovrapponibile, sono totalmente inconsistenti per un'analisi odierna; possono essere interessanti per uno storico che analizza un determinato periodo, ma in tutti gli altri campi, conta marginalmente il perchè rispetto ai fatti in se ed alle loro conseguenze.
Poi bello additare delle contraddizioni quando tu parli delle "navi nere" e due righe sotto dici che il capitalismo rimase interno fino al termine della II guerra mondiale.
Sulla spedizione antibolscevica poi hai dimenticato di prendere in considerazione la cessione dell'Alaska da parte dello Zar e della consapevolezza che un crollo del potere centrale in Russia avrebbe aperto alla conquista tutta la siberia, da Vladivostok al mar di Karas. Magari non tutta agli americani, ma sarebbe stata una colossale torta piena di minerali da spartire. E se non è economia questa penso che faresti meglio a dedicarti al modellismo.
Un po come negare che l'industria bellica sia una delle colonne fondanti dell'economia americana quando in spese DIRETTE occupa il 4.5% del PIL (599.113.200.000) ed aggiungendo tutto l'indotto di ricerca, industrie pesanti e ad alta tecnologia, si arriva approssimativamente al 20% vuoi sputtanarti ancora un po?
Dominazione Indo-Cinese? Il vecchio colonialismo d'occupazione è morto, molto meglio dominare in altri modi e creare stati vassalli e tributari, la pax attuale, purtroppo rimarrà, cambierà solo la direzione del vento...e quella presa dalle risorse...
In ogni caso vale la pena di ricordare che tutto, specie nella politica e di conseguenza nella storia è relativo al vincitore:
"He who controls the past controls the future.
He who controls the present controls the past."
(Anche se personalmente reputo più corretta:
"He who controls the past shape the future.
He who commands the future conquers the past.")
[<b>Moderatore</b>: Vi invito a non cominciare a esagerare con le affermazioni - Narzal]
Ah dimenticavo, Zenobia, sei libera di non leggere i miei commenti, e grazie per il professore, ma al momento sono solo un postdoc...
Comunque giusto per continuare a citare le incongruenze...mi sembra allucinante che tu prima ti metta ad insistere sull'interdipendenza delle varie "manovre" politiche dei vari stati, per poi traviare volontariamente il discorso della Siberia da un "siamo in Alaska, il passo sarebbe breve per prendercela, inoltre è brutto avere un vicino comunista al di la dello stretto di Bering" verso un "Ci siamo comprati la siberia apposta 50 anni fa per invadervi" che solo un paranoide terminale (od uno sporchino comunistoide) potrebbe pensare seriamente.
Dalle mie parti questa si dice malafede
Comunque per il moderare i toni, è già stato detto da chi di dovere (moderatore del sito) e non mi pare il caso di insistere sulla cosa per attirare a sè la parte della vittima di un linciaggio intellettuale.
Se poi in qualche mia frase mi lasciassi scappare epiteti un po'sopra le righe è un problema solo ed esclusivamente mio, dato che quello che dico lo penso seriamente, magari in una forma eccessivamente colorita, ma tant'è...o vuoi farmi causa
Mai avrei pensato ad una causa etico-politica, anche se in effetti non mi stupisce affatto.
Piaccia o non piaccia.
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