La conosciamo ormai da poco più di trent'anni, Cristina D'Avena. Sia per la voce, dolcissima e inconfondibile, che ha interpretato centinaia di sigle dei cartoni animati nelle ultime tre decadi, valendole l'appellativo di "Regina delle sigle", sia per le molte partecipazioni a programmi televisivi di successo, per bambini e non.
Nonostante i cartoni animati siano ormai quasi scomparsi dalle reti TV generaliste, il nome di Cristina D'Avena è ancora oggi molto noto a grandi e piccini e la popolare artista continua a far capolino in TV, nelle piazze, nelle fiere, nei locali e nei centri commerciali di tutta Italia con i suoi concerti.
Dal 2009, alle sue esibizioni in singolo, la D'Avena affianca con successo anche singolari joint-concert con i Gem Boy, demenziale gruppo rock di Bologna che sicuramente molti di voi conosceranno per la celebre "Orgia Cartoon", mashup parodistico e "sporcaccione" di storiche sigle dei cartoni giapponesi.
Armati di videocamera e tanto entusiasmo, noi di Animeclick.it siamo andati ad assistere alla tappa romana, tenutasi lo scorso 26 Luglio al centro commerciale Porta di Roma, del tour che in questa estate 2013 sta portando Cristina D'Avena e i Gem Boy in concerto in giro per l'Italia.

Per circa due ore, in un'afosa sera di fine Luglio, lo spiazzo principale del centro commerciale si è popolato di un pubblico scatenato di tutte le età, che, riunito sotto al palco e persino sulla scalinata che porta al piano superiore, ha ballato e cantato con grande entusiasmo.
Cristina D'Avena e i Gem Boy, sul palco, si sono esibiti con gran simpatia in un gran numero di sigle dei cartoni animati, parodie, sketch e travestimenti. Fra i brani eseguiti durante il concerto non sono mancati i cavalli di battaglia della D'Avena come "Occhi di gatto", la triade delle maghette Pierrot "L'incantevole Creamy"/"Magica Emi"/"Sandy dai mille colori", "Pollon, Pollon combinaguai", "Una spada per Lady Oscar", "Memole, dolce Memole", "E' quasi magia, Johnny", "I Puffi sanno", "Jem", "Kiss me Licia" (con tanto di siparietti a tema con un cosplayer del protagonista Mirko), "Georgie" (parodia dei Gem Boy compresa), "Mila e Shiro, due cuori nella pallavolo" (in un particolare mix col ritornello della nuova sigla "Mila e Shiro - Il sogno continua", dedicata al sequel del 2008), "Che campioni, Holly e Benji" (mixata con la prima sigla "Holly e Benji, due fuoriclasse" e la canzone-parodia dei Gem Boy dedicati al popolare cartone calcistico).

Nel corso del concerto, sono poi state eseguite diverse chicche, brani meno popolari legate a serie meno trasmesse ma che sono comunque riuscite a lasciare il segno, come "Alvin Superstar", "Papà Gambalunga", "Maple Town, un nido di simpatia" o "Ti voglio bene, Denver", o inedite cover di sigle non realizzate da Cristina D'Avena, che lei e i Gem Boy si sono ritrovati a reinterpretare in maniera interessante, come "Il grande Mazinga" o "Ken il guerriero".
Gli appassionati che, negli anni '80, erano bambini hanno potuto passare una bellissima e divertente serata all'insegna della nostalgia.
Un po' più sfortunati i bambini degli anni '90 cresciuti fra sottomarini gialli, oceani di avventure, amici alieni, fiocchi per sognare, incantesimi, porte socchiuse, diavoli della tasmania, principi e arcieri, segreti e misteri, marinai contafrottole e cappellini magici, che si sono dovuti accontentare di "Piccoli problemi di cuore" (sulle cui note molti accendini del pubblico han cominciato a ondeggiare allo scirocco), "Calimero" (usata come parodia del tormentone Pulcino Pio), "Batman" (richiesta a gran voce con striscioni dal pubblico ed eseguita in combo con la canzone dedicata dei Gem Boy) e il ritornello della prima sigla di Sailor Moon (nonostante il pubblico si aspettasse la più celebre e gradevole terza).
Ancor meno si son ritrovati nei pezzi proposti i fans dell'ultimo decennio, quelli che, alla richiesta "Gridiamo a Cristina il nostro cartone preferito!" del presentatore, prima dello show, si sono lanciati in un forte "NARUTO!!" e quelli la cui infanzia è stata caratterizzata da mostri tascabili, pirati, maghette musicali, gattine combattenti, scienziati e robottine, bellissime cantanti dai capelli blu e ragazze virtuali, teneri criceti e folletti golosi: per loro solo "Rossana" in apertura del concerto.

Grazie alla disponibilità della gentilissima Clarissa D'Avena, sorella e manager di Cristina, noi di Animeclick.it siamo riusciti a incontrare la "Regina delle sigle" dopo il concerto per farle una breve intervista che vi proponiamo a seguire.
Il qui presente intervistatore si scusa per il tono di voce a volte impercettibile, e addurrà come scusa il brusio e i rumori circostanti, la grandissima emozione di trovarsi davanti ad un mito della propria infanzia che fino a poche ore prima aveva creduto una sorta di personaggio mitologico non esistente nella vita reale e le due ore precedenti all'intervista, in cui si è sgolato a cantare sigle dei cartoni animati come se non ci fosse un domani mettendo a dura prova le sue corde vocali, piuttosto che ammettere semplicemente di avere un tono di voce basso.
Qual è, tra le tante che hai cantato questa sera, la tua sigla preferita, quella che non può mai mancare ai tuoi concerti e ti diverti tantissimo a cantare?
A questa domanda, Cristina D'Avena ha risposto con una breve lista di suoi grandi successi, ma quella che ci ha rivelato di amare più delle altre è "Jem". Come darle torto, quando, alle prime note della sigla, il pubblico romano si è infervorato tantissimo? La storia di Jem è quella di Jerrica Benton, la giovane proprietaria di una casa discografica che, grazie ad un supercomputer, può trasformarsi nella splendida Jem, cantante di successo e leader della band Jem & The Holograms. La serie, trasmessa in patria dal 1985 al 1988 e in Italia a partire dal 1987, è scomparsa dai nostri teleschermi ormai da diversi anni, ma rimane uno dei miti televisivi degli anni '80, con il suo stile glam, le sue bellissime cantanti con capelli vaporosi e colorati e le sue musiche molto accattivanti (basti ascoltare l'irresistibile sound tipicamente anni '80 della sigla originale), capitanate da una sigla italiana ritmata e coinvolgente ancora oggi molto conosciuta anche da chi non ha mai visto la serie.
Tu sei sicuramente un'esperta nel campo delle sigle italiane. Ultimamente, invece, va molto di moda cantare le sigle giapponesi. E' capitato che, a volte, dei doppiatori si mettessero a cantare sigle giapponesi alle convention. Tu non ci hai mai pensato?
Cristina D'Avena risponde che sarebbe senza dubbio molto divertente e, se ne avesse l'occasione, non si tirerebbe indietro, ma non le è mai capitato di doverlo fare, in quanto il pubblico a lei si rivolge è quello dei fans delle sigle italiane.
Tu hai molti contatti con i doppiatori e hai condotto anche molti programmi per bambini con Pietro Ubaldi o Giovanni Battezzato, non hai mai pensato di voler entrare nel mondo del doppiaggio?
A Cristina D'Avena piacerebbe molto doppiare, ma risponde che, al momento, il lavoro con le sigle le toglie la maggior parte del suo tempo. Non esclude, tuttavia, di provarci in futuro.
Ringraziamo enormemente Cristina e Clarissa D'Avena, che ci hanno concesso l'opportunità di fissare un'intervista. Un ringraziamento speciale al solerte Ironic74, che ha organizzato il tutto e realizzato le riprese, e con lui ringrazio anche Sintetico82, poiché entrambi mi hanno accompagnato al concerto condividendo risate e canti e sopportando i miei isterismi di bambino del 1986 cresciuto a pane, cartoni animati e cassette di Fivelandia.
Nonostante i cartoni animati siano ormai quasi scomparsi dalle reti TV generaliste, il nome di Cristina D'Avena è ancora oggi molto noto a grandi e piccini e la popolare artista continua a far capolino in TV, nelle piazze, nelle fiere, nei locali e nei centri commerciali di tutta Italia con i suoi concerti.
Dal 2009, alle sue esibizioni in singolo, la D'Avena affianca con successo anche singolari joint-concert con i Gem Boy, demenziale gruppo rock di Bologna che sicuramente molti di voi conosceranno per la celebre "Orgia Cartoon", mashup parodistico e "sporcaccione" di storiche sigle dei cartoni giapponesi.
Armati di videocamera e tanto entusiasmo, noi di Animeclick.it siamo andati ad assistere alla tappa romana, tenutasi lo scorso 26 Luglio al centro commerciale Porta di Roma, del tour che in questa estate 2013 sta portando Cristina D'Avena e i Gem Boy in concerto in giro per l'Italia.

Per circa due ore, in un'afosa sera di fine Luglio, lo spiazzo principale del centro commerciale si è popolato di un pubblico scatenato di tutte le età, che, riunito sotto al palco e persino sulla scalinata che porta al piano superiore, ha ballato e cantato con grande entusiasmo.
Cristina D'Avena e i Gem Boy, sul palco, si sono esibiti con gran simpatia in un gran numero di sigle dei cartoni animati, parodie, sketch e travestimenti. Fra i brani eseguiti durante il concerto non sono mancati i cavalli di battaglia della D'Avena come "Occhi di gatto", la triade delle maghette Pierrot "L'incantevole Creamy"/"Magica Emi"/"Sandy dai mille colori", "Pollon, Pollon combinaguai", "Una spada per Lady Oscar", "Memole, dolce Memole", "E' quasi magia, Johnny", "I Puffi sanno", "Jem", "Kiss me Licia" (con tanto di siparietti a tema con un cosplayer del protagonista Mirko), "Georgie" (parodia dei Gem Boy compresa), "Mila e Shiro, due cuori nella pallavolo" (in un particolare mix col ritornello della nuova sigla "Mila e Shiro - Il sogno continua", dedicata al sequel del 2008), "Che campioni, Holly e Benji" (mixata con la prima sigla "Holly e Benji, due fuoriclasse" e la canzone-parodia dei Gem Boy dedicati al popolare cartone calcistico).

Nel corso del concerto, sono poi state eseguite diverse chicche, brani meno popolari legate a serie meno trasmesse ma che sono comunque riuscite a lasciare il segno, come "Alvin Superstar", "Papà Gambalunga", "Maple Town, un nido di simpatia" o "Ti voglio bene, Denver", o inedite cover di sigle non realizzate da Cristina D'Avena, che lei e i Gem Boy si sono ritrovati a reinterpretare in maniera interessante, come "Il grande Mazinga" o "Ken il guerriero".
Gli appassionati che, negli anni '80, erano bambini hanno potuto passare una bellissima e divertente serata all'insegna della nostalgia.
Un po' più sfortunati i bambini degli anni '90 cresciuti fra sottomarini gialli, oceani di avventure, amici alieni, fiocchi per sognare, incantesimi, porte socchiuse, diavoli della tasmania, principi e arcieri, segreti e misteri, marinai contafrottole e cappellini magici, che si sono dovuti accontentare di "Piccoli problemi di cuore" (sulle cui note molti accendini del pubblico han cominciato a ondeggiare allo scirocco), "Calimero" (usata come parodia del tormentone Pulcino Pio), "Batman" (richiesta a gran voce con striscioni dal pubblico ed eseguita in combo con la canzone dedicata dei Gem Boy) e il ritornello della prima sigla di Sailor Moon (nonostante il pubblico si aspettasse la più celebre e gradevole terza).
Ancor meno si son ritrovati nei pezzi proposti i fans dell'ultimo decennio, quelli che, alla richiesta "Gridiamo a Cristina il nostro cartone preferito!" del presentatore, prima dello show, si sono lanciati in un forte "NARUTO!!" e quelli la cui infanzia è stata caratterizzata da mostri tascabili, pirati, maghette musicali, gattine combattenti, scienziati e robottine, bellissime cantanti dai capelli blu e ragazze virtuali, teneri criceti e folletti golosi: per loro solo "Rossana" in apertura del concerto.

Grazie alla disponibilità della gentilissima Clarissa D'Avena, sorella e manager di Cristina, noi di Animeclick.it siamo riusciti a incontrare la "Regina delle sigle" dopo il concerto per farle una breve intervista che vi proponiamo a seguire.
Il qui presente intervistatore si scusa per il tono di voce a volte impercettibile, e addurrà come scusa il brusio e i rumori circostanti, la grandissima emozione di trovarsi davanti ad un mito della propria infanzia che fino a poche ore prima aveva creduto una sorta di personaggio mitologico non esistente nella vita reale e le due ore precedenti all'intervista, in cui si è sgolato a cantare sigle dei cartoni animati come se non ci fosse un domani mettendo a dura prova le sue corde vocali, piuttosto che ammettere semplicemente di avere un tono di voce basso.
Qual è, tra le tante che hai cantato questa sera, la tua sigla preferita, quella che non può mai mancare ai tuoi concerti e ti diverti tantissimo a cantare?
A questa domanda, Cristina D'Avena ha risposto con una breve lista di suoi grandi successi, ma quella che ci ha rivelato di amare più delle altre è "Jem". Come darle torto, quando, alle prime note della sigla, il pubblico romano si è infervorato tantissimo? La storia di Jem è quella di Jerrica Benton, la giovane proprietaria di una casa discografica che, grazie ad un supercomputer, può trasformarsi nella splendida Jem, cantante di successo e leader della band Jem & The Holograms. La serie, trasmessa in patria dal 1985 al 1988 e in Italia a partire dal 1987, è scomparsa dai nostri teleschermi ormai da diversi anni, ma rimane uno dei miti televisivi degli anni '80, con il suo stile glam, le sue bellissime cantanti con capelli vaporosi e colorati e le sue musiche molto accattivanti (basti ascoltare l'irresistibile sound tipicamente anni '80 della sigla originale), capitanate da una sigla italiana ritmata e coinvolgente ancora oggi molto conosciuta anche da chi non ha mai visto la serie.
Tu sei sicuramente un'esperta nel campo delle sigle italiane. Ultimamente, invece, va molto di moda cantare le sigle giapponesi. E' capitato che, a volte, dei doppiatori si mettessero a cantare sigle giapponesi alle convention. Tu non ci hai mai pensato?
Cristina D'Avena risponde che sarebbe senza dubbio molto divertente e, se ne avesse l'occasione, non si tirerebbe indietro, ma non le è mai capitato di doverlo fare, in quanto il pubblico a lei si rivolge è quello dei fans delle sigle italiane.
Tu hai molti contatti con i doppiatori e hai condotto anche molti programmi per bambini con Pietro Ubaldi o Giovanni Battezzato, non hai mai pensato di voler entrare nel mondo del doppiaggio?
A Cristina D'Avena piacerebbe molto doppiare, ma risponde che, al momento, il lavoro con le sigle le toglie la maggior parte del suo tempo. Non esclude, tuttavia, di provarci in futuro.
Ringraziamo enormemente Cristina e Clarissa D'Avena, che ci hanno concesso l'opportunità di fissare un'intervista. Un ringraziamento speciale al solerte Ironic74, che ha organizzato il tutto e realizzato le riprese, e con lui ringrazio anche Sintetico82, poiché entrambi mi hanno accompagnato al concerto condividendo risate e canti e sopportando i miei isterismi di bambino del 1986 cresciuto a pane, cartoni animati e cassette di Fivelandia.

Scusate ma è una cosa che non dice mai nessuno,ma ci tenevo a dirla io,anzi la incoraggio ancora di più perché noi tutti le vogliamo bene e se non fosse per lei magari non saremmo nemmeno appassionati degli anime che sono stati importati dalla mediaset finora.
Grazie per tutte le sigle indimenticabili.
E che persona umile...
Anche io ricordo il mio primo concerto qualche Lucca fa, non smettevo più di cantare, saltellare, urlare, come fossi a un concerto rock!
La sua voce mi ha fatta sognare e tutt'oggi, quando indico i karaoke di vecchie sigle con le mie amiche, mi diverto ad imitarla~
Vorrei sentirla cantare in giapponese, sarebbe una cosa strana! XD
Kotaro e Animeclick, arigatou per l'intervista.
Si è fermata con noi pure a telecamere spente, davvero non mi aspettavo di trovare una ragazza tanto auto ironica e simpatica
Comunque a parte questo, anche a me piace davvero molto.
La cosa che mi dispiace un pò è ok si un mito del passato,con una carriera alle spalle di ben 30 anni..ma per il futuro? visto che oramai Mediaset non copra più quasi nessun anime,dubito che relizzerà sigle nuove...poi in tv negli ultimi 10 anni ha avuto davvero poco spazio..qualche comparsata su Rai 2 a Natale e Capodanno ,poi era stata a Matricole e Meteore 3 anni fa su Italia 1 ma con un ruolo marginale, su Super invece è apparsa di recente con dei programmi nuovi ma è un canale meno visto,peccato davvero...
Oggi credo che un po' tutti noi siamo più appassionati di sigle originali.
@Rosiel: Non capisco perché provi pena per Cristina d'Avena? Credo che abbia dato tutto quel che aveva da dare, e di sicuro ha ricevuto tutto quel che aveva da ricevere, comprese anche abbondanti soddisfazioni economiche in tutta la sua carriera. Cosa intendi per una vita sua? Uno sviluppo della sua carriera di cantante al di fuori delle trasmissioni per bambini di mediaset? Non credo che ne avesse le capacità, perciò ha fatto benissimo a restare in quel campo.
Sono stata tanto dispiaciuta l'anno scorso, quando non si è esibita, non so per quale motivo, al Lucca Comics and Games, cosa che, invece, aveva fatto l'anno prima. Quello è anche stato l'unico suo concerto a cui io abbia mai partecipato, ed è stato fantastico, anche se non lo riuscii a vedere tutto *^*
Dovrò organizzarmi per andare a vedere un concerto con anche i Gem Boy una di queste volte
Complimenti per l'articolo.
Era in assoluto il preferito di mia zia, ogni volta che parlo di anime lei si infila sempre nel discorso per parlare di "Papà Gambalunga" che poi senza offesa, mai io non ho mai visto.. D:
Oddio queste canzoni mi ricordano la mia infanzia!! "Piccoli problemi di cuore" "Calimero" "Batman" "prima sigla di Sailor Moon".
Le mie preferite di Cristina sono: Love me Licia, Il Tulipano Nero (che non molti conoscono), Pollon, L'incantevole Creamy, Occhi di gatto, Mila & Shiro, due cuori nella pallavolo, Rossana (feat Giorgio Vanni), Una spada per Lady Oscar, Yui,ragazza virtuale, Magica Doremì, Pesca la tua carta Sakura, Arale, My Melody sogny di magia, Gira il mondo pricipessa stellare, One Peace-tutti all'arrembaggio(feat Giorgio Vanni).
Dopo avere fatto questa piccola parentesi che non interessa a nessuno posso ritenermi soddisfatta! °-° bene.
È vero, quando ero più piccolo vivevo di cartoni animati (e se non fossero stati doppiati sicuramente non li avrei guardati) e cantavo le loro sigle (che potevo capire e che per questo ricordavo a memoria) però non mi va di ringraziare Cristina D'Avena, Giorgio Vanni e tutti quelli che hanno contribuito allo sviluppo degli anime in Italia perché (seppur indirettamente e/o magari costretti) hanno contribuito più a dare una visione distorta sull'animazione giapponese che non alla diffusione di questa forma d'intrattenimento e, ancora oggi, (noi veri fan) dobbiamo sopportarlo.
Mi sta bene chi, ascoltando le sigle che hanno caratterizzato la propria infanzia, cede al proprio spirito girellaro e si rallegra nel vedere che non è il solo a ricordarsi di quei "bei tempi andati" però trovo che chi ha lavorato/lavora nel campo non stia facendo assolutamente nulla per quella che dovrebbe essere la loro passione, anzi, continuano semplicemente a comporre testi e melodie per celebrolosi rafforzando così lo stereotipo de "i cartoni sono per bambini".
I GemBoy poi, sono davvero i peggiori, i loro testi si basano su incomprensioni assurde di varie opere e/o banalizzazioni estreme di temi e messaggi...vedere che ci sono persone (di età non compresa fra i 10 e i 13 anni) che li elogiano per quelle canzoni-parodia mi fa parecchio male...
Odio la visione che l'Italia ha dato agli anime, odio il menefreghismo di chi è diventato un punto di riferimento nel settore, ma soprattutto odio il fatto che a nessuno importi di cambiare le cose...
PS: Kotty, a stare con Ironic va a finire che perdi tutti i capelli, fuggi finche' sei in tempo!
Chi ha meno di tent'anni non capirà mai cosa a voluto dire essere bambini in quel periodo e putroppo per loro non lo potranno mai sapere, vi siete persi l'inizio di un'era, ma pazienza avete molte altre cose, tipo il vantantarsi di vedere solo anime non doppiati o di saper cantare tutte le loro sigle in un giapponese tanto fluido da fare invidia a chi quelle sigle le canta davvero.
Sinceramente piacciono anche a me, ma poter cantare in italiano a un concerto di Cristina D'Avena e i Gem Boy è veramente divertentissimo e lo dico per esperienza.
Cristina ci ha segnato e questo non è possibile dimenticarlo, siamo cresciuti insieme e volevo farle i coplimenti per la sua splendida carriera.
Detto questo largo ai giovani e portateci nel futuro che Cristina D'avena ce la teniamo nel passato a farci compagnia.
@Revil-Rosa: Per quanto sia apprezzabile la possibilità di fruire dei fansub, io non sputerei sul lavoro assai prezioso di chi cura le edizioni italiane degli anime. Per come la vedi tu resterebbero confinati solo in una ritrettissima nicchia di appassionati viscerali di cultura giapponese. Invece è importante che possano essere fruibili alla maggior parte del pubblico possibile. Per quanto sia gradevole, dolce e musicale la lingua giapponese, almeno dal mio personalissimo punto di vista, non è certo tra le più diffuse e conosciute al mondo, né tra le più semplici da apprendere; soprattutto perché non è così facile trovare scuole che la insegnino, e comunque per raggiungere un livello abbastanza alto di conoscenza da poter seguire gli anime, credo sia necessario vivere almeno un periodo in Giappone, cosa non certo nelle possibilità di tutti.
@Micheles: Ah ah ah!
I figli adolescenti che cercano di disintossicare i genitori dalla cristinadavenite!
Comunque ogni tanto vado ad ascoltarmi le vecchie sigle su Youtube e ancora mi viene da gasarmi a cantarle :°D
La Cri è stanca morta, un altro po' e dormiva in piedi.
Comunque avevo sentito che aveva provato a fare un CD da solista che non c'entrasse con gli anime e non se l'era filato nessuno, è vero?
Cristina mi è sempre piaciuta, ho amato le sue sigle e le ho cantate miliardi di volte, anche quando non ero più propriamente una bambina!
Finché l'home-video, Rai 4 o qualsiasi altro canale porta anche titoli un pochino più impegnativi va bene, anzi, è ottimo, più l'animazione si diffonde più è probabile che il mondo degli anime/manga s'ingrandisca, quello che mi infastidisce è vedere che personaggi come Cristina D'Avena o Giorgio Vanni si limitino a cantare, cantare e ricantare sempre quelle solite canzoni dalle melodie e testi infantili rafforzando lo stereotipo de "cartoni per bambini".
Forse sono io che pretendo troppo, dopotutto fanno solo quello per cui vengono pagati, ma quando sento le sigle italiane non mi vengono in mente i "bei tempi andati" bensì le prese in giro di chi sostiene che i cartoni animati siano per bambini...e queste, a differenza dei vostri ricordi, continuano ininterrottamente ancora oggi.
Se anime in Italia significa solo canzoni di questo tipo allora preferirei di gran lunga che non arrivassero più: meglio perdere quel tipo di utenza con una mentalità tale da permettergli di seguire solo titoli visti durante l'infanzia.
P.s. ripeto, nel caso non fossi stato abbastanza chiaro, il mio odio per D'Avena, GemBoy e compagnia bella non è legato a loro come persone, ma a quello che rappresentano e per il fatto che non facciano niente per cambiarlo.
Ha fatto il suo lavoro come gli e' stato - credo - indirizzato dall'alto da parte di gente piena di pregiudizi nei confronti degli anime e che non hanno capito veramente un tubo su di essi, e lo ha fatto molto bene.
Comunque, tengo a dire che se io amo gli anime non e' grazie a Cristina D'Avena ne tanto meno alle sue sigle che, nonostante siano carine e piacevoli, privavano (e privano), secondo me almeno, della vera essenza di questo splendido media, banalizzandolo fin troppo (anche se le censura a l'adattamento che e stato svolto su molti anime passati sono cose ben peggiori di queste sigle)
Ci tengo a precisarlo, non voglio assolutamente criticare la sua splendida carriera, anzi gli faccio i miei complimenti e la trovo anche una persona molto simpatica (può venirmi anche madre visto che ha solo un anno in più della mia, circa), inoltre se ama ciò che fa non si può dire che non abbia raggiunto una grande soddisfazione nella sua vita d'artista. Chi riesce nel mondo a fare sempre ciò che veramente ama o vuole? Quindi altro che pena, spero di riuscire anch'io a fare un lavoro che mi porti soddisfazioni e che sia quello che più amo al mondo!
P.S. complimenti a chi ha intervistato la D'Avena
Ma comunque non volevo criticarla.
Se ci saranno altre occasioni di accalappiare artisti e doppiatori cercheremo di migliorare
E' il desiderio di ogni donna la maternità.Certamente,anche la sua.
Io non sarei cosi' perentorio. Chi siamo noi per entrare dentro la testa di Cristina D'Avena e sapere se per lei questo e' un problema oppure no? Io ne conosco di donne che non hanno voluto la maternita', mi pare una cosa assolutamente possibile.
L'ho rivista l'anno scorso, qui a Bari (e sono riuscita pure ad ottenere l'autografo <3). Che dire? Che sarò anche cresciuta, sarò anche diversa, saprò anche cosa si nasconde dietro le versioni italiane degli anime (tra censura e cambiamenti abominevoli), amerò sempre le versioni originali delle sigle, ma ogni volta che sento una delle sue vecchie glorie impazzisco. *_*
L'intervista è stata una bella sorpresa, grazie del lavoro!
@Rosiel: Ricollegandomi un po' a quello che dice micheles, non credo proprio che la sua carriera l'abbia assorbita così tanto da impedirgli di innamorarsi e mettere su famiglia. Stiamo parlando di una cantante, i9n passato anche un po' attrice, che lavorava in tv per tramissioni rivolte a dei bambini, che per quanto potesse essere impegnata, non era certo inviata di continuo in svariate parti del mondo a fare dei reportages in zone di guerra; oppure in lontane sedi diplomatiche a svolgere missioni particolarmente gravose. Credo che la sua sia stata una scelta di vita e basta.
In casa tra le mie sorelle e mio fratello (ma pure io) eravamo fissati con Cristina D'Avena. Credo che avessimo tutti i Fivelandia, e ricordo ci divertivamo ad esempio a cantare decine di sigle mentre d'estate andavamo in auto al mare... andata e ritorno XD (poverello mio padre, non doveva essere semplice guidare con tutto quel casino dietro).
E' un bel pezzo della nostra infanzia, non c'è nulla da dire (oddio, spero che Critina mi perdoni visto che a dire così, la faccio sembrare vecchissima
Nessuna attenuante invece per Mediaset, la quale ha sfruttato gli anime finché le sono andati bene, li ha censurati e manipolati in modo disgustoso, e ora li ha scaricati senza un minimo di riconoscenza e rispetto per un mondo che è stato parte della storia stessa di quelle emittenti.
Oggi come oggi le sigle in pratica non esistono più, solo gli insignificanti stacchetti dei cartoon americani, che lasciano il tempo che trovano (per intenzione e volontà degli stessi autori).
Tant'è che il Gippone rimane l'unico paese dove ancora si vendono i CD con le sigle dei serie di animazione.
Per il resto il mondo delle sigle dei cartoni TV, al momento, è pressoché defunto.
Unico personale leggero disappunto è stato per il repertorio più orientato agli anni fine '80/inizio '90 mentre io resto più legato alle serie dei '90 pieni e alcune canzoni proprio non le conoscevo. Comunque non sono mancati i grandi classici
E complimenti ai nostri inviati per il servizio
Condivido in pieno il pensiero di Revil-Rosa: D'Avena e Vanni rappresentano il periodo più buio dei "cartoni animatìi" in Italia. Accetto che vi ricordino di quando eravate bambini, ma il loro merito finisce lì. Il periodo d'oro delle sigle italiane, quelle fatte da veri musicisti, è finito con l'imporsi di Fininvest e della D'Avena...che poi lei vi sia simpatica ci sta anche, ma qui sembra stiate parlato di una santa o di qualcuno che ha segnato la Storia. Beh spiacente, ma non finirà sui libri di testo...
Cristina D'avena è una brava cantante e le sue canzoni sono belle non era lei a scegliere i testi che molto spesso dicevano vere e proprie stupidaggini.
piantiamola di dare alla D'avena o a Vanni o Draghi tutte le colpe, loro sono solo dei cantanti che fanno il loro lavoro (idem come per i doppiatori).
e anche prendersela con la Manera non sarebbe del tutto giusto, perché faceva solo quello che richiedeva il pubblico televisivo Italiano.
la colpa è della cultura Italiana che vede i cartoni animati come roba per bambini ed è un altro discorso che con Cristina D'avena non c'entra.
una cosa voglio dire in confidenza: sono un po' invidiosetto perché sono del '88 e avrei voluto nascere un po prima per gustarmi meglio i cavalieri del re che, rispetto alla D'avena, erano veramente dei grandi !
Però credo che il semplicismo dei testi sia stato pensato per i bambini e non per un pubblico adulto...questo per coinvolgerli e far ricordare loro prima i testi.
Penso che sia normale visto che venivano trasmessi su Italia Uno nella fascia pomeridiana e in quel lasso di tempo c'è sempre perlopiù un pubblico minorile a vedere la tv.
Se la Mediaset puntasse ad un pubblico maggiorenne, forse i testi verrebbero adattati diversamente, ma ora che sia possibile una cosa del genere passeranno un bel po' d'anni...sempre se verrà valutata la cosa XD.
Discorso diverso vale con Rai 4 e nei tempi che furono (XD) per Mtv con "l'anime night". Li in effetti vengono usate sigle originali (non so per Rai 4, ma con Mtv funzionava così).
Devo comunque ascoltarmi le sigle pre D'Avena, essendo nata negli anni '90 me le sono perse
È stato fantastico: ero circondata da persone che saltavano e cantavano a squarciagola, nemmeno fosse un concerto rock.
Mi sono divertita tantissimo.
Perché diciamocelo, io stessa mi sono lamentata degli adattamenti made in Mediaset, ma le sigle di Cristina D'Avena hanno fatto parte della mia infanzia e della mia adolescenza. Un po' mi mancano quei tempi. :')
Grazie per l'articolo e l'intervista!
@Araldo: non volevo mica dire che a confronto gli altri non siano forti! Volevo dire che comunque la D'Avena ha un età...(senza offesa a lei!) e comunque porta avanti bei spettacoli e fa il giro dell'italia. Se mi fai scegliere tra una sua sigla, e una canzone dei cavalieri del re sceglierei Devilman
@Sword: Ma eri anche tu li? :O
Non posso dire altrettanto delle sigle che ha cantato, il suo stile mi pare un po' troppo smielato per i miei gusti e spesso i testi snaturano le opere stesse, posso capire che non dipenda da lei ma a livello di gusti mi trovo agli antipodi, soprattutto per una generazione come la mia che è cresciuta a Supercar Gattiger o Vultus V o La spada di King Arthur.
Alla fine degli anni '80, un piccolissimo Kotaro di appena un paio d'anni si sollazzava tantissimo a guardare i telefilm di Licia, quindi figuratevi quanto possa essere diventata importante e amata per me la figura di Cristina D'Avena, e quanto posso essermi emozionato in quest'occasione!
Il concerto è stato assolutamente molto gasante e piacevolissimo, con l'unica remora d'aver lasciato un po' troppo spazio ai Gem Boy a scapito delle sigle degli anni '90, trattate piuttosto marginalmente. Però, nonostante questo, mi sono divertito un sacco.
E' sicuramente un personaggio importantissimo della nostra tv italiana, e mi dispiace che oggi non le stiano dando il giusto spazio, così come mi dispiace che ancora la si "odi" perché la si identifichi con le censure e con gli stupri ricevuti dall'animazione giapponese nel corso degli anni, cosa di cui lei non ha affatto colpa, visto che si limita solo a cantare delle (belle) sigle, senza nemmeno scriverne i testi. Per la mia generazione è un gran personaggio, una delle voci caratterizzanti della nostra infanzia, tant'è che al concerto la maggior parte del pubblico aveva sicuramente più di vent'anni, e mi spiace molto che oggi non si riesca a considerarla allo stesso modo.
P.S.: Scusate ancora per la bassa qualità dell'intervista, ma la tintoria non mi aveva portato il tight, c'è stata una tremenda inondazione... le cavallette!! Non è stata colpa mia...
Grande Cristina!
Fidati che una sua vita privata ce l'ha e ci sono numerose testimonianze sul come la fa. Per fortuna.
Perchè c'è stata adesso la risposta ad un messaggio di 3 anni fa? T-T
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