In un modo o nell’altro, praticamente tutte le serie di successo pubblicate negli anni ’80 su Shounen Jump hanno poi avuto, nel corso degli anni, un seguito di qualche tipo. Sfogliando le riviste seinen di Shueisha o di altri editori, infatti, non è affatto raro trovarvi pubblicati seguiti, spin-off o prequel di Kinnikuman, Captain Tsubasa, Sakigake! Otoko Juku, Saint Seiya, Ginga Nagareboshi Gin, City Hunter e via dicendo.
E’ una prassi ormai assodata in Giappone, che rinverdisce vecchi brand di successo puntando, stavolta, al pubblico adulto degli ex bambini che avevano in passato amato quelle storie e quei personaggi.
Mancava, tuttavia, all’appello un solo, importantissimo, nome, quello di Dragon Ball, probabilmente lo shounen più popolare di tutti i tempi, che ha cresciuto generazioni di appassionati in tutto il mondo.
Ma era solo una questione di tempo, dato che il terreno per il revival di Dragon Ball lo stavano preparando già da circa una decina d’anni, fra special celebrativi, manga spin-off, nuovi videogiochi, (discutibili) film americani a tema, repliche tirate a lucido, episodi crossover e nuovi film animati usciti al cinema. Quindi, in realtà, la produzione di Dragon Ball Super, “midquel” della serie Dragon Ball Z, non stupisce più di tanto.
C’è, però, un elemento abbastanza importante che differenzia Dragon Ball da tutti i suoi colleghi del Jump anni ’80: la sua natura fortemente giocosa, avulsa da qualsiasi precisa connotazione temporale. Questo fa sì che, magari, il pubblico delle nuove generazioni non riuscirebbe più di tanto ad affezionarsi, oggi, al mondo fortemente anni ’80 di un Hokuto no Ken o alla drammaticità vecchio stampo di un Saint Seiya, mentre invece continua ad appassionarsi al coloratissimo, fantasioso e ancora oggi fresco e moderno universo creato da Akira Toriyama. Al contrario, al pubblico di salaryman quarantenni che generalmente segue i seguiti dei manga Jump anni ’80 sulle riviste per adulti, Dragon Ball non piace, perché erano già grandi quando veniva pubblicato e non ne hanno apprezzato, appunto, l’aspetto troppo allegro e giocoso rispetto alla drammaticità degli altri manga a cui erano abituati.
Arriviamo, dunque, al paradosso secondo cui Dragon Ball Super, pur essendo il seguito di una serie anni ’80, è stato realizzato appositamente per i ragazzini di oggi, invece che per quelli di ieri. Se, in Occidente, gli spettatori della serie erano i vecchi nostalgici dello storico Dragon Ball Z ormai cresciuti, in Giappone si trattava generalmente di bambini interessati poi a comprare giocattoli o cancelleria dedicati come farebbero con uno Youkai Watch o un Pretty Cure (del resto, anche il manga correlato non è uscito su una rivista seinen, ma su V-Jump, rivista di videogiochi dedicata ad un pubblico abbastanza giovane).
E’ dunque difficile, per il sottoscritto, capire come prendere questo Dragon Ball Super, che fa la gioia dei bambini di oggi mentre, ogni tanto (ma non troppo), si ricorda anche di dare qualche contentino a noi bambini di ieri. Inevitabilmente, è con lo spirito del me “bambino di ieri”, che alle battaglie degli alieni coi caschi di banane in testa ha sempre preferito la parte umoristica, avventurosa e poetica della storia creata da Toriyama, che mi trovo ad affrontarlo.
C’era davvero bisogno di un seguito di Dragon Ball? Forse no, visto che, dopo averne cercato l’erede per decenni, sembra che lo si sia trovato in una popolare storia di pirati e frutti magici. O forse sì, visto che il successo di Dragon Ball non si è mai spento, in tutto il mondo, anche senza nuove produzioni animate a fargli da spot, e, vista la particolare struttura della storia (priva di una trama portante, che va avanti a braccio inventandosi di volta in volta nuove avventure), la vicenda di Goku e dei suoi compagni potrebbe davvero continuare all’infinito.
Eppure, inaspettatamente, questo Dragon Ball Super riesce ad avere un senso e ad acquisire tantissimo fascino anche per i fan più grandi, mostrando come l’universo narrativo di Dragon Ball si possa ancora ampliare, creando un azzeccatissimo pantheon di divinità della distruzione, angeli, universi paralleli tutti da scoprire, popolati da personaggi parecchio indovinati, che si incastrano alla perfezione con quanto già narrato in precedenza. Il capriccioso dio Bills e il suo assistente Whis che ne sa una più del diavolo, l’infantile Champa, il buffo poliziotto galattico Jaco, il Kaiohshin decaduto Zamas, il sacrale ma pedante “re di ogni cosa” Zenoh e un’infinita serie di nuovi personaggi provenienti da universi paralleli si rivelano intriganti, simpatici, capaci di bucare lo schermo e farsi amare.
E i vecchi personaggi?
C’è, naturalmente, tanto spazio anche per loro, in molti casi anche più di quanto ne abbiano mai avuto in precedenza. Dragon Ball Super è pur sempre un seguito della serie storica, e per la gioia dei vecchi fan ormai cresciuti, che magari sono più interessati a seguire le vicende personali dei loro beniamini piuttosto che battaglie a suon di caschi di banane colorati, si è qui fatto un buon lavoro per rendere, finalmente, umani quelli che nella serie originale erano spesso e volentieri solo bambolotti che vivevano in funzione della lotta.
Fra un combattimento e l’altro, possiamo godere di azzeccatissimi episodi “slice of life” che ci mostrano, tra risate e un pizzico di poesia, cosa ne è dei nostri eroi quando non combattono e quando portano avanti le loro vite, alle prese con le famiglie che si sono creati nel corso della storia.
Il personaggio che ne esce meglio, incredibile ma vero, è Vegeta. L’ ex principe dei Saiyan si è finalmente (ogni tanto ha un ritorno di fiamma, ma fortunatamente lo tengono a freno) scrollato di dosso la sua immagine da disco rotto della serie Z, dove era capace solo di dire “Kakaroth!”, “Io sono il principe dei Saiyan!”, tirarsela a morte per poi rimediare figure barbine pestato dal nemico di turno. Il Vegeta di Dragon Ball Super è un personaggio finalmente cresciuto, molto umano, che si preoccupa della sua famiglia, rinuncia a partecipare ai tornei perché non vuole perdersi la nascita della figlia (Goku, prendi esempio!), trae forza e motivazione durante le lotte dal pensiero dei suoi cari che vuole salvare. Decisamente un grosso passo in avanti per il personaggio, che ci fa molto piacere.
Per un Freezer che ritorna, più cattivo e mellifluo che mai, anche il personaggio più insospettabile di tutti, l’androide #17, gode di una sorprendente rivalsa, ottenendo uno spazio nella narrazione ben maggiore rispetto ad altri personaggi più importanti e amati di lui. Se nella serie Z era un personaggio abbastanza insulso, in Super ci sorprende, acquistando più personalità e ottenendo una crescita personale che andrebbe a invalidare quanto narrato in Dragon Ball GT. Rimane, tuttavia, l’incognita: perché dare così tanta importanza a questo personaggio, dal design banale, che non fa trasformazioni fighe e non è neanche così interessante? Ma Super è riuscito a fare anche questo, dando a lui il ruolo di chiave di volta di tutta la vicenda, e la cosa ci sorprende e ci fa piacere, in un certo senso.
Dispiace, invece, per alcuni personaggi storici, come Gohan, Crilin, Piccolo o Tenshinhan, la cui psicologia dal lato umano è molto ben delineata, ma che poi, quando vengono fatti combattere, risultano inutili o insulsi.
Quello che ne esce peggio, dispiace dirlo, è proprio Goku, involuto in uno scimunito a cui importa soltanto divertirsi a combattere, incurante del fatto che questo possa magari mettere in pericolo i suoi cari (che tanto possono essere resuscitati o salvati in corner da un qualche deus ex machina). Ci chiediamo ancora come abbia fatto a generare dei figli, dato che, a quanto pare, non sa cosa significhi baciare una ragazza.
L’eccessiva stupidità del nostro eroe protagonista appare particolarmente fastidiosa oggi, a trent’anni di distanza dal primo Dragon Ball, dopo che i manga ci hanno regalato tantissimi personaggi ben più eroici, e finiamo quasi per tifargli contro, quando i suoi avversari sono più “fighi” o hanno motivazioni migliori delle sue. Anche il messaggio finale della serie, che fa tanto "Se io posso cambiare e voi potete cambiare, allora tutto il mondo può cambiare" (cit.), risulta poco credibile, per quanto tutto sommato convincente, visto che il nostro eroe non è cambiato di una virgola e mostra ben poco interesse per i propri amici, quindi non avrebbe diritto di far la morale al nemico.
Ai giovani spettatori cui Super è diretto, forse, questo non importerà, ma al me trentenne che scrive queste righe sì, ed è uno dei motivi per cui non mi sono goduto Super quanto avrei voluto.
Sempre in bilico tra il classico e il moderno, il giovane e l’adulto, Super ci offre tantissimi combattimenti strabilianti, spettacolari, ricchi come al solito di trasformazioni coloratissime, onde energetiche, colpi iperveloci, urla e muscoli. Come nel caso del vecchio Dragon Ball Z, i personaggi blaterano tanto vantandosi di queste trasformazioni fighissime che aumenterebbero la loro potenza, ma poi non fanno altro che lanciarsi le solite, anonime, sfere di energia (e questo è un male). Ma, di tanto in tanto, c’è anche qualche scontro con una componente più strategica, più varia, o anche solo più approfondito dal lato emozionale (e questo è un bene).
I ritmi sono gli stessi del vecchio Dragon Ball Z, con una dilatazione dei tempi un po’ estenuante che porta un torneo di pochi (teorici) minuti a protrarsi per un anno di programmazione, con un sacco di episodi un po’ noiosi il cui contenuto è riassumibile solo in “botte”.
Fortunatamente, i nuovi personaggi introdotti sono assai carismatici e si prova un gran piacere a seguirne i combattimenti, tra un villain come Zamas che, per una volta, non è cattivo “perché lo disegnano così” (come i cattivi che lo hanno preceduto) ma ha delle motivazioni anche condivisibili; un’irresistibile squadra di superpaladini della giustizia usciti praticamente da un telefilm in costume (e che vedono Goku, che combatte per divertimento incurante degli altri, come il cattivo di turno, dagli torto); spassosissime prese in giro alla serie Pretty Cure e Saiyan “alternativi” di sesso femminile. In alcuni casi, questi personaggi ci sono piaciuti talmente tanto che forse ci aspettavamo di più da loro: un maggior approfondimento, più psicologia, più screen time, più dialoghi di confronto con altri personaggi. Ma, considerando il basso target a cui è rivolta la serie, va già bene così, in fondo. E’ pur sempre un grande passo avanti rispetto a Dragon Ball Z, il cui boss finale è una caramella rosa che sa solo urlare.
Ad impreziosire i combattimenti vi è anche una realizzazione tecnica tipica delle serie Toei Animation di lunga durata sin da sempre (faceva così Dragon Ball Z, faceva così Sailor Moon, faceva così Hokuto no Ken, e fa così, oggi, One Piece): diversi staff di animatori si alternano a realizzare i vari episodi, e dunque ci sono puntate realizzate meglio di altre e anche puntate abbastanza bruttine dal lato tecnico, ma alle puntate “clou” viene dedicata un’attenzione maggiore, realizzando dei veri e propri gioiellini. Questo fa sì che Super ci regali scene bellissime, come la trasformazione in Super Saiyan God accompagnata da sacrali cori o gli ultimi episodi pregni di combattimenti animati splendidamente e con una splendida canzone (“Kyuukyoku no battle”, by Akira Kushida, che ci riporta ai fasti di Kinnikuman) in sottofondo a rendere più epico il tutto.
Il lato musicale poteva assolutamente essere curato meglio (le due sigle d’apertura, messe insieme, non hanno il carisma di “Cha-La-Head-Cha-La”, e tra le millemila sigle di chiusura non ce n’è una che abbia la stessa forza emotiva di “Bokutachi wa tenshi datta”), ma anche queste sono lamentele da trentenne brontolone a cui manca la sua “Dan dan kokoro hikareteku” da cantare al karaoke.
Una serie che, in un modo o nell’altro, ci ha riportato il nostro vecchio Dragon Ball Z, aggiungendovi nuovi personaggi interessanti, nuovi spunti narrativi, facendoci riabbracciare o rivalutare (vi sfido a non adorare la love story tra Trunks e Mai) vecchi amici e aprendo nuove, infinite, porte per future avventure che, pare, saranno già esplorate in un prossimo venturo film cinematografico.
Probabilmente non faranno mai il prequel sul maestro Muten e il padre di Chichi da giovani, l’unico “nuovo Dragon Ball” che realmente vorrei, ma questi personaggi continuano ancora ad avere una certa simpatia e, tutto sommato, continuiamo a restarci affezionati, perciò ben venga Dragon Ball Super e ben vengano anche le nuove produzioni, che regaleranno ancora fantastiche avventure a noi e alle generazioni a venire.
Certo, se poi nel frattempo mettete un po’ di sale in zucca anche a Goku, la cosa non ci dispiacerebbe troppo…
Pro
- Fantasioso, divertente e spensierato come il vecchio Dragon Ball
- Maggior approfondimento e crescita di diversi vecchi personaggi
- Nuovi personaggi e nuovi spunti narrativi molto azzeccati
- Combattimenti un po' più variegati del solito
- Un Akira Kushida in stato di grazia
Contro
- Troppo lungo, stiracchiato ed estenuante in alcuni punti
- Non tutti i vecchi personaggi han ricevuto lo stesso trattamento
- Goku è un imbecille e non c'è motivo di tifare per lui
- In certi combattimenti avremmo voluto più sostanza
- Sigle tutt'altro che memorabili
PS: le due opening a me son piaciute molto... e anche un paio delle ending erano molto piacevoli.
Insomma, sotto molti aspetti si è comportata davvero molto bene, mentre per altri ha lasciato a desiderare. Proprio come hai scritto tu.
Certo, avrà avuto i suoi difetti ma come serie non mi è dispiaciuta. E in parte condivido quanto scritto in recensione
Il mio voto sarebbe una serena sufficienza per l'intera serie, aumentato nei migliori episodi del torneo tra gli universi che tecnicamente hanno regalato momenti stupendi, e tra i contro del giudizio salvo la seconda opening che mi è piaciuta molto.
La storia di Dragonball è finita tempo fa, forse anche prima del volume 42 di Toriyama stesso. Personalmente la fine vera credo sia la saga di Freezer (dove pensava veramente di finirlo infatti).
Quindi? Quindi la serie sarà godibile e piacevole, ma mero mezzo commerciale per tenere in vita un merchandising molto profittevole.
I nuovi livelli di Sayan sono una cosa ridicola, che sarebbe stata molto bene in un manga come Dragonball se fosse rimasto lo stesso manga di una volta, che non si prendeva sul serio (pre serie Z). In un contesto serio è pura cafoneria e mancanza di idee.
I fan irriducibili non lo perderanno perché appunto irriducibili. I nostalgici ne saranno attratti come tutte le volte che rivedi qualcosa che ti piaceva tanto da bambino.
Ma ripeto, non c'è veramente nulla da narrare in più rispetto alla serie madre (e per nulla si intende l'assenza di un protagonista che possa evolvere psicologicamente, come i suoi comprimari. Sviluppare i secondari non è valido, salvo tu non stia facendo uno spinoff).
L'effetto che mi crea è come la serie di Young Sheldon, che vorrebbe dare spazio ad un personaggio che è stato narrato incessantemente per 11 anni. Questo non è sviluppare, è accanimento terapeutico.
Chiudo dicendo che la serie si lascia guardare, non dispiace e intrattiene per 20 minuti, ma certamente non ne ho sentito il bisogno.
Io su MAL gli ho lasciato il tre fisso. Lo guardavo come riempitivo della domenica mattina sai per rilassarsi ma so arrivato all'episodio 129 non ce l'ho proprio fatta più ero arrivato al limite.
A Goku e compagni sono affezionato, non nego che guarderei qualunque cosa a marchio Dragon Ball a prescindere, ma poi lo valuterei di conseguenza.
Dragon Ball Super ha un grandissimo pregio, ed è quello di avere espando l'universo narrativo della storia. L'idea degli Dei della Distruzione, dei multiversi, è molto buono e funziona. E' banale, certo, ma Dragon Ball non ha mai avuto una storia elaborata. A Dragon Ball servono nuovi avversari contro i quali fare lottare Goku e Vegeta. Dato che ormai nella storia erano arrivati ad un livello di potenza tale da non avere più avversari, l'ideazione dei multiversi apre tantissime possibilità, che in Super non sono state neanche esplorate per intero.
Oltre alle botte, che sono l'elemento principale, Super ha anche espando le dinamiche familiari dei personaggi, nei vari episodi, alcuni anche più interessanti di quelli dove si lotta.
E' vero che sul lato tecnico inizialmente ci sono stati problemi gravi, ma dalla seconda parte della serie, gli animatori hanno tirato fuori le palle e realizzato alcuni dei migliori scontri della serie, parlo in generale, includendo anche Z e GT.
In breve quindi, per me è una serie molto buona. Non ottima o perfetta, ma bella, avvincente e gradevole da guardare, per chiunque sia fan di Goke e co.
Muoio xD
Finché non inizia il torneo, quasi sempre sì.
In Gt Goku tornava bambino nel corpo; in Super lo è tornato nella mente XD
Ottima recensione !
Quindi ai primi circa 50 episodi gli do come voto 5, mediocre.
Dopo ep. 50 circa sino al 131 gli do voto 7,5, Buono.
Quindi DB Super per me è un anime con una prima parte mediocre e una seconda parte buona.
Comunque in generale diciamo che il mio voto va su una sufficienza, con punte di 4/5 per i punti più bui (saga di Golden Freezer) a punte di 7 per alcune parti esaltanti viste nell'arco di Black e nel torneo del potere.
A prescindere da tutto però... questo per me non è il Dragon Ball autentico, ma ne è solo un'approssimazione, e con tutto il traino che c'è stato, con tutta la passione con cui l'intero mondo l'ha seguito, non posso che pensare che sia stata un'occasione sprecata. Si poteva fare un ottimo prodotto, che fosse più preciso e corale del passato, e invece si è preferito buttare tutto all'aria perdendo per sempre l'occasione e creando una macchia indelebile nel brand di Dragon Ball che ne ha pure devastato l'immagine (purtroppo è vero, fatevi un giro nei gruppi...).
Mo non esageriamo, soprattutto considerato tutto quello che c'era dietro al SSJ è imparagonabile.
Da Dio? In realtà fino a Champa sono delle mediocrate anonime da denuncia (prive di qualunque coerenza per altro). Solo con la saga di Black, Norihito Sumitomo (il compositore) dopo essersi fatto le ossa per anni ha iniziato a sfornare buone musiche (tipo Desperate Assault), ed alcune mi piacciono anche molto, però ce ne ha messo di tempo! Ma le colonne sonore da Dio sono ben altre, e Dragon Ball in passato le ha avute.
Ognuno ha i suoi gusti ma personalmente mi ha emozionato molto, ovvio non alla pari del Super Sayan questo non lo metto in dubbio, ma comunque reso benissimo sia tecnicamente che anche con delle OST che accompagnano la giusta atmosfera.
Vabbè adesso non parliamo del lavoro di un compositore per piacere, noi che siamo bravi a criticare vogliamo sempre il top, ma lascia stare che ha fatto un ottimo lavoro. Forse ho esagerato a dire ''da Dio'' ok, ma comunque sono delle ottime OST, non tutte ci mancasse, ma questo almeno per me vale in ogni anime che vedo, cioè non che mi piacciono tutte le OST di un determinato anime, ma se già ci sono almeno 5-6 che mi piacciono io reputo che il compositore ha fatto un ottimo lavoro fine.
Non sarà una serie che riguarderò in futuro, così come non ho riguardato Dragon Ball Z, ma non credo che abbia fatto chissà che male a Dragon Ball, anzi. I fan dovrebbero essere contenti che stia continuando ad avere successo anche presso un nuovo pubblico, e anche i vecchi fan ogni tanto si possono divertire, tanto più che lo stile grafico è lo stesso dell'originale, i doppiatori sono gli stessi, i personaggi sono gli stessi e alla fine fanno più o meno quel che facevano nell'originale (non è come altri spin off di altre serie dove cambia totalmente il disegno e la struttura della storia o dove rendono personaggi storici assolutamente irriconoscibili).
Anche per quanto riguarda Goku, personalmente, dopo aver visto Seiya, Kinnikuman, Tar-chan, Izuku Midoriya e tanti altri eroi che si sacrificano per gli altri e tengono in grandissima considerazione i propri compagni, vedere Goku che fa a Vegeta "Che è sta storia che non vuoi partecipare al torneo perché devi assistere al parto di Bulma? Mica devi partorire tu, dai vieni al torneo!" fa cascare le braccia a terra, facendomi cadere ancora di più un personaggio che già nella serie originale cominciava a non piacermi una volta passata la sua infanzia. Mi ha fatto piacere vedere che i personaggi stessi, all'interno della storia, gli facciano rimarcare il suo egoismo. Ok la concezione delle arti marziali come un gioco che serve a crescere a vicenda durante la lotta, ma non quando c'è in gioco il destino di uno o più universi
Quanto alle opening, la prima l'ho trovata veramente detestabile, la saltavo sempre e hanno pure voluto metterla, non contenti, in sottofondo agli episodi credendo di voler fare una scena epica, illusi (meno male che poi vi siete rifatti con le scene dell'Ultra Istinto, grazie di esistere, Akira Kushida). La seconda era già più carina, ma mi ha stufato dopo due ascolti. GT, che rispetto a Super aveva una storia molto più brutta ma grafica (eh beh, eran gli anni '90) e musiche più belle, aveva delle sigle molto più iconiche, e non credo che queste lo diventeranno col tempo (già che han fatto duemila ending, si perderanno tutte nel mare magnum a parte "Boogie Back" che un po' s'è sentita alla radio in Giappone). Ma, ripeto, queste sono solo lamentele da vecchio brontolone malato di karaoke, ahahah
Ha mantenuto lo spirito originale, ed è sempre il migliore nel suo genere.
Siamo almeno in due.
Dragon Ball Super è...
Dragon Ball.
Dragon Ball questo è, nuovi nemici senza filo conduttore, combattimenti apocalittici, trasformazioni al momento giusto, approfondimento della vita familiare dei personaggi (uno dei pochi shounen non a sfondo romantico dove le coppie si formano davvero), crescita degli stessi a livello emotivo (come Piccolo è cambiato drasticamente dalla prima serie allo Z, così Vegeta cambia drasticamente dallo Z a Super, sempre per la stessa, bellissima, motivazione), e come tale va preso, non è cambiato lui, siamo cambiati noi.
Se lo si prende semplicemente come "Dragon Ball", qualità delle sigle a parte, quello è e quello fa: pim pum pam, Kamehameha, nemico sconfitto, tutti a casa a sposarci e vivere una vita serena fino alla prossima minaccia invincibile che invece vinciamo.
Inutile giudicare un pesce dalla sua capacità d'arrampicata sugli alberi, Dragon Ball è sempre stato più leggero della media (pensate alla sua epoca: in Ken il Guerriero la gente muore di fame e scoppia, in Saint Seiya un manipolo di orfani orfanelli orfanosi viene mandato perennemente a morire per conto terzi, in Dragon Ball si fanno tornei per diletto e si combatte con la morra cinese e la biancheria) ed è sempre piaciuto così, fondamentalmente, a tutti.
Chiaro che se dai in mano una chitarra a Stephen King non ti viene fuori un risultato da Santana.
Oppure, qual è il filo logico di una serie che butta dentro al torneo dei super-combattenti un personaggio come il Maestro Muten... con quale credibiità??? Non dovrebbe essere spazzato via in un millisecondo dagli altri combattenti???
Cioè, si è allenato per tutta la vita e alla fine non riusciva a reggere il passo di Goku bambino... adesso con una manciata di allenamenti è ri-diventato forte???
E ce ne sono una marea di queste gigantesche c*****e!!!
DBS è un'accozzaglia di bruttissime idee, buttate lì alla rinfusa senza il minimo senso o filo conduttore. Io non riesco a concepire l'esistenza di questa serie, e come ci siano così tante persone a difenderla ed apprezzarla... è una serie che al di fuori del target a cui punta (che credo sia tra i 6-8 anni), non ha motivo di esistere.
Davvero bastano quattro animazione fatte come si deve per tralasciare la completa assenza di contenuti... anzi, per meglio dire, quasi ogni cosa che fa è un insulto alla serie originale.
PS: Neanche voglio approfondire il fatto che DBS ci lascia in eredità un universo dove l'essere più forte è un altro profondo pensatore, tipo Nietzsche o Aristotele... ovviamente parlo di lui:
Questo è il più grande peccato delle serie commerciali: togliere spazi a possibili prodotti nuovi e originali per dare immenso spazio, energie e denaro in sequel che non possono ambire nemmeno ad eguagliare le serie madri, figuriamoci a dare qualcosa di narrativamente valido per cui valga la pena produrle (e se qualcuno ha qualche "valido" motivo, ricordo prima di dare un 'occhiata alle cifre e al lavoro umano che è stato speso per permettere di avere Goku coi capelli viola).
Il principale problema di questa serie è che ha portato ad un cambio di genere dragon ball......da" battle shounen" che era nell'opera originale è passato incomprensibilmente al genere "komodo", lo stesso di heidi
Anche Ribrianne è simpatica, in fondo in fondo, però devo appuntare l'epicità dell'ultra istinto...si avvicina fortemente -pur non raggiungendoli- ai livelli della trasformazione su Namek contro Frieza.
Un esempio di combattimenti sottovalutati in super? Questo...
Condivido al 100% questo apprezzamento per quel tipo di episodi
Guarda che è grazie all' abnorme mole di denaro che danno le serie commerciali che serie di impatto minore e di maggiore rischio possono nascere.
Verissimo, gli intermezzi di Super donano un'atmosfera più famigliare (sebbene non tutti mi siano piaciuti).
Oh Dio io la nascita di Bra l'ho trovata a dir poco aberrante! XD
(solo la scena della nascita, non l'episodio)
Ahahah io ci metterei la firma per un parto del genere!
Non alla Toei.
Forse i numeri sono stati invertiti, il punteggio giusto sarebbe stato 57!
Scherzi a parte, come già sostenevo prima, Dragon Ball è sempre stato più leggero degli altri battle shounen, anche perché nasce come serie comica (e questo lo si denota dal fatto che, rispetto a One Piece e altri, i suoi capitoli hanno un numero di pagine minore), quindi non è che Super sia così incoerente.
E' anche grazie a molti di quei filler se ha quel voto, dato che le parti "slice of life" sono tra le migliori della serie. Fosse stato tutto botte mi sarei annoiato a morte e sarei stato molto più cattivo
In un sequel, che quindi per sua stessa definizione è creato apposta per i fan, mi pare anche normale.
I fan di Muten (tra cui il sottoscritto) hanno apprezzato lo spazio concesso ad uno dei migliori personaggi della serie, che in quel frangente ci ha fatto una figura migliore di molti blasonati caschi di banane o marziani verdi che stan sempre tra i piedi ma non hanno granché da mostrare, in combattimento. Del resto, da una serie che è riuscita a dare una caratterizzazione e un ruolo chiave a quell'ameba di #17, ci lamentiamo se danno spazio a Muten, che era già nell'originale un personaggio fantastico?
E' sicuramente una serie più disimpegnata (e lo è sempre stato, ma alla serie originale si perdona, a quanto pare) rispetto ad altre dello stesso genere, ma non si può dire che sia priva di contenuti. Il modo in cui è riuscito a far crescere molti dei suoi personaggi, rendendoli finalmente umani, è tutt'altro che un insulto all'opera originale.
Non è sicuramente Mr. Simpatia (anzi, io l'ho trovato abbastanza detestabile), ma parliamo di un universo narrativo dove il re del mondo è un cane, il re dell'oltretomba una blatta gigante e le divinità sono gatti capricciosi e vecchietti maniaci, quindi ci sta che anche il "re di ogni cosa" sia un personaggio particolare.
Toei negli ultimi anni si concentra su opere originali o basate su manga del passato legati a suoi vecchi brand, da cui può ricavare profitti commerciali tramite il sodalizio con Bandai e altre aziende produttrici di merchandise quindi l'assenza di Dragon Ball Super non avrebbe tolto spazio a un eventuale anime di Il marito di mio fratello da lei realizzato.
Siamo tutti fan di Muten... ma se in un contesto quel personaggio non c'entra un cavolo, semplicemente lì non ci dovrebbe stare.
A me piacerebbe rivedere i lottatori del torneo di Baba (la mia parte preferita di Dragon Ball), ma è ovvio che non c'entrano niente.
Seguendo un filo logico, se già dal torneo con finale Goku-Piccolo "non riusciva a vedere i loro movimenti"... come fa a regggere il passo di una selezione dei più grandi lottatori di 7-8 universi??? Non ha il minimo senso.
Il punto è proprio questo: ma chi li vuole umani??? Che me ne faccio di un mezzo slice of life???
Dragon Ball era il "battle shonen per eccellenza", il re dei re... adesso mi ritrovo una serie che non è né carne, né pesce: un brutto battle shonen ed un pessimo slice of life... contenti voi!!!
Io dai Metallica mi aspetto le canzoni dei Metallica, non quelle di Katy Perry.
Poi vabbeh, se "l'umanizzazione" dei personaggi porta il protagonista (non uno qualsiasi, il protagonista) a quei livelli... allora credo che sia anche superfluo continuare a parlarne.
Mi è ancora oscuro come questa serie possa essere apprezzata... e l'odio/disgusto che ancora c'è per DBGT. Boh, proprio non c'arrivo... da qualche parte c'è un corto circuito che non riesco a trovare.
Eccellente commento, con risposte delle più logiche e razionali possibili.
Io
Più che l'aspetto dei combattimenti, ho sempre apprezzato maggiormente il lato avventuroso/umoristico di Dragon Ball (la mia parte preferita di Z è quella con la vita scolastica di Gohan adolescente, che è assai simile per atmosfere agli episodi "slice of life" di Super). In generale, poi, le opere di Toriyama sono sempre pregne di questi piccoli momenti umanissimi, che io personalmente adoro (motivo per cui preferisco Dr. Slump a Dragon Ball).
E io da Dragon Ball mi aspettavo una versione umoristica del Saiyuki mischiata con arti marziali, ma poi si è finiti a caschi di banane biondi, alieni, trasformazioni, combattimenti e uno stile narrativo e persino grafico ben diverso da quello degli esordi. Quindi se già l'opera originale cambia in corso d'opera una volta, non c'è da stupirsi che lo faccia ancora. I mangaka, come anche i cantanti, non è detto che debbano fare sempre la stessa cosa, ma possono cambiare, sperimentare, evolversi.
Cosa che Toriyama stesso ha sempre fatto: partendo da un manga comico è passato poi ad uno d'avventura, poi ad uno di combattimenti, poi a short stories molto personali e poetiche, quindi ci sta che lui (o chi per lui) siano interessati a raccontare anche altro oltre alle botte, specialmente quando queste botte ormai non impressionano più gli spettatori più grandicelli.
Il protagonista in effetti fa eccezione, ma personalmente già nella serie originale cominciava a non piacermi più e a dimostrare la sua insensibilità (è sempre lui quello che se ne frega dei figli e degli amici e trova tutte le scusanti per restare ad allenarsi in questo o quel mondo), quindi in Super di lui me ne sono proprio fregato, specie quando invece tutto il resto del cast va avanti e migliora.
Ma in dragon ball, quello originale, gli slice of life non esistono, sono tutti filler della toei, nel manga ad esempio la parte di gohan dura si e no venti pagine. Inoltre dragon ball non ha mai cambiato stile, l'unica parte umoristica sono i primissimi volumi, ma gia dal primo torneo e dal red ribbon si entra in pieno nel battle shonen senza cambiare di una virgola niente. In altre parole slice of life ed umorismo rappresentano 1/10 della serie.
Poi ogni fan è libero di desiderare quello che vuole, hanno fatto super come potevano farci una serie hentai su dragon ball, non sarebbe cambiato niente, ma semplicemente questo non è dragon ball. Tralasciando poi il fatto che toryiama non credo esiste più in tutto questo discorso.... potevo farla anche io la continua della serie che sarebbe stato uguale.
Anche alla Toei. O pensi che faccia uscire solo Dragob Ball, Pretty cure e affini?
Per essere precisi la parte di Gohan studente che frequenta Videl dura ben 8-9 capitoli ^^ (circa 120-135 pagine) che per gli standard di Toriyama sono molti vista la velocità con cui racconta le cose.
Contando pure il torneo, dura un volume, e ci sono varie altre scene simili, dove si approfondisce la quotidianità dei personaggi (penso alla parte dove Goku va da Bulma a farsi riparare il radar, per esempio), lungo tutta la serie. Certo, non sono tantissime rispetto ai combattimenti, ma anche in Super gli episodi "slice of life" saranno al massimo una ventina più varie scene sparse qua e là, che su 130 e rotti puntate non è una media poi così grande.
Nei vari tornei ricordo gente che combatteva usando la sua puzza, gente che risolveva i combattimenti sfruttando anomalie grafiche, gente che si tirava le caccole in combattimento o che combatteva con sasso-carta-forbici, uomini-lupo e via dicendo. Anche dopo, nella saga del Red Ribbon, ci sono ninja demenziali, supercattivi che mettono il mondo a ferro e fuoco perché vogliono diventare più alti, uomini invisibili che vengono sconfitti imbrattandoli di sangue e via dicendo.
C'è una forte comicità lungo tutta la prima serie, che diventa poi più seria quando compare Piccolo padre. Ma lì Goku combatte perché vuole effettivamente salvare il mondo e vendicare gli amici morti, non perché lo trova divertente (come farà dopo, in Super soprattutto) quindi ci sta tutto che la narrazione diventi più seria, dato che mostra un'effettiva crescita del personaggio.
Non capisco perché si dice che Super non è Dragon Ball: i disegni sono gli stessi, i personaggi sono gli stessi e fanno più o meno le stesse cose, c'è umorismo, ci sono i combattimenti (uguali a prima, anzi forse un pelo migliorati dal punto di vista strategico), si trasformano in Super Saiyan di vario tipo, ci sono combattimenti lunghissimi e c'è quel pelo di slice of life e approfondimento dei personaggi (anche migliore della serie originale in alcuni casi) necessario per far sì che alla serie si possa interessare uno spettatore che ha più di dieci anni.
A seconda dei gusti di chi guarda, poi, ci sono cose che possono piacere o non piacere, ma, a parte il rimbecillimento di Goku (che nasce comunque da un suo egoismo già manifestato nella serie originale), non c'è poi granché di diverso dal vecchio Dragon Ball Z. Sì, poi c'è chi si fa i pipponi mentali sui livelli di combattimento (che, da sempre, lasciano il tempo che trovano) e le incongruenze (di cui già la serie originale era piena, come tutti i suoi colleghi del genere di lunga durata), ma questo è un elemento che a me non interessa, quindi ci sono passato tranquillamente sopra, trovando comunque una serie carina da guardare, anche se non sono mai stato un fan super-sfegatato di Dragon Ball (Z men che meno). Super è comunque riuscito ad avere successo anche se i fan brontoloni all'estero se ne lamentano.
No, ognuno avrebbe creato una serie diversa. L'avessi fatta io, non ci sarebbero stati combattimenti, né tantomeno Goku come protagonista, ahahah
Ma vabbè abbiamo visioni agli antipodi che riguardano dragon ball, compresa la questione sugli errori che riguardano l'anime ma non il manga.
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