Oggi la luna diventerà piena. Ma non sono qui per parlarvi di lupi mannari o di influssi sulle maree. Questa sera se il cielo sarà sgombro di nubi potremo ammirare il plenilunio e chi vorrà potrà festeggiare l'evento così come fanno i Giapponesi da diversi secoli. Perchè oggi è Tsukimi! Scoprite insieme a me questa ricorrenza nipponica!
La parola "Tsukimi" letteralmente significa “guardare la luna” da "tsuki" che vuol dire luna e "mi" che sta per guardare.
Questa festa nasce come celebrazione tipicamente cinese ed è stata introdotta nel Sol Levante moltissimi anni fa, nel 15esimo giorno dell’ottavo mese del tradizionale calendario lunare giapponese, chiamato Jugoya. Probabilmente è stato scelto proprio questo periodo dell'anno perchè a causa delle posizioni relative della Terra, del Sole e della Luna, quest’ultima apparirà particolarmente luminosa e quindi sarà il momento migliore per contemplarla.
All’inizio la ricorrenza era denominata “Luna di metà autunno” o anche Luna Festival perchè in questo giorno si organizzavano feste e varie celebrazioni con il solo scopo di onorare la luna, da sempre definita “Signora della Notte”. Col passare del tempo però divenne così popolare anche presso la popolazione giapponese tanto da essere ribattezzata appunto Tsukimi.
Secondo la tradizione, lo Tsukimi fu introdotto durante il periodo Nara (710-794) ma iniziò ad affermarsi con forza nel periodo Heian (794-1185), grazie ai nobili di corte che si riunivano abitualmente fuori nei giardini, per contemplare la luna e il cielo stellato componendo musica e versi di poesia, i cosiddetti Haiku.
Durante il periodo Edo però questa festa diventò tanto conosciuta da coinvolgere anche i contadini, che la fecero diventare un'occasione per ringraziare la Luna piena (considerata vera e propria Dea) per il raccolto e pregare perchè potesse essere sempre abbondante.
D'altronde per secoli i contadini hanno seguito il periodo della semina e del raccolto aiutandosi con le fasi lunari e il cambio delle stagioni. Nonostante ora l'agricoltura sia molto cambiata, questa festa è ancora molto sentita, tanto che alcune persone la ripetono per diverse serate, in concomitanza alla permanenza della luna piena in cielo.
Per festeggiare lo Tsukimi si preparano ovviamente cibi speciali!
I più famosi sono gli Tsukimi Dango, cioè dolcettini di riso a forma tonda impilati in una sorta di piramide, che simboleggiano un mucchio di piccole patate (da qui il nome alternativo della festa, cioè Imomeigetsu, letteralmente "luna raccolto di patate"). Insieme ad essi si pone un mazzo di Susuki (pianta della campagna giapponese) che simboleggia un mazzo di riso.
Ma spesso si mangia anche soba bollita o tagliatelle udon condite con nori e uova crude e immerse nel brodo, i cosidetti Tsukimi soba o Tsukimi udon. A Kitakyushu, nella prefettura di Fukuoka nella regione del Kyushu, è tradizione servire un uovo in cima allo Yaki udon, detto Tenmado.
In alcuni fast-food giapponesi viene anche creato un apposito menu autunnale nei mesi di settembre e ottobre, a base di sandwich con uova chiamati Tsukimi hamburger. La presenza praticamente costante delle uova è dovuta al fatto che l’uovo sodo ricorderebbe, con la sua forma e la sua lucentezza, la luna piena.
Ci sono poi tanti posti da cui poter ammirare la luna: un ponte (Togetsu-kyou) oppure uno stagno (Ohsawa-no-ike), andando in un tempio (ad esempio a Kyoto al Daigaku-ji oppure al santuario Shimogamo dove vengono eseguite danze tradizionali su musiche e in costumi dell'epoca Heian) oppure su una salita (Kudanzaka a Tokyo). Ma fondamentalmente lo Tsukimi è una tranquilla cerimonia intima, dai ritmi molto rilassati.
Ci si gode una tranquilla serata in giardino o in una tradizionale casa da thè, osservando la luna a lume di candela e ascoltando musica meglio se tradizionale e eseguita dal vivo.
Si leggono poesie a tema e gli stessi partecipanti alla festa sono invitati a comporre brevi testi in onore della luna d’autunno, così come facevano secoli fa. Infine, per chiudere la serata, spesso si fa una passeggiata per i giardini tradizionali, illuminati da fioche lanterne o dalla semplice luce della luna.
Ma anche chi non può permettersi tutto questo, cerca comunque di festeggiare con una cerimonia magari più semplice ma ugualmente sentita. Ed è proprio in serate come questa che potreste sentire i bambini canticchiare una canzoncina chiamata “Deta Deta Tsukiga”, una specie di ninna nanna dedicata proprio alla luna.
I più attenti di voi avranno però notato che nelle immagini che descrivono questa festa è quasi sempre presente un coniglio e anche i dango spesso oltre che tondi sono fatti a forma di coniglietto. Questo perchè nella tradizione giapponese si dice che sulla luna viva un coniglio.
La leggenda racconta che c'era una volta un monaco anziano mantenuto da tre animali: una scimmia, una volpe ed un coniglio. Essi si occupavano del monaco perchè erano gentili e si dedicavano a pratiche ascetiche buddiste. La scimmia gli portava cibi di montagna come castagne, cachi e pere e la volpe rubava per lui cibi offerti davanti agli altari, come riso e pesci. Per questo il monaco era molto contento e decise di dare loro la possibilità di diventare monaci anch'essi.
Ma il coniglio non era capace di fare altrettanto e scoraggiato andò dal religioso e gli disse: "Io non posso portare cibi per offrirglieli, anche se lavoro e penso molto. Perciò al loro posto voglia mangiare il mio corpo".
Dette queste parole si gettò nel fuoco e morì. Quando il monaco diventò un grande Dio, denominato Taishakuten, per onorare la memoria del coniglio e il suo sacrificio, decise di rappresentare la sua figura sulla superficie della luna per ricordare a tutti il suo spirito.
Ora siete pronti! E speriamo che stasera i nostri cieli notturni siano sereni e senza nubi...
Fonti consultate:
www.hanazakarinomori.com
www.esercizidiitaliano.blogspot.it
www.sakuramagazine.com
farlo in Giappone non solo perché è una loro festa tradizionale ma anche
perché sarebbe più suggestivo. Inoltre la leggenda citata nel testo non è
giapponese ma cinese ed solo una delle tante varianti.
Adoro la luna...
Adoro i conigli...
Adoro lo Tsukimi...
PS: e non dimenticate che stasera non ci sarà una luna normale... Ma ci sarà la super luna!!!
Perciò vi consiglio di non perdervela.
Non ce ne sarà un'altra prima del 2016...
Una domanda allo staf: perché non fate una sezione apposità per questi articoli che ci fanno scoprire cose nuove sulla cultura/tradizione giapponese, cosi sarebbe più facile trovarli se si è perso qualche articolo di questo genere.
Penso che valga sempre la pena soffermarsi un pò a guardare il cielo notturno soprattutto quando c'è la luna piena, l'importante è non mangiare i dolcetti preparati da Lamù coi soliti effetti collaterali sui terrestri.
Tra l'altro ieri sera la luna era davvero stupenda, luminosissima!!...
I giapponesi vedono l'influsso della divinità in tutte le piccole cose del quotidiano e della natura: hanno il dio del vento, quello della pioggia, quello del sole (anzi, la dea: Amaterasu) e quello della luna. Il popolo giapponese, come diceva Misaki di Welcome to the NHK, ha a che fare con 8 milioni di dei (numero che per loro corrisponde a una cifra immensa): niente di più facile che per un buon numero di questi (o di eventi che ricordano un intervento divino) si festeggi la ricorrenza.
Molto suggestiva la leggenda del coniglio, non la conoscevo ma ora capisco che forse è proprio per questo motivo che i giapponesi considerano i conigli come animali da compagnia e non si sognerebbero mai di mangiarseli...
Sugli tsukimi dango: la foto postata mi ricorda moltissimo la pila di dolcetti che si trova sul tavolino messo sul tetto di casa Moroboshi citato da riko akasaka. Il sapore forse non sarà niente di speciale, ma mi incuriosiscono parecchio.
@traxer-kun: Il coniglio di Usagi Drop[/]! Ho amato quella serie, e la redazione mi ha anche fatto l'onore di pubblicare la mia recensione
Ok, ora mi dò un'altra occhiata alla luna e poi spero di riuscire a prendere sonno, la sveglia per il lavoro suona tra meno di cinque ore...
a) l'haiku (俳句) nasce nel XVII secolo quindi quelli che i nobili dell'epoca Heian componevano non erano haiku bensi' "waka" (和歌) e, per l'esattezza, "tanka" (短歌)
b) il kami della luna era maschio (quindi, nessuna "dea") e si chiamava Tsukuyomi-no-mikoto (月読尊) o, semplicemente, Tsukuyomi (月読)
Per l'esattezza, la prima attestazione del fatto che sulla luna viva un coniglio e' cinese (nel Chu Ci) ma la leggenda del viandante e degli animali che lo soccorrono e' leggermente posteriore e, soprattutto, indiana (nei Jātaka). Come tutti sappiamo, infatti, il buddismo nasce in India (non certo in Cina). La versione citata da Hachi184 e' (piu' o meno) corretta ed e' quella giapponese del Konjaku Monogatarishū
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