
Il destino dei folletti si incrocerà con quello di Love Momozono, una ragazza allegra e spensierata che sarà scelta per diventare Cure Peach, la guerriera dell'amore.
A lei si uniranno le sue migliori amiche sin dall'infanzia: l'affascinante e modaiola Miki Aono, che diventerà Cure Berry, la guerriera della speranza, e la dolce amante degli animali Inori Yamabuki, che diventerà Cure Pine, la guerriera della preghiera. Ma una quarta guerriera, ideale quarto petalo del leggendario quadrifoglio sulla cui simbologia si basa tutta la serie, attende di fare la sua comparsa...
La missione delle guerriere sarà quello di fermare i piani degli emissari di Labyrinth, giunti nel mondo umano allo scopo di raccogliere l'energia scaturita dal terrore degli esseri umani.
Quando il livello d'energia sarà al suo culmine, infatti, si rivelerà l'arcano potere chiamato Infinity, la memoria infinita e illimitata che permetterà a Lord Moebius, il malvagio sovrano di Labyrinth, di controllare ogni dimensione.
Chiusa com'è fra lo strabordante successo della doppia serie Yes Pretty Cure 5 / Yes Pretty Cure 5 Go Go e quello di Heartcatch Pretty Cure, che ha tanto fatto parlare di sé per via dell'originale stile grafico, Fresh Pretty Cure, sesta incarnazione delle guerriere Toei trasmessa in patria fra il 2009 e il 2010, si tende quasi a non calcolarla.
Molto poco se ne parla in giro, sebbene abbia anche lei la sua nutrita schiera di affezionati che gli hanno dedicato numerose fanart sulle art community nipponiche, e quasi ci si fa l'idea che fosse un mezzo flop, in confronto ad altri capitoli della saga che suscitarono più clamore all'epoca della trasmissione.
Fortunatamente, così non è stato, e Fresh Pretty Cure si è dimostrata essere un'inaspettata sorpresa, decisamente ben più gradevole rispetto ad altre serie Pretty Cure più blasonate e di cui maggiormente si discute.
C'è una cosa che salta immediatamente all'occhio, per uno spettatore più grandicello, non appena questi comincerà la visione della serie. Ancor più che con le Pretty Cure precedenti, si sentirà immediatamente a casa, come se non fossero passati quindici anni ma solo un attimo, dagli anni '90 di Sailor Moon, Rayearth e Wedding Peach.
Tantissimi, infatti, i punti di contatto, specialmente con quest'ultimo, a cominciare dallo strategico nome della protagonista, Cure Peach, la quale contiene la parola "momo" ("pesca", ma anche il colore rosa, in giapponese) nel suo nome completo, come Momoko Hanasaki alias appunto Wedding Peach.
Come nella serie ideata da Sukehiro Tomita, anche le protagoniste di questa storia sono inizialmente tre giovani amiche d'infanzia che ottengono più o meno tutte insieme il potere di trasformarsi in eroine magiche. Curiosamente, anche in questo caso una quarta eroina si aggiungerà al gruppo più avanti nella storia, e il suo nome avrà diversi elementi in comune con l'analogo quarto Angelo dell'amore della suddetta serie.
Le citazioni agli anni '90 e ai due capisaldi del majokko sentai di quegli anni, Sailor Moon e Wedding Peach, non si limitano alla parte buona della barricata, ma anche quella cattiva ne sarà impregnata fino al midollo. I malvagi emissari di Labyrinth saranno infatti dei ragazzi di bell'aspetto o delle ragazze dal grande sex appeal, esattamente come avveniva nelle suddette serie. Saranno, inoltre, dei "cattivi con l'anima", tormentati, capaci di amare, di avere degli obbiettivi da perseguire a costo di grandi sacrifici, di fidarsi ciecamente del loro oscuro leader al punto da essere pronti a dare la vita per la sua causa o per ottenere un riconoscimento del loro valore da parte sua, di interrogarsi su ciò che li differenzia dagli umani che vogliono soggiogare.
Il loro scopo, stavolta (almeno inizialmente), sarà non tanto quello di impossessarsi del folletto o dell'oggetto magico del caso legato alle protagoniste, ma quello di rendere infelici gli umani per rubare l'energia scaturita dal loro terrore.
Se, leggendo queste righe, vi hanno risuonato nella testa diversi campanelli, è perché, indubbiamente, Fresh Pretty Cure strizza continuamente gli occhi ai majokko sentai degli anni '90, a livello di sviluppo della trama e dei personaggi, così come nel disegno e in tante piccole chicche sparse qua e là lungo gli episodi. Non ultimo, il fatto che nel ruolo della madre di Love sia stata scelta Kyoko Hikami, proprio la doppiatrice di Momoko Hanasaki / Wedding Peach, in un'ideale passaggio di consegne quindici anni dopo.



La trama, ottimamente congegnata e dal buon ritmo ricco di colpi di scena, lascia spazio a numerose sequenze d'azione ricche di effetti speciali, scettri magici, calcioni, mostri giganti, potenziamenti. Fra i tanti piani dei malvagi emissari di Labyrinth per aver ragione della razza umana, alcuni saranno una spassosissima fonte di divertenti gags (come quello di inchiodare di default una ridicola parrucca sulle teste della gente o quello di invertire i corpi di umani ed animali), altri saranno più subdoli e cattivi, generando episodi leggermente dark e anche un po' forti per i piccoli spettatori (come quello in cui i malvagi cancellano dalla faccia della Terra tutte le cose che piacciono ai bambini, come i dolci, i giocattoli o addirittura le mamme).
La storia di Fresh Pretty Cure lascerà dunque spazio a numerosissime sottotrame, ora divertenti ora simboliche, ora riflessive, profonde e commoventi. Ci sarà spazio per l'amore, rappresentato da un gruppo di amici di Love e compagne che cercano in tutti i modi di conquistarle e dal tenerissimo rapporto intercorrente fra Love e il suo impacciatissimo amico d'infanzia Daisuke. Ci sarà spazio per la vita sociale delle ragazze, i loro sogni e i loro hobby: la moda per Miki, gli animali per Inori e il ballo per Love. Proprio l'elemento del ballo giocherà un ruolo fondamentale e simbolico lungo tutta la storia, con le lezioni di ballo che le ragazze prendono dalla bella ballerina Miyuki, in vista dell'esibizione che chiuderà la serie. Questo si intreccerà con un altro tipo di ballo, quel "Beat Up!" che, battendo il piede nudo sul terreno, dà il via all'ideale balletto che permette alle ragazze di trasformarsi nelle eroine Pretty Cure, in un'escalation di ritmo che va via via crescendo man mano che le quattro ragazze scoprono i propri poteri e danno più colore alla splendida coreografia delle metamorfosi.



Personaggi vivi, simpatici, tutti, quelli di Fresh Pretty Cure. Imparata la lezione delle due spoglie serie immediatamente precedenti, gli autori ricostruiscono ancora una volta un mondo vivo, aperto, una bella cittadina ricca di negozianti, veterinari, pasticcieri, idol, uomini e donne in carriera, studenti, amici e parenti. Le tre protagoniste, già di loro splendidamente caratterizzate, non ci nasconderanno nulla delle loro vite. Conosceremo gli amici con cui vanno al luna park, le loro famiglie (le quali svolgeranno un ruolo importantissimo nella storia, essendo presenti a giro in tutti gli episodi) e i numerosi "personaggi non giocanti" che abitano nella ridente cittadina di Clover Town Street, donandole colore. L'universo di Fresh Pretty Cure amplia dunque quello già ottimo delle prime tre serie e ci regala numerosi personaggi di contorno parecchio indovinati, come la madre di Miki, parrucchiera modaiola, il padre di Love, sorridente salaryman, o quello di Inori, un veterinario enorme e gentile, ma soprattutto lui, Kaoru, enigmatico, folle e spassosissimo venditore di ciambelle su cui gli autori puntano molto e che meriterebbe una serie tutta per lui.
In un universo narrativo così fresco e vivo, si innesta con inaspettata facilità una storia di malvagi e di supereroine, rendendo Fresh Pretty Cure una serie profonda e ben narrata, ricca di simbologie (il ballo, il numero quattro, i frutti, i petali del quadrifoglio, i colori, i semi delle carte, i punti cardinali) e di sottotrame che si intersecano, nonché di personaggi che interagiscono splendidamente fra loro, in maniera divertente ma anche appassionante e riflessiva.
Per la prima volta nella saga Pretty Cure, infatti, viene introdotta una sottotrama tipica dei fumetti supereroistici americani che non era mai stata presa in considerazione: quella della doppia identità dell'eroe (eroina, in questo caso) e della problematica sullo svelarla o tenerla nascosta ai propri cari o alle persone che salva. Lo stesso problema, mai toccato dalle Pretty Cure precedenti, sarà affrontato da Cure Peach e compagne, per la prima volta personaggi pubblici conosciuti e ammirati dalla gente comune, con risultati sorprendentemente interessanti.
Non ultima, Fresh Pretty Cure pone gran parte della sua trama sulla tematica del cattivo redento, che ha sempre trovato uno spazio più o meno grande all'interno della saga e che qui viene portata ai suoi eccessi, trattata in maniera profonda e intelligente, in maniera diversa, più ampia e più toccante rispetto a quanto visto nelle serie precedenti, con numerosi colpi di scena e un ottimo approfondimento psicologico di ambo le parti e dando vita ad un gruppo di episodi finali dalle tinte fantascientifiche alla Digimon Tamers e dal grandissimo impatto emotivo.




Nella migliore tradizione della saga Pretty Cure, anche questa sesta serie è una festa ricca di colori, di luci e di animazioni, sempre vividi, spettacolari e coinvolgenti. Il character design, invece, cambia rispetto alle serie precedenti, facendosi più spigoloso e mostrando delle Pretty Cure visibilmente più adulte, nello stile delle guerriere Sailor e degli Angeli dell'amore, che, con l'eccezione della sola Inori dall'aspetto leggermente più giovane rispetto alle compagne, risultano essere più affascinanti e mature fisicamente delle ragazzine che le hanno precedute.
Cambia anche la colonna sonora. Dopo essersi affidato all'abile Naoki Satou per cinque serie, il lato musicale della saga Pretty Cure passa nelle mani di Yasuharu Takanashi (curatore anche delle musiche per Heartcatch, Suite e per l'attuale Smile), che non fa rimpiangere il suo predecessore e ci regala degli accompagnamenti orchestrati molto coinvolgenti, capaci di spaziare da sonorità rock abbastanza dure e inusuali per un majokko a un leggero e piacevolissimo retrogusto eurobeat.
Fanno il loro lavoro, risultando orecchiabili e simpatiche ma non troppo incisive, la sigla d'apertura (in doppia versione) e le due di chiusura, queste ultime accompagnate dai primi di una lunga serie di videoclip che mostrano le Pretty Cure in computer grafica che ballano.
Molto buono il doppiaggio giapponese, che schiera nuovi e vecchi (come Taiki Matsuno, l'ex Helios/Pegasus di Sailor Moon SuperS, qui nei panni dello spassosissimo furetto Tarte, che parla con l'accento del Kansai e un'inflessione da signore di mezza età) talenti, come di consueto per la saga Pretty Cure, con l'unico difetto di un linguaggio un po' troppo giovanilistico usato nei dialoghi e nei nomi dei personaggi (per quanto la spiegazione che viene data all'interno della serie sia molto convincente e poetica, fa un po' strano trovare una ragazza giapponese che ha "Love" in katakana come nome proprio ed è abbastanza fastidioso l'uso del suffisso "-tan" piuttosto che il consueto "-chan"). La cosa fa un po' storcere il naso, ma ci si passa sopra, tenendo conto del target giovane a cui è diretta la serie.
La versione italiana, invece, pur non essendo perfetta a livello di scelta delle voci e con diversi errori nell'adattamento dei dialoghi, riesce a far bene il suo lavoro, risultando divertente e/o drammatica al punto giusto dove necessario.
Sono state anche ricantate in italiano, in stile Virtua Fighter, le sigle d'apertura e chiusura, ma con risultati, purtroppo, tutt'altro che esaltanti.



Fresh Pretty Cure è un compendio del meglio di quindici anni di majokko sentai, l'ideale punto di arrivo di una saga che avrebbe potuto benissimo fermarsi qui raggiungendo il suo culmine (ma la saga Pretty Cure è ancora in corso, e potrebbe ancora superarsi e migliorarsi, chissà) e l'ideale punto di partenza di uno spettatore che non ha dimestichezza col genere. Una serie capace di dare tanto ai suoi spettatori, di divertirli, emozionarli, donargli dei personaggi indimenticabili e farli riflettere sull'amicizia, sul primo amore, sui legami familiari, sui sogni, sulla ricerca di se stessi e della propria felicità, sulla fiducia nel prossimo in maniera intelligente e toccante. Un'ottima serie televisiva che ha l'unico difetto di possedere uno stile di disegno un po' troppo spigoloso e di non brillare per originalità, presentando una storia già scritta, in maniera differente, da altri. Chi l'ha già sentita, dunque, potrebbe annoiarsi. O, magari, com'è successo a me, ritrovare antiche sensazioni e tornare a sognare. Un sogno differente, ma sicuramente non meno intenso, rispetto a quelli dei nuovi, giovani spettatori, che queste eroine dal costumino colorato e dal cuore gentile le adoreranno e seguiranno con grandissimo entusiasmo e che, si spera, riusciranno a portare nel cuore il loro esempio di giustizia, bontà e fiducia.
In fondo, come si saranno accorti gli esperti del genere majokko sentai all'ascolto, una Love di oggi, tanto impacciata nella vita di tutti giorni quanto decisa nelle sue magiche vesti e sempre dotata di una grandissima gentilezza che la aiuta a farsi amici anche fra i suoi avversari, non è poi così diversa da una Usagi Tsukino o da una Momoko Hanasaki di ieri. Quell'archetipo di eroina forte ma dal cuore d'oro, che lo spettatore può amare e supportare perché sente simile a sé, è ancora oggi vincente, e Fresh Pretty Cure ce lo dimostra in maniera magistrale.
In fondo, come si saranno accorti gli esperti del genere majokko sentai all'ascolto, una Love di oggi, tanto impacciata nella vita di tutti giorni quanto decisa nelle sue magiche vesti e sempre dotata di una grandissima gentilezza che la aiuta a farsi amici anche fra i suoi avversari, non è poi così diversa da una Usagi Tsukino o da una Momoko Hanasaki di ieri. Quell'archetipo di eroina forte ma dal cuore d'oro, che lo spettatore può amare e supportare perché sente simile a sé, è ancora oggi vincente, e Fresh Pretty Cure ce lo dimostra in maniera magistrale.
Fresh Pretty Cure m'è piaciuta tanto (anche se del franchise ho visto, sinora, solo la prima serie
E' una di quelle serie che ti rimangono nel cuore anche se magari non hanno fatto la storia
Complimentoni all'autore della recensione
Complimenti a Kotaro per la recensione stupenda *-*
Inoltre Fresh merita perchè ha Setsuna
Devo ancora vedermi l'ultimo episodio per cui devo ancora completare la serie ma sicuramente Fresh è uno dei miei capitoli più graditi di tutta la saga delle Pretty Cure.
Concordo con molti punti della recensione di Kotaro. Sicuramente la tessitura dell'ambientazione e l'interazione delle protagoniste con i personaggi secondari è con tutta probabilità la qualità maggiore di Fresh ove le precure non sono più un corpo "estraneo" dal resto del mondo e anzi, il nascondere l'identità segreta è un classico che bene si ripropone in questa occasione. Tutto il contorno conferisce molta "freschezza" alla serie.
Non mancano ovviamente delle criticità:
...ha l'unico difetto di possedere uno stile di disegno un po' troppo spigoloso
E allora quale grado di spigolosità avrebbero serie come Saint Seiya Omega o lo stesso Heartcatch? Per non parlare del citato Rayearth... da venire tagliati al singolo sguardo...
...festa ricca di colori, di luci e di animazioni, sempre vividi, spettacolari e coinvolgenti
È vero che le trasformazioni, gli attacchi e tutto quanto sono ben fatte e che in genere la serie si difende bene sul piano della realizzazione, però non ci si deve scordare di clamorosi cali della qualità generale in alcuni episodi. Probabilmente avranno risparmiato per spendere sulle scene finali.
Saranno, inoltre, dei "cattivi con l'anima", tormentati...
Esempio che andrebbe circostanziato alla sola Eas/Setsuna. Gli altri o sono malvagi propriamente detti oppure sono macchiette come Soular e Wester.
Probabilmente nel fare la sua bella recensione Kotaro è stato troppo ammaliato dall'overdose di citazioni e omaggi per notare degli occasionali difettucci in questo anime
Comunque a parte il grande,grande,grande Kaoru-chan va fatta una menzione d'onore anche a Wester e al fatto che finalmente l'animaletto mascotte di turno non ha nessun tic odioso quando parla.
Insomma,per me e' una delle migliori serie di maghette della passata decade.
E' senza dubbio una serie molto classica, che riprende un sacco di elementi dai majokko sentai degli anni '90, Sailor Moon e soprattutto Wedding Peach da cui riprende tantissimo, ma anche per questo l'ho trovata molto piacevole.
E' una serie molto umana, che punta parecchio sulla caratterizzazione dei personaggi e dell'ambientazione. Le protagoniste sono fantastiche, hanno tutte una loro ragion d'essere e un loro carattere ben preciso e alla fine si riescono ad amare tutte (quella che mi è piaciuta di meno è Miki, che è la più frivola e superficiale, ma anche lei ha i suoi momenti, inoltre è la più affascinante fisicamente), ma sono stupendi anche i cattivi, i folletti e anche i vari personaggi comprimari che gravitano intorno alle ragazze e che contribuiscono a rendere il mondo della serie molto piacevolmente vivo (come succedeva appunto nelle prime tre serie e come accadrà di nuovo nella serie Suite, sia pure in maniera minore). E poi c'è Kaoru che merita una serie a sé dove dovrà essere il protagonista incontrastato!
Fresh Pretty Cure si segue molto piacevolmente e riesce a raggiungere anche dei picchi di emotività non indifferenti, vuoi per il modo garbato e toccante con cui parla di sogni, d'amore, d'amicizia e di legami familiari, vuoi per il personaggio di Setsuna/Eas e TUTTO quello che la riguarda. Da elogiare sono anche le musiche che sono moderne, coinvolgenti e molto azzeccate (la tematica del ballo ha qui un'importanza fondamentale, quindi è bene che ci siano delle belle musiche).
E' senza dubbio una serie che consiglierei a chi non ha dimestichezza col genere e volesse approfondirne la conoscenza, o anche solo a chi negli anni '90 guardava Sailor Moon e Wedding Peach e vuole guardare qualcosa di moderno che gliele ricordi.
Dispiace solo che la versione italiana non sia stata proprio perfetta a livello di scelta delle voci o di certi adattamenti dei dialoghi o delle canzoni, oltre a diversi errori di montaggio sparsi qua e là. In giapponese rende di sicuro meglio, ma anche in italiano fa il suo effetto.
@ Narutimate
Invero la mascotte non puccia non è una novità nel campo dei majokko in generale. Negli anni '80 c'era chi si accompagnava a un gatto obeso che andava a provarci con le tizie in strada con la voce di Uighur
@ Swordman
La spigolosità di Heartcatch infatti sarà ampiamente demonizzata a tempo debito. Rayearth nasce così e quindi ci si fa l'abitudine, ma Fresh cambia un design già collaudato per cinque serie per diventare "diverso" e quindi c'è qualcosa che stona (vedi appunto Miki che è di una spigolosità assurda nei suoi lineamenti) e andava segnalato.
Per quanto riguarda i cali nei disegni e nelle animazioni, non li ho notati (ma in genere è una cosa che non noto mai), mentre sui cattivi anche Wester e Soular attraversano un percorso di crescita personale (ovviamente meno definito di quello di Eas) e questo è il primo caso in cui i cattivi (maschi) passano dalla parte del bene e aiutano direttamente le Pretty Cure a combattere contro il nemico finale. Direi che questo basta a renderli più sfaccettati e "con l'anima"
Il fatto che i cattivi maschi passano dalla parte delle Pretty Cure non succede per la prima volta in Fresh ma nella prima serie cioè Futari wa Pretty Cure in cui Kiriya passa dalla parte delle Pretty Cure.
E' vero, però Kiriya viene ucciso e quindi ha agito molto meno rispetto a Wester e Soular, che addirittura partecipano all'attacco finale.
Anche Bumbee alla fine della serie Go Go si redime e aiuta le guerriere nella battaglia finale, ma è una cosa quasi di passaggio che non è stata sfruttata appieno, al contrario di ciò che avviene qui dove Wester e Soular hanno uno spazio quasi paritario rispetto alle Pretty Cure.
Bumbee,non sò come mai,me l'ero proprio dimenticato.Comunque pensandoci bene il fatto che i cattivi maschi passino dalla parte delle Pretty Cure con Soular e Wester è stata sfruttata di più.
Decisamente io preferisco questo tipo di cattivi ad altri che magari rimangono monolitici nelle loro convinzioni e non si pongono mai dubbi oppure servono solo per far ridere, per cui alla fine le serie Pretty Cure che preferisco sono quelle dove i cattivi sono sviluppati meglio anche da questo punto di vista. La mia preferita, infatti, è Splash Star, a cui mancava solo la conversione di Kintoresky che era il mio preferito (ma anche di tutti i cattivi in generale, che erano simpaticissimi) per diventare inarrivabile.
E con Fresh tra l'altro finirò la mia "avventura" con le PreCure, che Smile non mi ha preso e l'ho droppato e Dokidoki non mi sogno neanche di iniziarlo. Ho apprezzato il franchise per quanto mi è stato possibile ma adesso mi sono stufata, voglio dedicarmi ad altro.
E con Dynit che mi edita Sailor Moon, mi terrò stretto l'originale e quando mi tornerà voglia di majokko sentai mi guarderò quello
Sai che invece a me Heartcatch non è piaciuta per niente (se non ricordo male però tu ci avevi fatto una bella recensione che fu anche pubblicata nella nostra rubrica dei consigli) e invece ho apprezzato molto Suite, vero?
Ma ne riparleremo in uno spazio analogo a questo quando entrambe saranno state trasmesse in Italia
Sì, la recensione di Heartcatch era mia, anche se quando l'ho scritta ero solo un'ospite sul sito
Per quando sarà il momento farò in modo di rivederle entrambe, vedremo se sarò rimasta delle mie opinioni iniziali o sarò più d'accordo con te
Andando avanti con la visione degli episodi, invece, mi è piaciuta sempre di più.
Sicuramente di un livello maggiore rispetto alle ultime due serie precedenti.
Anche il doppiaggio italiano non mi è dispiaciuto.
Per il resto son d'accordo che Kaoru meriterebbe una serie tutta sua e che Soular e Wester siano tra le migliori macchiette della saga
Il punto è che, dopo aver seguito un solo filone nelle prime tre serie (dualità delle protagoniste, cattivone cattivissimo e fumoso che vuole rubare un oggetto alle Pretty Cure, guerriere che combattono principalmente a calci e pugni), la saga Pretty Cure ha poi cercato di ridefinirsi in molti modi diversi, e Fresh è solo uno di questi. Ormai ogni serie che esce ha uno stile tutto suo e affronta tematiche nuove o vecchie in maniera diversa, anche elaborando trame più complesse rispetto alle prime serie che erano eccessivamente lineari (vedi appunto Fresh, ma anche Heartcatch o Suite). L'elemento della dualità fra le due guerriere ogni tanto ritorna, come nelle serie Heartcatch (anche se qui non ha di certo la stessa intensità) o Suite, e le "arti marziali" sono ritornate nella serie Smile (che, di contro, ha anche rielaborato il cattivone cattivissimo e fumoso, la struttura lineare e i cattivi esclusivamente comici). Ci sono poi serie che, come le prime tre, hanno un'ottima ambientazione (Fresh, Suite) e altre che praticamente non ce l'hanno (Yes/Go Go, Smile).
Ciò che resta comune a tutte le serie è l'esasperazione dell'amicizia e dei molti sentimenti che provano le protagoniste, sia nella vita di tutti i giorni che in battaglia. Questo elemento ha fatto la fortuna della prima serie e ritorna in Fresh e anche in tutte le serie precedenti e successive, anche se in forma differente.
Complimenti per la recensione
sì, concordo. Grazie per i chiarimenti riguardanti le altre serie^^
Quali sono le voci secondo te non adatte?
Wester, il cui doppiatore è troppo fighetto e non rende bene nei momenti in cui Wester fa lo scemo (che poi sono il 90% delle volte), Setsuna (troppo matura, non rende quando il personaggio poi passa al bene e si comporta da adolescente timorosa) e Moebius (voce troppo robusta per un cattivo che robusto non è e in giapponese ha una voce da anziano).
Anche io all'inizio la voce di Setsuna la trovavo un pò troppo matura poi però con l'andare avanti degli episodi mi è piaciuta moltissimo.L'unica cosa è che la frase di presentrazione di Cure Passion l'ha detta con un tono un pò moscio.
Mentre le voci di Wester e Moebius mi sono piaciute subito.
Perché non ti piace Flavio Aquilone come doppiatore?
Non ne amo particolarmente la voce, un po' troppo fighetta (preferisco voci più impostate e robuste), e inoltre difficilmente mi piacciono i personaggi che doppia (solitamente, anche se non è questo il caso, sono ragazzi(ni) fighetti che se la tirano). Ciò non toglie che comunque nel suo ruolo sia bravo, perché una voce antipatica su un personaggio antipatico rende moltissimo, ma non è fra le mie voci preferite.
Se ti interessano i pugni e i calci rotanti, devi guardare la terza serie, che è il Dragon Ball Z delle maghette
Fresh è una bellissima serie, ma non ha nulla di più di altre serie analoghe del passato a cui si rifà, quindi se hai perso interesse per il genere potrebbe non offrirti stimoli particolari.
Ne abbiamo perso un altro...
Stimo rimanendo in pochi (etero) a resistere...
Eas e sopratutto Northa sono i nemici più belli.
Setsuna è uno dei personaggi più ben riusciti dell'intera saga.. con le sue debolezze.. anche le altre ragazze sono ben fatte ma essendo già dalla parte del bene non hanno molte "debolezze interiori". Riuscitissimi però i vari legami tra di loro senza scadere nei soliti banali clichè del: due che litigano perché con caratteri diametralmente opposti e basta. L'episodio in cui sia Inori sia Miki si avvicinano a Setsuna, conoscendola un po' di più, sono ben riusciti. Idem quando la stessa Miki non si fida di lei (quando è ancora Eas e non è ancora giunto il cambiamento in lei) e intima a Love questi suoi dubbi.. Love di contro è un personaggio buono e forte che, a differenza di Nozomi delle serie precedenti, ha le sue passioni e magari farà anche meno "brillare le sue compagne, ma che ha un carisma fortissimo una nobiltà d'animo grande e mi piace che venga spesso messa alla prova e soffra un po'.. insomma questa Fresh l'ho trovata molto più realistica emotivamente parlando.
Molto belli i disegni sia nella serie ke nelle 2 sigle finali e un buon doppiaggio.Inoltre è stata molto bella l'ultima puntata anke se speravamo ke setsuna rimasse a vivere a casa di love xkè la loro era una stupenda amicizia, un ottimo rapporto proprio come 2 sorelle.
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