La Tokyo Electric Power Co. Holdings Inc. (meglio conosciuta sotto l'acronimo Tepco) ha dichiarato nei giorni scorsi che le strumentazioni inviate all'interno del reattore 2 della centrale nucleare di Fukushima n° 1 hanno registrato valori di radioattività pari a 530 Sievert all'ora, una quantità sufficiente per uccidere un essere vivente in pochi minuti. Questo valore è il più alto mai rilevato dal giorno del terremoto e conseguente tsunami che ha colpito la centrale distruggendola e provocando la più grande catastrofe nucleare dopo quella di Chernobyl avvenuta nel 1986.
Una telecamera ha filmato l’interno del reattore numero 2 e ha mostrato anche un foro di circa due metri nella grata di ferro che si trova sotto il recipiente a pressione nella vasca di contenimento primario del reattore. Si ipotizza anche che parte del reticolo si sia deformato. Prima che la telecamera del robot si rompesse a causa dell'esposizione all'eccessiva radiazione, si sono anche viste tracce di materia nera solida, probabilmente combustibile ormai esausto, alla base della struttura.
Hiroshi Miyano, docente all’Università Hosei e a capo di una commissione di studio sullo smantellamento della centrale giapponese, ha dichiarato alla NHK (la tv di stato) che tutto ciò potrebbe indicare che il combustile fuso in seguito all’incidente non sia lontano e, soprattutto, non sia immerso nell’acqua.
Questa notizia ha risvegliato il dibattito sulla questione dello smantellamento e sugli elevati rischi che ciò comporta. Secondo i medici dell'Istituto Nazionale di Scienze Radiologiche, 4 Sieverts di esposizione alle radiazioni può uccidere da una a due persone, 1 sievert, potrebbe portare sterilità, perdita di capelli e cataratta, mentre l'esposizione a dosi superiori a 100 millisievert aumenta il rischio di cancro.
Per alcuni le immagini registrate dal robot potrebbero essere il segnale che il materiale radioattivo sta lentamente fondendo qualunque ostacolo, sprofondando nella roccia sottostante e inquinando così le falde acquifere e il terreno circostante.
Tatsuhiro Yamagishi, portavoce ufficiale della Tepco, tende ovviamente a sottolineare che al momento si possono solo fare ipotesi e che il foro, che ha fatto sprofondare la grata metallica alla base della vasca di contenimento, può essere stato causato dalla caduta di materiale fuso. Quello che però è stato giudicato molto importante è che per la prima volta dal 2011 sono state identificate tracce di combustibile esausto in uno dei reattori danneggiati.
Il problema è che questa scoperta non fa che allungare i tempi di bonifica del sito: bisognerà prima di tutto ricalcolare il percorso del robot per evitare il foro scoperto, ma soprattutto i 530 sievert registati non permetteranno ispezioni superiori alle due ore oltre le quali i circuiti saranno distrutti dalle emissioni radioattive.
Tepco prevede che i lavori di bonifica delle scorie non cominceranno prima del 2021 per durare almeno 40-50 anni, ma Greenpeace la ritiene una stima alquanto improbabile; inoltre si prevede che il budget possa raggiungere la cifra di 170 miliardi di euro.
Il ministro dell’Economia Hiroshige Seko ha dichiarato: "Avere un’idea della situazione all’interno dei reattori è un primo passo nella giusta direzione. Metteremo a disposizione di questa impresa tutte le risorse umane, scientifiche e tecnologiche a disposizione".
Dei sei reattori che facevano parte della centrale, tre furono danneggiati dallo tsunami e, secondo gli esperti, in tutti si è verificato un qualche tipo di fusione.
Ora per il reattore numero 2 (il più colpito dei tre) c'è la certezza, data dalle immagini e dalle radiazioni registrate; nelle altre vasche la presenza di materiale fuso non è stata ancora localizzata. A marzo, a sei anni esatti dalla tragedia che colpì il Giappone, nuovi robot cercheranno di entrare nei reattori per avere un quadro più chiaro della situazione.
Fonte consultata
TheJapanTimes
Una telecamera ha filmato l’interno del reattore numero 2 e ha mostrato anche un foro di circa due metri nella grata di ferro che si trova sotto il recipiente a pressione nella vasca di contenimento primario del reattore. Si ipotizza anche che parte del reticolo si sia deformato. Prima che la telecamera del robot si rompesse a causa dell'esposizione all'eccessiva radiazione, si sono anche viste tracce di materia nera solida, probabilmente combustibile ormai esausto, alla base della struttura.
Hiroshi Miyano, docente all’Università Hosei e a capo di una commissione di studio sullo smantellamento della centrale giapponese, ha dichiarato alla NHK (la tv di stato) che tutto ciò potrebbe indicare che il combustile fuso in seguito all’incidente non sia lontano e, soprattutto, non sia immerso nell’acqua.
Questa notizia ha risvegliato il dibattito sulla questione dello smantellamento e sugli elevati rischi che ciò comporta. Secondo i medici dell'Istituto Nazionale di Scienze Radiologiche, 4 Sieverts di esposizione alle radiazioni può uccidere da una a due persone, 1 sievert, potrebbe portare sterilità, perdita di capelli e cataratta, mentre l'esposizione a dosi superiori a 100 millisievert aumenta il rischio di cancro.
Per alcuni le immagini registrate dal robot potrebbero essere il segnale che il materiale radioattivo sta lentamente fondendo qualunque ostacolo, sprofondando nella roccia sottostante e inquinando così le falde acquifere e il terreno circostante.
Tatsuhiro Yamagishi, portavoce ufficiale della Tepco, tende ovviamente a sottolineare che al momento si possono solo fare ipotesi e che il foro, che ha fatto sprofondare la grata metallica alla base della vasca di contenimento, può essere stato causato dalla caduta di materiale fuso. Quello che però è stato giudicato molto importante è che per la prima volta dal 2011 sono state identificate tracce di combustibile esausto in uno dei reattori danneggiati.
Il problema è che questa scoperta non fa che allungare i tempi di bonifica del sito: bisognerà prima di tutto ricalcolare il percorso del robot per evitare il foro scoperto, ma soprattutto i 530 sievert registati non permetteranno ispezioni superiori alle due ore oltre le quali i circuiti saranno distrutti dalle emissioni radioattive.
Tepco prevede che i lavori di bonifica delle scorie non cominceranno prima del 2021 per durare almeno 40-50 anni, ma Greenpeace la ritiene una stima alquanto improbabile; inoltre si prevede che il budget possa raggiungere la cifra di 170 miliardi di euro.
Il ministro dell’Economia Hiroshige Seko ha dichiarato: "Avere un’idea della situazione all’interno dei reattori è un primo passo nella giusta direzione. Metteremo a disposizione di questa impresa tutte le risorse umane, scientifiche e tecnologiche a disposizione".
Dei sei reattori che facevano parte della centrale, tre furono danneggiati dallo tsunami e, secondo gli esperti, in tutti si è verificato un qualche tipo di fusione.
Ora per il reattore numero 2 (il più colpito dei tre) c'è la certezza, data dalle immagini e dalle radiazioni registrate; nelle altre vasche la presenza di materiale fuso non è stata ancora localizzata. A marzo, a sei anni esatti dalla tragedia che colpì il Giappone, nuovi robot cercheranno di entrare nei reattori per avere un quadro più chiaro della situazione.
Fonte consultata
TheJapanTimes
il manga c 'è già ed è pure stato pubblicato in italia.
In questi casi, purtroppo, l'unica cosa da fare è tentare di confinare quello che rimane del reattore danneggiato e sperare di non incappare nella sindrome cinese (narrata nell'omonimo film del 1979) sperando che il calore sprigionato dal combustibile nucleare ancora attivo non provochino grossi danni al terreno sottostante.
in caso di incidenti!
Speriamo che prima o poi l'essere umano smetta con questo nucleare.
Già dai tempi del disastro di Chernobyl si sarebbe dovuto procedere alla messa al bando dell'energia nucleare in quanto era palese che i presunti benefici da essa forniti non valevano in nessun modo i rischi che la sua produzione comportava, per non parlare del fatto che esistono molte altre fonti di energia più sicure da sfruttare.
La verità è che dal 1945 l'umanità sta giocando alla roulette russa con la morte...
Comunque finora sono morte più persone nelle centrali ad idrocarburi che nelle centrali nucleari. E anche lo sversamento di una petroliera può uccidere una creatura vivente in pochi minuti.
Dovremmo proibire anche il petrolio quindi.
Bisogna vedere la cosa da più prospettive. Se la centrare nucleare viene controllata e i rifiuti smantellati correttamente, all'ora è sicura. Ma qui in Italia a malapena ci occupiamo dei rifiuti normali, quindi immagina come sarebbe con quelli nucleali. Quindi, a meno ché la mentalità o il governo non cambi, è meglio evitare il nucleare. Questo è quello che penso io.
Il disastro di Chernobyl è stato causato dall'inettitudine umana (hanno voluto eseguire dei test disattivando qualsiasi meccanismo di sicurezza), non dalla presunta o reale pericolosità del nucleare...
Concordo pienamente circa la responsabilità umana ma resta comunque il fatto che in caso d'incidente le conseguenze sono gravi e durature nel tempo...
Dobbiamo seriamente domandarci se il rischio valga la pena...
Risolverla sembra completamente fuori portata, con le tecnologie attuali si fatica persino ad avvicinarsi al luogo del disastro per analizzare la situazione. Anche trovare un modo per isolare il combustibile nucleare sembra un'ipotesi lontana visto che il metodo provato per altri incidenti potrebbe addirittura peggiorare le cose. Una bonifica è di fatto impossibile in tempi brevi, sistemi adeguati non esistono e andrebbero progettati da zero. Si stima che la messa in sicurezza della zona potrebbe non terminare prima di 80 anni, un lasso di tempo lunghissimo durante il quale la contaminazione nucleare continuerà incessantemente.
Di fatto si sta utilizzando una tecnologia che quando finisce fuori controllo causa dei danni di proporzioni immensamente più gravi di qualunque altra fonte di energia, danni che non solo causano vittime immediate ma continueranno a compromettere ogni forma di vita in quelle zone per secoli. Si è consapevoli che il rischio esiste, perché nessun sistema di sicurezza potrà mai coprire ogni possibilità, ma poi quando succede, nonostante il pericolo sia così gigantesco...non si sa cosa fare.
Di fronte a conseguenze simili i vantaggi mi sembrano talmente insignificanti che davvero, non capisco come si possa essere tanto incoscienti.
Il problema è l'effetto a lunga durata del nucleare. Inquinamento del suolo, diffusione di epidemie ecc... Alla fine dei giochi "l'energia pulita" pare essere quella meno avvezza ad incidenti simili... (specialmente in caso di disastri naturali)
@Syaoran93
Concordo pienamente... si parla di conseguenze perduranti addirittura in capo a un secolo...
I risultati poi li abbiamo sotto agli occhi, come hai detto anche tu.
Malattie, sopratutto tumori, deformazioni fisiche alla nascita, sia di uomini che di animali, contaminazione del terreno e di conseguenza dei cibi e degli animali destinati alla consumazione alimentare, nonchè la volatilità delle radiazioni, le quali sono in grado di raggiungere anche posti distanti dal luogo dell'incidente.
Nella mia famiglia si ricordano ancora il periodo del dopo-Cernobyl in cui si doveva fare attenzione agli ortaggi da mangiare, in quanto potenzialmente contaminati dalla nube radioattiva che aveva raggiunto anche l'italia, provocando a distanza di tempo una maggiore incidenza di casi di tumori polmonari e alla tiroide.
L'energia pulita non può soddisfare l'esigenza energetica del mondo contemporaneo, quindi va proprio esclusa dalle possibilità.
Per lo stesso motivo per cui utilizziamo il petrolio: perché non possiamo (al momento) farne a meno.
Ovviamente (e purtroppo) è così. Però magari cominciare a sfruttarla un po' di più non guasterebbe
Di una barra di plutonio, o di uranio, se ne sfrutta una piccola parte, molto più della metà diventa scoria nucleare. Ciò significa che vengono spesi molti, moltissimi soldi, sia per la costruzione che per la manutenzione delle centrali, con un ritorno energetico esiguo ed un rischio, in caso di incidenti, troppo elevato. Al momento si sta cercando di sviluppare un metodo per sfruttare almeno l'80% di ogni barra. Per quanto riguarda le rinnovabili, stanno sviluppando sistemi più efficaci come specie di aerostati e boe, per ottenere molta energia dal vento e dal mare. Per non dimenticare gli aerei ad energia solare, già sviluppati e perfettamente funzionanti.
Comunque staremo a vedere cosa prevarrà, se l'interesse economico oppure l'interesse per il bene comune.
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