Il regista 75enne Yoshiyuki Tomino, ospite d'onore e vincitore del "Romics d'Oro" al recente XXI Romics, ha concesso una lunga e articolata intervista a Forbes, raccolta personalmente da Ollie Barder (articolista del sito e noto blogger). Fra i temi trattati figurano gli inizi della carriera di Tomino, difficili e tormentati, le influenze di Isao Takahata e Hayao Miyazaki sulla sua formazione e sul suo lavoro e il mondo di Gundam
 
 
GLI ESORDI

Tomino ha inizialmente riassunto per sommi capi la sua carriera, iniziata nel 1964 subito dopo aver terminato l'Università, entrando nella Mushi Production, lo studio fondato da Osamu Tezuka. A spingerlo a fare una domanda di lavoro per la Mushi Production, come lui stesso ricorda, sono state le circostanze ovvero i rapporti di collaborazione fra il gruppo e la sua Università, non il "sacro fuoco" della passione per gli anime.
Inizialmente Tomino si limitò ad essere uno dei tanti giovani collaboratori dello studio impegnati nella realizzazione dell'originale versione animata di Astroboy, ma già circa sei mesi dopo l'inizio del suo rapporto con la Mushi Production gli venne chiesto di realizzare la sua prima sceneggiatura e di conseguenza iniziò ad approcciarsi ai problemi della regia.
Alcune difficoltà nell'imparare le metodologie di lavoro della Mushi Production e l'idea di poter fare qualcosa di diverso in altri settori, lo spinsero però ad abbandonare il gruppo di Osamu Tezuka e a cercare lavoro nel campo della pubblicità televisiva.

Pentitosi ben presto della sua scelta, tornò rapidamente sui suoi passi, riprendendo a lavorare nel mondo dell'animazione, questa volta con un vero progetto di vita e professionale: lavorare come storyboarder professionista cercando laddove fosse possibile di occuparsi anche della regia dei progetti, ma anche accettando tutti gli incarichi che gli sarebbero stati offerti, per poter nel frattempo migliorare e affinare le proprie competenze in tutti i campi dell'animazione. E così avrebbe fatto fino al 1978, quando iniziò a lavorare a Mobile Suit Gundam. In questo lungo periodo formativo, ha lavorato con alcuni dei più importanti gruppi nipponici, dalla Nippon Animation alla Tatsunoko.  
 
ISAO TAKAHATA E HAYAO MIYAZAKI

Tomino ritiene che un momento fondamentale della sua carriera, sia stata la collaborazione con Isao Takahata e lo stesso Hayao Miyazaki. A metà degli anni settanta Isao Takahata ha diretto, per la Nippon Animation, le serie di Heidi e Marco, dagli Appennini alle Ande. Tomino, che nel frattempo ha esordito come regista con Toriton, e poi dirigendo numerosi episodi di Kyashan il ragazzo androide (Tatsunoko), ha lavorato agli storyboard dei due progetti. Durante questo periodo di collaborazione ha avuto modo di apprezzare la dedizione al lavoro e le capacità organizzative di Takahata del quale lo colpisce la cura che questi pone nel realizzare gli storyboard e la loro bellezza.
Confrontandosi in lunghe conversazioni con il futuro regista di Conan il Ragazzo del Futuro e di Una Tomba per le Lucciole, Tomino ha imparato ad apprezzare il valore artistico e non meramente tecnico dei suoi lavori.

Di grande importanza anche gli incontri avuti con Hayao Miyazaki. Tomino ce lo descrive molto interessato al mondo dell'animazione con i mecha e alle possibilità che offre l'inserimento di autentici elementi drammatici all'interno di un anime basato sui mecha. Qualcosa su cui, afferma Tomino, lui stesso fino ad allora non aveva prestato sufficiente attenzione.
 


Tomino ha sfruttato queste esperienze nel suo lavoro successivo. Personalmente ritiene che non si possa realizzare una buona opera solo avendo la capacità di tenerne sotto controllo l'intera produzione, e questa capacità si può acquisire solo avendo lavorato in tutte o in gran parte delle aree di produzione di un anime. Uno sguardo d'insieme si può acquisire solo avendo osservato le diverse parti del meccanismo, altrimenti si finisce per essere semplici adattatori del lavoro altrui come accade, secondo il suo pensiero, nelle produzioni ispirate ai fumetti Marvel. Anche se il regista nipponico riconosce la forza del business Marvel, i film gli sembrano vuote scatole piene di artifici, privi di vero pathos (più volte ritorna polemicamente sui film Marvel nell'intervista).

L'ispirazione di Takahata e Miyazaki - afferma Tomino - è stata l'elemento che lo ha portato, dagli anni settanta, a cercare di far evolvere il genere mecha nei limiti che il mondo delle serie TV imponeva ed impone, cercando di  farlo uscire da un approccio che considerava infantile ed angusto, conferendogli maggiore spessore e profondità utilizzando un linguaggio cinematografico.

Da li a pochi anni la sua strada avrebbe poi definitivamente incrociato quella della Sunrise (all'epoca nota come Nippon Sunrise), fondata da un gruppo di ex-dipendenti della Mushi Production, fra i quali Yoshikazu Yasuhiko oltre allo stesso Tomino. La coppia in tre anni ha sfornato alcune opere rimaste per diversi motivi nella memoria degli appassionati: Combattler V, Zambot 3 ed infine Mobile Suit Gundam (quest'ultimo in stretta collaborazione con il mecha designer Kunio Okawara).  
 
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GUNDAM

Dal punto di vista del regista Tomino e del suo staff, nel creare la saga di Gundam il problema principale era come riuscire a dare una forma drammatica agli eventi di una guerra spaziale, come rendere l'intera storia più coinvolgente e credibile possibile. Una soluzione spesso usata nel cinema era quella di puntare l'attenzione sui protagonisti, seguendoli in modo alternato, mentre mano a mano l'azione scenica li portava verso un confronto diretto, aumentando gradatamente la tensione narrativa: il climax. Con quale espediente si sarebbe potuto rendere tutto nel tempo limitato e con i mezzi limitati di una serie TV? La risposta fu trovata attraverso l'impiego delle (mega) particelle Minovsky, il frutto, involontario dello sviluppo di un potente generatore a fusione nucleare compatto creato, nella finzione, dal "Mysterioso" professor Yuri Torenov Minovsky, il Newton della Fisica dell'Universal Century.

Sviluppando l'escamotage delle particelle Minovsky, che impedivano l'uso dei radar dei sensori e della radio, ed obbligavano i combattenti ad affrontarsi direttamente viso a viso, e grazie ad un accorto uso della telecamera, puntata direttamente sui volti dei protagonisti, lo staff diretto da Tomino riuscì a trasformare la "guerra moderna in uno spettacolo".

Grazie a questo artificio, ogni episodio di Gundam acquisisce una propria caratteristica tensione drammatica. L'accuratezza nello sviluppo dei personaggi e della trama, delle identità e dei destini dei singoli personaggi anche secondari della saga, un uso accorto delle musiche e della rumoristica, alcuni trucchi cinematografici, l'aver sempre tenuto presente da parte di Tomino le lezioni apprese in passato ed anche quelle apprese da Takahata e dallo stesso Miyazaki, hanno fatto il resto.  
 
NEWTYPE: Uomini e Super Uomini

Quando si parla di Gundam, pressoché inevitabilmente si finisce per parlare di Newtype. Nella storia di Gundam i Newtype sono un prodotto dell'evoluzione dell'umanità nello spazio, una risposta al nuovo ambiente. Così erano stati concepiti all'inizio, ma nel corso del tempo sono poi diventati qualcosa di molto diverso. A pesare su di loro è stata l'influenza delle tante produzioni, create soprattutto fra gli anni ottanta e novanta, in cui i poteri psichici e la telepatia venivano usati come vere e proprie armi.

Tomino si rincresce di non esser stato capace di delineare meglio il loro ruolo nel tempo in cui ha lavorato più intensamente a Gundam. Avrebbe voluto usare i Newtype per mostrare come l'umanità avrebbe potuto evolversi al meglio, non trasformandosi in "divinità distruttrici" e neppure in "esseri superiori" ma in qualcosa di meglio, ma non c'è riuscito.
 

Nell'ultima parte dell'intervista, dopo essersi soffermato su un altro suo lavoro, Aura Battler Dumbine, Tomino ha voluto dire qualcosa di più sul suo ultimo progetto, Gundam Reconguista in G, serie ideata pensando ad un pubblico giovane e dunque condotta con un tono volutamente ironico e allegro ma in cui sono presenti diversi elementi didascalici per far riflettere la generazione più giovane degli spettatori sui temi più concreti dell'esplorazione spaziale. Malgrado il regista abbia fortemente voluto l'anime, la sua realizzazione gli ha dato parecchi problemi, non essendo riuscito ad averne un totale controllo produttivo né sulle varie fasi di produzione e neppure sull'edizione Blu-Ray. Sorprenderà sapere che, per quanto la storia abbia fra i suoi perni un ascensore spaziale, tecnologia su cui vari enti spaziali e team scientifici nel mondo stanno riflettendo, Tomino non crede comunque possibile lo sviluppo di questa tecnologia.

I primi tre episodi di Gudam Reconguista in G, sottotitolati in forma ufficiale, sono stati proiettati durante l'incontro di Tomino con il pubblico al Romics. Sempre nel corso dell'incontro, Tomino in persona ha annunciato un nuovo progetto per Reconguista in G.

Fonte Consultata:
Forbes