La vita di Ushio Aotsuki, studente più o meno come tanti, viene sconvolta quando, in maniera del tutto accidentale, libera Tora, potentissimo demone che dormiva nel tempio di famiglia, ed entra in possesso della Lancia della Bestia, un’arma mistica che ha il potere e il compito di sterminare i mostri malvagi.
A partire da questa premessa, l’autore Kazuhiro Fujita (che abbiamo avuto modi di conoscere a Lucca l'anno scorso) ci regala una storia lunga e molto articolata, che vedrà Ushio, accompagnato da un reticente Tora, intraprendere un cammino che lo porterà a combattere miriadi di creature orribili e spietate e a conoscere innumerevoli personaggi, che saranno suoi preziosi alleati, amici o terribili avversari, questi ultimi capitanati dal demone più potente, subdolo e malvagio di ogni altro, una creatura che il giovane affronterà in una lotta scritta nel destino.
Ushio e Tora è una storia molto lunga e complessa, che inizialmente si articola in capitoli autoconclusivi ma ben presto rivela una trama di fondo più particolareggiata in cui praticamente tutti i personaggi incontrati dal ragazzo con la lancia e dal demone tigrato che lo accompagna giocheranno un qualche ruolo, ora minimo ora importante. È una vicenda piena d’azione, elementi fantastici e orrorifici e combattimenti, che pesca a piene mani dal folklore giapponese presentando diverse creature, credenze e culti provenienti dalla tradizione popolare, inglobando tutto questo in una storia ricchissima di colpi di scena, avvincente, adrenalinica ma anche, inaspettatamente, riflessiva e completa di una profonda analisi psicologica della maggior parte dei personaggi che la vivono. I mostri creati da Fujita non sempre sono belve sanguinarie, ma capiterà di trovarne infatti alcuni che soffrono, amano, combattono la solitudine, si interrogano sul rapporto che li lega agli umani, provano gratitudine e avranno un valido motivo che giustificherà le loro azioni. Lo stesso varrà per i personaggi umani, i cui caratteri e trascorsi sono sempre finemente descritti, e per gli stessi protagonisti Ushio e (soprattutto) Tora, che attraverseranno un curatissimo percorso di formazione e crescita durante la vicenda, tra una battaglia e l’altra.
Ushio e Tora è una storia molto cruda, che non si risparmia scene molto forti o macabre, né diversi drammi lungo la strada, ma che lancia comunque un messaggio di speranza e fiducia nel prossimo e nel futuro nonostante questo, appassionando il lettore che sarà spinto a conoscere il proseguimento delle vicende e a vedere personaggi così azzeccati alle prese con avventure sempre nuove o anche solo con normalissimi episodi di vita scolastico/quotidiana che diano spazio ad un loro approfondimento psicologico. Fujita inserisce un po’ di tutto nella sua storia, rendendola completa: ottimi combattimenti, una solida storia di base, una moltitudine di personaggi splendidamente caratterizzati che non vengono mai dimenticati o sopraffatti dalla storia, numerosi colpi di scena magnificamente gestiti che si incastonano come tasselli di un puzzle a comporre una bellissima trama, scene d’azione di grande impatto, sentimento e momenti di rara bellezza.
Lo stile di disegno dell’autore è molto particolare, sporco e sgradevole, ma dotato di grandissimo vigore e sorprendentemente efficace nelle scene più d’azione, orrorifiche o di maggiore impatto emotivo. Disegni e trama si fondono perfettamente in un insieme di gran fascino, che renderà la lettura inaspettatamente piacevole.
Pubblicato dal 1990 al 1996 sulle pagine di Shounen Sunday della Shogakukan e poi raccolto in 33 volumi + uno speciale, Ushio e Tora ha avuto in Italia una pubblicazione un po' travagliata.
Iniziato, fra il 1994 e il 1995, per Granata Press, è stato interrotto dopo una quindicina di uscite a causa del fallimento dell'editore. Star Comics lo ripropose a partire dal 1996 al 1999, continuando la pubblicazione dal punto in cui era stata interrotta da Granata Press. Il fatto che la storia non iniziasse dal primo capitolo e bisognasse recuperare gli arretrati ormai introvabili di un altro editore per vedere l'inizio ha fatto sì che le vendite del manga non fossero eccelse, ma Star Comics non ha mai abbandonato l'opera di Fujita, pubblicando anche lo speciale volume di storie brevi e ripubblicando in un nuovo formato, col titolo di Ushio e Tora - Le origini, le storie già uscite per Granata Press.
Per tanti anni, Ushio e Tora è stato un gioiello sconosciuto ai più, noto solo a chi lo ha seguito sin dai suoi esordi nel nostro paese o a chi ha avuto la fortuna di poterlo recuperare integralmente qualche anno dopo. In occasione del venticinquesimo anniversario della sua creazione, il manga di Kazuhiro Fujita ha vissuto una sorta di seconda giovinezza grazie ad una nuova serie animata, all'uscita di volumi enciclopedici, artbook e gadget e, soprattutto, una ripubblicazione del manga in formato Perfect Edition, la stessa che ci propone Edizioni Star Comics.
Questa vanta dei bei volumi di ampio formato con sovraccoperta e pagine a colori, anche se fa storcere il naso che abbiano un numero di pagine differente tra di loro, e di molto. Per fare un esempio, il volume 7 conta circa 410 pagine, mentre il 9 circa 240. Questo (come confermatoci dall'editore italiano) avviene perchè l'edizione Shogakukan (cui ci si è rifatti fedelmente) calcola la foliazione in base ai contenuti, e cioè in modo da confezionare degli albi con archi narrativi che risultino, per quanto possibile, compiuti e fruibili singolarmente. L'adattamento dei dialoghi è stato rivisto e corretto, con una maggior fedeltà all'originale giapponese per quanto riguarda i nomi dei vari youkai (chiamati proprio così) incontrati dai nostri eroi, che sono stati lasciati in originale con note esplicative invece di essere tradotti in italiano come nella precedente edizione (che, comunque, veniva da un periodo in cui di cultura e folklore giapponese si sapeva poco e nulla, quindi la cosa era giustificabile). Le onomatopee sono, come di consueto per le Perfect Edition, state lasciate in originale invece di essere adattate in caratteri occidentali.
Non ha avuto, al tempo della pubblicazione, lo strabordante successo di altri suoi colleghi, ma si può vedere come sia ottimamente congegnato e come moltissimi manga successivi più popolari come Inuyasha, Tenchi Muyo o Bleach abbiano ripreso da qui diversi elementi. Leggere Ushio e Tora sarà una bella, bellissima esperienza che consiglio dunque a tutti gli appassionati di shonen manga d’azione con elementi fantastici o agli appassionati di mitologia giapponese, che troveranno qui ottimo pane per i loro denti.
Pro
- Una storia appassionante e ricca, dove ogni tassello, ogni personaggio e ogni dettaglio si incastrano alla perfezione in un meraviglioso puzzle
Contro
- Uno stile di disegno molto particolare che potrebbe facilmente risultare indigesto, per quanto adattissimo al racconto
Da come ne avevo sentiro parlare mi aspettavo un capolavoro, invece per ora sembra il solito shonen fatto di episodi autoconclusivi abbastanza fini a sè stessi...
Spero vivamente che la trama decolli nei prossimi volumi.
Sembra procedere a rilento, raccontando tantissimi episodi autoconclusivi, ma in realtà quella stessa lentezza non è altro che metodicità che serve a dare maggior consistenza all'opera nel suo complesso.
Proprio per questo alla fine, si resta decisamente affezionati ai suoi personaggi, e le loro avventure restano impresse.
Possiamo dire che da noi non è mai riuscito a decollare... Anche all'epoca della prima pubblicazione (anni '90), lo serializzavano su "Turn Over" che era un pò la testata sfigata della Star, dove a rotazione pubblicavano i manga che avevano poco seguito...
All'inizio è una storia classica, abbastanza tranquilla, fatta di episodi apparentemente autoconclusivi e slegati tra loro. A spingermi a leggerla fu una passione per le storie che affondano le loro radici nei miti e nelle leggende del Giappone, dove gli youkai sono protagonisti. Era scorrevole, piacevole. Mi ero affezionato subito ai personaggi, alla loro spontaneità, alla loro crescita, ai legami che li univano. Però all'inizio non mi ero reso conto di ciò che la rendeva davvero speciale.
Poi tutto ha iniziato a collegarsi.
Ushio e Tora, per me, è tuttora uno dei rarissimi esempi di come costruire perfettamente una trama. E' un racconto meravigliosamente studiato dall'inizio alla fine, dove nessun capitolo è un inutile riempitivo, nessun personaggio è solo una vuota comparsa.
Ogni frammento del racconto è parte di qualcosa di più grande, anche se inizialmente non sembra. E questo filo che unisce ogni cosa viene svelato gradualmente, un passo alla volta, man mano che seguiamo il cammino del protagonista.
Intorno a questa solidissima struttura si dipanano storie sempre piene di emozioni, spesso classiche nel loro svolgimento ma non per questo meno capaci di trasmettere sentimenti intensi al lettore.
Anche quando mi aspettavo ciò che sarebbe successo, vederlo succedere mi ha sempre fatto sentire qualcosa dentro...commozione, felicità, esaltazione. E' il modo in cui tutto viene raccontato che fa la differenza. E questo si sente particolarmente per quanto riguarda le relazioni tra i personaggi.
Per fare un esempio banale, come si evolverà il legame tra i due protagonisti è prevedibile fin dai primi capitoli. All'inizio leggendo le mille scuse che Tora tirava fuori per non sbranare Ushio mi veniva spontaneo pensare "si, vabbé, come no". Eppure man mano che andavo avanti e imparavo a conoscere meglio loro due, le loro storie, li vedevo crescere nelle esperienze che vivevano insieme...ecco, anche questi "goffi" elementi iniziali diventavano coerenti, funzionavano benissimo! Anzi, era persino un piacere ritrovarli. Diventavano una sfaccettatura immancabile di ciò che li univa, perfettamente inserita in ciò che erano e nelle loro esperienze.
A questo riguardo viene spontaneo accennare al lato battle shonen della serie.
Eppure loro due battaglia dopo battaglia migliorano costantemente. Come? Imparando a collaborare, ad agire in perfetta armonia, come una cosa sola. E' un miglioramento graduale, basato su tutti i loro confronti, sugli infiniti litigi, sulle esperienze vissute insieme. Ma trasmette davvero un senso di crescita che nessun nuovo potere o abilità avrebbe potuto eguagliare.
Vabbé, ho finito per scrivere un papiro. E potrei ancora aggiungere molto, sugli archi narrativi più toccanti e riflessivi, o su tutta l'attenzione che viene dedicata ai personaggi "secondari" e che li rende vivi e caratterizzati quanto i protagonisti. Ma il tempo mi obbliga a fermarmi e probabilmente è meglio così.
In sintesi: Ushio e Tora è bellissimo, toccante e ogni appassionato del genere (e non solo) dovrebbe leggerlo per vedere come si scrive uno shonen di tutto rispetto.
E io rosico ancora pesantemente per non aver potuto essere a Lucca quando c'era ospite Fujita. Me tapino.
Se ad esempio leggiamo ora alcuni classici degli anni '60/'70, è ovvio che ci questi appariranno come più lenti, ingenui ed esteticamente meno appetibili rispetto ai prodotti di ora; insomma, i tempi cambiano ed i gusti anche!
Se vi approcciate ad Ushio e Tora sappiate dunque che dovete tener presente che è uscito nel 1990 e che appartiene ad una generazione di shounen totalmente diversa rispetto a quella attuale, dove i personaggi seguivano in modo quasi "dogmatico" certe coordinate editoriali pur lasciando all'autore una certa libertà nella narrazione.
Ushio e Tora per molti versi è pure superiore all'intoccabile Dragon Ball poiché anche nella sua fase episodica iniziale riesce a dare una trama di fondo che dura fino alla fine con una crescita caratteriale e morale dei personaggi esponenziale che non si limita al semplice "power-up" ad ogni nemico sconfitto (anzi, Ushio per quasi tutta la storia mantiene più o meno lo stesso livello di forza). I personaggi crescono dopo delusioni, sconfitte morali e vittorie non epocali, ma dal profondo significato umano (andatevi a leggere la storia del ladro d'occhi e poi ditemi - Volume 11 della perfect edition).
Leggetelo per intero e poi giudicatelo tenendo presente quanto vi ho detto. Questa è un'opera immensa e non credo si possa discutere più di tanto sul suo valore narrativo.
Sui disegni nulla da ridire, ognuno hai suoi gusti, ma ricordate che in giro ci sono opere con stili ben peggiori e più grotteschi che sbancano ad ogni uscita.
E' una storia che sembra dispersiva ma in realtà è molto compatta e sa benissimo, sin dall'inizio, dove vuole andare a parare, presentando uno dei combattimenti finali più belli mai visti in un manga. Lo consiglio caldamente a tutti gli appassionati di shounen manga, più di altri colleghi più famosi ma che magari navigano a vista e si perdono a lungo andare. Io ho la prima edizione, ma ora che lo stanno ristampando, approfittatene!
Storia ben articolata che non stanca. Personaggi molto particolari e non banali.
Disegno molto particolare che personalmente trovo unico nel suo genere e apprezzo molto.
Lo consiglio vivamente, lo reputo una delle perle da avere. IMHO
Se un'opera (fumetto, film o qualsiasi altra cosa) ha il "fattore X" la collocazione temporale te la dimentichi; anzi, secondo me diventa un valore aggiunto che la rende ancora più affascinante.
Probabilmente non è un capolavoro (per esempio io non ritengo Dragon Ball un capolavoro, di pecche ne ha, eppure non potete non averlo!) ma l'abilità di narrazione, i personaggi ed il disegno "sporco"lo rendono un manga immancabile.
Da non perdere anche la nuova serie anime che è stata rilasciata l'anno scorso dalla yamato video ed è visualizzabile su youtube sottotitolata in italiano.
Anche uno dei miei primi manga ^^
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