Era assente dal circuito televisivo oramai da più di cinque lustri, anche se nel frattempo era stato avvistato più volte in circolazione con moltissimi film e speciali vari. E proprio ora, in quest’ultimo anno, lo vediamo ritornare nel piccolo schermo con una nuova serie e, ovviamente, con una nuova giacca.
Parliamo proprio di Lupin III, il ladro sregolato, camaleontico e gentiluomo creato dalla matita di Monkey Punch che appare nuovamente con una serie televisiva vera e propria. Un avvenimento sicuramente rimarchevole, ma ancor più speciale per il pubblico italiano in quanto non solo la serie è ambientata in gran parte nel nostro paese, con qualche sconfinamento a San Marino (ma anche in Giappone), ma è stata anche trasmessa in anteprima nel nostro paese in virtù della co-produzione realizzata con il gruppo R.T.I (Mediaset).
Ritroviamo dunque il nostro Lupin nella nostra penisola, precisamente a San Marino, e per di più mentre si sta per sposare con una certa Rebecca Rossellini. Zenigata arriva puntuale e cerca di arrestare Lupin ma il matrimonio sembra in piena regola e continua a svolgersi con ufficialità… Ovviamente questa non è che la premessa per una nuova e spericolata avventura che coinvolgerà Lui, e tutta la sua banda al gran completo con Jigen, Goemon e Fujiko pronti all’azione.
Non sappiamo perché in realtà si sia trasferito da queste parti, fatto sta che ha così inizio la sua Avventura Italiana.
Nella fase preliminare del progetto della serie il supervisore della serie, Kazuhide Tomonaga, aveva dichiarato di voler realizzare un vero e proprio tributo a Lupin in occasione di questo ritorno in televisione dopo trent’anni, ma anche di voler far (ri)scoprire i mille volti di Lupin in tutte le loro sfaccettature, riconsiderando anche la prima versione del personaggio, quella più cupa e “noir” e dalla giacca verde, successivamente abbandonata per la versione più allegra e scanzonata del personaggio (in giacca rossa) che ha dato successo internazionale all’opera.
Non si ritorna comunque del tutto a quei livelli ma il personaggio di Lupin si rivela comunque un po’ diverso a come lo conoscevamo nella sua veste ormai canonica: lo troviamo sempre allegro e scanzonato, ma anche più cinico e calcolatore del solito e, sicuramente, più orientato a fare il criminale di professione che non lo scassinatore casinista in cerca di avventure. Tra l’altro anche il character design di tutti i personaggi ricorda più da vicino quello della serie classica che non quello delle produzioni più vicine (escludendo la serie su Fujiko Mine e il film su Jigen).
L’Avventura Italiana si presenta quindi con una struttura prettamente episodica con filo conduttore a legare non troppo strettamente gli episodi ma legando fra di loro almeno alcune puntate chiave. Via libera dunque a molti episodi autoconclusivi che permettono di mettere in campo più facilmente i cavalli di battaglia della serie e di realizzare vari omaggi all’universo “Lupiniano”. C’è ovviamente lo spazio per episodi dedicati specificatamente ai co-protagonisti in cui il ladro in giacca blu quasi non si fa vedere (molto riuscito ed efficace quello dedicato a Zenigata); fare un tributo a film come “Il castello di Cagliostro”; realizzare in pratica anche un remake di un episodio della serie classica (“La fine di Lupin”); riprendere di fatto ogni aspetto di questa opera spaziando dal registro divertente, al romantico, al noir.
Il tutto muovendosi all’interno di un’Italia quasi da cartolina, un po' idealizzata turisticamente e anche bucolica, ma in cui si può registrare una riproduzione delle location realizzata con buona cura pur con qualche imprecisione (ma anche senza errori da italiano sgrammaticato). Una pregevole fotografia, accompagnata da un altrettanto buona regia e realizzazione delle animazioni che ci offrono, in qualche occasione, delle sequenze d’effetto piuttosto riuscite. C’è da dire comunque che nella trasmissione giapponese alcune scene e dettagli sono stati ridisegnati, segno tangibile che la produzione della serie continuava a svolgersi anche durante questa trasmissione anticipata.
Anche se globalmente la serie ha moltissimi elementi che guardano al classico, non possono mancare degli elementi di novità che provengono quasi in toto da nuovi personaggi, purtroppo non del tutto in modo positivo. La più evidente e rumorosa di tutte è quella data dall’introduzione del personaggio di Rebecca Rossellini: in teoria una nuova femme fatale per Lupin, in pratica un fastidioso incrocio tra Paris Hilton e Occhi di Gatto, oca egoista della quale non si sentiva la necessità, né se ne tasta l’utilità vera ai fini della serie. Più interessante l’agente Nix, un tipo tosto che darà parecchio filo da torcere a Lupin e soci e che magari meritava un maggiore approfondimento. Infine la figura del vero e unico antagonista dell’anime, Leonardo (da Vinci), che certamente non rimarrà impressa a lungo nella memoria dei fan, ma che è almeno funzionale a legare e chiudere, pur se un po' debolmente, le vicende.
L’edizione italiana è sempre nel segno della continuità dal punto di vista del doppiaggio. Troviamo sempre Stefano Onofri e Alessando d’Errico, le più recenti voci di Lupin e Jigen, affiancati alla vecchia guardia di Alessandra Korompay (Fujiko), Antonio Palumbo (Goemon) e Rodolfo Bianchi (Zenigata), e con l’aggiunta di nuove leve quali Gaia Bolognesi (Rebecca) e Fabrizio Pucci (Nyx), oltre a varie voci note agli appassionati che si ascoltano in ruoli minori pur con qualche sdoppiamento occasionale. Il risultato finale è sicuramente buono e più che adeguato per una serie di questa rilevanza.
Diverso è il discorso per quanto riguarda la colonna sonora. Sembrava in effetti strano dall’ascolto delle prime puntate, ma si è poi saputo che le musiche dell’edizione italiana in anteprima sono state composte ad hoc dalla formazione musicale italiana Papik.
A prescindere dalle motivazioni alla base di questa scelta (questioni di diritti, forse le musiche originali non erano pronte) e di quanto si possa considerare aberrante una cosa del genere (la nuova serie di Lupin, tributo a Lupin, senza le arie classiche che per l’occasione lo storico compositore Yuji Ohno ha anche riarrangiato, ma scherziamo?), il risultato è ampiamente inadeguato. Infatti il nuovo comparto musicale pare un corpo estraneo rispetto all’anime, non tiene il ritmo né la suspense, quando non è semplicemente fuori contesto. In certe puntate tutto è retto dal buon lavoro dei doppiatori. Oserei dire anche che quasi ne esce rivaluta la famigerata sigla italiana.
Parliamo proprio di Lupin III, il ladro sregolato, camaleontico e gentiluomo creato dalla matita di Monkey Punch che appare nuovamente con una serie televisiva vera e propria. Un avvenimento sicuramente rimarchevole, ma ancor più speciale per il pubblico italiano in quanto non solo la serie è ambientata in gran parte nel nostro paese, con qualche sconfinamento a San Marino (ma anche in Giappone), ma è stata anche trasmessa in anteprima nel nostro paese in virtù della co-produzione realizzata con il gruppo R.T.I (Mediaset).
Ritroviamo dunque il nostro Lupin nella nostra penisola, precisamente a San Marino, e per di più mentre si sta per sposare con una certa Rebecca Rossellini. Zenigata arriva puntuale e cerca di arrestare Lupin ma il matrimonio sembra in piena regola e continua a svolgersi con ufficialità… Ovviamente questa non è che la premessa per una nuova e spericolata avventura che coinvolgerà Lui, e tutta la sua banda al gran completo con Jigen, Goemon e Fujiko pronti all’azione.
Non sappiamo perché in realtà si sia trasferito da queste parti, fatto sta che ha così inizio la sua Avventura Italiana.
Nella fase preliminare del progetto della serie il supervisore della serie, Kazuhide Tomonaga, aveva dichiarato di voler realizzare un vero e proprio tributo a Lupin in occasione di questo ritorno in televisione dopo trent’anni, ma anche di voler far (ri)scoprire i mille volti di Lupin in tutte le loro sfaccettature, riconsiderando anche la prima versione del personaggio, quella più cupa e “noir” e dalla giacca verde, successivamente abbandonata per la versione più allegra e scanzonata del personaggio (in giacca rossa) che ha dato successo internazionale all’opera.
Non si ritorna comunque del tutto a quei livelli ma il personaggio di Lupin si rivela comunque un po’ diverso a come lo conoscevamo nella sua veste ormai canonica: lo troviamo sempre allegro e scanzonato, ma anche più cinico e calcolatore del solito e, sicuramente, più orientato a fare il criminale di professione che non lo scassinatore casinista in cerca di avventure. Tra l’altro anche il character design di tutti i personaggi ricorda più da vicino quello della serie classica che non quello delle produzioni più vicine (escludendo la serie su Fujiko Mine e il film su Jigen).
L’Avventura Italiana si presenta quindi con una struttura prettamente episodica con filo conduttore a legare non troppo strettamente gli episodi ma legando fra di loro almeno alcune puntate chiave. Via libera dunque a molti episodi autoconclusivi che permettono di mettere in campo più facilmente i cavalli di battaglia della serie e di realizzare vari omaggi all’universo “Lupiniano”. C’è ovviamente lo spazio per episodi dedicati specificatamente ai co-protagonisti in cui il ladro in giacca blu quasi non si fa vedere (molto riuscito ed efficace quello dedicato a Zenigata); fare un tributo a film come “Il castello di Cagliostro”; realizzare in pratica anche un remake di un episodio della serie classica (“La fine di Lupin”); riprendere di fatto ogni aspetto di questa opera spaziando dal registro divertente, al romantico, al noir.
Il tutto muovendosi all’interno di un’Italia quasi da cartolina, un po' idealizzata turisticamente e anche bucolica, ma in cui si può registrare una riproduzione delle location realizzata con buona cura pur con qualche imprecisione (ma anche senza errori da italiano sgrammaticato). Una pregevole fotografia, accompagnata da un altrettanto buona regia e realizzazione delle animazioni che ci offrono, in qualche occasione, delle sequenze d’effetto piuttosto riuscite. C’è da dire comunque che nella trasmissione giapponese alcune scene e dettagli sono stati ridisegnati, segno tangibile che la produzione della serie continuava a svolgersi anche durante questa trasmissione anticipata.
Esempi della riproduzioni dei luoghi nella serie di Lupin: Porta Pia e l'ingresso della Banca d'Italia in via Nazionale a Roma. |
Anche se globalmente la serie ha moltissimi elementi che guardano al classico, non possono mancare degli elementi di novità che provengono quasi in toto da nuovi personaggi, purtroppo non del tutto in modo positivo. La più evidente e rumorosa di tutte è quella data dall’introduzione del personaggio di Rebecca Rossellini: in teoria una nuova femme fatale per Lupin, in pratica un fastidioso incrocio tra Paris Hilton e Occhi di Gatto, oca egoista della quale non si sentiva la necessità, né se ne tasta l’utilità vera ai fini della serie. Più interessante l’agente Nix, un tipo tosto che darà parecchio filo da torcere a Lupin e soci e che magari meritava un maggiore approfondimento. Infine la figura del vero e unico antagonista dell’anime, Leonardo (da Vinci), che certamente non rimarrà impressa a lungo nella memoria dei fan, ma che è almeno funzionale a legare e chiudere, pur se un po' debolmente, le vicende.
L’edizione italiana è sempre nel segno della continuità dal punto di vista del doppiaggio. Troviamo sempre Stefano Onofri e Alessando d’Errico, le più recenti voci di Lupin e Jigen, affiancati alla vecchia guardia di Alessandra Korompay (Fujiko), Antonio Palumbo (Goemon) e Rodolfo Bianchi (Zenigata), e con l’aggiunta di nuove leve quali Gaia Bolognesi (Rebecca) e Fabrizio Pucci (Nyx), oltre a varie voci note agli appassionati che si ascoltano in ruoli minori pur con qualche sdoppiamento occasionale. Il risultato finale è sicuramente buono e più che adeguato per una serie di questa rilevanza.
Diverso è il discorso per quanto riguarda la colonna sonora. Sembrava in effetti strano dall’ascolto delle prime puntate, ma si è poi saputo che le musiche dell’edizione italiana in anteprima sono state composte ad hoc dalla formazione musicale italiana Papik.
A prescindere dalle motivazioni alla base di questa scelta (questioni di diritti, forse le musiche originali non erano pronte) e di quanto si possa considerare aberrante una cosa del genere (la nuova serie di Lupin, tributo a Lupin, senza le arie classiche che per l’occasione lo storico compositore Yuji Ohno ha anche riarrangiato, ma scherziamo?), il risultato è ampiamente inadeguato. Infatti il nuovo comparto musicale pare un corpo estraneo rispetto all’anime, non tiene il ritmo né la suspense, quando non è semplicemente fuori contesto. In certe puntate tutto è retto dal buon lavoro dei doppiatori. Oserei dire anche che quasi ne esce rivaluta la famigerata sigla italiana.
Facendo quindi un bilancio della visione, Lupin III - L’avventura Italiana si può dire che risulti riuscita nel suo essere una celebrazione delle gesta del ladro che ora veste la giacca blu. Contiene tutti gli elementi e molte citazioni che saranno gradite ai fan dell’opera e a chi l’ha seguita anche solo occasionalmente. Anche l’immersione nel contesto italiano si può dire ben riuscita.
Purtroppo la versione d’anteprima italiana arriva col freno a mano tirato e amorfa nel comparto musicale, non aiutata da una programmazione con orario ballerino. Non rimane quindi che confidare in una successiva edizione director’s cut o nella versione giapponese per apprezzarla nella sua pienezza.
Purtroppo la versione d’anteprima italiana arriva col freno a mano tirato e amorfa nel comparto musicale, non aiutata da una programmazione con orario ballerino. Non rimane quindi che confidare in una successiva edizione director’s cut o nella versione giapponese per apprezzarla nella sua pienezza.
Pro
- Un bel ritorno in scena per Lupin
- Buon comparto grafico e ottima fotografia
Contro
- Rebecca Rossellini
- Colonna sonora italiana inammissibile
- Un'odissea di orari in TV
E ora che è finito, davvero ne vorrei ancora, però so che è meglio così.
Ciononostante, condivido i contro: Rebecca è insopportabile, non esiste che Yuji Ohno venga messo da parte e la Mediaset sembra aver fatto di tutto per far sì che questa serie non se la guardasse nessuno.
Poi vabbé ci sarebbero anche un paio di episodi "NO", ma per fortuna non vanno ad intaccare la storia principale.
A questo punto mi chiedo solo se ci sarà una distribuzione in DVD o Blu-Ray, però visto il fato de "La donna chiamata Fujiko Mine" non me l'aspetto in tempi brevi.
Oh, un'altra cosa: è la mia impressione o Lupin e Jigen si sono messi a sponsorizzare apertamente la cucina italiana?
La saga di Leonardo è bella, ma gli autori non sfruttano mai pienamente le potenzialità di questo personaggio.
Gli episodi autoconclusivi hanno qualità altalenante. Alcuni sono veramente ben fatti (ricordo uno dei primi con Jigen, davvero ben congegnato), ma altri lasciano a desiderare. In un episodio addirittura Goemon estrae una bomba dal corpo di una ragazza trapassandole il torace con la sua spada. Ogni tanto sfioriamo un po' il ridicolo.
La colonna sonora che accompagna la saga principale è bellissima (intendo quella musichetta con uno stile lirico).
Per quanto riguarda la serie in generale, l'anime ha alti picchi nelle puntate di trama vera e propria e qualche basso in alcuni (non molti, per fortuna) episodi autoconclusivi, che comunque sono bel lungi dall'affossare l'opera nel suo complesso.
Per quanto riguarda Rebecca, ad ogni modo non l'ho trovata un personaggio così orribile. Ripeto, il mio preferito delle "nuove aggiunte" è stato Leonardo, dietro cui posizionerei Nix, ma in ogni caso Rebecca non la butterei via comunque.
per fortuna ho ben pensato di guardarlo su italia 2 almeno posso godermi il prodotto finito subbato in inglese... è triste dirlo ma non si può pretendere che si guardi un prodotto scadente spacciato per buono quando poi quello buono viene proposto di li a poco sotto il naso.
se mediaset intende davvero far si che gli anime siano diffusi è meglio che cambi linea oppure che smetta del tutto di trasmetterli lasciando libere le licenze di quelli che ha... inoltre è bene tirare le orecchie a quanti hanno acclamato a sto anime svelando notizie parzialmente vere, velatamente vere, sparando pubblicità su un prodotto non finito spacciato per buono e continudando a farlo... complimenti andate bene per i qualunquisti io preferisco guardarmelo riveduto, corretto e soprattutto con sigle decenti piuttosto che quella porcheria cantata (?) da sto moreno... mediaset datti all' ittica, ma lascia stare Sanpei però...
Come serie mi é piaciuta
Mi sono piaciuti anche i personaggi di rebecca e nix
Leonardo da vinci invece un po meno...o meglio...é brutto come antagonista principale
Potevano approfondire di piu nix e rendere lui il villain principale in qualche modo
Le musiche italiane non sono male ma sono tipo....4?
Sono sempre le stesse che si ripetono! Ciò mi ha stizzito
Certo avere la colonna sonora ufficiale sarebbe stato bello....peccato
Mi dispiace per il trattamento riservato a Fujiko, mestamente in secondo piano quasi dappertutto, dettaglio reso ancora più evidente dalla presenza di Rebecca,ossia la protagonista femminile della serie. Rebecca ha un design lungimirante, pertinente al suo personaggio, forse poco italiana d'aspetto benché nell'atteggiamento ricalchi ragazze nostrane,nel bene e nel male. Un personaggio positivo, a tratti divertenti e che spacca lo schermo.
Deluso da Leonardo da Vinci, tributo all'Italia e ai suoi personaggi storici grandiosi.La caratterizzazione è abbastanza riuscita però difetta di originalità. I sogni e le ambizioni del personaggio sono utopistiche e irreali. Ottima la presenza di Nix, mostruoso l'impatto nella serie, facendo pensare,almeno inizialmente, ad uno dei nemici più pericolosi mai incontrati da Lupin.
I disegni e le animazioni sono standard, niente di inaspettato e con uno stile difficile da ritrovare in questo periodo storico.
Ps:menzione d'onore al solito unico e inimitabile Zenigata,capace di farmi ridere ogni volta che compare e al maggiordomo dii Rebecca,individuo meno statico di quanto non faccia intendere.
Lupin è Lupin, i personaggi sono quelli, non potevano e non dovevano venire stravolti, perciò non ci si poteva aspettare chissà che novità.
Hanno però introdotto Rebecca, Nix, e a differenza delle vecchie serie, questa volta c'è un minimo di trama a collegare il tutto.
Dispiace per le musiche non originali, ma per quello chi vuole può guardarsi la versione sub eng.
Sono più o meno d'accordo con quanto espresso da Swordman, ma a me Rebecca e Leonardo sono tutto sommato piaciuti, anche se appunto Leonardo potevano gestirlo meglio.
Io ho scritto la mia recensione, che è presente nella scheda e gli ho dato 7.
Per me Rebecca Rossellini è stata il colpo di genio della serie, fantastica sotto tutti gli aspetti: giovane, sbarazzina, imprevedibile, impulsiva, carismatica, esteticamente sublime e capace di interagire perfettamente con i vari personaggi.
Senza Rebecca, questa serie avrebbe un senso??? No, senza alcun dubbio... ha rivitalizzato e "modernizzato" una serie con più di 40 anni sul groppone.
Per il resto, a me è piaciuto. Certo, concordo sull'odissea dell'orario - per il quale ho giurato a me stessa che Mediaset non mi vedrà mai più! - ma alla fine non è stato male: alcuni episodi sono stati un po' sottotono, ma la maggior parte sono stati molto carini, alcuni addirittura poetici. Rebecca, ripeto, a me è piaciuta: ogni tanto un po' infantile, ok ma nel complesso mi è piaciuta.
Non avrei riservato un intero punto a sfavore della serie a Rebecca Rossellini, ma piuttosto all'intera trama principale: frammentata e sfruttata appieno solo negli ultimi due episodi. Vista la scelta di voler legare l'intera serie tramite un unico filo conduttore, come nel caso dello spin-off dedicato a Fujiko Mine, avrei preferito che ogni puntata avesse un collegamento con la conclusione dell'anime. Se la serie avesse voluto seguire l'esempio dei suoi predecessori, ovvero fornire degli episodi a sé stanti, non avrei avuto alcun tipo di problema con questo aspetto.
Sono poche cose di ogni puntata, ma ci sono, poi ovvio, ci sono gli episodi autoconclusivi ma sono necessari per dare respiro ai personaggi e farli conoscere a chi non è loro avezzo.
La trama principale in fin dei conti non mi è sembrata neanche così frammentata, le hanno dato il giusto respiro.
Mi ha fatto piacere che Lupin è "invecchiato bene", senza stravolgere lo stile o renderlo alla moda. Poi Rebecca non è stato un personaggio così malaccio... certo, all'inizio aveva la simpatia di un calcio tra i maroni, però col proseguire delle puntate è migliorata. Delle musiche non ne paroliamo, l'unica cosa che proprio non ho digerito sono gli orari della Mediaset... ma come si fa a spostare in continuazione e in fasce assurde un cartone così, in prima visione? Bel modo di finanziare un progetto, eh...
Ma basta lamentarsi! La serie me la sono goduta ed era questo l'importante!
Nyx e Rebecca non mi sono affatto dispiaciuti, i protagonisti tutto sommato non hanno perso smalto, ma se non fosse per l'ambientazione nostrana difficilmente la terminerei.
Non sono d'accordo, la maggior parte degli episodi non si collega minimamente alla conclusione della serie, di cui:
02 - Il falso fantasista: autoconclusivo
04 - Tiratore scelto: episodio dedicato a Jigen, autoconclusivo
05 - La mano sinistra del mago: episodio dedicato a Fujiko, autoconclusivo
06 - Zombie a Venezia: approfondisce esclusivamente il rapporto con Rebecca, nulla a riguardo dell'MI6 o di Leonardo Da Vinci
07 - Fino al tramonto della luna piena: episodio dedicato a Zenigata, autoconclusivo
09 - Benvenuti all'albergo infestato: autoconclusivo
10 - Requiem per gli assassini: episodio dedicato a Goemon, autoconclusivo
11 - Nettare d'amore: autoconclusivo
14 - La fine di Lupin: omaggio ad un vecchio episodio di Lupin, autoconclusivo
16 - Sotto copertura al liceo: autoconclusivo
17- Il giorno libero di Lupin: autoconclusivo
18 - La marionetta assassina: autoconclusivo
21 - Per sentirti cantare ancora: autoconclusivo
22 - Dal Giappone con amore: autoconclusivo
23 - Rendez-vous senza fermate: flashback sulla nascita della relazione fra Rebecca e Lupin, nessun altro collegamento con le altre trame
24 - Ti prenderò Lupin!: Sempre sul rapporto fra Lupin e Rebecca, nessun collegamento
Ora, se la serie fosse stata una classica serie di Lupin, caratterizzata dalla sola presenza di episodi senza un filo conduttore, non avrei avuto nessun tipo di problema con tutte queste puntate autoconclusive.
Il problema de "Lupin III: L'avventura italiana" è il fatto che, come per "La donna chiamata Fujiko Mine", c'era una trama di fondo che permeava l'intero anime e che, a differenza di quanto fatto con lo spin-off su Fujiko, non è stata per nulla predominante.
Gli episodi in cui Leonardo compare sono 6 e solo in 4 si delinea in qualche modo il suo ruolo di antagonista all'interno della serie. L'MI6 compare in 6 episodi e la sua importanza all'interno della serie si sviluppa bene solo in circa la metà di questi. Insomma, il mio punto di vista è: se vuoi presentare degli antagonisti sfrutta meglio gli spazi a tua disposizione, altrimenti fai una semplice serie scanzonata o cupa che sia come le vecchie glorie.
Rebecca è legata a "il sogno italiano", Nix all'MI6 che crea il clone di Leonardo sempre sfruttando "il sogno italiano".
E' normale che alcuni episodio con Rebecca o Nix sembrano autoconclusivi, ma servono per fare entrare i nuovi personaggi nelle dinamiche del gruppo di Lupin e a caratterizzarli.
Senza tutte quelle puntate su Rebecca, come si spiegherebbe il fatto che Lupin si impegni tanto per salvarla alla fine? Più della metà degli episodi servono alla trama.
Le musiche mi sono sembrate anonime, infatti neanche le ricordo
Il chara mi è piaciuto molto perchè simile alle serie classiche, così come la storia e i nuovi personaggi.
Mi piacerebbe rivedere presto questa serie in replica in tv, soprattutto trasmesso ad “orari umani”
1) La colonna sonora è niente in confronto a quel tr**aio di sigla! Al massimo la definirei anonima, nel senso che non l'ho minimamente notata, quindi non è riuscita nemmeno a darmi fastidio, non altrettanta fortuna ho avuto invece con la sigla. Giuro che c'ho provato! Le ho dato non una ma ben 27 (se contiamo anche lo special) chance! Risultato: il senso di schifo, inadeguatezza, non-sense e disgusto sono andati aumentando di volta in volta. Me la sono ritrovata mio malgrado impiantata nel cervello come un cancro, ma sogno solo di sbarazzarmene! Nel tentativo di farlo, per assurdo, dopo mesi che non la pensavo nemmeno più, giusto ieri mi sono trovata a ripensare alla versione amatoriale de Le Terre Lontane e... cavolo, la ricordo ancora tutta parole e musica!!! Quindi sì, confermo la mia prima impressione: è un tr**aio!
2) Rebecca. A me non è dispiaciuta: ragazza apparentemente frivola, capricciosa e viziata in realtà si rivela un personaggio molto più serio e complesso di quanto non voglia dare a vedere. Penso che dando alla serie più tempo e spazio avrebbero potuto approfondirla meglio e tirarne fuori davvero un bel personaggio.
3) Nix. Rispetto a Rebecca mi è sembrato decisamente più inutile ai fini della trama, se voleva fare concorrenza a Zenigata (in una sorta di parallellismo con Rebecca/Fujiko), mi dispiace ma direi che non ci s'è nemmeno avvicinato. Cmq non mi è dispiaciuto e penso che anche lui avrebbe avuto un buon potenziale se ci fosse stato più tempo e volontà di esprimerlo.
Per il resto concordo.
Non condivido il contro sulle musiche, in particolar modo per quanto riguarda alcuni brani che, a mio modestissimo parere, sono bellissimi (il brano romantico, quello dedicato alla macchina, è spettacolare!). Son gusti, alla fine! Ciò non toglie che avrei comunque voluto pure io la marcia di Zenigata in grande stile! XD
Devi eseguire l'accesso per lasciare un commento.