A partire dal celebre Mazinga Nostalgia di Marco Pellitteri, in Italia sono stati pubblicati diversi libri di argomento robotico. Fino ad ora però mancava una pubblicazione a carattere enciclopedico, che fosse esaustiva e trattasse tutti gli anime robotici dell'età dell'oro. Fabrizio Modina colma questa lacuna con Super Robot Files volume I, che fornisce schede dettagliate per tutti gli anime robotici usciti nel periodo 1963-1978. Un secondo volume per gli anni 1979-1984 è in programma.
La completezza rende Super Robot Files un valido supporto non solo per gli estimatori del genere, che possono così informarsi su tutte le serie esistenti e verificare il proprio livello di preparazione e conoscenza, ma anche per i collezionisti di giocattoli e modellini d'epoca. Non a caso il libro, in maniera del tutto originale, sceglie di essere illustrato integralmente con fotografie di modellini. Non troverete nessuna immagine tratta direttamente da un anime o un manga, solo immagini di modellini di proprietà dei maggiori collezionisti italiani.
Lo stesso autore è un collezionista e nel libro si possono ammirare svariati esemplari della sua collezione. Le fotografie sono molto nitide, ben illuminate e chiare; d'altra parte il libro è stampato su carta patinata di buona qualità, tanto che non è un'esagerazione dire che si tratta di una gioia per gli occhi. Per il recensore questa è stata una completa sorpresa, essendo del tutto inesperto del mondo del collezionismo. Eppure, come ci dice lo stesso Modina, l'Italia è probabilmente il paese al mondo in cui si trovano le migliori collezioni di mecha, Giappone escluso. E questo in seguito all'invasione robotica di cui siamo stati oggetto negli anni settanta e ottanta, che non ha corrispettivo in altri paesi occidentali, in termini di quantità. In effetti l'Italia è l'unico paese al di fuori del Giappone in cui sono stati trasmessi tutti gli anime robotici degli anni settanta, con l'unica eccezione di Raideen.
Ciò nonostante, Modina sceglie di adottare un punto di vista non italo-centrico, trattando allo stesso modo sia le serie che sono state trasmesse in Italia sia quelle che non sono mai state trasmesse. Per tutte le serie riporta il titolo ufficiale internazionale e in generale discute come sono state ricevute in Giappone e nel mondo, non solo in Italia. Si tratta di un atteggiamento molto corretto per una pubblicazione di carattere enciclopedico, che può essere di interesse anche per estimatori e collezionisti internazionali. Per consistenza anche tutti i nomi dei personaggi, delle armi e dei mecha sono quelli internazionali, cosa indispensabile per i collezionisti in cerca di acquisti sul mercato globale.
La competenza di Modina è indiscutibile e non copre soltanto i decenni presi in esame, ma tutta la storia del genere robotico. Questo significa che se un anime storico è stato soggetto a remake e rifacimenti moderni, questi vengono doverosamente segnalati nella scheda corrispondente, insieme ai commenti del caso. Tutto ciò contribuisce all'utilità del libro, anche perché per alcuni anime può essere molto più semplice reperire i remake piuttosto che l'opera originale. Non mancano neanche le citazioni ai manga, sia originali che derivati, sia storici che moderni. Le fotografie di modellini trattano sia esemplari d'epoca che esemplari moderni: su tutte è sempre riportato l'anno di fabbricazione. Si tratta insomma di un'opera rigorosa, come si vorrebbe da una pubblicazione di questo genere. Si tratta anche di un'opera molto aggiornata, che arriva a citare anche serie del 2014, come Robot Girls Z.
L'autore non è particolarmente interessato alla saggistica o all'analisi delle opere in esame, quanto piuttosto a una disanima approfondita di tutti i mecha che appaiono nella serie in esame, ad uso di collezionisti ed appassionati. Troverete quindi i nomi precisi dei mecha, insieme alle loro dimensioni e peso, nell'universo fittizio di cui fanno parte. Si tratta di una scelta condivisibile, visto che il lettore interessato alla saggistica può indirizzarsi verso altri libri. Super Robot Files è per l'appassionato del mecha in quanto mecha. Non manca comunque una sintesi della trama di ogni anime considerato, sintesi di solito piuttosto estesa e ricca di informazioni. Si capisce che l'autore non è interessato solo ai modelli, ma si è visto anche le serie. Chi non vuole spoiler è invitato a non leggere la schede.
Per gli anime usciti in Italia ci sono opportune osservazioni sull'adattamento e sulla ricezione nel nostro paese, ma nulla viene detto a proposito del doppiaggio. Questo potrebbe essere considerato un limite di Super Robot Files, ma personalmente penso che si tratti di una scelta legittima. L'autore ha scelto di privilegiare certi campi di interesse rispetto ad altri, per tenere l'opera coesa e gestibile. Il primo volume consta esattamente di 200 pagine e si legge agevolmente; discutere approfonditamente il doppiaggio avrebbe probabilmente raddoppiato la dimensione del volume e informazioni sul doppiaggio si possono comunque trovare facilmente in rete e in altre fonti.
Un altro limite del libro (o percepito limite del libro) potrebbe essere la specifità dell'arco temporale preso in esame, visto che vengono considerate soltanto serie vecchie di parecchi decenni. Perfino il secondo volume si chiuderà con il 1984, tagliando fuori tutti gli anime con meno di trent'anni. Anche in questo caso mi sento però di difendere le scelte di Modina, il quale spiega nell'introduzione come “il decino creativo del genere cominciò a palesarsi intorno al 1985, anno che oltretutto vedeva la creazione del primo sequel di Gundam [...] Confrontandomi con esperti del settore e con l'opinione di altri autori, arrivai a concludere la "Golden Age" con il 1984”. Modina vuole considerare solo l'età d'oro del robotico, e in quest'ottica la sua scelta cronologica è ineccepibile.
È invece eccepibile il fatto che non faccia distinzione tra serie robotiche pure (in stile Mazinga Z) e serie al limite del robotico, come Rainbow Sentai Robin, Babil Nisei o le Time Bokan, che si sarebbero potute inserire in un'appendice. Ma è un vizio di forma di scarsa importanza. Invece una grave e fastidiosa pecca del libro è la mancanza di un'indice per serie: c'è soltanto un indice per anno che è sostanzialmente inutile a meno di non conoscere già a memoria l'anno di uscita di ciascuna serie. In un'opera di consultazione come questa sarebbe essenziale anche un indice analitico. Francamente, è una mancanza che non mi aspettavo e che mi ha infastidito.
Dal lato positivo, il volume è impreziosito da due belle prefazioni di Carlo Chatrian e Fabrizio Mazzotta e da un'interessante introduzione storica dell'autore. Non ho trovato errori di sorta nel testo, che è preciso, aggiornato, scritto in buon italiano, ricchissimo di informazioni e splendidatamente illustrato. Si tratta di un manuale di riferimento che non può mancare nella biblioteca dell'appassionato, sia un collezionista o meno. Peccato solo per la mancanza di un indice come si deve. Aspetto già da adesso l'uscita del secondo volume.
[CERCAMANGA_Super Robot Files]
La completezza rende Super Robot Files un valido supporto non solo per gli estimatori del genere, che possono così informarsi su tutte le serie esistenti e verificare il proprio livello di preparazione e conoscenza, ma anche per i collezionisti di giocattoli e modellini d'epoca. Non a caso il libro, in maniera del tutto originale, sceglie di essere illustrato integralmente con fotografie di modellini. Non troverete nessuna immagine tratta direttamente da un anime o un manga, solo immagini di modellini di proprietà dei maggiori collezionisti italiani.
Lo stesso autore è un collezionista e nel libro si possono ammirare svariati esemplari della sua collezione. Le fotografie sono molto nitide, ben illuminate e chiare; d'altra parte il libro è stampato su carta patinata di buona qualità, tanto che non è un'esagerazione dire che si tratta di una gioia per gli occhi. Per il recensore questa è stata una completa sorpresa, essendo del tutto inesperto del mondo del collezionismo. Eppure, come ci dice lo stesso Modina, l'Italia è probabilmente il paese al mondo in cui si trovano le migliori collezioni di mecha, Giappone escluso. E questo in seguito all'invasione robotica di cui siamo stati oggetto negli anni settanta e ottanta, che non ha corrispettivo in altri paesi occidentali, in termini di quantità. In effetti l'Italia è l'unico paese al di fuori del Giappone in cui sono stati trasmessi tutti gli anime robotici degli anni settanta, con l'unica eccezione di Raideen.
Ciò nonostante, Modina sceglie di adottare un punto di vista non italo-centrico, trattando allo stesso modo sia le serie che sono state trasmesse in Italia sia quelle che non sono mai state trasmesse. Per tutte le serie riporta il titolo ufficiale internazionale e in generale discute come sono state ricevute in Giappone e nel mondo, non solo in Italia. Si tratta di un atteggiamento molto corretto per una pubblicazione di carattere enciclopedico, che può essere di interesse anche per estimatori e collezionisti internazionali. Per consistenza anche tutti i nomi dei personaggi, delle armi e dei mecha sono quelli internazionali, cosa indispensabile per i collezionisti in cerca di acquisti sul mercato globale.
La competenza di Modina è indiscutibile e non copre soltanto i decenni presi in esame, ma tutta la storia del genere robotico. Questo significa che se un anime storico è stato soggetto a remake e rifacimenti moderni, questi vengono doverosamente segnalati nella scheda corrispondente, insieme ai commenti del caso. Tutto ciò contribuisce all'utilità del libro, anche perché per alcuni anime può essere molto più semplice reperire i remake piuttosto che l'opera originale. Non mancano neanche le citazioni ai manga, sia originali che derivati, sia storici che moderni. Le fotografie di modellini trattano sia esemplari d'epoca che esemplari moderni: su tutte è sempre riportato l'anno di fabbricazione. Si tratta insomma di un'opera rigorosa, come si vorrebbe da una pubblicazione di questo genere. Si tratta anche di un'opera molto aggiornata, che arriva a citare anche serie del 2014, come Robot Girls Z.
L'autore non è particolarmente interessato alla saggistica o all'analisi delle opere in esame, quanto piuttosto a una disanima approfondita di tutti i mecha che appaiono nella serie in esame, ad uso di collezionisti ed appassionati. Troverete quindi i nomi precisi dei mecha, insieme alle loro dimensioni e peso, nell'universo fittizio di cui fanno parte. Si tratta di una scelta condivisibile, visto che il lettore interessato alla saggistica può indirizzarsi verso altri libri. Super Robot Files è per l'appassionato del mecha in quanto mecha. Non manca comunque una sintesi della trama di ogni anime considerato, sintesi di solito piuttosto estesa e ricca di informazioni. Si capisce che l'autore non è interessato solo ai modelli, ma si è visto anche le serie. Chi non vuole spoiler è invitato a non leggere la schede.
Per gli anime usciti in Italia ci sono opportune osservazioni sull'adattamento e sulla ricezione nel nostro paese, ma nulla viene detto a proposito del doppiaggio. Questo potrebbe essere considerato un limite di Super Robot Files, ma personalmente penso che si tratti di una scelta legittima. L'autore ha scelto di privilegiare certi campi di interesse rispetto ad altri, per tenere l'opera coesa e gestibile. Il primo volume consta esattamente di 200 pagine e si legge agevolmente; discutere approfonditamente il doppiaggio avrebbe probabilmente raddoppiato la dimensione del volume e informazioni sul doppiaggio si possono comunque trovare facilmente in rete e in altre fonti.
Un altro limite del libro (o percepito limite del libro) potrebbe essere la specifità dell'arco temporale preso in esame, visto che vengono considerate soltanto serie vecchie di parecchi decenni. Perfino il secondo volume si chiuderà con il 1984, tagliando fuori tutti gli anime con meno di trent'anni. Anche in questo caso mi sento però di difendere le scelte di Modina, il quale spiega nell'introduzione come “il decino creativo del genere cominciò a palesarsi intorno al 1985, anno che oltretutto vedeva la creazione del primo sequel di Gundam [...] Confrontandomi con esperti del settore e con l'opinione di altri autori, arrivai a concludere la "Golden Age" con il 1984”. Modina vuole considerare solo l'età d'oro del robotico, e in quest'ottica la sua scelta cronologica è ineccepibile.
È invece eccepibile il fatto che non faccia distinzione tra serie robotiche pure (in stile Mazinga Z) e serie al limite del robotico, come Rainbow Sentai Robin, Babil Nisei o le Time Bokan, che si sarebbero potute inserire in un'appendice. Ma è un vizio di forma di scarsa importanza. Invece una grave e fastidiosa pecca del libro è la mancanza di un'indice per serie: c'è soltanto un indice per anno che è sostanzialmente inutile a meno di non conoscere già a memoria l'anno di uscita di ciascuna serie. In un'opera di consultazione come questa sarebbe essenziale anche un indice analitico. Francamente, è una mancanza che non mi aspettavo e che mi ha infastidito.
Dal lato positivo, il volume è impreziosito da due belle prefazioni di Carlo Chatrian e Fabrizio Mazzotta e da un'interessante introduzione storica dell'autore. Non ho trovato errori di sorta nel testo, che è preciso, aggiornato, scritto in buon italiano, ricchissimo di informazioni e splendidatamente illustrato. Si tratta di un manuale di riferimento che non può mancare nella biblioteca dell'appassionato, sia un collezionista o meno. Peccato solo per la mancanza di un indice come si deve. Aspetto già da adesso l'uscita del secondo volume.
[CERCAMANGA_Super Robot Files]
Se uno è appassionato del genere, questo volume ha un appeal incredibile, e spero che ne prima o poi arrivino a coprire fino ai giorni nostri.
Dimenticavo: visto che l'opera pone apparentemente un occhio di riguardo verso il mondo del collezionismo, mi preme chiedere se questo possa causare un calo di interesse in coloro (come me) che non hanno mai avuto la benché minima passione da collezionista, o se la mole di informazioni e/o didascalie sia tale che i non affini possano sorvolare senza problemi su tale impostazione.
appassionati di mecha venite a noi!
vorrei sapere se questi sono più dedicati al collezionismo oppure se di informazioni sulle serie ne ha abbastanza
Bisogna capire cosa uno cerca. Se uno e' interessato a Goldrake questo non e' il libro giusto, ci sono delle informazioni certo, ma la scheda di Goldrake non e' molto piu' lunga delle altre, quindi si fa meglio a cercare un libro monografico sull'argomento. D'altra parte questo libro e' perfetto per chi e' interessato anche alle serie minori, perche' non sono molte le fonti dove si possono trovare informazioni su robot poco noti. Modina e' esaustivo e parla di tutti ma proprio tutti i robot di quel periodo.
La stragrande maggioranza del testo e' dedicato alla trama e a note varie sulla serie (per esempio la ricezione di pubblico, e non solo in Italia), la parte sul collezionismo e' ridotta alle immagini e a qualche breve annotazione.
Quali altri libri?
Io per prima ho parlato bene di questo Super Robot Files quando è uscito, ma a posteriori penso di avere un po' esagerato.
Di ogni titolo scrivere unicamente la trama e fornire qualche piccola curiosità qua e là non mi dice proprio nulla, avrei preferito retroscena e almeno una mini analisi critica.
Così com'è è una lettura gradevole, ma ben diversa da come sembrava fosse stata presentata come la "Bibbia del genere".
PS: Per quanto riguarda libri di saggistica ne avevo in mente due: Mazinga Nostalgia di Pillitteri e Le anime disegnate di Raffaelli.
Un libro sui robot con recensioni critiche (tipo i vari dizionari del cinema che ci sono) ancora manca, ma questa non e' una pecca di Super Robot Files che non vuole essere un libro di quel tipo.
Addirittura poteva soffermarsi di più sui vari doppiaggi per vedere quali reggevano meglio e quali erano terribili, ma non ha fatto neppure questo.
Per me la cosa assume un po' i contorni dell'occasione sprecata visto il titolo e le sue ambizioni. Gli darei una sufficienza.
Peccato che non sia stato inserito Astroboy - Tetsuwan Atom , lo so che è "mini" e non gigante ma è l'inizio del genere! (devo dire che Modina lo ricorda, e secondo me avrebbe fatto meglio a inserirlo)
@@@KazuyaRyuzaki "mi dispiace molto non copra gli anni fino a i giorni nostri visto che di serie strameritevoli ne sono uscita aiosa dal 1985 ai giorni nostri, che occasione mancata, sopratutto per un amante dei modellini come Modina!"
Secondo me hai perfettamente ragione ma si vede che Modina è un girellaro duro e puro ^__^
Vorrà dire che a un libro sulle serie robotiche fino ai giorni nostri ci penserà Animeclick >__<
@Micheles
Le anime disegnate parla poco o nulla di robot - Mazinga nostalgia non è che gli dedichi chissà quanto spazio.
Io credo seriamente che un libro del genere potresti scriverlo tu e gli altri esperti di Animeclick. Io prenoto la mia copia da adesso
Ma mi sa che per quel che cerco faccio prima a riprendere in mano i miei vecchi appunti sul pilotaggio dei robottoni e vedere se qualcuno mi aiuterà...
P.S. Atom non è propriamente un super robot e questo è un libro su di loro, non su qls protagonista cibernetico.
Termine secondo me sbagliato vista com'è strutturata l'opera (Daiohja mi sa che ce l'ho sull'hard disk solo io).
quindi secondo te Yatterwan è un super robot? No, questo non è un libro sui super robot, ma sui robot in generale. Tetsuwan Atom non c'è semplicemente perché (oltre a non essere un robot, ma un androide, è una delle tematiche basilari del manga di Tezuka) è antecedente al periodo preso in esame, essendo stato creato nel '52.
Si Atom è un androide , cioè un robot con fattezze umane
Il libro prende in considerazione le serie animate altrimenti avrebbe dovuto eliminare pure Tetsujin 28-go che è un manga degli anni 50
Il titolo è SUPER ROBOT FILES, non ROBOT FILES.
@RyOgo: non ha mai detto nessuno che non ci sarà un terzo volume o un quarto per gli anni successivi. Un'opera completa non può non trattare Mazinger e famiglia, girella o no. Invece vedo usare il termine per denigrare l'opera. A parer mio i difetti sono altri.
P.S. Tecnicamente un androide ha cervello cibernetico e tutto il resto organico o di materiali cmq non metallici. Atom non è così.
Otto di Capitan Futuro e D.A.R.Y.L. sono androidi.
Secondo, Lo hai detto! Nell'istante in cui hai affermato che è dedicato ai super robot ... ma la recensione (non dico il libro) la hai letta? Esattamente, per cosa credi che stia quel "Time Bokan"?
PS: è allucinante vederti usare la parola "tecnicamente" quando la tua definizione (che hai preso da Dragon Ball) di tecnico non ha assolutamente nulla. E denota pure una certa ignoranza. Hai appena affermato che Casshern non è un androide, tra parentesi. Nella definizione di androide le parti biologiche non c'entrano nulla: deve SEMBRARE umano, esteriormente, ma può tranquillamente essere tutto meccanico, o tutto organico. E la fantascienza non ha nulla a che vedere col termine, che risale al 1200. Dal greco andrós (uomo) e il suffisso -eides (simile). Pinocchio e il mostro di Frankestain sono tra i primi esempi letterari di androidi, eh già!
E visto che ci sono, specifico pure che le parole "cyborg" (a cui la tua definizione si adatta in parte) e "androide" si riferiscono a due cose essenzialmente diverse e sono spesso usate erroneamente come sinonimi. "Robot" indica poi una terza cosa ancora, dalla definizione alquanto confusa e che continua a evolversi nel tempo.
Androide-tutto-meccanico non è automaticamente uguale a robot: secondo alcune teorie dovrebbe essere così, secondo altre (e secondo l'accezione originaria del termine) invece no. Modina ha evidentemente preferito attenersi al significato letterale della parola, che non prevede per un robot il cosiddetto "libero arbitrio"
[Nerd mode off]
Leggi il paragrafo sotto Goldrake...
Comunque, per trattare ogni super robot, si dovrebbe parlare dei vari super sentai, e non ce la caveremmo più.
La definizione di androide l'ho scoperta su un dossier di Urania prima che Dragon Ball fosse noto in Italia.
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