Ah, l'amore! Croce e delizia della vita di tutti noi! Che sia il primo, l'ultimo o l'unico amore della nostra esistenza è certamente un'esperienza che non può lasciarci indifferenti e che in qualche modo ci cambia. E se l'amore è universale, è anche vero che ogni cultura ha i suoi codici di comportamento. Se vi capiterà di conoscere un/una giapponese e vi renderete conto di provare qualcosa per lui/lei dovete sapere che il primo passo da fare è il Kokuhaku ovvero confessare i propri sentimenti al diretto interessato.
Vi ricorda qualcosa? Se amate il genere romantico probabilmente avrete assistito ad innumerevoli scene di kokuhaku durante la visione di un anime o la lettura di un manga: lei/lui prende tutto il suo coraggio e si dichiara a scuola oppure durante la gita scolastica o magari per San Valentino o sotto l'albero di Natale. Se pensate che sia solo frutto della fantasia degli autori e che sia diventato un passaggio obbligato per un certo tipo di storie, sappiate che non è così! Il kokuhaku esiste davvero e sembra che anzi sia quasi preteso, soprattutto dalle ragazze, per poter iniziare una relazione.
La parola "Kokuhaku" significa letteralmente "confessione" ed è usato soprattutto per riferirsi a una confessione d'amore. Un kokuhaku ideale si svolge in un ambiente romantico e serve per dichiarare i propri sentimenti alla persona che ci piace e per dare un senso di ufficialità al rapporto. Da quel momento in poi, se la dichiarazione va a buon fine, inizia una sorta di esclusività, non si può più uscire con altre persone, perché sarebbe considerato un vero e proprio tradimento.
Fin qui tutto normale se non fosse che questa confessione arriva all'inizio del rapporto ed è un incentivo a mettersi insieme. In alcuni casi la "pressione" è così alta che le persone confessano il loro amore all'interessato prima del primo appuntamento, seguito di solito da un invito imbarazzato a un'uscita a due.
Tutto questo avviene per due ragioni fondamentali: prima di tutto i giapponesi tendono ad avere bisogno di questa conferma dei sentimenti tramite la kokuhaku prima di imbarcarsi in una relazione "seria". Infatti nonostante l'aumento del numero di divorzi, il matrimonio gioca ancora un ruolo molto importante nella società giapponese: la convivenza prima del matrimonio è spesso disapprovata tanto che alcuni proprietari di appartamenti sono riluttanti ad affittare alle coppie non sposate.
Tutto questo potrebbe incidere sul motivo per cui i giapponesi sono così ansiosi di definire per bene il loro rapporto già durante le prime fasi: uscire insieme può essere visto da alcuni come un passo precursore al matrimonio.
C'è anche poi un problema di traduzione della lingua: la frase tipica di una confessione in piena regola che si sente in anime e manga è la seguente: "Suki desu. Tsukiatte kudasai." Trattandosi di patemi amorosi la traduzione più immediata potrebbe essere: "Ti amo, possiamo iniziare a frequentarci?".
In realtà "suki" o "dai suki" significa sì "amare" ma nel senso meno profondo di "Mi piaci"; si possono amare/ci possono piacere tante cose, dalle torte al cioccolato al nostro cantante preferito, ma ovviamente il coinvolgimento emotivo sarà diverso! Il dai è rafforzativo: "mi piaci tanto".
Il passo successivo è "Ai shiteru", traducibile con "Ti voglio bene" e implica che ci sia già un certo grado di affetto ma può andare bene anche per l'amore di una mamma per un figlio o quello per un cane o per un gatto.
Per indicare invece l'amore, quello vero e profondo, tra uomo e donna si usa koi: "koi shiteru" è il vero "ti amo" ma questa è un'espressione che sentirete difficilmente perché riservata solo alla persona che occupa un posto davvero speciale nella vita di qualcuno.
Una volta quindi che la confessione è stata fatta e la risposta dell'oggetto del nostro amore ha detto sì, si può entrare in modalità fidanzati e quindi ci si possono scambiare tenerezze quali baci, abbracci e via dicendo (prima assolutamente vietati). Da ricordare comunque che in Giappone non è molto comune toccare, abbracciare o baciare in pubblico il proprio fidanzato/a.
Sebbene il kokuhaku esista davvero e non sia stato partorito solo dalla fervida immaginazione degli autori di anime e manga, un sondaggio compiuto nel 2011 da Unilever su un campione di 300 giapponesi di ambo i sessi presi fra gli studenti delle scuole superiori, gli studenti universitari e i lavoratori di circa 20 anni, ha evidenziato che il 79% di loro non avrebbe il coraggio di confessare il proprio amore.
Le due motivazioni principali date dagli intervistati sono state:
1) Non sono sicuro/a di cosa lui/lei prova per me quindi non rischio
2) Non ho abbastanza fiducia in me stesso/a
Da notare però che più del 52% ha dichiarato però di aver rimpianto amaramente di non aver confessato il proprio amore alla persona che piaceva loro. Ogni lasciata è persa!
Quindi se volete dichiararvi fatelo ma ricordate però alcune semplici regole:
- Mai confessare i propri sentimenti con un sms
- Mai rivelare alla persona che ci interessa di sapere troppe cose su di lei: potrebbe spaventarsi e pensare che siate degli stalker....
- Mai confessare il proprio amore scrivendolo sulla lavagna in modo che tutti lo possano leggere e non solo il diretto interessato
- Mai dichiararsi mostrando la busta paga: sareste poco fini e maleducati.
- Se l'oggetto del tuo amore non ti conosce per niente, non avvicinarsi con dei fiori in mano: un giapponese lo considererebbe un gesto troppo intimo...
E voi? Avete mai fatto una confessione d'amore in piena regola? Come è andata?
Fonti consultate:
EnRocketNews
Tofugu
Jpninfo
Vi ricorda qualcosa? Se amate il genere romantico probabilmente avrete assistito ad innumerevoli scene di kokuhaku durante la visione di un anime o la lettura di un manga: lei/lui prende tutto il suo coraggio e si dichiara a scuola oppure durante la gita scolastica o magari per San Valentino o sotto l'albero di Natale. Se pensate che sia solo frutto della fantasia degli autori e che sia diventato un passaggio obbligato per un certo tipo di storie, sappiate che non è così! Il kokuhaku esiste davvero e sembra che anzi sia quasi preteso, soprattutto dalle ragazze, per poter iniziare una relazione.
La parola "Kokuhaku" significa letteralmente "confessione" ed è usato soprattutto per riferirsi a una confessione d'amore. Un kokuhaku ideale si svolge in un ambiente romantico e serve per dichiarare i propri sentimenti alla persona che ci piace e per dare un senso di ufficialità al rapporto. Da quel momento in poi, se la dichiarazione va a buon fine, inizia una sorta di esclusività, non si può più uscire con altre persone, perché sarebbe considerato un vero e proprio tradimento.
Fin qui tutto normale se non fosse che questa confessione arriva all'inizio del rapporto ed è un incentivo a mettersi insieme. In alcuni casi la "pressione" è così alta che le persone confessano il loro amore all'interessato prima del primo appuntamento, seguito di solito da un invito imbarazzato a un'uscita a due.
Tutto questo avviene per due ragioni fondamentali: prima di tutto i giapponesi tendono ad avere bisogno di questa conferma dei sentimenti tramite la kokuhaku prima di imbarcarsi in una relazione "seria". Infatti nonostante l'aumento del numero di divorzi, il matrimonio gioca ancora un ruolo molto importante nella società giapponese: la convivenza prima del matrimonio è spesso disapprovata tanto che alcuni proprietari di appartamenti sono riluttanti ad affittare alle coppie non sposate.
Tutto questo potrebbe incidere sul motivo per cui i giapponesi sono così ansiosi di definire per bene il loro rapporto già durante le prime fasi: uscire insieme può essere visto da alcuni come un passo precursore al matrimonio.
C'è anche poi un problema di traduzione della lingua: la frase tipica di una confessione in piena regola che si sente in anime e manga è la seguente: "Suki desu. Tsukiatte kudasai." Trattandosi di patemi amorosi la traduzione più immediata potrebbe essere: "Ti amo, possiamo iniziare a frequentarci?".
In realtà "suki" o "dai suki" significa sì "amare" ma nel senso meno profondo di "Mi piaci"; si possono amare/ci possono piacere tante cose, dalle torte al cioccolato al nostro cantante preferito, ma ovviamente il coinvolgimento emotivo sarà diverso! Il dai è rafforzativo: "mi piaci tanto".
Il passo successivo è "Ai shiteru", traducibile con "Ti voglio bene" e implica che ci sia già un certo grado di affetto ma può andare bene anche per l'amore di una mamma per un figlio o quello per un cane o per un gatto.
Per indicare invece l'amore, quello vero e profondo, tra uomo e donna si usa koi: "koi shiteru" è il vero "ti amo" ma questa è un'espressione che sentirete difficilmente perché riservata solo alla persona che occupa un posto davvero speciale nella vita di qualcuno.
Una volta quindi che la confessione è stata fatta e la risposta dell'oggetto del nostro amore ha detto sì, si può entrare in modalità fidanzati e quindi ci si possono scambiare tenerezze quali baci, abbracci e via dicendo (prima assolutamente vietati). Da ricordare comunque che in Giappone non è molto comune toccare, abbracciare o baciare in pubblico il proprio fidanzato/a.
Sebbene il kokuhaku esista davvero e non sia stato partorito solo dalla fervida immaginazione degli autori di anime e manga, un sondaggio compiuto nel 2011 da Unilever su un campione di 300 giapponesi di ambo i sessi presi fra gli studenti delle scuole superiori, gli studenti universitari e i lavoratori di circa 20 anni, ha evidenziato che il 79% di loro non avrebbe il coraggio di confessare il proprio amore.
Le due motivazioni principali date dagli intervistati sono state:
1) Non sono sicuro/a di cosa lui/lei prova per me quindi non rischio
2) Non ho abbastanza fiducia in me stesso/a
Da notare però che più del 52% ha dichiarato però di aver rimpianto amaramente di non aver confessato il proprio amore alla persona che piaceva loro. Ogni lasciata è persa!
Quindi se volete dichiararvi fatelo ma ricordate però alcune semplici regole:
- Mai confessare i propri sentimenti con un sms
- Mai rivelare alla persona che ci interessa di sapere troppe cose su di lei: potrebbe spaventarsi e pensare che siate degli stalker....
- Mai confessare il proprio amore scrivendolo sulla lavagna in modo che tutti lo possano leggere e non solo il diretto interessato
- Mai dichiararsi mostrando la busta paga: sareste poco fini e maleducati.
- Se l'oggetto del tuo amore non ti conosce per niente, non avvicinarsi con dei fiori in mano: un giapponese lo considererebbe un gesto troppo intimo...
E voi? Avete mai fatto una confessione d'amore in piena regola? Come è andata?
Fonti consultate:
EnRocketNews
Tofugu
Jpninfo
Mi imbarazza, però, il fatto che dopo mesi di frequentazione si chiamino ancora per cognome. Ragazzi...
http://www.dailymotion.com/video/xwwkgm_detective-conan-ending-43-koi-ni-koishite-sub-ita_music
Gli approfondimenti sono sempre utili, soprattutto per imparare cose nuove, vi ringrazio, come al solito
Articolo interessante, questa tradizione è davvero molto romantica!!! Qui da noi non è mai esistito niente del genere, sotto questo aspetto siamo molto grezzi
Ci sono azioni che avvengono in modo spontaneo ma rischi di mandare a monte tutto se ti lasci andare un po'..
Comunque l'articolo è molto interessante,sapevo i 3 "modi" per dire ti amo,ma per il resto pensavo davvero fosse tutto per i cliche dei manga/anime!
Leggendolo mi è tornata in mente una conferenza dell'anno scorso delle mangaka Mari Yamazaki e Keiko Ichiguchi riportata in un articolo qui su Animeclick dove riflettevano sui problemi del Giappone moderno in fatto di relazioni e sul perché i giapponesi idealizzano tanto noi italiani in fatto di relazioni proprio perché, almeno a detta loro, noi siamo più aperti e diretti per quanto riguarda i sentimenti amorosi (si, come no >_< ).
Da persona timidissima verso qualsiasi ragazza dico comunque che i giapponesi sono troppo esagerati, non si può pretendere di incontrare l'amore della propria vita al primo incontro con un colpo di fulmine, e se ti dichiari a una ragazza che ti piace senza sapere niente di lei e poi frequentandola scopri che in realtà non ti piace per nulla?
Mi piace l'idea della dichiarazione in un luogo romantico, quando ho trovato quelle fatte per le ricorrenze "classiche" (Natale, San Valentino, il matsuri sotto i fuochi d'artificio, davanti al falò di chiusura del festival scolastico, sulla spiaggia) sono rimasto estasiato; però come classificare le tantissime dichiarazioni fatte nel giardino della scuola o in una classe (fortunatamente deserta)?
Anch'io, come GianniGreed, pensavo che la lettera nell'armadietto delle scarpe fosse il classico indizio di "preparati perché devo dirti qualcosa di importante" , concordo con Zero___Zone sul fatto che le dichiarazioni sono un po' troppo "vincolanti", ma ho visto anche molti anime/manga dove i protagonisti riescono a rompere la loro relazione abbastanza facilmente se si accorgono che "non funzionano".
Secondo me se bella piena funziona xD
Piccola domanda: ma chi è quell'esaltato che va in giro mostrando la propria bustapaga?
Perche???
Senza messaggini credo che sarei ancora vergine...
Comunque si sapeva che i giappi si fanno un sacco di menate per nulla...
Non vorrei mai vivere in un paese che non contemple neppure la classica "botta e via"...
Un kokuhaku ideale si svolge in un ambiente romantico
Ecco spiegata la location sotto i ciliegi in fiore della scuola.
I giapponesi d'altrocanto si fanno fin troppo pippe mentali, in certi manga/anime è davvero tedioso vedere quanto siano timidi ed indecisi e solo dopo che passano decine e decine di puntate si decidono a dichiararsi (in alcune serie anche solo un bacio sembra una chimera).
Insomma entrambi i popoli sono praticamente agli antipodi, bisognerebbe imparare a trovare una giusta via di mezzo, cioè nè troppo frivoli e superficiali nè tantomeno diventare casi patologici che nel frattempo invecchiano a furia di tentennare.
Davvero esiste gente che lo fa? E' una dichiarazione d'amore, mica dei redditi xD
Sono d'accordo anche su
" Mai confessare i propri sentimenti con un sms"
Anche perchè in questo caso si finisce friendzonati con relativo screen su facebook XD
"E voi? Avete mai fatto una confessione d'amore in piena regola? Come è andata?"
Il momento più imbarazzante della mia vita (sul momento non è andata nè bene nè male, poi arrivata la sola su msn in privato, poichè la tizia si vergognava a dirmelo in faccia).
La migliore dichiarazione-finita-malissimo è quella al Sergente Sagara nel primo episodio di Fumoffu!
Certo però che in anime e manga si vedono spesso ragazzi e ragazze ricevere dichiarazioni d'amore da perfetti sconosciuti. Mi ha sempre fatto pensare questa cosa. Se un ragazzo si dichiarasse a me all'improvviso non potrei proprio accettare... e lui magari, povero, sono giorni e giorni che si tormenta su come farsi avanti! Ahi ahi!
Chissà che esistono le dichiarazioni sgrammaticate anche nel Sol Levante oppure è di cattivo gusto presentarla senza una controllata, lol
Va bene che per alcune fanciulle esiste il motto "alto, bello e con tanti soldi", ma a questo livello... no XD
Il massimo imho è a un matsuri tradizionale con gli hanabi *_*
Avevo letto comunque che al di là dei primi approcci che possano avvenire con un kokuhaku, in seguito i giapponesi pare si mostrino piuttosto riluttanti a dire "ti amo" all'amato/a, anche quando il rapporto è magari fondato da anni.
E che poi "ai" ha un concetto di purezza, il "koi" invece ne presuppone anche uno di carnalità (ma questo è un altro discorso, uno dei tanti che mi fa innamorare di questa lingua così difficile ^^'').
Certo che comunque da noi in Italia (Paese ancora Cattolico checché se ne dica) la convivenza è disapprovata tanto in quanto implica una negazione della castità pre-matrimoniale, ma non sapevo che fosse malvista anche in Giappone.
Un aspetto con cui me lo spiego (in parte) è la garanzia che eventualmente le agenzie immobiliari possano richiedere alle coppie non sposate in cerca di nido, le quali si può pensare che poggino su minor/ridotta/assente stabilità economico/finanziaria, specie se giovani.
Ma in ogni caso, garanzie patrimoniali e aspetti morali della convivenza rimangono per me due concetti separati, quindi la disapprovazione comunque non me la saprei spiegare del tutto.
Grazie Hachi anche per questo bellissimo approfondimento * _ *
"Mai confessare i propri sentimenti con un sms"
Mi piace il modo in cui i giapponesi intendano i sentimenti, mi piace il fatto che mostrino riservo e non siano esibizionisti come spesso (anche troppo spesso) accade qui.
E' bello anche sapere che non è visto di buon occhio confessarsi tramite messaggi: sono cose che qui ormai non sono molto praticate purtroppo..
Aspetta... a secondo di quanti zeri stiamo parlando...
A perte gli scherzi, chi diamine si 'confessa' con la busta paga in mano?
Credevo che manga/anime prendessero si dalla vita reale, ma che poi diventava una fantasia, invece esiste davvero tutta questa tiritera...
D:
Se sapessere com'è al giorno d'oggi, ma anche ieri, come si fa solitamente gli verrebbe un infarto poveri Giapponesi...
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