Un ragazzo di tredici anni, studente delle medie di Tōkyō, ha scritto una lettera all'editore del Tokyo Shimbun, domandando quanto segue: “Amo i manga, ma, se leggo manga tutto il tempo, mia madre mi rimprovera dicendo: 'Non fai che leggere manga! Perché non leggi un bel po' di libri?'. È in quei momenti che mi chiedo perché la lettura dei manga sia considerata nociva e mi venga piuttosto chiesto di leggere tanti libri. Che differenza c'è tra di essi, innanzitutto? Non sono diversi semplicemente per la presenza o meno di immagini? Credo che gli adulti abbiano semplicemente stabilito, per partito preso, 'che i manga non facciano così bene'”.
Per rispondere all'interrogativo, sono stati presentati diversi punti di vista. Un impiegato sessantenne di Shizuoka si è espresso in questi termini: “La grande differenza consiste nell'assenza di immagini. Se mancano queste ultime, ti tocca disegnare lo spettacolo mentalmente, man mano che leggi. Ciò giova alla capacità di pensiero”. Un quarantasettenne lavoratore in proprio di Tōkyō ha replicato sostenendo che anche i manga producono lo stesso effetto.
Il mangaka Reiji Yamada (Zetsubō ni Kiku Kusuri - ONE on ONE) è stato chiamato in causa: “Il manga fa parte della cultura giapponese da tempi lontani. Sottostimare il manga sarebbe come guardare dall'alto in basso il kabuki”. Egli cita i rotoli illustrati del Genji Monogotari del periodo Heian (rappresentati nell'immagine sottostante), l'ukiyo-e ed altri media artistici per supportare la propria argomentazione fondamentale: “Esiste una lunga tradizione culturale di combinazione tra parole e immagini”. In ultima istanza, l'autore raccomanda di assumere di tutto un po' nella propria dieta mediatica: “Quando si gioca a shōgi o si assiste a uno spettacolo cinematografico, la stimolo intellettuale è di diversa natura, ma questa differenza non implica che vi sia una cosa buona contrapposta ad un'altra cattiva. Vi invito a godere appieno di entrambi i divertimenti!”.

Il Tokyo Shimbun ha sottolineato come l'iniziativa Cool Japan (promossa dal governo a supporto dell'industria culturale nipponica — patrimonio da esportazione nonché forma tangibile del “soft power” esercitato da una vera e propria “superpotenza culturale” come il Giappone) stia promuovendo all'estero maggiormente i manga che i romanzi.
Il professor Shōhei Chūjō, autore di Manga no Kyōyō: Yonde Okitai Jōshiki Hisshū no Meisaku 100 (L'educazione dei manga: 100 letture richieste per cultura generale), ha commentato: “Le trame complesse dei manga sono tipiche della cultura giapponese. È apprezzabile il mix di parole ed elementi grafici ― e in molti manga la complessità si spinge fino ai contenuti della singola vignetta; sono richieste (per poterli apprezzare) abilità di comprensione del testo, e ritengo che leggerli sia un valore aggiunto”. Egli ha colto anche delle somiglianze tra la struttura del manga e la duplice comprensione (resa linguistica) dei kanji di derivazione cinese (lettura kun, derivata storicamente dal giapponese, e lettura on, derivata dal cinese): “Gli strumenti attraverso cui il manga trasmette significati ricordano quel tipo di comprensione; desidero abbracciare quel tipo di creatività”.
Hiroshi, un ex insegnante delle superiori, autore di un libro sull'opportunità di dedicare del tempo alla lettura prima di recarsi a scuola, intitolato Kokoro wo Sodateru 'Asa no Dokusho' ― Juppunkan Asa Dokusho de, Kodomo ga Kawaru, Gakkou ga Kawaru (Allenare la mente con le letture mattutine: 10 minuti di lettura al mattino, cambiano i bambini, cambia la scuola), suggerisce un approccio bilanciato: “Le parole sono essenziali per la vita, dagli esami d'ammissione alla comunicazione interpersonale. Sono fondamentali anche nei manga: è attraverso le parole che si comprende la sostanza di ciò che sta accadendo. Le elementari e le medie sono un momento critico per lo sviluppo del linguaggio. Vanno bene anche i manga, ma in primo luogo bisogna leggere dei libri per arricchire il proprio lessico”.
Fonti consultate:
Crunchyroll
Per rispondere all'interrogativo, sono stati presentati diversi punti di vista. Un impiegato sessantenne di Shizuoka si è espresso in questi termini: “La grande differenza consiste nell'assenza di immagini. Se mancano queste ultime, ti tocca disegnare lo spettacolo mentalmente, man mano che leggi. Ciò giova alla capacità di pensiero”. Un quarantasettenne lavoratore in proprio di Tōkyō ha replicato sostenendo che anche i manga producono lo stesso effetto.
Il mangaka Reiji Yamada (Zetsubō ni Kiku Kusuri - ONE on ONE) è stato chiamato in causa: “Il manga fa parte della cultura giapponese da tempi lontani. Sottostimare il manga sarebbe come guardare dall'alto in basso il kabuki”. Egli cita i rotoli illustrati del Genji Monogotari del periodo Heian (rappresentati nell'immagine sottostante), l'ukiyo-e ed altri media artistici per supportare la propria argomentazione fondamentale: “Esiste una lunga tradizione culturale di combinazione tra parole e immagini”. In ultima istanza, l'autore raccomanda di assumere di tutto un po' nella propria dieta mediatica: “Quando si gioca a shōgi o si assiste a uno spettacolo cinematografico, la stimolo intellettuale è di diversa natura, ma questa differenza non implica che vi sia una cosa buona contrapposta ad un'altra cattiva. Vi invito a godere appieno di entrambi i divertimenti!”.

Il Tokyo Shimbun ha sottolineato come l'iniziativa Cool Japan (promossa dal governo a supporto dell'industria culturale nipponica — patrimonio da esportazione nonché forma tangibile del “soft power” esercitato da una vera e propria “superpotenza culturale” come il Giappone) stia promuovendo all'estero maggiormente i manga che i romanzi.
Il professor Shōhei Chūjō, autore di Manga no Kyōyō: Yonde Okitai Jōshiki Hisshū no Meisaku 100 (L'educazione dei manga: 100 letture richieste per cultura generale), ha commentato: “Le trame complesse dei manga sono tipiche della cultura giapponese. È apprezzabile il mix di parole ed elementi grafici ― e in molti manga la complessità si spinge fino ai contenuti della singola vignetta; sono richieste (per poterli apprezzare) abilità di comprensione del testo, e ritengo che leggerli sia un valore aggiunto”. Egli ha colto anche delle somiglianze tra la struttura del manga e la duplice comprensione (resa linguistica) dei kanji di derivazione cinese (lettura kun, derivata storicamente dal giapponese, e lettura on, derivata dal cinese): “Gli strumenti attraverso cui il manga trasmette significati ricordano quel tipo di comprensione; desidero abbracciare quel tipo di creatività”.
Hiroshi, un ex insegnante delle superiori, autore di un libro sull'opportunità di dedicare del tempo alla lettura prima di recarsi a scuola, intitolato Kokoro wo Sodateru 'Asa no Dokusho' ― Juppunkan Asa Dokusho de, Kodomo ga Kawaru, Gakkou ga Kawaru (Allenare la mente con le letture mattutine: 10 minuti di lettura al mattino, cambiano i bambini, cambia la scuola), suggerisce un approccio bilanciato: “Le parole sono essenziali per la vita, dagli esami d'ammissione alla comunicazione interpersonale. Sono fondamentali anche nei manga: è attraverso le parole che si comprende la sostanza di ciò che sta accadendo. Le elementari e le medie sono un momento critico per lo sviluppo del linguaggio. Vanno bene anche i manga, ma in primo luogo bisogna leggere dei libri per arricchire il proprio lessico”.
Fonti consultate:
Crunchyroll
Entrambi sono linguaggi degni di attenzione, ma sono contraria allo sbilanciamento verso una delle due parti, che secondo me porta ad un "impoverimento" del linguaggio stesso.
Poi purtroppo per le persone "esterne" i manga sono visti come dei Topolino in salsa orientale.. per questo motivo vengono visti come mezzo frivolo che non lascia nulla all'utente finale !
Cosa sbagliatissima dato che ci sono opere manga che per complessità della trama, delle immagini ecc. sono allo stesso livello di un buon libro d'autore.
Finisco dicendo che libri e manga sono mezzi che in modo diverso comunicano cultura. Per questo non esiste un genere migliore che vince il confronto.
( sempre se però le opere in lettura sono di buona qualità
Quello che molti non riescono a comprendere è che le forme di linguaggio possono essere diverse nella forma ma non nello scopo finale che prende il nome di pensiero.
Se proprio dovessi azzardare una differenza oserei dire che nel libro il bambino deve fare maggiore ricorso alla propria immaginazione per la comprensione delle scene e la formazione delle immagini. Ciò nonostante anche nel fumetto la fantasia è molto importante per dare vita a quelle figure disegnate sulla carta.
In ultimo sono d'accordo con quell'ex insegnante delle superiori: entrambi i mezzi sono buoni, ma se si vuole arricchire il proprio lessico ed acquistare, perché no, una notevole capacità di scrittura la lettura dei libri è fondamentale.
Personalmente penso che, a livello di arricchimento puramente scolastico, per così dire, i libri siano purtroppo ad un livello superiore. Questo perchè è lo stesso mezzo che, comunicando sia con immagini che con parole, di fatto impoverisce, per così dire, la sezione delle parole. La complessità di una frase scritta in un libro sarà difficilmente comparabile a quella di un manga, perchè quest'ultimo ha, rispetto al libro, un approccio molto più diretto e colloquiale. Il fatto stesso di essere costretti a scrivere in spazi ristretti porta ad essere succinti, il che può essere lodevole, ma non aiuta le giovani menti a destreggiarsi nei meandri della lingua italiana, specie se i manga sono mal tradotti... ma questo è un altro discorso.
Però non si può neanche dire che il libro sia per forza e sempre superiore al fumetto: sono due modi diversi di raccontare una storia, che sviluppano percezioni diverse in chi legge. Sarebbe bello fare uno studio comparato su un libro e sul manga tratto da quel libro, ma questo dubito ci si possa aspettare dai giovanissimi, tranne qualche rara e lodevole eccezione.
Personalmente, dopo una vita passata sui libri, in questo periodo non riesco a costringermi a leggere. L'unica cosa che riesco a leggere sono appunto i manga perchè, nella mia percezione, sono più "facili" e "veloci" anche quando, in realtà, sono magari molto impegnativi, come alcuni di quelli che ho letto recentemente, e che non sono certamente una lettura di pura evasione. Immagino che anche un ragazzino li veda così. Ho riflettuto sul problema - per me è un problema - e ho concluso che sono molto, molto stanca: troppo, anche per leggere un libro.
Quanto ciò possa deporre a favore dei manga non saprei. Ritengo che sia sbagliato affidarsi solamente ad essi per le proprie letture, specie in giovanissima età, ma direi che demonizzarli è decisamente fuori luogo.
Precisamente. Fumetto e Libro Sono due cose diverse e l'una non preclude l'altra.
@Sakuragi94
"penso che entrambi aiutino di più a sviluppare la mente rispetto a un videogioco"
No. anche quello lo fa. Non è il media a definire quanto sia "didattico" un titolo.
Nel periodo Heian (come dice la news) non solo hanno origine i manga, ma anche la distinzione tra shojo e shonen.
Il primo deriva dalla tecnica tsukuri-e (pittura costruita) e quella del tetto scoperchiato, che, con tratti eleganti e raffinati, raccontava le vicende (sentimentali) del prinicipe Genji. Che poi l'autrice sia stata una dama di corte avvalora l'ipotesi
Gli shonen nascono da rotoli dello stesso periodo che narravano leggende, fatti politici, satira. Il tratto piu' grezzo e meno statico li rendeva letture popolari (al contrario del Genji monogatari che era riservato alla corte imperiale).
@GianniGreed
Giusto. l'importante pero' è anche saper fare una distinzione e dare il giusto peso a cosa si legge: Faletti non è David Foster Wallace, per esempio
PS: io ho SEMPRE detto shiNbun. Ho SEMPRE sbagliato?
Personalmente credo che le risposte date buttino il discorso su un piano troppo "filosofico/storico" ad esclusione della prima e credo sia giusto esporre l'idea che io ho maturato nel tempo:
Le differenze fra libri e fumetti/comics/manga/ecc... sono solamente i temi e lo spirito con cui si vivono.
I libri, fin dall'antichità, coprono moltissimi temi dai romanzi commerciali ai testi didattici fino a manuali e chi più ne ha più ne metta.
I fumetti (non solo i manga) sono limitati per lo più al intrattenimento e quando questi vengono usati per insegnare qualcosa di pratico o scolastico risultano (nella stragrande maggioranza dei casi) delle forzature ridicole, come succede con la maggior parte dei "videogiochi istruttivi".
Quindi la chiave di volta del discorso diventa "lo spirito" con cui si leggono i due stili. Ormai l'idea che i fumetti siano una forma d'intrattenimento culturalmente inferiore ai libri è fortemente radicata nella società (forse complice il fatto che 1)questi vengano visti e interpretati come "opere per bambini" 2) i libri hanno sempre ricoperto tutti i generi "pratici" in modo più profondo) fattosta che noi associamo l'idea "Svago=Fumetto" e "Studio=Libro" e di conseguenza affrotiamo le opere che ci vengono presentate con lo spirito della nostra idea e di conseguenza sterilizziamo i generi e fortifichiamo gli stereotipi: i seinen che davvero fanno commuovere giocando su temi delicati sono pochi se paragonati ai libri che ci riescono questo perchè l'idea dello "svago" equivale ad un qualcosa di più rilassante, un qualcosa di comico ed emozionalmente semplice. Un libro che viene affrontato con l'idea dello "studio" viene vissuto in maniera più seria e grazie ad il diverso tipo di narrazione riesce ad approfondire meglio le psicologie dei personaggi dando un tocco più "maturo" all'opera totale.
Per farla breve senza stare a fare troppi giri di parole (come ho appena fatto) la risposta che il ragazzino avrebbe dovuto ricevere insieme a tutti i nobili richiami alle origini storiche (secondo me) sarebbe dovuta essere questa:
Potenzialmente manga e libri sono culturalmente uguali (è un po' come paragonare un'opera teatrale ad un film) ma dati i differenti stili narrativi delle due arti uno tende ad essere più semplicistico e diretto, l'altro più profondo. I manga potrebbero dare più enfasi ai libri di storia rendendo più semplice ricordare nomi e personaggi poichè ognuno avrebbe un suo stile, però non riuscirebbero mai a vantare un linguaggio ricercato(anche perchè le opere fumettistiche che ci hanno provato finiscono per dare un senso di "forzato" e "ridicolo" forse anche per colpa dello Spirito con cui siamo spinti a leggerle) e la libertà "visiva" di un libro. Il libro fornisce piccole pennellate con le quali sta a noi dipingere i personaggi come più ci aggrada così che, alla fine , il libro lasci un'esperienza diversa in ogni persona; il fumetto invece ci da la "pappa pronta" questo lo rende forse inferiore al libro? No lo rende solo diverso.
quel che è certo è che qua in italia cose del genere succedono per via di un retaggio antico che affonda le sue radici nel principio di auctoritas aristotelico tramandato nei secoli da chiesa e intellettuali, e che fondamentalmente si concretizza in "il vecchio è meglio del nuovo perchè l'antico è più autorevole".
alla luce di ciò, nella nostra cultura il fumetto è (o è visto) culturalmente inferiore rispetto al libro, in quanto quest'ultimo è una forma di cultura più antica, e anche all'intero della categoria libri è difficile mitizzare qualcosa di recente, tanto che Tolkien per quanto meritevole non lo si studia nelle scuole.
in giappone le cose stanno diversamente: tradizionalmente parole e immagini sono sempre state legatissime, e se vogliamo essere puntigliosi anche i caratteri cinesi nascono come pittogrammi, quindi come immagini.
ci sono gli emakimono (come il Genji Monogatari emaki citato sopra) che sono pergamente illustrate e corredate da testo, ci sono le calligrafie (esemplari quelle di Hon'ami Koetsu e Tawaraya Sotatsu) che presentano commistione di testo e immagine, il gesaku, genere letterario di epoca edo suddiviso in numerosi altri sottogeneri (sharebon ninjobon akabon kurohon) che presentava testi corredati da figure.
Quindi possiamo dire che il fumetto in giappone sia sempre esistito.
e in tempi moderni possiamo anche dire che il fumetto giapponese sia quello dallo spettro più vario per quanto riguarda le tematiche: abbiamo avventura, riflessione, amore, vita di tutti i giorni, storia, sport, scuola.
questa estrema varietà ci fa capire qualcosa della mamma di questo bambino, perchè onestamente, ci sono manga più istruttivi e manga più cazzari.
poi è invalsa la pratica di trarre fumetti dai romanzi e romanzi dai fumetti.
quindi non mi spiego del perchè di questa uscita.
probabile condizionamento da cultura occidentale?
Ci sono libri scritti divinamente, come libri spazzatura. E lo stesso si può dire dei manga: ci sono capolavori come emerite ciofeche. Penso che per entrambi, occorre innanzitutto proporre letture adeguate all'età, quindi è inutile proporre libroni pesanti e/o pieni di parole difficili o manga complessi e/o dai contenuti inadatti (mi viene in mente "watashi ni xx shinasai", che ha vinto come categoria "manga per bambini", ed è tutto tranne che una lettura consigliata a bambini fino ai 12 anni, imho, credo bisogni anche ridefinire i canoni con cui valutare se le opere sono adatte ad una certa fascia d'età o meno).
Penso sia necessario andare per gradi, non imporre (i bambini, si sa, odiano che gli si imponga di fare qualcosa) ma incuriosire, divertire. Può essere utile per i più piccoli avvicinarsi ai testi scritti o ai fumetti leggendoli insieme ad un adulto, mentre per i più grandi si incoraggia la lettura come svago al posto della solita playstation o nintendo.
In definitiva nessuno dei due prevale sull'altro, ma se poi il pargolo dimostra una predisposizione verso un manga piuttosto che verso un libro, probabilmente il suo lessico e la sua padronanza dell'italiano ne risentiranno un poco, certo (è innegabile che a livello di lessico contenuto, i libri siano comunque superiori), ma bisogna anche rispettare i gusti personali.
David Foster Wallace non so chi sia, ma di Faletti ho letto solo Io uccido, e l'ho trovato un bel libro.
Che siano manga o libri non è importante; è importante quello che la la letteratura è in grado di dare ai bambini! Sia essa scritta o disegnata poco importa al fine del risultato. L'importante e che il bambino impari e si diverta leggendo!
Il problema è tutto in quel "nella giusta misura" non è per niente facile capire quali siano le dosi giuste per ogni singola persona/bambino/adolescente... ma negare completamente l'uno o l'altro è solo deleterio, può non essere indispensabile, ma non significa che non sia necessario...
E poi alcuni manga hanno delle trame con i "contro coglioni"... come per i libri.
Per inciso anche tra i libri c'è moltissima spazzatura, gente che dopo aver letto un paio di libri si dice "ehi! perché non scrivo un libro mio?" e così escono cagate colossali su storie stupide e vuote che fanno male solo al cervello...
Oppure Moccia XD
I pregiudizi sono una brutta bestia, fra le più brutte di tutte.
Per quanto mi riguarda, è vero che i libri mediamente hanno più spessore rispetto a un fumetto, ma questo non significa certamente che i fumetti non facciano bene o che addirittura siano dannosi.
L'importante è che non si leggano sempre le stesse cose: se una madre vede che il figlio legge sempre e solo Jumpate, ci sta anche bene un riprovero, ma ci starebbe altrettanto bene se leggesse solo i vari libri fantasy commerciali degli ultimi anni.
In ogni caso la combo migliore è libri+fumetti
Ma no su...
Tale quesito, semplicemente non dovrebbe esistere...ognuno legge quel che vuole, per carità...
Scrivono le stesse cose?
@vejita
perché devi spalare letame su la collana "Battello a vapore"? Ulf Stark è uno dei piu' grandi scrittori per ragazzi del '900
Quoto il fatto che non si può generalizzare: ci sono manga più o meno "seri" così come ci sono libri più o meno "seri" ..fra un manga di Tezuka e il romanzetto Harmony cosa risulterebbe più formativo?? ^^
Formativo ho detto, ma la lettura non deve essere solo quello, deve essere anche (e soprattutto) piacere: volere imporla a tutti i costi come un dovere inevitabile(per formare le opinioni, le capacità di espressione, la ricchezza del loinguaggio ecc ecc ecc) insieme con tutte le recensioni e le tesine obbligatorie che seguivano(che tortura!!!) non ha certo giovato alla diffusione della lettura..
sono fermamente convinta che prima devono nascere il piacere e l'abitudine alla lettura(e questi possono essere indotti anche con delle letture leggere)..gli approfondimenti arriveranno naturalmente poi, anche attraverso i consigli e le proposte di insegnanti, genitori ecc.
Oggi si tende a organizzare/programmare tutto : dovremmo imparare a rilassarci di più^^ l'apprendimento è un processo naturale dopotutto.
"L'importante è che non si leggano sempre le stesse cose: se una madre vede che il figlio legge sempre e solo Jumpate, ci sta anche bene un riprovero, ma ci starebbe altrettanto bene se leggesse solo i vari libri fantasy commerciali degli ultimi anni."
Perchè? La lettura è un hobby e, in quanto tale, deve essere piacevole.
I vantaggi lessicali della lettura arrivano indipendentemente da quello che si legge mentre quelli direttamente collegati al tema del libro 1) se il lettore stesso decide di leggere qualcosa su quel argomento significa che è interessato e di conseguenza imparare è il suo scopo 2) se la lettura è stata imposta non è più un hobby, ma un compito e di conseguenza imparare è un dovere.
Un lettore deve leggere quello che vuole, certo può scegliere di ampliare i suoi orizzonti, ma deve essere una sua scelta, non deve venire imposto.
Già, alla grande tradizione degli emakimono e delle storie su rotoli può essere sicuramente ricondotta la genealogia artistica del manga.
Che dire, anch'io preferisco la romanizzazione "shinbun" dell'Hepburn modificato, però spesso, soprattutto nei titoli di testate giornalistiche, prevale lo "shimbun" dell'Hepburn originale.
@downraptor, è davvero un problema che il nostro paese (non limitatamente alle nuove generazioni) legga poco; stimolare alla lettura diventa difficile, e non credo sia soltanto per la concorrenza dei nuovi media... si tratta probabilmente di un prodotto che non va incontro alle esigenze dei lettori (vedere quanto invece si fa in Giappone sul piano della letteratura d'intrattenimento con le light novels, quanto mai adatte per i momenti di disimpegno), di una scarsa valorizzazione dell'immaginario e della creatività nell'ambito dei curricula scolastici, dello scarso tempo dedicato dalla nostra società all'affabulazione e al racconto, prima di tutto orale. Molti genitori fanno del loro meglio per invertire la tendenza, ma si tratta di lottare contro un contesto poco incoraggiante: fruire un prodotto culturale significa anche godere nel condividerlo, eventualità spesso rara nel caso di letture che esulino dalla saga vampiresca del momento. Coi manga è già più semplice operare questo scambio di vedute, questa condivisione di esperienze fondamentale per rafforzare un'abitudine culturale...
Essenziali.
Entrambi possono fare male o bene, dipende da cosa si legge e dipende da come si riesce a recepire il messaggio. Insomma dipende sia dall'opera che dalla psiche del lettore.
L'ideale comunque sarebbe far buon uso di entrambi.
Invece leggere libri ben scritti penso sia doveroso. Non dico di obbligare, ma di spingere un bambino a leggere un libro che dalla trama magari gli ispira fiducia. Intanto non ci sarebbe neanche il bisogno di dire che è tutto scritto, quindi son più di qualche vignetta parlata. poi appunto non è solo dialogo, ma anche descrizione che permette al bambino di immaginare la scena un po' a modo suo e un po' seguendo le "indicazioni". Inoltre aiutano molto con la grammatica.
Detto questo m'è venuta la voglia spontanea di comprarmi un libro nuovo perchè è da un po' che non lo faccioXD
Ci sono libri che mi sono dimenticato dopo poco tempo, e fumetti che mi sono rimasti impressi a vita, così come il contrario... se un libro generalmente rimane più impresso è solo perchè ci si mette di più a leggerlo, praticamente in questo modo si memorizza meglio una determinata scena (in un fumetto una determinata scena è raffigurata da un disegno e da un dialogo, che richiedono magari 5-6 secondi ad essere letti/visti, mentre se quella scena fosse in un libro durerebbe di più per via della descrizione ambientale e di altre cose. Il motivo credo sia solo questo)
@Revil: I vantaggi lessicali della lettura arrivano indipendentemente
Non ci sono solo i vantaggi "lessicali", ci sono anche e soprattutto quelli "psichici", che per me sono i più importanti.
Per il resto, certo che dev'essere una scelta e un hobby, ma anche all'interno dei piaceri secondo me ci dovrebbero essere dei "doveri"... ognuno è libero di far quel che vuole, ma una critica del tipo "leggi qualcosa di diverso ogni tanto" si deve accettare poi.
ù_ù
Personalmente, dopo una vita passata sui libri, in questo periodo non riesco a costringermi a leggere. L'unica cosa che riesco a leggere sono appunto i manga perchè, nella mia percezione, sono più "facili" e "veloci" anche quando, in realtà, sono magari molto impegnativi
Aggiungo solo che non e' una percezione. Il manga (anche quello non facile) e' qualcosa che si puo' leggere a ore perse e quindi si combina meglio con una vita adulta occupata da lavoro, famiglia, impegni vari. Io non sono capace di leggere un libro a ore perse e questo e' il motivo per cui al giorno d'oggi li leggo solo quando sono in vacanza e ho tempo.
Il tema pero' era su cosa fosse meglio leggere per i bambini. Io direi che un bambino dovrebbe leggere di tutto, in primis quello che gli piace. Poi crescendo fara' le sue scelte.
Personalmente all'età di quel bambino non mi sono posto il problema, ma probabilmente perchè ho conosciuto l'infinito mondo manga (ringraziando tantissimo una persona per questo) solamente all'università
E' vero però che ci sono molti genitori che degradano il fumetto/manga ad un passatempo inutile e dispendioso quando invece sappiamo benissimo che questo non è vero
Penso che ci sia una età adatta per ognuna di queste letture, che varia da persona a persona ovviamente, e può anche iniziare a 5 anni e terminare 50 anni più in là, chi può dirlo ^^
Chiudo tornando sul fatto che l'importante è assolutamente leggere!
Conclusione: io leggo sia libri che manga e me ne frego del giudizio degli altri.
Comunque sia, questo articolo è molto interessante perché la maggior parte degli adulti considera i manga come letture per i bambini, quando non lo sono!(fate leggere Death Note ad un bambino di 7 anni, voglio vedere come reagisce D:).
...la prossima volta che i miei genitori criticheranno i manga per questo motivo tirerò fuori questo articolo che spiega l'opposto, perciò grazie di averlo pubblicato ^^
Un bambino dovrebbe avere nel genitore un punto da cui apprendere, un percorso che lo possa ampliare come mente.
Non si può definire la lettura di un libro positiva o la lettura di un fumetto negativa, anche in ciò, la scelta va educata.
Se un bimbo inizia a leggere sin da piccolo libri, pian piano che cresce avrà quel mutamento e quella maturità letteraria per poter leggere libri più complessi e stimolanti a livello mentale, ed è importante. La lettura, ovviamente di pagine valide e non le tipiche schifezze, porta la mente allo sviluppo del pensiero, a confrontarsi con il pensiero altrui, ad ampliare il vocabolario ed a comprendere fin dove l'inganno sociale arriva a mutarti.
Per i manga è la stessa cosa, bisogna graduare sin da piccini (per questo lo stimolo deve partire dal genitore) tutte le letture che possono portare ad un ampliamento via via temporale,che possano sia far avere un'autonomia di scelta da grande, ma una vasta e buona cultura su tutto il panorama.
Se il manga viene ritenuto nocivo, di chi è la colpa? La colpa è dei mangaka, delle case editrici e dei lettori. Se un fumetto è scadente è colpa dell'autore e del circolo che gli ruota appresso, poi il lettore preso come imbecille e strumento ben cotto e pure bruciato, acquista ''l'opera inutile'' e l'apprezza, facendo continuare quel circolo che ruotandosi appresso si svilupperà nella sempre crescente idiozia e tenacia. E non c'è da stupirsi poi, se anche i genitori, ignoranti ed indifferenti, giudichino male un manga, che forse forse non siano loro ad avere ragione?
Un fantasy o una commedia d'amore possono generare dei cambiamenti psichici alla pari con quelli dei libri scientifici, anche se riguarderanno argomenti completamente diversi, questo non succede con i manga perche' 1) li leggiamo con uno Spirito molto più rilassato rispetto ai libri 2) se e' la nostra mente ad animare la scena, generare i volti dei personaggi e tutta l'ambiente che li circonda l'immedesimazione e la concentrazione del lettore saranno sicuramente più elevati e di conseguenza sarà più facile recepire gli insegnamenti intrisechi nei racconti, mi spiego meglio:
Se un manga presenta una scena di bullismo o una scena d'amore (non fisico) i nostri pensiero potrebbe essere "che carini" "che bei disegni" o "che bella scena" in un libro (ben scritto) saremo cosi impegnati a riprodurre mentalmente l'atto che non penseremo, ma vivremo la scena con tutti i sentimenti.
In poche parole ogni libro ha qualcosa da insegnare: dall importanza dell'amore, al importanza del amicizia, dal senso di giustizia al non fidarsi sempre del prossimo ecc...quindi di lezioni morali indirette ne troviamo abbastanza, aggiungiamoci pure un pizzico di cultura come i riferimenti alle mitologie straniere o ad altri libri o a tecniche di navigazione o rudimentali idee su come costruire trappole ecc...e alla fine un libro fantasy/commedia può dare più insegnamenti di uno storico.
Se anche nei piaceri ci fossero dei doveri che piaceri ci sarebbero? Uno e' libero di leggere ciò che vuole e gli altri sono liberi di consigliarli altri libri/generi, ma la scelta finale spetta a lui: nessuno imparerà mai niente da un libro letto contro voglia.
@Mikoto: lol un libro costerà anche 15-20 euro e un manga 5, ma il libro lo prendi una volta e fine, il fumetto invece e' solo un numero di una serie che io più delle volte farà impallidire il libro come costo finale.
Gente, ci sono persone che trovano noioso leggere, E NON SANNO COSA SI PERDONO!
E di contro per alcuni leggere è un bisogno inalienabile.
Inoltre, non bisogna sottovalutare il fatto che leggere libri permette di sviluppare una migliore conoscenza della lingua italiana.
Detto questo, meglio un fumetto che niente, ma meglio di tutto un bel libro. Comunque sia non ritengo corretto considerare l'uno l'alternativa dell'altro. IMHO
Il fumetto forse in futuro avrà la sua consacrazione definita, poichè è l'unione di scrittura ( che è considerata arte) e disegno (che è arte), insomma il fumetto forse in potenza è la più nobile delle arti, molto più della letteratura. Fondamentalmente al fumetto manca un capolavoro universale che invece la letteratura possiede. Bisogna dire che il fumetto esiste da circa 100 anni, quindi deve recuperare tutto il gap esistente con la letteratura, poichè quest' ultima esiste da quando l'uomo ha incominciato a scrivere...
Cmq questo mio discorso è ben lungi dal denigrare i libri, anzi senza di essi alla lettura non sarei mai stato avviato, certo al giorno d'oggi leggo più manga che libri, però per un bambino di 13 anni l'importante è leggere, cosa che purtroppo nel nostro paese non fanno in molti...
Quando avevo 20 anni mi sono trovato nella situazione in cui mi erano venuti a noia i libri che leggevo. E' li' che mi sono messo a leggere per una decina d'anni quasi solo classici, complice la Newton Compton che li vendeva a prezzi ridicoli. Quindi c'e' sempre quella possibilita', nessuno e' costretto a leggere Moccia e i vampiri, per fortuna
Il fatto è che, nel caso dei genitori, se un ragazzo/bambino legge una storia su un libro vuol dire che è un tipo apposto, ma se legge la stessa identica storia su un fumetto equivale a preder tempo tutto il giorno.
Se ci pensiamo in realtà è la stessa cosa per gli anime, d'altronde quante volte vengono definiti dai non appassionati "cartoni animati giapponesi"? Se immettessimo la trama di un Ghost in the Shell in un film quelle stesse persone (ignare della reale provenienza della storia) lo prenderebbero molto più sul serio...ma viviamo in un mondo di non poi cosi larghe vedute.
Tralasciando considerazioni di natura tecnica, la differenza forse più rilevante sta nel fatto che il manga presuppone un tipo di ricezione quasi passivo, il libro, al contrario, richiede necessariamente una predisposizione attiva del lettore, il quale è chiamato non solo ad osservare, ma a rielaborare 'graficamente' a livello mentale ciò che nel manga invece è fatto direttamente dall'artista. In altre parole, la natura del libro presuppone una lettura 'impegnata' che nel manga è in buona parte assente.
La domanda da cui prende avvio la notizia, tuttavia, per me non ha risposta, perché non si legge sempre con lo stesso spirito. Nel mio caso, ad esempio, se voglio una forma di intrattenimento leggero prediligo i manga, se voglio qualcosa di più corposo volgo il mio sguardo ai libri.
Insomma, non c'è giusto o sbagliato, e, anzi, come ha già osservato qualcuno prima di me, l'importante è leggere.
Grazie a queste collane ho letto alcuni autori classici d'Inglese ( Wilde, Stevenson etc...) o italiani ( Boccaccio con il Decameron)
Classsici moderni ( Silone, Hemigway, Montale etc...)
Poi grazie alla lettura di Detective Conan, mi è venuta voglia di leggere Sherlock Holmes, e mi sono preso tutti i libri che lo riguardavano e al momento ho letto " uno studio in Rosso ", " il segno dei quattro" e "Le avventure di Sherlock Holmes".
Ok, la Mondadori non è il massimo della qualità( Feltrinelli, Einauidi e Bompani la surclassano qualitativamente), però mi permette di leggere a basso costo...e poi mi da anche le prefazioni ^^
Ci sono moltissimi libri moderni che meritano di essere letti, l'importante è conoscere i propri gusti e sapere dove cercare.
P.s. @Le0vince: i libri ti permetteranno di avere un vocabolario migliore, ma l'utilità dei libri non è quella (anche se ultimamente sembra che quello sia il suo scopo ultimo).
Un libro deve ampliare la mente, deve renderti capace di guardare oltre e questo lo fa attraverso parole ricercate. Il fumetto ci catapulta direttamente nel mondo creato dall'autrore, sotto un certo punto di vista si potrebbe dire che il secondo ci permette di cogliere meglio ciò che l'autore volesse trasmetterci attraverso uno stile più dinamico.
Entrambi fanno bene e credevo di essermi già spiegato nei commenti precedenti.
No scherzi a parte...se avessi scoperto i manga prima di quei pallosi romanzi che ti proponevano a scuola, forse ad oggi avrei letto qualcosa in piu.
A 13 anni secondo me le light novel sono l'ideale, assieme ai manga leggeri
Poi a meta liceo magari si passa alle mazzate di manga pesanti e ai libri (a patto che piacciano, altrimenti meglio non leggerli proprio).
Io personalmente a 13 anni leggevo esclusivamente riviste di informatica e Topolino....e non mi sembra di avere problemi con italiano e immaginazione XD
P.S. Il videogioco fa bene: ti fa concentrare in maniera incredibile su quello che stai facendo e in alcuni videogiochi devi riflettere ogni secondo per gestire la situazione.
Non possono fare male.
Personalmente li amo e ci gioco da sempre.
Secondo me tutto sta nelle scelte soggettive di ciascuno di noi, nel saper bilanciare letture leggere e per niente impegnative con scritti più articolati e profondi. Per i bambini funziona allo stesso modo: il concetto fondamentale è che la lettura è importantissima (a mio parere fondamentale) non solo per migliorare il nostro vocabolario e accrescere la nostra cultura, ma anche perché ci permette di viaggiare con la fantasia regalandoci momenti indimenticabili
Come contenuti, il "messaggio" per così dire, reputo tuttavia che i manga non abbiano nulla da invidiare ai libri: sia gli uni che gli altri possono essere di puro intrattenimento o presentare tematiche più profonde, l'unica differenza che noto (ma forse è una mia impressione perchè alla fine ho solo 20 anni) è che negli ultimi anni anche i libri si leggano sull'onda della moda, dell'intrattenimento assicurato (quanti hanno letto 3 metri sora il cielo solo perchè andava di moda? personalmente ricordo che me lo regalò mia mamma sull'onda del successo, convinta che successo = buon libro, invece mi deluse tantissimo), insomma pare che oggi non valga la pena di leggere un libro se non se ne parla o se non c'è già la serie tv o il film che garantisca che la storia possa interessare, questo perchè leggere un libro per molti è un vero e proprio investimento di tempo, ci sembra sempre di avere poco tempo e qui si ritorna ai manga, almeno quando si comincia un volumetto si ha la garanzia e la soddisfazione di finirlo (e su questo ahimè, devo dire che essendo piuttosto impegnata negli ultimi anni ho cominciato anch'io a prediligere i manga sui libri).
Gli autori moderni chi sarebbero in italia? Moccia? Stiamo freschi...
All'estero la Meyer o la Rowiling? Harry potter sopravvalutatissimo, c'è addirittura chi osa dire che è il miglior fantasy 8 evidentemente non ha letto nessun libro di Tolkien ma non c'è bisogno di scomodare il sommo per umiliare la Rowiling)ed inoltre per me dal 2°-3° libro, non li scrive manco lei visto che se ci fai caso, il primo libro rispetto a tutti gli altri come struttura, lessico etc...è molto semplice...
Io dopo Tolkien vedo il vuoto...poi ci si dovrebbe andare sugli autori di nicchia ma...dubito che esistano, insomma il mercato dell'editoria al giorno d'oggi è un'industria o vendi o sei fuori...
Molta gente legge un libro sull'onda della moda del momento, credendo di leggere un'opera di alto valore letterario, quando in realtà è un libro mediocre...io ho una totale sfiducia verso gli autori moderni.
Cmq ritornando in IN, libri o manga per un bambino di 13 anni, non fà differenza, l'importante è che incominci a leggere opere un pò più elevate e con qualche tematica importante.
Detto questo, ovviamente non esiste una ragione logica per sminuire il fumetto in quanto tale rispetto ai libri, cambia solo il linguaggio e non i contenuti. Meglio leggersi Moccia o Urasawa? Ma andiamo...
" Topolino è un signor fumetto che insegna la politica, l'economia, la società "
più o meno concordo, anche se per storie più serie, bisogna cercare indietro...
Mi sono recueprato vecchie storie di Zio Paperone ed oltre ad essere graficamente mostruose, come storie non erano per niente leggere, Zio Paperone era un vero e proprio mostro...quello di oggi è una pecorella a confronto.
Il vero Topolino, è finito da un bel pezzo a mio parere...
per quanto riguarda manga vs libri...è il classico scontro che non serve a niente...ognuno ha i suoi pregi, più che altro ciò che mi spaventa è l'ossessione di certe persone nel definire il libro la più alta forma di cultura possibile, ostinandosi a denigrare animazione, cinema e videogiochi....
Io ho iniziato a leggere manga quand'ero già abbastanza grande, 15 o 16 anni. Prima e dopo questo fatto ho sempre avuto un sacco di libri sul comodino, e mai i manga mi hanno impedito di apprezzare i buoni romanzi, classici e non. Però, temo che chi si abitui a leggere solo ed esclusivamente fumetti poi faccia fatica a prendere in mano romanzi corposi, o con un linguaggio elaborato, magari per un semplice pregiudizio: quante volte ho suggerito al mio fratellino di leggersi qualcosa di Dahl, o La storia infinita... il suo massimo sono libretti di 50 pagine tratti da cartoni animati, e la cosa mi lascia piuttosto basita.
Detto questo, ai manga non ci rinuncio, ma... non toglietemi i libri
@Kabutomaru
Scusa, non per contraddirti, ma se gli unici nomi di autori contemporanei che ti vengono in mente sono Moccia e la Meyer stiamo freschi sul serio. Ammaniti mai sentito? Benni? Safran Foer? Palahniuk? Giusto per citare i primi romanzieri adattissimi ad un pubblico giovane (okay, forse non proprio a bambini, ma almeno ad adolescenti) che mi sono venuti in mente.
Se pur i generi sono degenerati, esistono i fumetti per bambini, per ragazzotti e adulti. La maggior parte della fazion parlante non legge, non disegna e non capisce. Ma questa fazione che cerca di negare e di ''educare'' ha ragione, perché il riflesso di ciò che vien letto si vede ed è pesante. Se la maggior parte dei messaggi che danno sono imbecilli, violenti e stupidi come non si fa a dire che il fumetto sia nocivo? La maggioranza non dirà mai che un libro è nocivo, lo dirà per il fumetto invece perché lo ritengono un ammazza tempo. Lo diranno dei videogiochi dove per vincere devi stare ad ammazzare mezzo mondo, dell'animazione, quando in tv trasmettono anime dove non si fa che combattere, e lì il bamboccio imbambolato e sbavante a guardare incantato.
Questa è l'immagine di un'altra forma di massificazione, che intelligentemente è stata usata per i ragazzini che magari rifiutavano le belle gambe al teatrino. Poi per cornice i genitori impiastricciati dalla mala-educazione della scuola, da quel finto sapere che ci propinano da piccoli. La cultura è individuale!
Si leggono un sacco di cazzate, sia in libri che in fumetti, la cultura serve a saper scegliere e se la maggior parte non sa scegliere, fatti loro.
Chi pensa che i libri siano tutti profondi e istruttivi allo stesso modo, tuttavia, molto probabilmente non ne legge abbastanza, così come chi si scaglia contro la presunta diseducatività dei manga non deve avere molte esperienze dirette all'attivo - o magari ne ha, ma tutte disastrose; in tal caso, però, prima di sparare a zero sull'intera categoria, sarebbe d'uopo chiedersi perché questi "incontri ravvicinati" non sono andati a buon fine.
La mia domanda è: come mai in Giappone queste due realtà, che possono vantare radici antichissime, non sono riuscite ad instaurare una pacifica convivenza? Temo che fino a quando non se ne capiranno le ragioni il dibattito rimarrà aperto, con buona pace di tutti i tredicenni vessati da insegnanti e genitori a causa del loro hobby "diversamente elevato".
sia per il primo che secondo intervento *clapclapclapclapclapclapclapclapclapclap*
"La risposta corretta è " DIPENDE""
Best Wishy-Washy answer EVAH!
Non dimentichiamoci che chi disegna fumetti i libri Li legge. La prima apertura dovrebbe arrivare dagli scrittori che di fumetti non ne sa poi cosi tanto.
@Kyon(m)
Sui videogiochi parliamo di J-rpg, vero?
credo che la lettura sia una delle mie più grandi passioni, a tal punto che se la sera non leggo qualcosa non riesco a dormire xDDD
se devo scegliere cosa sia meglio leggere per un bambino credo andrei dritta sui libri, perchè con i libri si usa moltissimo la fantasia per immaginarsi i personaggi,le ambientazioni e le azioni che si leggono!!!
La qualità dei contenuti la si comprende con l'esperienza. Quest'esperienza, consiste nella lettura spasmodica di tutto, generi autori, ed anche dalla conoscenza delle epoche in cui quelle storie furono scritte. Riuscire a comprendere, questa si che è un'ardua impresa.
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