
In effetti, se è vero che tanti fan rimpiangono i ‘vecchi capolavori’ di un’epoca ormai passata, è altrettanto vero che non mancano persone che la pensano in modo diametralmente opposto, e non vi nego che chi scrive si colloca idealmente in questo filone di pensiero. Insomma, proprio questa netta contrapposizione di idee mi porta a pensare che alla base di questa annosa questione vi sia qualcosa di più del semplice dato oggettivo inerente la qualità. Ma allora quali sono le differenze tra animazione presente e passata?
Una prima differenza sta nella quantità di anime accessibile al pubblico. Oggi viviamo in un mondo in cui i mezzi di comunicazione consentono di ‘spostarsi’ virtualmente in ogni angolo del pianeta: così quei prodotti che una volta apparivano tanto lontani ad oggi sono ‘vicini’, tanto da poter seguire in contemporanea le nuove serie televisive giapponesi.
Cambia la comunicazione, ma è cambiato anche il mercato, con un parco di titoli che, nel corso del tempo, ha subito una lenta e graduale espansione. Ad oggi, sugli scaffali di una qualsiasi fumetteria è possibile trovare prodotti di tutti i tipi, dalle esaltanti avventure per i più giovani agli anime riflessivi concepiti per i più grandi, dalle romantiche atmosfere dedicate alle ragazze agli ecchi che gratificano lo sguardo del pubblico maschile: per farla breve, c’è di tutto. Volgendo lo sguardo al passato, ovviamente si può subito notare la netta differenza, a maggior ragione in Italia, dove il fenomeno manga/anime è tutto sommato recente, e solo all’inizio degli anni ’90 sono arrivati nel nostro Paese quei ‘fumetti’ provenienti da un lontano paese orientale. È vero che gli anime sono approdati in televisione molto prima, ma quanti, all’epoca, avevano una conoscenza approfondita del fenomeno? La realtà è che, in passato, anime e manga erano un qualcosa di oscuro, qualcosa di nuovo da osservare con l’occhio innocente di chi, al massimo, era abituato alla scuola fumettistica italiana. E proprio qui si trova la soluzione del quesito iniziale.
La prima volta è la prima volta, un ricordo sfocato e magico di un passato ormai andato. È evidente come sia impossibile fare raffronti con il presente; è più bello l’anime che ci ha accompagnati da bambini, quando ancora innocenti guardavamo per la prima volta quei disegni che si muovevano nella televisione, o un anime attuale, visto con l'occhio cinico di chi ormai ha alle spalle la visione di centinaia di titoli?
Verrebbe da chiedersi quale sarebbe la reazione dei fan se, come per magia, alcuni dei grandi capolavori del passato fossero proiettati solo oggi per la prima volta. Sarebbero considerati dei capolavori o verrebbero etichettati come ‘spazzatura’? Certo a leggere questa riflessione molti storceranno il naso, ma, volendo scomodare uno dei padri dell’animazione, ovvero Go Nagai, qualcuno può davvero affermare che in Mazinga ci sia una trama profonda e sviluppata? Questo, ovviamente, non significa sminuire l’opera di un grandissimo autore che, insieme a Tomino, ha creato un genere, però i concetti di trama e psicologia dei personaggi esistono da molto prima e, per restare nel campo dell’animazione, basta citare il filone meisaku che, ancor oggi, ha un’indiscussa qualità mutuata proprio dalla letteratura occidentale.
Semplicemente cambiando il punto di osservazione muta, di conseguenza, anche il giudizio, e allora vale la pena continuare a dire “si stava meglio quando si stava peggio”? Certamente si può vivere di ricordi, ma è bene anche rendersi conto che quell’aura magica che li circonda rende le cose ben diverse da com’erano nella realtà.

Cercando di essere obiettivi, anche oggi è possibile trovare anime e manga di grande qualità, e non mi riferisco a One Piece e soci con i loro successi commerciali, ma a quelle opere in cui si può ammirare uno sviluppo completo della trama e dei personaggi, avvicinandosi al termine di paragone più ovvio, e cioè quello della letteratura. Si può passare dall’introspezione psicologica di Ergo Proxy all'assoluta demenzialità di School Rumble o Lucky Star, dal ritmo travolgente di Macross Frontier alla tenerezza e drammaticità di Clannad After Story. La realtà è che, ad oggi, basta volgere lo sguardo in una qualsiasi direzione per trovare prodotti di qualità in grado di eguagliare e, perché no, anche superare quelle opere che, tanti anni fa, ebbero il grande merito di creare un genere.
Ci sono prodotti mediocri? La risposta credo sia ovvia, ma ce ne sono ora come ce n'erano allora, quello che cambia è il contesto e, probabilmente, quello che oggi viene considerato mediocre non sarebbe stato tale una decina di anni fa. Più in generale, cambiano le mode, cambiano i costumi, cambiano i gusti ed è innegabile che ormai il vecchio pubblico di appassionati dell'animazione giapponese sia in possesso di un ‘palato’ raffinato, quindi, se prima andava bene tutto, ad oggi, con tantissimi titoli a disposizione, il discorso cambia.
Si può continuare a mitizzare i prodotti del passato guardandoli con nostalgia (in tal senso mi vien naturale pensare a uno stupendo articolo, che lessi tempo fa sul Corriere della Sera, in cui si analizzava la strano fenomeno di una generazione di ventenni, quella attuale, immersa in un'atmosfera nostalgica propria di altre età), ma questo non deve trasformarsi in un totale ripudio dell’animazione odierna. Io sono cresciuto guardando Mazinga, mi sono innamorato delle bellissime guerriere Sailor e ho scoperto la letteratura grazie ai fantastici meisaku, ma non potrei mai fare a meno delle emozioni che mi ha regalato Kozue Amano con le atmosfere eteree di Aria, né posso rinunciare alle lacrime che ho versato guardando Clannad o alla passione con cui seguo Black Lagoon.
Si potrebbe andare avanti a lungo, ma è ovvio che, continuando a guardare al passato con gli occhi della nostalgia, tutto appare ammantato da un’aura dorata: anche cose abbastanza discutibili, e persino il più grande dei capolavori, sarebbe destinato a trovarsi in difficoltà nel confronto con un’immagine che di reale ha ormai ben poco.

In conclusione, ogni epoca ha i suoi capolavori e i suoi prodotti mediocri, si possono fare confronti tra singoli anime, ma è inutile rincorrere una chimera di un tempo passato e che forse esiste solo nella nostra immaginazione, perché, volenti o nolenti, questa supposta superiorità del passato non esiste. L'unica vera differenza è che l’animazione attuale è in grado di rivolgersi a un pubblico molto ampio, offrendo opere di ogni genere, da quelle leggere a quelle riflessive, un parco titoli che, accontentando tutti, paradossalmente scontenta chi non riesce ad accettare che qualcuno possa avere gusti diversi.
Ovviamente vanno riconosciuti i meriti storici delle tante opere su cui l’animazione moderna poggia i piedi, però è anche il caso di apprezzare quello che ci viene offerto oggi, perché forse proprio quest’opulenza odierna ci ha confuso un po’ le idee, e se prima eravamo disposti a vedere di tutto, anche anime giunti in Italia con dei doppiaggi orribili, serbandone persino un ricordo positivo, ad oggi, in un mercato ampio e variegato, ci lasciamo andare a feroci critiche all’insegna di un passato che, mai reale, esiste solo nella nostra memoria.
Insomma, volendo tornare al quesito iniziale, la mia risposta è no, gli anime attuali non sono mediocri, né sono inferiori a quelli del passato, ma questa è solo una mia riflessione che non pretende in alcun modo di essere verità assoluta.
Nel primo caso infatti si può parlare di animazione, nel secondo caso invece si finirebbe col valutare il manga.
Io, generalmente, non sono per nulla un nostalgico, anzi, sono uno di quelli che pensa che le cose viste in passato ci sembrano sempre più belle perchè avvolte da quell'alone di ricordi.
Oggettivamente, ad oggi, la spazzatura ci sembra di più perchè ci arriva tutta, cosa che prima non avveniva.
Scremando scremando, alla fin fine, i prodotti buoni non sono numericamente inferiori, soprattutto parlando di manga.
Sull'animazione, invece, penso che il discorso sia un po' diverso, visto che abbiamo sempre meno opere originali o che non si basano su manga e abbiamo sempre più a che fare con prodotti moe per "otaku" (in senso buono), genere che a me non piace per nulla e che si discosta molto dal concetto di animazione passata. Nessuno però può valutare serenamente la qualità di questi prodotti, semplicemente è un filone diverso e nuovo. Non lo classificherei immediatamente come spazzatura, anche se magari più di una volta l' ho pensato.
Ovviamente mia personalissima opinione.
Come detto da Horus ci sono in ogni epoca prodotti mediocri e prodotti eccellenti!!!
Basta vedere le tonnellate di anime degli 80', siccome eravamo piccoli, o giù di lì, tutto ci pareva bello bellissimo... ma crescendo e diventando obiettivi e con la capacità di valutare le opere, molti di quelli che noi consideravamo bellissimi risulteranno cavolate o poco più...
Ogni generazione ha i suoi capolavori, vedi Kimagure Orange Road, Maison Ikkoku, Gundam, Macross, per poi passare a Cowboy Bepop ed arrivare ai giorni nostri con Clannad, Aria, che quest'ultimi non hanno nulla da invidiare "anzi" ai mostri sacri sopracitati...
Secondo cio che vedo il business oggi è completamente fine a se stesso, con poca passione e voglia di scrivere storie appassionanti e originali, con pochi autori veramente geniali, la fantasia manca.
E questo vale per tutte le forme di intrattenimento commerciali. Specialmente vale per anime/manga giapponesi che sono proprio serie commerciali prodotte in quantità industriali.
A mio parere il lato commerciale ha preso il sopravvento sul lato prettamente esclusivo di una qualsiasi serie jap.
E' vero che oggi c'è molta più quantità di titoli rispetto a 20 anni fa, ma è anche vero che parecchi titoli sono fotocopie l'uno dell'altro. Scopiazzamenti e trovate commerciali fanservice sono all'ordine del giorno.
E se una volta per certe "pecche" delle serializzazioni potevamo dare la colpa all'ingenuità dei tempi, oggi non ci sono molte giustificazioni che mettano i produttori in buonafede. Oggi è solo business.
Sia chiaro che nel marasma dei titoli c'è sempre qualcosa che si contraddistingue, ma ormai sono sempre più sommersi dai titoli prettamente fanservice.
L'evidenza bisogna ammetterla.
Anche per me titoli come K-ON! o Clannad sono cose abbastanza nuove come genere.
Di cose pregevoli insomma ce ne sono solo che appiono meno presenti proprio per via dell'ampliamento dell'offerta.
E poi <i> si stava meglio quando si stava peggio </i> non stà mai in piedi. Si va vanti per cambiamenti, nel bene o nel male che sia...
Si tratta solo di tenere presente che parliamo epoche molto diverse, in cui il business e il commercio sono concepiti diversamente.
Vedendolo mi son reso conto di ciò che notavo anche mentre guardavo Mazinga Z e altri anime robotici: da bambino erano mediocri ma li amavo, ora non riesco ad apprezzarli pur riconoscendo la loro importanza.
Rivedendo invece Gundam, Maison Ikkoku, Zambot 3 e chissà quanti me ne sono scordato, beh... i capolavori rimarranno per sempre, questo è poco ma sicuro, magari si vede il segno degli anni, ma è l'ultimo dei problemi.
Riguardo agli anime odierni... beh, alcuni sono ottimi, ma ora c'è così tanta offerta che è difficile concentrarsi solo sulle opere più meritevoli scartandone altre che magari piacciono ma solo per un intrattenimento leggero. E compro merchandise di serie nuove come di quelle vecchie.
Personalmente, sono più dalla parte del "vecchio", dato che di recente guardo pochissima roba (non sono il tipo da guardarsi subbata una serie del 2009 o addirittura del 2010), ma ritengo che anche oggi qualcosa di buono ci sia, sebbene ai miei occhi vi sia solo un'invasione di prodotti pieni di fanservice, di citazioni e di moe che non apprezzo per nulla nè mai vedrò.
bha ♠_♠
Concludo dicendo che per me non c'è una risposta precisa: dico sicuramente che il passato degli anime è statp fantastico, con grandi colossi dell'animazione a regalarci grandi emozioni, ma concordo sul fatto che l'animazione di oggi, non deve essere sottovalutata sotto alcun punto di vista!
Era così anche all'epoca, anzi, era molto peggio...
Vedi ad esempio Jeeg Robot d'Acciaio, è puro merchandise... così come Gundam, tanto maturo ma alla fine i tanti robot nemici sono stati fatti solo per essere venduti.
E no... non credo proprio che Clannad o Ergo Proxy siano serie pensate per creare merchandise, come non lo fu Maison Ikkoku (direi anche Capitan Harlock, ma avere l'Arcadia è uno spettacolo per gli occhi)
Basti solo pensare al cortometraggio 'IT'S A RUMIC WORLD', produzione recente, che vede protagonisti i personaggi della Takahashi, la grande mamma di Lamù, Ranma e Inuyasha, che in mano tengono cellulari e palmari e cercano di scambiarsi le email. Una grandissima delusione per un nostalgico come me, ma è così: I tempi cambiano e anche noi dobbiamo stare al passo coi tempi.
Sarò forse uscito fuori tema, ma il fatto che oggi molti personaggi degli anime siano inespressivi e 'belli per forza'
è molto triste. Ad esempio io non mi sono affezionato nemmeno ad una serie degli ultimi anni. E così sarà forse per voi. O no. Questione di punti di vista?
Una volta di censure ce n'erano eccome... anzi, faccio fatica a ricordare un anime che non sia Heidi che non sia stato censurato nel passaggio TV in Rai o Mediaset (forse Pretty Cure, Nadja Applefield e Dendoh)...
Ce ne sono molte di più ora che una volta....
Nel 2010 i capolavori anime CI SONO, e non bisogna nemmeno fare tanti sforzi per trovarli. Ma bisogna avere una certa apertura mentale, senza ancorarsi ai "bei tempi andati" come patelle allo scoglio: la mentalità e i gusti sono cambiati rispetto al passato, è normale che le opere riflettano valori diversi (e che magari non abbiamo del tutto accettato).
Oggi più che mai ognuno di noi può trovare l'anime che più gli va a genio e molti generi e quello che può piacere a tizio può non piacere a caio pur avendo gusti simili(avventura,sentimentale etc.).
C'è chi dice (quasi tutti) ad esempio che Cowboy bebop è un capolavoro ma io,pur avendolo, ritengo Cobra Space adventure molto più bello!!!!
Il vero problema è che mancano i vari: Actarus, Aran Banjo,Conan,Takaya Todoroky ,Hiroshi Shiba etc.'gente' che comunque aveva una gran personalità alla faccia dei vari personaggi di oggi che sanno di 'piatto'.
p.s.
Penso che Aria e Clannad hanno molto da invidiare a opere del passato ma i gusti sono gusti!
Come è stato già detto in ogni epoca ci sono gli anime belli è brutti, però gli anime di adesso hanno una marcia in più grazie alla computer grafica a confronto ha gli anime di una volta.
Però solo la grafica fantastica non fà l'anime, perchè serve anche una buona storia da mettere
Hai invece citato proprio Gundam, che è una serie godibile tuttora da una persona adulta, il vero primo cartone jap robotico che ha creato un compromesso tra bambini e adulti, riuscendo a coinvolgere entrambi. Creando un brand che prosegue anche oggi.
Se non è genio questo!
Trovami un marchio altrettanto imponente nell'epoca moderna. Forse giusto One Piece, ma non so se avrà mai la longevità di un Gundam una volta esaurita la moda delle supertettone (sì perchè anche il merchandise di OP non è esente da fanservice sessuale, ahimè!).
Clannad e Ergo Proxy non le ho ancora viste, comunque è inutile citare casi singolari, che portino acqua al proprio mulino. Il discorso preso in esame in questo articolo trova un senso solo se osserviamo una visione globale della situazione. I casi singoli sono tutti discutibili.
Un fatto però mi pare incontrovertibile, mancano oggi autori geniali, che fanno da caposcuola o che creano o innovano un genere.
Manca la rivoluzione.
Personalmente però la vedo in maniera diversa. Chi mi conosce (i pochi) ha già letto quel che penso, ma ripetermi in breve non fa mai male. Secondo me non è un discorso da ampliare al confronto anni '80-anni '10, ma basta una semplice analisi tra le serie di quest'anno e quelle dello scorso per capire che una crisi nell'azienda anime esiste.
Mi spiego meglio: se fino a due anni le serie ogni stagione erano "Serie normali + 1 ecchi", adesso ormai ci sono "Serie ecchi + 1 normale". Sarà la moda, sarà che il pubblico vuole questo, ma le serie che vale almeno la pena vedere in questi ultimi mesi sono veramente poche. Nel solo confronto con le stagioni precedenti il dislivello è enorme ed incomprensibile.
Ed è qui che l'essenza otaku si fa forte: come ho dimostrato più volte in passato, in questi ultimi mesi si è notata in corrispondenza della crisi una presenza sempre minore di una delle voci migliori che il Giappone abbia mai creato, Rie Kugimiya.
Probabilmente sarà tutta una pazza idea da otaku pazzo d'amore, ma da quando lei manca le serie sono crollate in qualità.
Detto questo, buon divertimento con dei programmi sempre più tendenti alle lacrime
Se proprio devo, spenderei fiumi di parole cercando differenze tra i tempi che furono e i giorni nostri...
Evito di fare un papiro e mi esprimo in un riassuntino.ò..
De gustibus, qualunque sia l'annata dell'Anime....
Un giorno vorrei tanto riprendere il discorso ed espanderlo secondo la mia ottica :asd:
"e se prima eravamo disposti a vedere di tutto, anche anime giunti in Italia con dei doppiaggi orribili" meglio conosciuto come:
Kimagure Orange Road, io non lo seguii quando uscì ai suoi tempi, lo visto tutto nella nuova versione Yamato Video, ed è molto bello, c'è un Oav o un Movie non ridoppiato che con i nomi italiani è orribile.
@King Gori: non è qualcosa di nuovo che il mondo è governato dal commercio, sul filone Mazinga Z, Gig robot ne sono usciti tantissimi di anime, anche se molti si differenziavano di poco sempre quella era la storia. Non è niente di nuovo che se qualcosa fa successo venga spremuta fino all'inesorabile.
Il mercato degli anime avanza, e personalmente trovo molti titoli avvincenti, trame innovative, ed anche sviluppi sentimentali o demenziali più adatti ad un popolo "interattivo".
Ovvio, esistono, come esistevano, delle scopiazzature, scene scontate, ma se ci si fermasse nel giudizio a ciò, riguardando ad esempio Mobile Suit Gundam, ci si chiederebbe se quei personaggi avessero dei sentimenti, cosa che oggi è solitamente ben caratterizzata in prodotti che non necessariamente puntano ad una vasta vendita.
Bisogna saper distinguere tra la rievocazione nostalgica e l'analisi oggettiva,anche perche' molto spesso la nostalgia non permette di avere un quadro chiaro e preciso della situazione dell'epoca: non e' detto che tutto cio' che si faceva anni fa fosse sempre giusto...io nel 96 comprai l'album delle Spice Girls tanto per fare un esempio!
Va anche ricordato che le comparazioni tra passato e presente sono sempre esistite: quando sbarcarono gli anime nagaiani in Italia si levarono numerose voci che rimpiangevano i giorni di Carosello,bollando tutta l'animazione contemporanea come spazzatura.
Tornando ad oggi...le cose buone ci sono,il problema e' che data l'ampiezza dell'offerta bisogna fare un'accurata scelta; poi onestamente io cerco di supportare tutte le serie che ritengo degne di essere supportate a prescindere dalla loro eta'; ad esempio gli ultimi manga che ho comprato sono stati Classe Di Ferro ( shonen degli anni 80 ) e il recente Vinland Saga.
Elementi di qualità negli anime moderni ce ne sono parecchi e come si dice per tutti i gusti per cui ognuno di noi può scegliere quello che preferisce. Non capisco perchè si debba per forza trovare l'anime impegnato che tratta argometi seri o introspettivi.
Visto il gran numero di serie siamo tutti accontentati e anche oggi ci sono anime di qualità, ma è ovvio che bisogna riconoscere il merito a chi ha reso possibile tutta questa espansione e quindi dargli l'appellativo di MAESTRI, parlo di Tezuca, Go Nagai, Tomino ecc.
Detto questo buona visione a tutti.
P.S.: non sparate sul doppiaggio, seguire l'anime e nel frattempo leggere i sottotitoli mi fa venire il mal di testa, ma non in senso figurato ahhahiahi.
Comunque è normale che anche prima ci fossero anime commerciali, che poi un anime può essere commerciale e di qualità allo stesso tempo (Penso a Sailor Moon, a Saint Seiya o a One Piece, giusto per fare i primi due nomi che mi vengono in mente!).
Ultimamente sto guardando tante serie quante forse solo da piccolo riuscivo a vedere, anche se ad un episodio a settimana anziché al giorno
Poi negli ultimi anni l'evoluzione tecnica è stata impressionante, e a me piacciono le belle animazioni!
Questa frase rappresenta semplicemente la verità su tutto, anime,telefilm,ecc... qualsiasi cosa, la penso assolutamente nello stesso modo.
<i>manca la rivoluzione</i>
Sbagli, una data per la rivoluzione ci fu... 21 Febbraio 1981.
Un sacco di fans si diedero appuntamento di fronte alla stazione di Shinjuku, festeggiando il primo fìlm di Gundam sfilando travestiti dei vari robot e protagonisti. Tutti i programmi d'informazione pomeridiana furono attratti da questa gente (non esisteva ancora il termine otaku), e uno travestito da Char disse al microfono "Questa è la nuova era per l'animazione giapponese".
E ebbe ragione: tutto il Giappone vide quanto gli anime potessero appassionare molte persone, vestite in quel modo (da qui fu creato il termine Gundam Dokko, cambiato dopo anni di travestimenti di Lupin e Capitan Harlock col più esotico Costume Play, poi CosPlay), e anche chi fu a casa capì che fu il momento di influenzare il mercato era maturo.
Se non è rivoluzione questa, non so voi...
Il primo palese errore si riscontra nella negazione di una sequenzialità invece fondamentale; premettendo che discutiamo di un settore commerciale narrativamente non aulico ( perche' Non ha come scopo quello di attingere ad una fabula impegnata e rappresentata con un linguaggio complesso ) e' a mio avviso errato ignorare la progressività. Un prodotto odierno che ricalca i topoi di un prodotto passato fallisce in partenza, in quanto privo di un sua ragion d'essere, se non come mero e puerile divertissement che non toglie e non aggiunge.
Altrettanto scorretta e' l'idea bigotta di attribuire un depauperamento alla mole e alla possibilità di scelta, anzi, per pura logica dovrebbe esser il contrario. La questione non va centralizzata sulla proporzione, ma esattamente su quell'élite che sembra incapace di rifiutare a priori l'immobilismo delle logiche commerciali; l' ecchi sfrenato e afunzionale di cui parlava Ichiki e' il manifesto miserabile della ragion denaro.
Discorso analogo per il manga; pensare di " giustificare " la mediocrità attuale con il preconcetto numerico che afferma il binomio Piu' manga-piu' diffusione ( e quindi piu' spazzatura ) nasce da paraocchi sul panorama italiano. Coerente e', opinione mia, stabilire con onestà che il grande fumetto di una volta attualmente non ha alcuna possibilità di emulazione, anzi, forse il manga stesso non ha mai avuto tale possibilità.
Inutile indicare le miserrime eccezioni, che ci sono e ci sarann sempre; di norma, dalla cinematografia alla musica, c'e' blando impegno tecnico e nessuna ricerca di chiavi di lettura e significati di un certo spessore. Tanta roba che vien ben presto dimenticata
Prendiamo come esempio grandi anime come Ranma, Lamù, Daitarn 3 o i primi Gundam, Sailor moon, I 5 Samurai, Ken il guerriero ecc... Anime che hanno fatto la storia dell'animazione giapponese e che hanno ispirato molte serie successive con arti marziali, super eroine sexy, mecha e tanto altro; siamo tutti d'accordo nel dire che nessun anime presente può essere paragonato a questi capolavori.
Lo stile, le storie, le novità che portavano nel mondo dell'animazione soprattutto a noi europei troppo abituati alle storie Disney.
Alzi la mano chi non si è innamorato delle belle paladine della legge che vestono alla marinara.
Stesso discorso può essere ripreso per i manga.
Ma guardare troppo al passato non permette di vedere le belle opere del presente che caratterizzano sempre di più la vita di molti giovani appassionati. Del resto anche un tempo non tutti gli anime arano dei capolavori.
Anch'io personalmente mi rivedo delle vecchie serie che di cui mi sono innamorato da piccolo, ma cerco continuamente delle novità che rovo poi molto interessanti.
Insomma definire "mediocri" gli anime moderni è esagerato.
Oltre a nuove belle storie ci sono un sacco di elementi in più come stili di disegno innovativi e graficamente più avanzati e belli.
Naruto, Full metal panic, Death note, One Piece e tanti altri, sono questi oggigiorno le icone dell'animazione. Pezzi unici che faranno la storia.
C'è una cosa forse che rende questi anime non all'altezza dei loro padri: una maggiore strumentalizzazione commerciale delle immagini. Diciamoci la verità, cartoni come Pokemon, Yu-gi-oh!, Beyblade sono nati esclusivamente per vendere dei prodotti, se poi dite che questo è vero per tutti allora vi sfido a trovarmi le mutandine (usate) di Lamù o di Nami.
Altro elemento che differenzia queste generazioni è la diffusione delle opere.
Già il fatto di aver reato una rete in più (Rai 4) che trasmette nuove serie è un esempio più che lampante, se poi contiamo il materiale diffuso via internet tramite streaming e gruppi fan-subs notiamo come una maggiore diffusione ha portato gli amanti di anime ad adottare un occhio più critico nei riguardi delle nuove serie.
Ma ripeto che per me questo non è abbastanza per definire glia anime moderni "mediocri".
Concludo facendo i complimenti ad Horus per l'ennesimo stupendo articolo e sperando che chiunque dica “Non ci sono più gli anime di una volta!” si ricreda.
Ai tempi andati c'erano capolavori come schifezze orribili come ce ne sono oggi...
Io mi godo i tempi che ci sono, ricordando le belle opere del passato (e cercando di dimenticarmi degli orrori) e prendendo quanto di buono c'è ora (e ce n'è...)
@Kano
I vari OnePiece Naruto e simili per i bambini del domani provocheranno lo stesso effetto che ha avuto per noi DragonBall. Quando avranno finito di produrre uno dei suddetti titoli ce ne saranno altri simili che prenderanno il loro posto e così via...
Tanta gente sbaglia a pensare "Vende tanto= Capolavoro" Ci possono essere quei pochi casi ma è molto raro... COme per esempio Naruto,OP,Bleach li considerò prodotti godibili ma niente di più, nonmi fermo certo a gridare capolavoro. Sono invece quasi sempre i prodotti ad essere pubblicizzati per poco tempo o essere poco diffusi ad essere i migliori sotto quasi tutti gli aspetti, trama - disegni - chara ecc...
Solo negli ultimi anni possiamo contare su perle come Code geass, Gurren lagann, Ergo proxy, black lagoon(anche se tratto da un manga) che non temono confronti, poi senza contare che dopo vari anni di prodotti il mercato si riempie, e il riuscire a creare cose completamente originali è sempre più difficile, poi ora possiamo vantare un grande quantitativo di film strabilianti!
Escludendo la singola casistica, il mercato è molto cambiato: il pionierismo anni 80 si è concluso, il giappone si è chiuso all'estero producendo solo opere di fanservice (non per forza sessuale) e il mercato si è troppo estremizzato nelle categorie "Bambini" e "Otaku", portando a far sparire le vie di mezzo che riuscivano effettivamente a costituire dei grandi prodotti adatti a tutti e che riuscivano a diventare pietre miliari.
Purtroppo, dal mio punto di vista, l'animazione come il cinema è cambiata, basandosi molto di più sull'effetto che sulla narrazione (ma anche giustamente in un'ottica di mercato).
Un tempo c'era Il settimo sigillo, ora c'è Avatar; un tempo c'era Macross, ora c'è Code Geass.
Difficilmente i manga-anime che hai citato rappresenteranno un modello ( se non puramente commerciale e aziendale ). Ti rendi conto che nomini Naruto, spazzatura disegnata malissimo e con una trama banale e piena di cliche' di infima lega ?
anche in letteratura, molte opere furono riscoperte postume e/o stampate con denaro proprio, follia pura
Seija: tecnicamente superiori? tavolozze digitalizzate con due colori piatte da morire? il 99% e' osceno, con una cura anatomica nulla con la scusa modaiola del genere grottesco minimalista.
Si sottovaluta grandemente il termine apripista; qui non si tratta di introdurre un argomento, ma di svilupparlo ampiamente 30 anni fa. Non e' assolutamente pensabile fare un paragone alla UN CHIEN ANDALOU-BEGOTTEN ( manifesto-weird piuttosto moderno ) , si sta paragonando un genere ed un post genere Identico, o addirittura peggiorato.
Gli anime di oggi sono brutti e non godibili? a mio avviso no, ma rimangono pura ludo momentanea, incapace di proporre qualsiasi forza propositiva vitale. I Cinepanettoni animati .
Noto con interesse il dilagare un po itagliano berlusconese del " bhe, ma anche prima c'erano prodotti scadenti "; come se tale aspetto fosse una giustificazione valida
turbo: black lagoon? oddio...
saggia l'idea di panapp, spesso si dimentica la metafora dietro icone quali Astroboy, o nel caso del fumetto Usa,Phantom ( tanto per citare qualcuno particolarmente significativo )
Nonostante apprezzi l'entusiasmo dell'autore secondo me è errato il quesito base da cui si genera la questione in quanto pone come necessario un confronto tra anime moderni e passati. Tale confronto non mi pare molto logico e comunque non permette, secondo la mia opinione personale, di trarre conclusioni apprezzabili. Avrebbe avuto più senso chiedere un puro e semplice giudizio qualitativo sulle opere di oggi senza andare a scomodare il passato.
Cercherò di esprimere quindi la mia posizione sulla animazione contemporanea non differenziando tra produzione originale o tratta da un manga in quanto afflitte dallo stesso problema . Siamo tutti consapevoli che un film/serie quindi per essere venduto e nessuno si aspetta produzioni per scopi filantropici. Negli ultimi anni però la diffusione internazionale e le nuove tecnologie che hanno drasticamente ridotto i tempi di produzione (ma non i costi) hanno portato alla nascita di tantissimi concorrenti con consequente feroce competizione e saturazione del mercato. Gli studi di produzione devono rispettare termini di consegna strettissimi per rispondere alla concorrenza prestando cosi minor cura ad aspetti fondamentali come intreccio o regia.
Riassumendo oggi si cerca di rendere l'opera il più commerciale possibile utilizzando stereotipi e format già collaudati cementati insieme da una quantità di fan-service impressionante.
Come in ogni aspetto ci sono delle eccezioni e non sono poi cosi poche, ma personalmente ritengo che l'animazione giapponese sia in deterioramento con tendenza verso il basso sempre più accentuata.
Aggiungo una considerazione personale a caldo. La produzione di prodotti commerciali con relativo merchandising mi va anche bene; mi disgusta invece la creazione di quelle opere tese a speculare sui cosi detti otaku terminali e ikkimori aumentandone la diffusione.
In conclusione nonostante sia un fan auspico un crollo del settore affinchè esso possa risorgere dalle proprie ceneri.
Distinguiamo innanzitutto tra manga e anime. Per quanto riguarda i manga, non metto in dubbio che anche adesso ce ne siano di interessanti, qualcuno anche originale. Ma dal punto di vista tecnico mi pare di vedere una involuzione piuttosto che il contrario. Le retinature, ad esempio, erano molto più presenti in passato che ora (pensiamo a Hokuto no Ken, piuttosto che a Video Girl Ai). Ora quei retini ce li sognamo. Magari si passa all'ausilio degli strumenti digitali, ma i chiaroscuri rimangono latitanti. Lo stesso Katsura da questo punto di vista pare regredito nel tempo (ad esempio in I's). Tecnicamente parlando credo che gli autori coreani, largamente sfruttati nel tempo negli studi dei maestri più blasonati, siano ora molto più validi.
Passando agli anime, trovo che l'animazione (intesa in senso tecnico) non sia migliorata come avrebbe potuto. Le tecniche digitali e la CG credo siano molto sottosfruttate e, a parte qualche raro caso, non vedo i miglioramenti che mi sarei atteso rispetto agli anni 90, quasi che si andasse al risparmio.
Trovo inoltre un generale appiattimento degli stili di disegno, che una volta erano decisamente più caratteristici per ogni singolo autore.
Detto ciò, anche se passerò sicuramente per nostalgico, sono sempre molto fiducioso di trovare nuovi prodotti di valore..come Qwaser of Stigmata...
ps: @ SeiyaJJ Ho sempre pensato che il numero di episodi pari a 13, 26, 52 ecc, fosse riconducibile al numero di settimane presenti in un anno, in cui 26 episodi andrebbero a "ricoprire" un semestre..ma forse sbaglio
Io la penso più o meno come Horus, ogni epoca ha i suoi capolavori così come prodotti mediocri (e questo vale per tutti i settori sia chiaro), poi ovviamente rientra nel gusto soggettivo di ciascuno di noi inserirli in quale categoria.
Adesso bisogna andare a passo con i tempi e alle varie esigenze che il mercato offre.
Certo, se dovessi fare una percentuale delle mie serie preferite più del 50% (ma anche 60 direi) appartengono al passato e non me ne vergogno affatto, sarà come dice qualcuno perchè sono legate a dolci ricordi d'infanzia, ma se rivedendole sanno coinvolgere così come allora vorrà pur dire qualcosa
Alcuni elementi, però, penso possano essere condivisi:
- Il vero salto epocale si è avuto con il "passaggio da prodotto artigianale a prodotto industriale". All'inizio le maggiori risorse economiche hanno giovato alla qualità generale, ma alla lunga l'aumento esponenziale dell'offerta ha progressivamente abbassato la qualità media. Questo fenomeno è ancora più sentito in Italia (e a maggior ragione su questo sito) perché prima avevamo accesso solo ad un numero limitato di anime già "selezionati" dalle case editrici, oggi possiamo seguire tutti gli anime in contemporanea col Giappone. Anche 20 anni fa in Giappolandia circolavano anime allucinanti (in senso negativo), ma la maggior parte di essi sono rimasti pressoché sconosciuti anche ad appassionati di lungo corso; a dire il vero persino negli anni 70/80 il fenomeno dei "cloni" delle serie di successo e con pochissimi meriti propri era già abbastanza diffuso. Anche la standardizzazione dei chara è una conseguenza più di questo passaggio che della omologazione dei gusti, perché la necessità di semplificare i disegni ha ridotto le possibilità dei character designer (classico l'esempio della sparizione progressiva dei nasi).
- Il post Evangelion ha alzato verso l'alto lo standard qualitativo a livello tecnico per le serie TV di punta, ma non è riuscito a fare da traino alla qualità generale. Questo però, unitamente all'evoluzione del mercato home video, ha portato anche alla progressiva sparizione degli OAV originali (oggi gli OAV prodotti sono quasi esclusivamente special di serie TV o Film, oppure "promo" per possibili serie TV future). Le conseguenze non si sono fatte sentire solo sulla qualità tecnica, ma anche su quella contenutistica poiché venendo a mancare quel format specifico molti potenziali buoni OAV sono diventati film frettolosi o serie TV annacquate.
- La rivoluzione CG non è ancora stata riassorbita. I passi avanti rispetto al passato sono evidenti (basti pensare a come Dezaki, non uno qualsiasi, l'aveva imho pessimamente inserita nell'OAV di Golgo 13), ma l'armonizzazione con i disegni a mano è ancora di la da venire.
- A livello tecnico qualche anno fa c'è stato un netto calo di qualità generale con il passaggio agli "studi" stranieri che, soprattutto all'inizio, lavoravano senza nemmeno gli strumenti adatti. Tale crisi si sta riassorbendo mano a mano che i nuovi studi acquisiscono esperienza e vengono meglio equipaggiati, ma la botta iniziale è stata forte.
- A livello contenutistico esistono sempre vari cicli spesso legati alla situazione economica, poiché in momenti di crisi si tende a puntare su serie "di sicurezza" ovvero rivolte ad un target ben definito e quindi con meno libertà espressive. Non è un caso, dunque, che, come ha imho ben rilevato Ichiki, la stagione fortunatamente ormai in dirittura d'arrivo sia stata molto deludente e indirizzata quasi esclusivamente verso lo zoccolo duro del pubblico.
Personalmente ho dato un'occhiata agli anime in database usando la comoda funzione "dividi per anno" e ho notato che è dal 2005/06 che le serie di mio interesse sono in calo, ma il vero abisso è solo l'ultima stagione e non mi sembra sufficiente per suffragare la tesi di un calo endemico. Ogni anno ci sono diverse serie interessanti e spesso ci scappano 1 o 2 capolavori (termine che io uso con moooolta parsimonia), quindi le cose non vanno affatto male. Il vero salto di qualità che io desidero da anni è quello delle trame: qualcosa si è mosso (persino i manga "jumpici" hanno fatto passi avanti notevoli in tal senso), ma un vero salto di qualità generale è ancora lontano e forse rimarrà una mia mera utopia visto il tipo di processo produttivo che certo non permetterà mai di raggiungere l'organicità narrativa dei libri (non a caso altra mia grande passione).
Io sono noto nel back, per i miei gusti in fatto di anime, che tranne qualche eccezione (tipo X o Slayers o Ransie) vanno dal 2004 in poi, perché quello che c'era prima non mi piaceva.
È così, ho 24 anni, sono cresciuto con cose come Ken, Sailor moon, ranma, i 5 samurai, i cavalieri dello zodiaco, e tutta quella roba che molti di voi conoscono, sicuramente, anche meglio di me... e non mi piacevano, neanche un po'.
Non mi ci trovavo, le storie non mi appassionavano, i disegni erano tremendi, le voci non mi piacevano, sì certo le sigle magari ancora me le ascolto, ma quegli anime... ho provato anche riguardarli ultimamente ma ho visto che la penso esattamente come allora, anzi, forse ora sono più "tenero" nei giudizi. Comunque non mi vanno a genio, io sto molto meglio con quelli di oggi.
Ovvio che non intendo anime come Sola o... che ne so School Days, (che per carità possono anche piacere, i gusti sono gusti). Però tanto per fare un esempio, come anime simil-horror o comunque con spiriti, mostri e cose simili, preferisco Ga-Rei a un Devilman, preferisco Clannad a Anna dai capelli rossi, D.Gray Man a Dragonball, Fate/Stay night a... praticamente qualsiasi cosa
Gli anime che ho paragonato, possono differire in troppe cose, quindi mi scuso con i puristi, l'ho fatto solo per dare un'idea.
Quindi per me, ben venga il nuovo, perché le animazioni di Haruhi, la trama di Ergo proxy, o le scene di Higurashi, ma soprattutto lo Zettai Ryouiki di Rin Tohsaka... prima me le sognavo!
grazie
Bisogna cercare di essere obbiettivi, senza però perdere quella soggettività che ci lega ad un determinato anime (o cartone animato in generale) per un particolare motivo.
Io, che sono nostalgico per natura, spero di non trovarmi in seguito a dover pensare la stessa cosa sugli anime o i manga che verranno.
p.s. Per me One Piece è un anime che, seppur commerciale, mantiene un grande lato artistico.
E' logico che un anime del 1980 non potrà mai offrire la grafica di uno di questi tempi e lo stesso si può dire della storia. Quando si parla di mazinga non credo si debba pensare alla storia in se, ma al soggetto. Avere un robot gigante come protagonista era una cosa quasi immaginabile ai tempi. Ai giorni nostri, dove ci possiamo immaginare ormai molte cose (grazie anche a questi anime) non rimaniamo stupiti più dal soggetto ma dall'animazione e (si spera) anche dalla storia.
Facendo un altro esempio, quanti sono rimaste incantati a guardare sailor moon? E quanti guardando molte eroine in costume degli anime di oggi ripensano a quell'anime??
Non sempre valutiamo negativamente però i nuovi anime di quel filone.
In conclusione, non possiamo fare un paragone, ci sono troppi agenti esterni che influiscono. Ci sono ottimi anime ai nostri giorni come ce ne erano allora. Se poi riguardando un vecchio anime ci accorgiamo che è passato, non possiamo negare (solo perchè oggi abbiamo di meglio) che all'epoca era fantastico!!
Solo per chiarire:
Non voglio dire che oggi non si fanno più anime originali eh.. tuttaltro!!
I cartoni nuovi sono come una Ferrari con il motore della Cinquecento
Punto!
Ora sono cambiati i gusti e gli anime anziche puntare alla qualità o alla storia vengono creati solo per vendere merchandising collegato, e gli anime pieni di ragazzine moe ne sono un esempio.
Per avere una risposta sulla qualità estetica, bè è ovvio che il progresso tecnologico se ben sfruttato porta vantaggi. Però il disegno manuale sta scomparendo e infatti si parla sempre meno di chara designer; dove sono gli Araki, i Mikimoto, i Komatsubara, gli Yas, i Kawajiri, i Sugino, gli Amano, i Sonoda, gli Asamiya che sono solo una misera parte degli artisti che hanno dato un'impronta indelebile alle varie produzioni diventate dei classici dell'animazione contemporanea? Non ci sono (al limite lavorano nei video games) o sono imitati dai colleghi.
Questo è un dato oggettivo, non nostalgico, che si aggiunge alla risposta alle non trascurabili domande: quanto si sperimenta oggi rispetto agli anni '80? Quanti generi fondanti sono nati negli ultimi 15 anni? Niente di niente.
Di fronte a questi fatti non si può negare che qualcosa è cambiato in peggio e quel poco di buono che c'è stato da allora non è sufficiente.
Lungi da me l'adorare l'animazione seriale, ripetitiva e iperclonata degli anni '70-'80 come fa un certo fandom della girella e che tra le sue vittime conta proprio Nagai pur non meritandolo; purtroppo verso questo autore ci sono troppi preconcetti anche tra chi in rete fa la voce grossa autodefinendosi suo fan (ma fan di cosa, che di Nagai dichiara di disprezzare tutto tranne 4 cartoni animati in croce fatti per vendere modellini negli anni '70 e due manga?).
Il punto è che ormai c'è talmente tanta scelta e le storie in molti casi sono simili che tutto può venir considerato mediocre quando in realtà non lo è affatto. Ci siamo civilizzati, guardiamo anime da così tanto tempo che ci aspettiamo sempre di più.
Quando eri ai nostri tempi (io ho 19 anni) eri un bambino e vedevi i Pokemon per la prima volta, è ovvio che ti sembrassero la cosa più bella del mondo e non vedevi l'ora di guardarli o giocare ai loro videogame. Stesso discorso con Dragon Ball, Sailor Moon, Rossana o molti altri. Questi sono i cartoni con cui sono cresciuto.
Oggi, d'altro canto, è tutto diverso. Ho i miei anni sulle spalle, e li vedo in modo diverso. Da bambino non ti frega nulla della trama, dei disegni o quant'altro. Guardi e basta, e basta quello per emozionarti. Invece dopo aver visto centinaia di prodotti, è tutto già visto, tutto sembra una copia, non come quando vedevi qualcosa per la prima volta. Ora i Pokemon sono la stessa identica copia mal rifatta della prima serie, con qualche centinaia di mostro in più, ma è sempre tutto uguale per me.
Un tempo poi la censura era una routine (non che ora non lo sia), ed era pesantissima. Generazioni di ragazzi che si sono persi concetti o puntate facendosi idee sbagliate su certe cose, o gliene venivano oscurate altre. Nei nostri "miti" c'erano dei retroscena che magari ancora oggi non sappiamo ci fossero.
Al giorno d'oggi un bambino guarda i Gormiti, che uno come me può reputare orridi e che non reggevano il confronto con i Pokemon, ma quanti bambini sono rimasti folgorati da questi signori della natura, che stanno letteralmente spopolando???
Alla fine quindi, ogni generazione ha i suoi miti e i propri orrori, e noi li possiamo giudicare in questo modo solo dopo tempo, ai bambini non importa. E' il loro momento e loro se lo godono con quello che hanno. Che poi in ogni generazione ci siano prodotti scadenti o prodotti migliori, questo si sa, ma per ogni generazione i cartoni animati che guarderà saranno sempre i migliori e li porterà sempre nel cuore.
grazie
Ergo Proxy
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