Nuovo appuntamento con la rubrica dedicata alle recensioni su anime e manga, realizzate degli utenti di AnimeClick.it.
Ricordiamo che questa rubrica non vuole essere un modo per giudicare in maniera perentoria i titoli in esame, ma un semplice contesto in cui proporre delle analisi che forniscano, indipendentemente dal loro voto finale, spunti interessanti per la nascita di discussioni, si auspica, costruttive per l'utenza.
Dedichiamo l'appuntamento di oggi a titoli d'azione con atmosfere storiche con anche elementi fantasy o fantastici: Sword of the Stranger e Le Chevalier d'Eon per gli anime, Berserk di Kentaro Miura per i manga.
Per saperne di più continuate a leggere.
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Sword of the Stranger
7.0/10
Utente5795
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Per il modo con il quale è stato presentato, questo lungometraggio sembrava essere una vera e propria manna dal cielo per tutti coloro che apprezzano l'animazione giapponese ai suoi massimi livelli: tra le lodi profuse da due pesi massimi come Hideaki Anno e Katsuhiro Otomo, la partecipazione ad alcuni importanti festival cinematografici, la produzione da parte dell'acclamatissimo Studio Bones e il dichiarato conubio tra lo stile di Akira Kurosawa e quello di Sergio Leone (due nomi che di certo non passano inosservati), Sword of the Stranger aveva tutta l'aria di essere un film sopraffino, in grado di soddisfare tanto chi cercava qualcosa legato ad un genere estremamente collaudato come la rivisitazione storica, quanto i palati più esigenti. L'impressione che ho avuto dopo la visione, è stata quella invece di un lavoro senz'altro buono, ma incapacitato ad esprimersi nel suo pieno potenziale per via di alcune mancanze che francamente si potevano superare senza sforzarsi troppo.
Vado subito al sodo, concentrandomi quindi sulla trama, che ahimè si adagia in maniera pressoché totale sugli stereotipi più blandi delle storie sul Giappone medievale e dell'avventura in generale. La cosa di per sé non sarebbe disprezzabile, si pensi al gran numero di prodotti il cui punto di forza sta proprio nel giocare con gli stereotipi, smontandoli, riassemblandoli, dandogli nuove vesti, o semplicemente riproponendoli con la giusta dose di freschezza, ma è proprio questo che manca a Sword of the Stranger: vuoi forse per aver intenzionalmente creato un plot di facile presa, non c'è una vera e propria rielaborazione degli stilemi ai quali si rifà, i quali paiono essere solamente accostati l'un l'altro senza grosse pretese.
Stesso discorso può essere fatto per i personaggi, che di fatto sono semplici marionette del tutto assoggettate a ruoli ben definiti e immobili, con una caratterizzazione assai semplicistica, come il samurai tormentato che ha deciso di non usare più la spada, il ragazzino braccato perché al centro dell'interesse degli antagonisti, il guerriero senza scrupoli che combatte per il puro gusto della sfida, ribellandosi ai superiori, e via dicendo.
A questo punto, il mio voto pare stridere con le parole non esattamente benevole finora rivolte a questa pellicola, ma la mia sufficienza abbondante ha un perché: nonostante le suddette pecche, Sword of the Stranger indubbiamente funziona, riuscendo pienamente nell'intento di offrire allo spettatore un'ora e mezzo di azione violenta ma non troppo, sempre gradevole e dal ritmo sostenuto. È bene quindi non aspettarsi nulla di eccelso, approcciandosi a questa pellicola, perché troverete semplicemente un racconto di maniera che però saprà coinvolgervi se non siete troppo esigenti.
Passando alla realizzazione tecnica, posso dire che, nonostante venga spesso additata come il piatto forte dell'intero film, in verità anch'essa non è esente da pecche: oltre al character design a mio parere poco originale e a volte fastidiosamente spigoloso, la qualità dell'animazione stranamente ha diverse oscillazioni, per cui si passa da momenti nei quali i movimenti sono abbastanza rigidi (purtroppo anche durante alcuni combattimenti), ad altri contraddistinti, paradossalmente, da una fluidità quasi eccessiva, specialmente per quanto riguarda le espressioni facciali di alcuni personaggi. Il lavoro svolto è comunque più che soddisfacente, davvero notevole se comparato con gli standard visivi di altri lungometraggi, specialmente per i bellissimi fondali, realizzati con tecniche tradizionali, nonché valorizzato da una regia adeguata.
Menzion d'onore va alla colonna sonora di Naoki Sato, le cui note maestose ed espressive danno un doveroso senso di epicità alle vicende, riecheggiando a volte l'Ennio Morricone della Trilogia del dollaro. Parlando invece dell'edizione italiana, il doppiaggio non è purtroppo dei migliori per la scelta delle voci, alcune delle quali si adattano molto male al relativo personaggio, come nel caso del protagonista Kotaro o di alcune "comparse". Apprezzabile comunque l'aver mantenuto la lingua originale sottotitolata nei dialoghi in cinese che compaiono qua e là.
Che dire in definitiva di Sword of the Stranger? È un film piacevole, che sa intrattenere più che bene, ma a conti fatti comunque non fondamentale. Speriamo che lo staff Bones, con il prossimo progetto cinematografico, riesca a raddrizzare il tiro, considerando questo magari come un piccolo esercizio di stile atto a saggiare le potenzialità dello Studio in questo preciso format.
Vado subito al sodo, concentrandomi quindi sulla trama, che ahimè si adagia in maniera pressoché totale sugli stereotipi più blandi delle storie sul Giappone medievale e dell'avventura in generale. La cosa di per sé non sarebbe disprezzabile, si pensi al gran numero di prodotti il cui punto di forza sta proprio nel giocare con gli stereotipi, smontandoli, riassemblandoli, dandogli nuove vesti, o semplicemente riproponendoli con la giusta dose di freschezza, ma è proprio questo che manca a Sword of the Stranger: vuoi forse per aver intenzionalmente creato un plot di facile presa, non c'è una vera e propria rielaborazione degli stilemi ai quali si rifà, i quali paiono essere solamente accostati l'un l'altro senza grosse pretese.
Stesso discorso può essere fatto per i personaggi, che di fatto sono semplici marionette del tutto assoggettate a ruoli ben definiti e immobili, con una caratterizzazione assai semplicistica, come il samurai tormentato che ha deciso di non usare più la spada, il ragazzino braccato perché al centro dell'interesse degli antagonisti, il guerriero senza scrupoli che combatte per il puro gusto della sfida, ribellandosi ai superiori, e via dicendo.
A questo punto, il mio voto pare stridere con le parole non esattamente benevole finora rivolte a questa pellicola, ma la mia sufficienza abbondante ha un perché: nonostante le suddette pecche, Sword of the Stranger indubbiamente funziona, riuscendo pienamente nell'intento di offrire allo spettatore un'ora e mezzo di azione violenta ma non troppo, sempre gradevole e dal ritmo sostenuto. È bene quindi non aspettarsi nulla di eccelso, approcciandosi a questa pellicola, perché troverete semplicemente un racconto di maniera che però saprà coinvolgervi se non siete troppo esigenti.
Passando alla realizzazione tecnica, posso dire che, nonostante venga spesso additata come il piatto forte dell'intero film, in verità anch'essa non è esente da pecche: oltre al character design a mio parere poco originale e a volte fastidiosamente spigoloso, la qualità dell'animazione stranamente ha diverse oscillazioni, per cui si passa da momenti nei quali i movimenti sono abbastanza rigidi (purtroppo anche durante alcuni combattimenti), ad altri contraddistinti, paradossalmente, da una fluidità quasi eccessiva, specialmente per quanto riguarda le espressioni facciali di alcuni personaggi. Il lavoro svolto è comunque più che soddisfacente, davvero notevole se comparato con gli standard visivi di altri lungometraggi, specialmente per i bellissimi fondali, realizzati con tecniche tradizionali, nonché valorizzato da una regia adeguata.
Menzion d'onore va alla colonna sonora di Naoki Sato, le cui note maestose ed espressive danno un doveroso senso di epicità alle vicende, riecheggiando a volte l'Ennio Morricone della Trilogia del dollaro. Parlando invece dell'edizione italiana, il doppiaggio non è purtroppo dei migliori per la scelta delle voci, alcune delle quali si adattano molto male al relativo personaggio, come nel caso del protagonista Kotaro o di alcune "comparse". Apprezzabile comunque l'aver mantenuto la lingua originale sottotitolata nei dialoghi in cinese che compaiono qua e là.
Che dire in definitiva di Sword of the Stranger? È un film piacevole, che sa intrattenere più che bene, ma a conti fatti comunque non fondamentale. Speriamo che lo staff Bones, con il prossimo progetto cinematografico, riesca a raddrizzare il tiro, considerando questo magari come un piccolo esercizio di stile atto a saggiare le potenzialità dello Studio in questo preciso format.
Berserk
6.0/10
Esprimere in poche parole un'opinione sulla mastodontica opera del mangaka Kentaro Miura è impresa decisamente ardua. Sia per le varie tematiche trattate, sia per la quantità delle stesse. Non da meno è da considerare lo sviluppo narrativo dell'opera, che nell'arco degli anni ha subito non poche interruzioni che hanno inevitabilmente influito sulle scelte. Ma andiamo per ordine.
"Berserk" narra le vicende di Gatsu, trovatello scampato alla morte grazie a Gambino, mercenario che casualmente si trova a passare nei pressi dell'albero presso cui è stata impiccata la madre naturale del bambino. In questo scenario spietato, in cui un medioevo fantastico di matrice europea funge da sfondo, Miura caccia il peggio di sé narrando una vicenda violenta, spietata e brutalmente cupa in cui la vendetta è il perno portante su cui nascono e muoiono le vicende dei protagonisti.
Ma non è tutto oro ciò che luccica e, come detto in precedenza, Berserk risente non poco delle svariate interruzioni editoriali che hanno letteralmente diviso in manga in blocchi diversi fra di loro sia sul piano grafico che narrativo. Seppur apparentemente coerente, l'opera di Miura ha dei veri e propri vuoti narrativi nei quali si ha l'impressione che l'autore voglia o strafare, allungando dunque il brodo, o ridurre all'osso, risultando frettoloso ed "arronzone", alcune vicende chiave della storia. Come ad esempio gli eventi che precedono la prima eclissi, frettolosi ed illogici in più casi, o come i capitoli dell'apostolo Lucy inutilmente allungati fino allo sfinimento. Senza considerare i capitoli successivi alla rinascita, in cui ci si è sbizzarriti in un ambiguo melting pot fra il crudo e realistico medioevo che aveva caratterizzato fino ad allora l'opera, ed il fantasy più sfrenato che tanto puzza di mancanza di idee.
Allora cos'è che avvince di "Berserk"? Sinceramente non saprei dirlo visto che a conti fatti sono solo due i blocchi narrativi che realmente avvincono sia nelle vicende che nel disegno (che spesso e volentieri patisce errori grossolani nelle proporzioni degli arti dei protagonisti - in particolar modo nei primi capitoli). Eppure Miura riesce in questa immensa opera a mantenere un ritmo incalzante concedendo al lettore i giusti stimoli per non abbandonare mai la lettura. Il tutto sperando che le vicende di Gatsu, giunto oramai al suo ventiduesimo anno di vita, possano concludersi quanto prima possibile in un finale degno di tale nome.
"Berserk" narra le vicende di Gatsu, trovatello scampato alla morte grazie a Gambino, mercenario che casualmente si trova a passare nei pressi dell'albero presso cui è stata impiccata la madre naturale del bambino. In questo scenario spietato, in cui un medioevo fantastico di matrice europea funge da sfondo, Miura caccia il peggio di sé narrando una vicenda violenta, spietata e brutalmente cupa in cui la vendetta è il perno portante su cui nascono e muoiono le vicende dei protagonisti.
Ma non è tutto oro ciò che luccica e, come detto in precedenza, Berserk risente non poco delle svariate interruzioni editoriali che hanno letteralmente diviso in manga in blocchi diversi fra di loro sia sul piano grafico che narrativo. Seppur apparentemente coerente, l'opera di Miura ha dei veri e propri vuoti narrativi nei quali si ha l'impressione che l'autore voglia o strafare, allungando dunque il brodo, o ridurre all'osso, risultando frettoloso ed "arronzone", alcune vicende chiave della storia. Come ad esempio gli eventi che precedono la prima eclissi, frettolosi ed illogici in più casi, o come i capitoli dell'apostolo Lucy inutilmente allungati fino allo sfinimento. Senza considerare i capitoli successivi alla rinascita, in cui ci si è sbizzarriti in un ambiguo melting pot fra il crudo e realistico medioevo che aveva caratterizzato fino ad allora l'opera, ed il fantasy più sfrenato che tanto puzza di mancanza di idee.
Allora cos'è che avvince di "Berserk"? Sinceramente non saprei dirlo visto che a conti fatti sono solo due i blocchi narrativi che realmente avvincono sia nelle vicende che nel disegno (che spesso e volentieri patisce errori grossolani nelle proporzioni degli arti dei protagonisti - in particolar modo nei primi capitoli). Eppure Miura riesce in questa immensa opera a mantenere un ritmo incalzante concedendo al lettore i giusti stimoli per non abbandonare mai la lettura. Il tutto sperando che le vicende di Gatsu, giunto oramai al suo ventiduesimo anno di vita, possano concludersi quanto prima possibile in un finale degno di tale nome.
Le Chevalier D'Eon
9.0/10
FranP
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È una vergogna che questo lavoro sia meno conosciuto e meno considerato di quanto meriterebbe, con la robaccia che c’è in giro. Anche per questo, per compensare, alzo leggermente la votazione.
Comincio da un pregio relativo: a differenza di molte serie che accumulano tensione e misteri per poi crollare sotto il loro stesso peso, Le Chevalier d’Eon ha un finale perfettamente risolto, e non solo: un finale verso il quale tendono tutte le linee narrative, che sono più di una, e che dà loro un senso compiuto. È quella che si chiama forma drammatica, ed è merce rara in questo campo.
In secondo luogo, i cosiddetti production values sono di un livello eccellente. La ricostruzione storica (scenografie, abiti, dettagli di arredamento) è curata nei minimi dettagli, il disegno è sintetico, elegante e adulto, le musiche sono più che discrete. Le grosse licenze storiche che gli sceneggiatori si prendono appaiono in ultima analisi giustificate dalla tenuta dell’invenzione fantastica.
Questa è l’animazione che piace a me, sottile e post-adolescenziale. La quantità di buone cose e di tocchi di classe contenuta nelle otto ore complessive è enorme, la regia è ben ritmata e accorta. Certo, ci sono serie più compatte, con più suspense ed emozione, come Seirei no Moribito, per esempio, che è forse superiore, ma Le Chevalier d’Eon (nonostante qualche sbavatura) ha qualità di quieta grandezza e grande respiro narrativo che compensano il tenore più rilassato. Mi fermo qui, senza riassumere neppure i sommi capi dell’intreccio: give this work a chance, ne vale la pena!
Comincio da un pregio relativo: a differenza di molte serie che accumulano tensione e misteri per poi crollare sotto il loro stesso peso, Le Chevalier d’Eon ha un finale perfettamente risolto, e non solo: un finale verso il quale tendono tutte le linee narrative, che sono più di una, e che dà loro un senso compiuto. È quella che si chiama forma drammatica, ed è merce rara in questo campo.
In secondo luogo, i cosiddetti production values sono di un livello eccellente. La ricostruzione storica (scenografie, abiti, dettagli di arredamento) è curata nei minimi dettagli, il disegno è sintetico, elegante e adulto, le musiche sono più che discrete. Le grosse licenze storiche che gli sceneggiatori si prendono appaiono in ultima analisi giustificate dalla tenuta dell’invenzione fantastica.
Questa è l’animazione che piace a me, sottile e post-adolescenziale. La quantità di buone cose e di tocchi di classe contenuta nelle otto ore complessive è enorme, la regia è ben ritmata e accorta. Certo, ci sono serie più compatte, con più suspense ed emozione, come Seirei no Moribito, per esempio, che è forse superiore, ma Le Chevalier d’Eon (nonostante qualche sbavatura) ha qualità di quieta grandezza e grande respiro narrativo che compensano il tenore più rilassato. Mi fermo qui, senza riassumere neppure i sommi capi dell’intreccio: give this work a chance, ne vale la pena!
in più Miura è uno che si può definire veramente fumettista dai disegni molto espressivi e unici
Comunque sono critiche soggettive che si fanno, però vorrei che si riflettesse anche su questo che ho detto, almeno tenendolo in considerazione nella propria opinione ben ponderata.
-Sword of The Stranger non l'ho visto, anche se lo ha trasmesso rai4, non so, non mi ispirava. Magari più avanti lo recupero
-Berserk: mi piace, ma me ne sto stancando. Vorrei solo che finisse, ma mi trovo in disaccordo con la recensione.
-Le Chevalier D'Eon: sto leggendo il manga, che è molto diverso dall'anime, manca solo un volume, e appena lo finisco, guarderò l'anime che mi è sempre sembrato interessante.
E comunque, nonostante tutti gli innegabili difetti di questa serie, vorrei ricordare che letterariamente e artisticamente continua a rimanere, cali o no, inarrivabile per il 90% della produzione fumettistica.
Sword of the stranger l'ho trovato un titolo molto coinvolgente, sequenza di combattimento ben strutturate, una trama interessante e un design elaborato.
Effettivamente in alcuni punti la trama tende ad appesantire infatti, come scritto nell'opinione di Fagiana, non è la prima volta che ci troviamo di fronte a personaggi del genere quindi da questo punto di vista nessuna aria di novità, il tutto però si alterna bene tra caratterizzazione dei protagonisti e il loro stesso passato, quindi un punto in più ci poteva essere .
Mentre con le chevalier d'eon sono daccordissimo, piccola clausola, non hai parlato delle musiche che si adattano bene alle scene e allo stile della serie, molto belle soprattutto opening ed ending.
Oddio, che Miura nei primi capitoli di Berserk non rappresenti che il germe di quel che diventerà poi come disegnatore, credo sia palese; ma affermare che avesse problemi a proporzionare le figure mi sembra una grossa cantonata onestamente; proprio lui che è un autentico anatomista poi '
Per il resto Berserk è un opera per certi frangenti geniale, ma che soffre, come ben sappiamo, delle lunghe pause dell'autore, e dei conseguenti cambi di poetica, da molti visti (più o meno giustamente) persino come dei veri e propri tradimenti, ed è questo fattore che ritengo porti a giudizi spesso così estremi.
Certo credo si meriti "qualcosina in più" della sufficienza, visto che persino nelle sue fasi più calanti Berserk resta oggettivante un'Opera molto al di sopra degli standard in cui rientra la stragrande maggioranza delle opere dello stesso genere ^__^''
Diciamocelo francamente, quali altre opere fantasy attualmente possono attestarsi grosso modo su di un livello simile? Non so voi, ma io personalmente ho difficoltà ad arrivare a citarne più quattro o cinque.
Si infatti come detto sopra da altri, uno che da 6 a Berserk e 10 a Priest non ha gusti personali ma semplicemente i paraocchi, paraorecchie e berretta
Sono solo gli ultimi volumi che hanno perso completamente il senso che invece avevano i primi, ma questo non è sufficiente per dare una misera sufficienza a Berserk.
Poi dai tra le sue recensioni Berserk prende lo stesso voto di Saint Seya Episodio G!!! stiamo scherzando vero???
Ritengo che Miura abbia creato una grandissima opera, ma che non riesca ad organizzarsi e puntare ad una gloriosa fine, nonostante ciò resta un manga da 8/9 che è entrato sicuramente nella storia come uno dei migliori seinen mai fatti.
> Diciamocelo francamente, quali altre opere fantasy attualmente possono
> attestarsi grosso modo su di un livello simile? Non so voi, ma io
> personalmente ho difficoltà ad arrivare a citarne più quattro o cinque.
E quali sarebbero? Lo chiedo per curiosita', perche' io non ne saprei citare neanche una (a parte forse Claymore, che comunque e' in un registro leggermente diverso).
"sword of the stranger" devo ancora vederlo, ma con l'infarinatura del plot a me concessa posso capire che non meriti un voto più alto.
"bersek" sinceramente ha un voto troppo basso, si meriterebbe un 8 solo per i disegni(cioè, ma le avete viste le scene di formazione militare dove si possono distinguere le singole unità? e i particolari truculenti? e il design così vario dei personaggi? l'uso del tratteggio nelle chine?) Posso capire che adesso sia in una fase di stanca e che lo svolgimento della trama sia ormai tedioso, ma 6 è un voto troppo basso, onestamente
"le chevalier d'eon" penso proprio di vedermelo un giorno, ne ho sentito parlare in n altro forum e il design "a la lady oscar" mi ispira assai...vedremo ;D
Be' di "meritevoli" citerei indubbiamente Claymore, poi il "recente" Blade of Phantm Master che mi ha davvero stupito.
Bastard!! credo che anch'esso meriti di essere citato (ma io non lo seguo).
Anche il vecchio Monster Collection merita, pur trattandosi di una miniserie mordi e fuggi.
Poi non saprei, Ubel Blatt? Rebirth? Demon King? Anche se a naso non so se meritino di essere ubicati nell'olimpo.
Per il resto, come ho detto su, ho seri problemi a citare altri fantasy che siano davvero esponenti di spicco del genere. Ovviamente se qualcuno ha altri esempi, li menzioni pure.
Quindi mi chiedo: se Berserk raggiunge solo la sufficienza, il resto (eccettuati i casi sopracitati) è dunque tutto da cestinare?
(cioe' non umoristico e/o all'acqua di rose tipo Lodoss) e' molto poco rappresentato nel mondo/anime manga. Peccato, io sinceramente prefererei qualche bella saga di cappa e spada in piu' e qualche scollacciata commedia scolastica in meno.
Non sono d'accordo con il voto di <i>Berserk</i>, ma non posso ancora dare un giudizio definitivo visto che sono nel bel mezzo della lettura.
Di <i>Chevalier d'Eon</i> ho sentito diverse impressioni positive in giro, magari ci darò un'occhiata.
Berserk invece non mi ha mai ispirato e penso mai lo farà. De gustibus...
poi per aver dato 10 ha Priest e 6 ha Berserk si capisce il tutto .........
è vi regalo anche una bella immagine di Berserk
<a target="_blank" title="ImageShack - Image And Video Hosting" href="http://img834.imageshack.us/i/konachancom20202172620b.jpg/"><img src="http://img834.imageshack.us/img834/7138/konachancom20202172620b.jpg" border="0"></a>
Berserk è un'opera bella dal primo all'ultimo capitolo uscito. Quando qualcuno dice "dopo l'eclisse è sceso" vorrei davvero sapere cosa si aspettavano... non diciamo cavolate, Berserk resta Berserk anche dopo l'eclisse. Gli "allungamenti del brodo", le parti noiose ecc. che alcuni decantano io non le ho mai trovate.
O.o ma Lucy è una delle prostitute che sono con Luka, forse intendeva Lucine.
analizzando tutti questi fattori, sono portato a considerare Berserk come una delle opere seinen più complete e appassionanti, il mio voto sarebbe un 9 pieno, che aumenterebbe a 10 con un degno finale!
ciao a tutti
Non si può parlare male di Berserk un'opera di venti e più anni fà disegnata magistralmente e con una storia sotto più che avvincente (anche se magari narrata in modo meno magistrale).
I ritardi editoriali, quelli si che fanno girare le scatole.....ancora oggi non capisco se Miura si sia effettivamente arenato nella storia che ha preso oramai una piaga più che allucinante.
Comunque rimaniamo attaccati alle avventure di Gatsu ed aspettimo con ansia un gran finale!
Ha tante di quelle sfumature quasta opera monumentale
che ci vorrebe un libro intero per documentarle e cercare di fare una critica...e parlo solo delle sfumature..!
Possiamo parlare anche di ciò che ha realizzato in ambito di amicizia tradita raccontata/disegnata...che a livello animato/cinematografico/letterario, è unico e incredibile.
Per di più, tanto umano, così umano e reale da mettere i brividi.
P.S. La visione della mano eretta in cielo con sotto un'oceano di dannati, solo questa meriterebbe una lezione
nelle scuole....
Quando avrò voglia di recensire il manga di Berserk personalmente gli attribuirò un voto più basso del 6...più probabilmente un bel 5!
soprattutto dopo l'eclissi diventa di una noia e di una scontatezza esemplari... se questo doveva essere il seguito beh...hanno fatto benissimo ad interrompere l'anime proprio laddove l'opera cominciava a perdersi i pezzi per strada.
* <b> Sword of the stranger</b> fa parte di un genere che solitamente mi annoia. Tuttavia i disegni sono molto belli e non è da escludere che prima o poi (tempo permettendo) gli dia un'occhiata.
* <b> Le chevalier D'eon</b> tanto tempo addietro avevo iniziato a vedere l'anime fansubbato e mi prese subito moltissimo, sia a livello di trama che di disegni, nonostante l'ambientazioni sia di quelle che consideri "noiosissime". Purtroppo con l'acquisizione dei diritti da parte di nonsochi dovettero giustamente sospendere il fansub e non ho più potuto seguire l'evolversi di questo splendido anime (stando alle prime battute perlomeno). Un vero peccato essermi perso quest'opera!!!
La recensione di Berserk è semplicemente troppo breve e sbrigativa per rendere giustizia alla, pur controversa, grande opera di Miura.
Sono passati da "Cavolo mai letto a qualcosa di così figo" e "mi sono rotto non lo leggo più".
Entrambe droppate, ed erano i miei manga preferiti.
Il motivo? Indubbiamente l'allungamento della periodicità di pubblicazione non ha giovato e anzi, è per me un grande problema, probabilmente da solo quasi insormontabile. Ma onestamente, dopo l'eclisse, anche quando riuscivo a reggere la periodicità, notavo come il manga che tanto amavo veniva lentamente snaturato, Gatsu cambiava, le tematiche anche.
C'è chi parla di evoluzione e crescita interiore del personaggio, che cresce e si evolve. E indubbiamente Gatsu cambia e diventa più maturo, capisce di avere delle responsabilità e inizia ad avere paura per quelli che ha intorno e per quello che potrebbe diventare.
Dal mio punto di vista, il personaggio di Gatsu è snaturato e l'ho visto piegato a quello che il mercato chiedeva, ovvero che Berserk continuasse. Per cui si sono aperti nuovi fronti, si deve rifondare Gatsu per dargli nuove motivazioni e più spessore, per poter reggere ancora molti, molti capitoli. Il manga deve continuare, e continuerà, non vedo una fine a breve.
Che questo sia un bene, onestamente non credo.
Quindi, concordo con il 6?
Mah, credo che nonostante questo un 7 se lo meriti, come media del 10 che si merita la prima parte, e il 5 dell'attuale. Peccato, era il mio manga preferito... ma non ce l'ho fatta più a leggerlo, quello non è più il Berserk che ho amato.
Ciao
Tacchan
C'è che la parte precedente all'eclissi è perlomeno da 8 mentre ciò che succede in seguito va scemando continuamente fino ad andare a rasciare il fondo del barile. Arrivati a questo punto non si può neanche più dire che metà opera sia ottima e l'altra metà pessima...purtroppo la parte ottima (quella iniziale) è ben inferiore a metà opera. Partendo da queste premesse dunque... un'opera che inizia eccellentemente e prosegue nel peggiore dei modi va lodata o affossata? Per quanto mi riguarda senza ombra di dubbio la seconda delle due!
Io mi tengo stretto stretto l'anime che esprime proprio il meglio del meglio che Berserk ha da offrirmi...poi ovviamente ognuno è libero di pensarla diversamente.
Berserk... avrei i miei dubbi sull'avvincente da quando è saltata fuori la maghetta visto il cambio di tono
@Ryogo quella è una mia opinione se non ti và bene non mi interessa, puoi parlare quanto ti pare io la penso così punto e basta !!!!!
P.s. Berserk viene più calcolato per i suoi lunghi ritardi che per l'opera in se stessa !!! è questo non va bene, ha me che Miura ci metta 20, 30 o 40 anni o di più per finire l'opera non mi interessa come lo iniziato lo finirò dovesse succedere di tutto !!!!!!!!!!!!
questa è la mia opinione.
Se invece parli della narrazione, fino adesso a me e andata bene così, se poi c'è stato un leggero calo qualche volta non fà niente !!! quale manga non ha mai avuto dei cali ??
Invece tornando al discorso della recensione io dico solo che è stato poco rispettoso nel trattare Berserk nella recensione !!!! per fare una recensione rispettosa di Berserk dovrebbe essere più lunga di ben 10 volte !!!!!!!!!! ecco perchè io ho detto "nella recensione viene trattato come un manga qualunque che non è !!!!!!!!!!" concordo nel dire che tu hai la tua opinione e io ho la mia mi pare giusto !!!!!!!!
P.s. non sono interessato ha un confronto se devo andare ha finire come al solito, quindi lascio perdere in anticipo.
Però per risponderti non ci sono problemi.
Chi legge vuole sapere che ne pensa il recensore senza perdere ore e ore, ancor meno sul web. Tra i 2000 e i 4000 caratteri si possono scrivere ottime recensioni. Oltre, diventano troppo lunghe e meno appetibili per buona parte dell'utenza, che finisce per leggere solo le conclusioni.
Ciao
Tacchan
Riguardo alla narrazione, c'è chi pensa che dopo l'eclissi peggiori e chi invece la pensa diversamente, opinioni diverse ugualmente accettabili (io ho smesso di seguirlo con l'arrivo dell'armatura nera, per capirci).
Il punto è che, per quanto possa piacere come manga, resta un manga, magari più bello per molti, ma sempre un'opera giapponese a fumetti, dire che non è un manga come gli altri vuol dire essere pesantemente di parte e fare la parte del fanatico, e il fanatismo non porta da nessuna parte se non a rendersi ridicoli agli occhi degli altri.
Questo a prescindere da ciò che si pensi di Berserk, K-ON o Gundam...
Il pensiero di Tacchan sul fatto che la parte iniziale fino all'eclissi sia di valore assoluto penso che sia un fatto evidente a tutti.
Cosi è alquanto evidente che il seguito non eccelle come la parte iniziale ma sarebbe da pazzi pensare che un titolo così lungo e ricco di fatti e personaggi si possa mantenere all'infinito sempre su questi livelli. Penso sia umano (e non per questioni commerciali come molti di voi pensano) che la storia sia un pò scemata.
Detto questo vi consiglio di non valutare l'opera dividendola sempre come spesso si è portati a fare tra la parte iniziale e dopo l'eclissi, ma vederla nel suo insieme, complesso e ricco di avvenimenti che ne giustificano per me un voto molto alto. Poi è sempre soggettiva e fa la differenza la capacità di un manga di saper emozionare ciascuno di noi e Berserk per me è il massimo dato che nonostante passino mesi abbondanti tra un'uscita e l'altra, quando arriva in fumetteria lascio tutto e vado a prenderlo subito e in mezz'ora lo leggo almeno 2-3 volte.
Questa frase è sacrosanta. Infatti tutti stroncano l'opera
dividendola in due tronconi. Per me sbagliato.
Per concludere dico che quì si è voluto s/consigliare un manga, in questo caso Berserk. E se uno arriva a dire (visto il voto) di non leggere Berserk....beh non voglio essere cattivo....
Rimane uno dei migliori manga usciti in Italia, che uno dovrebbe leggere almeno una volta nella vita.
Tanto per fare due nomi tirerei in ballo Blade of the phantom master e Claymore! Sono due opere che non hanno picchi di piacevolezza per poi piombare nella mediocrità, ma restano sempre ad alti livelli e quindi nel complesso (a mio parere) meriterebbero una valutazione di certo migliore.
Se di calo si può parlare, questo è solo per le lungaggini che Miura si sta concedendo, con combattimenti e situazioni che, in effetti, si potevano anche trascurare. Certo, si può non condividere la decisione, e sappiamo tutti che è solo per motivi commerciali che lo fa, ma tanto poco non basta a guastare un'opera. Anche Dumas e Dostoevkij, allora, sarebbero pessimi autori. Il problema è, io credo, chi a chi segue Berserk in contemporanea sembra di trovarsi in una situazione stagnante, visto che si avanza poco, e automaticamente lo si legge come un calo drastico.
@Ryogo capisco quello che dici, ma per me Berserk non può essere contato come gli altri manga !!! se nò lo si sminuisce di tanto !!! dici che sono fanatico di Berserk !!! io non lo credevo di essere però se lo dici tu deve essere vero !!!!! meglio così allora, preferisco essere un fanatico di Berserk che il contrario.
@Devil 14.87 concordo molto con quello che hai detto !!!!!!!!!!! ^^
è una brutta cosa che Berserk viene calcolato da parecchi solo dall'inizio fino all'eclissi !!!! è il resto del manga ?? vi dico la verità fino all'eclissi mi è piaciuto tantissimo !!! ma dopo lo apprezzato ancora di più !!!!!!!!!!!!! poi e sempre una questione di gusti !!!!!
Una lunga introduzione....per poi riprendere da dove i primi numeri avevano interrotto il vagare del guerriero....
Era, diciamo, scontato che bisognava attendere la reincarnazione, la nuova squadra dei Falchi, i nuovi membri ecc.ecc., mentre dall'altra parte Gatsu formava la sua squadra dei Falchi....ecc.ecc.
Molti lo criticano per un personaggio, la maghetta, altri per l'entrata "forzata" del fantasy....
Beh, queste critiche non stanno in piedi, non è che Pack sia un personaggio "serio" nella prima parte....
Comunque..
COnsiglio di RI/leggere Berserk un volume al giorno, fino all'ultimo 34! E vedrete come fila liscio....
Welcome to the NHK, Evangelion...
@Ryogo: <i>Fosse per questo allora anche tutto ciò che produce Nihei andrebbe osannato, oltre alla Divina Commedia di Nagai e il manga di FLCL...</i>
Vuoi dire che i disegni del manga di FCLC sono tanto belli? Non mi sembrava, vedendo immagini su internet...
Penso che RyOGo si riferisse al fatto che risaltano sugli altri manga per i loro stili di disegno inusuali, non al fatto che siano belli.
E i disegni di FLCL riguardali ora, che serie recente ti ricordano?
Non sono d'accordo sulla lunghezza delle recensioni.
Secondo me una recensione fatta bene deve essere per forza lunga perché deve mostrare, descrivere, recensire ogni parte dell'opera (disegni, storia, personaggi ecc...) e per farlo bene servono necessarimente molte righe.
Ci sono troppe recensioni di poche righe che si limitano a dire "mi è piaciuto/non mi è piaciuto" senza spiegare perché è piaciuto/non è piaciuto e senza soffermarsi a parlare dell'opera in sé.
Cioè, io quando leggo una recensione è perché voglio capire se un'opera è fatta bene o no, così poi posso decidere se vale l'acquisto o no, sapere se a una persona è piaciuto o no non mi serve a niente.
Prendendo ad esempio questa recensione di Berserk che ha fatto tanto parlare: noi possiamo commentare perché abbiamo tutti letto Berserk, ma a una persona che non l'ha mai letto e non lo conosce questa recensione serve a poco.
Per chiudere la parentesi, c'è chi dice che è innegabile che Berserk è sceso dopo l'eclissi, ma io nego in pieno. Berserk è salito dopo l'eclissi, e di molto.
Prima dell'eclissi (parlo del flashback) si combatte solo per conquistare una terra. Gli unici punti interessanti possono essere le strategia di guerra ideate da Grifis, ma per il resto... I punti alti si hanno quando subentra il fantasy (Zodd e gli apostoli) per poi arrivare all'eclissi che è la parte più alta del flashback.
E' solo dopo che Berserk acquisisce un senso e diventa quello che è. Combattere per la vendetta, altro che per la conquista di una terra! Le battaglie dell'Età dell'Oro sono niente in confronto ai combattimenti contro gli apostoli nel post-eclisse. E personalmente ritengo la saga della Torre della Condanna superiore all'eclisse stessa (senza nulla togliere alle altre saghe eh!).
@Franzelion tutti i manga hanno avuto dei cali chi più chi meno !!!! anche Evangelion ha avuto il suo calo !!! ma non è questo il luogo per parlarne !!! ^^
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