Fruits Basket 2019: impressioni sul primo episodio del remake anime

Ci sono alcuni anime per i quali da anni aspetto una nuova versione animata, non necessariamente un remake, ma almeno una prosecuzione, e in cima alla lista c'era Fruits Basket. Felicissima quindi di essere stata esaudita proprio con questo titolo (uno dei miei manga preferiti in assoluto), ho atteso con ansia l'inizio di questa nuova serie tv, che si spera, coprirà davvero tutta la bellissima storia di Natsuki Takaya. Con un misto di aspettative e dubbi mi sono approcciata a questo primo episodio, che fortunatamente è stato praticamente perfetto. 

Fedelissima al manga, e anzi, con qualche piccolo ma importantissimo dettaglio aggiuntivo, la prima puntata del nuovo Furuba ci racconta con dovizia di particolari il primo capitolo del manga, introducendo al pubblico la dolce Tohru e i primi membri della famiglia Soma. Il ritmo della narrazione è perfetto e i personaggi iniziano a venire fuori nelle loro piccole peculiarità (anche se come dico sempre a chi si approccia per la prima volta a Furuba, nessun personaggio è scontato come potreste pensare a una prima occhiata).
L'atmosfera dolce ma misteriosa che circonda i personaggi è resa ottimamente e Tohru si fa subito amare per simpatia e forza di spirito.

Sul capitolo grafica esprimerò un parere sicuramente impopolare: non sono molto contenta del netto cambio di character design. Approvato dalla stessa autrice, adattato a canoni più moderni e tutto quello che vogliamo, ma per quanto il nuovo design sia carino, e ammettiamolo, più gradevole dei primi disegni della Takaya (che erano quelli su cui si basava la vecchia serie), lo trovo parecchio impersonale, potrebbe essere il character design di un qualsiasi shojo moderno. Il tratto originario era meno gradevole ma più personale, credo che si potesse optare per uno svecchiamento di quello senza sconvolgerlo del tutto. Gli occhi di Tohru, un po' troppo 'allampati' nella versione precedente, ci guadagnano, ma altri, parere personale, secondo me ci perdono, vedasi soprattutto Shigure che perde un po' il suo sguardo tagliente. Magari mi ci abituerò, magari certe cose che sembrano essersi perse verranno fuori con il tempo, ma non sono contentissima della scelta, pur ammettendo che il design in sé sia gradevole e carinissimo.
Il resto del comparto grafico è molto bello e certamente adatto agli standard odierni, mi piacciono soprattutto i colori e le loro sfumature che rendono bene l'atmosfera che aleggia attorno ai personaggi. 

Niente opening per questa prima puntata, ma una splendida e dolcissima ending che, nonostante mostri semplicemente una sequenza di personaggi, è attenta ai dettagli e non può che far intenerire chi quei personaggi mostrati li conosce già.
Nulla da ridire sul doppiaggio, nonostante la scorsa serie vantasse tra le sue fila nomi importanti della "vecchia" generazione (Yui Horie, Tomokazu Seki, Ryotaro Okiayu), i nuovi doppiatori sembrano essere entrati subito nei rispettivi personaggi, in primis la giovane Manaka Iwami che rende perfettamente la personalità di Tohru, ora svampitella e dolce, ora sentimentale e forte. Così come la Iwami, fresco di Seiyuu Awards, Yuuma Uchida arriva con il suo Kyo a fine episodio ma bastano due battute per ritrovare il nostro amatissimo gatto color mandarino. Ottimi anche i più rodati Nobunaga Shimazaki su Yuki (anche se forse un po' troppo profondo come tono per il "principe") e Yuuichi Nakamura sull'allegro Shigure, la Sawashiro è invece una perfetta mamma Kyoko. Per il resto del cast vedremo man mano. 

Episodio, quindi, praticamente perfetto, che regala emozioni e sorrisi e apre la strada a quella che sarà una bellissima storia, sperando che stavolta venga davvero raccontata tutta e senza tagli sostanziali. Quello che suggerisco al pubblico "nuovo" è di prestare attenzione a ogni dettaglio: Furuba è un manga in cui ogni piccolo particolare, ogni minima frase, ha un senso che troverà posto e ragione con il proseguire della storia, e già dal primo episodio possiamo notare tale accuratezza anche in questa trasposizione, che fin da subito, sembra porsi come una vera e propria dichiarazione d'amore nei confronti dell'opera. Speriamo che sia davvero così.
 

Autore: Arashi84