Sono molto felice di vedere riproposta in DVD questa vecchia serie TV della Tatsunoko, sicuramente quella che più ho amato e che più è rimasta impressa nella mia memoria.
Se il filone è lo stesso di Tekkaman e Hurricane Polimar, ovvero quello super eroistico, le differenze da queste due opere sono davvero molte. Kyashan è indubbiamente il più drammatico e cupo, con un protagonista melanconico e tormentato dal suo passato e dalle colpe dei genitori. La Terra è totalmente indifesa e solo lui può contrastare l’avanzata dei robot. Eppure non è certo onnipotente e la disparità in numero e risorse è davvero notevole. Senza contare il suo dilemma e il sacrificio che ha dovuto compiere. Per acquisire la forza necessaria a contrastare i suoi avversari ha dovuto sacrificare il suo corpo e diventare terribilmente simile ai suoi nemici. Ciò lo rende anche un ‘diverso’, tanto che è costretto a celarsi dalle stesse persone che vuole difendere, ormai terrorizzate dagli androidi.
Quella della diversità non è l’unica tematica sociale che l’opera tocca: tutto parte da tematiche di tipo naturalistico… i robot, secondo l’idea del padre di Tetsuya, avrebbero dovuto risanare un pianeta ormai al limite della vivibilità. Peccato che la loro perfezione e un fulmine, che cade sul laboratorio facendoli impazzire, li renda una minaccia gravissima per l’intero genere umano. La soluzione ai problemi del pianeta Terra viene infatti identificata nell’eliminazione dell’uomo, colpevole di aver inflitto all’ambiente tante ferite.
Gli anni che Kyashan porta sulle spalle sono ben evidenti sin da subito, per cui le nuove generazioni potrebbero trovarlo vecchio e antiquato. E’ il problema delle riproposte in DVD di vecchi classici, in genere appetibili solo ad un pubblico di nostalgici e appassionati di vecchia data. Eppure Kyashan è un’opera che meriterebbe di essere conosciuta e vista, ed è un peccato fermarsi davanti al suo spetto un po’ grezzo. Ma tant’è… emblematico il commento di mia morosa (del 1981) mentre stava prendendo gli screenshots per la scheda: “Che brutto questo cartone” (ovviamente come risposta si è beccata diverse parole non proprio carine :-p ).
Kyashan è stato uno di quei cartoni che mi ha fatto appassionare al mondo degli anime e dei manga. Vi consiglio, anche se siete abbastanza giovani e non lo avete mai visto in TV, di provare a dargli un’occhiata.
L’edizione Dynit propone un lavoro di restauro che ha avuto buoni esiti, sebbene permanga ancora qualche danno provocato dal tempo. I colori hanno recuperato vivacità, molti graffi sono stati eliminati, l’audio risulta chiaro. Numerosi e interessanti gli extra, soprattutto le interviste al regista, Yuji Fusekawa, e al capo animatore, Chuichi Iguchi. L’edizione quindi è meritevole, anzi, supera sotto diversi aspetti le mie aspettative.
Per vedere le consuete immagini e dire la tua, clicca qui.
Se il filone è lo stesso di Tekkaman e Hurricane Polimar, ovvero quello super eroistico, le differenze da queste due opere sono davvero molte. Kyashan è indubbiamente il più drammatico e cupo, con un protagonista melanconico e tormentato dal suo passato e dalle colpe dei genitori. La Terra è totalmente indifesa e solo lui può contrastare l’avanzata dei robot. Eppure non è certo onnipotente e la disparità in numero e risorse è davvero notevole. Senza contare il suo dilemma e il sacrificio che ha dovuto compiere. Per acquisire la forza necessaria a contrastare i suoi avversari ha dovuto sacrificare il suo corpo e diventare terribilmente simile ai suoi nemici. Ciò lo rende anche un ‘diverso’, tanto che è costretto a celarsi dalle stesse persone che vuole difendere, ormai terrorizzate dagli androidi.
Quella della diversità non è l’unica tematica sociale che l’opera tocca: tutto parte da tematiche di tipo naturalistico… i robot, secondo l’idea del padre di Tetsuya, avrebbero dovuto risanare un pianeta ormai al limite della vivibilità. Peccato che la loro perfezione e un fulmine, che cade sul laboratorio facendoli impazzire, li renda una minaccia gravissima per l’intero genere umano. La soluzione ai problemi del pianeta Terra viene infatti identificata nell’eliminazione dell’uomo, colpevole di aver inflitto all’ambiente tante ferite.
Gli anni che Kyashan porta sulle spalle sono ben evidenti sin da subito, per cui le nuove generazioni potrebbero trovarlo vecchio e antiquato. E’ il problema delle riproposte in DVD di vecchi classici, in genere appetibili solo ad un pubblico di nostalgici e appassionati di vecchia data. Eppure Kyashan è un’opera che meriterebbe di essere conosciuta e vista, ed è un peccato fermarsi davanti al suo spetto un po’ grezzo. Ma tant’è… emblematico il commento di mia morosa (del 1981) mentre stava prendendo gli screenshots per la scheda: “Che brutto questo cartone” (ovviamente come risposta si è beccata diverse parole non proprio carine :-p ).
Kyashan è stato uno di quei cartoni che mi ha fatto appassionare al mondo degli anime e dei manga. Vi consiglio, anche se siete abbastanza giovani e non lo avete mai visto in TV, di provare a dargli un’occhiata.
L’edizione Dynit propone un lavoro di restauro che ha avuto buoni esiti, sebbene permanga ancora qualche danno provocato dal tempo. I colori hanno recuperato vivacità, molti graffi sono stati eliminati, l’audio risulta chiaro. Numerosi e interessanti gli extra, soprattutto le interviste al regista, Yuji Fusekawa, e al capo animatore, Chuichi Iguchi. L’edizione quindi è meritevole, anzi, supera sotto diversi aspetti le mie aspettative.
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