Yoshikazu “Yas” Yasuhiko, vincitore del Premio Seiun come miglior artista nel 1981, è senza ombra di dubbio una delle figure più significative del panorama animato e fumettistico nipponico, nonché un autore estremamente poliedrico, avendo lavorato con successo come fumettista, illustratore, regista e anche romanziere. All’interno della lunga lista di opere a cui ha collaborato – tra cui spiccano titoli quali Mobile Suit Gundam, Alessandro Magno o Il poema del vento e degli alberi – Venus Senki risulta essere uno dei titoli più significativi. Liberamente trasposto anche in un lungometraggio cinematografico pubblicato in Italia in DVD Yamato Video, è arrivato nel nostro paese in formato cartaceo per la prima volta grazie a Granata Press, per venire poi riproposto qualche mese fa dalla Magic Press MX col titolo internazionale Record of the Venus Wars.
In quest'opera, Yas ci trasporta in un futuro alternativo in cui un gigantesco asteroide si è scontrato col pianeta Venere nell'anno 2003. A causa dell'urto il clima e l'atmosfera del pianeta hanno subito modifiche tali da renderlo un pianeta gemello della Terra abitabile dall'uomo. Dopo qualche anno di preparativi, la prima spedizione di coloni terrestri si insedia su Venere, precisamente nel continente del nord, Ishtar, segnando l'inizio del Calendario ufficiale di Venus.
Siamo ora nell'anno 72 del calendario di Venus (2083 secondo la numerazione terrestre), e la situazione del pianeta non è delle migliori. Nonostante i numerosi tentativi dei coloni di stabilizzare il pianeta tramite campagne ecologiche di rimboschimento, l'atmosfera del pianeta sta gradualmente ritornando allo stadio precedente il “Great Bump” (nome dato allo scontro tra Venere e l'asteroide), generando non poca preoccupazione in coloro che hanno ancora a cuore le sorti del pianeta. Dal punto di vista politico, invece, il pianeta è suddiviso in due principali nazioni: Ishtar e Aphrodite, entrambe colonie ufficialmente sotto il comando del Governo Centrale della Terra, che non si vedono di buon occhio e anzi non si lasciano scappare il minimo pretesto per denunciarsi a vicenda al governo terrestre.
La prima delle due saghe di Record of the Venus Wars inizia proprio in questo clima di incertezza, e ci mostra una quarta generazione di Venus che ha perso tutti gli ideali che avevano spinto i suoi predecessori ad impegnarsi per il benessere del pianeta, e che cerca uno scopo alla sua esistenza in altre attività meno “nobili”, come il gioco del Bikebowl, una specie di rugby in sella a motociclette il cui fine ultimo non è tanto la vittoria quanto la spettacolarità dei “Crush”, gli scontri tra veicoli. Il protagonista di questa prima saga è Hiroki Senoo, detto Hiro, uno dei componenti di punta della squadra di Bikebowl “Killer Commander”, che per la sua bravura nella guida attira l'attenzione di un ufficiale dell'esercito di Aphrodite. Deciso a trovare un senso alla sua finora inutile vita, Hiro si unisce agli “Hounds”, gruppo speciale dell'esercito alla guida di pesanti motociclette da una tonnellata ideato per contrastare, tramite veloci e precise azioni di guerriglia, i possenti carri armati di Ishtar. Pochi giorni dopo, Ishtar attacca Io, capitale di Aphrodite, dando inizio a un tentativo di invasione della nazione nemica, che sfocia ben presto in una guerra tra i due stati. Hiro si ritrova quindi coinvolto nel conflitto, che ci viene per lo più mostrato dall'interno, dal punto di vista della gente comune, dei soldati, di coloro che rischiano la vita in prima persona senza nessuna certezza di tornare salvi dal fronte. Yas riesce a donare incredibile realismo alla vicenda, amalgamando una cura attenta e precisa della guerra sia dal punto di vista strategico che politico a un'ottima caratterizzazione di tutti i personaggi, siano essi soldati, civili o importanti figure politiche, alternando drammatiche scene di battaglia alla vita quotidiana dei protagonisti.
La seconda saga che compone l'opera, invece, si distacca di molto dall'atmosfera della precedente. Ambientata un anno dopo le vicende che coinvolgono Hiro, ci mostra Mathieu Schim Radom, maresciallo in addestramento presso le SS dell'esercito di Ishtar, alle prese coi complotti politici dietro le quinte della politica della nazione. La recente guerra con Aphrodite ha portato alla ribalta la figura di Waldemaar, comandante militare dell'armata di invasione di Io distintosi nel conflitto, che si presenta come serio candidato a succedere al console in carica, Leobendorf, alle prossime elezioni. Il clima teso e incerto che precede le elezioni è la situazione ideale per i giochi di potere di altri importanti membri del governo e della politica, giochi in cui rimane invischiato Mathieu, costretto a dimettersi dall'esercito pur di riuscire a sopravvivere. Abbandonati i drammatici scenari di guerra della storia di Hiro, anche in questa seconda saga Yas da prova del suo talento di sceneggiatore, unendo alla consueta precisa cura dei personaggi un'attenta conoscenza degli ingranaggi che muovono la politica dall'interno.
A fare da collante tra le due vicende, oltre al pianeta Venus e ad un paio di figure politiche di Ishtar presenti in entrambe, è Helen McLulie, tenente della squadra d'ispezione dell'esercito spaziale terrestre. Inviata su Venus per monitorare la situazione politica del pianeta, si ritroverà invischiata sia nella vicende di Hiro che in quelle di Matthew, divenendo forse la vera protagonista dell'intero manga.
Yas mostra in Record of the Venus Wars anche tutta la sua abilità come illustratore, miscelando sapientemente tavole interamente retinate ad altre quasi interamente bianche. Il character design è abbastanza particolare: formato da poche e veloci linee, a prima vista potrebbe quasi sembrare solo abbozzato in alcuni punti, ma ad un’analisi più attenta non si può che apprezzare la grande cura dei particolari e il realismo anatomico dei personaggi ed architettonico degli edifici. Pregevole anche il mecha design di mezzi armati e motociclette.
Presentato in 4 corposi volumi di 250 pagine in ampio formato 15x21 fedeli all’edizione originale, Record of the Venus Wars è indubbiamente una delle migliori edizioni che mi siano mai capitate tra le mani. Buona la sovracopertina, ben stampata e ben adattata alle dimensioni dell’albo, con le medesime illustrazioni che la sottostante cover ripropone in scala di rossi. Ottima la scelta della carta, bianca e liscia e con una pesantezza da un lato sufficiente a rendere trascurabile la trasparenza delle pagine, dall’altro non tale da rendere l’albo troppo rigido (che risulta anzi abbastanza flessibile grazie all’ampio formato adottato). La tipologia di carta adottata, unita ad una buona qualità di stampa, permette un’ottima resa stampata su retini e tratteggi, con caratteri perfettamente leggibili anche qualora scritti in piccolo e campiture nere perfettamente uniformi. Tutto questo, unito alla dimensione delle tavole e alla presenza di un margine perimetrale bianco, permette di godere appieno dei disegni di Yas, senza che il minimo dettaglio venga perso nella rilegatura. L'albo, seppur non rilegato a filo come gli ultimi numeri di RG Veda dello stesso editore, risulta sufficientemente resistente da non lasciar adito a dubbi sulla sua tenuta nell’arco del tempo.
La traduzione e l'adattamento sono stati interamente riveduti e corretti rispetto alla precedente edizione, e risultano chiari e perfettamente comprensibili; per quanto riguarda le onomatopee, si è deciso di non toccare in alcun modo le tavole originali, riportandone a lato la traduzione in italiano.
Last but not least, in chiusura d’albo è presente un’interessante redazionale in più puntate che cerca di riassumere, tramite un’analisi critica, le tappe fondamentali dell’evoluzione dell’animazione robotica nell’arco dei decenni, partendo dal Tetsujin 28 Go di Mitsuteru Yokoyama del 1956.
A suggellare la splendida edizione, è il prezzo a cui viene proposta: soli 6.90€ a volume, un prezzo ben al di sotto degli standard del mercato attuale, che raramente ha visto albi di questo formato e qualità a meno di 10 euro l'uno.
Ovviamente consigliato a tutti gli estimatori di Yas o del primo Gundam, Record of the Venus Wars può anche fungere da punto d’inizio per chi ancora non avesse letto nulla di quest’autore, grazie a un disegno curato e realistico, una sceneggiatura precisa e attenta ai dettagli, personaggi ben caratterizzati e una trama adulta e avvincente in grado di appassionare e al contempo far meditare il lettore.
Ricordiamo per chi fosse interessato a lasciare una recensione dell’opera di visitare la nostra scheda manga.
In quest'opera, Yas ci trasporta in un futuro alternativo in cui un gigantesco asteroide si è scontrato col pianeta Venere nell'anno 2003. A causa dell'urto il clima e l'atmosfera del pianeta hanno subito modifiche tali da renderlo un pianeta gemello della Terra abitabile dall'uomo. Dopo qualche anno di preparativi, la prima spedizione di coloni terrestri si insedia su Venere, precisamente nel continente del nord, Ishtar, segnando l'inizio del Calendario ufficiale di Venus.
Siamo ora nell'anno 72 del calendario di Venus (2083 secondo la numerazione terrestre), e la situazione del pianeta non è delle migliori. Nonostante i numerosi tentativi dei coloni di stabilizzare il pianeta tramite campagne ecologiche di rimboschimento, l'atmosfera del pianeta sta gradualmente ritornando allo stadio precedente il “Great Bump” (nome dato allo scontro tra Venere e l'asteroide), generando non poca preoccupazione in coloro che hanno ancora a cuore le sorti del pianeta. Dal punto di vista politico, invece, il pianeta è suddiviso in due principali nazioni: Ishtar e Aphrodite, entrambe colonie ufficialmente sotto il comando del Governo Centrale della Terra, che non si vedono di buon occhio e anzi non si lasciano scappare il minimo pretesto per denunciarsi a vicenda al governo terrestre.
La prima delle due saghe di Record of the Venus Wars inizia proprio in questo clima di incertezza, e ci mostra una quarta generazione di Venus che ha perso tutti gli ideali che avevano spinto i suoi predecessori ad impegnarsi per il benessere del pianeta, e che cerca uno scopo alla sua esistenza in altre attività meno “nobili”, come il gioco del Bikebowl, una specie di rugby in sella a motociclette il cui fine ultimo non è tanto la vittoria quanto la spettacolarità dei “Crush”, gli scontri tra veicoli. Il protagonista di questa prima saga è Hiroki Senoo, detto Hiro, uno dei componenti di punta della squadra di Bikebowl “Killer Commander”, che per la sua bravura nella guida attira l'attenzione di un ufficiale dell'esercito di Aphrodite. Deciso a trovare un senso alla sua finora inutile vita, Hiro si unisce agli “Hounds”, gruppo speciale dell'esercito alla guida di pesanti motociclette da una tonnellata ideato per contrastare, tramite veloci e precise azioni di guerriglia, i possenti carri armati di Ishtar. Pochi giorni dopo, Ishtar attacca Io, capitale di Aphrodite, dando inizio a un tentativo di invasione della nazione nemica, che sfocia ben presto in una guerra tra i due stati. Hiro si ritrova quindi coinvolto nel conflitto, che ci viene per lo più mostrato dall'interno, dal punto di vista della gente comune, dei soldati, di coloro che rischiano la vita in prima persona senza nessuna certezza di tornare salvi dal fronte. Yas riesce a donare incredibile realismo alla vicenda, amalgamando una cura attenta e precisa della guerra sia dal punto di vista strategico che politico a un'ottima caratterizzazione di tutti i personaggi, siano essi soldati, civili o importanti figure politiche, alternando drammatiche scene di battaglia alla vita quotidiana dei protagonisti.
La seconda saga che compone l'opera, invece, si distacca di molto dall'atmosfera della precedente. Ambientata un anno dopo le vicende che coinvolgono Hiro, ci mostra Mathieu Schim Radom, maresciallo in addestramento presso le SS dell'esercito di Ishtar, alle prese coi complotti politici dietro le quinte della politica della nazione. La recente guerra con Aphrodite ha portato alla ribalta la figura di Waldemaar, comandante militare dell'armata di invasione di Io distintosi nel conflitto, che si presenta come serio candidato a succedere al console in carica, Leobendorf, alle prossime elezioni. Il clima teso e incerto che precede le elezioni è la situazione ideale per i giochi di potere di altri importanti membri del governo e della politica, giochi in cui rimane invischiato Mathieu, costretto a dimettersi dall'esercito pur di riuscire a sopravvivere. Abbandonati i drammatici scenari di guerra della storia di Hiro, anche in questa seconda saga Yas da prova del suo talento di sceneggiatore, unendo alla consueta precisa cura dei personaggi un'attenta conoscenza degli ingranaggi che muovono la politica dall'interno.
A fare da collante tra le due vicende, oltre al pianeta Venus e ad un paio di figure politiche di Ishtar presenti in entrambe, è Helen McLulie, tenente della squadra d'ispezione dell'esercito spaziale terrestre. Inviata su Venus per monitorare la situazione politica del pianeta, si ritroverà invischiata sia nella vicende di Hiro che in quelle di Matthew, divenendo forse la vera protagonista dell'intero manga.
Yas mostra in Record of the Venus Wars anche tutta la sua abilità come illustratore, miscelando sapientemente tavole interamente retinate ad altre quasi interamente bianche. Il character design è abbastanza particolare: formato da poche e veloci linee, a prima vista potrebbe quasi sembrare solo abbozzato in alcuni punti, ma ad un’analisi più attenta non si può che apprezzare la grande cura dei particolari e il realismo anatomico dei personaggi ed architettonico degli edifici. Pregevole anche il mecha design di mezzi armati e motociclette.
Presentato in 4 corposi volumi di 250 pagine in ampio formato 15x21 fedeli all’edizione originale, Record of the Venus Wars è indubbiamente una delle migliori edizioni che mi siano mai capitate tra le mani. Buona la sovracopertina, ben stampata e ben adattata alle dimensioni dell’albo, con le medesime illustrazioni che la sottostante cover ripropone in scala di rossi. Ottima la scelta della carta, bianca e liscia e con una pesantezza da un lato sufficiente a rendere trascurabile la trasparenza delle pagine, dall’altro non tale da rendere l’albo troppo rigido (che risulta anzi abbastanza flessibile grazie all’ampio formato adottato). La tipologia di carta adottata, unita ad una buona qualità di stampa, permette un’ottima resa stampata su retini e tratteggi, con caratteri perfettamente leggibili anche qualora scritti in piccolo e campiture nere perfettamente uniformi. Tutto questo, unito alla dimensione delle tavole e alla presenza di un margine perimetrale bianco, permette di godere appieno dei disegni di Yas, senza che il minimo dettaglio venga perso nella rilegatura. L'albo, seppur non rilegato a filo come gli ultimi numeri di RG Veda dello stesso editore, risulta sufficientemente resistente da non lasciar adito a dubbi sulla sua tenuta nell’arco del tempo.
La traduzione e l'adattamento sono stati interamente riveduti e corretti rispetto alla precedente edizione, e risultano chiari e perfettamente comprensibili; per quanto riguarda le onomatopee, si è deciso di non toccare in alcun modo le tavole originali, riportandone a lato la traduzione in italiano.
Last but not least, in chiusura d’albo è presente un’interessante redazionale in più puntate che cerca di riassumere, tramite un’analisi critica, le tappe fondamentali dell’evoluzione dell’animazione robotica nell’arco dei decenni, partendo dal Tetsujin 28 Go di Mitsuteru Yokoyama del 1956.
A suggellare la splendida edizione, è il prezzo a cui viene proposta: soli 6.90€ a volume, un prezzo ben al di sotto degli standard del mercato attuale, che raramente ha visto albi di questo formato e qualità a meno di 10 euro l'uno.
Ovviamente consigliato a tutti gli estimatori di Yas o del primo Gundam, Record of the Venus Wars può anche fungere da punto d’inizio per chi ancora non avesse letto nulla di quest’autore, grazie a un disegno curato e realistico, una sceneggiatura precisa e attenta ai dettagli, personaggi ben caratterizzati e una trama adulta e avvincente in grado di appassionare e al contempo far meditare il lettore.
Ricordiamo per chi fosse interessato a lasciare una recensione dell’opera di visitare la nostra scheda manga.
Molto bella la recensione di Slanzard, come sempre del resto, magari più avanto lo recupero
Non posso che essere d'accordo su tutto!
Onore a Yas e soprattutto alla Magic Press!
Non sono un amante del cartaceo; preferisco, per pigrizia nella lettura, sempre la versione animata!
Yas poi non lo conoscevo, e questo mi sembra un ottimo titolo dal quale cominciare.
C'è scritto dalla riga 11 in poi :
"Liberamente trasposto anche in un lungometraggio cinematografico pubblicato in Italia in DVD Yamato Video..."
sono curioso mi faccio raccontare da te di persona com'è!?curiosità hai visto pure il film?
E' da un bel po' di tempo che avevo in mente di recuperarlo, sia perchè già conoscevo l'autore sia per la splendida edizione... ora mi avete deciso e spero al più presto di poterlo prendere, anche perchè ho ancora qualche soldino di natale^^
Personalmente il tratto dell'autore (siamo a metà anni '80) lo preferisco parecchio rispetto all'attuale (vedi Gundam Origini), soprattutto nella delineazione della fisionomia e dei volti. In Gundam appare molto più caricaturale, mentre qui è molto più pulito e realistico.
Complimenti alla MX per la scelta. Buono il redazionale (presente per ora solo sui primi due volumi) sulla storia dei robotici, sebbene il manga non sia propriamente robotico.
Quando ho visto la nuova edizione di Magic Press non l'ho preso subito (visto che avevo l'altra "storica"). Poi all'ultima Lucca Comics passando dallo stand della Magic, l' ho consigliato ad un amico ... e ho letto il primo volume. Eccellente!! Adesso li sto ricomprando tutti...Per chi non lo conosce, invito caldamente ad acquistarlo!
L'OAV che è stato pubblicato da Yamato (che ho in VHS originale preso all'epoca...) NON è ai livelli del manga...specie nel doppiaggio di Maggie .... una voce orribile!
P.S e anche io ho l'opera storica,peggio ho visto anche il film!!! IN Video cassetta della Yamato Video!!!
Ho anche la vecchia VHS dell' anime da esso tratto,che però non ho ricomprato in dvd quando Yamato l' ha pubblicato visto che è di molto inferiore al manga.
Oltretutto questa sarebbe la prima opera della MX che acquisto, mi aspetto grandi cose
Itazura na Kiss 1 è già esaurito. Chi volesse prendere Venus Wars sarebbe meglio lo facesse subito, altrimenti chissà...
Un manga eccezionale, bello nei disegni (anche se vecchio stile) e bello nella storia, l'anime è carino ma il manga lo batte decisamente, inoltre l'anime copre solo una parte della storia narrata nel manga.
Sicuramente non deve mancare nella collezione di un appassionato di fumetti
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