The Eccentric Family 2: impressioni sugli episodi 5-6

In una misura l'una, in una misura l'altra, entrambe le puntate sono state poetiche. Nell'episodio 5 c'è un'atmosfera più familiare e corale; l'episodio 6, invece, si concentra sulle bighellonate di Yasaburo in giro per Kyoto, dove il bohémien dei tanuki si intrattiene in conversazioni ora con l'uno ora con l'altro personaggio, arrivando persino alle porte dell'Inferno. Assistiamo a una dolcissima dichiarazione, che mi ha imbarazzata, divertita, ma soprattutto toccata: finalmente Yaichiro e Gyokuran si scambiano promesse d'amore. Un sentimento puro e naturale, vissuto nella sua più squisita manifestazione, con semplicità, con la genuinità caratteristica dei tanuki, che fanno sempre pentire me, infelice umana, di camminare su questo mondo. E il romanticismo della prima parte dell'episodio 5 si consuma in scene familiari degli Shimogamo che riscaldano il cuore. Puntata molto piena, perché si passa dal sentimentalismo, alla comicità di una battaglia di fuochi d'artificio, all'azione di un vero combattimento tra il "tengu che dice di non essere tengu" e la "mezza-tengu"! Benten non impara mai dai suoi errori, è fin troppo piena di sé; perciò sono contenta che il successore ogni volta la metta a sedere. Ci voleva qualcuno che riuscisse a tenerle testa così! Certo, l'atteggiamento del successore è a tratti misogino, ma il fatto che non subisca il fascino della "ce l'ho solo io" Benten mi consola sulla sua integrità. Nell'episodio 6, invece, Yasaburo si ficca nuovamente in uno dei suoi casini, finendo dritto nel calderone infernale! Non molto felice di rivedere il brutto muso di Sōun Ebisugawa, ancora più scontenta di sapere che il Club del Venerdì si sta di nuovo dando alla pazza gioia. Ho la netta impressione che se lo zio non sta attento a tramare, il prossimo a finire nel calderone sarà proprio lui! Comunque, grazie a Sōun nella sesta puntata abbiamo una capatina nel suggestivo inferno popolato dagli oni (鬼), altra figura mitologica del folklore giapponese che sinceramente mancava all'appello. Molto "belli" gli scorci dell'Inferno, ma soprattutto sapere che gli oni apprezzano il sumo, mangiano ramen, prendono il treno e se la spassano come tutti, è pura poesia! Piccola nota, infine, al flashback su papà Shimogamo, citando il quale emergono sempre piccoli tasselli che vanno a completare la caratterizzazione dei tanuki. Non c'è niente da fare, io amo Uchōten Kazoku, e basta.
P.S. Kaisei, mostrati!

Da questi ultimi episodi mi pare di notare si stia ripetendo lo schema della prima stagione: dopo una buona dose di episodi introduttivi e dal registro tendenzialmente scanzonato e piacevolmente "inconcludente", le cose cominciano a farsi più serie; in questo caso proprio con la ricomparsa in scena del club del venerdì che ovviamente può portare solo guai ai nostri poveri tanuki (e pare anche al professor Kyouju).
Il personaggio di Benten continua tutto sommato a incuriosirmi; non per il suo fascino volubile e capriccioso da femme fatale, ma perchè pare portarsi qualcosa dentro, un qualche tormento, legato sicuramente al suo passato.
Una conferma è sempre papà Souichiro, elemento che costituisce a mio avviso un piccolo gioiello narrativo con ogni suo cameo in quest'opera: è affascinante notare come la sua figura ricorrente aleggi fra i vari episodi e in qualche modo influenzi le vite di tutti, nonostante egli in realtà non ci sia più.