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E mentre la vicenda si evolve, si evolve anche il rapporto tra i due, all'inizio difficile, con un Senza Nome che sembra essere senza cuore e Kotaro che fa leva sulla sua scaltrezza di ragazzo orfano, ma poi, conoscendosi meglio, si crea un solido legame tra i due, anzi tra i tre, visto che anche il cane ha la sua parte importante, legame che porterà Senza Nome a rischiare la vita per salvare quella del ragazzo.
Violenti, cruenti e spettacolari sono gli scontri con le spade e altre armi dell'epoca - nonostante qua e là compaia qualche fucile - con i soldati cinesi che sembrano degli inarrestabili, per fare un paragone moderno, Terminator.
La storia di per sé è discretamente lineare, ma non manca qualche colpo di scena e soprattutto non è così chiaro il motivo per cui dei cinesi si siano spinti fino in Giappone.
E questo è un pregio, perché la solidità del film sta soprattutto nella caratterizzazione dei personaggi, in particolare dei protagonisti sui quali si concentra la maggior parte della storia (ma anche il comandante della milizia e il generale del signorotto locale hanno il loro ruolo), nei combattimenti davvero ben riusciti e in una realizzazione tecnica davvero notevole; diverse sono le volte in cui si fa uso di computer grafica, che però è sempre perfettamente integrata con il resto.
Questo primo lungometraggio dello Studio Bones (Cowboy Bebop, Eureka Seven e Fullmetal Alchemist) secondo me è ben riuscito; a partire dalla storia piuttosto originale, fino alle animazioni e soprattutto agli scontri, realizzati con maestria, e a una colonna sonora che non include i classici motivetti orientaleggianti che si sentono nei film di samurai, nonostante gli strumenti utilizzati possano richiamare quelli dell'epoca, e la cosa è voluta, ma fa uso di musica orchestrale che riesce a sottolineare magnificamente ogni momento del film.
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Ma veniamo all'edizione che ci propone Dynit in Blu-ray.
Curiosa l'idea di avere due copertine diverse per differenziare le due edizioni; quella Blu-ray, rispetto a quella DVD, è molto più scura e cupa, il che non guasta per un film del genere.
All'interno della scatola del Blu-ray troviamo un libretto di 24 pagine, con un'introduzione al film, alcune interviste allo staff e parecchi disegni preparatori; una cosa che credo i collezionisti apprezzeranno, anche perché la realizzazione grafica è molto in tema, un color seppia e una trama che dona un certo fascino alla carta.
Inserito il disco partiranno i trailer dei vari prodotti Dynit in Blu-ray, tra cui Evangelion e Akira, e a seguire il menu.
Il menu interattivo risulta essere abbastanza semplice, con una bella immagine di fondo e le varie voci in basso dalle quali possiamo lanciare il film, scegliere i capitoli che ci interessa rivedere o impostare la lingua e i sottotitoli. Ci sono poi gli extra che includono i vari trailer, sia giapponesi sia italiani, le interviste ai doppiatori e agli autori, queste in giapponese ma sottotitolate in italiano, e un "cinematics" che praticamente è costituito dai lavori preparatori al computer per gli animatori, con parti in computer grafica e parti disegnate a mano.
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Tra gli extra troviamo anche un pilot (doppiato in italiano!) che in realtà è un piccolo prequel in cui si parla del passato di Senza Nome.
In ogni caso, il materiale aggiuntivo in questo Blu-ray è più che soddisfacente.
Per quanto riguarda il lato tecnico del film, sono presenti due tracce audio in italiano e giapponese, entrambe in DTS 5.1 ad alta definizione, che risultano decisamente performanti se eseguite da un impianto adeguato. La compressione video è di ottima fattura: video sempre fluido, non si notano artefatti e i colori sono resi magnificamente.
Sul fronte doppiaggio, da notare che i doppiatori giapponesi di Senza Nome e Kotaro sono alla loro prima avventura, mentre per la versione italiana abbiamo i più collaudati Fabio Boccanera (Miroku in Inuyasha, Kittan in Gurren Lagann) e Monica Bertolotti (Black Star in Soul Eater, Nozomi in Yes! Pretty Cure 5). Il doppiaggio italiano è davvero molto buono, voci azzeccatissime e ottima interpretazione. Durante le scene in cui si parla in cinese, comunque, il parlato dei personaggi è stato
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L'unico appunto che mi sento di muovere riguarda la scelta del font impiegato per i sottotitoli - ma magari sono delle politiche standard - che è sempre il solito carattere simil-arial nemmeno troppo grassetto.
Insomma, come ci sta abituando ultimamente la Dynit, un lavoro eccellente per una degna edizione in Blu-ray.
Inoltre la cura riposta anche nel materiale aggiuntivo, cioè libretto ed extra, indica che si ha interesse a fare il meglio, a un prezzo tutto sommato davvero onesto, considerando anche che l'edizione italiana deve aggiungere costi di traduzione e doppiaggio e tasse varie.
Per concludere, Sword of the Stranger è un titolo che non può mancare a chi ama le storie di samurai (se avete visto Kenshin, Samurai Vagabondo, non vi deluderà affatto) ma anche a tutti coloro che cercano un titolo "forte", ricco di azione e combattimenti. Il tutto in una perfetta edizione realizzata da Dynit.
L'ho visto subbato, subbato in HD e poi visionato in fullHD su un tv led samsung... bellissimo ed ovviamente recensito!
Complimenti al recensore, mi ha convinto all'acquisto!
In ogni caso, la recensione è davvero ben fatta (bravo andy2), e mi ha invogliato all'acquisto del prodotto.
Una domanda a chi ha già visto l'opera: la recensione parla di film "cruente". Quanto cruente? Non per niente, ma non ho mai apprezzato quando sullo schermo vengono sparsi litri e litri di emoglobina ...
Sei un fan del genere e non l'hai ancora visto?!? Arcano!! Corri ai ripari!
@ Darkon
Abbastanza cruento, non nei dettagli tipo corpi sezionati o simili, però capitano tipo frecce nel collo o teste mozzate e il sangue spruzza in stile trash, sul genere di kill bill di Tarantino per intenderci.
Diciamo che è più che altro violento.
@ Darkon: Neanch'io sono un'amante dei film splatter/grondanti di sangue e Sword of the Stranger sono riuscita a vederlo senza problemi...certo, è un film basato su combattimenti, quindi il sangue non potrebbe non esserci, ma non è presente in quantità eccessive. Puoi stare tranquillo
[******* ATTENZIONE SPOILER *******]
Come possono i cinesi avere un forte in Giappone e addirittura così ben protetto? Ammesso che sia accaduto in passato non mi spiego l'elemento che mi è saltato subitissimo all'occhio e che mi ha fatto un po' storcere il naso: quando i "samurai" giungono al forte per salvare il loro signore, il loro capo uccide il suo stesso signore (questa cosa è impensabile conoscendo quanto sia importante per un samurai il proprio signore) e non solo, tutti i soldati eseguono poi i suoi ordini senza batter ciglio...
Al momento non mi par di ricordare ulteriori "errori" nella storia, in generale questo OAV merita per me un bell'8! ^^
... E alla fine devo dire che mi è piaciuto, spettacolare nelle scene d'azione e con un atmosfera affascinante. Altri film di animazione mi hanno entusiasmato di più ma resta comunque un film più che buono da consigliare a tutti (con la contrindicazione di qualche sequenza violenta...)
E complimenti ad andy2 per il lavoro in recensione
Se avresti seguito il film avresti capito perchè l'hanno ucciso, inoltre c'erano già piccoli segnali di scontento e molti vedevano nel generale una figura da seguire.
@ God87
Cowboy Bebop: Il Film è una co-produzione tra lo studio Bones e la Sunrise.
L'OAV l'ho seguito e leggendo tanti libri sui samurai, ho appurato che per loro il proprio signore è una sorta di divinità, qualsiasi sia la motivazione - valida o non che sia - per quanto ne sapevo io, i samurai non avrebbero mai ammazzato il loro signore. Un'altra cosa che ora mi viene in mente, Senza Nome abbandona il proprio signore, questa non mi è mai capitato di leggerla da nessuna parte (almeno fino ad ora). Di solito i ronin erano i samurai senza signore ma diventavano ronin quando il loro signore moriva e non per abbandono... Su questo però devo documentarmi meglio.
PS
Io l'ho guardato per la prima volta quando l'hanno trasmesso su Rai 4 e non ero attentissimo perché con lo stato d'animo non dei migliori, tu l'hai visto più volte di me a quanto leggo, è facile che mi sia perso qualche frangente importante. Lo dico per farti capire che avrei preferito una risposta meno "tagliente"...
@simone56k
Grazie per la delucidazione, mi hai risolto alcuni dubbi importanti che mi facevano esser un po' restio in merito al comportamento di questi personaggi... ^^'' Comunque potresti dirmi in quale libro hai letto questo modo di agire, semmene raro, dei samurai? Sono anch'io appassionato della cultura nipponica ed in particolare dei samurai e ho letto molto su di loro e sul loro spirito, per questo mi sembra un po' strano tutto ciò...
però quel che ho visto non era affatto male
Mi spiace, non volevo essere tagliente, ho detto semplicemente quello che pensavo, che non l'hai seguito con attenzione ed in base a quello dici tu stesso è vero, che non eri in uno stato d'animo dei migliori.
Io cmq non sono un'esperto della storia giapponese, dico solo quello che ho capito del film, poi se sia reale o meno non posso dirlo. Come non so nello specifico cosa sia un Ronin, anzi, come lo diventa, so solo che non hanno padrone!
@ simone56k
Spiacente ma non ho una grande cultura di film, conosco i nomi da te citati di registi, ma non le opere.
proprio ciò che è considerato un pregio in questa recensione io l'ho trovato la cosa peggio realizzata. psicologizzazione zero. Lo stereotipo è troppo di casa in questo titolo. Le animazioni sono buone, ma lo studio Bones ha fatto di molto meglio (praticamente tutto il resto che ho potuto vedere). La computer grafica fa veramente schifo in tutte le scene in cui c'è. L'unica cosa che si salva davvero sono gli scontri: su quelli niente da dire. Ben realizzati, coreografie originali. Sembra quasi che Watanabe li abbia supervisionati.
Ma poi basta!
Nessun problema, l'importante è capirsi!
In effetti lo stato d'animo influenza molto, ricordo che avevo letto un manga quando ero inca**ato, poi quando l'ho recensito scrivendo quello che avevo pensato mi venivano dubbi di essere esageratamente cattivo... Così anche altre volte, quando si è un pochino tristi o malinconici gli shojo colpiscono molto di più, parlo per esperienza personale!
Fai conto che non ho mai pianto per nulla, ne libri, manga, anime, telefilm o film... invece mi son trovato disperato
quando è morta Euphemia..... ero shockato dalla mia stessa reazione! XD
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