Una delle domande che mi sento rivolgere spesso da chi viene a conoscenza della mia (smodata) passione per il Giappone è: ma cosa ti piace così tanto di questo paese? La risposta ovviamente non può essere una sola, sono tante le cose che amo e che mi appassionano: la cultura, la storia, le tradizioni, il cibo. Ma ci sono anche tante altre cose difficili però da spiegare, perchè strane o profondamente inserite nel territorio, che fuori dal loro contesto non hanno magari molto senso. Una di queste per me è il Konbini, o convenience store, o minimarket. Li adoro. Quando sono in Italia mi mancano terribilmente. Voi direte: ma qui ci sono i supermarket, i grandi centri commerciali, i negozietti sotto casa, che differenza c'è? C'è e proverò a spiegarvela!
Il loro punto di forza è sicuramente la loro onnipresenza: il loro numero supera i 40.000 e la forte concorrenza tra i principali operatori produce costantemente nuovi prodotti e servizi innovativi; inoltre la maggior parte di loro è aperta 24 ore al giorno e 7 giorni alla settimana.
Dentro si possono trovare quasi tutti i prodotti di prima necessità:
1) Cibo, cibo, cibo! Se avete fame o venite da una frenetica giornata di lavoro e proprio non ve la sentite di mettervi ai fornelli, qui dentro troverete una vasta gamma di pasti, spuntini e dolci, come onigiri, panini, pane, patatine, caramelle, merendine di ogni tipo, bento (pasti pronti da portar via), ramen istantaneo, pasti da riscaldare nel microonde (se non lo avete a casa, spesso ci sarà un microonde a disposizione della clientela, completamente gratuito) ma anche cibi caldi come pollo fritto, nikuman e altre prelibatezze come wurstel da passeggio. La selezione dei cibi cambia frequentemente e spesso varia anche a seconda della stagione.
2) Bevande. Troverete tutti i tipi di bevande calde e fredde, tra cui soda, caffè, tè, acqua, bevande sportive, succhi di frutta, latte e bevande vitaminiche. Molti negozi di alimentari vendono anche bevande alcoliche tra cui birra, sakè e vino. Anche qui la selezione varia molto in base al momento e al periodo dell'anno.
3) Varie ed eventuali. Altri beni disponibili includono prodotti per la cura del corpo, cosmetici, capi di vestiario come magliette, calze e biancheria intima, batterie per cellulari, CD vergini e nastri, ombrelli, giornali, riviste e fumetti. Se il negozio è situato fuori dai centri urbani spesso sarà dotato di toilette a disposizione del pubblico.
4) Servizi di pubblica utilità. Spesso all'interno del konbini è previsto un terminale multifunzione automatizzato (purtroppo il menù potrebbe essere solo in giapponese) che può consentire di svolgere varie operazioni. Può servire da sportello bancomat per prelevare denaro (anche se le carte di credito estere spesso non sono accettate, la situazione è molto variabile), da macchina fotocopiatrice e fax, per prenotare biglietti per eventi sportivi, concerti, parchi a tema, autobus e treni, per stampare le proprie foto inserendo la scheda di memoria della fotocamera nel terminale multiuso (poi a seconda del negozio, le stampe saranno pronte immediatamente oppure saranno ritirate in seguito), per pagare bollette, fatture e ricaricare cellulari e anche per spedire o ricevere pacchi, cartoline e lettere.
Abbiamo detto che il loro punto di forza è la loro massiccia presenza sul territorio. Da statistiche effettuate dal Japan Franchise Association si sa che sono presenti oltre 45.000 konbini in tutto il Giappone. La catena principale è 7-Eleven, leader di mercato con 15.000 negozi, seguita da Lawson con oltre 11.000 punti vendita e da Family Mart in terza posizione con 10.000 negozi. Altri concorrenti importanti includono AM / PM, Circle K Sunkus, Daily Yamazaki e MiniStop. Ma vediamo un po' più nel dettaglio le prime tre.
La società nasce nel 1927 in USA e precisamente a Dallas, in Texas, quando Joe C. Thompson, un dipendente della società Ice Southland (specializzata in prodotti congelati), ha iniziato a vendere latte, uova e pane. Thompson da dipendente diventò proprietario della ditta e la trasformò in Southland Corporation, diventando anche titolare di piccoli punti di vendita, inizialmente aperti dalle 7:00 del mattino alle 11:00 di sera, un numero di ore senza precedenti per quel periodo!
Da qui derivò il nome e la nascita del format. La società iniziò ad usare ufficialmente il nome 7-Eleven nel 1946 e fu la prima nel 1962 a a sperimentare un orario di 24 ore ad Austin, Texas.
Nel 1980 l’azienda attraversò notevoli difficoltà finanziarie e fu salvata dalla bancarotta da Ito Yokado, il suo più grande affiliato che ne prese il controllo nel 1987, a causa di un tracollo azionario in Borsa dell'amministratore delegato John Philip Thompson. Da allora la corsa non si è più fermata e ormai in mezzo mondo 7-Eleven detta legge.
Anche qui tutto nasce in America, precisamente a Cuyahoga Falls, vicino a Akron, Ohio dove nel 1939 JJ Lawson apre uno store per vendere il latte del suo caseificio. Da lì in poco tempo si espande per tutto lo stato con una catena di negozi, i Lawson Milk Company che nel 1959 vengono inglobati nella Consolidated Foods.
E' nel 1975 che la catena sbarca in Giappone (dove viene chiamata Kabushiki Kaisha Roson), aprendo il suo primo punto vendita a Sakurazuka, nella prefettura di Osaka. Nel settembre del 1979 il nome ufficiale diviene Lawson Japan, Inc. La Mitsubishi Corporation ne è diventata il principale azionista nel 2001.
Numerose le collaborazioni: dal gioco Dynasty Warriors 7 per PlayStation 3 a Le Bizzarre Avventure di JoJo da Madoka Magica al campione di wrestling dei pesi massimi Suwama.
Inoltre la società ha iniziato ad installare pannelli solari nei suoi esercizi; con i chilowattora generati non solo può coprire il fabbisogno del negozio (pari all'1% dell'energia prodotta), ma può rivenderla con un guadagno stimato intorno ai 700 milioni di yen! (quasi 5 milioni di euro...) Cosa non si fa per l'ambiente!
Detto in giapponese Famirimato, il suo motto è: "FamilyMart, dove tu sei uno di famiglia".
La catena nasce come una costola dei grandi magazzini Seiyu, aprendo il primo punto vendita nel 1973 a Sayama nella prefettura di Saitama e nel 1981 visto il crescente successo verrà fondata la Family Mart Company. Ltd. che possiede negozi in franchising anche nelle Filippine, Tailandia, Corea del Sud, Taiwan, Cina, Stati Uniti e Vietnam.
Nell'ottobre dello scorso anno, FamilyMart ha aperto in Giappone il suo negozio numero 10.000. Può vantare però l'introduzione di pannelli solari per produrre energia per l'illuminazione e l'aria condizionata fin dal 2004!
Insomma la bellezza del Konbini è la certezza che dovunque ti trovi, qualunque giorno sia e qualunque ora sia, se ti viene voglia di un dolcino o di una bibita fresca, se ti si sono smagliate le calze o è finito lo shampoo, se ti senti solo e hai voglia di un contatto umano, prima o poi troverai un'insegna luminosa ad accoglierti.
Fonti consultate:
www.tofugu.com
www.japan-guide.com
www.gdonews.it
www.en.wikipedia.org
Senza contare che in Giappone ero drogato dei loro dolcetti...la sera non andavo a letto se nn me ne facevo una giusta scorta!
E qui mi vengono in mente le polemiche che si fanno sempre sotto le feste se tenere o no aperti i supermercati... XD
Inoltre durante le epidemie di virus che trasforma le persone in zomb... altri, è il posto più sicuro sulla terra.(cit.)
Che comodità: se hai bisogno di qualunque cosa la notte?!
Penso che sia più una questione di abitudine che di furti.
Non so come funziona lì, ma magari chi fa il turno di giorno lavora 40 ore e chi fa quello di notte 20.
Da quello che sono riuscita a capire, in Giappone c'è una grande diffusione del part time, soprattutto a livello giovanile, dunque suppongo che il lavoro si svolga a turni..dubito fortemente che ci sia chi lavora 24 h / 7gg alla settimana, dai
Quello che mi ha lascioata positivamente impressionata è la presenza dei contenitori per il riciclaggio davatni ad ogni kombini, di qualsiasi catena che avete postato: coscienza ecologica che non ci farebbe male importare anche in Italia, ancora prima del kombini, forse
@emanuele: non è proprio così semplice però mi riferisco sempre al nostro mercato del lavoro, perché quello giapponese non lo conosco (per questo dicevo che sarebbe stato interessante che l'articolo ne trattasse).
@Friederike: ovviamente nessuno dice questo, inutile esagerare per sviare il discorso. Anche se uno fa part-time 4 ore (molto diffuso nella GDO italiana), di notte voglio vedere. Semplicemente perché da noi la cultura del lavoro è diversa. Anche se esistono negozi aperti 24/7 (tipo un Carrefour a Milano), ma sono esperimenti per ora.
In Italia secondo me non avrebbero successo, lì hanno senso perché gli impiegati spesso sforano gli orari e tornano tardi, qui alle 19/20 è sacrosanto staccare tutto, tant'è che ancora si discute sulle aperture domenicali nei centri storici. Sono 2 differenti culture del lavoro.
a volte li puoi trovare anche all'interno dell'albergo.. se sai dove si trova.. diversamente si finisce per girare in lungo e in largo tutto il complesso dell'hotel..
E' tutt'un'altra cultura, così come anche i negozi normali che qui tengono aperto anche la domenica, 9.00-22.00.
@riko akasaka: considera che qui grazie alla maggior popolazione hanno una forza lavoro impressionante e un numero di clienti molto maggiore rispetto ai nostri negozi, perciò non gli costa permettersi dei lavoratori in più per fare dei turni notturni.
A me hannno riportato alla mente Welcome to the NHK: un hikikomori non sarebbe in grado di vivere senza questi negozi, dove si può andare a prendere quello che si vuole senza fare troppa strada o in orari dove non ci sono molte persone a giroaltrimenti avrebbero una delle loro crisi di panico )
Nella realtà di paese credo non avrebbe molto successo come cose, visto che si è legati agli orari "classici" anche se però con la scusa dei centri commerciali ci si sta aprendo anche alle domeniche (a volte).
Sta di fatto che farebbe comodo a volte...
Da otaku quale sono voglio entrarci, ........... no è un dovere °-° .
A settembre avrò l'occasione di poterli visitare di persona... son curiosa
edit
Dimenticavo, esiste anche una canzoncina carina sui konbini!
https://www.youtube.com/watch?v=ziX1oQRiA3w
(non so come si mettono i videoo >_<)
E chi ha un'auto e voglia di farsi un po' di strada, ha gli Autogrill aperti anche di notte, e pure col servizio bar... Peccato che sia solo il bar ad avere un prezzo umano
con la mentalità retrograda che c'è in italia i kombini non potranno mai prendere piede.
comunque sarebbero veramente comodi quante volte di notte preso da un attacco di fame improvvisa e in casa non hai nulla cerchi disperatamente qualcosa da mangiare....
È questione di cultura e abitudini culturali, mica di avanzamento o meno della società. Oltre al fatto che chi di solito è a favore di ste cose è colui che non ci lavora.
Detto ciò voglio chiarire che non ho nulla contro i konbini, magari un giorno arriveranno anche nella nostra cultura, chi lo sa.
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