Vi avevamo già parlato dello "strano caso" di Plastic Love, singolo del 1984 della cantante giapponese Mariya Takeuchi che all'epoca aveva ottenuto un modesto successo (#86 nella classifica Oricon), ma che negli ultimi anni è diventato virale quasi per caso, grazie a un algoritmo di YouTube che l'ha fatto apparire nei Video Consigliati di molti utenti che, anche solo per curiosità, ci hanno cliccato sopra. E da lì è iniziato tutto...
 

Plastic Love è così uscita dall'oblìo in cui era stata confinata per oltre 30 anni, raggiungendo milioni di persone in tutto il mondo.

Il primo video caricato, che ha raggiunto 24 milioni di visualizzazioni, riportava come immagine la cover del singolo Sweetest Music/Morning Glory.
A questo ne sono seguiti molti altri, sempre corredati dalla stessa immagine, opera del fotografo Alan Levenson che, come vi abbiamo già raccontato, ha preteso dalla Warner di ottenere i diritti sullo scatto (per il quale, all'epoca, essendo un fotografo alle prime armi, non aveva ricevuto alcun tipo di compenso). Il tentativo non è andato a buon fine, ma Levenson ha cercato comunque di ottenere visibilità tramite i video caricati dagli utenti su YouTube, richiedendo che il suo nome venisse accostato all'immagine da lui scattata. Molti hanno accettato di buon grado di aggiungere il credit, ma chi non l'ha fatto si è visto segnalare il video per violazione del copyright. Con questa giustificazione, Levenson è riuscito a far eliminare anche il primissimo video che riportava la fotografia, caricato dall'utente Plastic Lover, che negli scorsi giorni ha ricaricato il video inserendo il credit al fotografo nella thumbnail e nell'info box.
La fotografia, ormai iconica, è anche soggetto di diverse fan art.
 
Plastic Love - fanart
A sinistra una Mariya in versione anime anni 80 opera di bluethebone, a destra una Mariya con uno stile anime più recente, opera di 兎姫.

Tuttavia, il brano ha avuto larga diffusione anche separato dall'immagine di Levenson e rielaborato in chiave future funk, come nel remix di Night Tempo. Il future funk, sottogenere della Vaporwave, pesca ad ampie mani dal J-pop (in particolare dal City Pop, il sottogenere a cui appartiene Plastic Love) e dall'immaginario anime e basa molto del suo appeal sul concetto di "nostalgia".
Spesso i video dei brani future funk sono corredati da scene di anime vintage - solitamente anni 80 e 90 - ripetute in loop: insomma, praticamente delle gif animate sotto forma di video!
Uno degli anime più gettonati è Sailor Moon, e infatti nel video del remix troviamo un'incantevole Hotaru Tomoe (Sailor Saturn) in una sequenza tratta dall'episodio 116 (il ventisettesimo della terza stagione).

J-pop e anime vintage... l'effetto-nostalgia è garantito!
Questa è la ricetta del Future Funk, e c'è da dire che Plastic Love possedeva già in partenza tutta una serie di elementi che si prestano al genere, dalle sonorità alle atmosfere evocate, fino alla malinconia agrodolce del testo (prontamente tradotto in inglese nei sottotitoli)... Insomma, si tratta sicuramente di una commistione riuscitissima, che ha giocato un ruolo importante nella popolarità del brano.

Tra l'altro Hotaru, col suo caschetto, ricorda vagamente l'immagine di Mariya sulla copertina del singolo, non credete?
 

Insomma, il brano ha trovato successo sotto diverse forme, ma YouTube rimane sempre centrale.
Se inizialmente la casa discografica della Takeuchi, la Warner Music Japan, faceva rimuovere tutti i video della canzone per violazione di copyright, col tempo ha ragionevolmente smesso di farlo, rendendosi conto di quanto fosse inutile - oltre che controproducente - cercare di limitare il fenomeno. Finalmente la Warner ha capito quanto possa essere fruttuosa la viralità della traccia e ha deciso di sfruttarla a suo vantaggio, regalando a Plastic Love, dopo ben 35 anni, il suo primo video musicale "ufficiale"!
 

L'attesissimo MV rappresenta l'immaginario di Plastic Love secondo l'interpretazione del regista Kyoutaro Hayashi e anticipa Turntable, raccolta che racconta e celebra i quarant'anni di carriera di Mariya Takeuchi in tre dischi, per 62 tracce totali.

 
Mariya Takeuchi
Foto di Alan Levenson 


Questo è il continuo della strana storia di un singolo che dopo 35 anni esce dall'oblìo e che, pian piano (molto piano!) conquista tutto il mondo attraverso YouTube.
Una storia curiosa che, ne siamo sicuri, non finisce qui. 

 
Fonte consultata:
AramaJapan