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Nel vasto panorama videoludico moderno, esiste ancora qualche compagnia che sceglie di sfornare titoli con grafica old-school, anche conosciuti come indie.

È il caso di Freebird Games, piccola software house indipendente la cui filosofia è “creare un videogame che trasporti il giocatore in una storia sotto forma di un coinvolgente show interattivo”.

Tra i loro quattro titoli pubblicati, solo l’ultimo, To the Moon, ha visto un rilascio commerciale su PC nel novembre 2011 sul sito degli sviluppatori e da settembre 2012 su Steam.

In un imprecisato futuro esiste una società chiamata Sigmund Corp. in grado di fornire alle persone ricordi artificiali, in modo che al loro risveglio abbiano nuove memorie (come nel film Eternal Sunshine of the Spotless Mind).
Tuttavia, il procedimento è complicato e il conflitto creato dai ricordi nuovi con quelli originali mette a serio rischio la vita del soggetto. Pertanto, la procedura viene eseguita solo su richiesta di pazienti sul letto di morte, che è anche il tema del gioco: realizzare l’ultimo desiderio prima di morire.

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Questo è il compito degli impiegati della Sigmund Corp., i quali, con l’ausilio di un equipaggiamento speciale, entrano nei ricordi più importanti del paziente fino al periodo dell’infanzia e lì “installano” il suo desiderio in modo tale che egli stesso ricostruisca la sua vita da quel momento – con, ovviamente, la mano invisibile dei dottori e della macchina – e realizzi il proprio sogno prima di spirare nel mondo reale, in modo da colmare tutti i rimpianti e così morire felice.

In To the Moon assumiamo il controllo del dottor Neil Watts e della dottoressa Eva Rosalene della Sigmund Corporation.
E l’ultimo paziente che li ha chiamati, Johnny Wyles, da qualche anno vedovo e ormai in uno stato comatoso, ha un unico desiderio: andare sulla luna. Un desiderio che, però, come rivelato dallo stesso subconscio di Johnny, non riesce a spiegarsi nemmeno lui.

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I due dottori iniziano quindi un viaggio nei ricordi di Johnny, incontrandolo inizialmente da anziano e ripercorrendo all’indietro la sua vita fino all’incontro da giovane con la sua futura compagna, River.

Difficile, a questo punto, spiegare la vera grandezza di questa storia senza rivelare ciò che la rende tanto eccelsa.
La narrazione in To the Moon è difatti di altissimo livello, anche se inizialmente ciò può non sembrare: River, ad esempio, di primi acchito può apparire “strana”, con questa sua apparente ossessione per i conigli o l’aver voluto dare un nome proprio ad un oggetto inanimato, ma l’enorme profondità di questo personaggio verrà riconosciuta solo in seguito. E non sarà la sola a riservare qualche sorpresa in merito al “non giudicare dalla prima impressione”.

Nel corso dei salti temporali all’indietro, si scopre che River è affetta da una particolare condizione, le cui specifiche vengono rivelate più avanti nella trama, sebbene potrà comunque essere necessaria una rapida ricerca online per capire meglio la sua patologia e così i sentimenti del suo personaggio.

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Ma dopo tutto questo parlare della storia... Che ne è degli altri elementi da videogame? Dove sono l’alta definizione, le espressioni facciali iper-realistiche e il gameplay super frenetico? Beh, se cercate caratteristiche del genere, in To the Moon non ne troverete neanche una.
Come intuibile dalle immagini, il gioco utilizza infatti una grafica da 16 bit creata tramite il tool RPG Maker XP, ma, a parte una simpatica citazione iniziale, di elementi da gioco di ruolo non ve ne sono.

Gli sviluppatori hanno però personalizzato il tool di Enterbrain, facendo sì che il dottor Watts e la dottoressa Rosalene possano essere controllati sia con il mouse, stile avventura punta-e-clicca (tasto sinistro per spostarsi, destro per aprire il Menu), che con le frecce direzionali della tastiera.
Muovendosi tra le mappe, sarà possibile esaminare alcuni oggetti (nuovi dialoghi compariranno se si interagirà più di una volta), ma lo scopo principale sarà raccogliere 5 link mnemonici – sempre sotto forma di oggetti o semplicemente esplorando i dintorni – necessari per sbloccare i ricordi di Johnny, tramite la soluzione di alcuni semplici puzzle in cui far girare delle caselle, e così spostarsi più indietro nel suo passato. Il tutto, ovviamente, prima che Johnny esali l’ultimo respiro.

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Verso la fine del gioco è inoltre presente una semplice sequenza in stile arcade, in cui bisogna farsi strada tra alcuni ostacoli, e questo è tutto ciò che il gameplay di To the Moon ha da offrire, per un totale di 4-5 ore di gioco; a parte un paio di scelte iniziali, in cui è possibile decidere quale personaggio usare o se fare o non fare qualcosa, ciò che invoglia davvero a rigiocarlo è il poter capire meglio la storia una volta che tutti i pezzi del puzzle sono stati composti con i viaggi all’indietro.

A questo punto viene da chiedersi: basta una bella storia per consigliare l’acquisto di un videogioco? In To the Moon non si ha esattamente la sensazione di giocare un videogame, ma piuttosto quella di leggere un libro. E che gran bel libro.
In realtà, se ci fossero stati altri elementi di gameplay avrebbero probabilmente rallentato la narrazione e pertanto uno dei punti di forza del gioco è proprio la sua semplicità, da portare a pensare: “Non l’avrei voluto diversamente.

La stessa sensazione si ha con la grafica da Super Nintendo: nei loro pochi pixel, i personaggi riescono a trasmettere delle emozioni; si capisce quando sono pensierosi, tristi o felici, e alla fine dispiacerà doverli salutare.

Ma il fattore che innalza ulteriormente questa storia e questi personaggi è l’eccellente colonna sonora, composta interamente da Kan Gao (proprietario di Freebird Games e designer di To the Moon), con la partecipazione di Laura Shigihara per la canzone “Everything's Alright”.
I brani al pianoforte si sente che sono stati creati con il cuore, ed è lì che vanno a colpire.

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Per concludere, qual è dunque il genere di gioco di To the Moon? Tra l’ambientazione nel futuro, ma senza navi spaziali, una grafica da RPG, anche se non è un RPG, i saltuari semplici puzzle, anche se non è un puzzle game, una singola sequenza action, anche se non è un action game, e l’interfaccia che ricorda le vecchie avventure grafiche punta-e-clicca, sebbene non siano presenti enigmi da risolvere, non è un genere facile da definire. Forse e semplicemente, Avventura. Come l’avventura della vita di Johnny e River, che riesce a coinvolgere, emozionare e far riflettere lo spettatore.
La vita piena da loro vissuta, abbinata alla profondità della colonna sonora, può piacevolmente ricordare quella vista nel film d’animazione Up della Pixar negli spezzoni “Married Life”, mantenendo comunque una sua unicità.

Potrebbe come non potrebbe stringervisi il cuore una volta raggiunto l’epilogo e pensando al rimpianto di River, che se n’è andata senza poter essere in grado di dirglielo, e a quello di Johnny, anch’egli straziato dal rimorso con questo suo inspiegabile desiderio di andare sulla luna, ma la scena finale prima dei titoli di coda dà allo stesso tempo un sentimento di gioia e speranza.
Questo, come se cogliere o meno un messaggio a storia conclusa, dipende dall’indole del giocatore.

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Ma To the Moon non ha certo solo momenti di tristezza: sono infatti presenti diverse citazioni nonché momenti comici (come non sorridere quando si interagisce con Johnny e il suo amico di scuola Nicolas mentre cercano di nascondere ciò che stanno facendo al computer prima che passi l’insegnante, con tanto di Nota “ALT-Tab: Un salva vita” messa in inventario), che contribuiscono a formare un ottimo equilibrio nell’eccellente intreccio narrativo.

To the Moon – Trailer di presentazione



To the Moon è acquistabile sul sito di Freebird Games, dove è inoltre possibile provare il gioco gratuitamente per un’ora, o su Steam al costo di 7,99€ in versione multilingua, tra cui l’italiano (da segnalare che la traduzione nostrana presenti alcuni errori grammaticali, anche se ciò non va ad intaccare la narrazione).
È infine possibile comprare la colonna sonora a 4,99€, la cui metà del ricavato verrà devoluto in beneficenza per chi ha condizioni simili a quella di River, o un bundle con gioco + soundtrack a 11,99€.


In Conclusione
La grafica da 16 bit e la semplicità del gameplay, che a prima vista possono sembrare come difetti, in questa tipologia di gioco non fanno che rafforzare l’eccellente narrazione abbinata ad una profonda colonna sonora che colpiscono nell’anima.
Non resta che chiedersi se un ottimo libro vale quel prezzo. Perché questo è To the Moon: la poetica storia di una vita, quella di Johnny e River, che nonostante le avversità hanno potuto vivere pienamente tra momenti di gioia e di dolore, conoscendosi da giovani e restando insieme fino alla fine come in una vera favola. Una storia che merita di essere sentita.
Sublime.