In questa rubrica vi ho parlato spesso di oggetti che possono diventare anche ottimi souvenir da portare a casa. Credo però che sia molto bello conoscere anche la storia che c'è dietro ad essi: molti ci sono in qualche modo familiari perché li abbiamo visti spesso raffigurati in anime e manga, ma pensate come sarebbe bello stupire parenti e amici raccontandogli anche il significato del regalo che stiamo facendo loro!! Questa volta tocca al Daruma!
La bambola Daruma rappresenta Bodhidharma (appunto Daruma in giapponese) il fondatore e primo patriarca dello Zen. Nell'arte giapponese buddhista è solitamente raffigurato barbuto e iroso avvolto in un mantello rosso.
La leggenda narra che per raggiungere l'illuminazione, il Daruma abbia meditato per 7 o 9 anni in una grotta, senza sbattere le palpebre, né muovere gli arti. A seguito di ciò, braccia e gambe si sono atrofizzate e sembra che, in un accesso di rabbia per essersi appisolato, si sia tagliato via anche le palpebre.
Proprio per questo la bambola raffigura un uomo con la barba, senza braccia e gambe, di solito dipinto di rosso. Le sopracciglia sono a forma di una gru, mentre la barba imita il guscio di una tartaruga, entrambi animali che incarnano la longevità, benedicendo così la famiglia che possiede la bambola con una vita lunga e sana.
Alcune bambole inoltre hanno scritto sulle guance il desiderio che il proprietario ha espresso, per esempio una richiesta di protezione per i propri cari, mentre il cognome del proprietario può essere scritto sul mento.
Hanno un peso nella base che li aiuta a raddrizzarsi da sole dopo essere state spinte da un lato. Per questo motivo sono diventate anche un simbolo di ottimismo, costanza e forte determinazione. Hanno quindi un'origine comune ad un modello più antico di bambola che si raddrizza da sola, nota come il "piccolo monaco rotondetto" o "piccolo monaco sempre-in-piedi" (Okiagari-koboshi).
Una filastrocca per bambini del XVII secolo racconta proprio questo:
Fundan Daruma ga
Akai zukin kaburi sunmaita!"
Sempre il Daruma di rosso vestito
Incurante torna seduto!"
Ma soprattutto il Daruma ha due occhi privi di pupille: usando dell'inchiostro nero, bisogna disegnare un solo occhio esprimendo un desiderio oppure se si inizia un progetto; se il desiderio dovesse avverarsi o il progetto essere portato a compimento, verrà disegnato anche il secondo occhio.
Mentre si aspetta che il desiderio venga esaudito, il Daruma è posizionato in una mensola alta della casa, di solito vicino ad altri oggetti importanti come il Butsudan (un altare domestico buddista).
Nei tempi moderni questa bambola Daruma (o una sua rappresentazione a stampa) è stata usata da diversi sistemi di gestione del tempo (Time Management) per simboleggiare un obiettivo importante non ancora raggiunto, diventando così un reminder dell'obiettivo da raggiungere. I politici invece le comprano a inizio campagna elettorale e dipingono il secondo occhio se vincono.
Tutto ha avuto origine nel Tempio di Daruma, nella città di Takasaki (Prefettura di Gunma, a nord di Tokyo). Si dice che il nono sacerdote, Togaku, durante il periodo Meiwa (1764-1772) abbia fatto costruire queste bambole per i fedeli del suo tempio, in modo da portare felicità, prosperità e scongiurare incidenti e disgrazie.
La prima bambola fu realizzata in cartapesta ed in poco tempo divenne così popolare da essere riconosciuta come simbolo della regione. Ogni anno sempre nella città di Takasaki si celebra il Daruma Doll Festival presso il Daruma-dera, durante il quale più di 400.000 persone vengono per acquistare nuove bambole di buona fortuna per il nuovo anno.
D'altronde solo in questa città vengono prodotte l' 80% di bambole Daruma del Giappone!
Molte di queste bambole riportano un marchio del tempio in cui sono acquistate: in questo modo il cliente può riportarla per farla bruciare, una volta raggiunto il proprio obiettivo.
Di solito questo accade alla fine dell'anno nei templi Nishi Arai Daishi a Tokyo e Dairyou-ji a Gifu ed è considerato un rituale di purificazione, detto Daruma Kuyo, in cui tutte le vecchie bambole sono bruciate insieme.
I Daruma hanno dimensioni variabili tra i 5 ai 60 cm d'altezza e sebbene il colore principale sia il rosso (simbolo di fortuna in generale) ne esistono anche di altri colori: l'oro simboleggia guadagno e stabilità finanziaria, il blu si usa per lo studio o per il lavoro, il rosa per l'amore, il nero per scacciare la sfortuna e il verde per la salute.
Recentemente, per venire incontro ai gusti più moderni delle persone, la ditta Kagoyaka nella Prefettura di Yamanashi ha creato un Daruma in 30 varianti di colore! Di solito sono fatti di cartapesta e a volte sono venduti a gruppi di otto, con il significato di poter cadere sette volte ma di rialzarsi sempre l'ottava.
Alla fine degli anni novanta poi il Daruma si trovò anche oggetto di polemiche da parte di alcuni gruppi di attivisti dei diritti umani che contestarono la tradizione di disegnare le bambole Daruma prive di occhi in quanto discriminanti verso la cecità.
Sebbene la questione sollevata da questa organizzazione sia ancora discussa, la protesta ha comunque avuto dei risultati significativi: al termine delle elezioni politiche non viene quasi più mostrata dai media l'abitudine da parte dei vincitori di completare il proprio Daruma.
Quante cose da raccontare, eh? Meglio delle diapositive! (E qui si rivela la mia età.....)
Fonti consultate:
Enrocketnews24
Wikipedia
Kimaracreazioni
Yamey
Ilovekawaiiworld
Mi ha stupito il fatto che il daruma nero è per scacciare la sfortuna (o forse no? D'altronde non si dice "avere una sfortuna nera?).
Bella l'idea della bambola che si rialza da sola e non cade mai in maniera definitiva - altro riferimento ai modi di dire nipponici, dove "cadere" si usa come sinonimo di "fallimento" o "essere bocciati a un esame"; anche la pratica del disegnare un occhio solo come stimolo a impegnarsi per il successo fa parte della cultura giapponese.
Ottimo articolo, ora vado a preparare un po' di diapositive per mostrarle ai miei colleghi... Ehi, chi è quello che si è fregato lo schermo?
Io nella sua bruttezza lo trovo carino, certo è che dopo aver letto/visto Kamisama no Iutoori qualche perplessità me la lascia! XD
Il Daruma lo avevo già visto in diversi anime, in particolare ricordo in due occasioni.
Nella prima è un regalo che viene fatto all'Uomo Tigre da parte dei suoi fan più sfegatati: i piccolo orfani della "Chibikko House", come incoraggiamento e portafortuna per i campionati asiatici di pro wrestling. Infatti il Daruma anche quando cade ritorna sempre in piedi. Nel secondo caso che ricordo invece è in un episodio di Sasuke, dove il piccolo Sarutobi per capire dove è appostato un nemico utilizza un Daruma nel quale aveva nascosto un piccolo sorcio. Una volta gettato nella direzione dove presumeva fosse nascosto il suo avversario, il bambolotto dapprima ruzzola per un po' sul terreno, poi la bestiola nascosta al suo interno comincia a fargli fare dei piccoli balzi. Impaurito da questo stano oggetto il nemico lo colpisce con kunai facendo così balzare fuori il topino, e nel fare questo rivela la sua posizione a Sasuke, il quale lo potrà abbattere agevolmente con un particolare tipo di shuriken a forma di mezzaluna e fornito di denti molto affilati, grazie alla traiettoria tipo boomerang, colpendolo alla schiena.
In ogni caso grazie per questi interessantissimi articoli!
Ecco, mi aveva sempre fatto un pò impressione come oggetto e adesso che so la leggenda da cui deriva lo trovo ancora più inquietante!
Mi sono sempre chiesto da dove sbucasse.
La parte relativa al desiderio devo averla letta comunque da qualche parte.
Inoltre compariva su un film di Kitano, ma anche nel manga As the Gods Will (Kamisama...citato sopra). [di quelli che ricordo]
Bello e interessante anche quest'articolo su un super classico della
tradizione nipponica...
Hachi: invece di chiamarle "diapositive" chiamale slide! È più moderno
e fa più figo!!!... ........................
Però alla fine l'ho usato e ora ha due occhi
Il fatto di doverlo bruciare non mi piace, lo terrò comunque. è sempre un ricordo.
Grazie dell'articolo Hachi!
Non sono assolutamente d'accordo. Riflettendo attentamente sull'origine di questo oggetto e quindi sulla figura mitologica da esso rappresentata, si giungerebbe alla conclusione che ci sono cose ben più importanti della vista. È un messaggio molto positivo infatti e assolutamente non discriminatorio.
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