Da Ottobre, presentato allo stand dell'editore al passato Lucca Comics & Games, è possibile trovare in libreria Il manga - Storia e universi del fumetto giapponese, un bel volume a cura di Jean-Marie Bouissou pubblicato dalla casa editrice Tunué.
Lo scorso 21 Gennaio, noi di AnimeClick.it abbiamo avuto l'occasione di assistere alla presentazione del libro tenutasi a Roma. L'incontro si è svolto nella bella cornice di Doozo, un ristorante giapponese intimo e sofisticato con annessa libreria che non è nuovo a organizzare conferenze, incontri o eventi legati alla sfera del Sol Levante, situato in via Palermo 51 nei pressi di via Nazionale.
Padrino dell'evento Marco Pellitteri, saggista e sociologo, direttore scientifico di Tunué e autore di monografie sull'animazione e il fumetto giapponese come Mazinga Nostalgia e Il drago e la saetta, nonché traduttore (insieme a Gianluca Di Fratta) e curatore dell'edizione italiana di Il manga. Ad aiutarlo, il giornalista Luca Raffaelli, curatore della collana I classici del fumetto di Repubblica, autore di saggi sul fumetto (Le anime disegnate) direttore di Romics e del festival d'animazione di Genzano Castelli Animati.
Nel corso dell'incontro, che aveva fra il suo pubblico presenze importanti come Gualtiero Cannarsi (adattatore italiano e direttore del doppiaggio dei film dello studio Ghibli), il doppiatore Fabrizio Mazzotta, Fabio Bartoli (autore di volumi sul Giappone pubblicati da Tunué come Vado, Tokyo e torno e Mangascienza) e la traduttrice Federica Lippi (autrice, per Iacobelli, del saggio Mitsuru Adachi: L'espressione del quotidiano), Pellitteri e Raffaelli hanno ben presentato il volume di Bouissou spiegando i motivi che hanno convinto Tunué a pubblicarlo in edizione italiana.
Di libri di critica sui manga, dice Pellitteri, ne sono stati pubblicati diversi, in Italia, ma Il manga si presenta in maniera differente e innovativa rispetto a quanto apparso sinora sulla scena.
L'elemento che fa la differenza è l'esperienza particolare dell'autore del libro.
Jean-Marie Bouissou, nato nel 1950, è uno storico, specializzato in storia del Giappone contemporaneo, autore di numerosi saggi sul Giappone e fondatore di Manga Network, gruppo di studio internazionale sui fumetti giapponesi di cui Marco Pellitteri è il referente italiano. Attualmente ricercatore alla scuola Sciences Po di Parigi, ha vissuto e insegnato in Giappone fra gli anni '70 e '80.
Assiduo lettore di bandes dessinées in gioventù, Bouissou si è, tuttavia, allontanato dal medium fumetto, fino alla sua esperienza in Giappone, in cui, da uomo adulto, una ventina d'anni fa ha scoperto il manga.
Il manga è dunque differente dalla maggior parte dei libri di critica sul fumetto giapponese, scritti da persone che leggono manga sin dalla gioventù. Bouissou ha cominciato a interessarsene solo da adulto e il suo punto di vista è dunque abbastanza particolare e innovativo. Il suo libro si rivolge non (solo) a chi i manga già li conosce e li apprezza, ma (soprattutto) a quella schiera di persone che invece se li è ritrovati fra capo e collo, magari perché i propri figli, parenti, alunni o clienti ne sono appassionati lettori, e non sa che cosa aspettarsi da questi fumetti attualmente così di successo ma ancora molto difficili da capire per un adulto occidentale. Educatori, professori, psicologi, genitori sono dunque il target principale del libro, comunque perfettamente godibile anche per chi di manga invece se ne intende.
Il tono di Bouissou è quindi lontano dall'entusiasmo giovanile di molti altri testi sull'argomento, ma spiega, in maniera aperta, oggettiva e semplice, agli adulti che non lo conoscono quello che è uno dei fenomeni di maggior interesse per i giovani.
Ad una domanda di Gualtiero Cannarsi, che si chiede come mai Tunué abbia deciso di puntare su un critico francese piuttosto che giapponese per spiegare un fenomeno nipponico, Pellitteri risponde che le critiche giapponesi spesso e volentieri non sono adatte per una pubblicazione occidentale, perché troppo specificatamente "giapponesi", mentre il libro di Bouissou, aiutandosi anche con accostamenti al mondo del fumetto francese, è più comprensibile per un lettore italiano.
Nel corso dell'incontro, Pellitteri e Raffaelli hanno ben spiegato, in maniera colloquiale e molto esauriente, le ragioni che hanno spinto Tunué a interessarsi per una pubblicazione italiana del volume di Bouissou. L'editore punta molto su questa sua pubblicazione e ne ha curato in maniera particolare, accordandosi con l'autore che vi ha aggiunto egli stesso delle parti esclusive per la versione italiana, anche la veste grafica.
A cominciare dalla coloratissima e apprezzata copertina firmata da Lorenzo Ceccotti, in cui vengono reinterpretate numerose icone del fumetto giapponese (in primis un riconoscibilissimo Astroboy in primo piano), il volume ha poi un elevato numero di illustrazioni, tavole e immagini di copertina di vari manga al suo interno. Ben 336 le immagini che corredano le pagine del libro, contro le 59 dell'edizione originale francese: una vittoria ottenuta dall'edizione italiana, col permesso dell'autore, per rendere il libro più conforme agli standard di pubblicazione di un saggio nel nostro paese.
In seguito all'incontro organizzato a Roma, piacevolmente colpiti dalle parole dei due conferenzieri che lo hanno presentato in maniera professionale, appassionante e anche un po' divertente, anche noi della redazione abbiamo potuto dedicarci alla lettura del libro e, per quanto mi riguarda, mi sento di concordare con quanto detto durante la presentazione.
Tre le sezioni in cui Il manga è suddiviso, escludendo il ricco apparato di introduzioni, prefazioni, glossari e indici di nomi ed opere posto in testa e in coda al volume.
La prima parte è una storia del fumetto giapponese dalle origini ai giorni nostri. La nascita e le varie fasi di trasformazione dei manga nel corso delle decadi sono spiegate in maniera chiara e comprensibile, offrendo anche un chiaro affresco dei contesti storici e sociali che le accompagnano e spesso ne determinano la nascita e i cambiamenti: dagli emaki alle strisce satiriche di stampo americano, da Eiichi Fukui a Osamu Tezuka, dall'occupazione americana alle rivolte sociali e giovanili degli anni '60, dalla rivoluzione degli shojo manga degli '70 alla massificazione del manga negli anni '80, dalla crisi economica degli anni '90 ai giorni nostri, dalle strisce alle riviste, dai volumi monografici fino ad un accenno ai manga digitali di oggi, passando per l'importazione dei manga all'estero (con un occhio particolarmente attento all'Italia e alla Francia) e per piacevoli confronti della storia del fumetto in Giappone e nei paesi occidentali.
Questa prima parte ben spiega il manga come fenomeno sociale ed espressione del Giappone nei suoi ritmi di vita, nella sua cultura, nella sua storia e nei suoi mutamenti. Il manga non è, dice Bouissou, qualcosa di diverso dal Giappone stesso, che magari cozza con l'immagine di un intellettuale e delicato Giappone da cartolina tutto zen, ikebana, cerimonia del tè e samurai la quale figura nelle menti di chi si interessa al Sol Levante. Elementi del manga come l'umorismo scatologico o l'attenzione alla sfera della sessualità, spesso osteggiati dagli amanti del Giappone dello zen e dei samurai, hanno invece, dimostra l'autore, radici profonde nella cultura del Sol Levante, che ad elementi più sofisticati ed elevati affianca anche una vasta cultura popolare fatta di feste folcloristiche fallocentriche molto goliardiche.
Il manga è quindi qui raccontato in tutti i suoi aspetti. Si parla sia dei grandi classici e capolavori che ne hanno fatto la storia, sia dei meccanismi commerciali e degli stressanti ritmi di realizzazione e pubblicazione. E' un quadro molto realistico e poco romanzato, di grande interesse per chi è completamente all'oscuro del mondo del fumetto nipponico.
La seconda parte del libro è invece dedicata agli stili, ai temi e agli stilemi del manga.
Molto interessante è una parentesi sulla composizione grafica delle tavole dei fumetti giapponesi, molto più libera e personale rispetto agli rigidi schemi occidentali, che secondo l'autore avrebbe in sé dei palesi rimandi ai kanji, i caratteri cinesi d'uso comune in Giappone.
Fiore all'occhiello di questa sezione del volume è l'analisi del manga in rapporto al mondo adolescenziale. Bouissou spiega agli adulti il successo dei manga presso gli adolescenti costruendo efficaci parallelismi fra quanto narrato nei fumetti per ragazzi e la vita dei ragazzi stessi. Anche nelle produzioni con storie più di fantasia, gli schemi dei manga ricordano sempre elementi della vita, dei pensieri e delle problematiche degli adolescenti. Per questo motivo, ai ragazzi piacciono molto i fumetti giapponesi, da cui riescono anche a trarre validi insegnamenti morali e critiche sociali, non soltanto intrattenimento.
L'ultima parte si concentra invece su un'analisi dei generi e delle varie ripartizioni dei fumetti giapponesi: serie sportive, sentimentali, erotiche, di combattimento, di samurai. Quasi ogni genere della narrativa nipponica a fumetti gode di un suo capitolo dedicato, dove ne vengono analizzati i temi, gli elementi ricorrenti, le tendenze facendo diversi esempi.
In quanto lettore di manga non novizio, personalmente, avrei preferito un maggior approfondimento di questa terza parte, in cui vengono fatti molti nomi ed esempi piuttosto velocemente e magari alcuni titoli o generi specifici mancano o meritavano maggiore attenzione. Un lettore che non sa nulla di fumetti giapponesi invece, probabilmente, non avvertirà il mio problema e si farà un'idea in linee generali di quanto espresso a proposito dei vari generi in cui si suddividono, anche se probabilmente sarebbe stato più comodo inserire anche qualche rigo di trama, nel completo indice delle opere posto alla fine del libro, giusto per facilitare l'ambientazione dei lettori non avvezzi ai numerosi titoli citati.
Un ringraziamento a Marco Pellitteri e Luca Raffaelli per la disponibilità e a Shaoranlover per le fotografie e le riprese video. Il volume è acquistabile qui.
[CERCAMANGA_Storia e universi del fumetto giapponese]
Lo scorso 21 Gennaio, noi di AnimeClick.it abbiamo avuto l'occasione di assistere alla presentazione del libro tenutasi a Roma. L'incontro si è svolto nella bella cornice di Doozo, un ristorante giapponese intimo e sofisticato con annessa libreria che non è nuovo a organizzare conferenze, incontri o eventi legati alla sfera del Sol Levante, situato in via Palermo 51 nei pressi di via Nazionale.
Padrino dell'evento Marco Pellitteri, saggista e sociologo, direttore scientifico di Tunué e autore di monografie sull'animazione e il fumetto giapponese come Mazinga Nostalgia e Il drago e la saetta, nonché traduttore (insieme a Gianluca Di Fratta) e curatore dell'edizione italiana di Il manga. Ad aiutarlo, il giornalista Luca Raffaelli, curatore della collana I classici del fumetto di Repubblica, autore di saggi sul fumetto (Le anime disegnate) direttore di Romics e del festival d'animazione di Genzano Castelli Animati.
Nel corso dell'incontro, che aveva fra il suo pubblico presenze importanti come Gualtiero Cannarsi (adattatore italiano e direttore del doppiaggio dei film dello studio Ghibli), il doppiatore Fabrizio Mazzotta, Fabio Bartoli (autore di volumi sul Giappone pubblicati da Tunué come Vado, Tokyo e torno e Mangascienza) e la traduttrice Federica Lippi (autrice, per Iacobelli, del saggio Mitsuru Adachi: L'espressione del quotidiano), Pellitteri e Raffaelli hanno ben presentato il volume di Bouissou spiegando i motivi che hanno convinto Tunué a pubblicarlo in edizione italiana.
Di libri di critica sui manga, dice Pellitteri, ne sono stati pubblicati diversi, in Italia, ma Il manga si presenta in maniera differente e innovativa rispetto a quanto apparso sinora sulla scena.
L'elemento che fa la differenza è l'esperienza particolare dell'autore del libro.
Jean-Marie Bouissou, nato nel 1950, è uno storico, specializzato in storia del Giappone contemporaneo, autore di numerosi saggi sul Giappone e fondatore di Manga Network, gruppo di studio internazionale sui fumetti giapponesi di cui Marco Pellitteri è il referente italiano. Attualmente ricercatore alla scuola Sciences Po di Parigi, ha vissuto e insegnato in Giappone fra gli anni '70 e '80.
Assiduo lettore di bandes dessinées in gioventù, Bouissou si è, tuttavia, allontanato dal medium fumetto, fino alla sua esperienza in Giappone, in cui, da uomo adulto, una ventina d'anni fa ha scoperto il manga.
Il manga è dunque differente dalla maggior parte dei libri di critica sul fumetto giapponese, scritti da persone che leggono manga sin dalla gioventù. Bouissou ha cominciato a interessarsene solo da adulto e il suo punto di vista è dunque abbastanza particolare e innovativo. Il suo libro si rivolge non (solo) a chi i manga già li conosce e li apprezza, ma (soprattutto) a quella schiera di persone che invece se li è ritrovati fra capo e collo, magari perché i propri figli, parenti, alunni o clienti ne sono appassionati lettori, e non sa che cosa aspettarsi da questi fumetti attualmente così di successo ma ancora molto difficili da capire per un adulto occidentale. Educatori, professori, psicologi, genitori sono dunque il target principale del libro, comunque perfettamente godibile anche per chi di manga invece se ne intende.
Il tono di Bouissou è quindi lontano dall'entusiasmo giovanile di molti altri testi sull'argomento, ma spiega, in maniera aperta, oggettiva e semplice, agli adulti che non lo conoscono quello che è uno dei fenomeni di maggior interesse per i giovani.
Ad una domanda di Gualtiero Cannarsi, che si chiede come mai Tunué abbia deciso di puntare su un critico francese piuttosto che giapponese per spiegare un fenomeno nipponico, Pellitteri risponde che le critiche giapponesi spesso e volentieri non sono adatte per una pubblicazione occidentale, perché troppo specificatamente "giapponesi", mentre il libro di Bouissou, aiutandosi anche con accostamenti al mondo del fumetto francese, è più comprensibile per un lettore italiano.
Nel corso dell'incontro, Pellitteri e Raffaelli hanno ben spiegato, in maniera colloquiale e molto esauriente, le ragioni che hanno spinto Tunué a interessarsi per una pubblicazione italiana del volume di Bouissou. L'editore punta molto su questa sua pubblicazione e ne ha curato in maniera particolare, accordandosi con l'autore che vi ha aggiunto egli stesso delle parti esclusive per la versione italiana, anche la veste grafica.
A cominciare dalla coloratissima e apprezzata copertina firmata da Lorenzo Ceccotti, in cui vengono reinterpretate numerose icone del fumetto giapponese (in primis un riconoscibilissimo Astroboy in primo piano), il volume ha poi un elevato numero di illustrazioni, tavole e immagini di copertina di vari manga al suo interno. Ben 336 le immagini che corredano le pagine del libro, contro le 59 dell'edizione originale francese: una vittoria ottenuta dall'edizione italiana, col permesso dell'autore, per rendere il libro più conforme agli standard di pubblicazione di un saggio nel nostro paese.
In seguito all'incontro organizzato a Roma, piacevolmente colpiti dalle parole dei due conferenzieri che lo hanno presentato in maniera professionale, appassionante e anche un po' divertente, anche noi della redazione abbiamo potuto dedicarci alla lettura del libro e, per quanto mi riguarda, mi sento di concordare con quanto detto durante la presentazione.
Tre le sezioni in cui Il manga è suddiviso, escludendo il ricco apparato di introduzioni, prefazioni, glossari e indici di nomi ed opere posto in testa e in coda al volume.
La prima parte è una storia del fumetto giapponese dalle origini ai giorni nostri. La nascita e le varie fasi di trasformazione dei manga nel corso delle decadi sono spiegate in maniera chiara e comprensibile, offrendo anche un chiaro affresco dei contesti storici e sociali che le accompagnano e spesso ne determinano la nascita e i cambiamenti: dagli emaki alle strisce satiriche di stampo americano, da Eiichi Fukui a Osamu Tezuka, dall'occupazione americana alle rivolte sociali e giovanili degli anni '60, dalla rivoluzione degli shojo manga degli '70 alla massificazione del manga negli anni '80, dalla crisi economica degli anni '90 ai giorni nostri, dalle strisce alle riviste, dai volumi monografici fino ad un accenno ai manga digitali di oggi, passando per l'importazione dei manga all'estero (con un occhio particolarmente attento all'Italia e alla Francia) e per piacevoli confronti della storia del fumetto in Giappone e nei paesi occidentali.
Questa prima parte ben spiega il manga come fenomeno sociale ed espressione del Giappone nei suoi ritmi di vita, nella sua cultura, nella sua storia e nei suoi mutamenti. Il manga non è, dice Bouissou, qualcosa di diverso dal Giappone stesso, che magari cozza con l'immagine di un intellettuale e delicato Giappone da cartolina tutto zen, ikebana, cerimonia del tè e samurai la quale figura nelle menti di chi si interessa al Sol Levante. Elementi del manga come l'umorismo scatologico o l'attenzione alla sfera della sessualità, spesso osteggiati dagli amanti del Giappone dello zen e dei samurai, hanno invece, dimostra l'autore, radici profonde nella cultura del Sol Levante, che ad elementi più sofisticati ed elevati affianca anche una vasta cultura popolare fatta di feste folcloristiche fallocentriche molto goliardiche.
Il manga è quindi qui raccontato in tutti i suoi aspetti. Si parla sia dei grandi classici e capolavori che ne hanno fatto la storia, sia dei meccanismi commerciali e degli stressanti ritmi di realizzazione e pubblicazione. E' un quadro molto realistico e poco romanzato, di grande interesse per chi è completamente all'oscuro del mondo del fumetto nipponico.
La seconda parte del libro è invece dedicata agli stili, ai temi e agli stilemi del manga.
Molto interessante è una parentesi sulla composizione grafica delle tavole dei fumetti giapponesi, molto più libera e personale rispetto agli rigidi schemi occidentali, che secondo l'autore avrebbe in sé dei palesi rimandi ai kanji, i caratteri cinesi d'uso comune in Giappone.
Fiore all'occhiello di questa sezione del volume è l'analisi del manga in rapporto al mondo adolescenziale. Bouissou spiega agli adulti il successo dei manga presso gli adolescenti costruendo efficaci parallelismi fra quanto narrato nei fumetti per ragazzi e la vita dei ragazzi stessi. Anche nelle produzioni con storie più di fantasia, gli schemi dei manga ricordano sempre elementi della vita, dei pensieri e delle problematiche degli adolescenti. Per questo motivo, ai ragazzi piacciono molto i fumetti giapponesi, da cui riescono anche a trarre validi insegnamenti morali e critiche sociali, non soltanto intrattenimento.
L'ultima parte si concentra invece su un'analisi dei generi e delle varie ripartizioni dei fumetti giapponesi: serie sportive, sentimentali, erotiche, di combattimento, di samurai. Quasi ogni genere della narrativa nipponica a fumetti gode di un suo capitolo dedicato, dove ne vengono analizzati i temi, gli elementi ricorrenti, le tendenze facendo diversi esempi.
In quanto lettore di manga non novizio, personalmente, avrei preferito un maggior approfondimento di questa terza parte, in cui vengono fatti molti nomi ed esempi piuttosto velocemente e magari alcuni titoli o generi specifici mancano o meritavano maggiore attenzione. Un lettore che non sa nulla di fumetti giapponesi invece, probabilmente, non avvertirà il mio problema e si farà un'idea in linee generali di quanto espresso a proposito dei vari generi in cui si suddividono, anche se probabilmente sarebbe stato più comodo inserire anche qualche rigo di trama, nel completo indice delle opere posto alla fine del libro, giusto per facilitare l'ambientazione dei lettori non avvezzi ai numerosi titoli citati.
Nonostante qualche inesattezza, errore o refuso nei nomi di autori, editori o nella datazione delle opere, Il manga è un libro abbastanza completo, il cui linguaggio chiaro e semplice può facilitarne la lettura a un pubblico molto vasto. L'autore espone in maniera ordinata e completa il fenomeno manga nelle sue varie sfaccettature, ripercorrendone la storia, le influenze subite e generate, gli stili, i temi, i generi, i meccanismi di creazione e pubblicazione, la storia delle pubblicazioni europee e i motivi del perché il fumetto giapponese abbia così tanto appeal su lettori di ogni età e sui giovani in particolare.
In conclusione, dunque, Il manga si mostra come un bel libro sul mondo dei fumetti giapponesi, una perfetta lettura per chi volesse farne o approfondirne la conoscenza.
Da consigliare ai tanti genitori, insegnanti o educatori che ancora non conoscono i manga e si chiedono perché ai loro ragazzi piacciano tanto. Avranno dalla lettura di questo libro un'esauriente risposta.
In conclusione, dunque, Il manga si mostra come un bel libro sul mondo dei fumetti giapponesi, una perfetta lettura per chi volesse farne o approfondirne la conoscenza.
Da consigliare ai tanti genitori, insegnanti o educatori che ancora non conoscono i manga e si chiedono perché ai loro ragazzi piacciano tanto. Avranno dalla lettura di questo libro un'esauriente risposta.
Un ringraziamento a Marco Pellitteri e Luca Raffaelli per la disponibilità e a Shaoranlover per le fotografie e le riprese video. Il volume è acquistabile qui.
[CERCAMANGA_Storia e universi del fumetto giapponese]
"Da consigliare ai tanti genitori, insegnanti o educatori che ancora non conoscono i manga e si chiedono perché ai loro ragazzi piacciano tanto."
Hai ragione, kotaro. E siamo sempre lì. Quanti pubblicazioni sono uscite riguardanti le origini del manga? Le differenze con il fumetto occidentale? Stilemi e iconografie ricorrenti? Osamu tezuka?
Và bene, è un' ottima guida introduttiva al fumetto giapponese, Ma adesso è arrivato il momento di fare un passo avanti.
Si tenta un confronto con il fumetto occidentale, specialmente quello francese, e, in rari spunti, con quello italiano e la graphic novel alla Eisner. Probabilmente, come affermato da @meitei, è auspicabile la presentazione di una pubblicazione che analizzi più a fondi i codici narrativi e stilistici propri del manga. In compenso, l'opera è corredata da una buona bibliografia, seppur parziale e con rimandi ad archivi web.
Innanzitutto, condivido il parere negativo di Gianni su questi volumi. Dicendola semplicemente, non so quanto il manga si presti a uno studio a tappeto a livello serio e accademico: al massimo mi concentrerei su singoli grandi autori e temi riconosciuti (ad esempio, i topoi della letteratura giapponese classica nella produzione di Riyoko Ikeda), per il resto mi asterrei, anche perché, come disse sempre la Ikeda all'interno di un'intervista inserita nell'edizione D/Books de Le rose di Versailles, il manga è un prodotto popolare e tale deve rimanere, se assurge ad altri livelli perderebbe la propria linfa vitale.
Accanto a ciò, l'inserimento sul mercato di troppi libri a tema anime/manga da appassionato mi fa storcere il naso perché mi sembra l'ennesimo tentativo di lucro ai danni delle mie tasche.
Inoltre, il volume contiene un certo numero di errori, a livello contenutistico, sintattico e di adattamento. Non ricordo precisamente tutto quello che di strano ho rilevato perché l'ho letto tempo fa, comunque c'erano imprecisioni nelle trame di alcuni manga citati. Per esempio, a un certo punto si parla di una serie yaoi che sarebbe il rifacimento in chiave omoerotica degli amori del principe Genji; una velocissima ricerca fa invece scoprire che si trattava del principe Shotoku. L'informazione l'ho tratta da un sito Internet famosissimo che molto probabilmente era già bello che attivo nel 2008, anno di stesura del tomo, dunque una brevissima ricerca di conferma avrebbe evitato certi strafalcioni.
Poi, l'italiano della traduzione. A volte ho avuto i brividi leggendo, a distanza di poche righe, citazioni coltissime prese da Hugo, Freud e tanti altri, alternarsi a errori di italiano banalissimi come sé stesso. E ce sono un'infinità, di sé stesso. E' un continuo sé stesso con l'accento in bella mostra. Mi pare anche di ricordare verbi avere senza h, ma qui spero sia la mia mente a ricordare male oppure credo nell'errore di stampa o distrazione.
A livello di adattamento, c'erano parti farraginose rese tali da continue ripetizioni degli stessi sostantivi, cosa che una semplice sostituzione con sinonimi avrebbe evitato.
anche io però come GianniGreed ritengo che libri del genere siano un po' particolari (ergo adatti a me)
Ho consultato il volume che citi come documentazione per la mia tesi di laurea, e mi era parso molto buono nell'analisi specifica dei vari autori/opere (cosa che invece a Il manga manca), ma, di contro, Il manga è molto più completo nel discorso storico/sociologico ed è più accessibile ad un pubblico di non conoscitori dei fumetti giapponesi.
Bell'articolo.
Ma, anche presso coloro che coi manga son cresciuti, basta sapere chi è competente tra gli scrittori per formazione personale e cultura generale
vedasi Marcello Ghilardi: "Cuore e Acciaio, Estetica dell'animazione giapponese"
letto quest'estate tutto d'un fiato, eccezionale
e mi hanno parlato molto bene anche del suo "La filosofia dei manga" (sempre stesso autore) in cui si riescono a trattare anche argomenti spinosi in modo molto interessante
Ben venga che agli appassionati e ai super interessati sia molto utile.
Quindi Il Manga si avvicina maggiormente a Con gli occhi a mandorla (per quanto quest'ultimo è per certi versi un mero collage di off topic)?
Oddio, ho letto anche quello, perchè si scoprì che ho letto tutto il catalogo della Tunué e non me lo ricordo?
Anche con gli occhi a mandorla è più specifico per quanto riguarda le varie opere/generi, mentre qui è solo una parte minimale (nonchè quella scritta peggio), mentre la parte del leone è riservata all'analisi storica del manga in un modo da libro di storia del Giappone (l'autore è uno storico), delle produzioni/tecniche di realizzazione/vendita dei manga e di come questi abbiano impatto nei giovani.
A parte questo... "rispetto agli rigidi schemi occidentali"? Ho capito che si parla di Giappone, ma l'italiano cerchiamo di non dimenticarcelo
Il fatto poi che quest'opera si rivolga agli scettici o ai profani è un ulteriore punto a suo favore: non si fa mai troppo, non dico per catturare nuovi adepti, ma almeno per convincere certi adulti che storcono il naso solo a vedere le cover dei manga che no..non si rischia di diventare assassini o maniaci leggendoli :/
Se poi, come sembra, l'autore ha scoperto i manga in tarda età..beh, abbiamo molto in comune, allora XDD (anche se io sono cresciuta ad anime e Nutella però >.< )
Se esce in edizione kindle lo prendo di sicuro, anche se Mangascienza era stato rielaborato da schifo in questo formato
Specialmente in questo caso, dove si è cercato di fare qualcosa alla portata di tutti.
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