AnimeClick.it ha avuto il piacere di intervistare, nell'ambito di Lucca Comics 2014, il maestro Shinichi Wakasa, artista pop nipponico capace di fondere elementi artistici tradizionali, afferenti all'iconografia classica e al patrimonio religioso e spirituale del Sol levante, con le spinte più innovative della cultura pop derivata in larga parte da anime e manga. Fondamentale nella sua cifra stilistica è l'uso dei materiali, ampiamente mutuati dal passato, e la concezione dell'opera come 'in divenire', vuoi per la mutazione cui sono sottoposti gli elementi materici dei dipinti, vuoi per il rinnovamento dei contesti di fruizione di questi ultimi.
Potete ammirare una gallery delle opere più rappresentative dell'artista sul sito ufficiale.
Vi lasciamo adesso allo scambio di idee e impressioni con lo stesso Wakasa, disponibile sia in video che per iscritto.
- Parleremo col maestro Wakasa di influenze e mix tra arte giapponese tradizionale, in particolare quella del periodo Yamato-e, e nuove influenze derivanti dalla cultura pop (manga e anime in particolare). Abbiamo avuto il piacere di intervistare precedentemente il maestro Tamura, in un ambito consimile, ma con influssi leggermente diversi. La prima domanda riguarda una delle fonti principali di ispirazione artistica del maestro Wakasa, ossia la pittura del periodo Yamato-e, successiva al periodo Heian e legata alle suggestioni dell'arte cinese sviluppatasi durante la dinastia Tang.
Wakasa: Oltre al punto di vista visuale ed estetico della pittura Yamato-e mi baso sull'inserimento della resa visuale nella vita delle persone, e anche l'utilizzo delle foglie d'oro, nel contesto in cui sono usate, mi è stato d'ispirazione per le opere che dipingo.
- Alcuni materiali e alcune tecniche pittoriche derivati dalla tradizione sono molto presenti nell'opera del maestro Wakasa. Pensiamo ai minerali, al cinabro, alla malachite, ai lapislazzuli. Ma anche all'utilizzo della foglia d'oro, comune al maestro Tamura, e anche alla colla forte utilizzata per il fissaggio.
Wakasa: Sicuramente un primo aspetto è quello della continuità, materiali usati nel passato e anche nel presente, che si mantengono nel tempo; tuttavia una mia opera non viene solo esposta e vista, ma è sottoposta al cambiamento a seconda del contesto che varia nel tempo... l'oro tende ad acquisire sfumature diverse col passare degli anni, ad esempio. L'opera viene esperita, più che vista, diacronicamente.
Versus -tiger-
- A proposito dell'utilizzo della foglia d'oro, nel maestro Tamura essa viene ricollegata alla tradizione delle icone bizantine, all'arte prerinascimentale. Anche nel maestro Wakasa c'è questo riferimento alla tradizione?
Wakasa: L'oro è funzionale al soggetto da rappresentare, questi animali mitici..
- Sono dei cani-leone? Delle figure della mitologia buddhista?
Wakasa: Più che buddhista, shintoista. L'influsso delle icone bizantine, se c'è, è inconsapevole. Il titolo di questa mostra è animismo, aspetto comune alla rappresentazione divina nelle varie tradizioni religiose.
- A proposito delle figure utilizzate nei dipinti, principalmente animali mitici (tigri, dragoni, leoni), essi rappresentano simbolicamente, come nella tradizione, dei talismani?
Wakasa: Sicuramente essendo cambiato il contesto di vita, la consapevolezza di un desiderio di protezione nei confronti delle figure rappresentate è indubbiamente diverso, ma penso sia presente una forma di riverenza verso una figura protettiva, che cerco di inserire nelle opere.
- Quanto nella sua opera è presente l'estetica del kawaii, che io ho trovato molto forte osservando le opere in mostra?
Wakasa: È una presenza fortissima. Lo studio dell'arte all'università si concentra sui classici, Van Gogh, Picasso, ma io ho potuto notare che i miei modelli non potevano riferirsi ad essi. L'influenza che ho successivamente riscontrato nelle mie opere è stata quella di anime e manga, verso cui ho voluto orientare le mie produzioni.
- Il maestro ha una formazione artistica classica, che gli fornisce una solida base. Forse proprio per questo, in maniera simile a molti artisti giapponesi contemporanei, il maestro Wakasa si è permesso di realizzare opere di un pop radicale, forse persino più di quelle di Takashi Murakami. Un suo compratore porta dunque a casa un'opera nuova, sia per la deperibilità e il mutamento dei materiali, sia perché è un'opera dai contenuti tradizionali riletta in un contesto totalmente estraneo.
Wakasa: Ovviamente i valori di riferimento cambiano di generazione in generazione, di tempo in tempo. Il dovere di un artista è leggere lo spirito del suo tempo e proiettarsi verso il futuro. L'unico modo di essere futuribile è dare una propria interpretazione della tradizione.
Potete ammirare una gallery delle opere più rappresentative dell'artista sul sito ufficiale.
Vi lasciamo adesso allo scambio di idee e impressioni con lo stesso Wakasa, disponibile sia in video che per iscritto.
- Parleremo col maestro Wakasa di influenze e mix tra arte giapponese tradizionale, in particolare quella del periodo Yamato-e, e nuove influenze derivanti dalla cultura pop (manga e anime in particolare). Abbiamo avuto il piacere di intervistare precedentemente il maestro Tamura, in un ambito consimile, ma con influssi leggermente diversi. La prima domanda riguarda una delle fonti principali di ispirazione artistica del maestro Wakasa, ossia la pittura del periodo Yamato-e, successiva al periodo Heian e legata alle suggestioni dell'arte cinese sviluppatasi durante la dinastia Tang.
Wakasa: Oltre al punto di vista visuale ed estetico della pittura Yamato-e mi baso sull'inserimento della resa visuale nella vita delle persone, e anche l'utilizzo delle foglie d'oro, nel contesto in cui sono usate, mi è stato d'ispirazione per le opere che dipingo.
- Alcuni materiali e alcune tecniche pittoriche derivati dalla tradizione sono molto presenti nell'opera del maestro Wakasa. Pensiamo ai minerali, al cinabro, alla malachite, ai lapislazzuli. Ma anche all'utilizzo della foglia d'oro, comune al maestro Tamura, e anche alla colla forte utilizzata per il fissaggio.
Wakasa: Sicuramente un primo aspetto è quello della continuità, materiali usati nel passato e anche nel presente, che si mantengono nel tempo; tuttavia una mia opera non viene solo esposta e vista, ma è sottoposta al cambiamento a seconda del contesto che varia nel tempo... l'oro tende ad acquisire sfumature diverse col passare degli anni, ad esempio. L'opera viene esperita, più che vista, diacronicamente.
Versus -tiger-
- A proposito dell'utilizzo della foglia d'oro, nel maestro Tamura essa viene ricollegata alla tradizione delle icone bizantine, all'arte prerinascimentale. Anche nel maestro Wakasa c'è questo riferimento alla tradizione?
Wakasa: L'oro è funzionale al soggetto da rappresentare, questi animali mitici..
- Sono dei cani-leone? Delle figure della mitologia buddhista?
Wakasa: Più che buddhista, shintoista. L'influsso delle icone bizantine, se c'è, è inconsapevole. Il titolo di questa mostra è animismo, aspetto comune alla rappresentazione divina nelle varie tradizioni religiose.
- A proposito delle figure utilizzate nei dipinti, principalmente animali mitici (tigri, dragoni, leoni), essi rappresentano simbolicamente, come nella tradizione, dei talismani?
Wakasa: Sicuramente essendo cambiato il contesto di vita, la consapevolezza di un desiderio di protezione nei confronti delle figure rappresentate è indubbiamente diverso, ma penso sia presente una forma di riverenza verso una figura protettiva, che cerco di inserire nelle opere.
Versus -Dragon and Tiger zu-
- Quanto nella sua opera è presente l'estetica del kawaii, che io ho trovato molto forte osservando le opere in mostra?
Wakasa: È una presenza fortissima. Lo studio dell'arte all'università si concentra sui classici, Van Gogh, Picasso, ma io ho potuto notare che i miei modelli non potevano riferirsi ad essi. L'influenza che ho successivamente riscontrato nelle mie opere è stata quella di anime e manga, verso cui ho voluto orientare le mie produzioni.
- Il maestro ha una formazione artistica classica, che gli fornisce una solida base. Forse proprio per questo, in maniera simile a molti artisti giapponesi contemporanei, il maestro Wakasa si è permesso di realizzare opere di un pop radicale, forse persino più di quelle di Takashi Murakami. Un suo compratore porta dunque a casa un'opera nuova, sia per la deperibilità e il mutamento dei materiali, sia perché è un'opera dai contenuti tradizionali riletta in un contesto totalmente estraneo.
Wakasa: Ovviamente i valori di riferimento cambiano di generazione in generazione, di tempo in tempo. Il dovere di un artista è leggere lo spirito del suo tempo e proiettarsi verso il futuro. L'unico modo di essere futuribile è dare una propria interpretazione della tradizione.
Ho avuto modo di visitare la mostra all'interno della chiesa di San Francesco e ne sono rimasto piacevolmente colpito. A parte lo straniante contrasto con l'ambientazione e con gli arredi sacri, (già all'ingresso i modelli di Gundam e dei super robots degli anni '70 e '80 che si stagliavano nella navata della chiesa con sullo sfondo le pale d'altare rinascimentali erano un contrappasso non da poco), bisogna riconoscere che le opere "materiche" del maestro Wakasa avevano un grande impatto in quel contesto ed esprimevano una certa energia primordiale, evidentemente non priva di una meticolosa ricerca estetica e sui materiali. Forse un po' penalizzato dall'allestimento che lo ha visto interposto tra i robot e i JH Lab in un'amalgama poco coesa stilisticamente.
Il maestro Wakasa è stato molto gentile!
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