Il direttore tecnico di serie anime, Taiki Nishimura, ha scritto su Twitter che il suo stipendio mensile ammonta a 100.000 yen (circa 800€) per ogni anime al quale lavora. Nishimura ha rimarcato che ha lavorato nel campo degli anime per vent'anni.
Al mese per vivere avrebbe bisogno di circa 150.000-200.000 yen (dai 1200€ ai 1.600€): gli piacerebbe concentrarsi e lavorare ad un anime per volta, ma per avere delle entrate sufficienti deve avere due lavori contemporaneamente. Per ogni anime riceve sui 230.000 yen (circa 1800€) e sono necessari due mesi di lavoro. Ecco che di conseguenza che il suo guadagno netto mensile è di circa 100.000 yen.
Il massimo che abbia mai guadagnato per un anime sono stati 300.000 yen (circa 2.400€) e il minimo 160.000 yen (circa 1.200€). I produttori dell'anime più proficuo erano di una compagnia di medie dimensioni mentre una "major" è stata anche quella che lo ha pagato di meno. La paga maggiore era giustificata dai grossi sponsor della compagnia.
Riesce a vivere con 100.000 yen al mese perché l'appartamento in cui vive è suo e non ha l'affitto da pagare. Oltre agli anime, riesce talvolta lavorare anche a progetti più grossi ma ritiene che se una persona impiegata nell'industria ha un affitto da pagare, allora questa deve forzatamente lavorare a più progetti in contemporanea.
Tutto questo lavoro lascia poco altro tempo anche per il riposo, e questo, ha confessato, lo ha fatto soffrire.
Nishimura ha lavorato come direttore degli episodi per Mobile Suit Gundam: Seed Destiny, Aldnoah.Zero, Glass Fleet, School Rumble e Valvrave the Liberator. Ha lavorato anche allo story board di Glass Fleet, Gilgamesh e Shutsugeki! Machine Robo Rescue.
La JAniCA (associazione degli animatori giapponesi) ha condotto nel 2015 un sondaggio tra 759 addetti del settore da cui era emerso che lo stipendio annuo nel 2013 per un animatore in Giappone ammontava a circa 3.328.300 yen (più di 26.500€).
Fonte consultata:
Anime News Network
Al mese per vivere avrebbe bisogno di circa 150.000-200.000 yen (dai 1200€ ai 1.600€): gli piacerebbe concentrarsi e lavorare ad un anime per volta, ma per avere delle entrate sufficienti deve avere due lavori contemporaneamente. Per ogni anime riceve sui 230.000 yen (circa 1800€) e sono necessari due mesi di lavoro. Ecco che di conseguenza che il suo guadagno netto mensile è di circa 100.000 yen.
Il massimo che abbia mai guadagnato per un anime sono stati 300.000 yen (circa 2.400€) e il minimo 160.000 yen (circa 1.200€). I produttori dell'anime più proficuo erano di una compagnia di medie dimensioni mentre una "major" è stata anche quella che lo ha pagato di meno. La paga maggiore era giustificata dai grossi sponsor della compagnia.
Riesce a vivere con 100.000 yen al mese perché l'appartamento in cui vive è suo e non ha l'affitto da pagare. Oltre agli anime, riesce talvolta lavorare anche a progetti più grossi ma ritiene che se una persona impiegata nell'industria ha un affitto da pagare, allora questa deve forzatamente lavorare a più progetti in contemporanea.
Tutto questo lavoro lascia poco altro tempo anche per il riposo, e questo, ha confessato, lo ha fatto soffrire.
Nishimura ha lavorato come direttore degli episodi per Mobile Suit Gundam: Seed Destiny, Aldnoah.Zero, Glass Fleet, School Rumble e Valvrave the Liberator. Ha lavorato anche allo story board di Glass Fleet, Gilgamesh e Shutsugeki! Machine Robo Rescue.
La JAniCA (associazione degli animatori giapponesi) ha condotto nel 2015 un sondaggio tra 759 addetti del settore da cui era emerso che lo stipendio annuo nel 2013 per un animatore in Giappone ammontava a circa 3.328.300 yen (più di 26.500€).
Fonte consultata:
Anime News Network
Prestigiosissimo, quelli che studiano anni e anni più doposcuola per fare il medico/dirigente/politico non hanno capito nulla della vita.
Suvvia, siamo seri, a meno che non si parli di registi famosi il prestigio è praticamente zero, alla pari delle centinaia di persone che stanno nei crediti dei film.
Piuttosto sarei curioso di sapere qual è stato il titolo per cui è stato pagato di più.
Se dovessi tirare a indovinare io direi Ergo Proxy, ai tempi se n'era parlato molto, anche perché andava su Wowow ed era una delle prime (la prima?) serie ad essere trasmessa in alta definizione.
E considerando la ending credo che l'investimento fatto fosse di tutto rispetto (pagare i diritti per una delle canzoni più famose degli anni '90 vs far fare qualcosa di originale con cui vendere dischi/fare concerti).
@whitestrider
Quante ore NON debba lavorare piuttosto...^^"
Io con 400€ al mese pur sforzando il tutto si vive comunque.
Evidentemente gli stipendi giap non sono conformi al carovita spaventoso in vigore da quelle parti: non solo mancanza di sonno, con quello stipendio col cavolo che ti puoi permettere la frutta e la verdura che in Giappone costano un occhio della testa(mi pare di ricordare come 3 eurini un pomplemo o 1 euro 1 pomodoro ..) a questo punto non c'è più da meravigliarsi se muoiono suicidi o di infarto per le cattive condizioni di salute dovute a stress e cattiva alimentazione/mancanza di moto.
Mi chiedo di chi sia la colpa, ma credo che tutto parta ancora dai valori giapponesi basati sul dovere, sul sacrificio e sull'attaccamento all'azienda per cui si lavora; mi chiedo quanti parteciperebbero ad uno sciopero, per far valere i propri diritti, ad esempio..
Quanto meno fa un lavoro che gli piace (altrimenti non sarebbe rimasto 20 anni nel settore), il che a volte ti fa sentire realizzato anche se la paga è minuscola ed i ritmi di lavoro sono stressanti.
Per quanto possa essere un lavoro che ti piace, animare e' molto pesante. Sembra tanto divertente fare i "cartoni animati" ma vi farei fare intercalari per un giorno poi vediamo…. Questa cosa del "he ma a te piace il tuo lavoro" e' solitamente usata da i superiori per sfruttare la gente ed addirittura non pagarla! ? questo succede spesso tra i disegnatori e nel settore dell' intrattenimento.
Janica si preoccupa di fare sondaggi, ma non fa niente per aiutare gli animatori se non cercare di zittirli quando tentano di esprimersi su twitter. Invece di dare i soldi della cool japan a cavolate come otaku mode potrebbero aiutare gli animatori…
I problemi non sono gli anime fatti in korea (cosa che e' stata sempre fatta anche se in modo minore) o altre cavolate simili, sono ben altri.… una valanga di titoli per pochi animatori, schedule impossibili, bassi stipendi e lavoratori non tutelati, controllo di altre aziende che detengono i diritti e che quindi prendono la maggior parte degli incassi e gli studi quasi nulla…etc.
Un bel coraggio a criticare i koreani (e cinesi) , la maggior parte delle volte parano letteralmente il c*** per le serie giapponesi. Provate a guarsare i credits ogni tanto e ven renderete conto. Poi ovvii che ci siano buoni studi come cattivi studi anche allestero.
Questa cosa dove l'hai sentita?
Io ho sempre saputo e letto che gli studi di animazione non assumono dipendenti a posto fisso perché il carico di lavoro può variare molto e quindi la componente freelance è, per forza di cose, maggiore.
E per altro è capitato che animatori generalmente legati ad uno studio animassero scene in anime fatti in altri studio (in genere venendo creditati con pseudonimi o non creditati, vedasi Yutaka Nakamura su OPM 12).
Detto questo, realtà senza quasi freelance ci sono, ma in genere sono studi che hanno la produzione pianificata per anni e possono garantire una mole di lavoro costante.
Il vecchio Studio Ghibli, Kyoto Animation ecc ecc.
E, ad esempio, in KyoAni gli animatori sono tutto tranne che sfruttati.
Da gente professionista che lavora da anni nel settore e da esperienza personale?
Gli studi a volte assumono a posto fisso, soprattutto i giovani laureati, ma nessuno vuole essere assunto come dipendente a posto fisso ed ora telo spiego.
1) In quanto azienda lo studio puo' anche costringerti a lavorare il sabato e la domenica, tutti i giorni fino a notte fonda, senza pagarti ovviamente. Perche'? Perche' l' azienda in Giappone viene prima di tutto, perche' se l' anime non rispetta la messa in onda pagano sanzioni enormi, perche' secondo i superiori "vieni pagato allora devi lavorare".
2) non hai scelta sugli anime a cui puoi lavorare. Quello che ti passa l' azienda e quello che decidono i superiori, STOP.
3) E' difficilissimo salire di "livello" e diventare uno che fa keyframe. E' importante fare intercalari, ma il modo assurdo in cui sono imposti ed insegnati fanno ragequittare tutti gli animatori piu' giovani.
Se sei freelance hai piu' difficolta' perche' ti pagano a disegno oppure a cut, ma hai mooolta piu' liberta. Se sei brav puoi farti notare facendo qualche keyframe, e vista la mancanza di animatori verrai ri-contatto in futuro per altri lavori. Piu' lavori e piu' guadagni.
Lo sai invece quanto prende uno che fa gli intercalari per pokemon? meno di 600 euro al mese. Stipendio fisso. Ti pare normale? a me no.
Qualche dettaglio in piu'
http://goboiano.com/80-of-animators-quit-and-14th-studios-arent-making-money/
Piu' studi a volte lavorano su una stessa serie perche' non c'e' abbastanza tempo o non c'e' abbastanza forza lavoro. Oppure gli animatori possono essere legati ad uno studio, ma hanno la liberta' di scegliere di lavorare anche con altri. Questo di solito e' freelance
Al Ghibli erano tutti freelance o a contratto indeterminato, finita la produzione bye bye, magari la gente viene richiamata, magari no. Sembra un po' triste, ma alla fine uno come artista e' libero di fare quello che vuole quindi perche' no? L' unico difetto e' che non hai un posto fisso, ma se sei una persona di talento il lavoro lo trovi ovunque. Su Kyoani non dico niente perche' non ne sono informato, ma chissa'... non e' che se vendono ed hanno belle animazioni allora anche per i dipendenti sia il paradiso.
Da una parte ti do assolutamente ragione ma credo che ci sia un limite a tutto. Anche se mi piace un lavoro non lo farei mai per 1200 euro al mese ma soprattutto per ore indefinite al mese. Non è secondo me tanto una questione economica quanto un problema di rapporto tra ore di lavoro e retribuzione
Hai lavorato in Giappone come animatore?
Puoi raccontare la tua esperienza?
Non ho comunque capito come siamo passati agli intercalari, che credo nessuno abbia messo mai in dubbio siano la categoria più sfruttata, e dubito cambierà mai qualcosa.
Professioni con un turn-over così elevato saranno sempre la merda, condizioni di lavoro indegno (non siamo in Giappone con la loro assurda culture del lavoro, ma mi è capitato di sentire società di consulenza con dipendenti che molto spesso fanno abbandonantemente più di 50 ore a settimana, spesso senza straordinari, risultato un sacco di neolaureati che durano un paio di anni e poi se ne vanno, e via così) e paga bassa.
Quello che suona strano in realtà sono situazioni come quella dell'articolo o quella di animatori famosi, gente esperta che non puoi rimpiazzare con un ventenne alla prima esperienza e che prende comunque una paga ridicola che gli basta a malapena per tirare a campare.
Più quasi sempre che a volte, siamo circa a 90% vs 10%, con molte produzioni che fanno fare interi episodi ad altri studi.
E ogni anno va sempre peggio da questo punto di vista.
Al netto del fatto che facendo un film per volta è ovvio che non potessero tenere tutti a contratto, c'era comunque una certa parte di animatori, anche molto talentuosi, che per anni (decenni) ha lavorato esclusivamente per il Ghibli e che negli ultimi anni si è data al freelance
https://blog.sakugabooru.com/2017/05/20/anime-craft-weekly-40-your-name-the-post-ghibli-industry/
Mah, lo riportavo perché avevo letto ai tempi che c'era una cultura del lavoro piuttosto decente e che il planning cercava di evitare situazioni in cui gli animatori dovevano lavorare 7 giorni a settimana per finire l'episodio e consegnarlo all'ultimo secondo.
Se dovessi ritrovare la fonte vedrò di linkare, Kyoto Animation viene comunque citata insieme a Sunrise e Trigger come uno degli studi di animazione che tratta meglio i dipendenti in
http://goboiano.com/anime-creators-speak-out-saying-a-slave-revolt-will-come/
(poi personalmente di goboiano mi fido e non mi fido, vedi ad esempio l'articolo da te citato dove sembra che ci sia un compotto per escludere gli studi dai comitati di produzione... se uno studio non c'è è perché non ha finanziato la produzione dell'anime, la torta dei profitti si divide tra chi ci mette i soldi, se uno studio anima e basta viene ovviamente pagato solo per il lavoro effettuato, non mi pare che ci sia niente di cui stupirsi).
Si, anche se non ho così tanta esperienza, e questo non mi sembra il luogo appropriato per parlarne. Ci sono altri animatori stranieri come Henry Thurlow che lavora nel settore da molto tempo e che già anni fa fece un' intervista, penso che sia una delle migliori in circolazione.
Perchè in uno studio di animazione incominciano tutti da lì. Ed il fatto che sia una posizione così ostile non invoglia i giovani animatori ad andare avanti.
Sembra strano ma è la cruda realtà. Di recente è mancato uno che lavorava per la regia di anime come naruto ed è morto sulla sedia per aver fatto un'ora di riposo. Anche questo aveva una paga intorno ai 1800 euro probabilmente, non paragonabile alla mole di ore di lavoro a cui era sottopopsto.
Non sono sicuro su chi fosse full time al Ghibli, ma erano quasi tutti contratti indeterminati di questo ne sono sicuro.
Trigger ovvio, sono scappati dal casino di Gainax, si sono organizzati loro come si deve. Su Sunrise ho diversi dubbi.....
Una volta c'era più tempo per lavorare, per fare anche cose decenti. Adesso tutti vogliono tutto subito e ne risente la qualità.
Non sembra un complotto lo è, delle aziende che detengono i diritti, danno finanziamenti veramente MINIMI agli studi e si beccano la maggior parte dei profitti (per questo dal merchandising gli studi non guadagnano NULLA). E' il sistema in generale che va disintegrato e fatto ripartire da zero. Trigger l' ha capito ed ha puntato su un kickstarter. Non dò la colpa solo a queste grandi aziende ma anche ai piani alti degli studi che accettano condizioni assurde per far lavorare e sfruttare tutti quelli che stan sotto, tanto non è il producer che disegna no?
Poi ci sono anche bavi producer che sanno svolgere il loro lavoro. Quello di kimi no na wa non solo ha dato una valanga di soldi per la produzione, ma ha anche lasciato molta libertà creativa perchè voleva che si creasse qualcosa di interessante (kono sekai no katasumini ha la metà del budget ma è decisamente meglio ma ok).
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