anime vecchi vs anime nuoviUno dei tormentoni che ultimamente si sente spesso tra gli appassionati di anime è: “Non ci sono più gli anime di una volta!”. Per molti, insomma, i nuovi prodotti dell’animazione giapponese non sono all’altezza dei loro predecessori, ma viene naturale chiedersi se la realtà sia effettivamente questa.

In effetti, se è vero che tanti fan rimpiangono i ‘vecchi capolavori’ di un’epoca ormai passata, è altrettanto vero che non mancano persone che la pensano in modo diametralmente opposto, e non vi nego che chi scrive si colloca idealmente in questo filone di pensiero. Insomma, proprio questa netta contrapposizione di idee mi porta a pensare che alla base di questa annosa questione vi sia qualcosa di più del semplice dato oggettivo inerente la qualità. Ma allora quali sono le differenze tra animazione presente e passata?

Una prima differenza sta nella quantità di anime accessibile al pubblico. Oggi viviamo in un mondo in cui i mezzi di comunicazione consentono di ‘spostarsi’ virtualmente in ogni angolo del pianeta: così quei prodotti che una volta apparivano tanto lontani ad oggi sono ‘vicini’, tanto da poter seguire in contemporanea le nuove serie televisive giapponesi.

Cambia la comunicazione, ma è cambiato anche il mercato, con un parco di titoli che, nel corso del tempo, ha subito una lenta e graduale espansione. Ad oggi, sugli scaffali di una qualsiasi fumetteria è possibile trovare prodotti di tutti i tipi, dalle esaltanti avventure per i più giovani agli anime riflessivi concepiti per i più grandi, dalle romantiche atmosfere dedicate alle ragazze agli ecchi che gratificano lo sguardo del pubblico maschile: per farla breve, c’è di tutto. Volgendo lo sguardo al passato, ovviamente si può subito notare la netta differenza, a maggior ragione in Italia, dove il fenomeno manga/anime è tutto sommato recente, e solo all’inizio degli anni ’90 sono arrivati nel nostro Paese quei ‘fumetti’ provenienti da un lontano paese orientale. È vero che gli anime sono approdati in televisione molto prima, ma quanti, all’epoca, avevano una conoscenza approfondita del fenomeno? La realtà è che, in passato, anime e manga erano un qualcosa di oscuro, qualcosa di nuovo da osservare con l’occhio innocente di chi, al massimo, era abituato alla scuola fumettistica italiana. E proprio qui si trova la soluzione del quesito iniziale.

La prima volta è la prima volta, un ricordo sfocato e magico di un passato ormai andato. È evidente come sia impossibile fare raffronti con il presente; è più bello l’anime che ci ha accompagnati da bambini, quando ancora innocenti guardavamo per la prima volta quei disegni che si muovevano nella televisione, o un anime attuale, visto con l'occhio cinico di chi ormai ha alle spalle la visione di centinaia di titoli?

Verrebbe da chiedersi quale sarebbe la reazione dei fan se, come per magia, alcuni dei grandi capolavori del passato fossero proiettati solo oggi per la prima volta. Sarebbero considerati dei capolavori o verrebbero etichettati come ‘spazzatura’? Certo a leggere questa riflessione molti storceranno il naso, ma, volendo scomodare uno dei padri dell’animazione, ovvero Go Nagai, qualcuno può davvero affermare che in Mazinga ci sia una trama profonda e sviluppata? Questo, ovviamente, non significa sminuire l’opera di un grandissimo autore che, insieme a Tomino, ha creato un genere, però i concetti di trama e psicologia dei personaggi esistono da molto prima e, per restare nel campo dell’animazione, basta citare il filone meisaku che, ancor oggi, ha un’indiscussa qualità mutuata proprio dalla letteratura occidentale.

Semplicemente cambiando il punto di osservazione muta, di conseguenza, anche il giudizio, e allora vale la pena continuare a dire “si stava meglio quando si stava peggio”? Certamente si può vivere di ricordi, ma è bene anche rendersi conto che quell’aura magica che li circonda rende le cose ben diverse da com’erano nella realtà.

anime vecchi vs anime nuovi 3

Cercando di essere obiettivi, anche oggi è possibile trovare anime e manga di grande qualità, e non mi riferisco a One Piece e soci con i loro successi commerciali, ma a quelle opere in cui si può ammirare uno sviluppo completo della trama e dei personaggi, avvicinandosi al termine di paragone più ovvio, e cioè quello della letteratura. Si può passare dall’introspezione psicologica di Ergo Proxy all'assoluta demenzialità di School Rumble o Lucky Star, dal ritmo travolgente di Macross Frontier alla tenerezza e drammaticità di Clannad After Story. La realtà è che, ad oggi, basta volgere lo sguardo in una qualsiasi direzione per trovare prodotti di qualità in grado di eguagliare e, perché no, anche superare quelle opere che, tanti anni fa, ebbero il grande merito di creare un genere.

Ci sono prodotti mediocri? La risposta credo sia ovvia, ma ce ne sono ora come ce n'erano allora, quello che cambia è il contesto e, probabilmente, quello che oggi viene considerato mediocre non sarebbe stato tale una decina di anni fa. Più in generale, cambiano le mode, cambiano i costumi, cambiano i gusti ed è innegabile che ormai il vecchio pubblico di appassionati dell'animazione giapponese sia in possesso di un ‘palato’ raffinato, quindi, se prima andava bene tutto, ad oggi, con tantissimi titoli a disposizione, il discorso cambia.

Si può continuare a mitizzare i prodotti del passato guardandoli con nostalgia (in tal senso mi vien naturale pensare a uno stupendo articolo, che lessi tempo fa sul Corriere della Sera, in cui si analizzava la strano fenomeno di una generazione di ventenni, quella attuale, immersa in un'atmosfera nostalgica propria di altre età), ma questo non deve trasformarsi in un totale ripudio dell’animazione odierna. Io sono cresciuto guardando Mazinga, mi sono innamorato delle bellissime guerriere Sailor e ho scoperto la letteratura grazie ai fantastici meisaku, ma non potrei mai fare a meno delle emozioni che mi ha regalato Kozue Amano con le atmosfere eteree di Aria, né posso rinunciare alle lacrime che ho versato guardando Clannad o alla passione con cui seguo Black Lagoon.

Si potrebbe andare avanti a lungo, ma è ovvio che, continuando a guardare al passato con gli occhi della nostalgia, tutto appare ammantato da un’aura dorata: anche cose abbastanza discutibili, e persino il più grande dei capolavori, sarebbe destinato a trovarsi in difficoltà nel confronto con un’immagine che di reale ha ormai ben poco.

anime vecchi vs anime nuovi 2

In conclusione, ogni epoca ha i suoi capolavori e i suoi prodotti mediocri, si possono fare confronti tra singoli anime, ma è inutile rincorrere una chimera di un tempo passato e che forse esiste solo nella nostra immaginazione, perché, volenti o nolenti, questa supposta superiorità del passato non esiste. L'unica vera differenza è che l’animazione attuale è in grado di rivolgersi a un pubblico molto ampio, offrendo opere di ogni genere, da quelle leggere a quelle riflessive, un parco titoli che, accontentando tutti, paradossalmente scontenta chi non riesce ad accettare che qualcuno possa avere gusti diversi.

Ovviamente vanno riconosciuti i meriti storici delle tante opere su cui l’animazione moderna poggia i piedi, però è anche il caso di apprezzare quello che ci viene offerto oggi, perché forse proprio quest’opulenza odierna ci ha confuso un po’ le idee, e se prima eravamo disposti a vedere di tutto, anche anime giunti in Italia con dei doppiaggi orribili, serbandone persino un ricordo positivo, ad oggi, in un mercato ampio e variegato, ci lasciamo andare a feroci critiche all’insegna di un passato che, mai reale, esiste solo nella nostra memoria.

Insomma, volendo tornare al quesito iniziale, la mia risposta è no, gli anime attuali non sono mediocri, né sono inferiori a quelli del passato, ma questa è solo una mia riflessione che non pretende in alcun modo di essere verità assoluta.