Eccoci, quindi, finalmente giunti all'epilogo del nostro concorso, la votazione, fatta da voi utenti iscritti ad AnimeClick.it per scegliere i vincitori del contest. Prima di esporre le opere in concorso alcune precisazioni sono necessarie.
Abbiamo scelto di non permettere i commenti in questo sondaggio. Questo perché secondo la nostra esperienza i commenti, specie i primi, e soprattutto se fatti da utenti rispettati nella nostra community, falsano i risultati. È nostro preciso intento far si che tutti i partecipanti vengano giudicati solo in base all'opera che espongono e non in base alle discussioni che possono generarsi. Per lo stesso motivo i lavori verranno presentati in forma anonima. Solo a votazione conclusa ad ogni lavoro verrà associato il nick dell'autore corrispondente. Al sondaggio potranno votare solo gli utenti in possesso di almeno 30 punti utente.
Il sondaggio è a scelta multipla, e i risultati saranno pubblici solo alla conclusione dello stesso.
Queste misure sono state adottate dallo staff per garantire la massima trasparenza e onestà durante il voto.
Passiamo ad esporre le regole per questa votazione:
- La votazione è aperta fino alle ore 23:59 di mercoledì 18 maggio.
- I risultati verranno comunicati il giorno seguente.
- È possibile esprimere più preferenze.
- Il voto non è cancellabile e una volta espresso è registrato nel database come definitivo.
Dopo queste doverose premesse passiamo ad esporre le opere in concorso! Ci sono pervenuti 59 lavori. Cliccate sulle immagini per ingrandirle.
#F1 - Titolo: Un nemico imbattibile
#F2 - Titolo: Eh?
#F3 - Titolo: One Punch Man - Ovvero: come ho imparato a non preoccuparmi e ad amare la pelata.
#F4 - Il primo giorno di scuola
#F5 - Titolo: One-punch woman!
#F6 - Titolo: Diario di un supereroe per hobby
#O1 - Titolo: One Punch Egg
#O2 - Titolo: Three Faces One Punch
#O3 - Titolo: Saitama di riso
#O4 - Titolo: Busto Saitama
#O5 - Titolo: One Punch Eggs
#P01 - Titolo: Lupin III vs One Punch Man
#P02 - Titolo: Perdente(kumagawa) vs vincente (saitama)
#P03 - Titolo: Gasmask Cyborg
#P04 - Titolo: Non questa volta
#P05 - Titolo: There's Only One SUPERHero!!!
#P06 - Titolo: saitama vs zanzara
#P07 - Titolo: Bald Click Men
#P08 - Titolo: Genos
#P09 - Titolo: He do the impossible
#P10 - Titolo: Mumen Rider ganbatte!
#P11 - Titolo: FOG
#P12 - Titolo: READY TO FIGHT!
#P13 - Titolo: Saitama - Angel - Lord Boros
#P14 - Titolo: Heroes Haircut
#P15 - Titolo: One punch Old scholl Ukiyo-E
#P16 - Titolo: one punch man civil war
#P17 - Titolo: Maestro, combatta seriamente !!!!
#P18 - Titolo: Keep an eye out!
#P19 - Titolo: Let's PUNCK, MAN!
#P20 - Titolo: One Punch, Many Faces
#P21 - Un pugno
#P22 - Titolo: Time to shine
#P23 - Titolo: EROE CONTRO LA CENSURA
#P24 - Titolo: Genos Portrait
#P25 - Titolo: L’APOCALITTICO VIAGGIO IN CAMPAGNA
#P26 - Titolo: Saitama allert reaction
#P27 - Titolo: Il vanificato tentativo di Genos
#P28 - Titolo: Maestro e Allievo
#P29 - Titolo: Tatsumaki di One Punch Man
#P30 - Titolo: One+ Texture Man
#P31 - Titolo: One Punch... comic!?
#P32 - Titolo: Say My Name
#P33 - Titolo: One Pokemon Man
#P34 - Titolo: One Prank man (parodia M.C. Escher)
#P35 - Titolo: A Real Hero
#P36 - Titolo: Give me back my hair!
#P37 - Titolo: One punch- Saitama and Genos seri
#P38 - Titolo: One Cool Genos!
#P39 - Titolo: Bald Punch Man
#P40 - Titolo: Evoluzione di Saitama
#P41 - Titolo: Saitama perde il Contest che credeva di avere "in pugno"...
#P42 - Titolo: One Punch Tattoo
#P43 - Titolo: Dispetto
#P44 - Titolo: One punch paper!
#P45 - Titolo: One-Punch AnimeClick
#P46 - Titolo: Saikyou no Heroes
#P47 - Titolo: L'onnipresente porro
#P48 - Titolo: Genos Attack
Abbiamo scelto di non permettere i commenti in questo sondaggio. Questo perché secondo la nostra esperienza i commenti, specie i primi, e soprattutto se fatti da utenti rispettati nella nostra community, falsano i risultati. È nostro preciso intento far si che tutti i partecipanti vengano giudicati solo in base all'opera che espongono e non in base alle discussioni che possono generarsi. Per lo stesso motivo i lavori verranno presentati in forma anonima. Solo a votazione conclusa ad ogni lavoro verrà associato il nick dell'autore corrispondente. Al sondaggio potranno votare solo gli utenti in possesso di almeno 30 punti utente.
Il sondaggio è a scelta multipla, e i risultati saranno pubblici solo alla conclusione dello stesso.
Queste misure sono state adottate dallo staff per garantire la massima trasparenza e onestà durante il voto.
Passiamo ad esporre le regole per questa votazione:
- La votazione è aperta fino alle ore 23:59 di mercoledì 18 maggio.
- I risultati verranno comunicati il giorno seguente.
- È possibile esprimere più preferenze.
- Il voto non è cancellabile e una volta espresso è registrato nel database come definitivo.
Dopo queste doverose premesse passiamo ad esporre le opere in concorso! Ci sono pervenuti 59 lavori. Cliccate sulle immagini per ingrandirle.
#F1 - Titolo: Un nemico imbattibile
Autore: SofyTrancy
Saitama sbuffò, annoiato dalla calma che regnava nella città. Che noia essere un supereroe tanto forte! Non solo non aveva niente da fare se non vi erano cattivi in giro, ma anche quando scendeva in battaglia per combattere contro il nemico, gli bastava solo un pugno e fine, aveva vinto. Osservò il trofeo che aveva appena vinto al “One Punch Contest”, un'altra vittoria fin troppo facile a suo parere, dopotutto chi se non lui poteva vincere un concorso dove si chiedeva di distruggere dei muri con un solo colpo?
Non esisteva niente che poteva batterlo, non esisteva nulla che poteva anche solo metterlo in difficoltà... o almeno così credeva.
Proprio in quella giornata di Luglio durante la quale il nostro eroe si stava bellamente annoiando sul divano, Saitama conobbe un nemico molto più temibile degli altri contro cui aveva già combattuto: egli fece la sua comparsa verso le tre del pomeriggio e ad ogni minuto che passava si faceva sempre più forte e imbattibile.
Eccitato dallo stimolo di battaglia, Saitama iniziò a combattere contro il nemico cercando in tutti i modi di bloccare la sua avanzata all'interno della città.
Ma non era semplice: il nemico sfuggiva ai suoi attacchi e penetrava le sue difese, entrando così nelle case e negli uffici delle persone, continuando a muoversi per le strade cittadine.
Dopo ben tre ore di combattimento, alle sei di sera, Saitama cadde nuovamente sul divano, sconfitto da quel mostro che era riuscito a farsi strada persino all'interno della sua abitazione.
A quel punto il nostro eroe capì che non sarebbe mai riuscito a batterlo, che quel nemico avrebbe sempre avuto la meglio.
Il caldo lo avrebbe ucciso.
Non esisteva niente che poteva batterlo, non esisteva nulla che poteva anche solo metterlo in difficoltà... o almeno così credeva.
Proprio in quella giornata di Luglio durante la quale il nostro eroe si stava bellamente annoiando sul divano, Saitama conobbe un nemico molto più temibile degli altri contro cui aveva già combattuto: egli fece la sua comparsa verso le tre del pomeriggio e ad ogni minuto che passava si faceva sempre più forte e imbattibile.
Eccitato dallo stimolo di battaglia, Saitama iniziò a combattere contro il nemico cercando in tutti i modi di bloccare la sua avanzata all'interno della città.
Ma non era semplice: il nemico sfuggiva ai suoi attacchi e penetrava le sue difese, entrando così nelle case e negli uffici delle persone, continuando a muoversi per le strade cittadine.
Dopo ben tre ore di combattimento, alle sei di sera, Saitama cadde nuovamente sul divano, sconfitto da quel mostro che era riuscito a farsi strada persino all'interno della sua abitazione.
A quel punto il nostro eroe capì che non sarebbe mai riuscito a batterlo, che quel nemico avrebbe sempre avuto la meglio.
Il caldo lo avrebbe ucciso.
#F2 - Titolo: Eh?
Autore: ConteBudino
Citta Z, Saitama sta concludendo la ronda quotidiana quando ad un certo punto gli viene voglia di starnutire: etciùù!! Nel tentativo di evitare che il moccio cada per terra, con la sua solita velocità supersonica estrae un fazzoletto dalla tasca e senza rendersene conto la tragedia è ormai compiuta.
Senza volerlo nel tentativo di pulirsi tira giù senza pietà un palazzo, con la sua solita espressione ebete sul volto realizza quanto provocato, ciononostante guarda nel suo borsellino cercando un barlume di speranza ma trovando solo la miserabile cifra di 2320 yen, cosa che lo fa cadere nella depressione più nera . Deciso nel rimediare a tale sfacelo, si avventura per cercare una soluzione, quando giunto vicino ad una piazza, scorge a pochi passi da lui un piccolo palco, dove pare sia stia svolgendo un qualche tipo di evento.
Il presentatore incita il pubblico dicendo: da anni ci si chiede quale fra queste oscure “entità” che ognuno di noi porta dentro si se primeggerà sulle altre??
Ecco a voi coloro che si sfideranno per tale primato:il primo è Birillo Joe, un armadio con un vestito a bande bianche e nere, che con un rutto ha demolito un muro di mattoni, il secondo pretendente è Cuoricino Pomicino, un belloccio dal fare arrogante e presuntuoso, che con uno starnuto ha ridotto in frammenti un vetro anti-proiettile, infine, ultimo ma non meno importante, Gino uno strambo ragazzo con dei tatuaggi sulle braccia che ricordano un motivo robotico e sulla testa una ciotola di ramen rovesciato, ha azzerato senza remore alcuna un muro in cemento armato.
Chi farà proprio il tanto acclamato premio da venti milioni di yen??
Al solo udire tale cifra il povero Saitama cade in depressione, contemporaneamente dalla parte opposta della città, una serie di forti boati di origine sconosciuta sta flagellando la zona riducendola ad una landa desolata, per far fronte a questa emergenza il quartier generale degli eroi contatta Tornado che pare essere lì nei paraggi e lei viene ordinato di porre fine a tale problema, intanto dallo stomaco di ella si udono strani brontolii, al grido di “non di nuovo, non di nuovo” un nuovo boato investe la zona devastando l'ennesimo palazzo lasciando i presenti nello stupore generale . E' oramai chiaro chi è che provoca tutto questo trambusto e nella confusione generale si avvia nella ricerca solitaria di un bagno dove dar sfogo alla tempesta in atto.
Ma torniamo da Saitama che pare abbia trovato la giusta soluzione al suo “problemino”, bazzicando in giro, scorge un cartellone al neon su cui compare la scritta ”One Punch Man Creativity Contest by Animeclick”, ricchi premi partecipate numerosi, allorché il nostro eroe volge lo sguardo al cielo e capisce che lassù qualcuno lo ama, deciso a partecipare si avvia quando, giunge alle sue spalle un uomo che gli chiede se non sia lui il tizio che poc'anzi ha demolito un palazzo lì vicino, Saitama sbianca, sudo freddo, prende coraggio e gridando gli fa “ mi spiace moltissimo signore, ho starnutito e nel tentativo di non sporcarmi ho annichilito il suo palazzo, tenga qui ci sono 2320 yen, lo so non è molto ma la prego di accettare comunque, la ripagherò in seguito, la prego mi creda …..col fiatone che si fa sentire pesantemente, il misterioso sconosciuto rincara ringraziandolo per quanto fatto e gli consegna una valigetta con un “particolare” contenuto senza lo si riesca a ringraziare a dovere & sparisce fra la folla.
Valigetta in mano si avvia verso casa, incuriosito dal contenuto decide di verificare quanto in suo possesso e sorpresa delle sorprese altro non è che una varietà di buoni sconto accumulabili validi in tutti i supermercati della città Z, felice come non mai continua il suo tragitto verso casa saltellando e ridendo di gusto, quando ad un tratto il suo sguardo incrocia alcuni senzatetto tra loro anche dei bambini che chiedono agli adulti quando potranno mangiare, si avvicina porge loro la valigetta compreso il contenuto, dietrofront, pugno verso l'alto e nel nulla scompare; dopotutto un eroe è una persona che ti salva quando hai bisogno e ti tende una mano quando serve anche senza richiesta.
Finalmente a casa, apre la porta e trova Tornado sulla tazza del cesso oramai addormentata, il muro che da sul balcone sparito, il tutto viene condito dalla solita espressione ebete, rassicurante e da un oooooohhh, la giornata è stata lunga, strana più del solito, così decide di chiuderla qui, prende due futon, uno per la sua giovane ospite che una volta adagiata al suo interno ha un grattacapo in meno, uno per se e si va a far la nanna; ma ecco giungere Genos, che sbraitando e ridendo riguardo l'impresa compiuta con conseguente ricompensa, vede il suo maestro e la sua ospite dormire beati e tanto è lo stupore che vista la situazione esclama solo un Eh? .
Senza volerlo nel tentativo di pulirsi tira giù senza pietà un palazzo, con la sua solita espressione ebete sul volto realizza quanto provocato, ciononostante guarda nel suo borsellino cercando un barlume di speranza ma trovando solo la miserabile cifra di 2320 yen, cosa che lo fa cadere nella depressione più nera . Deciso nel rimediare a tale sfacelo, si avventura per cercare una soluzione, quando giunto vicino ad una piazza, scorge a pochi passi da lui un piccolo palco, dove pare sia stia svolgendo un qualche tipo di evento.
Il presentatore incita il pubblico dicendo: da anni ci si chiede quale fra queste oscure “entità” che ognuno di noi porta dentro si se primeggerà sulle altre??
Ecco a voi coloro che si sfideranno per tale primato:il primo è Birillo Joe, un armadio con un vestito a bande bianche e nere, che con un rutto ha demolito un muro di mattoni, il secondo pretendente è Cuoricino Pomicino, un belloccio dal fare arrogante e presuntuoso, che con uno starnuto ha ridotto in frammenti un vetro anti-proiettile, infine, ultimo ma non meno importante, Gino uno strambo ragazzo con dei tatuaggi sulle braccia che ricordano un motivo robotico e sulla testa una ciotola di ramen rovesciato, ha azzerato senza remore alcuna un muro in cemento armato.
Chi farà proprio il tanto acclamato premio da venti milioni di yen??
Al solo udire tale cifra il povero Saitama cade in depressione, contemporaneamente dalla parte opposta della città, una serie di forti boati di origine sconosciuta sta flagellando la zona riducendola ad una landa desolata, per far fronte a questa emergenza il quartier generale degli eroi contatta Tornado che pare essere lì nei paraggi e lei viene ordinato di porre fine a tale problema, intanto dallo stomaco di ella si udono strani brontolii, al grido di “non di nuovo, non di nuovo” un nuovo boato investe la zona devastando l'ennesimo palazzo lasciando i presenti nello stupore generale . E' oramai chiaro chi è che provoca tutto questo trambusto e nella confusione generale si avvia nella ricerca solitaria di un bagno dove dar sfogo alla tempesta in atto.
Ma torniamo da Saitama che pare abbia trovato la giusta soluzione al suo “problemino”, bazzicando in giro, scorge un cartellone al neon su cui compare la scritta ”One Punch Man Creativity Contest by Animeclick”, ricchi premi partecipate numerosi, allorché il nostro eroe volge lo sguardo al cielo e capisce che lassù qualcuno lo ama, deciso a partecipare si avvia quando, giunge alle sue spalle un uomo che gli chiede se non sia lui il tizio che poc'anzi ha demolito un palazzo lì vicino, Saitama sbianca, sudo freddo, prende coraggio e gridando gli fa “ mi spiace moltissimo signore, ho starnutito e nel tentativo di non sporcarmi ho annichilito il suo palazzo, tenga qui ci sono 2320 yen, lo so non è molto ma la prego di accettare comunque, la ripagherò in seguito, la prego mi creda …..col fiatone che si fa sentire pesantemente, il misterioso sconosciuto rincara ringraziandolo per quanto fatto e gli consegna una valigetta con un “particolare” contenuto senza lo si riesca a ringraziare a dovere & sparisce fra la folla.
Valigetta in mano si avvia verso casa, incuriosito dal contenuto decide di verificare quanto in suo possesso e sorpresa delle sorprese altro non è che una varietà di buoni sconto accumulabili validi in tutti i supermercati della città Z, felice come non mai continua il suo tragitto verso casa saltellando e ridendo di gusto, quando ad un tratto il suo sguardo incrocia alcuni senzatetto tra loro anche dei bambini che chiedono agli adulti quando potranno mangiare, si avvicina porge loro la valigetta compreso il contenuto, dietrofront, pugno verso l'alto e nel nulla scompare; dopotutto un eroe è una persona che ti salva quando hai bisogno e ti tende una mano quando serve anche senza richiesta.
Finalmente a casa, apre la porta e trova Tornado sulla tazza del cesso oramai addormentata, il muro che da sul balcone sparito, il tutto viene condito dalla solita espressione ebete, rassicurante e da un oooooohhh, la giornata è stata lunga, strana più del solito, così decide di chiuderla qui, prende due futon, uno per la sua giovane ospite che una volta adagiata al suo interno ha un grattacapo in meno, uno per se e si va a far la nanna; ma ecco giungere Genos, che sbraitando e ridendo riguardo l'impresa compiuta con conseguente ricompensa, vede il suo maestro e la sua ospite dormire beati e tanto è lo stupore che vista la situazione esclama solo un Eh? .
#F3 - Titolo: One Punch Man - Ovvero: come ho imparato a non preoccuparmi e ad amare la pelata.
Autore: Luke41
- «Non è stato facile trovarti caro pelatone! Ho viaggiato in lungo e in largo per scovarti, anche sul web, come vari social e affini, poi ad un certo punto pensavo di essere ad una svolta: “Animeclick.it presenta: One Punch Man creativity contest”! Mi dissi «Oddio, il pelatone è sicuramente qui!».
Scroll, scroll, scroll e nulla!!!! ERA SOLO UNO STUPITO CONCORSO! COS'HANNO TANTO DA ACCLAMARTI?? SEI SOLO UNA NULLITA'!
Ok, calma. Ho solo inviato qualche commento razzista e poi distrutto il pc. Poi, presi il primo autobus per la città Z, in ritardo come al solito, ma sai, purtroppo non sono come quel piagnone di batman con la sua fighissima e veloce batmobile e i suoi lamenti «I miei genitori sono morti bla bla bla mi hanno lasciato un mucchio di miliardi e un vecchio maggiordomo dalla dubbia sessualità bla bla bla che tristezza» e quindi dopo quattro interminabili ore sono arrivato nella metropoli... Che desolazione!
Ad un certo punto mi trasformai in una sorta di promoter barra maniaco con la tua foto in mano chiedendo di te ovunque. C'era chi mi indicava degli skinhead, chi Bruce Willis, chi Heisenberg, chi un capellone (Ma seriamente?) e poi più nulla di rilevante. Tu non c'eri! Perché mi hai abbandonato amore mio?...
Aspetta, questa ultima frase fa parte di un altro racconto.
Comunque sia, vagabondando qua e là, a volte con una chitarra, a volte con del mascara lungo il viale dei sogni infranti, pian piano sentivo di esser vicino sempre più alla meta.
Ho visto un enorme palazzo che si ergeva nel bel mezzo della città, chiesi a Bruce Willis, che era ancora nei paraggi, cosa fosse quel palazzo e con un attimo di esitazione spostandosi qua e là mi rispose «Qui prende!» - Si il tuo cervello - «È il palazzo dell'associazione eroi!».
BINGO! Saitama deve trovarsi per forza lì!!
Camminando con aria soddisfatta e pregustando già il nostro incontro, quello fatale in cui si deciderà la sorte del mondo intero e a chi andranno i buoni spesa del konbini, mi diressi verso il palazzone.
E trottando, trottando e trotterellando eccomi lì! Che emozione!
Tanta ansia e adesso anche sete e fame. Che fortuna! C'era un supermercato lì di fianco! Vado per prendere una Coca e un paio di panini e... TU ERI Lì! Tra il reparto della carne e quello dei formaggi!
«Ah Ha! Eccoti Saitama ti sfido! Ma prima ti racconto come ti ho trovato perché... perché si, ci vuole un bel monologo» E tutto qui, che ne dici?»
- «OK.»
Scroll, scroll, scroll e nulla!!!! ERA SOLO UNO STUPITO CONCORSO! COS'HANNO TANTO DA ACCLAMARTI?? SEI SOLO UNA NULLITA'!
Ok, calma. Ho solo inviato qualche commento razzista e poi distrutto il pc. Poi, presi il primo autobus per la città Z, in ritardo come al solito, ma sai, purtroppo non sono come quel piagnone di batman con la sua fighissima e veloce batmobile e i suoi lamenti «I miei genitori sono morti bla bla bla mi hanno lasciato un mucchio di miliardi e un vecchio maggiordomo dalla dubbia sessualità bla bla bla che tristezza» e quindi dopo quattro interminabili ore sono arrivato nella metropoli... Che desolazione!
Ad un certo punto mi trasformai in una sorta di promoter barra maniaco con la tua foto in mano chiedendo di te ovunque. C'era chi mi indicava degli skinhead, chi Bruce Willis, chi Heisenberg, chi un capellone (Ma seriamente?) e poi più nulla di rilevante. Tu non c'eri! Perché mi hai abbandonato amore mio?...
Aspetta, questa ultima frase fa parte di un altro racconto.
Comunque sia, vagabondando qua e là, a volte con una chitarra, a volte con del mascara lungo il viale dei sogni infranti, pian piano sentivo di esser vicino sempre più alla meta.
Ho visto un enorme palazzo che si ergeva nel bel mezzo della città, chiesi a Bruce Willis, che era ancora nei paraggi, cosa fosse quel palazzo e con un attimo di esitazione spostandosi qua e là mi rispose «Qui prende!» - Si il tuo cervello - «È il palazzo dell'associazione eroi!».
BINGO! Saitama deve trovarsi per forza lì!!
Camminando con aria soddisfatta e pregustando già il nostro incontro, quello fatale in cui si deciderà la sorte del mondo intero e a chi andranno i buoni spesa del konbini, mi diressi verso il palazzone.
E trottando, trottando e trotterellando eccomi lì! Che emozione!
Tanta ansia e adesso anche sete e fame. Che fortuna! C'era un supermercato lì di fianco! Vado per prendere una Coca e un paio di panini e... TU ERI Lì! Tra il reparto della carne e quello dei formaggi!
«Ah Ha! Eccoti Saitama ti sfido! Ma prima ti racconto come ti ho trovato perché... perché si, ci vuole un bel monologo» E tutto qui, che ne dici?»
- «OK.»
#F4 - Il primo giorno di scuola
Autore: rosemary
Quella mattina, Pri Pri Prisoner svegliò tutto il vicinato con un grido.
“Insomma, perché non mi hai svegliato?” esclamò rivolto al suo gatto tutto giallo che, pacioso, lo degnò a malapena di uno sbadiglio annoiato.
“Oh, non importa!” esclamò, vestendosi in tutta fretta, con la sua divisa nuova fiammante. Un nuovo giorno in una nuova scuola stava per iniziare. Peccato fosse in ritardo! Non aveva sentito la sveglia e mancavano solo dieci minuti all’inizio delle lezioni!
Afferrò la cartella e si mise il pane tostato in bocca e cominciò a correre. I suoi passi risuonarono per tutto il quartiere ma lui pensava unicamente a raggiungere la scuola. Era talmente sbadato che improvvisamente sbatté contro qualcosa, andando a finire per terra.
“Che… diamine?” riuscì a dire massaggiandosi i ricci scompigliati, ma si bloccò. Seduto di fronte a lui e ugualmente dolorante c’era un ragazzo più o meno della sua età, dai lunghi capelli neri e delle strane righe violacee sotto dei bei occhi azzurri. Doveva essere uno studente come lui, eppure non indossava nessuna uniforme e cartella.
“Ma come ti sei permesso di venirmi addosso, eh?” chiese questi, stizzito. “Bah, lasciamo perdere” terminò, e alzandosi si rimise a camminare, allontanandosi da Prisoner e dalla via che portava alla scuola.
“Bah, che screanzato” commentò Prisoner, levandosi la polvere di dosso e sistemandosi i ricci, notando con dispiacere che la sua fetta di pane era finita a terra a far da colazione agli uccellini. Quel ragazzo, (anche se, diciamocelo, non era niente male) sembrava un pessimo soggetto, il classico tipo che marinava le lezioni già dal primo giorno. A lui piacevano le persone per bene. Prisoner senza pensarci più si rimise a correre. Poteva farcela. Poteva arrivare a scuola in tempo. Poteva…
“Sei in punizione!”
“Come sarebbe a dire?” strillò Prisoner al professore, solo pochi minuti seguenti.
“Anche se sei un nuovo studente, dato che sei arrivato in ritardo, dovrai restare in piedi fuori dalla classe per due ore, così imparerai a rispettare gli orari!” chiarì l’insegnante, severo, e chiuse la porta.
Prisoner lasciò cadere la cartella nuova, trattenendosi per non piangere. Si era studiato svariati discorsi di benvenuto per fare a tutti una buona prima impressione, ma ora aveva rovinato tutto! Si sentiva umiliato e depresso. Cercò di far passare il tempo giocando col cellulare e cercando qualche nuovo anime carino da vedere su Animeclick, ma ciò alleviò ben poco la sua pena.
Il suono della campanella segnò l’ora del pranzo. Prisoner vide i ragazzi della sua classe fare gruppo e mangiare insieme. Strinse il suo bento speciale, il cui riso formava un bellissimo angioletto. Con chi poteva iniziare a parlare? A lezione era stato relegato nell’ultimo banco da solo, ma questa poteva essere un’ottima occasione per fare amicizia con qualcuno (e, chissà, magari instaurare qualcosa di più…). Notò persone molto strane nella sua classe, come un ragazzo vestito da cane, un altro che non la smetteva di mangiare, una ragazzina dai capelli verdi e un tizio completamente pelato. Mentre cercava di decidersi vide passare qualcuno lungo il corridoio. Un giovane dai capelli curati color del cielo, gli occhi gialli da gatto, il fisico stupendo. Il cuore di Prisoner fece un balzo. Si era innamorato. A prima vista. Uscì dalla classe con il bento ancora in mano, come rapito da tale visione, ma il bellissimo ragazzo si era già allontanato di molto. Lo seguì mentre, terminato il corridoio, saliva le scale che portavano al terrazzo della scuola.
Continuò a seguirlo mentre la sua nuova cotta, assieme ai suoi amici, si sedeva in una panchina. Inspirando profondamente gli si avvicinò. Doveva solo chiedergli di pranzare assieme a lui, si sarebbe accontentato anche di questo.
Ormai gli era di fronte. L’angelica figura sollevò lo sguardo. “Sì, cosa vuoi?”
“Ecco, io, mi chiedevo se… insomma...” balbettò “Posso… pranzare vicino a te?”
Lo sconosciuto lo guardò stupito per pochi secondi e poi scoppiò a ridere. Una risata sguainata e volgare che sembrava del tutto fuori posto sul suo splendido viso.
“Ma che dici, brutto sgorbio?” sibilò una volta smesso di ridere. “Levati, che mi copri la luce!” concluse. “Ahah! Battuta fantastica, Dolcetto Mask!” esclamarono i suoi amici, scoppiando a loro volta a ridere, e contagiando d’ilarità anche tutti i ragazzi presenti sul terrazzo.
Prisoner lasciò cadere il bento che si aprì e sparse ovunque, come i frammenti del suo cuore, e corse via in lacrime.
Trascorse il resto delle lezioni in uno stato di depressione assoluta e quando finalmente suonò la campanella, raccolse le sue cose e lasciò la scuola, desideroso solo di tornare a casa ad affogare la tristezza in una confezione maxi di gelato alla fragola.
Era talmente immerso nei suoi pensieri che si scontrò contro qualcosa o qualcuno. Di nuovo. E di nuovo, si accorse di essersi scontrato con il ragazzo di quella mattina.
“Ehi, sei di nuovo tu?” esclamò questi scocciato.
Prisoner tirò su col naso, gli occhi lucidi per l’ennesima nota storta che si aggiungeva a quella terribile giornata.
“Non è che ti metterai a piangere, solo per questa cavolata?”
“No, è che… Era il mio primo giorno di scuola, e ho rovinato tutto. Sono un disastro” ammise sconsolato Prisoner.
Lo sconosciuto lo guardò con stupore. “Cavolo, non ho mai visto nessuno deprimersi tanto per il primo giorno di scuola. Io la odio tanto che oggi l’ho marinata, sai?”
Prisoner si asciugò gli occhi bagnati. “Ah, si?” mormorò.
La sua pancia brontolò prepotente, facendolo arrossire.
“Proprio una giornataccia, eh?” commentò il ragazzo.
Prisoner annuì.
“Bah, non posso vedere un ragazzo grande e grosso come te, ridursi in questo stato. Vieni con me. Conosco un posto dove fanno degli udon buonissimi”
Prisoner sorrise per la prima volta nella giornata. “Perché sei così gentile?”
“Beh” rifletté il ragazzo “almeno potrò avere qualcuno che mi copra ogni volta che marino la scuola“
“Capisco…”
“Comunque io mi chiamo Sonic, Sonic il supersonico, non dimenticarlo!”
“Certo”
I due si misero in marcia, mentre il sole tramontando tingeva tutto di un malinconico arancio, e i petali di ciliegio diffondevano il loro profumo nell’aria e poi…
E poi Pri Pri Prisoner si svegliò.
Steso nella sua brandina dalle coperte rosa, nella solita cella della solita prigione. Solo, come sempre.
Il vecchio computer che aveva in dotazione era rimasto acceso dalla notte precedente. Pagine di social network, ricette di dolci, corsi di ricamo si sovrapponevano a parecchie schede di shoujo scolastici che aveva cercato su Animeclick.
“Ah, ecco il perché di quel sogno…” rifletté Prisoner. “Peccato non fosse reale”
Volse un’occhiata malinconica alla finestra della cella, che mostrava un pezzo di cielo diviso dalle sbarre. Il vento iniziò a soffiare, portando nella cella il tepore della primavera e i primi fiori di ciliegio. Prisoner ne prese uno delicatamente nelle mani possenti.
E sorrise.
“Insomma, perché non mi hai svegliato?” esclamò rivolto al suo gatto tutto giallo che, pacioso, lo degnò a malapena di uno sbadiglio annoiato.
“Oh, non importa!” esclamò, vestendosi in tutta fretta, con la sua divisa nuova fiammante. Un nuovo giorno in una nuova scuola stava per iniziare. Peccato fosse in ritardo! Non aveva sentito la sveglia e mancavano solo dieci minuti all’inizio delle lezioni!
Afferrò la cartella e si mise il pane tostato in bocca e cominciò a correre. I suoi passi risuonarono per tutto il quartiere ma lui pensava unicamente a raggiungere la scuola. Era talmente sbadato che improvvisamente sbatté contro qualcosa, andando a finire per terra.
“Che… diamine?” riuscì a dire massaggiandosi i ricci scompigliati, ma si bloccò. Seduto di fronte a lui e ugualmente dolorante c’era un ragazzo più o meno della sua età, dai lunghi capelli neri e delle strane righe violacee sotto dei bei occhi azzurri. Doveva essere uno studente come lui, eppure non indossava nessuna uniforme e cartella.
“Ma come ti sei permesso di venirmi addosso, eh?” chiese questi, stizzito. “Bah, lasciamo perdere” terminò, e alzandosi si rimise a camminare, allontanandosi da Prisoner e dalla via che portava alla scuola.
“Bah, che screanzato” commentò Prisoner, levandosi la polvere di dosso e sistemandosi i ricci, notando con dispiacere che la sua fetta di pane era finita a terra a far da colazione agli uccellini. Quel ragazzo, (anche se, diciamocelo, non era niente male) sembrava un pessimo soggetto, il classico tipo che marinava le lezioni già dal primo giorno. A lui piacevano le persone per bene. Prisoner senza pensarci più si rimise a correre. Poteva farcela. Poteva arrivare a scuola in tempo. Poteva…
“Sei in punizione!”
“Come sarebbe a dire?” strillò Prisoner al professore, solo pochi minuti seguenti.
“Anche se sei un nuovo studente, dato che sei arrivato in ritardo, dovrai restare in piedi fuori dalla classe per due ore, così imparerai a rispettare gli orari!” chiarì l’insegnante, severo, e chiuse la porta.
Prisoner lasciò cadere la cartella nuova, trattenendosi per non piangere. Si era studiato svariati discorsi di benvenuto per fare a tutti una buona prima impressione, ma ora aveva rovinato tutto! Si sentiva umiliato e depresso. Cercò di far passare il tempo giocando col cellulare e cercando qualche nuovo anime carino da vedere su Animeclick, ma ciò alleviò ben poco la sua pena.
Il suono della campanella segnò l’ora del pranzo. Prisoner vide i ragazzi della sua classe fare gruppo e mangiare insieme. Strinse il suo bento speciale, il cui riso formava un bellissimo angioletto. Con chi poteva iniziare a parlare? A lezione era stato relegato nell’ultimo banco da solo, ma questa poteva essere un’ottima occasione per fare amicizia con qualcuno (e, chissà, magari instaurare qualcosa di più…). Notò persone molto strane nella sua classe, come un ragazzo vestito da cane, un altro che non la smetteva di mangiare, una ragazzina dai capelli verdi e un tizio completamente pelato. Mentre cercava di decidersi vide passare qualcuno lungo il corridoio. Un giovane dai capelli curati color del cielo, gli occhi gialli da gatto, il fisico stupendo. Il cuore di Prisoner fece un balzo. Si era innamorato. A prima vista. Uscì dalla classe con il bento ancora in mano, come rapito da tale visione, ma il bellissimo ragazzo si era già allontanato di molto. Lo seguì mentre, terminato il corridoio, saliva le scale che portavano al terrazzo della scuola.
Continuò a seguirlo mentre la sua nuova cotta, assieme ai suoi amici, si sedeva in una panchina. Inspirando profondamente gli si avvicinò. Doveva solo chiedergli di pranzare assieme a lui, si sarebbe accontentato anche di questo.
Ormai gli era di fronte. L’angelica figura sollevò lo sguardo. “Sì, cosa vuoi?”
“Ecco, io, mi chiedevo se… insomma...” balbettò “Posso… pranzare vicino a te?”
Lo sconosciuto lo guardò stupito per pochi secondi e poi scoppiò a ridere. Una risata sguainata e volgare che sembrava del tutto fuori posto sul suo splendido viso.
“Ma che dici, brutto sgorbio?” sibilò una volta smesso di ridere. “Levati, che mi copri la luce!” concluse. “Ahah! Battuta fantastica, Dolcetto Mask!” esclamarono i suoi amici, scoppiando a loro volta a ridere, e contagiando d’ilarità anche tutti i ragazzi presenti sul terrazzo.
Prisoner lasciò cadere il bento che si aprì e sparse ovunque, come i frammenti del suo cuore, e corse via in lacrime.
Trascorse il resto delle lezioni in uno stato di depressione assoluta e quando finalmente suonò la campanella, raccolse le sue cose e lasciò la scuola, desideroso solo di tornare a casa ad affogare la tristezza in una confezione maxi di gelato alla fragola.
Era talmente immerso nei suoi pensieri che si scontrò contro qualcosa o qualcuno. Di nuovo. E di nuovo, si accorse di essersi scontrato con il ragazzo di quella mattina.
“Ehi, sei di nuovo tu?” esclamò questi scocciato.
Prisoner tirò su col naso, gli occhi lucidi per l’ennesima nota storta che si aggiungeva a quella terribile giornata.
“Non è che ti metterai a piangere, solo per questa cavolata?”
“No, è che… Era il mio primo giorno di scuola, e ho rovinato tutto. Sono un disastro” ammise sconsolato Prisoner.
Lo sconosciuto lo guardò con stupore. “Cavolo, non ho mai visto nessuno deprimersi tanto per il primo giorno di scuola. Io la odio tanto che oggi l’ho marinata, sai?”
Prisoner si asciugò gli occhi bagnati. “Ah, si?” mormorò.
La sua pancia brontolò prepotente, facendolo arrossire.
“Proprio una giornataccia, eh?” commentò il ragazzo.
Prisoner annuì.
“Bah, non posso vedere un ragazzo grande e grosso come te, ridursi in questo stato. Vieni con me. Conosco un posto dove fanno degli udon buonissimi”
Prisoner sorrise per la prima volta nella giornata. “Perché sei così gentile?”
“Beh” rifletté il ragazzo “almeno potrò avere qualcuno che mi copra ogni volta che marino la scuola“
“Capisco…”
“Comunque io mi chiamo Sonic, Sonic il supersonico, non dimenticarlo!”
“Certo”
I due si misero in marcia, mentre il sole tramontando tingeva tutto di un malinconico arancio, e i petali di ciliegio diffondevano il loro profumo nell’aria e poi…
E poi Pri Pri Prisoner si svegliò.
Steso nella sua brandina dalle coperte rosa, nella solita cella della solita prigione. Solo, come sempre.
Il vecchio computer che aveva in dotazione era rimasto acceso dalla notte precedente. Pagine di social network, ricette di dolci, corsi di ricamo si sovrapponevano a parecchie schede di shoujo scolastici che aveva cercato su Animeclick.
“Ah, ecco il perché di quel sogno…” rifletté Prisoner. “Peccato non fosse reale”
Volse un’occhiata malinconica alla finestra della cella, che mostrava un pezzo di cielo diviso dalle sbarre. Il vento iniziò a soffiare, portando nella cella il tepore della primavera e i primi fiori di ciliegio. Prisoner ne prese uno delicatamente nelle mani possenti.
E sorrise.
#F5 - Titolo: One-punch woman!
Autore: zeref98
Miei cari amici e amiche del One Punch Contest, ormai è un dato di fatto: Saitama è un eroe con nessun problema da eroe; ma se il nostro imprevedibile protagonista si ritrovasse a fronteggiare qualcosa che non può sconfiggere con un semplice pugno?
Un bel giorno Saitama si alzò
ma una spiacevole sorpresa egli trovò:
infatti il nemico che tempo fa aveva fronteggiato
un brutto ricordo gli aveva lasciato;
E dire che quel bruto nemico
non era per niente forte e fico
tanto che con un pugno Saitama l’aveva sconfitto,
lanciandolo al di là del soffitto.
Ma il nostro eroe l’aveva sottovalutato
poiché quel tipo, una brutta maledizione gli aveva scagliato.
Questa maledizione era ben peggiore
di qualunque avversario avesse combattuto in quelle ore.
Doveva nascondersi prima che qualcuno lo vedesse,
distruggendo così qualunque reputazione egli avesse.
Ma dalla cucina Genos apparve
e molto scioccato egli parve.
Così l’allievo con una domanda innocente,
interrogò Saitama molto abilmente:
voleva sapere se un nuovo potere aveva sviluppato
e se più potente era diventato:
«Non lo so ma mi sento molto un cesso.
Il mio aspetto è molto cambiato
in questo momento mi sento rovinato.
Non posso più essere un eroe in attività
poiché ho perso tutta la mia virilità.
Addio mia vita, addio mia carriera
a questo punto è venuta la fine della One-Punch era»
«Maestro non vi abbattete,
sicuramente una soluzione troverete.
Non vi preoccupate per il vostro aspetto.
Ahimè, questo problema deve essere preso di petto!»
Ma con le sue parole Genos lo aveva demoralizzato
poiché un suo deficit aveva sottolineato.
Sul suo petto infatti vi erano
due palle pesanti che fastidiosamente pendevano.
C’è da dire però che una cosa positiva egli aveva sviluppato
quando in una femmina era stato trasformato:
una folta chioma partiva dal suo testa.
Perbacco ora si poteva fare perfino una cresta!
Niente più quell’orribile melone
che tanto lo faceva somigliare a un gran scemone.
Che dire, la disperazione era tanta
per risolvere il suo problema ci voleva solo una Santa:
una santa come doveva essere la ragazza
che gli mostrasse questa sua nuova razza,
poiché è inutile negare l’evidenza
le ragazze sono di tutt’altra scienza.
Un altro pianeta, un altro universo
il mondo maschile è completamente diverso.
Chiesero aiuto a Tornado, la ventottenne
che però fisicamente era ancora un’undicenne.
Li mandò a quel paese a suon di parolacce
Saitama si ripromise di non diventare questo tipo di ragazzacce.
Andarono poi da Pri- Pri-Prisoner, il gay
ma lui li salutò con un semplice “Hey”.
Oramai Saitama non gli interessava più
gli pareva affascinante perfino un maschio di gru.
Ma all’improvviso un altro mostro arrivò
e a quel punto Saitama lo fronteggiò.
Infatti pur essendo ancora una ragazza
non ne aveva ancora abbastanza:
sarebbe comunque diventato una super-eroina
senza alcun bisogno di cocaina.
Anche se sulla droga avrei qualche dubbio
poichè i suoi nemici sconfiggeva con tanto brio!
Perfino quel mostro fuori aveva fatto
pur essendo ormai una ragazza di tatto.
“Uffa neanche in questa condizione mi emoziono
Tutti questi mostri troppo deboli sono!”
Si sa, le richieste sono pericolose
bisogna fare attenzione a non spararsi troppe pose.
Infatti non finì nemmeno di parlare
che con un nemico imbattibile di dovette misurare.
Forti crampi lo colpirono alla pancia
che gli dilaniarono il ventre peggio di una lancia.
Spaesato era su come sconfiggere quel dolore
che gli aveva prosciugato tutto il suo vigore.
Ahimè ahimè il nostro Saitama non conosceva
la maledizione della luna piena che le donne affliggeva.
«Genos, Genos, credo che stia morendo!
Questo nemico è veramente tremendo.
Come posso sconfiggere un tale dolore
che mi ha messo a tappeto con tanto furore?»
Genos, l’onniscente, però ormai aveva capito
il problema del suo maestro che lo aveva anche un po’ divertito:
“Maestro, avete trovato un avversario degno di voi
vediamo se sapete vivere come una ragazza da ora in poi.
Ogni mese, ogni giorno con questi problemi
tutto affinchè nascano dei nuovi “Semi.”
Questa è la Natura con la dura legge
Che nessuna scusa regge.
E probabilmente questa Natura diventerà
l’unico Mostro a mettervi in difficoltà!”
Un bel giorno Saitama si alzò
ma una spiacevole sorpresa egli trovò:
infatti il nemico che tempo fa aveva fronteggiato
un brutto ricordo gli aveva lasciato;
E dire che quel bruto nemico
non era per niente forte e fico
tanto che con un pugno Saitama l’aveva sconfitto,
lanciandolo al di là del soffitto.
Ma il nostro eroe l’aveva sottovalutato
poiché quel tipo, una brutta maledizione gli aveva scagliato.
Questa maledizione era ben peggiore
di qualunque avversario avesse combattuto in quelle ore.
Doveva nascondersi prima che qualcuno lo vedesse,
distruggendo così qualunque reputazione egli avesse.
Ma dalla cucina Genos apparve
e molto scioccato egli parve.
Così l’allievo con una domanda innocente,
interrogò Saitama molto abilmente:
voleva sapere se un nuovo potere aveva sviluppato
e se più potente era diventato:
«Non lo so ma mi sento molto un cesso.
Il mio aspetto è molto cambiato
in questo momento mi sento rovinato.
Non posso più essere un eroe in attività
poiché ho perso tutta la mia virilità.
Addio mia vita, addio mia carriera
a questo punto è venuta la fine della One-Punch era»
«Maestro non vi abbattete,
sicuramente una soluzione troverete.
Non vi preoccupate per il vostro aspetto.
Ahimè, questo problema deve essere preso di petto!»
Ma con le sue parole Genos lo aveva demoralizzato
poiché un suo deficit aveva sottolineato.
Sul suo petto infatti vi erano
due palle pesanti che fastidiosamente pendevano.
C’è da dire però che una cosa positiva egli aveva sviluppato
quando in una femmina era stato trasformato:
una folta chioma partiva dal suo testa.
Perbacco ora si poteva fare perfino una cresta!
Niente più quell’orribile melone
che tanto lo faceva somigliare a un gran scemone.
Che dire, la disperazione era tanta
per risolvere il suo problema ci voleva solo una Santa:
una santa come doveva essere la ragazza
che gli mostrasse questa sua nuova razza,
poiché è inutile negare l’evidenza
le ragazze sono di tutt’altra scienza.
Un altro pianeta, un altro universo
il mondo maschile è completamente diverso.
Chiesero aiuto a Tornado, la ventottenne
che però fisicamente era ancora un’undicenne.
Li mandò a quel paese a suon di parolacce
Saitama si ripromise di non diventare questo tipo di ragazzacce.
Andarono poi da Pri- Pri-Prisoner, il gay
ma lui li salutò con un semplice “Hey”.
Oramai Saitama non gli interessava più
gli pareva affascinante perfino un maschio di gru.
Ma all’improvviso un altro mostro arrivò
e a quel punto Saitama lo fronteggiò.
Infatti pur essendo ancora una ragazza
non ne aveva ancora abbastanza:
sarebbe comunque diventato una super-eroina
senza alcun bisogno di cocaina.
Anche se sulla droga avrei qualche dubbio
poichè i suoi nemici sconfiggeva con tanto brio!
Perfino quel mostro fuori aveva fatto
pur essendo ormai una ragazza di tatto.
“Uffa neanche in questa condizione mi emoziono
Tutti questi mostri troppo deboli sono!”
Si sa, le richieste sono pericolose
bisogna fare attenzione a non spararsi troppe pose.
Infatti non finì nemmeno di parlare
che con un nemico imbattibile di dovette misurare.
Forti crampi lo colpirono alla pancia
che gli dilaniarono il ventre peggio di una lancia.
Spaesato era su come sconfiggere quel dolore
che gli aveva prosciugato tutto il suo vigore.
Ahimè ahimè il nostro Saitama non conosceva
la maledizione della luna piena che le donne affliggeva.
«Genos, Genos, credo che stia morendo!
Questo nemico è veramente tremendo.
Come posso sconfiggere un tale dolore
che mi ha messo a tappeto con tanto furore?»
Genos, l’onniscente, però ormai aveva capito
il problema del suo maestro che lo aveva anche un po’ divertito:
“Maestro, avete trovato un avversario degno di voi
vediamo se sapete vivere come una ragazza da ora in poi.
Ogni mese, ogni giorno con questi problemi
tutto affinchè nascano dei nuovi “Semi.”
Questa è la Natura con la dura legge
Che nessuna scusa regge.
E probabilmente questa Natura diventerà
l’unico Mostro a mettervi in difficoltà!”
#F6 - Titolo: Diario di un supereroe per hobby
Autore: Sarren
"Salve a tutti gli telespettatori..." no, non è questa la formula...
"Benvenuti a... "Neanche questa è corretta.
"Caro diario..." Giusto, giusto, è così che si comincia un diario. Perché si deve chiamare caro un diario non l'ho mai capito, questo l'ho comprato agli sconti del venerdì bianco a soli 500 yen, non mi sembra proprio caro. Forse chiamarlo economico suona male?
"Sono Saitama, eroe per hobby. In questo caro diario intendo scrivere le mie gesta e avventure. Dunque: alle sei di stamattina mi sono alzato e sono andato in panificio a comprare il pane appena sfornato a basso prezzo. Alle sei e mezza ho fatto una corsetta di cento chilometri per riscaldarmi. Alle sette..." Cosa, è noioso un diario di questo tipo? Annoierebbe i lettori di AnimeClick? Dovrei raccontare i miei combattimenti...? Ma non credo che siano più eccitanti... Sì, d'accordo."
Allora, riprendiamo. Oggi verso tramonto ho disintegrato un calamaro gigante che voleva disintegrare la città Z per farne un parco terrestre per Giovani Calamari. Lo sconfitto con un solo pugno. Ieri un po' prima di pranzo ho distrutto il cane-leone che si cibava delle pecore dei pastori. L'ho sconfitto con un solo pugno. Tre giorni fa invece ho affrontato il capo di un'invasione aliena..."
Come, neanche questo va bene? Io ho fatto come mi hai detto... Non c'è abbastanza pathos? E cos'è questo pattum... cioè, pathos? Eh? Devo emozionare i lettori? Ma io scrivo quello che ho fatto...
D'accordo, allora penserò a qualcos'altro da scrivere mentre vado alla svendita di alimentari e poi scrivo.
Sì, certo che torno a scrivere. Pensi che io sia il tipo che corre via con una scusa senza finire quanto iniziato? Non hai fiducia in me?! Tornerò... in... un... attimo. Aspettami.
NOTA DI GENOS
Nonostante la sua promessa il maestro non è ancora tornato. È partito un mese fa. Per costringerlo a stare via un mese intero, il maestro Saitama deve essere alle prese con una crisi di proporzioni inaudite. Ciò ha purtroppo impedito al maestro di finire la stesura del diario in tempo per il contest, privando l'umanità di un'opera che avrebbe brillato nei secoli a venire, ispirando la mente delle genti come nessun altro libro negli ultimi due millenni. Anche così mando il suo scritto incompiuto, sicuro che gli verrà tributato il giusto valore.
Il giorno dopo...
«Genos, sono tornato!»
«Maestro! È riuscito a superare la minaccia che l'ha tenuta impegnata?»
«Eh? Quale minaccia?»
«Quella che le ha impedito di finire il diario. Deve essere stata proprio terribile per tenerla impegnata un mese intero.»
«Uh? Oh, sì, quella minaccia... In effetti è stata davvero dura... Il freddo patito fuori casa, la mancanza del cibo abituale, l'impossibilità di tornare prima di un mese... Ma non importa più. È passato. È tutto passato.»
"Benvenuti a... "Neanche questa è corretta.
"Caro diario..." Giusto, giusto, è così che si comincia un diario. Perché si deve chiamare caro un diario non l'ho mai capito, questo l'ho comprato agli sconti del venerdì bianco a soli 500 yen, non mi sembra proprio caro. Forse chiamarlo economico suona male?
"Sono Saitama, eroe per hobby. In questo caro diario intendo scrivere le mie gesta e avventure. Dunque: alle sei di stamattina mi sono alzato e sono andato in panificio a comprare il pane appena sfornato a basso prezzo. Alle sei e mezza ho fatto una corsetta di cento chilometri per riscaldarmi. Alle sette..." Cosa, è noioso un diario di questo tipo? Annoierebbe i lettori di AnimeClick? Dovrei raccontare i miei combattimenti...? Ma non credo che siano più eccitanti... Sì, d'accordo."
Allora, riprendiamo. Oggi verso tramonto ho disintegrato un calamaro gigante che voleva disintegrare la città Z per farne un parco terrestre per Giovani Calamari. Lo sconfitto con un solo pugno. Ieri un po' prima di pranzo ho distrutto il cane-leone che si cibava delle pecore dei pastori. L'ho sconfitto con un solo pugno. Tre giorni fa invece ho affrontato il capo di un'invasione aliena..."
Come, neanche questo va bene? Io ho fatto come mi hai detto... Non c'è abbastanza pathos? E cos'è questo pattum... cioè, pathos? Eh? Devo emozionare i lettori? Ma io scrivo quello che ho fatto...
D'accordo, allora penserò a qualcos'altro da scrivere mentre vado alla svendita di alimentari e poi scrivo.
Sì, certo che torno a scrivere. Pensi che io sia il tipo che corre via con una scusa senza finire quanto iniziato? Non hai fiducia in me?! Tornerò... in... un... attimo. Aspettami.
NOTA DI GENOS
Nonostante la sua promessa il maestro non è ancora tornato. È partito un mese fa. Per costringerlo a stare via un mese intero, il maestro Saitama deve essere alle prese con una crisi di proporzioni inaudite. Ciò ha purtroppo impedito al maestro di finire la stesura del diario in tempo per il contest, privando l'umanità di un'opera che avrebbe brillato nei secoli a venire, ispirando la mente delle genti come nessun altro libro negli ultimi due millenni. Anche così mando il suo scritto incompiuto, sicuro che gli verrà tributato il giusto valore.
Il giorno dopo...
«Genos, sono tornato!»
«Maestro! È riuscito a superare la minaccia che l'ha tenuta impegnata?»
«Eh? Quale minaccia?»
«Quella che le ha impedito di finire il diario. Deve essere stata proprio terribile per tenerla impegnata un mese intero.»
«Uh? Oh, sì, quella minaccia... In effetti è stata davvero dura... Il freddo patito fuori casa, la mancanza del cibo abituale, l'impossibilità di tornare prima di un mese... Ma non importa più. È passato. È tutto passato.»