Chi non è più ragazzino avrò sicuramente notato come negli ultimi 20/25 anni i palinsesti delle reti Mediaset, ma non solo loro, siano cambiati profondamente. Negli anni 80 e 90 c'erano contenitori per ragazzi come Bim Bum Bam che permettevano ai ragazzi dell'epoca di guardare tanti cartoni, oggi invece i canali generalisti sono invasi di programmi d' attualità, realty e serie TV trascurando quindi gli interessi dei più giovani.

Ora però alcuni dipendenti Mediaset, o comunque molto vicine all'azienda, cercano di smuovere le acque ed indurre Piersilvio Berlusconi a ripensare in toto la programmazione di Canale 5, Italia 1 e Rete 4. Tra i suggerimento, dati tramite una lettera aperta pubblicata sul sito Il Biscione, quello per noi più interessante riguarda la programmazione di Italia 1, l'autore del pezzo di augura che l'azienda riprenderà a puntare sui cartoni ed i programmi per i giovani la mattina e nel tardo pomeriggio ricreando cosi una fascia per bambini, adolescenti e ventenni
A ben vedere l'autore analizza una situazione effettivamente carente, tralasciando l'oretta post pranzo, con I Simpson e Futurama, è difficile riuscire a vedere dell'animazione sulle reti Mediaset. L'unica vera novità degli ultimi anni, più però per i nostalgici che per i giovanissimi, è stata la nuova serie Lupin III: L'avventura italiana prodotta dall'azienda milanese ed arrivata in anteprima mondiale da noi, come ben saprete però ha subito un trattamento non consono alla sua importanza passando così dalla prima serata alla seconda ed infine alla notte e cambiando anche giorno.
Voi cosa ne pensate? L'autore del pezzo ha ragione a suggerire di riprendere ad investire sugli anime ed i cartoni in generale oppure, visto che ci sono ormai canali dedicati e vari servizi di streaming legale, non avrebbe molto senso questo tipo di investimento?
Fonte Consultata:
Il Biscione
Un dipendente Mediaset invita Piersilvio Berlusconi a puntare nuovamente sugli anime

Ora però alcuni dipendenti Mediaset, o comunque molto vicine all'azienda, cercano di smuovere le acque ed indurre Piersilvio Berlusconi a ripensare in toto la programmazione di Canale 5, Italia 1 e Rete 4. Tra i suggerimento, dati tramite una lettera aperta pubblicata sul sito Il Biscione, quello per noi più interessante riguarda la programmazione di Italia 1, l'autore del pezzo di augura che l'azienda riprenderà a puntare sui cartoni ed i programmi per i giovani la mattina e nel tardo pomeriggio ricreando cosi una fascia per bambini, adolescenti e ventenni
Italia1 è l’anello debole di tutto, poiché ha smarrito la sua identità. Non è per i bambini, non è per i giovani, è più per i nostalgici della bella Italia1 che ora hanno sui 35\40 anni. Ma siamo ancora in tempo: abbiamo riacquistato dignità al pomeriggio e un minimo in prima serata. Ma nella mattina (tutta), tardo pomeriggio e access siamo in fortissimo calo; dobbiamo ri-conquistare bambini, adolescenti e 20enni. Boing fa l’1% e ci ruba poco: re-investiamo sui cartoni, su una fascia ragazzi sensata, su sigle che creano affezione e business. Non investiamoci risolse eclatanti, ma tanto da far dire ad un bimbo “c’è il cartone che mi piace su Italia1”. Cerchiamo di accaparrarci, con qualche sacrificio economico in più, i tf per teenagers più in voga nel mondo, quelli che vanno forte tra i 20anni, quelli che strizzano l’occhio ai giovani. Alessandra Valeri Manera non sarà stata Mrs Simpatia, ma ti ha insegnato molto! Guardiamo al futuro strizzando l’occhio al passato, Mediaset non ha 50 anni!
A ben vedere l'autore analizza una situazione effettivamente carente, tralasciando l'oretta post pranzo, con I Simpson e Futurama, è difficile riuscire a vedere dell'animazione sulle reti Mediaset. L'unica vera novità degli ultimi anni, più però per i nostalgici che per i giovanissimi, è stata la nuova serie Lupin III: L'avventura italiana prodotta dall'azienda milanese ed arrivata in anteprima mondiale da noi, come ben saprete però ha subito un trattamento non consono alla sua importanza passando così dalla prima serata alla seconda ed infine alla notte e cambiando anche giorno.
Voi cosa ne pensate? L'autore del pezzo ha ragione a suggerire di riprendere ad investire sugli anime ed i cartoni in generale oppure, visto che ci sono ormai canali dedicati e vari servizi di streaming legale, non avrebbe molto senso questo tipo di investimento?
Fonte Consultata:
Il Biscione
Poi ancora con 'sta storia che Mediaset ha prodotto la serie di Lupin! Ma dove? Ma quando? Non ho mai visto né Mediaset né RTI citate tra i produttori da nessuna parte se non qui, men che meno nei crediti giapponesi...
Temo però che queste richieste rimarranno inascoltate...
Credo che Mediaset con Lupin abbia dimostrato di non credere più negli anime: Ha completamente mancato il bersaglio preferendo la pubblicizzazione dell'esclusività del prodotto alla completezza dello stesso acquistando una versione monca di OST e parti di episodio. Inoltre non è riuscita nemmeno a difendere questo prodotto mandandolo il seconda se non in terza serata in concomitanza con porno soft e le lezioni di trigonometria del prof. Tre Palle del circuito Nettuno.
Con Lupin nonostante abbiano avuto una primaserata con bei numeri hanno pensato che la nonnina non l'avrebbe guardato, che i suoi coetanei non l'avrebbe guardato oppure hanno avuto qualche lampo di genio per fare quella immensa str*nzata? L'importante è mandare mille mila volte futurama, simpson e dragonball...
Poi invece c'è cente che scrive come PiùLieveLegnoConvienCheTiPorti che vanifica i ragionamenti come questi, che rende inutili queste lettere di chi ha a cuore una rete e che ci lavora con passione.
Del resto se un Berlusconi dovesse finire in galera è ovvio che la rete mediaset riceverà una rivoluzione... ma va beh...
Sì,comunque confesso,sono io la causa di questa penuria di investimento nell'ambito anime lo ammetto...
Mamma mia...
Non solo negli ultimi 20/25 anni, ma è cambiata ulteriormente negli ultimi 5 o 6 anni...
Su italia1, anche senza esserci contenitori, trasmettevano e acquistavano comunque diversi anime fino a non molto tempo fa... Poi sono iniziati a diminuire pian piano durante l'anno successivo a quello in cui trasmettevano Sugar Sugar Rune ( non ricordo che anno era di preciso)... Altrimenti fino a quel momento c'erano diversi anime in prima visione al mattino e al pomeriggio ( e poi d'estate ci stavano le repliche)
Per quanto mi riguarda sono ben soddisfatto della diffusione degli anime tramite streaming legali, certe richieste mi sembrano dettate solo dalla nostalgia per il passato che ha basi più che altro emotive, in cui la vera richiesta sembra essere "voglio tornare a guardare Bim Bum Bam su Italia 1 come quando ero un ragazzino spensierato e senza problemi".
Penso alle Pretty Cure, che in Giappone sono un successo enorme perché, a fronte di una sola puntata a settimana, poi hai quintalate di giocattoli, un'innumerevole quantità di gadget di vario tipo (alimentari, accessori per la scuola, vestiario, viceogiochi, carte, dvd, cd musicali), un enorme battage pubblicitario, i film al cinema, quindi finisce che ogni bambino del paese conosce in un modo o nell'altro la serie. Qui in Italia invece è passata quasi del tutto inosservata perché non c'erano giocattoli e perché un solo episodio a settimana finisce nel dimenticatoio, se non supportato da pubblicità o merchandising adeguati.
E' però una cosa molto semplice da capire quanto difficile da realizzare per vari motivi, quindi si vedrà.
Speriamo che venendo dall'interno dell'azienda questa lodevole iniziativa venga quantomeno discussa nei cda futuri, anche se conoscendo il modus operandi di mediaset e la considerazione che ha degli altri le mie aspettative sono poco più che zero....... T_T
Che??? La serie l'hanno prodotta in Giappone, fatta dai giapponesi. Si parla di un finanziamento da parte di Mediaset sul progetto ma ad oggi non si sa quanto di preciso abbia investito.
Tanto... Che poteva cambiare, in un solo giorno di ritardo?
Netflix in prova gratis.
Con la trilogia anche in lingua originale.
E documentario Netflix original.
Sì, in contemporanea con Italia 1 e senza pubblicità, e in HD.
No, scherzi a parte, non approvo. Gli Anime non hanno più futuro in TV.
E non venitemi a dire ''Eeeeeh ma senza la TV ai cartoni non ti ci appassionavi'' -> Non è il mio caso, mi dispiace.
Ormai la TV non la guarda più nessuno, a parte mia nonna che segue Il Segreto e le altre telenovele con Andrea del Boca.
I bambini fin da piccoli si attaccano ai telefoni e successivamente ai computer, è lì che scoprono le cose. Son passati i tempi di Ken il Guerriero in TV davanti a cui sbavavano un sacco di ragazzini.
Il futuro ora è lo streaming e il download su PC/Tablet/Telefono. Questo va ora, non la TV.
Mediaset soprattutto non deve più trasmettere nulla, sennò ci ritroviamo con repliche su repliche ed episodi alle due di notte.
Rai4 al massimo può permettersi di mandare in onda qualcosa, e la dimostrazione sono proprio i prossimi SAO, S;G e FT. Ma sono davvero poche le serie, in pochi le guardano.
Il pomeriggio non lo perdo a deprimermi davanti alla TV è già tanto
se la accendo per guardarmi i telegiornali.
Se volete l'animazione supportatela in altri frangenti.
Sembra di avere a che fare veramente con dei bambini.
hanno molti canali, basterebbe dare una vera identità ad ognuno di essi: inserire un canale come Hiro potrebbe intrattenere una grande fetta di ragazzi e questo può farlo tranquillamente Italia2 inserendo sì puntate (nuove) di Naruto o One Piece ma anche qualche anime vecchio/nuovo da soddisfare più utenti. Il tutto però rispettando le fasce orarie e gli utenti stessi senza portare anime stravolti dalle censure.
ma vedere il trattamento riservato a Lupin III mi ha fatto perdere (tutta) la fiducia in Mediaset
Vergognatevi! Magari fra qualche anno acquisteranno i diritti di DB super,giusto per aumentare le repliche del loro prodotto preferito.
Rimaneggiamenti e tagli che hanno permesso alla nostra generazione di appassionarci agli anime. La Manera è stata un importante pilastro della televisione italiana, una dei pochi a vedere il potenziale in quei cartoni "atipici" che andavano in voga sulle reti private.
Se devono far tornare anime censurati e con sigle improbabili come quelle di Vanni o di Moreno meglio che non ci sia niente
Infatti si è visto il meglio. Più di una generazione completamente bruciata.
Chissà chi ha partecipato alla scrittura di questa lettera...
La gente non vuole le sigle in italiano, fatevene una ragione!
E poi, ma siete solo ingenui o veramente non lo capite o non volete accettare che in Italia l'animazione in tv è in un vicolo cieco e che la tv in generale sta morendo?!
Posso anche capire che alcuni dipendenti, diretti o indiretti, di quel settore si sentono alla canna del gas ma non potete chiedere di tornare indietro agli anni '90 per puro paraculismo, cercate di adattarvi o se non ci riuscite fatevi da parte e lasciate spazio al nuovo!
e che le licenze dell'animazione (jap e non) da loro detenute vengano comprate da NETFLIX a da qualsiasi altra azienda seria
Io sono felice di essere riuscita a crescerci per lo meno, ma preferirei che anche la mia sorellina o la mia cuginetta crescessero così.
NO PIER SILVIOOO NON FARLO! NON INVESTIRE PIU'!!! COMPRA SOLO GRANDE FRATELLO E ALTRE SERIE AMERICANE DA 4 SOLDI INVESTI SU QUELLE!!! COMPRA L' ISOLA DEI FAMOSI TI PREGO !!! NON INVESTIRE PIU'! LASCIA CHE MEDIASET VENDI ANCHE TUTTE QUELLE CHE HA GIA TI PREGO!!! FACCI UN PIACERE SALVA GLI ANIME DALLA TUA MEDIASET!!!!!
In generale non mi piace questo atteggiamento che va per la maggiore oggi di bollare come schifezza qualsiasi cosa sia passata dalla Mediaset negli anni '80/'90 solo perché era censurata, dato che ci sono stati casi in cui la censura era molto forte, ma anche altri in cui era poco o nulla (e nel caso dei cartoni americani quanto a sigle ci abbiamo anche guadagnato, si pensi ad esempio a Mighty Max e alla sua insipida sigletta strumentale di pochi secondi). Questo ha contribuito a formare una sorta di grande vuoto verso le serie degli anni '80/'90, che non vengono mai ricordate perché la gente "non li considera anime" visto che erano censurati, mentre invece, se riscoperti nella loro versione originale (e nessuno ha mai voglia di farlo), possono ancora dare tanto.
Oltretutto, si sono sempre demonizzati la D'Avena e la Manera a scapito dei cartoni passati sulle reti regionali che però non è che siano più integrali, visto che anche loro hanno sigle italiane (spesso fuorvianti, ciao insalate di matematica e gatto di Candy), adattamenti fantastiosi (ciao Raggio Simpatico, Alcor, Goldrake, Mademoiselle Anne, Colpo della distruzione dell'universo, giusto per citarne alcuni...) o doppiaggi ben più penosi di quelli realizzati negli studi milanesi negli anni '80/'90, fatti da tre doppiatori in croce che facevano tutti i personaggi con risultati tragicomici.
Di sicuro programmi per bambini che propongano sì cartoni ma anche intrattenimento con presentatori sono una cosa buona e di qualità (non a caso gli stessi ragazzi che oggi demonizzano le censure della Mediaset e vivono di fansub ricordano nostalgicamente con affetto la Melevisione della Rai) che farebbe molto bene alla tv di oggi, anche se, come già detto più volte (vedi la nostra intervista a Marco Bellavia), è molto più difficile realizzarla rispetto a qualche decennio fa.
Ma lo sapete che in Italia la censura sugli anime è sempre esistita dall'alba dei tempi e che di certo non è stata la Valeri Manera la prima ad applicarla si?? Sapete che la Rai non ha trasmesso 3 puntate di Goldrake e ben 8 della serie Bia la sfida della magia per motivi di censura?? Sapete si che sempre prima dell'avvento Valeri Manera/Mediaset tanti altri anime hanno ricevuto adattamenti ridicoli, censure e cambio di nomi si? E le sigle che ci azzeccano poco con il cartone o con testi stupidi di certo le hanno cantate anche gli altri mica solo l'odiata/amata D'Avena.
Ma lo sapete che se non fosse stato per la Valeri Manera il mercato delle sigle così come quello dell'animazione giapponese in Italia sarebbero morti dalla metà degli anni 80 in quanto dal 1986 in poi dopo il boom di quegli anni la moda passò e più nessuno crebbe in questo prodotto, tutti tranne appunto Mediaset e la Valeri Manera che hanno continuato per molti anni dopo a sfornare sigle su sigle e a importare tante nuove serie ogni anno. Ok si molte di queste serie poi vennero rovinate dalla censura e di certo anche io tra un prodotto censurato e uno originale e fedele prediligo quest'ultimo, ma se non fosse stato per quei censurati Sailor moon, E' quasi magia Johnny, Slayer, Rayearth, Il mistero della pietra azzurra, Bim bum bam, Ciao ciao e tutti gli altri cartoni/programmi contenitore che andavano in onda in quegli anni forse io ora non starei qui su questo sito ad essere un appassionato e fruitore di anime, manga e cultura giapponese.
Prima di scrivere cavolate informatevi e smettetela con questa crociata anti Valeri Manera perchè come tutte le persone di questo mondo ha fatto si degli errori, ma anche tante altre cose belle e positive, ma a quanto pare la gente in lei sa vedere solo cose brutte come la censura e il cambio della sigla!!
In una rete come Mediaset, probabilmente le cosa sarebbero andate alla stessa maniera anche senza di lei.
Ma d'altro canto la riabilitazione aprioristica del suo lavoro è comunque un errore, in quanto le censure ci furono e diverse furono veramente pesanti, e il tempo che è trascorso da allora non è certo un'attenuante che cancella gli sbagli fatti.
Non si può certo dire che "era un po' meno sbagliato" solo perché veniva fatto negli anni '80.
Detto questo, dubito che Mediaset migliorerà in questo settore: a parte qualche shonen occasionale, non credo vedremo altro.
Poi ci possono anche essere lettere "commoventi" sui bei tempi andanti, ma se non ci sono gli sponsor con cosa li paghi i, seppur pessimi, adattamenti?
la Manera non ha permesso un bel niente, i cartoni andavano sulle tv regionali da anni. Quello che ha fatto è stato uno scempio, e come tale va ricordato.
Sì certo, Tv regionali che come tali avevano limitazioni territoriali, quattro doppiatori per una ventina di personaggi, cartoni usati come tappabuchi ( altro che i bei contenitori del pomeriggio o dopo pranzo ). Ah, come si stava bene. Quello che la Manera ha fatto è stato estendere in modo esponenziale ( per i tempi ) la visibilità degli anime. Sono servite le censure?Amen, a noi da bambini non fregava nulla, ci siamo goduti i cartoni e poi da grandi ci siamo visti gli anime in versione integrale.
), tolti alcuni errori di pronuncia come 'Soishiro' e 'Ikinose', e con le splendide sigle originali. E faceva uno share da paura, quindi Fma, dire che tagli e censure abbiano contribuito alla diffusione degli anime in Italia è un falso mito come quello del doppiaggio aulico dei CdZ, perché NON c'è la controprova per affermare che non sarebbe accaduto lo stesso con degli adattamenti non dico fedelissimi, ma quanto meno accettabili e che non trattassero lo spettatore per deficiente.
Vuoi la prova? Giochi Preziosi. Quando la Giochi Preziosi si mise d'accordo con Mediaset questa portò una quantità abnorme di anime certa che dietro avrebbe avuto un colosso pronto a pagare denaro su denaro le pubblicità dei vari prodotti. Perchè con le tv regionali invece non era successo?Intanto le limitazioni delle trasmissioni che non consentivano una copertura nazionale ( dunque era inutile pagare gli spazi pubblicitari ), la povertà delle reti che non si sarebbero potute permettere di comprare anime su anime ( e difatti ne riproducevano sempre due/tre ) e dunque non potendo mai sbagliare un acquisto, canali limitati ( con Mediaset potevi giostrarti le pubblicità tra tre canali ), minore visibilità ( non devo dir io come Mediaset negli anni '90 fu il fulcro televisivo italiano ). La maggiore diffusione degli anime si ebbe negli anni '90 e questo è un fatto, basta vedere l'anno di nascita della maggior parte degli amanti di manga/anime ( a proposito, mai visto la dicitura " il fumetto della serie tv" sui alcuni manga, Naruto su tutti?Secondo te grazie a chi è arrivato il manga in Italia?E siamo pure molto in avanti rispetto al boom degli anime )
@Meitei
Domanda banalotta: Sapreste dirmi un giocattolo in voga al momento?
Poi ci possono anche essere lettere "commoventi" sui bei tempi andanti, ma se non ci sono gli sponsor con cosa li paghi i, seppur pessimi, adattamenti?
Gli accordi commerciali si fanno quando c'è una solida ( o quanto meno prevedibile ) fetta di popolazione pronta a cagare soldi per i gadget. Ad oggi i bambini non sono più fidelizzati e dunque nessuna azienda farebbe accordi commerciali sull'unghia.
Che poi sia Italia7 che Jtv avrebbero potuto benissimo avere una copertura nazionale e un certo introito economico, fu la legge Mammì a tagliare loro le gambe. E in seguito hanno "fatto fuori" TMC con altri metodi, che stava diventando 'scomodo' pure lui per il duopolio. In Italia ci sono volute reti di provenienza straniera (Mtv, Sky e ora Netlfix) per sperare in qualcosa di meglio, io da questi qui non mi aspetto più nulla ormai, che tanto giri e rigiri sono sempre gli stessi..
Da sempre quando arriva un prodotto nuovo si cerca di fidelizzare le masse censurando nomi e creando un'accomunanza con il Paese di trasmissione.Mai sentito parlare di Rossella O'Hara? Beh, il suo nome originale era Scarlet ma nel 1939 i film americani erano la novità e dunque si censurava, mai sentito parlare di Suspiria II? Da noi è Profondo Rosso, in Giappone l'hanno rinominato così per creare un'accomunanza fittizzia ad un precedente lavoro di Argento. Le censure non servono per prevenire i massacri o per evitare i disturbi sessuali ma per rendere adatti cartoni per adolescenti ( o anche adulti ) per i bambini, principali fruitori dei cartoni. In televisione è presente un codice di autoregolamentazione per i contenuti ed un'anime in cui partivano braccia e gambe, in cui si facevano chiari riferimenti sessuali non era ( e non è tutt'ora ) adatto alla fascia protetta, quella che da maggiore visibilità.
Il tuo discorso sui nomi crolla in ogni caso a monte dato che prima del 1984 si sentivano tranquillamente i vari Yu, Toshio, Ataru Moroboshi, Sampei, eppure vienimi a dire che Lamù e Creamy non ebbero un successo nazionale..
Per questo ti dico che non hai le prove concrete per affermare l'utilità di tali rimaneggiamenti per la diffusione degli anime, ma anzi ci sono prove del contrario.
La questione di Profondo Rosso è del tutto differente, con i titoli sfondi un altro portone e lì ci possono essere questioni commerciali comprensibili, per quanto altamente opinabili. Ma anche qui noi siamo i campioni del mondo, devo elencare tutti i sequel farlocchi made in Italy de La Casa?
In televisione è presente un codice di autoregolamentazione per i contenuti ed un'anime in cui partivano braccia e gambe, in cui si facevano chiari riferimenti sessuali non era ( e non è tutt'ora ) adatto alla fascia protetta, quella che da maggiore visibilità.
Violenza a parte non è mai esistita alcuna regolamentazione che imponeva alla Manera o chi per lei di epurare gli anime di qualunque riferimento al Giappone e alla sua cultura, considerata evidentemente da quelle menti troppo esotica, incomprensibile (non azzardo "inferiore") per l'italico ottantino discendente di Dante Alighieri e Manzoni. Suppongo poi che quella fascia di cui parli sia la stessa che anni dopo farà la fortuna di Family Guy et similia.
Scherzi a parte, mi sembra un messaggio scritto da un nostralgico che non si è ancora dato per vinto. Purtroppo temo che sarà impossibile un cambio di rotta, ormai in TV si vedono veramente pochi anime, se non Italia 2 (il clone di un canale alla deriva), Rai 4 e Man-ga. E forse ha in parte ragione sul ragionamento fatto sulla Valeri Manera: avrà fatto molte schifezze in passato, ma usarla come capro espiatorio per tutte le bastardaggini fatte da Mediaset sugli anime mi sembra eccessivo. Io ho sempre datto la colpa a tutti quanti, nessuno escluso!
Personalmente conosco delle persone (tipica gente straconvinta che cartoni = programmi per bambini) che dopo avere occasionalmente visto gli spot su Rai 4 dell'Attacco dei giganti, considerando l'atmosfera delle scene trasmesse e l'orario tardo un pò di curiosità ce l'hanno. Ora da lì a diventare fan e seguire la serie, o qualsiasi altra, ce ne passa però intanto è già qualcosa, ed è questo il potere della TV che non è morta soltanto perchè non passano più anime come se piovesse alla anni 80/90 maniera, e non morirà mai
E' vero che la Tv è un veicolo in fin di vita ma non credo affatto che la salvezza risieda nello streaming, tantomeno quello a pagamento! Il bacino di utenza si restringerà anzichè ampliarsi ed è assai probabile si dia nuova vita alla pirateria, quella vera, non quella dei fansub.
Il fallimento della tv come veicolo per gli anime comunque va ricercato principalmente nella poca serietà delle programmazioni, soltanto serie vecchie a riciclo continuo e programmazioni ballerine o ad orari impensabili... se si fosse operato in questo modo neanche Bim Bum Bam avrebbe avuto successo.
Con l'avvento del digitale era lecito immaginarsi canali tematici per gli anime come vi sono per lo sport, per l'informazione e via discorrendo invece si è dovuto fare i conti con canali assolutamente mal gestiti dunque impossibilitati a prendere piede.
Credo che un buon anime per Mediaset sarebbe stato Bleach (ovviamente calcolando le censure e i rimaneggiamenti). Azione, power-up elevatissimi, emozioni forti e tante botte: è una miscela sempre vincente...
si per ritrovarci Ian Kurosaki e Lucy Rainwood detti i GhosKeeper ossia i TRAGHETTATORI DI ANIME, meno male non hanno loro i diritti di bleach !!
MEDIASET DEVE CAMBIARE e FINO AD allora deve smetterla di trasmettere anime perche one piece e lupin con il sangue nero non ha senso cosi come rubber invece di Rufy
Ma è anche Mediaset nel suo insieme da biasimare, visto che ha sempre tenuto il piede in due staffe (fra programmi furbetti come Non è la Rai, che strizzavano gli occhi all'inguine del popolino, a contenitori per le famiglie, che strizzavano l'altro occhio alle famiglie e ai sani principi cristiani), e l'adattamento degli anime è fu una delle vittime di tale posizione.
Semplicemente la Manera non doveva ricoprire la posizione che ha ricoperto.
Nei doppiaggi vecchi si lavorava un tanto al chilo senza alcuna cura, ma non c'era un sistema di censure sistematico come avvenne con mediaset, anzi molto spesso non c'erano proprio scene censurate. La fininvest poteva, essendo già uno dei due soggetti dominanti del mercato, fare un salto di qualità nelle lavorazioni, invece no, gli adattamenti continuarono ad essere osceni, con l'aggiunta di un sistema di censure sistematico spesso per scene assolutamente innocenti. Anche lo scarica barile sul moige, il vaticano, ha senso fino ad un certo punto; nessuno può impedire a quei soggetti di dire la loro, ma sta allo stato, alla cultura, fino ad un'azienda saper dire di no. Ma a mediaset erano più realisti del re, siccome poco gli fregava della dignità delle opere hanno operato censure a dir poco ridicole su scene innocenti senza lottare un minimo per evitare beghe. Ma se proprio era impossibile trattare un minimo sulle modifiche, perché non hanno mai pensato a delle repliche serali non censurate? Perché di nuovo, della dignità delle opere non gliene fregava nulla.Ma chissà perché Homer che strozza Bart o Family Guy non hanno mai incontrato problemi...
Il trattamento perpretato su serie come Sailor Moon, Slayers, Marmelade Boy, Orange Road, Touch e molte altre sta lì, come testimonianza imperitura di un brutto periodo per l'animazione italiana. Francamente se potessi rinuncerei ad ogni concerto di sigle dopo 15 anni per un doppiaggio decente di Touch. Probabilmente la Manera eseguiva degli ordini e sul lavoro, se vuoi portare la pagbotta a casa, devi obbedire, ma mi dispiace io non ho voglia di rivalutare né i mandanti né gli esecutori di quegli scempi. Fortunatamente arrivò MTV, quello sì, fu un bel periodo. E personalmente se sono tornato in questo mondo, dopo l'ubriacatura dell'l'infanzia, è grazie all'anime night. Da appassionati di animazione (quindi non delle nostre infanzie) il giudizio critico su quel periodo non può essere che negativo; non c'era più l'alibi dei doppiaggi pre mediaset fatti da tv con pochi soldi e senza cura, Fininvest aveva i mezzi economici per lavorare bene e non lo fecero; potevano affrancare gli anime dal trattamento da un tanto al chilo a cui erano relegati donandogli la dignità di ogni altro prodotto, ma non lo fecero. Per questo non capisco la rivalutazione di quel periodo.
Gli anime invasero il nostro paese e anche se non in modo centralizzato erano trasmessi in tutta Italia.
Sicuro, difatti sono gli anni '70 e parte degli '80 con le miriadi di reti private regionali ad essere ricordati come il grande periodo degli anime, mica gli anni '90 con l'arrivo di Mediaset ( e di contro anche la Rai che gli faceva concorrenza )
Nei doppiaggi vecchi si lavorava un tanto al chilo senza alcuna cura, ma non c'era un sistema di censure sistematico come avvenne con mediaset, anzi molto spesso non c'erano proprio scene censurate.
Ah,ah, ah. No, le censure c'erano, erano meno curate ( come tutto il resto ) a causa della mancanza di fondi.
La fininvest poteva, essendo già uno dei due soggetti dominanti del mercato, fare un salto di qualità nelle lavorazioni, invece no, gli adattamenti continuarono ad essere osceni, con l'aggiunta di un sistema di censure sistematico spesso per scene assolutamente innocenti.
Il salto di qualità c'è stato. Maggiori e migliori doppiatori e più serie.
Anche lo scarica barile sul moige, il vaticano, ha senso fino ad un certo punto; nessuno può impedire a quei soggetti di dire la loro, ma sta allo stato, alla cultura, fino ad un'azienda saper dire di no.
Ma sicuro, poi tanto le paghi tu le multe per aver infranto il codice di autoregolamento della televisione vero? Ma sì, tanto a te che frega se un'azienda per fare un piacere ai "puristi" deve pagare migliaia di euro in multe ( ad infrazione ).
Ma a mediaset erano più realisti del re, siccome poco gli fregava della dignità delle opere hanno operato censure a dir poco ridicole su scene innocenti senza lottare un minimo per evitare beghe.
Lottare su cosa?In fascia protetta non si devono vedere scene di violenza o richiami sessuali punto. La LEGGE dice così, non Moige e Vaticano ( questo poi a cui non è mai fregato nulla degli anime in Italia, ma in generale della programmazione tv ).
Ma se proprio era impossibile trattare un minimo sulle modifiche, perché non hanno mai pensato a delle repliche serali non censurate? Perché di nuovo, della dignità delle opere non gliene fregava nulla.
No, semplicemente di notte a nessuno sarebbe fregato vedersi Sailor moon, Dragon Ball e affini senza censure. Frega poco adesso che la maggior parte dei fan sono ventenni/trentenni figuriamoci allora dove i pari età manco sapevano neanche cosa fosse un anime.
Ma chissà perché Homer che strozza Bart o Family Guy non hanno mai incontrato problemi...
Se per questo neanche Willie il coyote che esplode è mai stato censurato. Se una cosa è esagerata e volutamente satirica non viene vista come violenta. E comunque anche Simpsons e affini hanno avuto le loro belle censure ( American Dad pure ora )
Il trattamento perpretato su serie come Sailor Moon, Slayers, Marmelade Boy, Orange Road, Touch e molte altre sta lì, come testimonianza imperitura di un brutto periodo per l'animazione italiana.
Già che brutto, contenitori per ragazzi, ogni stagione anime nuovi, minimo tre canali che trasmettevano cartoni. Molto meglio il nulla di adesso.
Da appassionati di animazione (quindi non delle nostre infanzie) il giudizio critico su quel periodo non può essere che negativo; non c'era più l'alibi dei doppiaggi pre mediaset fatti da tv con pochi soldi e senza cura, Fininvest aveva i mezzi economici per lavorare bene e non lo fecero; potevano affrancare gli anime dal trattamento da un tanto al chilo a cui erano relegati donandogli la dignità di ogni altro prodotto, ma non lo fecero. Per questo non capisco la rivalutazione di quel periodo.
Non capisci semplicemente perchè non guardi al dì la dei tuoi interessi e del tuo naso. Dietro alla Mediaset non ci sono orchi brutti e cattivi che ce l'avevano con i puri anime senza macchia e senza paura ma professionisti che dovevano proporre ad un pubblico infantile prodotti pensati per adolescenti dovendo sottostare ad un regolamento rigido. I mezzi economici Mediaset ce li aveva e li ha usati per portare tantissimi anime in Italia, cosa che nessuno prima di lei aveva fatto in modo così massiccio e rischioso ( sì perchè è bello crogiolarsi nel ricordo ma non tutti gli anime furono un successo, tanto per dire Sailor moon, di certo non un anime misconosciuto, subì parecchi spostamenti perchè dalla terza serie gli ascolti iniziarono a crollare ).
Twinkle
Quando uscì il romanzo di Via col Vento (il film da noi è arrivato dopo la guerra) si era nel Ventennio, e grazie che si censuravano le cose americane, c'era una legge fascista che lo imponeva.
Via col vento arrivò da noi che Mussolini era morto da un bel pò (1948). Non ti va bene?Benissimo, altro esempio. Orgoglio e Pregiudizio edizione 1957 (e qui Mussolini stava marcendo nella bara ). Protagonista Elisabetta Bennet.
Va bene che come mentalità siamo lì, ma confrontare gli anni trenta con cose che accadevano fino a qualche anno fa in Mediaset mi pare assurdo.
Infatti è assurdo, infatti non l'ho fatto.
Tra l'altro nelle più recenti edizioni del romanzo i nomi sono fedeli all'originale, lo sai?
Certo che lo so, per i libri è normale fare le riedizioni con nuove traduzioni, film e serie ( anime e non ) no. Ciò non toglie che l'esempio è perfetto, ad ogni nuovo "media" straniero, si è sempre cercato di avvicinare il prodotto alla popolazione locale snaturando lo stesso, cosa che si può vedere in ogni ambito, non necessariamente limitandosi alla televisione.
Il tuo discorso sui nomi crolla in ogni caso a monte dato che prima del 1984 si sentivano tranquillamente i vari Yu, Toshio, Ataru Moroboshi, Sampei, eppure vienimi a dire che Lamù e Creamy non ebbero un successo nazionale..
I nomi semplici in genere venivano mantenuti, l'aveva spiegato proprio la Manera. Gli anime delle reti private mantenevano invece sempre il nome originale visto che si limitavano a tradurre senza adattare.
Per questo ti dico che non hai le prove concrete per affermare l'utilità di tali rimaneggiamenti per la diffusione degli anime, ma anzi ci sono prove del contrario.
Le prove ci sono ma caro, se mi spari boiate come quella degli anni '30 quando ti bastava guardare su Wikipedia per evitare di sparare belinate non è colpa mia.
La questione di Profondo Rosso è del tutto differente, con i titoli sfondi un altro portone e lì ci possono essere questioni commerciali comprensibili, per quanto altamente opinabili. Ma anche qui noi siamo i campioni del mondo, devo elencare tutti i sequel farlocchi made in Italy de La Casa?
No, la questione non è del tutto differente. Per un motivo o per un altro ( questioni commerciali comprensibili?E perchè, il rendere un prodotto più infantile per vendere gadged ai bambini non è una questione commerciale?) in ogni parte del mondo si fanno traduzioni o adattamenti a volte opinionabili.
Violenza a parte non è mai esistita alcuna regolamentazione che imponeva alla Manera o chi per lei di epurare gli anime di qualunque riferimento al Giappone e alla sua cultura, considerata evidentemente da quelle menti troppo esotica, incomprensibile (non azzardo "inferiore") per l'italico ottantino discendente di Dante Alighieri e Manzoni.
Infatti questo fa parte del processo di "avvicinamento culturale" di cui parlavo prima,non censure legate al codice. Ora che gli anime sono stati sdoganati infatti queste censure non esistono praticamente più ( così come nei film e nei libri prima )
Suppongo poi che quella fascia di cui parli sia la stessa che anni dopo farà la fortuna di Family Guy et similia.
Family Guy e Simpsons che infatti in quegli anni erano censurati. Family Guy ancora adesso visto che le parolacce vengono censurate e alcuni episodi non mandati in onda.
Anche se questa "legge" è sempre stata aggirata quando faceva comodo. La tv italiana ha sempre sbattuto in fascia protetta scene di violenza e scene contenenti richiami sessuali.
Ho vissuto TUTTA la storia - ahimè - dei Cartoni su Mediaset ( ed anche sulla Rai) e vi dico con franchezza che le pressioni per "adeguare" l'animazione, e non solo,alla nostra cultura erano implicite nel gioco editoriale dell'epoca. Non c'era bisogno di alcuna Legge od imposizione dall'alto - che pure arrivavano - perchè l'idea che ha dominato e domina il mondo dell'editoria ieri ed oggi era che l'animazione è un prodotto per i bambini ed i bambini vanno PROTETTI. Da se stessi, innanzitutto. Il Giappone inferiore? L'Italia superiore? No...altre questioni...
E' un'idea vecchia connaturata alla nostra Nazione che i bambini debbano essere Protetti da oscure influenze nocive - mai ben identificate ma avvertite come incipienti e deleterie per la società - Scusatemi la domanda avete mai riflettuto che nelle scuole del Regno - e per molto tempo in quelle della Repubblica - si leggeva solo Cuore e non Pinocchio ? O pensate che il burattino di Collodi sia un'innocua favoletta per i più piccini?
All'epoca di AVM esistevano pressioni fortissime su chiunque facesse Tv, morali, sociali, legali, politiche, sulla Rai era una situazione insopportabile: ricordate come e perchè gli anime robotici sono spariti dalla Rai? Io si. Ora alla Rai avrebbero anche potuto ignorare la cosa, trattare quel caro parlamentare per quel Carneade che era... però "qualcuno" nei piani alti della Rai - è un meccanismo notorio - si impaurì, penso a cosa sarebbe accaduto se non avessero dato retta alla pedante arringa di quel bel tomo sui cartoni "immorali e violenti, estranei alla nostra cultura, che corrompono la nostra gioventù" si chiese, ma perchè rischiare? E poi questi robot, non sono davvero violenti? Fine dei robottoni alla Rai. Nè sono cominciati a Mediaset.
AVM ha avuto il coraggio, per oltre un decennio, malgrado tutti i tentativi per frenarla, di mandare comunque in onda cartoni animati con ladre spericolate - scollacciatissime - una donna soldato la cui sessualità rimase a lungo incerta, quel balordo di Lupin III che irride costantemente l'ordine costituito, piloti automobilistici che violavano ogni e qualsiasi regola pur di vincere, lottatori di Wrestling violenti e feroci etc etc Talvolta ha dovuto tagliuzzare - od usare l'ascia - per adeguare gli anime alle regole implicite ( ma ferre) a cui doveva atteneresi...bene: AMEN. Sono abbastanza cresciuto oggi da capire che a volte bisogna stare sul ring a prenderle, aspettando che l'avversario perda le forze.
Dispiace aggiungere che in quegli stessi anni proprio Italia 1 inventava nuovi linguaggi Tv, remeber tutti Drive In. Ma per i minori no. Bim Bum Bam era un'otima trasmissione ma i Cartoni.....
Le sigle italiane, qualcuno ne ha accennato, di quegli anni sono state fatte, praticamente sempre, da veri professionisti del settore, non da pedanti che si atteggiano a geni musicali visto che sanno leggere e scrivere la musica o da reduci di qualche reality.
Dopo AVM abbiamo avuto il diluvio.
Alla rai almeno si sono inventati l'Albero Azzurro.
E difatti si pagano le multe. Ma quando un programma ha un'audience elevata ( e striscia tempo fa era praticamente la visione del dopo cena di tutte le famiglie italiane ) chissene frega. Gli anime dovevano intrattenere i bambini, gli altri programmi devono intrattenere gli adulti e un pelo di... tira sempre. Fermo restando che la fascia protetta al suo interno ha delle divisioni, la fascia che va dalle 7 a 12 circa e ( anni fa ) dalle 16 alle 18 è la cosiddetta "super protetta" dove i contenuti devono essere più controllati in quanto è l'orario per i bambini ( ora praticamente ridotto alla sola fascia mattutina ). Striscia già stava oltre questo orario.
Esatto (il 1981 ha il RECORD di serie trasmesse), non a caso oggi un Harlock (che viene da quel periodo) incassa 5 milioni al cinema e un DVD di Sampei in edicola vende 10 volte quello di Sailor Moon (maggior successo mediaset) The Slayers e di tutti gli altri anime trasmessi da mediaset che OGGI commercialmente sono BRUCIATI per sempre, anche a causa dei loro adattamenti. Ma tu continui ad attaccarti agli zaini, agli astucci e alle figurine, ma stic***i? Lo ribadisco, oggi cosa abbiamo di quel periodo? (un Cortili del Cuore non generava alcun gadget, eppure hanno storpiato pure quello e tanti altri prodotti non commerciali).
Via col vento arrivò da noi che Mussolini era morto da un bel pò (1948).
Parlo del ROMANZO, prima edizione italiana: 1937, leggi BENE, Rossella viene da lì, dal ROMANZO, il film si è solo adeguato ad esso che ormai era conosciutissimo (fu un best seller). Quindi dove sarebbe la "boiata"? Sei tu che stai goffamente aggrappandoti sugli specchi e sei sempre tu che avresti bisogno di un salto su wikipedia. L'Orgoglio e Pregiudizio del 1957 è uno sceneggiato televisivo (e già qui..) prodotto dalla Rai quindi ci sta del lieve rimaneggiamento (è tipico della tradizione teatrale/televisiva), è diverso dal prendere qualcosa prodotto da altri bello che pronto e storpiarlo a proprio gusto.
Le prove ci sono
Le sto aspettando, ma tanto non puoi mostrarmele, a meno che non esista una linea parallela che parta dal 1984 dove gli anime vengono portati in modo fedele, e floppano tutti negli ascolti. Posso giusto capire che scrivere su un pupazzatto Holly sia commercialmente più attinente di uno Tsubasa, ma NON ESISTE alcun criterio che un Marmalade Boy o un Toach distrutti in quel modo, siano resi più idonei ad una trasmissione televisiva. Incredibile leggere ancora certe pseudo-giustificazioni nel 2015, e su un sito di animazione.
E perchè, il rendere un prodotto più infantile per vendere gadged ai bambini non è una questione commerciale?) in ogni parte del mondo si fanno traduzioni o adattamenti a volte opinionabili.
Si vabé ciao, se per te cambiare semplicemente un titolo (che serve solo ad attirare l'attenzione) e stravolgere totalmente storie e contenuti sono la stessa cosa, alzo le mani.
Ma tornando alla situazione degli anime in TV ci furono grandi speranze proprio alla fine degli anni '90 quando un'allora ambiziosa MTV aprì uno slot serale una volta alla settimana per nuovissimi prodotti animati giapponesi, però qui si trattava decisamente di un target ben più elevato rispetto a quello dei bambini, e finalmente anche di edizioni italiane di altissima qualità a cura specialmente di Dynit e YV, aziende nate da appassionati per appassionati, e forse sì le uniche a voler valorizzare veramente gli anime! Poi, anni dopo, seguì RAI4, il resto è storia che ben conosciamo. Le reti 'generaliste' di fatto puntano ormai solo su anziani e casalinghe, i bambini oggi sono più attratti dai videogame che dalle trasmissioni TV, e poi c'è da mettere in conto la crisi economica che inevitabilmente influisce sulle risorse che gli sponsor destinano alla TV, e che ha senz'altro colpito molto duramente MTV (il cui futuro è quanto mai incerto). Insomma resta solo RAI4, che però non sappiamo se e quando, e soprattutto quanto spazio dedicherà ancora agli anime, e comunque le vie ora più percorribili per la trasmissione non sembrano più passare dalla TV tradizionale ma sul web con le piattaforme come VVVID e con la neonata Netflix. Poi, per la carità, sarei ben felice che il "Berluschino" rispondesse positivamente alla lettera aperta di questo suo dipendente appassionato di anime, solo che mi pare francamente molto improbabile, visto anche le vicende della quarta serie di Lupin III!
Ecco quella è una cosa, un modo di fare che anche io non perdono e colpevolizzo la Valeri Manera o chi come lei (perchè di certo non è la sola che si occupava di tutto) si occupava degli adattamenti, cioè questi qui preferivano mettere degli odiosi fermo immagini, zoom o taglia e cuci al posto dei semplici sottotitoli ai kanji come avrebbe fatto una qualsiasi persona normale. Che poi mettendo i sottotitoli sarebbe stata più facile la comprensione per il povero pargolo al posto del fermo immagine!! O___o
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