Tante volte ci è stato chiesto di fare una rubrica dove inserire il bianco e il nero, Capuleti e Montecchi, Livorno e Pisa, giorno e notte...insomma due punti di vista diametralmente opposti su cui poter discutere e magari anche schierarsi.
Dobbiamo ammetterlo, il timore che tutto finisca in un inutile flame ci ha sempre frenato ma, visto che ultimamente voi utenti vi siete dimostrati meno "scalmanati", ci siamo detti in Redazione "Why not"?
AnimeRing!
Un titolo, anime o manga, due recensioni a confronto. Due recensioni di voi utenti, il vostro diverso punto di vista sul "palco" di AnimeClick.it.
Come nel miglior incontro di Wrestling, come nella più epica delle Battle rap, saranno le vostre opinioni a sfidarsi fino all'ultimo colpo anzi...spoiler!
Andiamo a scoprire il titolo su cui faremo discutere voi utenti!
Oggi è giunto il momento di emettere un verdetto!
La domanda è una sola: voi da che parte state?
A FAVORE
CONTRO
Potete far sentire la vostra voce, oltre che nei commenti, anche con un mini sondaggio che durerà tre giorni!
Dobbiamo ammetterlo, il timore che tutto finisca in un inutile flame ci ha sempre frenato ma, visto che ultimamente voi utenti vi siete dimostrati meno "scalmanati", ci siamo detti in Redazione "Why not"?
AnimeRing!
Un titolo, anime o manga, due recensioni a confronto. Due recensioni di voi utenti, il vostro diverso punto di vista sul "palco" di AnimeClick.it.
Come nel miglior incontro di Wrestling, come nella più epica delle Battle rap, saranno le vostre opinioni a sfidarsi fino all'ultimo colpo anzi...spoiler!
Andiamo a scoprire il titolo su cui faremo discutere voi utenti!
My Hero Academia è indubbiamente uno dei titoli più famosi degli ultimi anni, da alcuni apprezzato per il carisma dei numerosi personaggi e la trama appassionante, da altri per le animazioni dei combattimenti confezionate da BONES, da altri ancora per le tematiche e messaggi proposti. Ma c'è anche chi, specialmente tra i più anziani, invece non ne comprende il successo, ritenendolo semplicemente l'ennesimo shonen da combattimento senza innovativa, come se ne sono visti a centinaia nel corso degli anni.
Dopo due stagioni da 38 episodi complessivi e molti capitoli del manga inediti ancora da trasporre, la terza stagione è ormai alle porte e conterà 25 episodi.
Ricordiamo che le prime due stagioni dell'anime sono visionabili gratuitamente in streaming su VVVVID. Il manga originale è invece pubblicato da Star Comics.
Dopo due stagioni da 38 episodi complessivi e molti capitoli del manga inediti ancora da trasporre, la terza stagione è ormai alle porte e conterà 25 episodi.
Ricordiamo che le prime due stagioni dell'anime sono visionabili gratuitamente in streaming su VVVVID. Il manga originale è invece pubblicato da Star Comics.
Oggi è giunto il momento di emettere un verdetto!
La domanda è una sola: voi da che parte state?
A FAVORE
My Hero Academia
8.0/10
Sono giunto preparato a quest’opera, avendo già letto il manga. Eppure, proprio di fronte a questa considerazione, sono stato ancora più curioso di vedere in che modo siano riusciti ad animare una serie dalle grandissime potenzialità. “Boku no Hero Academia” è, tutto sommato, una storia semplice, che unisce lo stile giapponese a quello dei fumetti americani. Una vicenda che si forma proprio su questa convivenza e rimarrà vivida per tutti e tredici gli episodi.
Anime classificabile come d’azione/scolastico, dove i supereroi sono all'ordine del giorno e costituiscono l’essenza stessa della società. E cosa accadrebbe se, di colpo, spuntassero fuori una miriade di Superman o Wolverine? Ecco a voi un possibile scenario…
Izuku Midoriya vuole diventare un supereroe, è il suo sogno fin da bambino e, a dispetto di quel che sembra, potrebbe anche diventare realtà in poco tempo. Il mondo in cui vive, infatti, ha subito una strana mutazione e, tutto d’un tratto, hanno incominciato a nascere bambini con superpoteri. All’inizio era strano, ma con il passare del tempo, l’intera popolazione globale ha acquisito queste abilità, diventato così piuttosto ordinarie.
E allora perché non sognare? Midoriya ci crede e ci spera con tutto il cuore, ma la realtà è piuttosto crudele con lui. Infatti, a dispetto delle aspettative, il nostro giovane eroe non svilupperà alcun superpotere. Un’eccezione, insomma, qualcosa di paradossalmente raro che, però, segnerà per sempre la vita del ragazzo.
Arrendersi? Giammai! Fino alla fine c’è la possibilità di rendere reali i propri progetti, anche se la strada è piena di ostacoli e i compagni di classe lo prendono in giro periodicamente. Midoriya continua a sognare e, un giorno, questo suo sogno potrebbe diventare realtà.
Incontra dal vivo All Might, il più grande supereroe di tutti i tempi, e, dopo una serie di sfortunati eventi, questo gli sussurra una cosa sorprendente: può donargli il suo stesso potere.
Ed ecco allora che incominciano le disavventure di Midoriya, tra stranezze e ordinarietà. Una storia alquanto bislacca, che unisce il gusto americano dei superpoteri alla classica commedia scolastica giapponese. Un anime che fonde insieme due generi, ma che, allo stesso tempo, riesce comunque a creare qualcosa di originale.
Durante le varie puntate, incontreremo moltissimi personaggi e, anche se non tutti avranno la giusta caratterizzazione, riusciranno comunque a ritagliarsi un piccolo spazio. In fin dei conti, è sempre difficile descrivere appieno la psicologia di ogni personaggio, qualcuno dovrà rimanere per forza in secondo piano. Tuttavia, per quanto riguarda quelli principali, vediamo subito come si possono individuare alcuni tratti specifici e originali (in primis Midoriya).
Per quanto riguarda la trama, è da sottolineare la sua apparente semplicità. Ciò è vero, ma fa parte dello stile stesso dell’anime. Dividere il mondo in “superbuoni” e “supercattivi” è un po’ il classico stereotipo dei fumetti americani. “Boku no Hero Academia” mantiene appunto questa ripartizione, inserendo, però, qualche piccola macchiolina. Il buono che non è proprio così buono (Bakugou) e un cattivo che nasconde in sé qualcosa di più che un ardente spirito di follia.
La grafica è ottima, e non solo per la qualità in sé dei disegni, ma anche, e soprattutto, per l’attenzione che c’è stata nel rispettare alla perfezione il design del manga. Molto spesso capita che, dall’opera originale alla trasposizione animata, ci siano evidenti cambiamenti di stile. Inevitabile alle volte, ma superfluo in altre.
Con “Boku no Hero Academia” bisognava, a mio avviso, cercare di mantenere il più possibile lo stile di partenza. Perché? Semplice, perché tenta di ricreare ancora una volta una forma molto “americaneggiante” (basta guardare All Might): colori carichi di intensità, linee di contorno marcate e ombreggiature pesanti. Ovviamente, tali caratteristiche si rispecchiano più in determinati personaggi, ma era importante mantenerli.
Molto buono il doppiaggio e la scelta dei doppiatori, così come la colonna sonora, in grado di aumentare al massimo l’adrenalina e rendere il tutto ancora più emozionante.
La regia ha svolto un lavoro pulito e ordinato. Si attiene molto al manga e non svolge particolari tagli o adattamenti. Meglio così!
Il finale è molto aperto, ma, d’altro canto, il manga è ancora in corso e la storia è ben lungi dal trovare una propria conclusione. E allora come si possono giudicare queste prime tredici puntate? Direi in maniera estremamente positiva. L’anime è stato capace di conservare tutte le buone qualità del manga, amplificandole con un comparto audio veramente emozionante.
Una storia che scorre veloce e appassiona anche per la sua apparente semplicità. I protagonisti colpiscono e rimangono impressi nella memoria. E, in fin dei conti, non è proprio questo l’obiettivo primario di qualsiasi opera? Che piaccia o meno, “Boku no Hero Academia” non cade nel dimenticatoio e riesce a formare un legame con lo spettatore.
Voto finale: 8
Anime classificabile come d’azione/scolastico, dove i supereroi sono all'ordine del giorno e costituiscono l’essenza stessa della società. E cosa accadrebbe se, di colpo, spuntassero fuori una miriade di Superman o Wolverine? Ecco a voi un possibile scenario…
Izuku Midoriya vuole diventare un supereroe, è il suo sogno fin da bambino e, a dispetto di quel che sembra, potrebbe anche diventare realtà in poco tempo. Il mondo in cui vive, infatti, ha subito una strana mutazione e, tutto d’un tratto, hanno incominciato a nascere bambini con superpoteri. All’inizio era strano, ma con il passare del tempo, l’intera popolazione globale ha acquisito queste abilità, diventato così piuttosto ordinarie.
E allora perché non sognare? Midoriya ci crede e ci spera con tutto il cuore, ma la realtà è piuttosto crudele con lui. Infatti, a dispetto delle aspettative, il nostro giovane eroe non svilupperà alcun superpotere. Un’eccezione, insomma, qualcosa di paradossalmente raro che, però, segnerà per sempre la vita del ragazzo.
Arrendersi? Giammai! Fino alla fine c’è la possibilità di rendere reali i propri progetti, anche se la strada è piena di ostacoli e i compagni di classe lo prendono in giro periodicamente. Midoriya continua a sognare e, un giorno, questo suo sogno potrebbe diventare realtà.
Incontra dal vivo All Might, il più grande supereroe di tutti i tempi, e, dopo una serie di sfortunati eventi, questo gli sussurra una cosa sorprendente: può donargli il suo stesso potere.
Ed ecco allora che incominciano le disavventure di Midoriya, tra stranezze e ordinarietà. Una storia alquanto bislacca, che unisce il gusto americano dei superpoteri alla classica commedia scolastica giapponese. Un anime che fonde insieme due generi, ma che, allo stesso tempo, riesce comunque a creare qualcosa di originale.
Durante le varie puntate, incontreremo moltissimi personaggi e, anche se non tutti avranno la giusta caratterizzazione, riusciranno comunque a ritagliarsi un piccolo spazio. In fin dei conti, è sempre difficile descrivere appieno la psicologia di ogni personaggio, qualcuno dovrà rimanere per forza in secondo piano. Tuttavia, per quanto riguarda quelli principali, vediamo subito come si possono individuare alcuni tratti specifici e originali (in primis Midoriya).
Per quanto riguarda la trama, è da sottolineare la sua apparente semplicità. Ciò è vero, ma fa parte dello stile stesso dell’anime. Dividere il mondo in “superbuoni” e “supercattivi” è un po’ il classico stereotipo dei fumetti americani. “Boku no Hero Academia” mantiene appunto questa ripartizione, inserendo, però, qualche piccola macchiolina. Il buono che non è proprio così buono (Bakugou) e un cattivo che nasconde in sé qualcosa di più che un ardente spirito di follia.
La grafica è ottima, e non solo per la qualità in sé dei disegni, ma anche, e soprattutto, per l’attenzione che c’è stata nel rispettare alla perfezione il design del manga. Molto spesso capita che, dall’opera originale alla trasposizione animata, ci siano evidenti cambiamenti di stile. Inevitabile alle volte, ma superfluo in altre.
Con “Boku no Hero Academia” bisognava, a mio avviso, cercare di mantenere il più possibile lo stile di partenza. Perché? Semplice, perché tenta di ricreare ancora una volta una forma molto “americaneggiante” (basta guardare All Might): colori carichi di intensità, linee di contorno marcate e ombreggiature pesanti. Ovviamente, tali caratteristiche si rispecchiano più in determinati personaggi, ma era importante mantenerli.
Molto buono il doppiaggio e la scelta dei doppiatori, così come la colonna sonora, in grado di aumentare al massimo l’adrenalina e rendere il tutto ancora più emozionante.
La regia ha svolto un lavoro pulito e ordinato. Si attiene molto al manga e non svolge particolari tagli o adattamenti. Meglio così!
Il finale è molto aperto, ma, d’altro canto, il manga è ancora in corso e la storia è ben lungi dal trovare una propria conclusione. E allora come si possono giudicare queste prime tredici puntate? Direi in maniera estremamente positiva. L’anime è stato capace di conservare tutte le buone qualità del manga, amplificandole con un comparto audio veramente emozionante.
Una storia che scorre veloce e appassiona anche per la sua apparente semplicità. I protagonisti colpiscono e rimangono impressi nella memoria. E, in fin dei conti, non è proprio questo l’obiettivo primario di qualsiasi opera? Che piaccia o meno, “Boku no Hero Academia” non cade nel dimenticatoio e riesce a formare un legame con lo spettatore.
Voto finale: 8
CONTRO
My Hero Academia
4.0/10
Francamente non mi capacito del consenso ottenuto da "BNHA". Sarà che alla mia veneranda età questo genere di prodotto appassiona decisamente meno che durante l'adolescenza, ma davvero trovo la serie di una mediocrità unica. Anzi no, non unica, visto che di unico "BNHA" ha davvero poco.
Il protagonista è il solito esserino sfortunato che imperversa in tutti gli anime d'azione: oltre a non spiccare nell'insieme dei suoi coetanei, per rigirare il coltello nella piaga è anche ben al di sotto della media, non possedendo alcun genere di peculiarità tra il paranormale ed il metafisico. Per non farsi mancare niente è pure impacciato, imbranato, bistrattato dall'unico essere con cui è solito accompagnarsi, forse anche un po' un allocco lento di comprendonio; però ha un cuore d'oro, eh, bravo, intelligente, studioso e generoso. Sembra di sentire il proprio genitore che ci descrive ad un amico: "Sì, dai, magari non è il migliore al mondo, ma cavolo com'è bravo e devoto".
L'incipit della trama è comune a tutti gli altri prodotti del genere: il povero esserino sfortunato, da sempre sotto la media, insignificante ed insulso, d'un tratto trova il modo di evidenziarsi, di farsi notare, di distinguersi. Magia delle magie, wow, che colpo di scena inaspettato, questo.
Lui lavora duro, lui si ammazza di fatica, lui sgobba e suda e si sbatte e bestemmia dallo sforzo. Originalità delle originalità, mai visto un protagonista che si fa il mazzo, guarda un po'. E magia delle magie, il suo travaglio fisico ed interiore viene premiato dalla benedizione celeste, che gli permette grazie ad un qualche sotterfugio di cui nessunissimissimo era al corrente di rimettersi in pari con i propri coetanei ed impadronirsi di un famoso e noto potere speciale. Non più quindi l'ultimo degli ultimi, il bischero che nessuno calcola, la pezza da piedi su cui tutti ci puliamo le scarpe lorde di fango dopo il temporale, ma un ragazzo normale che, fortunato caso, ha dalla sua l'etica del lavoro e gli attributi necessari per sfondare a dispetto degli altri, nati con tutti i vantaggi e che quindi non sanno tirarsi fuori dalle difficoltà con le proprie mani.
Il resto della trama riesce anche a non omologarsi troppo ad altri prodotti, ma va detto che molto è merito del format particolare della serie: di anime coi supereroi non è che se ne siano visti poi tanti, anzi, quindi tutto è più facile e tutto è di guadagnato.
La psicologia che muove i personaggi, ed il protagonista nello specifico, è spiccia e trita. "Vedi, caro spettatore? Se ti sbatti come me, se lavori sodo come me, puoi riuscire a coronare i tuoi sogni. Certo avere un capello di supereroe nello stomaco aiuta, non lo nego, ma è un aspetto collaterale dell'esserti sbattuto peggio di un tappeto con il batti-panni. Se lavori come me, come me riuscirai ad avere successo". Davvero: se invece di "capello di supereroe" utilizzassi termini come "volpe a nove code" o "frutto Gom-Gom" o "essere un Sayan di un altro pianeta" avrei descritto "Naruto", "One Piece" e "Dragon Ball" senza neanche sforzarmi troppo di cambiare termini e parole sparse. Gli altri personaggi sono analogamente triti: l'amico d'infanzia-barra-nemico giurato pieno d'orgoglio, la bella e svampita, il secchione, la frigida, la macchietta di statura minuscola che sembra più un peluche.
Tiriamo le somme. Le vicende saranno pure piacevoli, opening e closing saranno pure interessanti e "calde", il format sui supereroi sarà pure nuovo, ma il succo della faccenda è monotono, già visto, non esaltante. Personalmente fatico a concedergli la sufficienza, perchè allo stesso modo fatico a non considerare questo suo essere analogo ed omologo un grandissimo punto di demerito. I più ameranno questo o quell'elemento, vivendo di shipping tra i personaggi e sbavando sulle sigle; io, che essendo un individuo solo non posso costituire la maggioranza, trovo il tutto di una stucchevole banalità
Il protagonista è il solito esserino sfortunato che imperversa in tutti gli anime d'azione: oltre a non spiccare nell'insieme dei suoi coetanei, per rigirare il coltello nella piaga è anche ben al di sotto della media, non possedendo alcun genere di peculiarità tra il paranormale ed il metafisico. Per non farsi mancare niente è pure impacciato, imbranato, bistrattato dall'unico essere con cui è solito accompagnarsi, forse anche un po' un allocco lento di comprendonio; però ha un cuore d'oro, eh, bravo, intelligente, studioso e generoso. Sembra di sentire il proprio genitore che ci descrive ad un amico: "Sì, dai, magari non è il migliore al mondo, ma cavolo com'è bravo e devoto".
L'incipit della trama è comune a tutti gli altri prodotti del genere: il povero esserino sfortunato, da sempre sotto la media, insignificante ed insulso, d'un tratto trova il modo di evidenziarsi, di farsi notare, di distinguersi. Magia delle magie, wow, che colpo di scena inaspettato, questo.
Lui lavora duro, lui si ammazza di fatica, lui sgobba e suda e si sbatte e bestemmia dallo sforzo. Originalità delle originalità, mai visto un protagonista che si fa il mazzo, guarda un po'. E magia delle magie, il suo travaglio fisico ed interiore viene premiato dalla benedizione celeste, che gli permette grazie ad un qualche sotterfugio di cui nessunissimissimo era al corrente di rimettersi in pari con i propri coetanei ed impadronirsi di un famoso e noto potere speciale. Non più quindi l'ultimo degli ultimi, il bischero che nessuno calcola, la pezza da piedi su cui tutti ci puliamo le scarpe lorde di fango dopo il temporale, ma un ragazzo normale che, fortunato caso, ha dalla sua l'etica del lavoro e gli attributi necessari per sfondare a dispetto degli altri, nati con tutti i vantaggi e che quindi non sanno tirarsi fuori dalle difficoltà con le proprie mani.
Il resto della trama riesce anche a non omologarsi troppo ad altri prodotti, ma va detto che molto è merito del format particolare della serie: di anime coi supereroi non è che se ne siano visti poi tanti, anzi, quindi tutto è più facile e tutto è di guadagnato.
La psicologia che muove i personaggi, ed il protagonista nello specifico, è spiccia e trita. "Vedi, caro spettatore? Se ti sbatti come me, se lavori sodo come me, puoi riuscire a coronare i tuoi sogni. Certo avere un capello di supereroe nello stomaco aiuta, non lo nego, ma è un aspetto collaterale dell'esserti sbattuto peggio di un tappeto con il batti-panni. Se lavori come me, come me riuscirai ad avere successo". Davvero: se invece di "capello di supereroe" utilizzassi termini come "volpe a nove code" o "frutto Gom-Gom" o "essere un Sayan di un altro pianeta" avrei descritto "Naruto", "One Piece" e "Dragon Ball" senza neanche sforzarmi troppo di cambiare termini e parole sparse. Gli altri personaggi sono analogamente triti: l'amico d'infanzia-barra-nemico giurato pieno d'orgoglio, la bella e svampita, il secchione, la frigida, la macchietta di statura minuscola che sembra più un peluche.
Tiriamo le somme. Le vicende saranno pure piacevoli, opening e closing saranno pure interessanti e "calde", il format sui supereroi sarà pure nuovo, ma il succo della faccenda è monotono, già visto, non esaltante. Personalmente fatico a concedergli la sufficienza, perchè allo stesso modo fatico a non considerare questo suo essere analogo ed omologo un grandissimo punto di demerito. I più ameranno questo o quell'elemento, vivendo di shipping tra i personaggi e sbavando sulle sigle; io, che essendo un individuo solo non posso costituire la maggioranza, trovo il tutto di una stucchevole banalità
Potete far sentire la vostra voce, oltre che nei commenti, anche con un mini sondaggio che durerà tre giorni!
Sopravvalutata dov'è?? in media piace ma non vedo gente che lo innalza come quale best titolo.
Io ancora non capisco chi innalza AoT a best titolo... comunque sia è pressoché impossibile creare un titolo come MHA senza prendere spunto da serie più famose che hanno fatto la storia dello shonen. MHA ha gli stessi problemi dei predecessori e gli stessi punti di forza, tuttavia la crescita e la caratterizzazione dei personaggi è notevole ed interessante, la storia per quanto banale è scorrevole e fa pensare.
Non sarà Fullmetal Alchemist, va bene, ma sopravvalutata proprio no.
5? Mi pare troppo poco...almeno 6, ma io arrivo tranquillamente a dargli un 7. Alcuni momebti è combattimenti sono molto buoni!
Soffre di alcune pecche tipiche del genere di appartenenza - come l'ingenuità di certe situazioni, il buonismo debordante o il ripetersi di schemi collaudati (il torneo per eleggere il più forte, le sfide uno contro uno...) -, ma sa anche offrire momenti altamente intensi e personaggi davvero carismatici, non tagliati con l'accetta.
In più, ha il pregio di offrire a tratti animazioni di livello altissimo.
Io ho sempre adorato questo genere, in particolare quando ben animato come in questo caso (la seconda stagione molto meglio della prima)
È senza dubbio una buona serie, ovviamente che abbia diverse cose poco originali che ricordano anime e manga del passato è evidente, ma non c'è da stupirsi, sono usciti talmente tanti anime e manga nel corso di oltre 40 anni, che è pressoché impossibile fare qualcosa di totalmente originale sopratutto nel settore Shonen, inflazionato di opere.
Per quelli che denigrano AoT, toglietevi le fette di salame davanti agli occhi, quello si che è un capolavoro
Beh si è carino, ma se proprio devo essere gentile massimo 5.5, questo perchè ho un metodo di valutazione molto basso; per me un 5 è un voto mediocrete, l'ho dò ad un anime godibile che però l'unica cosa che riesce a fare è solo intrattenimento, già un 6 per me deve avere qualcosa in più, che My Hero Academia non ha.
Cioè la storia e i personaggi non sono un gran che, se proprio devo fare i complimenti a qualcuno gli faccio alla Bones che è riuscita a migliorare un'opera che non raggiunge la mediocrità in qualcosa di godibile (proprio perchè il manga l'ho trovato illeggibile)
Comunque io mi ritrovo d'accordo con la recensione di Eversor. MHA accademia è il classico battle shonen, eppure riesce ad intrattenere bene. A volte è divertente, a volte invece sa emozionare. Senza contare che ci sono dei bei combattimenti
ma se ha vinto tutto ai crunchylol awards, su questo sito se nella classifica migliori anime 2029 non ci sta mha stagione 3 la gente si lamenta. poi basta guardare la quantità di meno nel semplicemente dire che è una serie sopravvalutata, sinceramente con il successo anche tra i casual che sta avendo può tranquillamente superare immeritatamente one punch man. e questo solo in italia vai a guardare in america in qualche video su yt
Comunque, detto questo…………….detto sinceramente (perché voglio essere sincero), non mi sembra però neanche uno shonen così “fantastico” da stracciarsi le vesti, come invece vedo fare a tanti appassionati di anime/manga da un po’ di anni a questa parte.
Non ho visto la trasposizione animata e con il manga sono rimasto un po’ indietro, questo è vero, però fin dove sono arrivato non è che mi abbia coinvolto/entusiasmato poi così tanto, anzi in certi momenti l’ho trovato anche un po’ pesante come lettura (ma qui credo che sia per lo più colpa anche della Star Comics in fatto di traduzioni: se ti ritrovi a leggere i baloon di uno shonen 4-5 volte per capirne il senso……è ovvio che c’è qualcosa di sbagliato alla base).
E ho anche notato che, per citare uno shonen “concorrente”, di Black Clover invece non ne parla praticamente mai nessuno, mentre io invece lo ritengo molto più scorrevole e coinvolgente di My Hero Academia: ok, questo si è una scopiazzatura fatta a destra e a manca di 50 shonen diversi, quello assolutamente, ma per quanto mi riguarda l’ho trovato molto più leggero e “tranquillo” come lettura………diciamo che mi dà la sensazione di “prendersi meno sul serio” rispetto a My Hero Academia, non so come dire
Ma in ogni caso, al di là dei gusti personali, io credo che comunque sia in generale un brutto periodo per gli shonen, indipendentemente dal titolo………..My Hero Academia può anche avere tutto sommato un moderato successo, ma questo “successo” impallidisce di fronte agli “anni d’oro” con shonen come Dragon Ball, Naruto, One Piece, Bleach ecc……forse ho appena detto una banalità, però secondo me è così senza girarci troppo attorno, in questo momento quello che manca al mondo dei manga è uno shonen completamente “popolare” che piaccia letteralmente a tutti, e sinceramente non mi sembra di vederne nessuno di quelli attualmente in corso con questi requisiti.
guardando solo il primo episodio vorrei pure vedere ..
Ma tu lo vedi come un difetto, io come un pregio, è questo che voglio dire
Ne ha mantenuto alcuni degli elementi più comuni e canonici, costruendo un'impalcatura della storia che trasmette ai lettori una sensazione di familiarità, ma al suo interno ha anche disseminato tanti piccoli dettagli più approfonditi e inusuali del solito che gli danno un tocco speciale in più. Che sia nella caratterizzazione di alcuni personaggi, nelle dinamiche sociali del mondo degli eroi, nella gestione di poteri e combattimenti, o semplicemente nella scorrevolezza coerente e senza inciampi con cui si susseguono gli eventi, ogni arco narrativo mi ha sempre offerto qualcosa di inatteso e piacevole che mi ha stupito positivamente.
E' una storia classica, ma con una sua identità ben precisa che la rende unica. Forse non è eclatante sotto nessun punto di vista, ma mantiene una qualità piuttosto buona e costante per tutto il racconto.
Non credo che un'originalità capace di stupire sia un metro di giudizio fondamentale per determinare la qualità di un'opera. Spesso come le cose vengono raccontate è molto più importante di ciò che viene raccontato, e una semplice ma ben curata normalità come quella di My Hero Academia è assolutamente degna di merito.
Ce ne fossero di più di shonen così.
Straquoto
Secondo me non è incisiva come il suo predecessore o interessante anche solo la metà relativamente a situazioni, personaggi, coinvolgimento emotivo.
Però è una buona opera, molto costante qualitativamente parlando, a differenza del manga di Kishimoto
A lungo andare ai personaggi si arriva ad affezionarcisi e trovo molto dolce la narrazione.
Poi graficamente è ineccepibile, di questo gliene va dato atto.
In definitiva mi colloco nel mezzo.
Personalmente non mi importa mai del "cosa" in un'opera, ma del come.
Per me è quello che fa la differenza e MHA è senz'altro sulla strada giusta da questo punto di vista
Io adoro questa serie. E' vero che la base e molti meccanismi non sono originalissimi, ma non è questo che conta, anche perché poi qua e là ci sono tantissimi spunti di riflessione molto interessanti. Tra tanti personaggi carismatici e un anime epicissimo dalla colonna sonora fantastica (Just another heeeerooooo can't you hear cries for heeeelp... ♫♫♫), My hero academia colpisce proprio per il suo essere una storia classica ma che riesce ad adattarsi ai gusti moderni senza mai dimenticare il suo "cuore". E, al momento, il successo gli arride, dato che, escluso il sempreverde One Piece, è proprio My hero academia lo shounen di grido del Jump attuale, insieme ad Haikyuu. Del resto, ha tutti gli elementi per sfondare, e giustamente lo sta facendo, chiaramente presso il suo pubblico di riferimento, che è quello dei ragazzini che si dilettano con i manga di Jump. Dei lettori più grandi che hanno già letto tanti shounen in passato e se ne sono stufati, e perciò non apprezzano questo manga, a Shueisha non importa granché, specie dei lettori esteri.
So che lo avevo già detto anche l'anno scorso, ma al momento My hero academia è ancora giovane, e ha infinite possibilità per svilupparsi in tutte le direzioni che vuole, perciò è ancora presto per giudicare (del resto, anche One Piece, Naruto e Bleach, in una trentina di puntate o in una manciata di primi volumi, dovevano ancora svilupparsi). Quel che si vede per ora, tuttavia, è qualcosa di molto bello, proprio perché è uno shounen, di quelli belli vecchio stile che ti esaltavano ma volevano anche insegnarti qualcosa, e ce lo ricorda ad ogni scena.
Sulle recensioni pubblicate, perché il fatto che Deku sia un povero sfigato che si impegna per raggiungere i suoi obbiettivi, e ci riesce, dovrebbe essere un punto a sfavore? Non è forse un bel messaggio, quello di impegnarsi per riuscire a realizzare i propri sogni, specialmente in un contesto come quello dei giovani giapponesi, a cui viene insegnato ad impegnarsi sin da piccoli, e che di sogni hanno proprio bisogno?
O forse, oggi, si è diventati tutti piccoli cinici e si vogliono solo storie dove, anche se ci si impegna, il sogno non si realizza, giusto per crogiolarci nel "la vita fa schifo, tanto è tutto inutile"?
In più aggiungo che il mio voto in realtà tende leggermente verso l'opinione di Sguaida perché i supereroi USA, a cui i personaggi di MHA si rifanno, non mi piacciono (fatte un paio di eccezioni).
PS: che poi MHA è praticamente Little Witch Academia, che era uscito prima (troll face XD)
mi sembra paradossale usare questa recensione negativa per un confronto: in pratica dice "gli shonen formato jump fanno schifo, questo è un po' diverso ma è sempre un jump, ergo fa schifo"
Il grosso difetto di questo anime è che nel suo genere di "azione per ragazzi" è troppo "spompato".
Non ci sono mai momenti in cui l'esagerazione prende il sopravvento e puoi dire "che figo", non ci sono mai momenti in cui lo spettatore può saltare su esaltato e tifare per l'eroe di turno.
Il grosso difetto di questo anime è che Midoriya l'eroe di turno è tutto principi e amici, ma dopo 38 episodi non è un eroe nei fatti, ma solo a parole. In ogni combattimento o perde o arrivano compagni o alleati a coprirgli le spalle. E intanto i nemici diventano sempre più agguerriti, mentre lui per quanto crescano i suoi poteri, resta sempre indietro.
Di questo passo ci vorranno 300 episodi solo perché raggiunga il livello dell'avversario del 30esimo episodio.
Il difetto di MHA è che dovrebbe essere un anime incentrato su un eroe, che però non esiste, dove invece dell'individuo forte e "fico" che evolve ad ogni vittoria e sconfitta, ci ritroviamo una coralità di personaggi mistofrutta di cui almeno della metà non si riesce manco a ricordare il nome.
Ha una grafica accattivamente e moderna, delle sigle carine, ma il protagonista che dovrebbe essere il perno del genere, in realtà non c'è.
Ecco perché stiamo parlando di un prodotto che manca della vera anima di uno Shounen, ecco perché è un prodotto mediocre, a cui dopo 38 episodi ho appioppato un 6 di cortesia.
A me non sembra per nulla "spompato", non ci sarà il tizio che viene spedito sulla Luna con un pugno, ma non penso che questo possa essere definito un difetto.
Non capisco perché sia un difetto, in moltissimi altri prodotti di questo genere l'eroe non sconfigge il cattivo da solo, ma viene aiutato dai compagni.
Sto cercando di fare mente locale, ma non riesco a ricordare un singolo evento in MHA in cui Midoriya sia riuscito a sconfiggere un avversario che non fosse in qualche test scolastico. Nei pochi scontri contro dei nemici seri, ha sconfitto qualche nemico secondario in compagnia di altri dei comprimari, ma i nemici seri che sono comparsi nella serie sono ancora tutti là.
Faccio fatica a immaginare come possa esserci uno Shounen meno Shounen di questo
?
Anch'io prima di cominciare a vederlo pensavo fosse un mezza cavolata, poi ho visto qualche spezzone su YouTube ed ho cambiato presto idea!
Certo che se devo dare una preferenza così a tema supereroi preferisco One Punch Man e di gran lunga.
Sinceramente, da "esterno" (uno che non ha visto l'opera) mi sembra sopravvalutato. Per carità, la grafica e i combattimenti sono buoni, a qualcuno appassionato di shounen piaceranno di certo, ma gli altri lo troveranno un anime come un altro, privo di qualcosa che lo distingua dalla massa oltre alle due caratteristiche che ho citato.
Il buonismo è il solito da shounen, i personaggi mi sembrano per lo più i soliti da shounen, e pure il setting supereroistico, che a detta di molti è il vero tratto originale dell'opera, glielo concedo solo parzialmente perché l'ho già visto in One Punch Man (poi boh, magari il manga di Hero Academia è venuto prima di quello di One Punch, sinceramente non lo so e non ho voglia di andare a controllare).
Ripeto, sono semplicemente le opinioni e i pregiudizi di un "esterno", prendeteli come tali e non criticatemi se non ho voglia di guardarlo. Dopotutto, non è che passi la mia vita a sfottere Hero Academia e a sconsigliarlo alla gente (quando esce fuori l'argomento, lascio che siano gli altri a parlarne e di solito mi tengo in disparte, e qui nell'internet credo che sia la prima volta che ne parlo).
che sia una serie mainstream è indubbiamente visibile e credo che il suo intento sia quello di potersi prendere una fetta dello "spazio" degli shonen .
Ma è altresì vero che lo fa con una buona creatività sui vari scontri e giocando bene sui vari personaggi ( anche se alcuni fanno solo da comparsa riempitiva come numero ).
personalmente un 6.5 risulti un voto più che valido .
Ormai questo succede quasi in tutti gli anime, soprattutto gli action: lo fan per abbattere i costi. Ci si dovrà abituare
In questo momento sto pensando a Dragon ball XD
Bentornato
A parte che è una cosa che esiste da sempre ? ma è un problema secondo me molto grave, e che altre serie non hanno, soprattutto in 12 episodi, è raro che accada. Capisco serie lunghissime come db o naruto... ma in 12 ep? Ovviamente potrà essere giustificato dai costi etc etc ma poi il risultato è quello e quello si giudica. E qui davvero io l'ho avvertito molto pesante, in pratica ci sono continui flashback con le stesse tre scene.
Ovviamente non è questa la sola critica che si può muovere al titolo. Che io trovo comunque un titolo decente eh, sennò non avrei finito fi guardarlo.
Ciao Kotty ❤
Ritengo che in un momento critico della storia, probabilmente alla fine, ci sarà una rivelazione, Midoriya HA SEMPRE AVUTO un quirk! Solo che probabilmente è di un tipo che non manifesta effetti (tipo quello del primo possessore di "one for all" che consisteva nel trasmettere il potere) e ovviamente sarà di un tipo perfettamente cooperante con il one for all (che ne so, tipo decuplica potenza o exp x2 o cose così). Che ne dite? Ci sta tutto vero?
Certo è che nel panorama shonen odierno, è meglio di Seven Deadly Z, almeno non mi si spaccia per un genere (fantasy) di cui non ha niente, per poi propormi nulla più di un brutto DBZ. Roba da farmi rivalutare Fairy Tail, e ho detto tutto.
In questo caso non sono d'accordo. L'anime è anche meglio del manga, infatti ad un certo punto ho deciso di abbandonare la lettura perché animato rendeva molto meglio.
Al contrario... vedrai che qualche colpo di scena arriverà
Devi eseguire l'accesso per lasciare un commento.