Vi proponiamo la seconda parte dell'intervista a Cristian Posocco, direttore editoriale di FlashBook Edizioni, che ci svelerà interessanti retroscena riguardanti il mercato editoriale... e non solo. Se non l'avete ancora fatto, andate a leggere la prima parte dell'intervista: AnimeClick.it intervista Cristian Posocco di Flashbook PARTE 1.
Visto in contenuto altamente piccante di alcune risposte, consigliamo la lettura della seguente intervista ad un pubblico maturo...
21- È indubbio che per molti versi le scanlation amatoriali tendano a formare un "pubblico specializzato ed informato", che addirittura si prodiga strenuamente per perorare la pubblicazione italiana dei propri titoli preferiti. Ad esempio Samidare è ben conosciuto da molti lettori che hanno già avuto modo di leggerlo integralmente ed apprezzarlo proprio in questa maniera… e che ora ne consigliano l’acquisto.
Fin dove arrivano quindi gli effetti benefici delle scanlation e dove iniziano quelli negativi?
Più o meno a ogni intervista mi viene chiesto un parere sulle scanlation. La risposta, però, non cambia. Io rappresento ufficialmente una casa editrice italiana che intrattiene rapporti professionali con editori e autori giapponesi, e che con essi ha stipulato dei contratti. Questa posizione ci impone di tutelare i loro diritti in Italia. Le scanlation ledono tali diritti, e pertanto sono un fenomeno illegale. Questo è quel che posso dire.
22- Quanto è difficile instaurare rapporti con le case editrici giapponesi? Molte son abitudinarie, lo sappiamo, e tendono preferire sempre gli stessi editori italiani per quel che riguarda la cessione dei diritti dei loro titoli. Ad esempio è stato difficile stringere legami con Shueisha (Noi x sempre e Devil & Love Song)?
È decisamente difficile, a volte anche frustrante e snervante. Sono necessarie tanta costanza, pazienza, disponibilità e affidabilità; e a volte neppure tutto questo è sufficiente. Per stringere legami con Shueisha è stato necessario presentarsi e ripresentarsi con costanza alla loro porta, inserendo man mano nel nostro curriculum titoli come Rozen Maiden, Bokura ga ita, Cross Game, King of Thorn, Elettroshock Daisy, The Five Star Stories. Ora le cose vanno a gonfie vele, e abbiamo diverso materiale “made in Shueisha” che annunceremo a breve.
23- Gli acquirenti di sesso femminile son storicamente sempre stati considerati una minoranza, ma FlashBook è un editore che ha dimostrato di puntare molto sul gentil sesso, anche "troppo" se rapportiamo il numero di uscite a tinte rosa dell'ultimo anno a quelle totali. Come mai questa particolare affezione al pubblico femminile? Per caso siete interessati anche agli shoujo classici? E dei josei cosa ne pensate?
Quello dello “sbilanciamento” del numero delle nostre testate in favore del pubblico femminile è un discorso che puntualmente ritorna, e francamente la cosa è un po’ frustrante. Si tratta di una situazione che si è venuta a creare un po’ per caso un po’ per contingenze di mercato, ma che non è legata a una nostra volontà di trascurare il target maschile. Semplicemente, la concorrenza sui fronti shonen e seinen è molto più agguerrita, ed è molto più difficile ottenere titoli “forti” su quel settore, soprattutto se, com’è nostra policy, non si è intenzionati ad alimentare folli aste al rialzo. È quindi successo che, dividendo equamente le nostre trattative fra serie per ragazze e serie per ragazzi, un’alta percentuale delle contrattazioni shojo andava a buon fine, mentre sul fronte seinen la percentuale di esiti positivi era molto più bassa.
C’è poi da dire che, forse proprio perché il pubblico femminile è considerato una minoranza, mi sembra che ci sia generalmente minor interesse da parte dell’editoria italiana nel genere shojo. Di conseguenza è molto più facile pescare in queste acque, per chi fosse interessato raggiungere dei buoni titoli senza invischiarsi in aste o proporre prezzi folli che non rispecchiano assolutamente la realtà del mercato italiano (e ciò che negli anni passati accadde nel campo degli anime dovrebbe insegnare che gonfiare i prezzi in maniera “bugiarda”, sproporzionata alla realtà del mercato, non è forse una idea geniale...).
È così successo che, mentre i principali titoli seinen e shonen venivano spartiti a suon di rialzi, noi portavamo in saccoccia serie shojo di tutto rispetto, che hanno attirato su di noi l’attenzione delle lettrici. Ora, va precisato che il pubblico femminile, se pur numericamente inferiore a quello maschile, è più affezionato e affidabile, nonché maggiormente incline al passaparola. Avere uno zoccolo duro di lettrici non è necessariamente una cosa negativa, anzi. Mi permetto quindi di contestare il “troppo” contenuto nella formulazione di questa domanda: dire che puntiamo “troppo” sul gentil sesso è un’osservazione secondo me non pertinente, anche perché, per assurdo, se lo volessimo saremmo liberi di specializzarci unicamente nel genere shojo, e non vedo perché ciò dovrebbe essere contestato. E ti dirò di più: è difficile dare piena fiducia al pubblico maschile quando titoli di assoluto rilievo come, per fare un esempio, LineBarrels ottengono risultati assolutamente insoddisfacenti e inversamente proporzionali alla qualità e al valore dell’opera; oppure quando tutti ti chiedono di ristampare la “girella” 2001 Nights ma poi pochissimi sono in grado di compiere il salto alle altre, splendide opere dello stesso autore. È una cosa deprimente, sono sincero. Detto questo, continueremo a cercare di proporre nuovi seinen, e nei prossimi mesi non mancheranno annunci in questo settore. Gli shojo classici ci interesserebbero, ma ci sono altri editori che li stanno già facendo, e vorremmo fare in modo che la nostra lineup sia il più possibile unica e riconoscibile. Del josei pensiamo che sia un genere narrativo strepitoso e che ha dato vita ad autentiche perle; tuttavia le nostre escursioni nel genere sono state sinora fallimentari, e ciò, unitamente al fatto che i titoli cui avremmo eventualmente puntato o sono già stati licenziati da altri o appartengono a licensor con cui non abbiamo accesso o sono bloccati per qualche astruso motivo, ci dissuade al momento dal tentare nuove sortite in questo territorio.
24- Restando in tema, notiamo che vi siete timidamente aperti anche al genere yaoi (citiamo Come mai arrossisci qui e Neanche il tempo di sognare). Hanno portato risultati positivi queste pubblicazioni? Avete intenzione di continuare con questo genere (e magari con le stesse autrici), oppure Alberto Galloni ha ormai già opzionato tutti gli yaoi sul mercato?
Galloni non ha opzionato tutti gli yaoi sul mercato, Galloni è l’incarnazione perfetta dello spirito yaoi. Di fronte a cotanta maestosità, non posso che inchinarmi. Uhm. No, forse è meglio inginocchiarsi, va’. Chinarsi è pericoloso.
25- Inutile negarlo: i vostri lettori si sentono orfani di Adachi. Ci son speranze di vedere altro di questo apprezzato autore? Avete mai pensato di pubblicare ad esempio le raccolte con le storie d'esordio di Adachi?
Inutile negarlo: anche noi ci sentiamo orfani di Adachi! Le speranze vostre sono anche le speranze nostre, ma devo confessare che l’ottimismo è in calo. In ogni caso, le storie d’esordio, quelle in cui lui curava solo i disegni, quelle proprio no. Non hanno nulla a che vedere con l’Adachi che conosciamo, che prima che disegnatore è narratore, regista, poeta.
26- Recentemente sta prendendo sempre più piede la tendenza a ripubblicare vecchie glorie ben note ai lettori italiani, donando loro nuova vita con delle vesti editoriali al passo coi tempi. FlashBook invece ha continuato finora a puntare sempre e solo su novità assolute.
Intendete continuare a perseguire questa politica o state valutando qualche succosa riedizione (magari proprio Touch o Rough)?
Noi in realtà abbiamo sempre valutato le riedizioni, dimentichi forse 2001 Nights? Il problema è che non è proprio possibile trasformare in atto tutto ciò che si vorrebbe fare. Fosse per noi, Touch e Rough li avremmo già ristampati da un pezzo, ma non è possibile, in quanto i diritti sono sempre saldamente in mano all’editore italiano che ne curò la prima edizione. Idee, comunque, ne abbiamo avute, ma per un motivo o per l’altro non è mai stato possibile concretizzarle.
27- Ora che Bokura Ga Ita si è concluso, siete interessati ad altri titoli di Yuuki Obata?
La Obata sta al momento lavorando su due fronti: un progetto in corso per Shogakukan, l’editore di Bokura ga ita, e uno per Shueisha. C’è molta curiosità nel vedere quali differenze porteranno il lavorare per diverse riviste e con diversi editor. L’autrice ha già fatto capire di che pasta è fatta, aspettiamo che escano i nuovi volumi e vediamo.
28- Avete intenzione di pubblicare altre opere di Kako Mitsuki, una delle vostre autrici di punta?
No, non siamo più interessati alle opere di questa autrice.
29- Si sa qualcosa di nuovo per caso sulle sorti di titoli interrotti in patria come The Summit o Chonchu?
Di Chonchu non si sa nulla. Il fatto però che gli autori, una volta tornati finalmente a produrre fumetti per il mercato coreano, abbiano deciso di iniziare una serie totalmente nuova non lascia ben sperare. Riguardo a The Summit, qualche tempo fa in rete han cominciato a circolare notizie assai tristi riguardo alle sorti dell’autrice. Non ci sono state né conferme ufficiali né smentite. Noi, per quella che è la nostra sensibilità, abbiamo finora preferito non approfondire. Anche perché The Summit era già ufficialmente interrotto da molto tempo, e questa cosa non cambia a prescindere.
30- Come è stata accolta la "nuova serie" di Rozen Maiden? Per caso vi è qualche progetto in cantiere per riproporre la serie originale?
Non benissimo. Probabilmente c’è stato un fraintendimento, e nonostante i nostri ripetuti chiarimenti in molti devono averlo scambiato per una ristampa o una riedizione. Se si fosse intitolato “Rozen Maiden 2”, probabilmente, sarebbe stato tutto più facile. Nessun progetto riguardo alla vecchia serie: i diritti andrebbero ricontrattati e riacquistati ex novo come si trattasse di una novità, ma con le prospettive di vendita di una ristampa. Ora come ora il gioco non vale la candela
31- FlashBook è interessata alle light novel?
Ci abbiamo pensato e ripensato, ma non abbiamo acora raggiunto una conclusione. Quel che è certo è che si tratta di un tipo di medium che ha costi, modi e prospettive profondamente diversi rispetto al fumetto.
32- Che ne pensi del digital delivery? Pare che l’editoria tutta si stia di misura muovendo in tale direzione. A FlashBook interessa?
Anche intorno a questo argomento ci sono delle discussioni in atto. Essendo in atto, non mi è possibile ancora darti una risposta ufficiale. L’unica cosa certa è che fra di noi ne parliamo.
33- E qui ci i accomiatiamo chiedendoti quali sono i propositi e le aspettative per il nuovo anno editoriale di FlashBook.
Il nostro principale proposito è di continuare come abbiamo sempre fatto, lavorando sodo e con coscienza, coltivando i rapporti col pubblico, e magari cercando di “riconquistare” quella parte del pubblico maschile che pensa siamo interessati solo agli shojo. Aspettative? Mah, ci aspettiamo che anche in questo anno ci siano cambiamenti ed evoluzioni nel panorama editoriale, auspicando che tutto porti, nel giro di qualche tempo, ad una situazione più stabile e sostenibile.
Grazie ancora Cristian, e a presto.
Live long and prosper!
Che tu possa marcire all’inferno per l’eternità!
...
Bazinga!!
Grazie per l’opportunità, e un saluto e un ringraziamento allo staff e ai lettori.
Visto in contenuto altamente piccante di alcune risposte, consigliamo la lettura della seguente intervista ad un pubblico maturo...
21- È indubbio che per molti versi le scanlation amatoriali tendano a formare un "pubblico specializzato ed informato", che addirittura si prodiga strenuamente per perorare la pubblicazione italiana dei propri titoli preferiti. Ad esempio Samidare è ben conosciuto da molti lettori che hanno già avuto modo di leggerlo integralmente ed apprezzarlo proprio in questa maniera… e che ora ne consigliano l’acquisto.
Fin dove arrivano quindi gli effetti benefici delle scanlation e dove iniziano quelli negativi?
Più o meno a ogni intervista mi viene chiesto un parere sulle scanlation. La risposta, però, non cambia. Io rappresento ufficialmente una casa editrice italiana che intrattiene rapporti professionali con editori e autori giapponesi, e che con essi ha stipulato dei contratti. Questa posizione ci impone di tutelare i loro diritti in Italia. Le scanlation ledono tali diritti, e pertanto sono un fenomeno illegale. Questo è quel che posso dire.
22- Quanto è difficile instaurare rapporti con le case editrici giapponesi? Molte son abitudinarie, lo sappiamo, e tendono preferire sempre gli stessi editori italiani per quel che riguarda la cessione dei diritti dei loro titoli. Ad esempio è stato difficile stringere legami con Shueisha (Noi x sempre e Devil & Love Song)?
È decisamente difficile, a volte anche frustrante e snervante. Sono necessarie tanta costanza, pazienza, disponibilità e affidabilità; e a volte neppure tutto questo è sufficiente. Per stringere legami con Shueisha è stato necessario presentarsi e ripresentarsi con costanza alla loro porta, inserendo man mano nel nostro curriculum titoli come Rozen Maiden, Bokura ga ita, Cross Game, King of Thorn, Elettroshock Daisy, The Five Star Stories. Ora le cose vanno a gonfie vele, e abbiamo diverso materiale “made in Shueisha” che annunceremo a breve.
23- Gli acquirenti di sesso femminile son storicamente sempre stati considerati una minoranza, ma FlashBook è un editore che ha dimostrato di puntare molto sul gentil sesso, anche "troppo" se rapportiamo il numero di uscite a tinte rosa dell'ultimo anno a quelle totali. Come mai questa particolare affezione al pubblico femminile? Per caso siete interessati anche agli shoujo classici? E dei josei cosa ne pensate?
Quello dello “sbilanciamento” del numero delle nostre testate in favore del pubblico femminile è un discorso che puntualmente ritorna, e francamente la cosa è un po’ frustrante. Si tratta di una situazione che si è venuta a creare un po’ per caso un po’ per contingenze di mercato, ma che non è legata a una nostra volontà di trascurare il target maschile. Semplicemente, la concorrenza sui fronti shonen e seinen è molto più agguerrita, ed è molto più difficile ottenere titoli “forti” su quel settore, soprattutto se, com’è nostra policy, non si è intenzionati ad alimentare folli aste al rialzo. È quindi successo che, dividendo equamente le nostre trattative fra serie per ragazze e serie per ragazzi, un’alta percentuale delle contrattazioni shojo andava a buon fine, mentre sul fronte seinen la percentuale di esiti positivi era molto più bassa.
C’è poi da dire che, forse proprio perché il pubblico femminile è considerato una minoranza, mi sembra che ci sia generalmente minor interesse da parte dell’editoria italiana nel genere shojo. Di conseguenza è molto più facile pescare in queste acque, per chi fosse interessato raggiungere dei buoni titoli senza invischiarsi in aste o proporre prezzi folli che non rispecchiano assolutamente la realtà del mercato italiano (e ciò che negli anni passati accadde nel campo degli anime dovrebbe insegnare che gonfiare i prezzi in maniera “bugiarda”, sproporzionata alla realtà del mercato, non è forse una idea geniale...).
È così successo che, mentre i principali titoli seinen e shonen venivano spartiti a suon di rialzi, noi portavamo in saccoccia serie shojo di tutto rispetto, che hanno attirato su di noi l’attenzione delle lettrici. Ora, va precisato che il pubblico femminile, se pur numericamente inferiore a quello maschile, è più affezionato e affidabile, nonché maggiormente incline al passaparola. Avere uno zoccolo duro di lettrici non è necessariamente una cosa negativa, anzi. Mi permetto quindi di contestare il “troppo” contenuto nella formulazione di questa domanda: dire che puntiamo “troppo” sul gentil sesso è un’osservazione secondo me non pertinente, anche perché, per assurdo, se lo volessimo saremmo liberi di specializzarci unicamente nel genere shojo, e non vedo perché ciò dovrebbe essere contestato. E ti dirò di più: è difficile dare piena fiducia al pubblico maschile quando titoli di assoluto rilievo come, per fare un esempio, LineBarrels ottengono risultati assolutamente insoddisfacenti e inversamente proporzionali alla qualità e al valore dell’opera; oppure quando tutti ti chiedono di ristampare la “girella” 2001 Nights ma poi pochissimi sono in grado di compiere il salto alle altre, splendide opere dello stesso autore. È una cosa deprimente, sono sincero. Detto questo, continueremo a cercare di proporre nuovi seinen, e nei prossimi mesi non mancheranno annunci in questo settore. Gli shojo classici ci interesserebbero, ma ci sono altri editori che li stanno già facendo, e vorremmo fare in modo che la nostra lineup sia il più possibile unica e riconoscibile. Del josei pensiamo che sia un genere narrativo strepitoso e che ha dato vita ad autentiche perle; tuttavia le nostre escursioni nel genere sono state sinora fallimentari, e ciò, unitamente al fatto che i titoli cui avremmo eventualmente puntato o sono già stati licenziati da altri o appartengono a licensor con cui non abbiamo accesso o sono bloccati per qualche astruso motivo, ci dissuade al momento dal tentare nuove sortite in questo territorio.
24- Restando in tema, notiamo che vi siete timidamente aperti anche al genere yaoi (citiamo Come mai arrossisci qui e Neanche il tempo di sognare). Hanno portato risultati positivi queste pubblicazioni? Avete intenzione di continuare con questo genere (e magari con le stesse autrici), oppure Alberto Galloni ha ormai già opzionato tutti gli yaoi sul mercato?
Galloni non ha opzionato tutti gli yaoi sul mercato, Galloni è l’incarnazione perfetta dello spirito yaoi. Di fronte a cotanta maestosità, non posso che inchinarmi. Uhm. No, forse è meglio inginocchiarsi, va’. Chinarsi è pericoloso.
25- Inutile negarlo: i vostri lettori si sentono orfani di Adachi. Ci son speranze di vedere altro di questo apprezzato autore? Avete mai pensato di pubblicare ad esempio le raccolte con le storie d'esordio di Adachi?
Inutile negarlo: anche noi ci sentiamo orfani di Adachi! Le speranze vostre sono anche le speranze nostre, ma devo confessare che l’ottimismo è in calo. In ogni caso, le storie d’esordio, quelle in cui lui curava solo i disegni, quelle proprio no. Non hanno nulla a che vedere con l’Adachi che conosciamo, che prima che disegnatore è narratore, regista, poeta.
26- Recentemente sta prendendo sempre più piede la tendenza a ripubblicare vecchie glorie ben note ai lettori italiani, donando loro nuova vita con delle vesti editoriali al passo coi tempi. FlashBook invece ha continuato finora a puntare sempre e solo su novità assolute.
Intendete continuare a perseguire questa politica o state valutando qualche succosa riedizione (magari proprio Touch o Rough)?
Noi in realtà abbiamo sempre valutato le riedizioni, dimentichi forse 2001 Nights? Il problema è che non è proprio possibile trasformare in atto tutto ciò che si vorrebbe fare. Fosse per noi, Touch e Rough li avremmo già ristampati da un pezzo, ma non è possibile, in quanto i diritti sono sempre saldamente in mano all’editore italiano che ne curò la prima edizione. Idee, comunque, ne abbiamo avute, ma per un motivo o per l’altro non è mai stato possibile concretizzarle.
27- Ora che Bokura Ga Ita si è concluso, siete interessati ad altri titoli di Yuuki Obata?
La Obata sta al momento lavorando su due fronti: un progetto in corso per Shogakukan, l’editore di Bokura ga ita, e uno per Shueisha. C’è molta curiosità nel vedere quali differenze porteranno il lavorare per diverse riviste e con diversi editor. L’autrice ha già fatto capire di che pasta è fatta, aspettiamo che escano i nuovi volumi e vediamo.
28- Avete intenzione di pubblicare altre opere di Kako Mitsuki, una delle vostre autrici di punta?
No, non siamo più interessati alle opere di questa autrice.
29- Si sa qualcosa di nuovo per caso sulle sorti di titoli interrotti in patria come The Summit o Chonchu?
Di Chonchu non si sa nulla. Il fatto però che gli autori, una volta tornati finalmente a produrre fumetti per il mercato coreano, abbiano deciso di iniziare una serie totalmente nuova non lascia ben sperare. Riguardo a The Summit, qualche tempo fa in rete han cominciato a circolare notizie assai tristi riguardo alle sorti dell’autrice. Non ci sono state né conferme ufficiali né smentite. Noi, per quella che è la nostra sensibilità, abbiamo finora preferito non approfondire. Anche perché The Summit era già ufficialmente interrotto da molto tempo, e questa cosa non cambia a prescindere.
30- Come è stata accolta la "nuova serie" di Rozen Maiden? Per caso vi è qualche progetto in cantiere per riproporre la serie originale?
Non benissimo. Probabilmente c’è stato un fraintendimento, e nonostante i nostri ripetuti chiarimenti in molti devono averlo scambiato per una ristampa o una riedizione. Se si fosse intitolato “Rozen Maiden 2”, probabilmente, sarebbe stato tutto più facile. Nessun progetto riguardo alla vecchia serie: i diritti andrebbero ricontrattati e riacquistati ex novo come si trattasse di una novità, ma con le prospettive di vendita di una ristampa. Ora come ora il gioco non vale la candela
31- FlashBook è interessata alle light novel?
Ci abbiamo pensato e ripensato, ma non abbiamo acora raggiunto una conclusione. Quel che è certo è che si tratta di un tipo di medium che ha costi, modi e prospettive profondamente diversi rispetto al fumetto.
32- Che ne pensi del digital delivery? Pare che l’editoria tutta si stia di misura muovendo in tale direzione. A FlashBook interessa?
Anche intorno a questo argomento ci sono delle discussioni in atto. Essendo in atto, non mi è possibile ancora darti una risposta ufficiale. L’unica cosa certa è che fra di noi ne parliamo.
33- E qui ci i accomiatiamo chiedendoti quali sono i propositi e le aspettative per il nuovo anno editoriale di FlashBook.
Il nostro principale proposito è di continuare come abbiamo sempre fatto, lavorando sodo e con coscienza, coltivando i rapporti col pubblico, e magari cercando di “riconquistare” quella parte del pubblico maschile che pensa siamo interessati solo agli shojo. Aspettative? Mah, ci aspettiamo che anche in questo anno ci siano cambiamenti ed evoluzioni nel panorama editoriale, auspicando che tutto porti, nel giro di qualche tempo, ad una situazione più stabile e sostenibile.
Grazie ancora Cristian, e a presto.
Live long and prosper!
Che tu possa marcire all’inferno per l’eternità!
...
Bazinga!!
Grazie per l’opportunità, e un saluto e un ringraziamento allo staff e ai lettori.
cmq ottima intervista
Galloni non ha opzionato tutti gli yaoi sul mercato, Galloni è l'incarnazione perfetta dello spirito yaoi. Di fronte a cotanta maestosità, non posso che inchinarmi. Uhm. No, forse è meglio inginocchiarsi, va'. Chinarsi è pericoloso.
Sono morta dopo aver letto questo ahahahahahahahah
Tornando su temi seri, sono felice che difendano strenuamente il loro pubblico femminile *-* direi che è molto più saggio investire su di noi e ampliare anche il catalogo seinen, piuttosto che pensare agli shonen u.u
Spero che la Star perda i diritti di Adachi u.u voglio una riedizione come si deve delle sue opere da parte di Flashbook u.u e spero pure che Kodansha cominci a collaborare con loro u.u
E vi supplico ristampate Rozen Maiden (la prima serie) che non si trova da nessuna parte >.
Speriamo in una riedizione di rough e toch da parte di flashbook, incrociamo le dita >.
Comunque personalmente per quanto riguarda Rozen Maiden è una serie che recupererò a breve.
va bene inginocchiarsi di fronte all'incarnazione dello yaoi come dice lui, ma è ora di iniziare a fargli un po' di battaglia come si deve, e yamada yugi ha tanta robbbba buona che merita di essere portata in Italia, come darenimo aisarenai, dare ga omae wo suki dato itta, taka ga koi daro e aiso tsukashi U___U
Touch e Rough lasciamoli alla Star, si spera che prima o poi ci penseranno loro a rieditarli, ammesso che poi trovino dei compratori (e io me li ricomprerei entrambi).
Posocco mi sta simpatico, si vede che è una persona seria che fa il suo lavoro con passione e professionalità! Riguardo la domanda sul pubblico femminile ricordo che aveva detto la stessa cosa alla conferenza di Lucca, mentre la situazione oscura dell'autrice di the summit mi inquieta parecchio!
Se si aprono allo yaoi ancora di più, la cosa non può farmi che piacere!!!
PS = sono d'accordo con tutto quanto detto nella risposta 23.
Hoshino è molto sottovalutato tant'è che il 90% della gente conosce solo 2001 Nights mentre altre sue opere meriterebbero molto più spazio rispetto ad altre opere.. per citarne 2-3, Sabel Tiger e Star Dust Memories (ok, è JPOP, ma lo cito uguale.. chiedo perdono ) sono un ottimo prequel e sequel di 2001 (anche migliori di 2001+5). Koroku Experiment è un'altra opera bellissima, piena di azione, degna di essere recuperata.
Per quanto riguarda Linbarrels son rimasto di "m" quando ho saputo dell'interruzione... serie meritevolissima che non potrò continuare cribbio.
Anche stavolta, grazie ad Animeclick per l' intervista, è veramente interessante!
Quello che della Flashbook mi piace è che, zitti zitti, sono riusciti ad avere un catalogo di tutto rispetto pur non avendo chissà quale titolone di richiamo (alla Naruto o One piece per intenderci): hanno puntato su ottimi autori e ottime autrici e di questo non posso che esserne felice! Gli shojo che pubblicano li apprezzo praticamente tutti, non sono la solita fuffa propinata dagli altri, sono manga validi e di un certo spessore. Anche il loro catalogo seinen non delude, anche se forse sarebbe il caso di fargli più pubblicità col passaparola (come succede con gli shojo, io molti titoli li ho iniziati a puntare grazie alle buone recensioni lette in giro!) però noto che spesso i maschietti li snobbano ed è un peccato.
Yukinobu Hoshino lo adoro, sto pian pianino recuperando le sue opere (sia Flashbook che Jpop) e ne approfitto per ringraziarli TANTISSIMO per la ristampa dei numeri esauriti (grazie, grazie, grazie per questa girella *piange* ora aspetto che dal mio fumettaro arrivi il numero 3, nel frattempo faccio la stalker!!!!) : da quando mi son scoperta pazza per la fantascienza ho cercato in tutti i modi di recuperalo senza successo! =_=''''
A questo proposito...ma non è che magari la Flashbook potrebbe pubblicare qualcos' altro di suo? se le vendite sono andate bene, perchè non pensarci? *____*
Sono estremamente curiosa di conoscere quali titoli Shueisha si sono accaparrati, non vedo l' ora che li annuncino!
Quindi andrebbe spinto soprattutto in quel senso allargando la base di lettori.
Purtroppo essendo molto legato ad una narrazione di fantascienza però ha meno attrattiva (in italia ormai la fantascienza tira poco).
E' un peccato.
In effetti sono riusciti ad accaparrarsi ottimi shoujo e ora sappiamo anche il motivo.
Sulle scan non posso non dargli ragione, ma è anche vero che è stato grazie a queste che ho scoperto titoli che ora adoro (e che spero di veder pubblicati) e non poche volte mi hanno salvato da titoli scadenti!!
Comunque non vedo l'ora di sapere cosa sono riusciti a portarsi a casa dalla Shueisha!!!
Detto ciò, son contento per i classici dello sci-fi che ci hanno proposto...
@Kot
è diverso non volere dal non potere XD Mix mi sa che se l'è preso la Star
Comunque chissà quando annunceranno i nuovi titoli.... sono curiosissima
La nius con annunci e link alle relative schede manga---> Mantova Comics 2013: Annunci Flashbook.
Bazinga! XD
Beh, di quelli annunciati, ne prenderò 2 su 3, mi sembra una buona percentuale!
Di Adachi autore completo credo che si rimasto solo Nine da pubblicare.
Concordo che i titoli che ha solo disegnato sia sostanzialmente trascurabili.
Per il resto mi è parso di notare un atteggiamente un po' dimesso in questa intervista.
Peccato, perché la Flashbook è la casa editrice che edita in maniera migliore i manga in Italia. In particolare per quel che riguarda l'adattamento sono primi per distacco.
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