Il copyright e le sue applicazioni più estensive sono da sempre stati oggetto di molte discussioni e polemiche.
Mentre il Giappone ha in tempi recenti assorbito una più severa legislazione contro le violazioni del diritto d'autore, che per la prima volta va a punire anche il download di opere per scopo privato, e discute ancora delle possibili ripercussioni sui costumi del fandom manga e anime di un'eventuale applicazione del famigerato TPP, nuovi scenari si aprono ora un versante anche riguardo al cosplay.
Il sito web nipponico Oshiete! goo ha intervistato l'avvocato Yuuji Ookuma, componente dell'ufficio legale e brevetti Toranomon riguardo alle applicazioni della tutela del copyright al cosplay.

Senza fare molti giri di parole, l'avvocato Ookuma ha chiarito che riprodurre costumi e vestiti di personaggi di anime e manga viola le norme a tutela del copyright a meno di non averne acquistato le licenze o ottenuto i relativi permessi.
Sebbene, inoltre, realizzare un costume in autonomia e per uso personale può ricadere in una sorta di "fair use", nel caso in cui il costume venga realizzato da un terzo, sia commissionato dietro pagamento che a titolo gratuito, si concretizza una violazione del copyright per i diritti di riproduzione e adattamento (Articoli 21 e 27 della specifica norma giapponese) punibile d'ufficio a norma di legge. Ookuma ha inoltre aggiunto che "i cosplayer dovrebbero informarsi sui diritti dei personaggi dei quali vogliono riprodurre i costumi, sebbene questo non sia facile da farsi in tempi brevi".
Non sembra stata indagato il caso dei cosplayer "professionali" che fanno del cosplay da loro realizzato una professione, ma dal quadro generale si direbbe che il fattore economico potrebbe anche annullare il fair use e sottoporli, magari, alle azioni di qualche "troll del copyright".
Fonti Consultate:
Anime News Network
RocketNews24
Oshiete! goo
Mentre il Giappone ha in tempi recenti assorbito una più severa legislazione contro le violazioni del diritto d'autore, che per la prima volta va a punire anche il download di opere per scopo privato, e discute ancora delle possibili ripercussioni sui costumi del fandom manga e anime di un'eventuale applicazione del famigerato TPP, nuovi scenari si aprono ora un versante anche riguardo al cosplay.
Il sito web nipponico Oshiete! goo ha intervistato l'avvocato Yuuji Ookuma, componente dell'ufficio legale e brevetti Toranomon riguardo alle applicazioni della tutela del copyright al cosplay.

Senza fare molti giri di parole, l'avvocato Ookuma ha chiarito che riprodurre costumi e vestiti di personaggi di anime e manga viola le norme a tutela del copyright a meno di non averne acquistato le licenze o ottenuto i relativi permessi.
Sebbene, inoltre, realizzare un costume in autonomia e per uso personale può ricadere in una sorta di "fair use", nel caso in cui il costume venga realizzato da un terzo, sia commissionato dietro pagamento che a titolo gratuito, si concretizza una violazione del copyright per i diritti di riproduzione e adattamento (Articoli 21 e 27 della specifica norma giapponese) punibile d'ufficio a norma di legge. Ookuma ha inoltre aggiunto che "i cosplayer dovrebbero informarsi sui diritti dei personaggi dei quali vogliono riprodurre i costumi, sebbene questo non sia facile da farsi in tempi brevi".
Non sembra stata indagato il caso dei cosplayer "professionali" che fanno del cosplay da loro realizzato una professione, ma dal quadro generale si direbbe che il fattore economico potrebbe anche annullare il fair use e sottoporli, magari, alle azioni di qualche "troll del copyright".
Fonti Consultate:
Anime News Network
RocketNews24
Oshiete! goo
Attenzione che il primo anime che indagherà sugli usi del bagno ci farà un bel copy su come si va al cesso...
Vogliono venderli loro, i costumi? Se ne vendono?
Basta non commissionare un abito da cosplay ma diversi abiti/accessori che, "casualmente", se messi insieme potrebbero dare un abito estremamente simile a quello di un personaggio fittizio.
per mè questa legge fa più danni che benefici alle aziende, perchè chi fà cosplay fa anche pubblicita gratuita piccola ho grande a tantissime opere famosse e non , di conseguenza ci perderebero le aziende perchè fare pubblicita costa Tanto, dopo tutto è la pubblicata l'anima del commercio.
Non capisco perché, se il costume è realizzato a titolo gratuito, se lo faccio per me è un fair use (lecito) e se lo realizzo per un amico è una violazione di copyright: dov'è il senso di questa diversità di vedute?
la differenza sta nel fatto che se lo fai per te stesso e' una riproduzione per uso privato e personale, come e' stato spiegato dall'avvocato nell'articolo originale e non riportato in questo. Ovviamente ogni ordinamento ha delle differenze in materia che cmq tendono ad uniformarsi specie in ambiti come quello del diritto d'autore, di contro l'avvocato della notizia di ANN, riportata a sua volta da Oshiete! goo si riferiva all'applicazione pedissequa della disciplina in giappone, e su cui non credo che siano poi, all'atto pratico, cosi drastici. E' in effetti vero, che anche alla luce della normativa italiana, che una riproduzione non autorizzata e quindi un cosplay possa integrare all' atto pratico la lesione del diritto d'autore, ma da qui a fare allarmismi ce ne passa, visto che e' piacevolmente "sopportata" dall' autore stesso o detentore del copyright per i vantaggi in termini di diffusione, pubblicita' etc.
Come diceva Shakespeare? Molto rumore per nulla.
Spero che non estendano questa legge sui diritti d'autore anche agli altri stati
se io vado alla Lucca C&G di turno con un costume fatto da me rientro nel fair use, se lo stesso costume lo regalo violo il diritto di autore - questo secondo quanto riportato dell'avvocato. In entrambi i casi l'opera - derivata dall'originale protetto da copyright - viene esposta in pubblico; perché nel primo caso si tollera il costume e nel secondo no? Probabilmente bisognerebbe leggere con attenzione le norme e conoscere i principi ispiratori nelle normative nipponiche per dare una risposta corretta, ma ai miei occhi i due casi sono perfettamente identici e come tali dovrebbero essere trattati...
Concordo però con la tua citazione di Shakespeare, vorrei vedere quante volte verrà applicata questa norma e le eventuali conseguenze che potrebbe avere su eventi come il Comiket o simili.
In sintesi:
- I detentori dei diritti sono gli autori dei personaggi
- l'infrazione del copyright si verifica quando il prodotto originale viene modificato/adoperato senza il consenso del detentore
- se non scatta la violazione dai proprietari non c'è reato
- esistono 2 casi di violazione:
1. Chi realizza o adopera uno o poche unità di articoli (ad uso personale)
2. La creazione e distribuzione di una vasta quantità di articoli (vendita)
- i primi casi seppur teoricamente sanzionabili, non verranno mai presi in considerazione in virtù della presenza dei secondi casi.
Ulteriore sintesi:
Legge atta a indebolire le produzioni cinesi. Tutto li. A meno che non ricaviate denaro, Continuate pure a fare Cosplay tranquillamente.
Ps: In un altro articolo scrive del Summit di quest'anno dove viene messo in primo piano la valenza di concorsi e sponsorizzazioni dei Cosplay. Molto interessante.
Soprattutto se a titolo gratuito o in quantità irrisorie.
Se parli di qualche ex cosplayer che cuce divinamente e fa vestiti su richiesta in cambio di denaro... beh credo rientrino nella categoria.
Con questo non voglio dire che violare il copyright sia giusto, anzi, la difesa della proprietà intelletuale è una delle conquiste della società moderna, ma negli ultimi tempi i potentati economici cercano sempre più di distruggere le attività indipendenti e sfruttare al massimo ogni singolo prodotto/idea solo per i loro profitti, pensando di difendere loro diritti acquisiti ma non notando che così facendo distruggono la base stessa su cui poggia il loro successo: la passione con cui il pubblico segue determinate produzioni artistiche.
Stiamo attenti che si comincia sempre dalle piccole cose e poi...
La libertà va difesa sempre, anche nelle piccole manifestazioni di vita quotidiana come può essere partecipare ad un raduno di appassionati che esprimono la loro passione e il loro senso artistico con costumi fatti a mano.
ps: qualcuno prima menzionava le doujinshi. in giappone sono legali (altrimenti al comiket avrebbero già arrestato tutti) a patto che si rispettino alcune regole tra cui la stampa e la vendita di un nunmero ben preciso di copie
singolo quattrino.
Vorrei capire la logica di questa frase...
guardate che anche loro hanno una vita eh...o magari ne stann ofacendo anche altri nel frattempo...
Vi immagine se la Lucas Film chiedesse 1€ a tutti quelli che si sono vestiti da un personaggi di star wars nel mondo? farebbero 3 volte tanto gli incassi totali dei film!
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